Prosegue l’approfondimento sul mondo del cinema e del fumetto con la storia e l’analisi di uno dei migliori fumettisti di sempre: Hugo Pratt.
Hugo Pratt: la biografia
Hugo Pratt è stato un fumettista e scrittore italiano, considerato uno dei più grandi maestri del fumetto mondiale. Cresciuto a Venezia, Pratt ha vissuto un’infanzia cosmopolita che ha profondamente influenzato la sua poetica. Durante la giovinezza trascorsa in Etiopia, ha sviluppato una sensibilità narrativa e visiva unica, frutto dell’esposizione a culture diverse e alle letture di grandi classici come Kipling e Zane Grey.
Dopo aver collaborato con importanti riviste di fumetti in Italia e in Argentina, Pratt ha dato vita a personaggi iconici come Sgt. Kirk, Ernie Pike e, soprattutto, Corto Maltese, il marinaio romantico e disincantato che lo ha consacrato come pioniere del graphic novel. Le sue opere si distinguono per un tratto elegante e sintetico, un raffinato uso del bianco e nero e una narrativa capace di fondere storia, mito e realismo magico.
Corto Maltese, apparso per la prima volta in Una ballata del mare salato (1967), è diventato un simbolo di libertà e avventura, incarnando i temi universali cari a Pratt: la ricerca dell’identità, il confronto tra culture e il fascino dell’ignoto.
Intervista a Sergio Brancato: l’analisi del fumettista
Per approfondire il linguaggio, lo stile e l’eredità artistica di Hugo Pratt abbiamo intervistato Sergio Brancato, professore ordinario di Sociologia dei Media e Sociologia della Comunicazione e Storia dei Media dell’Università di Napoli Federico II.
Come descriverebbe il linguaggio narrativo utilizzato da Hugo Pratt nei suoi fumetti? Quali elementi lo rendono distintivo rispetto ad altri autori della sua epoca?
Occorre distinguere due fasi. Nella prima, Pratt è uno dei tanti disegnatori epigoni di Milton Caniff (il maestro americano della linea scura , ovvero di una visione espressionista del medium disegnato) che lavora con sceneggiatori quali Alberto Ongaro o il grande Héctor Oesterheld. Nascono qui personaggi seriali di successo come Asso di Picche, Sgt. Kirk, Ernie Pike e Ticonderoga. Nella seconda fase, Pratt inizia a scrivere le storie da solo, liberando il suo talento di contastorie, nutrito da innumerevoli letture. Questa evoluzione lo conduce a una straordinaria libertà grafica, culminata in Una ballata del mare salato (1967), dove sperimenta tecniche visive derivate dall’acquerello e un realismo magico innovativo per il fumetto dell’epoca. Secondo il critico Luca Raffaelli, è con questa opera che nasce il graphic novel, ben prima del Contratto con Dio di Will Eisner.
In che modo il rapporto tra testo e immagine viene utilizzato da Pratt per costruire l’immaginario narrativo e trasmettere emozioni?
Pratt scriveva poco e disegnava molto, lasciando che il flusso dell’ispirazione guidasse la narrazione. La sua capacità di fondere scrittura e disegno raggiungeva momenti di rara intensità, come nelle lunghe sequenze silenziose – ad esempio, il finale di Corte sconta detta arcana. Qui Pratt si distacca dagli standard seriali del fumetto per abbracciare una sensibilità narrativa in grado di coinvolgere profondamente il lettore.
Quali sono le caratteristiche principali dello stile visivo di Hugo Pratt? Come si è evoluto nel corso della sua carriera?
Con la maturità, Pratt si è affrancato dal desiderio di essere Caniff, approdando a uno stile personale, insieme sintetico e poetico. La sua capacità di evocare emozioni attraverso un uso sobrio del segno è cresciuta nel tempo, rendendo il mondo di Corto Maltese sempre più astratto e informale, allontanandosi da ogni tentazione naturalistica.
In che misura la tecnica del “bianco e nero” adottata da Pratt è riuscita a valorizzare il racconto e l’atmosfera delle sue opere?
Il bianco e nero è fondamentale nel lavoro di Pratt. Come molti altri autori influenzati da Caniff, Pratt utilizza una linea sporca che accentua il carattere espressionista delle sue opere, contrapponendosi alla limpida ligne claire di Hergé. Questa tecnica conferisce profondità emotiva e un senso di mistero alle sue storie.
Quali influenze culturali, paesaggistiche o storiche del Veneto e di Venezia emergono nei lavori di Hugo Pratt?
Del Veneto, poco; ma Venezia è onnipresente. Spesso le sue trame si aprono o si chiudono nella città lagunare, che per Pratt rappresentava più un paradigma dell’anima che una semplice ispirazione. Venezia, con la sua natura sospesa tra terra, cielo e acqua, è un luogo che riflette l’identità cosmopolita e nostalgica dell’autore.
In che modo Venezia ha influenzato il mondo creativo e immaginifico di Pratt?
Crescere a Venezia, una città al confine tra mondi, ha permesso a Pratt di sviluppare il suo cosmopolitismo. Non è un caso che qui nasca Il Milione di Marco Polo, il libro che ha fondato l’immaginario dell’Occidente moderno, e che Pratt abbia assorbito questa eredità per dare vita a personaggi e storie senza tempo.
Quali influenze figurative hanno contribuito a formare il linguaggio artistico di Pratt?
Milton Caniff è stato il riferimento principale, ma Pratt aveva un solido background artistico e una passione per autori come Frederic Remington, che ha definito l’iconografia della frontiera americana. Anche il cinema ha avuto un grande impatto, come dimostrano le inquadrature di Ernie Pike, ispirate a film come Corea in fiamme di Samuel Fuller.
Ci sono stati artisti, scrittori o fumettisti che hanno influenzato la costruzione di personaggi come Corto Maltese?
Corto Maltese è, come scriveva Umberto Eco, la trasfigurazione autobiografica di Pratt: un romantico gentiluomo di ventura, giramondo e amante dei classici della letteratura. Sebbene Pratt avesse una straordinaria erudizione, era un narratore naturale, capace di sintetizzare l’arte e la letteratura in storie avvincenti e universali.
Hugo Pratt viene spesso considerato uno degli autori che hanno trasformato il fumetto in un medium di alto valore culturale. Quali aspetti del suo lavoro hanno contribuito a questo cambiamento di percezione?
Pratt ha saputo raccontare storie universali in un momento in cui il fumetto stava superando i pregiudizi delle vecchie generazioni. Con le sue opere, ha legittimato il fumetto come forma di letteratura disegnata, capace di dialogare con l’alta cultura e le nuove sensibilità.
In che modo le opere di Hugo Pratt possono essere lette e apprezzate dalle nuove generazioni?
Pratt durerà finché le sue storie riusciranno a intercettare la sensibilità collettiva. La profondità dei temi trattati e l’universalità dei suoi personaggi continuano a rendere le sue opere attuali e capaci di affascinare nuovi lettori.
Ci sono aspetti del suo stile o dei suoi temi che hanno influenzato artisti e fumettisti contemporanei?
Senza dubbio. Pratt, come ogni grande innovatore, ha lasciato un retaggio inevitabile, influenzando generazioni di autori e ridefinendo i confini del linguaggio del fumetto.
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