giovedì, Giugno 26, 2025

In Piemonte un bando da oltre 2 milioni per proteggere le colture agricole

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TORINO (ITALPRESS) – Un bando da oltre 2 milioni destinati a sostenere le colture agricole piemontesi minacciate da fitopatie e da parassiti di origine aliena. Primo fra tutti la Popillia japonica, il micidiale coleottero arrivato dal Giappone che, ormai da anni, anche in Piemonte aggredisce colture pregiate e di alto valore redditivo come il settore florovivaistico o quello dei piccoli frutti: lo ha voluto per il secondo anno l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni. “Interveniamo per supportare le nostre aziende agricole nelle azioni di prevenzione dei danni da fitopatie e da specie nocive di recente arrivo, sostenendole nell’acquisto di reti o altri dispositivi che proteggano le colture dall’aggressione di questi organismi e dal conseguente, grave danno alle produzioni” e “sosteniamo i nostri imprenditori con criteri che privilegiano le aziende che coltivano specie particolarmente a rischio di attacco o diffusione da parte della Popillia come vivai, coltivazioni di piccoli frutti e pescheti; quelle situate in zone tampone o infestate da Popillia; i giovani coltivatori sotto i 41 anni e le aziende che operano in regime di produzione integrata o biologico”, spiega.

Con il bando precedente “abbiamo finanziato 46 aziende: al termine delle istruttorie sono state accertate economie per quasi 700mila euro che, sommate alla dotazione finanziaria iniziale di 1,5 milioni prevista, ci hanno permesso di arrivare alla disponibilità complessiva di 2,2 milioni di euro”, continua Bongianni. La Popillia japonica possiede un enorme potenziale riproduttivo poiché depone le uova in pieno campo ed è quindi praticamente impossibile da estirpare: di lì, gli individui adulti migrano sulle colture di loro predilezione e le attaccano infliggendo danni devastanti.

La protezione fisica dalla Popillia si è rivelata finora essere l’unico mezzo realmente efficace di prevenzione e contrasto poiché in Italia, per ragioni bio-climatiche, non è stato possibile riprodurre a fini di lotta biologica l’ecosistema che in Giappone, paese d’origine dell’insetto, ne contiene naturalmente lo sviluppo grazie alla presenza di organismi antagonisti. “Per questo motivo – conclude Bongioanni – in parallelo all’attività di prevenzione e contrasto, ho rafforzato con il settore fitosanitario della Regione, le Università di Torino e di Verona e il Politecnico di Torino l’attività di ricerca: uno dei tre capisaldi che ho posto insieme alla promozione e all’innovazione per il futuro dell’agricoltura piemontese“.

– foto ufficio stampa Regione Piemonte –

(ITALPRESS).

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