mercoledì, Novembre 27, 2024
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Gian Giorgio Trissino, il “creatore” del Palladio, ma non solo

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Vicenza è una splendida città che ha donato al Veneto e all’Italia personaggi di grande spessore. Se è stata incredibile l’avventura di Antonio Pigafetta attorno al globo non è meno, per i suoi effetti, Gian Giorgio Trissino, letterato vicentino vissuto a cavallo tra il XV e il XVI secolo.

La vita e gli studi

Trissino nacque da una nobile famiglia vicentina nel 1478. Prima di stabilirsi a Roma, dove passò i suoi ultimi anni e morì, portò avanti i sui studi in varie città d’Italia. Studiò greco a Milano, filosofia a Ferrara, e a Firenze si legò a Niccolò Machiavelli frequentando il suo circolo letterario. A Roma ebbe modo di conoscere altri intellettuali come Pietro Bembo e Giovanni Rucellai.

Busto trissino
Busto di Gian Giorgio Trissino (Foto FB: VICENZA)

Le opere

Nel corso della sua vita Trissino si interessò di molte cose; la letteratura, tuttavia, fu il suo vero grande stimolo. Poeta e drammaturgo, grazie ai suoi studi classici meritò di essere considerato un innovatore della scena drammatica italiana. La sua tragedia più famosa, Sofonisba, tratta un episodio delle guerre puniche, basandosi sul racconto di Tito Livio.  Ad essere interessante, però, non è solo il tema: Trissino inserisce nella struttura della tragedia anche elementi mutuati dalle tragedie di Sofocle e Euripide, e si serve di una metrica all’epoca assolutamente non comune per il dramma, il verso sciolto.

Villa Trissino a Cricoli
La villa della famiglia Trissino (Foto: WikiMedia Commons)

Trissino e il Palladio

Sarebbe limitante ridurre lo spessore intellettuale di Trissino a solo una parte del suo contributo alla scena culturale italiana. Tuttavia, è impossibile non ricordare come il poeta e drammaturgo sia stato il primo mecenate di un’altra figura di spicco della cultura vicentina, la più famosa di tutte: Andrea Palladio. Trissino affidò al giovane il rinnovamento della villa di famiglia e contribuì in grandissima parte alla sua formazione portandolo con sé in più di un viaggio a Roma, affinché familiarizzasse con l’architettura antica.

Non solo: lo stesso pseudonimo “Palladio” fu attribuito al futuro grande architetto, il cui vero nome era Andrea di Pietro dalla Gondola, proprio da Gian Giorgio Trissino.

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