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Altavilla Vicentina, gli archi sulla strada veneziana

Storie Vicentine ci racconta la storia degli archi sulla strada veneziana ad Altavilla Vicentina a partire dal 1328.

Siamo nell’anno 1328. Il vescovo di Vicenza Francesco Tempraini considerando che le colline tra i comuni di Altavilla, Brendola, Montecchio Maggiore sono terreno sterile e incolto decide di metterlo a coltura per gente germanica immigrata. Il vescovo concorda con il notaio Anzio Dyetmar che i luoghi siano ripuliti, coltivati e abitati dai germanici…

Via Ernesto Monico è così titolata in memoria del pilota da caccia e acrobatico Altavillese di nascita, medaglia d’oro. Prima, l’antica strada era nominata Strada Comunale Veneziana e, prima ancora, distinta dal toponimo antico di Strada Bassona. Era selciata con ciottoli di nero basalto, le cunette laterali formate da bianchi sassi tondi calcarei.

Portava ai campi del Palusello e alla contrada di Rio e poi ai boschi del Rovaron e dei Vigri. Sui lati la delimitavano case intervallate da portoni e stretti passaggi, simili a calli veneziane, ancora esistenti. Sul retro delle case si coltivavano piccoli orti di là dei quali si apriva l’aperta campagna. I varchi dei portoni davano su cortili comuni o corti esclusive.

fig. 1
fig. 1

L’unico arco, ancor oggi, si apre e campeggia imperioso in pietra bugnata (fig.1) e reca alla sommità del concio di chiave, una lapide (fig.2) incisa da una scritta in latino della cui traduzione non ho trovato traccia. Sui lati, a metà degli archi si aprono nel muro di tamponamento due fori finestra muniti di sola inferriata che alleggeriscono la struttura.

lapide
Fig. 2

Dopo una ventina di passi, scendendo verso la campagna, si alza un secondo arco gemello di mattoni e sassi come a serrare le costruzioni antiche, ora restaurate, che si trovano sui lati. Questo arco è chiaramente datato sul concio di chiave dove si legge M.M – 1836 A.P. Marc’Antonio Morseletto – 1836 – APRILE.

fig. 2
Un arco ad Altavilla Vicentina

E’ stato costruito, quindi, un cinquanta anni dopo il primo arco sulla pubblica via. Marc’Antonio Morseletto aveva inclinazioni poetiche. Scriveva versi in italiano e versi latini bucolici di squisita fattura, come quelli sulle due lapidi del vecchio asilo in centro del paese.

Prima che, negli anni 60 del 1900, l’autostrada arginasse crudelmente la campagna, si apriva, dopo il secondo arco, un passaggio in leggera discesa detto “del Canevon” per la presenza di un gran cantinone del quale rimanevano tracce di mattoni prima che l’autostrada scombinasse i luoghi. Una parte di questo passaggio esiste ancora fin a ridosso dell’autostrada: era il collegamento tra la Strada Veneziana e i coltivi a sud.

Dalla parte più alta del “Canevon” si poteva ammirare la vasta campagna fino sotto alle colline dei Vigri, preceduta dal Praroman e si poteva ascoltare il silenzio colloquiare solo con i suoni della natura. Chissà per quale miracolo, gli archi sono sopravvissuti a tutto: intemperie e interventi edilizi, scuotimenti, anni, vandalismi. Dei possenti portoni di legno restano solo i cardini.

La presenza di due archi così ravvicinati può individuare una “porta maggiore” nell’arco ver- so la pubblica via e una chiusura di protezione verso la libera campagna l’arco a valle. Tra i due archi si chiude uno spazio sicuro e protetto, una specie di corte fortificata interna ad uso dei fabbricati rurali prospettanti. Per i Vigri, luogo desolato parzialmente boscoso e per il resto incolto sterile con roccia affiorante, vale riportare un frammento di storia. Siamo nell’anno 1328.

fig. 3
fig. 3

Il vescovo di Vicenza Francesco Tempraini considerando che le colline tra i comuni di Altavilla, Brendola, Montecchio Maggiore sono terreno sterile e incolto decide di metterlo a coltura per gente germanica immigrata.

Il vescovo concorda con il notaio Anzio Dyetmar che i luoghi siano ripuliti, coltivati e abitati dai germanici. I seicentocinquanta campi saranno divisi in ventisei masi in modo da lasciare una parte dei terreni a pascolo per gli animali allevati dagli stessi abitanti. Il gastaldo nominato vi dovrà pure abitare in un maso a lui assegnato. Il vescovo riceverà ogni trenta novembre, giorno di San Andrea, un livello. Per ogni maso sono stabilite tre Lire più un pollo e la decima delle biade, uva, lino, olive e bestie minute, agnelli, capretti porcellini, nascenti. Se di detti animali non si poteva dare la decima, si sarebbero pagato il corrispettivo in denari.

Per i primi tre anni i tenutari dei masi non sono tenuti a pagare le tre Lire ma consegnare soltanto la decima prevista. Nel caso di vendita del maso, avrebbero fatto denuncia al vescovo o al gastaldo. Al vescovo avrebbero venduto per un prezzo di favore altrimenti l’acquirente sarebbe stato un abitante dei masi.

Gli occupanti dei Vigri dovevano essere solo germanici e non latini, né altri poteva- no ottenere l’investitura e abitarvi senza licenza del vescovo o del gastaldo. Metà delle tassazioni, multe e altri proventi del genere sono del vescovo e l’altra metà del gastaldo. Il vescovo avrà il diritto di eleggere i deca- ni, i guardiani e gli altri ufficiali che siano, comunque, sempre lì abitanti. Il gastaldo può esercitare questo diritto in funzione del vescovo.

altavilla
Altavillla Vicentina, gli archi sulla strada veneziana

Per ricompensare il notaio Anzio, il vescovo gli avrebbe assegnato in feudo le decime del territorio svegrato. Il notaio Anzio Dyetmar non riesce nell’intento per cui il vescovo Francesco Tempraini, nel maggio del 1329, affida l’incarico a Bertoldo Gualdemanno da Altissimo, un altro oriundo germanico.

Il documento ripete quello precedente con la sola eccezione che i campi da 650 si riducono a 550, forse perché sembrava più facile trovare ventuno nuclei familiari anziché venticinque, disposti a trasferirsi sulla collina berica.

Tuttavia anche la missione di Bertoldo non ha esito positivo, per cui il vescovo abbandona l’idea e i luoghi sono rimasti incolti, per massima parte, fino ai nostri giorni. I coloni tedeschi preferirono i monti Lessini prealpini. Occorre considerare che i notai Anzio e Bertoldo provenivano da Altissimo, Rovegliana, San Pietro Mussolino e non apprezzavano questa porzione dei Berici. Il Praroman è nome popolare antichissimo che individua il Prato assegnato agli Arimanni. Il regime longobardo chiamava Arimanni un servizio militare a cavallo, parte dell’esercito regio. Erano guerrieri acquartierati in guarnigioni in certe zone particolarmente importanti da un punto di vista strategico e direttamente dipendenti dal re.

Potevano esercitare l’agricoltura in tempo di pace, pur sempre pronti al servizio militare. Dopo questo brevi annotazioni stori- che, torniamo alla lapide riportando la lettura del testo latino e la traduzione. In rosso sono indicati i dubbi interpretativi.

Di Giorgio Rigotto da Storie Vicentine n. 13-2023.

 

L’orologio civico di Torre Bissara in piazza dei Signori a Vicenza

Da Storie Vicentine, la storia dell’orologio civico di Torre Bissara in piazza dei Signori a Vicenza.

Come per Venezia e per molte altre città venete, anche l’orologio pubblico di Vicenza non era collocato sul campanile di una chiesa, in quanto sarebbe stato rappresentativo della superiorità del potere religioso, ma era posto nella torre del Palazzo della Ragione, dove si svolgeva la pubblica amministrazione della vita cittadina, diventando così un simbolo del potere civico.

Era il 1378 quando Faccio Pisano introdusse l’orologio sulla Torre Bissara, detta anche Torre di Piazza, che si affaccia su piazza dei Signori, affiancandosi alla Basilica Palladiana. Esso è visibile sia nella carta del Peronio del 1481, antica pianta della zona centrale di Vicenza che mostra una porzione circolare del quadrante in un punto della carta purtroppo danneggiato, sia nella Pietà di Giovanni Bellini, dipinto del 1505, dove si possono riconoscere alcuni edifici della città berica.

Le sorti dell’orologio fino al 1510 restano purtroppo ignote, a causa dell’incendio della Torre, avvenuto nel 1509, in cui erano conservati moltissimi documenti della comunità vicentina. Il quadrante fu nuovamente dipinto nel 1519 ad opera del celebre Giovanni Speranza, allievo di Benedetto Montagna.

Non sono state ancora individuate delle fonti in grado di testimoniarlo, ma si suppone che vi sia stato un passaggio da un quadrante in 24 a quello in 12 ore, ipotesi avvalorata dall’intervento di Cesare Capobianco regolatore dell’orologio di torre, che nel 1597 ne modificò la suoneria da 24 a 12 battiti, come dice il Castellini nella sua Descrizione della città di Vicenza dentro dalle mura: «Evvi un’ horologio perfettissimo in questa torre, qual già battendo le ore di vintiquatro à battere di dodici in dodici, dicendo l’inventori di tal cosa ciò essere a maggior comodità dè negozianti».

torre bissara
Torre Bissara in piazza dei Signori

Le suonerie degli orologi pubblici italiani andarono ad evolvere in tale direzione già a partire dal XVI secolo: contare i battiti in 24 era difficile e la suoneria in 24 richiedeva una carica di maggior durata, per cui di fatto i rintocchi vennero portati a 12 + 12, forse introducendo anche la ribotta, pur se sovente il quadrante restava con le indicazioni in 24. Dai Documenti per la storia della torre di Piazza dei Signori a Vicenza, che raccolgono interessanti informazioni circa i lavori di manutenzione, i costi e gli eventi, sappiamo che molti furono i regolatori dell’orologio di torre, sin dal XVI secolo.

Nel 1519 a Giovan Battista subentrò il figlio Giuseppe, descritto come “…non all’altezza del compito”. Nel 1531 a Giuseppe successe Alessandro di Francesco da Venezia. Nel 1562 venne eletto regolatore Antonio Manzoni da Venezia che morì nel 1578: prese il suo posto Bernardino Finetti “fabro da Camisano”, al quale subentrò Francesco Drara Padoano.

A questi, nel 1591, successe il sopraccitato Cesare Capobianco. Si tratta dello stesso artista che costruì, intorno al 1577, il Gioiello di Vicenza, il modello della città realizzato in legno e rivestito con placche di argento. Capobianco era un noto orefice e orologiaio, dell’illustre famiglia dei Capobianco da Schio. Tra essi si ricorda anche la figura di Giovan Giorgio, orologiaio, orefice, disegnatore e matematico, che aveva la sua bottega sul corso.

Giulio Barbarani, autore dei Vicentiae Monumenta, pubblicato nel 1566, ci narra di come Giovan Giorgio Capobianco avesse realizzato due preziosi anelli nei quali era inserito un orologio. Uno di essi fu donato al Duca di Urbino. Su di esso e sulle straordinarie capacità dell’orologiaio vicentino ci fornisce maggiori dettagli il Marzari, nella sua Storia di Vicenza:

«… Giovan Giorgio Capobianco, nuovo Prassitele, merita di essere con gli altri vicentini ingegni noverato, avendo con la sottilità del sopra human intelletto suo fatte opere maravigliose et di stupendo magisterio. Fabbricò tra l’altre un horologio dentro di un portatile anello, che aveva intagliati nella testa i dodici Celesti segni, con una figurina fra mezzo, che signate mostrava per numero l’hore giorno et notte pulsanti il quale (havendolo donato all’eccellentissimo Duca d’Urbino Guido Baldo) fu potissima cagione della salvezza di sua vita, poiché havendo egli ucciso un nemico suo con un stiletto in Rialto di Venezia, et preso, et condotto nelle forze della giustizia, dovendo morire, operò Sua Eccellenza di modo presso la Serenissima Signoria, servendosi anche dell’autorità di Carlo V Imperadore, che gli fu salvata, restando esule. Un altro ne fece dentro di un Candeliere d’argento, che in dono diede al Sedunense Cardinale, il quale nel batter dell’hore accendeva in un medesimo tratto la candela in quello riposta. Costruì di più una Navicella di palmi cinque tutta d’argento, nella quale si vedevano figure diverse di perfetto rilievo, che facevano (non altrimenti che s’havessero avuto l’anima) moti diversi; reggeva un timoniero la nave, altri co’ remi la vogavano, dava fuoco un Bombardiere e sparava un pezzo d’artiglieria: eravi sotto la poppa un Re, che ora si sedeva, et hora si levava, con una donna, che suonando di lira cantava, et un cagnolino che abbajava, i quali tutti a un tempo stesso facevano detti moti camminando tutta- via la nave sopra una tavola per artificio di ruote et spenole occulte, la quale ebbe Sua Serenità per donarla a Sultan Soliman Imperador de’ Turchi…».

torre bissara
Torre Bissara in tempi remoti

Possiamo quindi con orgoglio affermare che nel XVI secolo la terra vicentina vantasse valentissimi orologiai. Altra famiglia veneta di orologiai furono i Mazzoleni, attivi a Padova nella seconda metà del Cinquecento, dei quali parla Elda Martellozzo Forin nel suo approfondito studio intitolato La bottega dei fratelli Mazzoleni, orologiai in Padova (1569).

I Mazzoleni furono anch’essi temperatori di orologi da torre: in particolare i fratelli Paolo e Francesco che, nel 1557, aprirono una bottega nella città patavina, nella quale costruivano orologi da campanile, domestici e da persona e che fu luogo d’incontro di una clientela composita. In questo ambiente crebbe Marcantonio, figlio di Paolo Mazzoleni, che avrebbe sfruttato l’abilità ereditata dal padre per realizzare strumenti commissionatigli da Galileo Galilei.

Altra figura interessante è quella di Paulus de Polis, orologiaio attivo a Verona nella prima metà del XVII secolo, nominato nel 1622 temperatore, cioè manutentore e responsabile del caricamento, dell’orologio della torre del Gardello a Verona; della sua produzione sopravvive un bell’esemplare di orologio da soprammobile a edicola, con cassa di bronzo dorato.

Sul territorio veneto erano quindi presenti competenze locali di alto profilo e la produzione dei segnatempo ad opera di questi artisti ben poteva competere con le migliori disponibili negli altri Paesi.

Di Stefano Soprana da Storie Vicentine n.13-2023

MUSEo in Mostra, ciclo di conferenze al Museo civico di Palazzo Chiericati

Al via la seconda edizione del ciclo di incontri MUSEo in Mostra, proposta dai Musei civici di Vicenza, offrirà uno sguardo sugli eventi e progetti espositivi in corso nei quali il Museo civico di Palazzo Chiericati e le Gallerie di Palazzo Thiene sono coinvolti attraverso prestiti, scambi, collaborazioni, partnership. Gli incontri, concepiti come momenti di approfondimento storico-artistico, sono allo stesso tempo occasioni di rafforzamento delle collaborazioni e degli scambi istituzionali, di focalizzazione su opere specifiche delle raccolte permanenti e momenti di divulgazione e informazione alla città e al pubblico sui temi delle politiche culturali del museo e sulla pratica dei prestiti, temi troppo spesso confinati nel dibattito tra addetti ai lavori.

I cinque appuntamenti saranno dedicati sia ad alcune mostre che si terranno tra l’autunno 2023 e la primavera 2024 in prestigiose sedi, nelle quali il Museo Civico di Palazzo Chiericati è coinvolto come prestatore; sia ad alcune esposizioni o prestiti che caratterizzano la stagione culturale del nostro museo.

“Un museo è un luogo di conservazione e di tutela ma altrettanto di diffusione e valorizzazione – afferma l’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin– e penso che il modo migliore per raggiungere questi obiettivi sia aprirsi al confronto con altre realtà artistiche e con esse mettersi in un proficuo dialogo. Attraverso questo programma, oltre a far apprezzare meglio le nostre collezioni d’arte e le mostre in cui esse sono direttamente coinvolte, allarghiamo i nostri confini e mettiamo a disposizione di tutti i cittadini conoscenze e informazioni che devono superare il confine degli addetti ai lavori”.

Si inizia giovedì 12 ottobre con una conferenza tenuta da Michele Nicolaci, curatore delle collezioni del Sei e del Settecento alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, e dedicata all’iniziativa che ha dato il via alla stagione culturale autunnale presso il Museo civico di Palazzo Chiericati Ospiti al Chiericati. Il Saraceni di Basilea (3 ottobre 2023 al 7 luglio 2024). Si tratta di un prestito di un’importante opera del pittore veneziano Carlo Saraceni, un raffinatissimo olio su rame che raffigura un raro episodio biblico, Un angelo appare alla moglie di Manoach: uno straordinario esempio della pittura di paesaggio di primo Seicento, già concepito come genere autonomo per la committenza privata colta. L’opera è stata concessa dal Kunstmuseum di Basilea in occasione di un prestito delle collezioni civiche vicentine per la mostra internazionale Donne di genio. Le donne artiste e i loro compagni di viaggio (Amburgo, Bucerius Kunst Forum e Basilea, Kunstmuseum). Lo studioso, specialista di pittura e collezionismo, soprattutto romani, nel Seicento analizzerà il dipinto di Saraceni all’interno del contesto culturale e storico artistico in cui esso si colloca, nella Roma di primo Seicento, in dialogo con Caravaggio, i Carracci e i pittori paesaggisti fiamminghi attivi tra Venezia e la capitale, come Paul Brill e Adam Elsheimer.

Si prosegue giovedì 30 novembre con la presentazione della mostra Il ritratto veneziano dell’Ottocentoche aprirà il il 21 ottobre alla Galleria Internazionale di Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia, organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia. Sarà presentata dai due curatori Elisabetta Barisoni, direttrice della Galleria Internazionale di Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia e Roberto De Feo, professore di storia dell’arte moderna all’Università degli Studi di Udine.

Giovedì 18 gennaio sarà un appuntamento speciale, dedicato alla presentazione della mostra Opere di Mario Mirko Vucetich. La donazione Breganze promossa dai Musei Civici di Vicenza in collaborazione con l’Accademia Olimpica.

Giovedì 15 febbraio il curatore Manuel Carrera presenterà la mostra Luigi Bartolini. Attraverso il colore, che si aprirà il 26 ottobre ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata e alla quale il Museo civico di Palazzo Chiericati presta l’olio su tela Zingari, dono del marchese Giuseppe Roi.

Il ciclo si chiuderà giovedì 11 aprile con la presentazione di una mostra di grande rilievo per Vicenza: Corrispondenze. Italo Valenti e i sodalizi artistici di Vicenza e Locarno, che si aprirà in primavera 2024 al Museo di Casa Rusca di Locarno. La mostra di Locarno sarà presentata da Simone Cornaro dell’Archivio Italo Valenti di Mendrisio, Sébastien Peter, direttore dei servizi culturali della Città di Locarno e dalla curatrice Veronica Provenzale.

Tutte le conferenze, gratuite e aperte alla cittadinanza, si tengono nel salone nobile del Museo Civico di Palazzo Chiericati alle 17.

Informazioni: www.museicivicivicenza.it

 

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Fonte: MUSEo in Mostra, ciclo di conferenze al Museo civico di Palazzo Chiericati , Comune di Vicenza

Premio nazionale delle arti, concerto con i vincitori il 16 ottobre al Teatro comunale

Sarà un concerto di beneficenza lunedì 16 ottobre alle 20.45 al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza a celebrare i vincitori del Premio nazionale delle arti PNA per la sezione strumenti a fiato, sottosezione ottoni il cui concorso si tiene al Conservatorio di musica di Vicenza “Arrigo Pedrollo”.

Il concerto del Comunale dal titolo “Quel che solo tu puoi fare, è straordinario”, organizzato dal Conservatorio di musica di Vicenza “Arrigo Pedrollo” in collaborazione con la Fondazione San Bortolo e il Comune di Vicenza, con il patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca, della Regione del Veneto e della Provincia di Vicenza, ha come finalità quella di contribuire a migliorare gli ospedali vicentini a favore di tutti i pazienti attraverso l’impegno della Fondazione San Bortolo in tutta la provincia. E’ consigliata una donazione consapevole di 10 euro; il ricavato sarà destinato a sostenere i progetti della Fondazione San Bortolo ed in particolare la Terapia Intensiva Neonatale.

Prenotazioni per il concerto al link https://bit.ly/FSB161023 o direttamente dal sito o dai social della Fondazione San Bortolo https://www.fondazionesanbortolo.it/

Sarà anche l’occasione per esprimere un forte no alla violenza e riconoscere il valore unificante ed inclusivo dell’arte e in particolare della musica. Il concerto, infatti, sarà dedicato alla memoria del giovane cornista Giovanbattista Cutolo, barbaramente assassinato per futili motivi il 31 agosto a Napoli, a cui verrà dedicata anche una borsa di studio messa a disposizione dal Conservatorio Pedrollo. Alla serata sarà presente anche la madre di Cutolo, Daniela Di Maggio.

“Vogliamo che la musica e il conservatorio rappresentino il valore dell’inclusività – ha sottolineato l’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin – per questo l’istituto musicale offre nuove opportunità per i giovani musicisti”.

Il direttore del Conservatorio, Stefano Lorenzetti ha così presentato l’evento: “Siamo onorati di avere il Premio nazionale delle arti a Vicenza per la sottosezione ottoni e siamo ancora più orgogliosi di aver istituito la borsa di studio a nome del cornista Giovanbattista Cutolo e di poter sostenere il lavoro della Fondazione San Bortolo. Invitiamo tutti a partecipare”.

“La Fondazione San Bortolo opera in tutti gli ospedali della provincia per poter intervenire ed essere di supporto nelle situazioni di emergenza rispetto alla gestione quotidiana – spiega il presidente Franco Scanagatta – Gli ospedali sono di tutti e vorremmo che il nostro simbolo del cuore crociato fosse un punto di riferimento a favore di tutti i pazienti”.

Ha concluso gli interventi il presidente del conservatorio, Francesco Passadore: “Solo lavorando insieme come fanno i musicisti di un’orchestra, è possibile realizzare grandi obiettivi. Questa è una regola nella musica ma anche nella vita, per questo promuoviamo valori come il rispetto, la stima reciproca e la collaborazione con gli enti e le realtà del territorio”.

 

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Fonte: Premio nazionale delle arti, concerto con i vincitori il 16 ottobre al Teatro comunale , Comune di Vicenza

La chiesa longobarda di San Martino a Ponte Marchese

Da Storie Vicentine, la storia della chiesa longobarda di San Martino fino a dopo il restauro.

Le chiese longobarde a Vicenza furono costruite nei punti strategici dove i guerrieri longobardi avevano i posti di guardia per il controllo del territorio. Anche se hanno subito trasformazioni nel corso dei secoli, sono una suggestiva testimonianza dell’architettura e dello spirito religioso dell’Alto Medio Evo.

San Martino
La chiesa di San Martino prima del restauro.

La chiesa di S. Martino costituisce uno dei più rilevanti esempi di architettura religiosa altomedievale del territorio di Vicenza. Benché ristrutturata nel XV e ancora nel XVII secolo, la chiesa venne probabilmente eretta in epoca longobarda, tra il VII e l’VIII secolo d. C., sfruttando preesistenze di epoca romana, come documentato da elementi lapidei e laterizi inglobati nelle murature e affioranti anche nei campi circostanti. L’edificio è situato nella parte settentrionale della città di Vicenza, immediatamente a sud di un ramo del fiume Bacchiglione. La chiesa di San Martino si trovava quindi in un punto strategico; la vicinanza allo stesso ponte la portava a essere al centro di un importante traffico, non solo viario, ma anche fluviale.

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La porta d’ingresso alla chiesa di S. Martino

La presenza di un insediamento è suffragata dal ritrovamento di significative testimonianze archeologiche affioranti nel terreno circostante la chiesa, quali resti fittili e ossei, frammenti di coppi ed embrici di epoca romana derivanti anche da sepolture del tipo ‘alla cappuccina’, nonché numerose schegge di pasta vetrosa di colore nero, identificabili come scarti di una lavorazione del ferro eseguita secondo tecniche arcaiche. Il fabbricato si compone di due parti, una adibita ad abitazione e l’altra a luogo di culto; quest’ultima è di forma rettangolare e misura 9,3 metri di lunghezza per 4,8 metri di larghezza.

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Particolare della chiesa di San Martino

Nel corso dei secoli ha subìto parecchie manomissioni e per tale motivo molte parti non sono appartenenti all’impianto originario. La costruzione addossata al fianco meridionale, ricordata come casa dell’eremita, si sviluppa su due piani, e potrebbe essere la dimora voluta dalla famiglia possidente per garantire un ministro del culto (forse un monaco) sempre presente per le celebrazioni private; l’epoca della sua erezione è ignota. (Arch. Gabriele Zorzetto)

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San Martino

RESTAURO DELLA CHIESA: L’opera diretta dagli architetti Blandini e Zorzetto ha avuto la menzione d’onore alla sesta edizione del Premio Internazionale Domus Restauro e Conservazione ideato da Fassa Bortolo e dall’Università di Ferrara.

Progettisti: Studio Vetere, arch. Angela Blandini, arch. Gabriele Zorzetto, Vicenza Opere edili: Zambello Impresa Costruzioni srl, Vicenza

Opere di restauro: Arcart srl, Montecchio Maggiore, Vicenza

Opere in ferro: Zospa sas di E. Spagnolo & M. De Zorzi, Costabissara, Vicenza Pavimenti in legno: Trevisan Luigino & Figli snc, Vicenza

Serramenti: Falegnameria Novello, Vicenza

Di Gabriele Zorzetto da Storie Vicentine n. 13-2023

L’Olimpico incontra il pubblico, sabato 14 ottobre l’evento gratuito in Basilica Palladiana

Il quinto appuntamento de L’Olimpico incontra il pubblico, la serie di incontri di approfondimento che accompagnano gli spettacoli del 76° Ciclo dei Classici al Teatro Olimpico di Vicenza “Stella Meravigliosa”, Direzione Artistica di Giancarlo Marinelli, incontri promossi e organizzati dal Ciclo dei Classici, aperti al pubblico e gratuiti, è in programma sabato 14 ottobre alle 10.00 in Basilica Palladiana.

L’incontro prevede interventi diversi, una riflessione a più voci dedicata ad un tema importante come il “Teatro. La Porta del Tempo. Il tempo della tragedia, il tempo dell’azione, il tempo degli dèi”, un invito a riflettere sulla potenza dei classici e sulla capacità delle arti sceniche e performative di trasformare una sequenza lineare di momenti (il “Chronos” degli antichi) in un unico “istante opportuno”, in grado di fissare per sempre emozioni e valori, sottraendoli all’usura data dallo scorrere degli anni.

Per fare questo saranno chiamati a confrontarsi artisti e studiosi di diversa estrazione, accomunati dalla passione per la ricerca e dal desiderio di percorrere il confine che da ciò che è noto ci porta a scoprire ciò che non conosciamo. Si tratti di letteratura, archeologia, arti sceniche o bellezza. Perché i Classici sono sempre fonte d’ispirazione per leggere l’attualità, tesi al futuro “un passo innanzi a noi”.

Si avvicenderanno in Basilica Palladiana per portare la loro visione di tempo, bellezza, rappresentazione: Christian Greco, egittologo e direttore del Museo Egizio di Torino; Caterina Barone, critico teatrale e studiosa di storia del teatro antico greco e latino; Ferdinando Ceriani, regista; Diego Dalla Palma, imprenditore e icona del mondo dello stile e dell’immagine Made in Italy, Maria Elisa Avagnina, storica dell’arte e vicepresidente dell’Accademia Olimpica. Dialogherà con loro, a distanza, Sergio Perosa, linguista, critico letterario, traduttore, professore emerito dell’Università ca’ Foscari e accademico olimpico, mentre a moderare gli interventi sarà il giornalista Lorenzo Parolin (Il Giornale di Vicenza).

L’incontro viene costruito come un dialogo a più modulazioni, per restituire al pubblico la pluralità e la ricchezza del mondo che, nel tempo, si è costruito attorno all’esperienza teatrale. E per riprodurre, in un luogo simbolico per la Città di Vicenza come la Basilica Palladiana, la dimensione polifonica di un Ciclo dei Classici che più che in altre occasioni ha voluto intrecciare linguaggi, storie ed esperienze diverse, da Eschilo a Parise con i suoi Americani a Vicenza, passando per due figure del mito come Odisseo e Circe, il tutto guidato dalla “Stella Meravigliosa” evocata nel titolo che si rifà al romanzo del 1962 di Yukio Mishima.

L’Olimpico incontra il pubblico è parte del 76° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico, promosso dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, l’Accademia Olimpica e la Biblioteca Civica Bertoliana, con il sostegno della Regione del Veneto, il contributo del Ministero della Cultura, con la Media partnership di Rai Radio3; è realizzato in collaborazione con D-Air Lab come main partner, AGSM AIM SpA come sponsor e Banca delle Terre Venete Credito Cooperativo e Burgo Group come sostenitori.

L’incontro “Teatro. La Porta del Tempo. Il tempo della tragedia, il tempo dell’azione, il tempo degli dèi”, in programma in Basilica Palladiana sabato 14 ottobre alle 10.00, è aperto al pubblico ma è richiesta la prenotazione, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Concerto di Beneficenza del 16 ottobre al Ridotto del Teatro comunale di Vicenza celebra vincitori Premio Nazionale delle Arti organizzato dal Pedrollo

Sarà un Concerto di Beneficenza – lunedì 16 Ottobre 2023 alle 20.45 presso il Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza – a celebrare i vincitori del Premio Nazionale delle Arti PNA Sezione Strumenti a Fiato, Sottosezione Ottoni, organizzato dal Conservatorio di Musica di Vicenza “Arrigo Pedrollo” in collaborazione con la Fondazione San Bortolo e il Comune di Vicenza, con il patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca, della Regione del Veneto e della Provincia di Vicenza.

Il concorso della sottosezione Ottoni del PNA 2023 sarà, infatti, ospitata a Vicenza presso il Conservatorio e l’evento vedrà esibirsi, oltre a formazioni musicali del Conservatorio Pedrollo, i cinque Vincitori delle cinque categorie. Oltre 30 i partecipanti da tutta la penisola selezionati dai tanti conservatori, eccellenze tra i giovani studenti. Da Vicenza parteciperanno 3 candidati e la giuria sarà assegnata direttamente dal Ministero.

Ad oggi il Conservatorio segue la formazione di oltre 700 studenti nelle varie specializzazioni.

La finalità del Concerto dal titolo “Quel che solo tu puoi fare, è straordinario” sarà quella di contribuire a migliorare gli ospedali vicentini a favore di tutti i pazienti, un dono come vero valore distintivo di una Comunità, attraverso l’impegno della Fondazione San Bortolo in tutta la provincia.

La serata sarà anche l’occasione per esprimere ancora una volta, come Comunità Cittadina, un forte NO alla violenza e riconoscere il valore unificante ed inclusivo dell’Arte e in particolare della Musica.

Il Concerto di beneficenza infatti sarà dedicato alla memoria del giovane cornista Giovanbattista Cutolo, barbaramente assassinato per futili motivi all’alba del 31 Agosto 2023, a Napoli, e vedrà la presenza della madre dello stesso, Dott.ssa Daniela Di Maggio. A lui verrà dedicata anche una Borsa di Studio messa a disposizione dal Conservatorio Pedrollo.

Il Direttore del Conservatorio, Stefano Lorenzetti ha così presentato l’evento: “Siamo onorati di avere il Premio Nazionale delle Arti a Vicenza per la sottosezione Ottoni e siamo ancora più orgogliosi di aver istituito la Borsa di Studio a nome del cornista Giovanbattista Cutolo e di poter sostenere il lavoro della Fondazione San Bortolo. Invitiamo tutti a partecipare”.

“Vogliamo che la musica e il Conservatorio rappresentino il valore dell’inclusività – ha sottolineato l’assessore alla cultura del Comune di Vicenza Ilaria Fantin – per questo il Conservatorio si apre anche agli eventi e Vicenza diventa città universitaria con nuove opportunità per i giovani musicisti”.

“La Fondazione San Bortolo opera in tutti gli ospedali della provincia per poter intervenire ed essere di supporto nelle situazioni di emergenza rispetto alla gestione quotidiana – spiega il presidente Franco Scanagatta – Gli ospedali sono di tutti e vorremmo che il nostro simbolo del cuore crociato fosse un punto di riferimento a favore di tutti i pazienti”.

Ha concluso gli interventi il Presidente del Conservatorio, Francesco Passadore: “Solo lavorando insieme come fanno i musicisti di un’orchestra, è possibile realizzare grandi obiettivi. Questa è una regola nella musica ma anche nella vita, per questo promuoviamo valori come il rispetto, la stima reciproca e la collaborazione con gli enti e le realtà del territorio”.

Il concerto di beneficenza è aperto a tutto il pubblico, si richiede la prenotazione al link https://bit.ly/FSB161023 o direttamente dal sito o dai social della Fondazione San Bortolo, la partecipazione è consigliata con una donazione consapevole di 10€ e il ricavato sarà destinato a sostenere i progetti della Fondazione San Bortolo, in specifico alla Terapia Intensiva Neonatale.

“Alla scoperta di Tutankhamun”, la rassegna del Gruppo archeologico si apre con Greco

Anche quest’anno il Gruppo archeologico CRT propone un ciclo di conferenze organizzate in collaborazione con l’assessorato alla cultura e i Musei civici di Vicenza. Sede privilegiata sarà il Museo Naturalistico Archeologico che ospiterà gli incontri, a cadenza mensile, nella giornata di domenica alle 17. Con il titolo generale “L’archeologia e la scienza raccontano” saranno affrontati temi eterogenei su cui relazioneranno alcuni prestigiosi studiosi in ambito archeologico.

Il ciclo di conferenze organizzate dal Gruppo archeologico CRT si apre quest’anno il 29 ottobre con l’intervento del direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco, è dedicata al suo nuovo libro “Alla scoperta di Tutankhamun” e per l’occasione si svolgerà nel salone della Basilica palladiana alle 18. La conferenza è organizzata grazie anche alla collaborazione con il progetto Relazionésimo che ha allestito nel salone della Basilica, dove si svolgerà la conferenza la mostra, aperta fino al 10 dicembre, “La proporzione aurea. Un viaggio tra emozioni, armonia e conoscenza”.

Durante la conferenza di Greco sarà illustrato l’evento deflagrante del ritrovamento della sepoltura del giovane faraone. Ancor oggi lo studio della tomba continua a fornire nuove informazioni, svelando le tessere di un mosaico di storie intrecciate risalenti a 3.370 anni fa.

I posti sono tutti esauriti. Nel caso in cui alle 18 ci fossero posti rimasti liberi verranno assegnati a chi si presenterà.

La rassegna proseguirà domenica 26 novembre con Annalisa Pedrotti, professore associato all’Università di Trento, che prenderà in considerazione “Ötzi l’uomo dei ghiacci, eccezionale esempio del rapido evolversi dei metodi scientifici in archeologia”. Questa mummia naturale, grazie al suo ottimo stato di conservazione, ha consentito di ricostruire le condizioni di vita di un uomo all’inizio dell’età del Rame.

Domenica 28 gennaio Alessia Fassone, curatore del Museo Egizio, intratterrà il pubblico su “Gli Egizi a tavola. Cibo per il corpo e per lo spirito”. Grazie alle raffigurazioni  sui monumenti e al ritrovamento eccezionale di alimenti nella tomba di Kha e Merit, è oggi possibile ricostruire la dieta degli antichi Egizi. Analisi sulle mummie e sperimentazioni di produzione alimentare gettano nuova luce su vari aspetti della quotidianità antica.

Domenica 25 febbraio sarà la volta di Flavia Frisone, professore ordinario all’Università del Salento, che si occuperà di “Antiche epigrafi e nuove tecnologie. Da Scipione Maffei al digitale”. L’epigrafia è una disciplina di straordinaria importanza perché permette di leggere le antiche fonti scritte esattamente come erano state redatte all’epoca, così da indagare e conoscere, non solo la storia ufficiale, ma anche quella di gente comune nella sua quotidianità.

Domenica 21 aprile Marisa Rigoni, già direttore della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, esaminerà “Il campo romano di Schio-Santorso. Dati di scavo e problemi aperti”. Si tratta di un’area archeologica che continua a riservare sorprese, come testimonia anche la mostra permanente sugli accampamenti romani ispirata alle attestazioni in loco.

Domenica 26 maggio Andrea Russo, Maresciallo dei Carabinieri TPC, affronterà “La tutela del patrimonio archeologico” dalla prospettiva della polizia giudiziaria, considerando lo status giuridico del bene archeologico in maniera esauriente ed esaustiva. Il suo percorso abbraccia la problematica a tutto tondo: dal danno causato dagli scavi clandestini e dal loro contrasto, alla preziosa attività del Nucleo tutela patrimonio artistico dei Carabinieri (TPA).

L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti

Per informazioni e modalità di prenotazione: inviare una email a [email protected] oppure un messaggio al 3515409028

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Fonte: “Alla scoperta di Tutankhamun”, la rassegna del Gruppo archeologico si apre con Greco , Comune di Vicenza

Boom di visitatori nei musei civici nei mesi estivi

Gallerie di Palazzo Thiene

Luglio, agosto e settembre confermano il trend in crescita del dei visitatori nei musei e monumenti civici della città di Palladio.

Il mese con un afflusso più consistente si è dimostrato essere agosto, con 41.848 visitatori, seguito da settembre con 38.341 e luglio con 32.345.

Il maggior polo di attrazione rimane il Teatro Olimpico con 15.316 visitatori in agosto e 40.960nel trimestre estivo. Segue la Basilica Palladiana con 13.873 in agosto e 37.425 nel trimestre.

Comparando i dati di luglio, agosto, settembre 2023 con gli stessi mesi del 2018 e 2019 (precovid) e 2022, Vicenza vede un importante aumento degli ingressi. Nel 2018 si riscontravano 102.614 visitatori, il 2019 aveva evidenziato un calo (95.906), il 2022 vedeva la ripresa con 105.229 visitatori, che nel 2023 sono arrivati a essere 112.534.

«La città ospita anche nei prossimi mesi eventi culturali di altissimo livello, iniziative di valorizzazione del Museo civico di Palazzo Chiericati con ospiti illustri, attività dedicate ai più piccoli all’interno dei siti museali, un progetto espositivo in Basilica e tante altre iniziative in grado di attrarre il turista ed invogliarlo a restare in città. I numeri in crescita ci portano ad incrementare un piano di promozione turistica e nuove idee e strategie di progettazione» spiega l’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin.

Vicenza e i musei civici sono apprezzati dai Paesi oltre frontiera. Oltre la metà, il 53%, arriva dall’estero, mentre il 47% dall’Italia. I turisti stranieri provengono da Francia 18,80%, Germania 16,52%, Stati Uniti 10,18%, Spagna 9,45%, Regno Unito 5,72%

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Fonte: Boom di visitatori nei musei civici nei mesi estivi , Comune di Vicenza

Italo Calvino 100. Le idee, vivedole liricamente

Nel centenario della nascita di Italo Calvino, anche Vicenza celebra l’autore de “Il barone rampante”, “Il sentiero dei nidi di ragno” e “Le città invisibili”, nato il 15 ottobre 1923 a Santiago de las Vegas (Cuba) e morto il 19 settembre 1985 a Siena.

L’assessorato alla cultura, turismo e attrattività della città e la Biblioteca civica Bertoliana, in collaborazione con Accademia Olimpica, assessorato all’istruzione, Gallerie d’Italia – Vicenza, Il Giornale di Vicenza, Bill Territoriale Vicentina, Alessandra Vignato, organizzano a partire dall’11 ottobre la rassegna “Italo Calvino 100. Le idee, vivendole liricamente”.

Il titolo trae spunto da una frase di una lettera di Calvino allo scrittore vicentino Guido Piovene, conservata in Biblioteca Bertoliana, che sintetizza l’obiettivo della ricca proposta culturale: declinare le suggestive “idee” di Italo Calvino attraverso varie espressioni liriche, concerti, presentazione di libri, letture e laboratori per bambini e ragazzi, conferenze e spettacoli teatrali, per tornare a scoprire l’universo di parole e pensieri, ma anche di impegno politico e sociale di uno degli scrittori italiani più importanti del secondo Novecento.

L’assessore alla cultura, turismo e attrattività della città Ilaria Fantin spiega il senso della rassegna: «Italo Calvino scriveva nel suo saggio Mondo scritto e mondo non scritto che “la lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre”: con questa rassegna, che abbiamo voluto ideare insieme alla Biblioteca Bertoliana e che nuovamente ci ha permesso di fare “comunità” con le importanti realtà culturali della città con le quali condividiamo e promuoviamo anche questo progetto, abbiamo voluto proporre iniziative di promozione alla lettura per tutti, per piccoli e grandi, per stimolare il desiderio di tornare a leggere e meditare il ricco mondo di Calvino, che continua a trasmettere valori di profonda leggerezza che ci aiutano a capire anche il nostro mondo interiore».

«L’iniziativa ci ha visto da subito presenti a sostenerla – precisa l’assessore all’istruzione Giovanni Selmo – perché Italo Calvino è annoverato tra gli autori BILL, la “biblioteca della legalità”, un progetto che questo assessorato promuove insieme a BILL Territoriale Vicentina e che nasce per diffondere la cultura della legalità e della giustizia tra le giovani generazioni attraverso la promozione della lettura: con i suoi libri Calvino educa sempre alla giustizia, al rispetto della natura, alla pacifica e costruttiva convivenza civile, valori che dobbiamo essere in grado, con la nostra azione politica quotidiana, di condividere e trasmettere”.

Consulta il programma della rassegna “Italo Calvino 100. Le idee, vivendole liricamente” (11 ottobre 2023-24 marzo 2024)

LIBRI DA LEGGERE

mercoledì 11 ottobre – ore 18 | Biblioteca civica Bertoliana, sede di Palazzo Cordellina

Domenico Scarpa presenta il libro Calvino fa la conchiglia. La costruzione di uno scrittore (Hoepli 2023); modera Nicoletta Martelletto

a cura di Biblioteca civica Bertoliana

VISITA GUIDATA per bambine/i 5-12 anni e famiglie

sabato 14 ottobre – ore 16 | Gallerie d’Italia – Vicenza

L’occhio del possibile. Italo Calvino tra pittura e fotografia

a cura dei Servizi educativi delle Gallerie d’Italia – Vicenza

prenotazione obbligatoria: Numero Verde 800.167619 | [email protected]

CONVEGNO

martedì 17 ottobre – ore 17 | Biblioteca civica Bertoliana, sede di Palazzo Cordellina

Tra le parole di Calvino: giornata di studi su Italo Calvino a 100 anni dalla nascita

saluto di Giovanni Luigi Fontana; con Marcello Ghilardi, Paolo Lanaro, Valeria Mancini, Francesco Mezzalira, Paolo Vidali; coordinamento di Luciano Zampese

a cura di Accademia Olimpica

LETTURA TEATRALE CON LABORATORIO per bambine/i 5-8 anni

mercoledì 18 ottobre – ore 16.30 | Biblioteca di Riviera Berica

mercoledì 25 ottobre – ore 16.45 | Biblioteca di Biblioteca Villaggio del Sole

mercoledì 8 novembre – ore 17.30 | Biblioteca di Biblioteca Anconetta

Le Fiabe italiane di Italo Calvino

con Teatro del Vento

a cura di Biblioteca civica Bertoliana

prenotazione obbligatoria: [email protected] | 0444 – 578262

[email protected] | 0444 – 578266

[email protected] | 0444 – 578264

LETTURA TEATRALE CON LABORATORIO per ragazze/i 9-13 anni

mercoledì 25 ottobre – ore 16.30 | Biblioteca di Laghetto

Fantastico Calvino: lettura da Il visconte dimezzato con laboratorio di creazione di collage artistici

con Martina Pittarello e Associazione Ardea

a cura di Biblioteca civica Bertoliana

prenotazione obbligatoria: [email protected] | 0444 – 578265

CONCERTO

sabato 28 ottobre – ore 17 | Biblioteca civica Bertoliana, sede di Palazzo Cordellina

E le stelle ci stanno a guardare. Dialogo e suggestioni musicali tra noi e il cielo nei personaggi di Italo Calvino e nelle immagini delle alte quote dolomitiche

con Alessandra Vignato, Giorgio Agazzi, Antonio Riva Barbaran, Beatrice Niero, Andrea Picco

a cura di Biblioteca civica Bertoliana

READING

giovedì 9 novembre – ore 18 | Biblioteca civica Bertoliana, sede di Palazzo Cordellina

Noi e la leggerezza: da Calvino a Whatsapp

con Massimiano Bucchi e la partecipzione di Enea DJ

a cura di Biblioteca civica Bertoliana

AVVENTURE TRA LE PAGINE – LEGGIAMO AL MUSEO per le scuole secondarie di primo grado

venerdì 10 novembre – ore 9 e 11.30 | Gallerie d’Italia – Vicenza

Laboratorio didattico di Sara Colaone sul libro a fumetti Il barone rampante (Mondadori 2023)

a cura dei Servizi educativi delle Gallerie d’Italia – Vicenza, in collaborazione con Biblioteca civica Bertoliana, Assessorato all’istruzione – Progetto Leggere Insieme, BILL Territoriale Vicentina

prenotazione obbligatoria: Numero Verde 800.167619 | [email protected]

LIBRI DA LEGGERE per ragazze/i 9-13 anni e famiglie

venerdì 10 novembre – ore 17 | Biblioteca civica Bertoliana, sede di Palazzo Cordellina

Sara Colaone presenta il libro a fumetti Il barone rampante (Mondadori 2023); in dialogo con Alberto Ostini; modera Paola Cortiana.

a cura di Biblioteca civica Bertoliana, in collaborazione con Gallerie d’Italia – Vicenza, Assessorato all’Istruzione – Progetto Leggere Insieme, BILL Territoriale Vicentina

CONFERENZA

venerdì 24 novembre – ore 18 | Biblioteca civica Bertoliana, sede di Palazzo Cordellina

Eterotopie del desiderio. Italo Calvino e Le città invisibili

con Andrea Tagliapietra e Valentina Sperotto

a cura di Biblioteca civica Bertoliana

LETTURA SCENICA

sabato 25 novembre – ore 18 | Odeo Teatro Olimpico

Un re in ascolto

con Matteo Cremon, sound design di Andrea Santini, collaborazione artistica e regia di Valentina Brusaferro

a cura dell’Assessorato alla cultura, al turismo e all’attrattività della città

CONFERENZA

giovedì 7 dicembre – ore 17 | Museo civico di Palazzo Chiericati

La città dell’abisso. I “sogni di pietra” di Piranesi e l’influenza delle Carceri d’Invenzione nell’Otto e nel Novecento: divagazioni calviniane

con Alessandro Martoni

a cura dei Musei civici di Vicenza

VETRINA ESPOSITIVA

11 ottobre – 23 dicembre | Biblioteca civica Bertoliana, sede di Palazzo Cordellina

“le idee, vivendole liricamente”: lettere autografe di Italo Calvino a Guido Piovene

a cura di Biblioteca civica Bertoliana; visitabile durante gli eventi a nel Palazzo

RASSEGNA CONCERTISTICA

15 ottobre – 24 marzo | Gallerie d’Italia – Vicenza

Pomeriggio tra le Muse 2023-2024. Leggerezza

con Ensemble Musagète

a cura delle Gallerie d’Italia – Vicenza

prenotazione obbligatoria: numero verde 800.167619 | [email protected]

A SCUOLA DI CALVINO

venerdì 22 marzo | Aula Magna Liceo “Quadri”

Giornata conclusiva per illustrare le migliori attività svolte nelle classi sulla scrittura di Calvino

a cura di Accademia Olimpica

Info:

www.comune.vicenza.it

www.bibliotecabertoliana.it

 

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Fonte: “Italo Calvino 100. Le idee, vivedole liricamente” , Comune di Vicenza