martedì, Novembre 25, 2025

Raffaella Reggi “Il tennis italiano ha monopolizzato la stagione”

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ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo ancora una volta monopolizzato la stagione. Il movimento sta andando alla grande. Oltre alla Coppa Davis, non bisogna dimenticare la vittoria delle ragazze della Billie Jean King Cup”. Così Raffaella Reggi, ex tennista e attuale voce tecnica di Sky, sullo straordinario momento del tennis italiano, a pochi giorni dal suo 60° compleanno in un’intervista rilasciata all’agenzia Italpress.

Il fatto che Sinner e Musetti non abbiano giocato a Bologna, con giuste motivazioni, ha responsabilizzato ulteriormente la squadra, che si è compattata e ha dimostrato che non c’è bisogno dei numeri 1 e 2 per vincere in nazionale. I protagonisti sono stati Matteo (Berrettini) e Flavio (Cobolli) e devo dire che soprattutto Matteo ha risposto sempre presente, direi che 11 vittorie in fila in Davis non sono niente male. L’abbraccio tra loro due è stata la cartolina di una settimana in cui gli addetti lavori e un po’ tutti hanno criticato questa Coppa Davis snaturata, ma le emozioni delle partite di questa competizione tengono tutti attaccati davanti alla televisione”, ha aggiunto l’ex tennista azzurra.

Nata a Faenza il 27 novembre del 1965, Raffaella Reggi è stata dal 1998 al 2002 la giocatrice più forte, in quanto a classifica mondiale (numero 13), a rappresentare l’Italia. Diventata professionista nel 1981, la romagnola è stata la prima tennista donna italiana ad aggiudicarsi un torneo del Grande Slam (Us Open 1986 doppio misto in coppia con Sergio Casal): “Ho iniziato a giocare i miei primi Slam all’età di 16/17 anni e Vittorio Selmi, che all’epoca lavorava per l’Atp, mi ha consigliato di giocare il doppio misto perché mi avrebbe aiutato molto in singolare. Poi è arrivata la bellissima vittoria agli Us Open con Casal, dopo aver salvato match point nei primi turni, contro un’icona del tennis mondiale come Navratilova, a cui ho tolto il terzo Slam della stagione”.

Nonostante il titolo agli Us Open, lo Slam preferito resta il Roland Garros: “Parigi è stato un torneo che ho amato tantissimo perché sono nata sulla terra rossa ed è stato uno dei miei Slam preferiti, è stato un po’ il mio primo amore”. 

Doppio misto che ha visto l’Italia protagonista sia nel 2024 che nel 2025, con il trionfo sempre agli Us Open di Sara Errani e Andrea Vavassori: “Andrea e Sara come coppia di misto sono fortissimi, si compensano benissimo e hanno i movimenti giusti nei pressi della rete. Sara per quanto riguarda il doppio è di un’altra categoria, Andrea anche con le semifinali delle Finals con Bolelli ha dimostrato di essere un ottimo doppista“.

Italia dominatrice assoluta del tennis mondiale e trascinata da uno straordinario Jannik Sinner. Quattro finali Slam, di cui due vinte, e sei titoli Atp (Australian Open, Wimbledon, Atp 500 Pechino, Atp 500 Vienna, Masters 1000 Parigi, Atp Finals) per l’altoatesino, rimasto in corsa per la prima posizione nel ranking mondiale, poi andata ad Alcaraz, nonostante i tre mesi di sospensione legati alla vicenda Clostebol: “Ha fatto un’impresa titanica, riuscendo a giocarsi la prima posizione mondiale e credo che abbia dell’incredibile. I suoi miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti. Dopo lo Us Open si è messo a testa bassa ed è riuscito a migliorare il servizio. L’idea del 2026 è di migliorare l’aggressività e quindi dalla trequarti in avanti di cercare di prendere più spesso la rete, di variare il più possibile non dare punti di riferimento agli avversari”. 

“Obiettivamente Sinner e Alcaraz in questo frangente fanno un altro sport – afferma Reggi – e hanno un ritmo differente dagli altri. C’è da difendere un titolo negli Australian Open, credo che l’obiettivo suo e del suo team nel 2026 sia vincere un grande torneo su terra e, magari, fare un pensierino, sul vincere tutti e quattro gli Slam, che non sarebbe così male”.

Le prestazioni scintillanti di Sinner sono solamente la punta dell’iceberg di un movimento tennistico mai così in salute. A testimoniarlo, oltre al fresco trionfo in Coppa Davis a Bologna, sono le grandi annate di Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli, rispettivamente numero 8 e numero 22 della classifica Atp. Nel 2026, obiettivo top 5 per il carrarino, mentre sarà la stagione della conferma ad alti livelli per il romano. “Per Musetti aspettiamo l’aggiunta di Perlas – sottolinea Reggi – che è un uomo di esperienza e vedremo se riuscirà a dare un qualcosa in più per fargli fare quello scatto in più. L’obiettivo credo sia quello di avvicinarsi a Jannik e Carlos, quello a breve termine potrebbe essere la top 5. Ha un tennis diverso dagli altri e deve cercare di migliorare sui campi veloci per cercare di fare quel passettino in più anche sulle superfici veloci”. 

Pochi punti da difendere in apertura di 2026 per Cobolli, che potrà puntare a stabilizzarsi in top 20 sin dai primi mesi della stagione: “Cobolli può avvicinarsi alla top ten. Atleticamente parlando è uno dei più preparati. Tecnicamente c’è ancora da lavorare sul lato del rovescio, ma a livello di grinta determinazione e coraggio non gli manca niente. Mi aspetto un inizio di stagione migliore, spero faccia una buona programmazione per arrivare pronto per il 2026, dato che nei primi mesi non ha punti da difendere”.

Al femminile, nonostante qualche alto e basso di troppo, ottima stagione di Jasmine Paolini (numero 8 Wta), chiusa con la partecipazione alle Wta Finals, sia in singolare che in doppio, e con il titolo agli Internazionali d’Italia: “Jasmine spero possa ripetere una stagione forse anche migliore rispetto a quest’anno, dove ci sono stati un po’ di alti e bassi, ma quando arrivi alle Finals in singolo e doppio sicuramente la stagione non è stata da buttare via. L’importante sarà trovare un po’ di continuità e fare una buona programmazione”, afferma Reggi, che guarda al futuro e vede in Tyra Grant (classe 2008, numero 242 Wta) le potenzialità per consacrarsi nell’élite del tennis: “Con Renzo Furlan al suo fianco speriamo di rivederla presto nelle qualifiche degli Slam e poi, chissà, sognare in grande ed entrare nelle 100. Adesso è vicina alle 200, da lì arrivare alla top 100 non è impossibile, magari anche qualcosa in più”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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