martedì, Marzo 18, 2025

Fumarola “Per il mondo del lavoro serve un cambiamento culturale e strutturale”

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ROMA (ITALPRESS) –Parlare oggi di giovani e lavoro significa affrontare la più grande sfida morale, sociale ed economica del Paese. E farlo nel nome di Marco Biagi è un dovere perché il suo pensiero non si è fermato ventitré anni fa, ma continua a parlarci attraverso il suo metodo: riforme concrete, visione europea, dialogo sociale, centralità della contrattazione, partecipazione. La sua analisi e la sua ricerca hanno inciso profondamente, sfidando le resistenze ideologiche, le minacce, i pericoli di un estremismo assassino che ha premuto il grilletto e messo fine alla sua vita. Ma non alle sue idee”. Lo ha detto la leader della Cisl, Daniela Fumarola, nel corso di un convegno al Cnel sull’attualità del pensiero di Marco Biagi.

“Le nuove generazioni cercano nel lavoro anche flessibilità, possibilità di conciliare vita personale e professionale, più tempo libero e autonomia nelle proprie scelte”, ha aggiunto Fumarola, secondo cui “il lavoro non è più solo un mezzo di sussistenza, ma un elemento che deve dare senso e qualità alla vita”.

Questo richiede un cambiamento culturale e strutturale, con politiche aziendali che valorizzino il benessere dei lavoratori e modelli contrattuali che favoriscano una maggiore autodeterminazione senza compromettere diritti e tutele. È una sfida che il mondo del lavoro non può ignorare, perché intercettare queste nuove esigenze significa costruire un mercato più equo, sostenibile e attrattivo per le nuove generazioni. Il mondo del lavoro sta attraversando un cambiamento radicale. Le transizioni digitali, demografiche, industriali, stanno ridisegnando il modo in cui si lavora e i profili professionali richiesti. Il mercato oggi ha bisogno di competenze nuove, di lavoratori capaci di adattarsi e di aggiornarsi continuamente. La formazione deve essere considerata un driver strategico, non un costo”.

Per Fumarola “servono per questo politiche innovative, con una rete istituzionale e sussidiaria capace di assicurare a ogni persona apprendimento perpetuo, sostegno al reddito legato a percorsi di riqualificazione, orientamento nel mercato del lavoro”.

“Il problema della nostra occupazione oggi risponde alla parola qualità e non quantità. Sbaglia chi oggi indica nel jobs act la madre di tutti i mali del mercato del lavoro e nel referendum l’improbabile panacea a queste piaghe. Il lavoro di oggi non si governa con strumenti di 50 anni fa. Bisogna guardare avanti e assumere un approccio sussidiario, universalistico e proattivo. La via per la Cisl è quella di un nuovo Statuto della persona nel mercato del lavoro che dia risposte ad ogni individuo che perde o cerca lavoro, a prescindere dalla natura del suo rapporto. Bisogna affrontare con serietà il tema del lavoro giovanile e della condizione di donne e Neet con strumenti adeguati di inserimento e crescita, rimettendo al centro reddito, formazione e nuove tutele“, ha concluso la leader della Cisl.

-Foto Ipa/Agency-
(ITALPRESS).

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