domenica, Dicembre 21, 2025
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Ricostruzione mammaria, l’Italia all’avanguardia per cure e impianti

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MILANO (ITALPRESS) – La ricostruzione mammaria è un intervento chirurgico che ha lo scopo di ristabilire il volume, la forma e dove possibile l’estetica del seno dopo un tumore, malattia che in Italia colpisce una donna su nove nel corso della vita: si tratta di un percorso multidisciplinare che coinvolge senologi, chirurghi plastici, oncologi, radiologi, psicologi e comporta decisioni personalizzate in base alle caratteristiche fisiche della paziente e della malattia, alle cure e alle preferenze personali; per ridurre il più possibile l’impatto emotivo e per evitare il disagio di un secondo ricovero, in tutti i casi in cui è possibile, si esegue l’intervento ricostruttivo nella stessa sede operatoria di quello oncologico.

In base alla tecnica utilizzata la ricostruzione mammaria si divide in due grandi categorie: con protesi ed espansioni e autologa, cioè con tessuti della paziente. “La prevenzione è un pilastro per tutti i tumori, non solo quello al seno: per me significa soprattutto fare informazione, dire ai pazienti tutto quello che facciamo, quali sono i percorsi diagnostici e terapeutici. Un altro pilastro della prevenzione è la ricerca: voglio ringraziare le tante associazioni delle donne, che ci danno la possibilità di recuperare fondi per finanziare borse di studio o altro”, ha dichiarato Maurizio Ressa, direttore dell’Istituto Tumori di Bari, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.

Ad oggi, spiega Ressa, il punto di arrivo è rappresentato da “una terapia chirurgica personalizzata: tempo fa avevamo delle mastectomie, in cui era impossibile fare una ricostruzione; poi siamo passati a una seconda fase, in cui avevamo le quadrantectomie; adesso siamo in una terza rappresentata dall’era della profilattica. La mastectomia è una terapia conservativa che ci dà la possibilità di fare buone ricostruzioni”. Altrettanto importante è “l’istituzione del registro delle protesi: l’Italia è il primo paese europeo ad averne istituito uno. Il dispositivo viene eseguito dal momento dell’impianto e questo ci porta a darci tante risposte: in questo modo una protesi può essere seguita in maniera diretta. Ogni ricostruzione varia da caso a caso: ci sono pazienti che non vogliono il dispositivo e in questo caso si va con la microchirurgia. Le donne ora sono molto informate, ma al momento della visita spesso chiedono subito le protesi: io cerco sempre di spiegare loro quando è possibile e quando no”. 

Una delle iniziative legate al tema, su cui per Ressa è fondamentale focalizzare l’attenzione, è “il BraDay, ovvero la giornata della consapevolezza della ricostruzione mammaria, che serve a dare informazioni alle pazienti. L’anno scorso l’abbiamo organizzato a Treviso, quest’anno a Roma: non sarà solo un appuntamento domanda-risposta, ma una possibilità di incontro e confronto con chef stellati, food blogger, giornalisti sanitari e figure dello spettacolo”. Attualmente, conclude il direttore dell’Istituto Tumori di Bari, le pazienti “arrivano già pronte per essere ricostruite: la ricostruzione è sconsigliata dopo i 65 anni, ma a quell’età le donne hanno ancora una fisicità da cinquantenni e non possiamo esimerci dal ‘ricostruirle’. L’Italia ha fatto davvero tante cose buone su questo, mettendo in campo anche delle novità come la ricostruzione del capezzolo con delle piccole protesi: la mia pubblicazione è stata la prima in Europa su questo dispositivo”.

– foto tratta da video Medicina Top –

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Il Papa al Quirinale, Mattarella “Rilanciare la soluzione due popoli due Stati”. Leone XIV “Lavorare per la pace nel mondo”

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ROMA (ITALPRESS) – Papa Leone XIV, accompagnato da 12 corazzieri in moto e 32 a cavallo, ha incontrato al Quirinale in visita ufficiale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Questa cerimonia vuol suggellare, anche oggi, il legame imprescindibile tra Santa Sede e Italia e rappresenta un gesto di omaggio nei Suoi confronti da parte dell’intera Italia, a nome della quale – assieme alle istituzioni della Repubblica qui presenti – desidero esprimere sentimenti di affettuosi auguri per l’Alto Magistero che il Conclave Le ha affidato”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“In Medio Oriente, alla ferita atroce dell’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, ha fatto seguito una reazione, che ha superato non soltanto criteri di proporzionalità, ma anche i confini di umanità. Oggi c’è ‘una scintilla di speranza’ – come Vostra Santità ha rimarcato – che va sostenuta con convinzione”. “La liberazione degli ostaggi rimasti in vita è di grande valore e coinvolge quanti hanno a cuore civiltà e dignità delle persone, rivolgendo un pensiero a coloro che sono morti in quella crudele condizione di prigionia”, aggiunge. Il cessate il fuoco a Gaza consente di iniziare a porre riparo a quella popolazione civile, così provata da brutale sofferenza. Ci auguriamo che il negoziato in atto sulle tappe successive si concluda positivamente e conduca, al più presto, a un’interruzione definitiva delle ostilità e delle violenze nella Striscia, a beneficio anche della generale stabilità del Medio Oriente e dei Luoghi Santi”. 

E’ necessario “rilanciare la soluzione di uno Stato per ciascuno di due popoli, la sola in grado di consentire la possibilità di un futuro in cui tutti – Israele e Palestina – trovino pace e sicurezza”.

“Vorrei riaffermare che la pace vera, duratura, risiede nell’animo dei popoli. Diversamente, sotto la cenere della fine delle violenze cova il rancore, pronto a divampare nuovamente alla prima occasione che possa essere sfruttata, per rendersi conto allora che la fine delle violenze si trasforma, purtroppo, in una parentesi tra due esplosioni”. “Ucraina e Medio Oriente sono solo due dei principali scenari di guerra, quelli a noi più vicini. Il numero dei conflitti e delle crisi umanitarie in corso è purtroppo ben più alto, come Vostra Santità più volte ci ha ricordato. Anzi – osserva -, di fronte a tanta efferatezza un rischio che non possiamo sottovalutare è che – accanto ai tanti che si sentono chiamati all’opera di costruire la pace – parte dell’opinione pubblica rimanga come assuefatta, che la sofferenza di milioni di esseri umani non scuota più le coscienze”.

PAPA “LAVORARE PER RISTABILIRE PACE IN OGNI PARTE MONDO”

“Come purtroppo appare evidente, viviamo tempi in cui, assieme a tanti segni di speranza, molte sono le situazioni di grave sofferenza che feriscono l’umanità a livello mondiale e richiedono risposte urgenti e al tempo stesso lungimiranti. Il primo impegno che, in proposito, desidero richiamare, è quello per la pace”. Cosi Papa Leone XIV, in occasione della visita ufficiale al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale. “Sono numerose le guerre che devastano il nostro pianeta, e guardando le immagini, leggendo le notizie, ascoltando le voci, incontrando le persone che ne sono dolorosamente colpite riecheggiano forti e profetiche le parole dei miei Predecessori. Rinnovo pertanto l’appello accorato affinché si continui a lavorare per ristabilire la pace in ogni parte del mondo e perché sempre più si coltivino e si promuovano i principi di giustizia, di equità e di cooperazione tra i popoli che ne sono irrinunciabilmente alla base”, ricorda.

“Esprimo gratitudine per l’assistenza che questo Paese offre con grande generosità ai migranti, che sempre più bussano alle sue porte, come pure il suo impegno nella lotta contro il traffico di esseri umani. Si tratta di sfide complesse dei nostri tempi, di fronte alle quali l’Italia non si è mai tirata indietro. Esprimo il mio apprezzamento per l’impegno del Governo italiano in favore di tante situazioni di disagio legate alla guerra e alla miseria, in particolare nei confronti dei bambini di Gaza, anche in collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù. Si tratta di contributi forti ed efficaci per la costruzione di una convivenza dignitosa, pacifica e prospera per tutti i membri della famiglia umana”. “Incoraggio a mantenere sempre vivo l’atteggiamento di apertura e solidarietà. Al tempo stesso – sottolinea – vorrei richiamare l’importanza di una costruttiva integrazione di chi arriva nei valori e nelle tradizioni della società italiana, perché il dono reciproco che si realizza in questo incontro di popoli sia veramente per l’arricchimento e il bene di tutti. In proposito, sottolineo quanto sia prezioso, per ciascuno, amare e comunicare la propria storia e cultura, con i suoi segni e le sue espressioni: più si riconosce e si ama serenamente ciò che si è, più è facile incontrare e integrare l’altro senza paura e a cuore aperto”.

“Giova certamente il comune impegno che lo Stato Italiano e la Santa Sede hanno sempre profuso e continuano a porre in favore del multilateralismo. Si tratta di un valore importantissimo. Le sfide complesse del nostro tempo, infatti, rendono quanto mai necessario che si ricerchino e si adottino soluzioni condivise. Perciò è indispensabile implementarne dinamiche e processi, richiamandone gli obiettivi originari, volti principalmente a risolvere i conflitti e a favorire lo sviluppo, promuovendo linguaggi trasparenti ed evitando ambiguità che possono provocare divisioni”, aggiunge.

– Foto IPA Agency –

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Esplosione nel Veronese, Mattarella “Sconcerto e profondo dolore”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ho appreso con sconcerto e profondo dolore la notizia della morte dei tre militari dell’Arma dei Carabinieri, Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, Carabiniere Scelto Davide Bernardello e Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero in provincia di Verona, nella quale sono rimasti feriti anche altri operatori delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco. In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all’Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all’augurio di pronta guarigione agli operatori feriti”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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Regionali Toscana, Bundu esclusa dal Consiglio: la lista annuncia il ricorso per il riconteggio dei voti

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FIRENZE (ITALPRESS) – La lista Toscana Rossa presenterà ricorso in tribunale per un riconteggio ed analisi dei voti relativo alle elezioni Regionali in Toscana, che hanno visto chiudere ieri alle ore 15 i propri seggi, e che al momento, a spoglio concluso, non permettono l’ingresso della propria candidata presidente di Regione, Alessandra Bundu, in Consiglio regionale toscano. Quest’ultima infatti ha raccolto come preferenze il 5,18%, ma la lista che la sostiene, Toscana Rossa appunto, solo il 4,51%, e dunque non ha superato il quorum del 5%, condizione necessaria per far eleggere almeno un rappresentante in Consiglio regionale se ci si presenta da soli come lista, e non in coalizione.

“Diverse persone hanno messo la X esclusivamente sul candidato presidente, cioè io, senza fare voto disgiunto, e noi faremo ricorso proprio su questo-ha annunciato Antonella Bundu ai microfoni di Novaradio-perché è la legge elettorale anche che è fatta un po’ strana, ed il modo di votare è un po’ strano. Che senso ha poter dare una preferenza ad un candidato presidente se poi dopo non serve assolutamente a niente?”.

Antonella Bundu ha ricordato come esista nel merito del loro ricorso un precedente in delle elezioni regionali tenutesi in Veneto relativo al Movimento cinque Stelle. Bundu ha anche sottolineato come i voti da lei ricevuti hanno visto elettori non solo non scegliere la lista a sé collegata, Toscana Rossa, ma anche nessun’altra lista. “Più che concentrarci solo sul ricorso-ha puntualizzato Bundu-, cosa che stiamo valutando e che faremo, vorrei dire che questa legge elettorale” in Toscana “va cambiata non solo per noi, e lo diciamo anche se vinceremo il ricorso. Oltre allo sbarramento del 5%, abbiamo dovuto raccogliere diecimila firme” prima della presentazione della candidatura. “Ci sono dunque degli ostacoli che non fanno bene né al centrosinistra, né al centrodestra, che vogliono essere gli unici due grandi schieramenti, perché poi la gente non va a votare, e questo è testimoniato dalla bassa affluenza complessiva in queste elezioni regionali, il 47%, che è un dato che è una sconfitta per tutti”.

– Foto IPA Agency –

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Al via partnership tra Micromegas e Italpress per ComoLake 2025

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CERNOBBIO (COMO) (ITALPRESS) – Micromegas Comunicazione annuncia la partnership con l’agenzia di stampa Italpress in qualità di media partner ufficiale di ComoLake 2025, il forum dedicato all’innovazione, alla sostenibilità e alle grandi trasformazioni economiche e sociali, organizzato da Micromegas e promosso da Fondazione Innovazione Digitale, in programma dal 14 al 17 ottobre presso Villa Erba, Cernobbio.
La collaborazione nasce con l’obiettivo di amplificare la visibilità e la diffusione dei contenuti di ComoLake attraverso una copertura giornalistica qualificata e multicanale: Italpress racconterà i momenti salienti dell’evento con servizi, interviste, video e approfondimenti, valorizzando il contributo di istituzioni, imprese e protagonisti dell’economia e dell’innovazione.
Contestualmente, Micromegas e Italpress hanno siglato un accordo quadro che apre la strada a future collaborazioni, finalizzate alla realizzazione di progetti congiunti in ambito comunicazione.
“Con questa partnership e con l’accordo siglato con Italpress – dichiara Erminio Fragassa, Presidente di Micromegas Comunicazione – consolidiamo il nostro impegno nel promuovere il dialogo sui temi strategici per lo sviluppo sostenibile e l’innovazione, mettendo in rete competenze e visioni e creando le condizioni per collaborazioni durature e progetti condivisi nel tempo”.
“Siamo molto soddisfatti di questa partnership – afferma il Direttore e fondatore dell’Agenzia Italpress, Gaspare Borsellino – che vi vedrà impegnati nell’affiancare Micromegas Comunicazione nella dissemination di tutte le news e i video più importanti di ComoLake 2025 mettendo a loro disposizione le nostre piattaforme multimediali che raggiungono oltre 120 televisioni e circa 400 siti in tutta Italia ed anche all’estero. Seguiremo l’evento con uno staff di 3 persone dedicate che copriranno questo importante evento con aggiornamenti testuali, video e fotografici e tempo reale”.
Con oltre 250 relatori provenienti dal mondo delle istituzioni, dell’impresa, della ricerca e della cultura, ComoLake 2025 si conferma una piattaforma internazionale di dialogo e networking.
Tra i protagonisti attesi figurano il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Premio Nobel per la Fisica Gerardus ‘t Hooft, Thibault Damour – vincitore del Premio Albert Einstein, della Medaglia Dirac e della Medaille D’Or – il Direttore del Dipartimento di Fisica Teorica del CERN Gianfrancesco Del Giudice, il fisico teorico Marc Mèzard, già Direttore dell’E’cole Normale Supèrieure, e l’ex Presidente del CNR Luciano Maiani.

– Foto Micromegas –

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Esplosione nel Veronese, Meloni “Profondo dolore”

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ROMA (ITALPRESS) – “Con profondo dolore apprendo della tragica scomparsa di tre Carabinieri e il ferimento di altri 13 tra militari dell’Arma, Vigili del fuoco e Polizia, a seguito di una esplosione mentre era in corso un’operazione di sgombero nel Veronese. Il mio profondo cordoglio e quello del Governo vanno ai familiari delle vittime, insieme alla vicinanza commossa all’Arma, che ho espresso in una telefonata al Comandante generale, generale Salvatore Luongo”. Così in una nota il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Desidero rivolgere un sincero augurio di pronta guarigione ai feriti appartenenti alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, e ringraziare il personale sanitario e tutti coloro che sono intervenuti con tempestività e professionalità – prosegue -. Seguo con partecipazione e dolore gli sviluppi di questa drammatica vicenda, che ci richiama ancora una volta al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve lo Stato e i suoi cittadini”.

– Foto IPA Agency –

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Tragedia a Porto Pino, migrante trovato morto a bordo di un barchino: arrestati gli scafisti

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CAGLIARI (ITALPRESS) – Un corpo senza vita è stato rinvenuto nei giorni scorsi in un’imbarcazione di piccole dimensioni approdata sulla spiaggia di Porto Pino. All’interno del barchino vi erano 10 persone, tra cui il giovane morto senza documenti. Sul posto sono intervenuti gli agenti di Polizia e gli operatori del Pronto Soccorso di Carbonia, mentre è subito partita un’indagine coordinata dall’Autorità Giudiziaria che ha disposto l’invio del medico legale, il quale da un primo esame esterno ha riscontrato un evidente trauma cranico, verosimilmente compatibile con un colpo violento subito durante la traversata. I migranti sono stati quindi accompagnati presso il centro di accoglienza di Monastir per le operazioni di identificazione. Durante le visite mediche preliminari, due di loro sono fuggiti dalla struttura, facendo perdere temporaneamente le proprie tracce ancor prima dell’avvio delle procedure di fotosegnalamento. Gli agenti della Squadra Mobile hanno subito avviato la ricerca, rintracciandoli a Cagliari in via Roma. Fermati, sono stati trovati in possesso di tre telefoni cellulari e circa 3.500 euro in denaro contante.

Intanto, 7 dei migranti sbarcati hanno testimoniato l’accaduto. Il barchino era partito alla mezzanotte dell’8 ottobre da Annaba, in Algeria, e i passeggeri avevano corrisposto ai trafficanti di uomini circa 25.000 euro complessivi. La traversata verso le coste sarde sarebbe stata affidata ai due scafisti che, secondo le testimonianze raccolte, avrebbero condotto l’imbarcazione a velocità sostenuta. Intorno alle 2 di notte, dopo circa due ore di navigazione, l’impatto violento con le onde avrebbe provocato un forte contraccolpo. Uno dei migranti, sbalzato contro lo scafo, avrebbe riportato un grave trauma cranico, risultato poi fatale. Nonostante la grave ferita e la vicinanza delle coste algerine gli scafisti non avrebbero richiesto i soccorsi proseguendo il viaggio verso la Sardegna dove il giovane è arrivato già defunto. Le dichiarazioni rese dai migranti hanno trovato ulteriore riscontro nelle risultanze investigative¸ in particolare, durante la perquisizione telematica di uno dei telefoni cellulari sequestrati ai due cittadini algerini che avevano tentato la fuga da Monastir, era contenuto un video che li riprendeva alla guida del natante. Rinvenute anche alcune tragiche riprese che documentavano gli ultimi istanti di vita del giovane migrante deceduto. Con la fattiva collaborazione del Consolato algerino, la vittima è stata poi identificata: un 27enne originario di Annaba riconosciuto dalla sorella giunta appositamente in Sardegna. Entrambi gli indagati sono stati sottoposti al provvedimento di fermo e accompagnati presso la casa Circondariale di Uta dove, dopo il giudizio di convalida, sono stati trattenuti in regime di custodia cautelare. Ai due indagati è stata contestato l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio nautico.

– Foto Polizia di Stato –

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Esplosione durante uno sgombero nel Veronese, morti 3 carabinieri

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CASTEL D’AZZANO (VERONA) (ITALPRESS) – Tre carabinieri sono morti e altri 13 tra militari dell’Arma, vigili del fuoco e agenti di polizia sono rimasti feriti in un’esplosione che si è verificata in un casolare di Castel D’Azzano, in provincia di Verona.
Le vittime sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà.
Nel corso delle prime ore del mattino, durante le operazioni di perquisizione di un immobile rurale che doveva essere sgomberato, si è verificata un’esplosione che ha causato il crollo della struttura.
“Era un’operazione congiunta di polizia, delegata anche dall’autorità giustiziaria e nel corso di questa operazione, nel momento dell’accesso forzoso fatto all’interno di questo appartamento i testimoni raccontano che è stato subito visibile e sensibile l’odore del gas, qualche istante dopo c’è stata la deflagrazione, probabilmente adesso è molto prematuro, quindi è ancora tutto molto prematuro. Ci sono tre deceduti, militari dell’Arma dei Carabinieri, un bilancio già terribile, ma diversi feriti anche di altri militari e c’erano anche agenti della Polizia di Stato”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto a “Uno Mattina News”.
“E’ un altro pesante tributo dell’Arma dei Carabinieri a un’operazione di sgombero? Non c’è dubbio, non c’è dubbio. Va sottolineata la difficoltà di questo lavoro, la complessità, la potenziale pericolosità che dietro ogni operazione di questo tipo si nasconde, perchè a volte si fanno operazioni che presentano queste insidie”, ha aggiunto il ministro.
“Si tratta di una famiglia di agricoltori che coltivavano i campi e che purtroppo è stata coinvolta in alcuni fatti delittuosi di ordine economico e ha dovuto subire il recupero di credito sulla casa. Sembra che avessero delle bombole e che abbiano fatto saturare il sottotetto per farlo esplodere. Non volevano abbandonare la casa. Le forze dell’ordine hanno dato esecuzione all’ordine giudiziario”, ha spiegato a Rainews24 Antonello Panucci, vicesindaco di Castel d’Azzano.
“Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio questa mattina a Castel d’Azzano (VR), travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero – afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto -. Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come Ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri. Ho manifestato la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma, Generale Salvatore Luongo, assicurando la piena e concreta vicinanza della Difesa in questo momento così doloroso. La grande famiglia della Difesa si stringe con affetto e rispetto intorno ai familiari dei militari caduti”.
“Esprimo inoltre la mia più sentita vicinanza e il mio pieno sostegno ai Carabinieri, agli agenti delle forze dell’ordine e ai Vigili del Fuoco rimasti feriti nell’esplosione. A loro va il nostro pensiero, la nostra gratitudine e l’augurio di una pronta guarigione. Il loro coraggio, la loro dedizione e il loro spirito di servizio rappresentano un esempio straordinario di amore per il Paese e per i valori che lo tengono unito”, conclude Crosetto.

– Foto di repertorio IPA Agency –

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Esplosione durante uno sgombero nel Veronese: morti 3 carabinieri, 13 i feriti. Fermati tre fratelli

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CASTEL D’AZZANO (VERONA) (ITALPRESS) – Tre carabinieri deceduti dopo il crollo di un casolare. Soccorsi 12 appartenenti alle forze dell’ordine e una donna rimasta ferita. E’ il bilancio dei Vigili del Fuoco intervenuti a Castel d’Azzano (Verona) durante un’operazione di sgombero. La squadra di 7 vigili del fuoco sono stati accompagnati in ospedale per accertamenti. Sul posto sono impegnate 25 unità tra squadre ordinarie, unità cinofile e nuclei USAR (Urban Search and Rescue) per la messa in sicurezza dell’area. Le vittime sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà.

Fratello e sorella 60enni, che abitavano nel casolare sono stati fermati. Il terzo fratello, che si era allontanato dopo l’esplosione, è stato fermato in mattinata.

“Si tratta di una famiglia di agricoltori che coltivavano i campi e che purtroppo è stata coinvolta in alcuni fatti delittuosi di ordine economico e ha dovuto subire il recupero di credito sulla casa. Sembra che avessero delle bombole e che abbiano fatto saturare il sottotetto per farlo esplodere. Non volevano abbandonare la casa. Le forze dell’ordine hanno dato esecuzione all’ordine giudiziario”. A spiegarlo a Rainews24 è Antonello Panucci, vicesindaco di Castel d’Azzano.

ZAIA “SUBITO ATTIVATO IL PIANO DI MAXI EMERGENZA”

“Il sistema sanitario regionale aveva previsto, fin dalle prime ore della notte, un presidio preventivo per un’operazione ritenuta ad alto rischio e pianificata nei dettagli dalla Questura di Verona, in collaborazione con i Carabinieri”. Lo dichiara il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in merito all’esplosione avvenuta questa notte.L’intervento – spiega il Presidente Zaia, dopo un aggiornamento con le strutture sanitarie – era mirato allo sgombero di un’abitazione occupata da tre fratelli, soggetti sembra già noti alle autorità. Secondo quanto emerso dai primi riscontri, all’interno dello stabile erano state accumulate bombole di gas e ordigni rudimentali, verosimilmente anche molotov artigianali. La complessità dell’operazione ha richiesto, già dalle ore 2.00, l’attivazione di un presidio sanitario da parte del SUEM 118 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, con la presenza in loco di un’automedica, un’ambulanza medicalizzata e una ‘base’, posizionate a distanza di sicurezza, ma operative a tutela del dispositivo”.

“Alle 3.05 – prosegue il Presidente – nel momento in cui le forze speciali sono entrate nell’edificio, si è verificata l’esplosione. Immediatamente è stato attivato il piano di maxi emergenza, con il dispiegamento da parte della sanità di un ulteriore mezzo di coordinamento mobile, un’ulteriore automedica, quattro ambulanze aggiuntive e tre ambulanze medicalizzate. Mezzi che hanno assicurato i primi soccorsi e l’ospedalizzazione dei feriti. Contestualmente è stato richiamato in servizio personale medico e infermieristico per garantire la piena operatività del sistema”. “Il bilancio sanitario – precisa il Presidente – è purtroppo gravissimo: tre persone sono decedute sul posto, tutti appartenenti ai reparti speciali dell’Arma dei Carabinieri, e i loro corpi sono stati recuperati dai Vigili del Fuoco tra le macerie. I feriti sono stati portati agli ospedali Borgo Roma (otto codici verdi) e Borgo Trento (due codici rossi, due gialli e cinque codici verdi) dell’Azienda Ospedaliera di Verona, e agli ospedali di Villafranca (cinque codici verdi e un giallo) e Negrar (un codice rosso e un verde). Si tratta di membri delle forze dell’ordine e di due degli occupanti dell’abitazione. Il terzo occupante della casa sarebbe riuscito ad allontanarsi prima dello scoppio”.

“I feriti – conclude Zaia – sono attualmente seguiti dalle equipe mediche della Regione, con diversi gradi di gravità. La macchina sanitaria ha funzionato garantendo un’assistenza tempestiva, professionale e coordinata. Ai soccorritori va il mio ringraziamento per l’impegno dimostrato in un contesto difficile, con rischi rilevanti. Rinnovo il cordoglio e la più sentita vicinanza agli eroi in divisa che hanno pagato un prezzo altissimo per il loro servizio. Personalmente sono profondamente commosso per quanto accaduto e il mio pensiero va anche alle famiglie, duramente colpite da questa tragedia”, termina il Presidente Zaia.

MATTARELLA “SCONCERTO E PROFONDO DOLORE”

“Ho appreso con sconcerto e profondo dolore la notizia della morte dei tre militari dell’Arma dei Carabinieri, Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, Carabiniere Scelto Davide Bernardello e Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero in provincia di Verona, nella quale sono rimasti feriti anche altri operatori delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco. In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all’Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all’augurio di pronta guarigione agli operatori feriti”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo.

MELONI “PROFONDO DOLORE PER LA DRAMMATICA VICENDA”

“Con profondo dolore apprendo della tragica scomparsa di tre Carabinieri e il ferimento di altri 13 tra militari dell’Arma, Vigili del fuoco e Polizia, a seguito di una esplosione mentre era in corso un’operazione di sgombero nel Veronese. Il mio profondo cordoglio e quello del Governo vanno ai familiari delle vittime, insieme alla vicinanza commossa all’Arma, che ho espresso in una telefonata al Comandante generale, generale Salvatore Luongo”. Così in una nota il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Desidero rivolgere un sincero augurio di pronta guarigione ai feriti appartenenti alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, e ringraziare il personale sanitario e tutti coloro che sono intervenuti con tempestività e professionalità – prosegue -. Seguo con partecipazione e dolore gli sviluppi di questa drammatica vicenda, che ci richiama ancora una volta al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve lo Stato e i suoi cittadini”.

PIANTEDOSI “BILANCIO GIÀ TERRIBILE”

“Le ultime notizie non dicono ancora niente in modo chiaro, era un’operazione congiunta di polizia, delegata anche dall’autorità giustiziaria e nel corso di questa operazione, nel momento dell’accesso forzoso fatto all’interno di questo appartamento i testimoni raccontano che è stato subito visibile e sensibile l’odore del gas, qualche istante dopo c’è stata la deflagrazione, probabilmente adesso è molto prematuro, quindi è ancora tutto molto prematuro. Ci sono tre deceduti, militari dell’Arma dei Carabinieri, un bilancio già terribile, ma diversi feriti anche di altri militari e c’erano anche agenti della Polizia di Stato”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto a “uno mattina news” sulla strage in Veneto. “È un altro pesante tributo dell’Arma dei Carabinieri a un’operazione di sgombero? Non c’è dubbio, non c’è dubbio. Va sottolineata la difficoltà di questo lavoro, la complessità, la potenziale pericolosità che dietro ogni operazione di questo tipo si nasconde, perché a volte si fanno operazioni che presentano queste insidie”.

“Era inimmaginabile che ci fosse un livello di aggressività di questo tipo. È il momento di unirci nel dolore, poi faremo le analisi giuste ma soprattutto staremo vicini ai familiari”. Queste, ancora, le parole del ministro dell’Interno parlando con i giornalisti. “Si doveva eseguire uno sgombero, c’erano stati dei tentativi in passato, e sembra che ci fosse anche un intervento di mediazione, con esperti mediatori, con un contatto che sembrava potesse essere foriero di una conclusione positiva. È stato un atto proditorio, quasi premeditato, ma sono le prime ricostruzioni, è giusto che gli inquirenti facciano il loro lavoro”, ha aggiunto.

CROSETTO “IMMENSO DOLORE PER I 3 CARABINIERI”

“Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio questa mattina a Castel d’Azzano (VR), travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero”. Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come Ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri. Ho manifestato la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma, Generale Salvatore Luongo, assicurando la piena e concreta vicinanza della Difesa in questo momento così doloroso. La grande famiglia della Difesa si stringe con affetto e rispetto intorno ai familiari dei militari caduti”.

“Esprimo inoltre la mia più sentita vicinanza e il mio pieno sostegno ai Carabinieri, agli agenti delle forze dell’ordine e ai Vigili del Fuoco rimasti feriti nell’esplosione. A loro va il nostro pensiero, la nostra gratitudine e l’augurio di una pronta guarigione. Il loro coraggio, la loro dedizione e il loro spirito di servizio rappresentano un esempio straordinario di amore per il Paese e per i valori che lo tengono unito” ha concluso Crosetto.

SALVINI “UNA PREGHIERA PER I MILITARI UCCISI”

“Morti mentre facevano il loro dovere, sgomberando un casale in provincia di Verona che è esploso. Una preghiera per i tre militari rimasti uccisi nell’esplosione, un forte abbraccio alle loro famiglie e all’Arma dei Carabinieri”. Lo scrive su X il vicepremier e Ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini.

PROCURATORE TITO “ESITO INASPETTATO E DOLOROSO”

“Carabinieri e Polizia hanno cercato di agire in massima sicurezza ma l’esito è stato molto inaspettato e doloroso”. Sono le prime parole del procuratore capo di Verona, Raffaele Tito giunto sul posto della tragedia. “E’ stata una tragedia incredibile. Dovevamo eseguire un decreto di perquisizione”

– Foto Vigili del Fuoco –

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Esplosione durante sgombero nel Veronese, morti 3 carabinieri. Piantedosi “Bilancio drammatico”

CASTEL D’AZZANO (VERONA) (ITALPRESS) – Tre carabinieri sono morti e altri tra militari e agenti di polizia sono rimasti feriti in un’esplosione che si è verificata in un casolare di Castel D’Azzano, in provincia di Verona. Secondo quanto rende noto l’Arma, nel corso delle prime ore del mattino, durante le operazioni di perquisizione di un immobile rurale oggetto di sgombero, si è verificata un’esplosione che ha causato il crollo della struttura, che ha quindi travolto i carabinieri e gli agenti di polizia intervenuti.

“Si tratta di una famiglia di agricoltori che coltivavano i campi e che purtroppo è stata coinvolta in alcuni fatti delittuosi di ordine economico e ha dovuto subire il recupero di credito sulla casa. Sembra che avessero delle bombole e che abbiano fatto saturare il sottotetto per farlo esplodere. Non volevano abbandonare la casa. Le forze dell’ordine hanno dato esecuzione all’ordine giudiziario”. A spiegarlo a Rainews24 è Antonello Panucci, vicesindaco di Castel d’Azzano.

PIANTEDOSI “BILANCIO GIÀ TERRIBILE”

“Le ultime notizie non dicono ancora niente in modo chiaro, era un’operazione congiunta di polizia, delegata anche dall’autorità giustiziaria e nel corso di questa operazione, nel momento dell’accesso forzoso fatto all’interno di questo appartamento i testimoni raccontano che è stato subito visibile e sensibile l’odore del gas, qualche istante dopo c’è stata la deflagrazione, probabilmente adesso è molto prematuro, quindi è ancora tutto molto prematuro. Ci sono tre deceduti, militari dell’Arma dei Carabinieri, un bilancio già terribile, ma diversi feriti anche di altri militari e c’erano anche agenti della Polizia di Stato”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto a “uno mattina news” sulla strage in Veneto.

“È un altro pesante tributo dell’Arma dei Carabinieri a un’operazione di sgombero? Non c’è dubbio, non c’è dubbio. Va sottolineata la difficoltà di questo lavoro, la complessità, la potenziale pericolosità che dietro ogni operazione di questo tipo si nasconde, perché a volte si fanno operazioni che presentano queste insidie”.

CROSETTO “IMMNESO DOLORE PER I 3 CARABINIERI”

“Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio questa mattina a Castel d’Azzano (VR), travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero”. Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come Ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri. Ho manifestato la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma, Generale Salvatore Luongo, assicurando la piena e concreta vicinanza della Difesa in questo momento così doloroso. La grande famiglia della Difesa si stringe con affetto e rispetto intorno ai familiari dei militari caduti”.

“Esprimo inoltre la mia più sentita vicinanza e il mio pieno sostegno ai Carabinieri, agli agenti delle forze dell’ordine e ai Vigili del Fuoco rimasti feriti nell’esplosione. A loro va il nostro pensiero, la nostra gratitudine e l’augurio di una pronta guarigione. Il loro coraggio, la loro dedizione e il loro spirito di servizio rappresentano un esempio straordinario di amore per il Paese e per i valori che lo tengono unito” ha concluso Crosetto.

– Foto di repertorio IPA Agency –

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