Contrada Porta Santa Lucia. Costituiva nel passato l’inizio della principale strada per Treviso, ora Strada Regionale 53 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr). Il 10 febbraio 1896, su proposta di Paolo Lioy, si voleva sostituire il nome Contrada Porta Santa Lucia in Via XX maggio, a ricordo della giornata del 1848, quando i Vicentini si erano battuti nella contrada per la difesa della città. Ma la proposta fu respinta.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrada Porta Santa Croce dall’antica chiesa e dalla Porta Scaligera
Contrada Porta Santa Croce. La denominazione deriva dall’antica chiesa di Santa Croce e dalla Porta Scaligera datata 1381 che si trova a pochi passi, ora in via di restauro (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr). La chiesa in origine era un Ospitale dedicato alla Santa Croce, da cui l’ordine di monaci laici chiamati Crociferi per via di una croce che portavano sempre in mano.
Anche questo ordine fu soppresso da Napoleone nel 1810. Nel 1844 il complesso fu acquistato dal Collegio Levis Plona, figlie della Carità, chiamate anche le Canossiane.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrada Porta Padova verso Padova, dopo il ponte degli Angeli
Contrada Porta Padova. Verso Padova, dopo il ponte degli Angeli (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).
La via faceva parte della strada Nazionale Padana Superiore S.S. N°11. La Porta, chiamata anche delle Torricelle, era sulla strada per Padova, fu demolita nel 1910 per permettere il passaggio dei primi filobus elettrici.
La denominazione avvenne con delibera consiliare 30 gennaio 1950.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Ponte San Paolo già Ponte delle Beccarie Grandi
Contrà Ponte San Paolo. Già Ponte delle Beccarie Grandi (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).
Il nome deriva da una chiesa che si trovava in zona dedicata a San Paolo. Il ponte di origine romana è datato III secolo. La costruzione del ponte attuale è stata deliberata il 2 ottobre 1875 e ultimata nel luglio 1877.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Ponte San Michele a suo tempo chiamata anche Contrà San Nicola
Contrà Ponte San Michele. Da contrà Paolo Lioy a Gazzolle (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).

A suo tempo chiamata anche San Nicola. La via prende il nome dal bellissimo ponte in pietra costruito sul Retrone nell’anno 1623 sotto la direzione dell’architetto G. Albanese.
Il ponte nel 1265 era in legno, sostituito nel 1422 da uno in pietra lungo 170 piedi, caduto con enorme fragore il 20 aprile 1620.
Per la ricostruzione furono chiamati due architetti veneziani, i fratelli Tomaso e Francesco Contini che progettarono il ponte sul modello del ponte di Rialto.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Ponte Furo dal ponte sino a Piazzola San Giuseppe, prima più estesa
Contrà Ponte Furo. La contrà Ponte Furo nel 1858 risultava molto più estesa, comprendeva infatti due diversi tronchi di strada sino al Carpagnon e un tratto di Viale Eretenio (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).

Con deliberazione del 27 febbraio 1864 si approva la denominazione attuale dal ponte sino a Piazzola San Giuseppe, per una lunghezza di circa 85 metri.
La voce Furo deriva forse da foro per indicare l’apertura lasciata aperta sotto il ponte all’alzata della saracinesca. Ricordiamo che sia il Retrone che il Bacchiglione erano navigabili.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Ponte delle Bele ricorda l’abitazione dove risiedevano le bele cioè le balie
Contrà Ponte delle Bele. Lunga 60 metri. Caratteristico nome tutto vicentino, ricorda il ponte gettato sul fossato dove scorreva la Seriola, scavato esternamente fuori le mura e l’abitazione dove risiedevano le bele cioè le balie (qui la mappa di Contrà, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).

Le balie erano autorizzate all’allattamento dei trovatelli (esposti) del vicino Ospizio di San Marcello e utilizzavano il fossato per lavare i panni.
Nel 1808 l’Ospizio fanciulli abbandonati venne trasferito al brefotrofio di San Rocco.
Nota di Francesco Barbarano che informa sulle presenze di fanciulli abbandonati viventi nel Pio luogo: «1° marzo 1646, erano figliuoli che lattavano 29, fanciulle di circa dieci anni 9, donne per lattare 10, oltre al Priore e alla Priora con una servente».
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Pescaria e Contrà Pescherie Vecchie o Piazza delle Scarpe o dei Socoli (zoccoli)
Contrà Pescaria. Da ponte San Paolo a Piazza delle Erbe (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).
In Contrà Pescaria e attigua piazzetta esisteva il mercato del pesce che giungeva da Venezia per via Retrone e sbarcava in zona Burci.
Contrà Pescherie Vecchie o Piazza delle Scarpe o dei Socoli (zoccoli). La delibera del Consiglio Comunale del 28 luglio 1872 (qui la mappa, ndr). Era il luogo riservato alla vendita del pesce o del pollame morto. Fu chiusa al transito dei veicoli o carriaggi con la costruzione di una ringhiera e due piccole scalinate di accesso

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrada Pedemuro S. Biagio
Contrada Pedemuro S. Biagio. Il nome alla lunga arteria venne dato perché essa correva lungo le mura dell’antica cinta che arrivava sino alla Porta di Pusterla (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).

La denominazione San Biagio, in dialetto Biasio, ricorda la chiesa che nel 1528 eressero i Minori Osservanti.
Nel 1533 fu edificata nella contrada una nuova chiesa con ampio monastero capace di ospitare cinquanta frati, oltre ad infermi e ospiti occasionali.
Nella Chiesa di San Biagio Nuovo esistevano 14 altari donati dalle famiglie Vicentine, quali: i Chieregati, i Caldogno, i Porto, i Beregan.
“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Pasini in onore dei fratelli Valentino e Lodovico Pasini con il nipote Eleonoro
Contrà Pasini. Fratelli Valentino e Lodovico Pasini con il nipote Eleonoro (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).

Il nome fu assegnato con delibera consiliare del 31 maggio 1881, per onorare la famiglia Pasini che aveva dato alla città uomini di alto valore scientifico e patrioti.
I Pasini erano di Schio, Eleonoro era nato a Vicenza il 6 novembre 1836 e ivi morì il 29 ottobre 1918. Nel giugno del 1877 aveva donato al Museo di Palazzo Chiericati le collezioni geologiche dello zio Lodovico.