giovedì, Dicembre 25, 2025
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Varato a Palermo il traghetto della Regione, sarà operativo dal 2026. Schifani “Sicilia si conferma terra di eccellenze”

PALERMO (ITALPRESS) – Un importante passo avanti per le infrastrutture della Sicilia, mettendone in risalto un’eccellenza industriale e lasciando intravedere un futuro sempre più luminoso: allo stabilimento Fincantieri di Palermo è stato varato il nuovo traghetto Ro-PAX “Costanza I di Sicilia”, costruito per la Regione Siciliana. Dall’estate 2026 implementerà i collegamenti tra la regione e le tre isole che si affacciano sul Mediterraneo: Lampedusa, Linosa e Pantelleria.

Il traghetto, intitolato a Costanza I di Sicilia e costruito proprio nella sede palermitana di Fincantieri, è stato inaugurato alla presenza del presidente della Regione Renato Schifani, dell’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, dell’amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri Pierroberto Folgiero: all’appuntamento hanno partecipato anche l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, che ha dato la propria benedizione all’imbarcazione, e il sindaco Roberto Lagalla.

La tradizionale luce verde del semaforo ha dato il via libera ai primi movimenti in mare del Costanza I di Sicilia, lungo 140 metri, dal peso di 14.500 tonnellate, veloce fino a un massimo di 19 nodi e capace di contenere mille persone, 195 automobili e 40 camion. La gara per la costruzione del traghetto era stata aggiudicata nel marzo 2023 da Fincantieri, per un importo a base d’asta di 120 milioni di euro circa: a ottobre dello stesso anno era avvenuta la stipula del protocollo tra l’azienda e la Regione, mentre i lavori di realizzazione hanno preso il via a novembre 2024.

Oggi un nuovo punto di partenza, con la valorizzazione dei collegamenti con le isole minori come stella polare ma anche con un’attenzione importante alla sostenibilità: il traghetto è infatti dotato di un motore alimentato a diesel e gas naturale liquefatto (il cosiddetto dual fuel), il combustibile marino più pulito attualmente disponibile su larga scala; dispone inoltre di un impianto fotovoltaico, che grazie all’accumulo di energia in un gruppo di batterie garantirà la permanenza in porto a emissioni zero per circa quattro ore.

“Questo è un momento di gioia, per la consapevolezza di una crescita della nostra regione sotto il profilo della qualità della vita – sottolinea Schifani -. Non si festeggia solo l’attività industriale, ma il raggiungimento di una possibilità di trasporto più accettabile, umano e sereno per cittadini e turisti. La Sicilia è una terra di eccellenza e attrattività: questi cantieri sono il nostro orgoglio, ringrazio Fincantieri per guardare sempre di più a Palermo. La nostra qualità specialistica è storicamente acclarata e non ha secondi in altre parti d’Italia: il nostro sogno è trasformare la Sicilia in una terra di eccellenza e attrattività non solo turistica ma anche industriale. Ci stiamo provando”.

Aricò si sofferma sull’importanza di celebrare “la prima nave Made in Sicily: la cantieristica in Sicilia riapre con la costruzione di un traghetto che aspettavamo da oltre trent’anni. È una nave di nuovissima generazione, che avrà la possibilità di stazionare nei porti siciliani per oltre 4 ore senza emettere anidride carbonica: sarà un bel biglietto da visita non solo per i siciliani, ma per i tanti turisti che verranno a passare qui le loro vacanze. Inizieremo con il collegamento tra Porto Empedocle e Lampedusa, con la nave che verrà messa a disposizione del servizio pubblico a partire dalla prossima estate. Questa è la prima nave, a breve con il presidente Schifani e il governo nazionale stabiliremo come attingere a ulteriori risorse per costruirne una seconda”.

Folgiero evidenzia invece il ruolo strategico del cantiere di Palermo, che “è caratterizzato da una produzione davvero abbondante ma anche da una capacità di innovare. La cantieristica navale, civile e militare è in una fase di crescita: dobbiamo utilizzare questo momento in cui il mercato spinge per rafforzare i cantieri ed estrarne il valore ovunque, soprattutto a Palermo dove la riserva di valore è importante. Abbiamo un sistema di cantieri che possiamo utilizzare per comporre in maniera ottimale la capacità produttiva: la sede di Palermo ha una grandissima forza nelle riparazioni, nelle trasformazioni e nelle costruzioni. Oggi mettiamo l’accento su questa terza gamba, che nel nuovo piano industriale sarà valorizzata sempre di più, accompagnata dagli investimenti necessari e dall’idea di far emergere il valore di questo cantiere, che negli ultimi dieci anni non ha mai costruito navi intere e oggi dopo tanto tempo ricomincia a costruirle”.

– Foto xd8/Italpress –

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In Basilicata la giornata informativa su donazione e trapianti di organi, Latronico: “Ogni sì è un sì alla vita”

POTENZA (ITALPRESS) – Si è svolta presso il Centro Sociale “A. Montano” del comune di Marsicovetere (Pz), la Giornata informativa sulla donazione e il trapianto di organi, promossa dal Comitato ANED (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto) Basilicata, nell’ambito delle attività di sensibilizzazione sui temi della salute, della solidarietà e della cittadinanza attiva.

Nel corso dell’incontro, l’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e PNRR, Cosimo Latronico, ha sottolineato il valore civile, etico e umano della donazione:Donare è un atto di generosità, ma anche di responsabilità. È un gesto che racchiude il senso più profondo della cura e della solidarietà. Ogni sì alla donazione è un sì alla vita, un sì alla speranza, un sì alla continuità di ciò che di più prezioso possediamo: la possibilità di vivere”.

L’assessore ha evidenziato come, nonostante i progressi raggiunti, permanga ancora tanta disinformazione, insieme a opposizioni alla donazione e pregiudizi culturali che frenano la crescita di una vera coscienza collettiva del dono. “Troppe persone attendono un trapianto che non arriva. È dunque necessario rafforzare la rete regionale e promuovere la cultura della donazione attraverso informazione, formazione e campagne mirate, coinvolgendo soprattutto i giovani e le scuole, affinché la conoscenza e la consapevolezza diventino parte del loro percorso di crescita”.

Durante la giornata sono intervenuti rappresentanti del mondo sanitario, delle istituzioni e delle associazioni, che hanno condiviso dati, testimonianze e proposte operative per migliorare la sensibilizzazione e la capacità del sistema regionale di intercettare i potenziali donatori. Latronico ha inoltre ricordato il lavoro in corso per potenziare la rete regionale dei trapianti, con nuovi programmi di recruitment e azioni coordinate tra ospedali, centri di rianimazione, volontariato e terzo settore. “Solo una rete forte, strutturata e capillare può garantire che ogni donatore potenziale venga riconosciuto, accompagnato e rispettato. La Basilicata ha una storia importante in questo campo, ma oggi serve un nuovo slancio, una partecipazione collettiva che faccia crescere la consapevolezza del dono come bene comune”.

– Foto Regione Basilicata –

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Malta, la Commissione UE avvia procedure di violazioni su rifiuti, energia e IVA

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La Commissione europea ha avviato due procedure di infrazione e ha emesso un parere motivato contro Malta per il mancato rispetto delle norme dell’UE in materia di gestione dei rifiuti, energie rinnovabili e sistemi IVA.

Bruxelles ha annunciato le misure, segnalando un rinnovato pressione su Malta affinché si allinei agli standard europei. Un parere motivato rappresenta un avvertimento formale che precede un possibile deferimento alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

Nel primo caso, la Commissione ha affermato che Malta ha violato la Direttiva sulle discariche consentendo l’invio di rifiuti non trattati ai siti di smaltimento. Ha inoltre evidenziato la scarsa differenziazione dei rifiuti, la forte dipendenza dalle discariche e i bassi tassi di riciclaggio come problemi persistenti. Malta dispone di due mesi per rispondere prima che vengano adottate ulteriori misure.

La seconda procedura di infrazione riguarda le norme IVA per le piccole imprese. Insieme al Belgio e alla Francia, Malta non ha ancora sviluppato i sistemi informatici necessari per lo scambio di informazioni transfrontaliere tra le autorità fiscali dell’UE. Senza tali sistemi, il regime IVA semplificato non può funzionare correttamente.

Il terzo caso riguarda un parere motivato per il mancato recepimento completo della direttiva riveduta sulle energie rinnovabili. La normativa, in vigore dal novembre 2023, imponeva agli Stati membri di semplificare le procedure di autorizzazione per i progetti di energia rinnovabile entro luglio 2024. Se Malta non si conformerà entro due mesi, la Commissione potrà deferire i casi alla Corte di giustizia dell’UE e chiedere l’imposizione di sanzioni finanziarie.

– Foto IPA Agency –

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Fiera Milano ospiterà dal 19 novembre l’edizione 2025 di MIBA sul futuro dell’edilizia

MILANO (ITALPRESS) – Dal prossimo 19 novembre Fiera Milano ospiterà l’edizione 2025 di MIBA – Milan International Building Alliance. Si tratta di un format che riunirà insieme ben quattro manifestazioni per raccontare evoluzione di edifici e città a 360 gradi, dai materiali alle tecnologie e agli impianti. “Sicuramente è una manifestazione che acquisisce importanza e internazionalità di edizione in edizione. In realtà l’unione delle quattro fiere è nata nel 2023 e da allora abbiamo visto un successo perché c’è un pubblico trasversale e una capacità di filiera che viene espressa da questa unione”, ha affermato Paola Sarco, Amministratore Delegato di Made Eventi e Head of Building & Industry Exhibitions di Fiera Milano.

Altro fondamentale dell’edizione di quest’anno è “l’internazionalità che si attesta quest’anno al 28%, veramente sintomo di un’importanza a livello europeo. I primi cinque paesi, infatti, sono i maggiori produttori in Europa, tra cui Germania, Francia, Spagna, Polonia fino alla Cina, a dimostrazione della grande complessità della manifestazione”. Sono infatti attese oltre 1.250 aziende da 38 paesi distribuite su otto padiglioni. Le quattro fiere presenti sono GEE – Global Elevator Exhibition (mobilità orizzontale e verticale), MADE Expo (edilizia e architettura), Smart Building Expo (integrazione tecnologica) e Sicurezza (security & fire).

L’edizione 2025 arriva in un momento delicato per quanto riguarda la crescente sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica oggi al centro delle politiche europee: il recepimento della Direttiva EPBD IV (la cosiddetta “Case Green”) insieme alla Renovation Wave, la strategia europea volta a promuovere la riqualificazione e l’efficientamento energetico degli edifici. Secondo Sarco “la sostenibilità è uno dei concetti che permea tutta la manifestazione ed è una delle parole che vedrete ricorrere di più ovunque. Sostenibilità, decarbonizzazione, efficienza energetica sono sicuramente le applicazioni di quello che dovrà essere il modo di costruire ed abitare del futuro”.

Per comprendere questo futuro in arrivo e in cambiamenti in atto, è necessario però fornire alle aziende tutti gli elementi per sapere come muoversi. In questa strategia si inserisce l’Osservatorio MIBA realizzato assieme al Politecnico di Milano. Il risultato è un’analisi relativa al triennio 2025-2027 sulle prospettive del comparto edilizio con particolare riferimento alla New European Bauhaus (NEB), L’iniziativa della commissione europea che mira a rinnovare il rapporto tra società, cultura e territorio puntando a edifici che uniscano tre dimensioni: sostenibilità, bellezze ed inclusività.

“Quello che vediamo è un economia del settore edilizio che in questi anni diventa un po’ incerta perché non ci sono delle politiche ancora ben definite. Basti pensare alla pubblicazione della direttiva europea sull’efficienza energetica, sulla prestazione energetica degli edifici che non è stata ancora attuata e abbiamo tempo fino al 2026. Noi comunque siamo fiduciosi e speriamo che questa iniziativa europea, insieme a iniziative e strategie nazionali, contribuiscano a rinvigorire il settore edilizio che, lo sappiamo, è una delle colonne importanti dell’economia nazionale”, ha commentato Niccolò Aste, professore del dipartimento di Architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito del Politecnico di Milano.

Secondo lo studio, nel periodo 2025-2027 il principale strumento di implementazione finanziaria del NEB sarà rappresentato dalla NEB Facility, un meccanismo di finanziamento europeo che mobiliterà più di 240 milioni di euro/anno (50% su innovazione e ricerca, 50% sulla implementazione dei progetti) con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e la diffusione di soluzioni innovative per la trasformazione dei quartieri delle città. Fattore strategico di sviluppo, il NEB si rivela uno strumento dall’elevato potenziale moltiplicativo: secondo alcune stime del settore, ogni euro investito dal NEB Facility produce un impatto economico pari a circa 30 volte il valore iniziale, grazie all’attivazione di cofinanziamenti nazionali, risorse regionali, capitali privati, fondi immobiliari, strumenti finanziari green e partenariati pubblico-privati.

Si stima dunque che il NEB Facility possa attivare ogni anno circa 7 miliardi di euro in progetti NEB-oriented, per un volume complessivo stimato di oltre 20 miliardi di euro tra il 2025 e il 2027. Un valore che, per la sola Italia, si tradurrebbe nel triennio in un volume di investimenti NEB-oriented pari a circa 2,5 miliardi di euro. In ambito edilizio fare da traino sarà la quota di investimenti in architettura sostenibile, che rappresenta in media il 25% del totale investito nei progetti NEB. Ipotizzando un investimento annuale complessivo di 7 miliardi di euro, il giro d’affari europeo attribuibile alle componenti di architettura sostenibile può essere stimato in 5,25 miliardi di euro nel triennio 2025-2027, il che per l’Italia si tradurrebbe in 680 milioni di euro. Elemento chiave sarà anche la digitalizzazione del costruito e l’integrazione tra tecnologie digitali, smart building solution e strumenti per la gestione dei dati, soluzioni che saranno al centro della proposta di SBE- Smart Building Expo. Stimando che il 12% del valore totale dei progetti NEB verrà destinato a questo comparto, il giro d’affari aggiuntivo in Europa è stimato in circa 2,7 miliardi nel periodo 2025-2027. Un valore che per la sola Italia si attesta intorno ai 350 milioni di euro nel triennio.

Nei progetti NEB, inclusione e accessibilità costituiscono valori fondamentali, per cui le soluzioni per la mobilità verticale rappresentate da GEE -Global Elevator Exhibition sono spesso parte integrante della progettazione. In questo caso, assumendo una quota media del 2,5% del valore dei progetti NEB destinata a soluzioni per la mobilità interna, si stima un giro d’affari di circa 500 milioni di euro nel periodo considerato. Una stima che per l’Italia è di circa 65 milioni di euro. Infine, il settore della security, che sarà al centro della proposta di SICUREZZA, rappresenta una componente trasversale dei progetti NEB. La spinta verso edifici intelligenti e sostenibili implica l’integrazione di soluzioni di sicurezza avanzate: sistemi loT di rilevazione precoce incendi, compartimentazioni intelligenti, sensori ambientali, sorveglianza passiva e tecnologie CPTED (Crime Prevention Through Environmental Design). Con una quota stimata del 5,5% sul valore complessivo dei finanziamenti NEB, il giro d’affari annuale europeo per la sicurezza di circa 1,2 miliardi di euro nel periodo 2025-2027. In questo caso il valore atteso per l’Italia è pari a circa 150 milioni di euro.

– Foto xh7/Italpress –

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Meloni “Si apre una fase nuova, l’Italia farà la sua parte”

ROMA (ITALPRESS) – “E’ una notizia straordinaria, è un giorno storico. Penso che dobbiamo dare merito al lavoro straordinario portato avanti in particolare dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma dobbiamo anche ringraziare i numerosi mediatori, a partire dallo sceicco Al Thani, principe del Qatar, con il quale ho parlato anche ieri sera, il presidente egiziano Al Sisi, il presidente turco Erdogan. C’è stato un lavoro di squadra che è stato estremamente prezioso e che ci consente oggi di iniziare una fase nuova”. Così il premier Giorgia Meloni in collegamento telefonico con lo Speciale Tg1 sull’accordo per la tregua a Gaza.
“Ovviamente c’è ancora moltissimo lavoro da fare, quello di cui si parla è la realizzazione della prima fase del piano di pace. Un piano di pace complesso, che sarà lungo, ci sarà bisogno del sostegno di tutti ma penso davvero che sia un nuovo inizio – ha proseguito Meloni -. Ho visto immagini commoventi della popolazione di Gaza che festeggiava quello che sta accadendo. Dobbiamo festeggiare tutti ma dobbiamo anche continuare a tenere l’attenzione sul lavoro molto delicato e importante che va fatto”.
“Penso che dobbiamo essere orgogliosi del contributo silenzioso ma costante che l’Italia ha dato in tutta questa fase – ha sottolineato il premier -. Ribadisco che l’Italia è pronta a fare la sua parte, è pronta a contribuire alla stabilizzazione, alla ricostruzione e allo sviluppo di Gaza, chiaramente con l’ottimo rapporto che può vantare con tutti gli attori della regione”.
“In questa fase si parla soprattutto di una tregua, di rilascio degli ostaggi, che era la condizione essenziale per avviare un percorso di pace, e dall’altra parte di un primo arretramento delle forze israeliane a Gaza – ha detto ancora Meloni -. Chiaramente c’è tutto il tema del disarmo di Hamas, c’è il tema di fare in modo che non ci siano nuovi insediamenti in Cisgiordania, e la gestione di una fase transitoria particolarmente della Striscia di Gaza. Se Hamas non deve avere alcun ruolo, come mi pare siamo tutti d’accordo, dall’altra parte sappiamo anche che l’Autorità Nazionale Palestinese ha bisogno di un percorso di riforma – ha sottolineato il presidente del Consiglio -. C’è un ruolo che la comunità internazionale, e particolarmente i Paesi arabi e della regione, devono giocare per garantire transitoriamente un governo, e poi ci sarà bisogno di monitoraggi e di un impegno della comunità internazionale che verrà valutato nelle prossime ore, ci sono e ci saranno interlocuzioni su questo, per garantire che tutto funzioni come deve funzionare. In questo senso anche l’Italia è pronta a fare la sua parte. Se ci verrà chiesto un contributo siamo ovviamente pronti a stare in prima linea. C’è il tema della ricostruzione su cui potremo dire la nostra e ci lavoreremo insieme ai nostri partner – ha aggiunto il premier -. In questo caso c’è stata una convergenza molto ampia della comunità internazionale sulla proposta di piano di pace degli Stati Uniti, dai paesi europei ai paesi arabi, ai paesi del Golfo, a Israele, c’è stata una convergenza di volontà per terminare una crisi che oggettivamente non era più sostenibile”.

– Foto IPA Agency –

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Tutela delle risorse biologiche marine, al via il bando Feampa 2021-2027

ROMA (ITALPRESS) – Sostenere progetti volti alla protezione e conservazione delle risorse biologiche marine, al ripristino della biodiversità e al miglioramento dello stato ambientale degli ecosistemi acquatici: sono questi gli obiettivi dell’Avviso pubblicato dal dipartimento Agricoltura e Sviluppo rurale rivolto ad a enti pubblici, enti gestori di aree marine protette, associazioni di protezione ambientale, organismi scientifici iscritti all’Anagrafe nazionale delle ricerche ed enti locali, che potranno presentare proposte per interventi di studio, ricerca, installazione o ammodernamento di strutture e azioni innovative per la salvaguardia dell’ambiente marino. Il bando ha una dotazione finanziaria complessiva di 1,87 milioni di euro per il biennio 2025-2026 e prevede un contributo pubblico pari al 100%. Le domande di sostegno potranno essere presentate fino al 3 novembre 2025, esclusivamente tramite la piattaforma informatica regionale all’indirizzo https://documentale.regione.calabria.it/portale/.

Tra le finalità principali figurano il rafforzamento della protezione delle risorse biologiche marine e costiere, la promozione di interventi per la rigenerazione degli habitat naturali, il sostegno alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica per la salvaguardia degli ecosistemi marini e l’incentivazione di partenariati tra enti pubblici, istituti di ricerca e operatori privati del settore. Gli interventi, che prevedono anche la costruzione, l’installazione o l’ammodernamento di elementi fissi o mobili destinati a proteggere e potenziare la fauna e la flora marine, comprese la loro preparazione e valutazione scientifiche, avranno un impatto significativo sul miglioramento della qualità ambientale e sulla diffusione di pratiche di pesca e acquacoltura sostenibili, contribuendo al benessere delle comunità costiere e alla valorizzazione del patrimonio naturale calabrese.

– Foto Regione Calabria –

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Bankitalia, giudizi sull’economia delle imprese migliorano ma restano sfavorevoli

ROMA (ITALPRESS) – Nell’indagine condotta dalla Banca d’Italia tra il 26 agosto e il 19 settembre 2025 presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti, i giudizi sulla situazione economica generale sono complessivamente sfavorevoli, seppure in miglioramento rispetto a quelli formulati a inizio anno.

La domanda complessiva ha ristagnato nel terzo trimestre, risentendo anche dell’applicazione dei dazi sulle esportazioni verso gli Stati Uniti e dell’apprezzamento dell’euro. Le attese delle imprese per il trimestre successivo continuano a prefigurare una ripresa delle proprie vendite, ma sono meno ottimistiche rispetto alla rilevazione precedente e permangono preoccupazioni sulle condizioni operative. Coerentemente, le attese sull’occupazione sono divenute meno favorevoli, specialmente nei servizi e nelle costruzioni. Le imprese prevedono una crescita degli investimenti nel 2025, favorita da condizioni di accesso al credito stabili e da un livello di liquidità ritenuto adeguato. I listini praticati negli ultimi 12 mesi sono cresciuti a un ritmo sostanzialmente stabile rispetto alla precedente rilevazione; per i prossimi 12 mesi, le imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi continuano ad attendersi una crescita dei propri prezzi moderata, mentre nelle costruzioni la dinamica sarebbe più sostenuta. Le aspettative sull’inflazione al consumo sono lievemente diminuite, soprattutto sugli orizzonti di breve periodo.

Nel terzo trimestre del 2025, i giudizi delle imprese sulla situazione economica generale del Paese sono rimasti nel complesso sfavorevoli, sebbene il saldo negativo tra le valutazioni di miglioramento e quelle di peggioramento si sia nuovamente attenuato; continua a essere largamente prevalente la quota di aziende che ha espresso giudizi di stabilità. I saldi tra la quota di giudizi di miglioramento e di peggioramento delle vendite complessive e di quelle sui soli mercati esteri (scesi rispettivamente da 9 a 1 e da 7 a 1) indicano una sostanziale stabilità della domanda nel terzo trimestre. Questa stabilità sintetizza un ritmo di crescita meno intenso nei servizi e nelle costruzioni, dove il saldo si è attestato a 4 da 12 e a 19 da 24 rispettivamente, e una contrazione nell’industria a -5 da 3 (con un calo più forte tra le imprese con una maggiore incidenza delle esportazioni sulle vendite complessive). L’andamento della domanda estera avrebbe solo in parte risentito del recente apprezzamento dell’euro rispetto alle principali valute e dell’applicazione dei dazi sulle esportazioni verso gli Stati Uniti: il 42 per cento delle imprese industriali e il 17 di quelle dei servizi ritiene che questi fattori abbiano avuto un moderato impatto negativo sulla domanda; per l’8 e il 4 per cento, rispettivamente, l’effetto negativo sarebbe stato marcato. Per le imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi, le attese sulla dinamica delle vendite nel trimestre successivo si sono deteriorate rispetto alla scorsa indagine: il saldo tra le previsioni di espansione e quelle di contrazione è sceso a circa 18 punti percentuali (da 25). Il saldo si è invece rafforzato nelle costruzioni (da 33 a 38).

Anche le attese sulle esportazioni sono meno positive, soprattutto per via del peggioramento dei giudizi delle imprese dei servizi, dove il saldo, pur rimanendo positivo, si è ridotto di 15 punti percentuali (a 4); tra le imprese industriali invece, il saldo risulta stazionario a 18 punti percentuali. L’aumento atteso dell’occupazione si è ridimensionato rispetto a quanto prefigurato nella scorsa rilevazione, specialmente nel terziario. La percentuale di imprese che prevede un allargamento della compagine supera quella di chi ne anticipa una contrazione di 6 punti percentuali nell’industria (da 10), 7 nei servizi (da 18) e 14 nelle costruzioni (da 25).

Le prospettive delle imprese sulle proprie condizioni operative nei prossimi tre mesi risentono ancora dell’incertezza imputabile a fattori economici e politici e delle preoccupazioni sulle politiche legate agli scambi e agli investimenti internazionali: rispetto alla precedente rilevazione, il saldo negativo tra i giudizi di miglioramento e di peggioramento delle condizioni operative si è ampliato sia nell’industria in senso stretto (a -9 punti percentuali da -5) sia, in misura più contenuta, nei servizi (a -3 da – 1). Per contro tra le imprese delle costruzioni le valutazioni si confermano positive e in miglioramento, anche grazie all’impulso fornito dai provvedimenti connessi con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), del quale circa il 60 per cento delle imprese si attende di beneficiare nel secondo semestre dell’anno.

La maggior parte delle imprese prevede un’espansione della spesa per investimenti nel 2025, con un saldo tra le valutazioni di aumento e di diminuzione rimasto stabile rispetto alla precedente rilevazione, a 17 punti percentuali. Circa tre quarti delle imprese giudicano invariate le condizioni per investire, tra le rimanenti le valutazioni si sono solo lievemente deteriorate. Le aziende in tutti i comparti segnalano una sostanziale stabilità sia delle condizioni di accesso al credito sia della propria posizione complessiva di liquidità: la quasi totalità delle imprese non prefigura significative criticità nel prossimo trimestre.

– Foto IPA Agency –

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Difesa, i dati dell’osservatorio Milex “130 miliardi in armi nei prossimi 15 mesi”

MILANO (ITALPRESS) – Il nuovo Documento Programmatico Pluriennale (DPP) della Difesa 2025-2027 appena trasmesso alle Camere, con forte ritardo rispetto alle prescrizioni di legge, segna un’ulteriore riduzione della trasparenza sull’andamento della spesa militare italiana. L’osservatorio Milex è riuscito a ricostruire il valore complessivo dei programmi di investimento previsti per i prossimi 15 anni, settore per settore: oltre 130 miliardi di euro destinati a nuovi sistemi d’arma, cui si sommano circa 9 miliardi per le infrastrutture militari.

Di questi, 35 miliardi risultano già stanziati e consolidati da precedenti Leggi di Bilancio. Milex sottolinea come questi conteggi si riferiscano a una programmazione a legislazione vigente, cioè al netto dell’aumento di spesa per la difesa da 23 miliardi previsto per il prossimo triennio nel Documento Programmatico di Finanza Pubblica recentemente approvato dal Governo.

– Foto IPA Agency –

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Intesa tra Carabinieri e Confagricoltura per il contrasto ai reati nel settore agricolo

ROMA (ITALPRESS) – L’Arma dei Carabinieri e Confagricoltura hanno sottoscritto oggi, presso la sede del Comando Generale, un protocollo d’intesa volto a rafforzare la legalità, la sicurezza e la tutela del lavoro nelle aree rurali del Paese. A firmare l’accordo sono stati il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, e il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

L’intesa sancisce una collaborazione strutturata per la realizzazione di iniziative volte a: prevenire e contrastare i reati nei settori dell’agricoltura, dell’acquacoltura, dell’allevamento e della silvicoltura; difendere e valorizzare le produzioni agricole e forestali; migliorare le condizioni di lavoro delle categorie agricole; promuovere la cultura della legalità ambientale. L’Arma dei Carabinieri, attraverso i suoi reparti specializzati, metterà a disposizione competenze e professionalità per partecipare a incontri formativi e divulgativi promossi da Confagricoltura. Il protocollo, della durata triennale, si inserisce in un più ampio impegno comune per promuovere una cultura della legalità e del rispetto delle regole, contribuendo a rendere l’agricoltura italiana sempre più sicura, etica e sostenibile.

– Foto ufficio stampa Confagricoltura –

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Istat, il 99,4% delle famiglie in Italia ha il riscaldamento. In aumento l’impianto autonomo

ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024, il 99,4% delle famiglie residenti in Italia vive in abitazioni dotate di riscaldamento (98,6% nel 2021): la copertura è pressoché totale nel Centro-Nord, mentre nel Mezzogiorno l’1,7% non ha dotazioni per riscaldare l’abitazione. Lo comunica l’Istat.

Il 43,2% delle famiglie ha a disposizione più sistemi di riscaldamento. Preminente e in aumento l’impianto di riscaldamento autonomo (79,0% delle famiglie, 72,2% nel 2021); diffusi ma in calo gli apparecchi singoli fissi o portatili (44,8%, erano il 48,1%); meno presenti gli impianti centralizzati (15,4% contro il 18,0% nel 2021). Il 99,7% delle famiglie dispone di acqua calda nell’abitazione principale; l’80,7% ha un impianto autonomo per produrla. Per il 70,4% delle famiglie l’impianto coincide con quello di riscaldamento. Il 56,0% delle famiglie dispone di almeno un sistema di condizionamento, percentuale in crescita rispetto al 2021 (48,8%): il 24,4% ha un impianto di condizionamento (centralizzato o autonomo) e il 35,4% ha apparecchi singoli; il 40,4% delle famiglie possiede un sistema capace sia di riscaldare che di raffrescare.

Le politiche nazionali ed europee e gli obiettivi definiti a livello internazionale promuovono, insieme ad altre linee di intervento, l’efficienza energetica quale mezzo di contrasto ai cambiamenti climatici e al depauperamento delle risorse naturali.

In considerazione del crescente peso relativo sui consumi energetici complessivi assunto dal settore residenziale, l’Istat svolge triennalmente l’indagine sui Consumi energetici delle famiglie, al fine di rendere disponibili dati sulle dotazioni energetiche delle famiglie e le loro modalità di impiego e sui consumi energetici in ambito domestico. Il rapporto analizza i risultati d’indagine relativi alle dotazioni dell’abitazione principale delle famiglie residenti in Italia, per il riscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria e il condizionamento, alla data dell’intervista (2024); i consumi di biomasse (legna e pellet) da parte delle famiglie nel corso dell’anno 2023, in ottemperanza al Regolamento europeo n.1099/2008. I dati quantitativi relativi ai consumi delle altre fonti energetiche impiegate e alle spese sostenute dalle famiglie, saranno oggetto di un successivo approfondimento.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).