NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “E’ la testimonianza del grande contributo che l’Italia ha dato alle Nazioni Unite, al multilateralismo ma anche alla pace nel mondo perché le operazioni di pace delle Nazioni Unite hanno proprio questa funzione e l’Italia sin dall’inizio della sua partecipazione alle Nazioni Unite, quindi 70 anni fa, ha offerto il meglio di sé anche in termini di contributo militare di uomini, di soldati, di missioni di pace dappertutto, dal Medio Oriente all’Africa, all’Europa. E questo ci viene ampiamente riconosciuto, come abbiamo sentito oggi dalle parole del USG Atul Kare”. Così l’ambasciatore all’Onu Maurizio Massari all’evento al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, organizzato dal ministero della Difesa e realizzato dallo Stato Maggiore della Difesa, che ha visto l’inaugurazione di una mostra storico-documentaria e la presentazione del volume “70 anni dall’adesione dell’Italia alle Nazioni Unite – I caschi blu italiani al servizio della pace”.
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Video di Stefano Vaccara
Italia 70 anni all’Onu, Massari “Viene riconosciuto il nostro contributo”
Italia 70 anni all’Onu, Gen. Manzo “Guardiamo al futuro con speranza di pace”
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “È una storia che è iniziata anche più di 70 anni fa perché già sul finire degli anni ’40 e dal ’50 al ’60 l’Italia fu impegnata in una missione tra India e Pakistan pur non essendo membro e ottenne l’amministrazione fiduciaria della Somalia dal 1950 al 1960 a dimostrazione del diritto e della legittimità a prendere parte all’ONU come poi è accaduto nel 1955. Una storia diciamo lunga 70 anni e più, ma anche segnata da molti lutti; naturalmente onoriamo i nostri 49 caduti sotto l’egida delle Nazioni Unite e guardiamo al futuro, ovviamente con un’idea di speranza di portare la pace, soprattutto in quei teatri che sono più martoriati, come quello del Medio Oriente e dell’Est Europa. Quindi l’Italia è stata presente costantemente, come ci è stato riconosciuto stasera anche dal sottosegretario generale al supporto operativo, alle operazioni di pace, a Tulcare”. Così il generale di Divisione Alfonso Manzo all’evento al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, organizzato dal ministero della Difesa e realizzato dallo Stato Maggiore della Difesa, che ha visto l’inaugurazione di una mostra storico-documentaria e la presentazione del volume “70 anni dall’adesione dell’Italia alle Nazioni Unite – I caschi blu italiani al servizio della pace”.
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America Week – Episodio 41
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Se non fosse riesploso il caso Epstein, oggi racconteremmo un’altra storia: quella di un presidente che, dopo 42 giorni di shutdown, riapre il governo federale e torna a dettare l’agenda con il “One Big Beautiful Bill”. Invece, in poche ore, tutto è crollato. Ventitremila pagine di documenti – email dell’eredità di Jeffrey Epstein pubblicate alla Camera – hanno cancellato la settimana politica, oscurato la vittoria sul Congresso e messo Trump di nuovo sulla difensiva. Lo avevamo annunciato mesi fa: lo scandalo Epstein non è un residuo del passato, è la battaglia finale sulla verità in America. E ora è tornato, nel momento peggiore per la Casa Bianca. Le email diffuse dai democratici – subito seguite dalla valanga di documenti pubblicati dai repubblicani – mostrano un Epstein ossessionato da Trump, con riferimenti imbarazzanti a incontri, confidenze, frequentazioni e alla possibilità di “colpirlo” politicamente. E se il contenuto sessuale è ciò che scuote l’opinione pubblica, tra le righe emerge altro: collegamenti finanziari, piste su fondi, operazioni societarie e possibili elementi di riciclaggio che alcuni parlamentari vogliono assolutamente chiarire nei famosi “Epstein Files” dell’FBI. È questo il punto: le email pubblicate ora non sono ancora i file federali. Sono solo ciò che era in custodia degli avvocati dell’eredità. I documenti davvero esplosivi sono quelli che il Congresso voterà la prossima settimana.
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Piantedosi “La corruzione è un terreno su cui prosperano le mafie, è una lotta che non si vince da soli”
ROMA (ITALPRESS) – “In un tempo in cui la corruzione si manifesta come una minaccia globale, capace di indebolire le democrazie, minare la fiducia dei cittadini, delle istituzioni, non è soltanto un reato, ma è un sistema parallelo che altera regole di mercato, favorisce l’infiltrazione criminale nell’economia legale e genera costi sociali elevatissimi”. Lo ha detto Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, intervenendo all’apertura del tavolo interistituzionale di coordinamento anticorruzione internazionale.
“La corruzione è un terreno su cui prosperano le mafie che sempre più spesso preferiscono la corruzione alla violenza, sfruttando la complicità di attori economici e funzionari infedeli, per penetrare nei centri vitali della pubblica amministrazione. È in questo scenario che l’Italia ha scelto di agire con una visione strategica: abbiamo costruito, negli anni, un modello di contrasto alla corruzione che si fonda su una combinazione di strumenti normativi amministrativi. La lotta alla corruzione – ha aggiunto – non si vince da soli, serve cooperazione internazionale, un’azione multilaterale efficace”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Webuild: ordini da 9,3 mld in 9 mesi. Stime confermate, possibile nuova crescita
MILANO (ITALPRESS) – Webuild ha acquisito da inizio anno ordini che ammontano a 9,3 miliardi, di cui oltre il 98% è stato acquisito in geografie chiave con basso profilo di rischio,
portando il totale di acquisizione ordini del triennio 2023-2025 a circa 45 miliardi. Il dato supera di quasi 10 miliardi di euro il target previsto dal piano industriale “Roadmap al 2025 – The Future is Now” per il triennio, confermando la capacità del Gruppo di intercettare opportunità strategiche nei mercati chiave, interessati da forti investimenti nei settori in cui Webuild vanta una solida expertise. Gli investimenti in infrastrutture stanno infatti vivendo una fase di crescita sostenuta, trainata dalla crescente domanda di mobilità sostenibile, energia, acqua e servizi essenziali per le comunità.
In questo contesto, Webuild ha costruito un portafoglio ordini tra i più alti del settore, che garantisce ampia visibilità sui ricavi futuri (circa 4 anni), rappresentando una base solida per il prossimo piano industriale.
Il totale dei nuovi contratti da inizio anno non include i lavori relativi alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e delle connesse opere ferroviarie e stradali.
Inoltre, il Gruppo riporta una pipeline commerciale di breve termine di circa 77 miliardi di euro concentrata, in linea con la strategia di derisking, in aree geografiche sviluppate in cui Webuild vanta una presenza consolidata, tra cui Europa, Australia, Nord America e Medio Oriente. L’attività commerciale ha registrato un’accelerazione nel terzo trimestre, con un incremento significativo delle gare presentate in attesa di aggiudicazione, salite a 18,5 miliardi di euro rispetto agli 11 miliardi di luglio 2025. A queste si aggiungono oltre 14 miliardi di euro di gare in fase di preparazione, i cui esiti sono attesi prevalentemente nel 2026.
Nel corso del terzo trimestre dell’anno Webuild ha completato e consegnato importanti progetti infrastrutturali. Tra questi la Grand Ethiopian Renaissance Dam, il più grande progetto idroelettrico mai costruito in Africa, che raddoppia la produzione energetica dell’Etiopia e ne favorisce la transizione energetica.
In Argentina è stato consegnato il lotto 2 del sistema Riachuelo, l’impianto di trattamento acque reflue più grande dell’America Latina, destinato a migliorare significativamente la qualità della vita dei residenti nell’area metropolitana di Buenos Aires. Questi risultati confermano la leadership di Webuild nella realizzazione di progetti complessi e di grandi dimensioni, in particolare nel settore idrico, come riconosciuto dalla rivista di riferimento per il settore su scala globale, Engineering News-Record (ENR), che riconferma Webuild leader mondiale nel settore “Water”.
In Italia sono state raggiunte importanti milestone su tratte che fanno parte del più ampio programma europeo TEN-T. E’ stata, infatti, attivata la tratta ferroviaria tra Bicocca e Catenanuova, prima linea ad alta capacità in Sicilia che rappresenta l’avvio concreto di un sistema di collegamenti più efficienti tra l’isola e il resto d’Europa. Tra le milestone più significative registrate per i progetti in corso si segnalano il completamento della Galleria Casalnuovo sulla tratta Napoli-Cancello della linea Alta Velocità Napoli-Bari, prima in Italia scavata in ambiente iperbarico, e il completamento del primo tunnel tra Italia e Austria nella galleria di base del Brennero. Negli ultimi mesi sono stati inoltre posizionati tre ulteriori cassoni per la Nuova Diga Foranea di Genova, incluso il primo di quelli di dimensioni più grandi.
In questo contesto, a novembre S&P Global Ratings ha promosso Webuild, per la seconda volta nell’arco del Piano Industriale 2023-2025, portando il rating a “BB+” con outlook stabile supportato dal rafforzamento della struttura finanziaria del Gruppo, dalla aumentata solidità operativa e della visibilità dei ricavi futuri. Tra i fattori riconosciuti al Gruppo vi sono anche una maggiore diversificazione e capacità ingegneristiche avanzate, superiori rispetto a quelle dei concorrenti con rating simile, e il posizionamento di leadership nei mercati chiave a basso rischio. Questo miglioramento del rating segue l’upgrade a BB+ ottenuto da Fitch Ratings a maggio.
Il totale dei nuovi contratti da inizio anno, comprensivo di ordini e variation orders in corso di finalizzazione o negoziazione, ammonta a 9,3 miliardi di euro, di cui oltre il 98% è stato acquisito in geografie chiave con basso profilo di rischio. Sono compresi 0,8 miliardi di euro di gare in cui Webuild è risultata come miglior offerente.
La pipeline commerciale di breve termine del Gruppo ammonta a 76,7 miliardi di euro e include gare presentate e in attesa di aggiudicazione per 18,5 miliardi di euro e gare in fase di preparazione per oltre 14 miliardi.
Il Gruppo continua a monitorare attentamente le opportunità su mercati strategici come Europa, Australia, Nord America e Medio Oriente, dove gode di un forte posizionamento competitivo.
In Europa, gli investimenti in infrastrutture sono attesi beneficiare del nuovo target NATO di spesa militare al 5% del PIL entro il 2035, con l’1,5% destinabile a infrastrutture strategiche. A questo si aggiunge il piano da 500 miliardi di euro varato dal governo tedesco per modernizzare trasporti, istruzione, risorse idriche e infrastrutture esistenti, oltre alle prospettive legate alla ricostruzione dell’Ucraina, con un fabbisogno di investimenti stimato in 500 miliardi di dollari entro il 2033. Parallelamente, la Commissione Europea ha adottato un nuovo piano d’azione per le ferrovie ad alta velocità che definisce le misure necessarie per creare una rete europea più veloce, più interoperabile e meglio collegata entro il 2040. Secondo le stime della Commissione Europea, per il completamento della rete ad alta velocità TEN-T entro il 2040 saranno necessari investimenti per circa 345 miliardi di euro.
In Italia, lo sviluppo infrastrutturale si concentra su due direttrici principali che vanno oltre le risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): da un lato, il potenziamento dei trasporti con progetti strategici come l’ampliamento delle linee ferroviarie ad alta velocità (ad esempio, la Salerno-Reggio Calabria) e l’espansione delle linee metropolitane nelle principali città; dall’altro, il rafforzamento delle reti idriche e energetiche, il rifacimento di impianti idroelettrici e la costruzione di nuovi ospedali e stadi. A ciò si affianca la possibilità, nell’ambito degli obiettivi NATO di spesa militare, di destinare l’1,5% del PIL a infrastrutture a doppio uso, con un potenziale di circa 30 miliardi di euro di investimenti annuali.
In Australia, il Gruppo, tra i primi cinque contractor del Paese, è pronto a cogliere le opportunità di un mercato in forte crescita. Gli investimenti continueranno ad essere trainati dal settore energy, con progetti su larga scala in ambito idroelettrico, per lo stoccaggio energetico e reti elettriche. La domanda di infrastrutture è prevista essere sostenuta nei prossimi anni anche da importanti piani di investimento federali e locali in infrastrutture come strade, metropolitane e ospedali. Il settore beneficerà inoltre dallo sviluppo dell’area di Brisbane, con potenziali nuovi stadi e progetti ferroviari, collegato ai Giochi Olimpici e Paralimpici 2032, nonchè dalla crescita degli scambi commerciali nell’area Asia-Pacifico con investimenti in progetti portuali e dall’incremento degli investimenti nel settore della difesa.
Negli Stati Uniti la nuova strategia governativa favorisce il coinvolgimento del settore privato nelle infrastrutture, creando opportunità di crescita per le partnership pubblico-privato (PPP), con focus su infrastrutture civili, prevalentemente strade e ponti. In Canada, invece, sono stati lanciati o presentati ambiziosi piani di investimenti in diverse province, tra cui Ontario e Quèbec, per lo sviluppo di infrastrutture di trasporto, strutture sanitarie, scuole, impianti idroelettrici e infrastrutture elettriche, incluse le reti di trasporto e distribuzione.
In Medio Oriente, in particolare in Arabia Saudita, è prevedibile che gli investimenti in grandi progetti infrastrutturali continuino a essere sostenuti dal piano “Saudi Vision 2030” e dai grandi eventi internazionali in programma, come i Mondiali FIFA 2034 e l’Expo 2030. Tra le principali priorità figurano metropolitane, ferrovie ad alta velocità, stadi, aeroporti e altre infrastrutture strategiche.
Oltre ai suoi mercati principali, Webuild monitora attentamente altre aree geografiche dove può sfruttare l’esperienza locale e le proprie competenze tecniche per raggiungere un adeguato bilanciamento tra rischio e rendimento. I risultati raggiunti, insieme ad un ampio e solido portafoglio ordini e un contesto di mercato ricco di opportunità, consentono di confermare la guidance per l’anno 2025, con ricavi superiori a 12,5 miliardi di euro, EBITDA maggiore di 1,1 miliardi, una solida posizione di cassa netta superiore a 700 milioni e book to bill ratio maggiore di 1,0. Il positivo trend operativo indica un possibile ulteriore upside in termini di crescita del Gruppo.
– Foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).
Aggredisce la madre colpendola con un martello, arrestato un 38enne ad Alatri
FROSINONE (ITALPRESS) – Un 38enne di origini Brasiliane, residente ad Alatri, è stato arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia. Da tempo, infatti, l’uomo aveva preso di mira la propria madre con atteggiamenti vessatori. In quest’ultimo periodo, causa forse l’abuso di alcool e droga, le aggressioni, dapprima verbali, erano aumentate, fin a quando, probabilmente in preda ad una crisi di astinenza, l’uomo ha colpito la madre con un martello per estorcerle del denaro per acquistare sostanza stupefacente allontanandosi subito dopo.
L’anziana madre, impaurita e malconcia, ha contattato i Carabinieri che, giunti sul posto, hanno rintracciato l’uomo nelle immediate vicinanze dell’abitazione, dichiarandolo in arresto. L’indagato è stato accompagnato presso la casa circondariale di Frosinone. L’anziana invece è dovuta ricorrere alle cure mediche con una prognosi di 15 giorni.
– Foto ufficio stampa Carabinieri –
(ITALPRESS).
Italpress €conomy – Puntata del 14 novembre 2025
MILANO (ITALPRESS) – L’economia e la finanza a portata di tutti. Nella centocinquantunesima puntata di Italpress Economy, Claudio Brachino intervista Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, e con Giuliano Zoppis affronta i principali temi economici del momento.
azn/sat/gsl
Macellazione clandestina di cavalli, un arresto e 5 denunce nel Crotonese
CROTONE (ITALPRESS) – Nel corso di una verifica igienico-sanitaria, eseguita presso uno stabilimento di macellazione del Crotonese, i Carabinieri del Nas di Cosenza hanno arrestato il custode giudiziario dell’azienda, già sottoposta a procedura fallimentare, e denunciato altre cinque persone ritenute responsabili, a vario titolo, di maltrattamenti ed uccisione di cavalli, commercio di cose pericolose per la salute e violazione dei sigilli.
Nel corso dell’ispezione, eseguita insieme ai Carabinieri, è stata accertata la violazione dei sigilli e l’avvenuta uccisione e macellazione di 13 cavalli completamente sconosciuti all’anagrafe nazionale: privi della documentazione di provenienza e attestante la destinazione alla produzione di alimenti. In particolare, tutti i capi macellati sarebbero risultati privi di documentazione sanitaria. Di questi, dieci esemplari erano privi di qualsivoglia dispositivo di identificazione, mentre gli altri tre, individuati grazie a microchip sottocutaneo delle dimensioni di un chicco di riso che contiene un numero di identificazione unico, risultavano classificati NON DPA quindi non destinabili a produzioni alimentari (verosimilmente capi da competizione sportiva o affezione). Questo avrebbe comportato l’immissione sul mercato – per il consumo umano – di animali sottoposti in vita a trattamenti farmacologici non accertabili oltre che incompatibili con la finalità alimentare, con conseguente grave pericolo per la salute pubblica e con l’aggravante di avere assoggettato gli animali interessati a trattamenti crudeli che ne cagionavano la morte. Lo stabilimento, già interessato da procedura fallimentare, è stato sottoposto a sequestro, insieme alle attrezzature, alle carni ed agli automezzi utilizzati sia per il trasporto dei cavalli che per la distribuzione delle carni, per un valore complessivo stimabile in oltre tre milioni di euro.
I militari hanno arrestato uno degli indagati, già custode giudiziale dell’impianto, e denunciato altre cinque persone, tra cui anche il titolare e gestore della struttura. Tutti devono rispondere, a vario titolo, di concorso in violazione di sigilli imposti dall’Autorità, uccisione ingiustificata di animali all’interno di stabilimento non riconosciuto né autorizzato, commercio di carni irregolari non controllate. Personale del Servizio Veterinario dell’ASP di Crotone – Aree A, B e C, chiamato ad intervenire nel corso delle operazioni, constatava le irregolarità accertate ed effettuava campioni di parti anatomiche degli animali, successivamente avviate alle analisi di competenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Catanzaro, al fine di verificare l’eventuale presenza di zoonosi o principi attivi farmacologici, che andrebbero ad aggravare ulteriormente il quadro accusatorio. Le attività investigative proseguono per accertare l’origine, la provenienza e le modalità di approvvigionamento dei cavalli, nonché i canali di distribuzione delle carni clandestine. L’operazione del NAS Carabinieri di Cosenza ha evitato che oltre 3.000 chili di carne potenzialmente pericolosa finisse sulla tavola dei consumatori.
– Foto screenshot video Carabinieri –
(ITALPRESS).
Massiccio attacco russo su Kiev e altre regioni dell’Ucraina, vittime e decine di feriti
KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – Massiccio attacco russo nella notte sull’Ucraina. Colpita principalmente la zona di Kiev, ma i droni e i missili russi hanno interessato anche le regioni di Kiev, Kharkiv e Odessa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha reso noto che decine di persone sono rimaste ferite, tra cui bambini e una donna incinta e quattro persone sono morte. Nell’attacco sono stati impiegati circa 430 droni e 18 missili, tra cui missili balistici e aerobalistici. “L’attacco è stato appositamente calcolato per causare il maggior danno possibile alle persone e alle infrastrutture civili. Solo a Kiev, decine di grattacieli sono stati distrutti. Secondo i dati preliminari, in mattinata i russi hanno utilizzato il missile Zircon nella regione di Sumy. Il ministro dell’Interno Igor Klymenko ha già riferito sui progressi delle operazioni di soccorso a terra. Anche il comandante dell’Aeronautica Militare Anatoly Krivonozhko ha riferito sui risultati del lavoro di difesa aerea. Ringrazio i nostri soldati per il loro lavoro di alta qualità”, dice Zelensky.
“L’Ucraina sta rispondendo a questi attacchi con la forza a lungo raggio e il mondo deve fermare questi attacchi contro la vita con sanzioni. La Russia può ancora vendere petrolio e costruire i propri progetti. Tutto questo deve essere fermato. Si sta lavorando molto con i partner per rafforzare la difesa aerea, ma non è sufficiente. È necessario un rafforzamento con sistemi aggiuntivi e missili intercettori. Europa e Stati Uniti possono dare il loro contributo. Contiamo su soluzioni concrete. Grazie a tutti coloro che ci aiuteranno”, aggiunge Zelensky, riferendo di avere avuto anche un colloquio con il presidente della Finlandia, Alexander Stubb.
“Abbiamo discusso di ulteriore sostegno all’Ucraina in tutte le direzioni possibili e delle nostre azioni congiunte con i nostri partner per fare pressione sulla Russia. Solo la pressione – sanzioni e forza – può costringere i russi a porre fine a questa guerra, di cui nessuno tranne loro ha mai avuto bisogno. Faremo tutto il possibile per riuscirci”, conclude.
TAJANI “PRONTO NUOVO PACCHETTO PER MATERIALE MILITARE”
“E’ già pronto un nuovo pacchetto, che firmeremo nelle prossime, di materiale militare” per l’Ucraina. Lo ha detto Antonio Tajani, ministro degli Affari Esteri, a margine dell’apertura del tavolo interistituzionale di coordinamento anticorruzione internazionale. “Continueremo a sostenere l’Ucraina che è ancora sotto attacco da parte russa, anche questa notte, con missili e droni. È giusto garantire la sicurezza e l’indipendenza di un Paese che è stato aggredito”, ha aggiunto.
Il ministro ha poi ribadito che “dobbiamo lavorare per costruire la pace e siamo assolutamente convinti che si possano fare dei passi avanti. Vedremo se sarà possibile un incontro al vertice tra Stati uniti e Federazione Russa. Noi continuiamo a sostenere le iniziative americane per arrivare a un cessate al fuoco, poi toccherà all’Ucraina decidere come comportarsi per quanto riguarda i territori occupati”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


