LIPARI (MESSINA) (ITALPRESS) – Gli Stati generali delle Isole minori, che si sono tenuti a Lipari dal 10 al 12 ottobre, torneranno a riunirsi nel 2027. Ad annunciarlo, a conclusione dell’edizione di quest’anno, il ministro Nello Musumeci, che ha promosso l’evento: “Nel 2027 – ha affermato – faremo un bilancio delle cose che ci siamo detti oggi e che speriamo possano diventare azione, anche con il coinvolgimento delle opposizioni”.
abr/azn
Stati generali delle Isole minori, Musumeci “Appuntamento al 2027”
Isole minori, a Lipari gli Stati generali. Focus sulle criticità
LIPARI (MESSINA) (ITALPRESS) – Dal 10 al 12 ottobre l’isola di Lipari è stata protagonista degli “Stati Generali delle isole minori marine”, organizzati dal ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci. Una tre giorni che ha visto il coinvolgimento di numerosi esponenti del Governo, delle realtà insulari, dai sindaci alle associazioni di categoria operanti in diversi settori. L’obiettivo era accendere i riflettori sulle problematiche che accomunano le isole minori italiane, riflettere sulle strategie da adottare per mitigare le ricadute negative e permettere alle comunità locali di esprimere tutte le loro potenzialità.
abr/azn
Violenta una donna a Napoli, arrestato un 29enne con precedenti penali
NAPOLI (ITALPRESS) – Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un 29enne marocchino, con precedenti di Polizia, per violenza sessuale. In particolare, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Squadra Mobile, a seguito di una nota pervenuta alla Sala Operativa, sono intervenuti in Piazza Enrico De Nicola per la segnalazione di violenza sessuale ai danni di una donna.
I poliziotti, giunti sul posto, sono stata avvicinati da una passante che ha riferito di aver visto un uomo abusare di una donna in strada. Gli agenti, prontamente intervenuti, hanno soccorso la donna che è stata, successivamente, trasportata presso l’Ospedale Cardarelli e hanno bloccato il 29enne che si trovava accasciato a terra; l’uomo, infatti, era stato bloccato da alcuni passanti mentre cercava di darsi alla fuga, in attesa dell’arrivo dei poliziotti. Per tali motivi, l’indagato è stato tratto in arresto dal personale operante.
– foto d’archivio ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).
Fincantieri, Folgiero “Difesa al centro del nuovo piano industriale”
ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo il vento in poppa e vogliamo sfruttarlo”. Con questa immagine marinaresca, il CEO di Fincantieri, Piero Roberto Folgiero, sintetizza, in una intervista al quotidiano La Repubblica, il momento positivo del gruppo e anticipa le linee guida del nuovo piano industriale che aggiornerà quello 2023-2027, proiettandolo fino al 2030. Il piano, spiega Folgiero, punterà a “mettere più vela” sulle attività strategiche dell’azienda, articolate oggi su quattro pilastri: cantieristica civile, militare, navi per compiti speciali e attività subacquee, quest’ultimo ambito in forte crescita. “Ci sarà un deciso aumento della capacità, soprattutto nella difesa”, afferma l’amministratore delegato. “Lo faremo in due tempi: nell’immediato con interventi a bassa intensità di capitale, trasferendo nei cantieri militari le pratiche e le discipline maturate in quelli civili – come turni di lavoro aggiuntivi, maggiore allestimento a terra delle navi e più alta saturazione delle officine – e successivamente, se la domanda resterà robusta, con investimenti mirati”.
L’obiettivo, aggiunge, è “aumentare la produttività grazie a più tecnologia nei cantieri, efficienza nella catena dei fornitori e disciplina finanziaria”. Ma anche evolvere il modello di business, perché “con navi sempre più digitali possiamo e dobbiamo fornire non più semplici prodotti, ma servizi lungo tutto il loro ciclo di vita, diventando partner di lungo periodo degli armatori”. Alla domanda se Fincantieri intenda aprire nuovi cantieri, Folgiero chiarisce che “il tema non è moltiplicare i siti, ma riarticolare la nostra capacità”. “Se saturiamo il cantiere di La Spezia – spiega – potremo allocare ulteriore domanda militare altrove, ad esempio a Castellammare di Stabia, che oggi ha capacità ibride, e poi spostare su Romania e Vietnam lavorazioni che oggi si fanno in Italia”. In un contesto internazionale segnato da tensioni crescenti, Folgiero osserva che “siamo entrati in un ciclo lungo: i blocchi si rafforzano e la spesa in difesa cresce, con una tendenza alla regionalizzazione industriale”. Tuttavia, precisa, “non vedo una partita “Occidente contro resto del mondo”, ma due macro-mondi che devono comunicare. L’Italia, con il Piano Mattei e il suo baricentro mediterraneo-africano, può fare da ponte con il “Grande Sud”, in primis con l’Africa”.
L’export di difesa, aggiunge, “non è una vendita chiavi in mano, ma diplomazia industriale: il modello è quello del co-sviluppo, creando filiere miste tra le PMI italiane nostre fornitrici e le imprese locali, come stiamo facendo in Medio Oriente”. In parallelo, continua il manager, Fincantieri lavora su tre livelli: “nazionale, con il rafforzamento della capacità navale della Marina; europeo, dove servono convergenza e cooperazione; e internazionale, nel rispetto della piattaforma geopolitica italiana”. Sul tema dell’integrazione industriale nel settore della difesa europea, Folgiero avverte: “Non si può pensare che la soluzione sia subito un unico campione europeo. Prima del consolidamento serve una tappa intermedia, che è la deframmentazione: smettere di fare una corvetta tedesca, una italiana, una francese e convergere su piattaforme comuni con requisiti allineati, lasciando margini di personalizzazione alle marine”. “Se non riusciamo a farlo, il consolidamento resta un miraggio”, aggiunge.
Il numero uno di Fincantieri guarda con interesse ai programmi europei già operativi: “Bisogna usare regole e strumenti che già ci sono. Penso al programma SAFE, che mette a disposizione circa 150 miliardi da spendere entro il 2030 per progetti che coinvolgano almeno due nazioni e abbiano un contenuto europeo minimo del 65%. O al Fondo europeo per la difesa (EDF), che richiede la partecipazione di almeno tre Paesi per ciascun progetto”. “In questo – sottolinea – Fincantieri è un caso di scuola: siamo ponte tra Italia e Francia sulle unità di superficie e tra Italia e Germania sui sommergibili. E l’esperienza ci dice che funziona”. Un’attenzione particolare è riservata al comparto subacqueo, destinato a diventare “il quarto pilastro” del gruppo. “Ai prodotti tradizionali – sommergibili e loro componenti – si affiancano i sistemi non convenzionali: droni subacquei, piattaforme di comando e controllo, comunicazioni, sistemi di ricarica e unità di superficie per lancio e recupero”, spiega Folgiero. “L’Italia – conclude – ha accelerato con il Polo nazionale della subacquea, e Fincantieri è pronta a posizionarsi da leader in questo settore strategico”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Dalla Giunta regionale altri investimenti su ospedali e ambulatori, Rocca “Fatti concreti per la sanità”
ROMA (ITALPRESS) – Nuovi macchinari e interventi per gli ospedali e le strutture sanitarie del Lazio. La Giunta regionale, su proposta del presidente Francesco Rocca, ha stanziato circa 3 milioni di euro per la sostituzione delle grandi apparecchiature, insieme con gli interventi di adeguamento e manutenzione straordinaria. La delibera di giunta ha altresì previsto oltre 230mila euro per la manutenzione straordinaria e l’adeguamento edile-impiantistico del Centro di salute mentale di Formia e altri 175mila euro per l’adeguamento del sistema di emissione fumi ospedalieri del Santa Maria Goretti di Latina. Si tratta di ulteriori investimenti pianificati dall’amministrazione Rocca per rafforzare i servizi sanitari e garantire una maggiore sicurezza delle strutture sanitarie del territorio.
“Con oltre 3 milioni di euro stanziati per nuove apparecchiature (che si aggiungono alle oltre 320 grandi apparecchiature acquistate nei mesi scorsi), continuiamo a rafforzare la sanità del territorio non a parole, ma con fatti concreti. Investire in nuove apparecchiature, ristrutturazioni e sicurezza significa garantire qualità nella cura per i cittadini e mettere gli operatori sanitari nelle condizioni di esprimere al meglio la loro professionalità. È così che costruiamo una sanità pubblica più moderna, efficace e vicina alle persone” ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Liguria, Piana “Gli 80 anni di Confcommercio Genova celebrano il nostro cuore produttivo”
GENOVA (ITALPRESS) – “Celebrare gli 80 anni di Confcommercio Genova significa rendere omaggio a un’associazione che rappresenta la storia e l’anima economica della città e della Liguria”. Lo ha dichiarato il consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana, intervenuto oggi al Centro Congressi dei Magazzini del Cotone in occasione dell’ottantesimo anniversario dell’associazione, portando i saluti della Regione Liguria e del presidente Marco Bucci.
Nel corso della mattinata Piana ha preso parte anche alle premiazioni delle imprese con oltre 40 e 50 anni di adesione a Confcommercio Genova, sottolineando il valore di generazioni di commercianti e artigiani che costituiscono un punto di riferimento economico e sociale per la nostra comunità. “Queste imprese – ha poi proseguito – rappresentano non solo l’ossatura del tessuto economico e produttivo ligure, ma anche presidi di vita nei nostri quartieri e borghi. La Regione è al loro fianco con politiche mirate come la valorizzazione delle botteghe storiche, il marchio degli artigiani e la nuova “Bottega Ligure”, dedicata a chi da almeno trent’anni porta avanti con passione il proprio mestiere”. “Il dialogo costante con Confcommercio – ha aggiunto Piana in chiusura – ci aiuta a definire politiche efficaci a sostegno del commercio di prossimità, chiamato oggi a sfide sempre più complesse”.
– foto d’archivio ufficio stampa Regione Liguria –
(ITALPRESS).
Zidane “Tornerò ad allenare, Juve nel cuore ma sogno la Francia”
TRENTO (ITALPRESS) – Ha scritto la storia del calcio da giocatore e ha vinto tre Champions League da tecnico del Real Madrid, ma al momento Zinedine Zidane è fermo e in attesa d’impiego. Nel suo intervento al Festival dello Sport di Trento, però, Zizou non mostra la fretta di rimettersi in sella: “Sono fermo ma, avendo i miei figli, la mia vita è bella. So fare anche altre cose, come andare a vedere i miei figli giocare: giocano tutti e tre in Spagna. Un giorno tornerò a fare l’allenatore, ma adesso non mi manca. Tornerò sicuramente, prima o poi. Allenare la Juve? Non lo escludo, il club ha fatto altre scelte e anch’io, ma ho sempre la Juve nel cuore. In futuro, mi piacerebbe allenare la Nazionale francese. Vedremo”.
Non può ovviamente mancare un ricordo della Juventus, a cui l’ex fantasista deve tanto: “Gli anni a Torino sono stati bellissimi, sono arrivato dalla Francia dove il calcio non era importante come in Italia. Vincere era la cosa più importante, dovevamo farlo sempre, sia in casa che fuori casa”. “In Francia, invece, c’era una mentalità diversa – prosegue – Per me non era semplice, arrivando dopo Platini, anche perchè il modo di lavorare era diverso: c’era tantissimo lavoro fisico con Ventrone, che non è più con noi, e poi ho capito perchè fosse importante. L’avvocato Agnelli? Quando facevo una bella partita o un gol, alle tre-quattro del mattino tornavamo a casa e lui mi chiamava alle sei per farmi i complimenti e parlandomi in francese. Era un signore, si vedeva la sua passione per il calcio. Del Piero? Quello che faceva in campo era impressionante, ho avuto la fortuna di fare quattro-cinque anni con lui e con tanti giocatori di livello: Montero, Padovano, Vieri, Boksic… Avevamo una bella squadra, ma lui aveva qualcosa di particolare. Non so spiegarmi come mai quella Juve non sia riuscita a vincere la Champions, abbiamo perso due finali…”.
Si passa poi a commentare la sua (breve) carriera da allenatore: “Quando ho smesso, ho cambiato la mia vita occupandomi dei figli e della famiglia, godendomi gli amici e viaggiando tanto. Dopo tre-quattro anni, avevo 37 anni e mi sono chiesto: ‘adesso, che faccio?’. Non potevo continuare a fare quella vita, avevo un amico che faceva l’allenatore e lì ho deciso di prepararmi e provare”. “Avevo fatto due anni il manager – ricorda – e non mi piaceva, poi ho deciso di cambiare percorso e iniziare ad allenare, mi sono reso conto che mi piaceva. Ho avuto tanti maestri in Francia, ma l’allenatore da cui ho imparato di più è Marcello Lippi. Quando sono arrivato qui, era tutto difficile per me, sia fisicamente che in campo. Lui però mi ha sempre difeso e ha sempre creduto in me, è stato fondamentale”.
Nelle vittorie, secondo Zidane, “per me l’80% è il merito dell’allenatore e 20% dei giocatori. Conta tutto, anche l’atteggiamento in allenamento. Trasmetti sempre la tua energia, devi sempre lasciare i problemi a casa e non trasporli sulla squadra. Nel Real Madrid avevo una grande squadra, ma ho trasmesso loro la fiducia totale. Li allenavo, avevo la fiducia assoluta di vincere con loro e gliela trasmettevo ogni giorno. E in campo si vedeva tutto questo, insieme alla mia idea di giocare a calcio. Ho allenato Modric, CR7, Benzema, Kroos… Che giocatori”, conclude Zidane.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Spalletti “L’Italia è il mio rimpianto, Acerbi non dice la verità”
TRENTO (ITALPRESS) – Luciano Spalletti è il grande protagonista della domenica del Festival dello Sport di Trento. L’ex ct della Nazionale, nel suo lungo intervento, non può che partire proprio dall’esperienza sulla panchina azzurra, il suo grande rimpianto dopo l’esonero estivo. “Ho commesso l’errore di trasferire troppo ai ragazzi il mio amore per il calcio – assicura l’allenatore toscano – Li ho un pò intasati tra cose dette e richieste, mentre ai calciatori ora serve essere leggeri perchè le pressioni sono tante. Probabilmente gli sono entrato troppo negli ingranaggi e questo non ha fatto bene. A me nell’Italia non mancava niente, e secondo me ci sono venti-venticinque giocatori su cui si può costruire una grande Nazionale. Donnarumma, Bastoni, Barella e Tonali sono dei top. Barella ha determinate caratteristiche e può anche anche davanti alla difesa, poi ora c’è Pio Esposito che è veramente impressionante. Ti dà la convinzione che prima o poi avremo un padrone dell’area di rigore, ieri sera ha fatto un gol pazzesco per coordinazione e per come ha tirato la palla. Forse assomiglia a Bobo Vieri, l’anno scorso l’ho seguito più volte a La Spezia”. L’altro grande tema riguarda Francesco Acerbi e il no alla Nazionale prima di Norvegia-Italia, con la dura risposta dell’ex ct al difensore dell’Inter: “La possibilità di dirmi quelle cose che ha detto c’era stata e invece le ha dette troppo tardi. Aveva accettato la pre-convocazione, il giorno prima gli ho telefonato e gli ho detto ‘avevi ragione tù, perchè il campo aveva detto una cosa chiara ed è ancora uno dei più forti. C’era stata la semifinale col Barcellona dove aveva fatto il gol decisivo, io gli ho detto che era sempre uno dei più bravi, mentre prima avevo cercato di escluderlo per dare forza ai giovani. Volevo convocarlo per la partita-chiave contro la Norvegia, avevamo tre infortunati: Gabbia, Buongiorno e Gatti. Quando gli ho telefonato, più volte, lui mi ha risposto e sembrava disponibile a giocare. Poi sono passati tre-quattro giorni, ha giocato la finale (di Champions col Psg, ndr) e a pochi giorni dalla partita mi ha mandato un messaggio: ‘ci ho pensato bene e non vengo più’. Allora io gli ho telefonato e lui ha tirato di nuovo fuori la situazione di Juan Jesus. Mi sento di dire che le cose sono andate diversamente da quello che dice lui”. Non può ovviamente mancare il ricordo del Napoli e di quello storico scudetto, con Spalletti che racconta anche la rottura con De Laurentiis: “A Napoli ho ricevuto un amore sfrenato, che ti metteva anche timore e non sai dove può andare a finire. Era talmente grosso quello che ho ricevuto, che ti faceva quasi paura. Il primo anno vivevo in albergo accanto alla camera di De Laurentiis, un presidente forte con cui ho condiviso grandissimi momenti. Il secondo anno ho vissuto a Castelvolturno, in una stanzetta nel centro d’allenamento. Alzarsi e vedere l’area di rigore è come essere in Paradiso (ride, ndr). La fine del rapporto con Napoli? Per me era diventato difficile perchè il presidente aveva preso il sopravvento, non mi ha mai parlato di un rinnovo o di un qualsiasi regalo per far vedere che mi voleva bene. Ha agito in modo prepotente con la prelazione sul rinnovo e ho deciso di non rimanere, anche a costo di non poter allenare come da contratto. L’anno dopo ha creduto di poter gestire la situazione da solo, è andata com’è andata e ha dovuto scegliere un altro allenatore forte, che avesse la personalità che Napoli richiede”. La chiusura è con una previsione sulla Nazionale: “L’Italia andrà ai Mondiali. I calciatori sono forti e Gattuso ha qualità di spessore, è stato molto bravo a far giocare insieme le due punte e trovare la grinta. La sua ricerca del carattere e del fisico è stata decisiva contro Israele, quella partita l’ha vinta lui senza dover per forza lavorare dal basso. Credo nel movimento Italia, abbiamo venti giocatori di livello e possiamo centrare la qualificazione al Mondiale”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).


