“Anima Mundi”, nuovo ed emozionante spettacolo di Lucilla Giagnoni dedicato a Giacomo Leopardi arriva al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza, venerdì 3 marzo 2023 alle 20 e 45.
Dopo gli spettacoli della Trilogia della Spiritualità e della Trilogia dell’Umanità, alcuni dei quali passati sul palco del Ridotto del Tcvi (“Vergine Madre” nel 2017 e “Furiosa Mente” nel 2018), e lo strepitoso successo del dj set dedicato a Dante, “Disco Inferno” in scena nell’ambito del 74° Ciclo dei Classici all’Olimpico, Lucilla Giagnoni torna a Vicenza con il suo nuovo lavoro “Anima Mundi” prodotto da Centro Teatrale Bresciano e da Teatro Piemonte Europa; lo spettacolo rappresenta un’ulteriore tappa nel percorso di scoperta e riflessione sui grandi temi del presente, che l’eclettica artista affronta in questa nuova avventura, con i versi del grande poeta che più di ogni altro ha sofferto il rapporto con la Natura e insieme partecipato, all’Anima del Mondo.
“Anima Mundi” inaugura la Trilogia della Generatività e rappresenta l’ennesimo punto di partenza nella ricerca di significati che da sempre permea l’attività teatrale di Lucilla Giagnoni, una delle massime rappresentanti del teatro di narrazione, in grado di incantare le platee con la potenza della sua affabulazione. Il monologo – di e con Lucilla Giagnoni (testi realizzati in collaborazione con Maria Rosa Pantè), musiche di Paolo Pizzimenti, luci e video di Massimo Violato, abito di scena di Elisa De Console Baldino – è stato definito un “inno alla necessità sovversiva della poesia che, in quest’epoca di fondamentalismo economico in cui si insegna solo a far di conto e non a leggere e scrivere, è un salva-vita”.
La narrazione in scena parte dal giovane Giacomo Leopardi, intento a ragionare sul destino della ginestra, un destino simile a quello dell’uomo succube dello strapotere della Natura. Ma in realtà non è così: con collegamenti arditi e inaspettati, citazioni coltissime e paragoni di spiazzante concretezza, Lucilla Giagnoni “racconta”, nel suo modo unico, che la Natura non è matrigna, ma un ciclo armonico di cui l’uomo fa parte a pieno titolo, non è un “soggetto contro” e anche la citazione finale dell’”Infinito” diventa un invito a consegnare all’eternità la pienezza della nostra vita terrena, condivisa con gli altri esseri animati, nel rispetto dell’armonia dei cicli vitali.
Non c’è più tempo da perdere: il mondo è soggetto di un’immensa sofferenza e mostra sintomi acuti e clamorosi con i quali si difende dal collasso. Poiché ne siamo in larga misura responsabili, dobbiamo darci da fare per rimetterci in equilibrio col meccanismo che nutre la Vita: donne, uomini, animali, piante, batteri, virus e minerali, aria, acqua, terra e fuoco uniti dalla cura reciproca, ci dice Lucilla Giagnoni.
Tra i numerosi riferimenti su cui l’attrice costruisce la trama della narrazione, è particolarmente interessante quello al filosofo e psicanalista americano James Hillman, tra i più innovativi esponenti della psicologia junghiana nella seconda metà del Novecento: attratto dai miti e dai simboli, riporta al centro della psicologia e del pensiero contemporaneo l’idea antica e universale di anima, intorno alla quale costruisce un sistema di pensiero per la cura collettiva dei mali che affliggono l’umanità: l’ingiustizia sociale e politica, il declino della religione in quanto legame dell’anima con il mondo, la distruzione ecologica. E Lucilla Giagnoni riprende queste tesi, ovviamente nel suo modo accattivante e originalissimo. Ancora una volta, anche in “Anima Mundi”, l’artista riesce a coniugare filosofia, scienza e poesia, sotto il segno dell’umanità e a lanciare messaggi di grande potenza. E conclude, nelle sue note allo spettacolo: non usciremo dal labirinto con i nostri ormai sviluppatissimi saperi settoriali, ma con la capacità quotidiana di allargare lo sguardo, partecipando consapevolmente a fare anima nel mondo.
Lucilla Giagnoni
è interprete, narratrice, autrice per il teatro, la radio, la televisione. Si è formata con Vittorio Gassman, Jean Moreau, Paolo Giuranna; il suo lavoro di autrice e ricercatrice si concentra sul dialogo tra i linguaggi delle diverse discipline, in particolare tra la ricerca scientifica e la poesia. Tra i suoi ultimi lavori “Big Bang”, “Apocalisse”, “Ecce Homo”, “Furiosa Mente”, “Magnificat”, “Anima Mundi”, “Vergine Madre” Premio Persefone nel 2007 come migliore spettacolo teatrale in televisione.
Dal Teatro Faraggiana di Novara, teatro che ha contribuito a far riaprire dopo 20 anni di chiusura e di cui è direttrice artistica, ha realizzato in streaming, durante il primo lockdown nel 2020, l’interpretazione integrale dei Canti della “Divina Commedia”, in onda su Rai5, ora disponibili su Rai Play.