sabato, Novembre 23, 2024
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Luigi Meneghello, grandissimo scrittore vicentino nato a Malo

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Luigi Meneghello. Nato a Malo (Vicenza) il 16 febbraio 1922. Nel 1939 si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova e nel 1940, a Bologna, partecipa come rappresentante dei GUF di Padova ai Littoriali nel campo degli studi di dottrina fascista vincendo il concorso; fra il 1940 e il 1942, collabora al quotidiano padovano «Il Veneto» con la funzione di «prosatore anonimo di prima e di terza» oltre che di redattore.

L’incontro con il professore Antonio Giuriolo, intorno al quale si riuniscono giovani intellettuali vicentini avversi al regime, segna il passaggio di Meneghello all’antifascismo e la sua partecipazione attiva alla Resistenza.

Nel 1945 si laurea con una tesi sul «Problema della filosofia e della cultura moderna in “La critica”» e comincia a dedicarsi ad attività di propaganda politica e culturale collaborando con il Partito d’Azione e scrivendo sui giornali «Il Lunedí» e «Il Giornale di Vicenza». Nel 1947, vinto un concorso del British Council, lascia l’Italia per trasferirsi in Inghilterra dove frequenterà l’Università di Reading: «L’incontro con la cultura degli inglesi, afferma l’autore, e lo shock della loro lingua, hanno avuto per me un’importanza determinante». Comincia un «periodo di ripensamento sull’Italia, l’Inghilterra, la guerra, la pace, gli studi, la società moderna, la civiltà di massa e altro ancora».

Nel 1948 sposa Katia Bleier. Negli anni Cinquanta collabora alla rivista di Adriano Olivetti «Comunità » e traduce testi di filosofia e storia per l’editore Neri Pozza e per le Edizioni di Comunità, con lo pseudonimo Ugo Varnai. Nel 1961 fonda nell’Università di Reading il Dipartimento di Studi Italiani da lui diretto, e dal 1964 gli viene offerta la cattedra d’italiano.

All’attività accademica affianca una costante produzione narrativa, di impianto fortemente autobiografico: Libera nos a Malo (1963 e in una nuova edizione nel 1975) definita da Giorgio Bassani «un’opera di grandissima bellezza»; l’anno successivo esce I piccoli maestri (riedito nel 1976). Contestualmente alle riedizioni delle due prime opere, negli anni Settanta Meneghello scrive in modo «impetuoso» Pomo pero.

Paralipomeni d’un libro di famiglia (1974) e Fiori italiani (1976), l’opera che rievoca l’esperienza scolastica negli anni del fascismo. Attento indagatore della realtà italiana osservata da lontano, Meneghello analizza le trasformazioni sociali e linguistiche e, nella sua scrittura, dà vita ad una singolare sperimentazione che, per rendere la pluridiscorsività sociale e per dare un senso di coralità al narrato, prevede la compresenza di dialetto, italiano e lingua inglese.

Collabora sporadicamente a testate italiane (Corriere della Sera, La Stampa, Il Mondo, Epoca, L’Europeo, Il Gazzettino, Il Giornale di Vicenza) e inglesi (The Guardian).

Nel 1980 lascia Reading e l’università per trasferirsi a Londra e trascorrere lunghi periodi a Thiene, nel vicentino. Pubblica i saggi atipici: Jura. Ricerche sulla natura delle forme scritte (1987, premio Sirmione); Bau-sète (1988, Pre- mio Bagutta), una rievocazione di «ventinove mesi, una decina di stagioni» del dopoguerra, dal 1945 al 1947; Maredè, maredè… Sondaggi nel campo della volgare eloquenza vicentina (1991), «un’immersione nel mare profondo» del dialetto vicentino; Il dispatrio (1993, Premio Mondello), dedicato al trasferimento in Inghilterra e all’esperienza accademica a Reading; Trapianti (2002), una scelta di traduzioni dall’inglese al vicentino; Quaggiú nella biosfera (2004) che raccoglie due lezioni magistrali e un intervento su Fenoglio.

A questa intensa attività letteraria e saggistica si affianca la stesura, fra il 1963 e il 1989, di un complesso diario intimo che registra «di giorno in giorno su fogli e foglietti […] aforismi, appunti, note di diario, abbozzi di cose incompiute, progetti o barlumi di progetti […] esperimenti, fantasie e sgorbi». Questo vasto materiale è stato raccolto nei tre volumi Le Carte. Materiali manoscritti inediti 1963-1989 trascritti e ripuliti nei tardi anni Novanta usciti rispettivamente nel 1999 (sugli anni Sessanta), nel 2000 (sugli anni Settanta) e nel 2001 (sugli anni Ottanta). Fra il 2004 e il 2006 collabora con Il Sole-24 Ore pubblicando articoli con il titolo di Nuove Carte.

Luigi Meneghello muore a Thiene il 26 giugno 2007.

Da Storie Vicentine n. 7 marzo-aprile 2022


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