mercoledì, Marzo 12, 2025
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“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzale Alcide De Gasperi Statista, che dopo la guerra partecipa al Comitato di Liberazione

Piazzale Alcide De Gasperi Statista. Intitolata con delibera Consiglio Comunale 15 marzo 1974 (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Alcide De Gasperi, nato a Pieve Tesino in provincia di Trento il 3 aprile 1881, morto a Sella di Valsugana il 19 agosto 1954.

Laureato in Filosofia all’Università di Vienna, membro del Partito Popolare, fece una politica per l’italianità del Trentino, dopo la guerra partecipa al Comitato di Liberazione. Fu ministro nel primo Governo Bonomi, poi ministro degli Esteri, poi Presidente del Consiglio dal 15 dicembre 1945 al 28 luglio 1953. Partecipò alla conferenza di Pace con “dignità di italiano e commozione di patriota”.

Piazzale Alcide De Gasperi Statista lo ricorda e onora a Vicenza.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Vescovado, adiacente alla residenza storica dei Vescovi della città

Contrà Vescovado. Da piazza Duomo a Piazza Castello (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). La denominazione della strada appare nel 1906, ma era largamente usato dalla cittadinanza in tempi remoti. La via è adiacente alla residenza dei Vescovi della città che abitarono sempre dove ancor oggi dimorano. Il Duomo, infatti, esiste da secoli.

Nel 1627, il vescovo Federico Cornaro portò innovazioni al Palazzo Vescovile su disegni dell’Arch. Giacomo Verda; bombardato durante la seconda guerra mondiale, è stato ricostruito.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà XX Settembre per la presa di Roma, già Contrà della Fontana Coperta

Contrà XX Settembre. Già Contrà della Fontana Coperta (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Con vivaci scontri polemici, la delibera del Consiglio Comunale è datata 11 marzo 1898, ma la discussione sul nome da dare alla Piazza e alla Contrà durò qualche anno. Nell’ottobre 1895 395 cittadini firmano un’istanza per ottenere che la Piazza e la Contrà fossero chiamate XX settembre, anniversario della presa di Roma.

La giunta comunale era guidata dal conte Antonio Porto. Il 10 febbraio 1896, 757 cittadini firmano un’altra petizione affinché la domanda precedente fosse respinta e il nome della Contrà venisse mantenuto in Fontana Coperta e la Piazza diventasse Piazza XX maggio a ricordo del Venti maggio 1848, difesa di Vicenza. Le proposte furono respinte con 22 voti contro 16.

Due anni dopo, diventa Sindaco Eleonoro Pasini il quale, nella seduta dell’11 marzo 1898, delibera per il nome XX settembre, piazza compresa.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Valmerlara già Val Merlara, in passato una palude col passaggio vietato per motivi sanitari

Contrà Valmerlara già Val Merlara. Da Porton del Luzzo seconda a destra (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). La strada, nel sec. XVIII, era più bassa del livello attuale, aveva un avvallamento che portava acqua al Retrone, era quasi una palude. Il conte Enea Arnaldi, che era anche architetto, descrive la strada così: «è una delle più meschine che siano nella nostra patria, tutta scoperta, bassa, ineguale, non selciata, fangosa, ignobile,..».

Il passaggio era vietato per motivi sanitari. Il problema di Contrà Valmerlara si risolse con la conclusione dei lavori per i portici di Monte Berico, progettati da Francesco Muttoni e terminati nel 1780. La strada fu innalzata, pavimentata e lastricata.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrada Torretti o Via Torretti, dalle torrette di protezione per l’abitato di Santa Lucia

Contrada Torretti o Via Torretti. Da Ponte degli Angeli all’Araceli (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Nel secolo XIV, ad opera degli Scaligeri, furono costruite delle mura difensive per l’abitato di Santa Lucia, seguendo il corso del Bacchiglione. La cortina delle mura aveva sicuramente delle torrette di protezione chiamate Torretti. Scrive il Castellini: «Nel 1370 Cansignorio fece maggiormente fortificare la Città di Vicenza e cinse tutto il Borgo di San Pietro».

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Santi Apostoli, già Squarzi dal nome dei nobili del palazzo gotico ancora esistente

Contrà Santi Apostoli. Attorno all’anno 1192 esisteva nella piazzetta una “Ecclesia Duodecim Apostolorum”, restaurata nel 1606 dal Vescovo Giovanni Delfino, chiusa al culto nel 1742, demolita nel 1773 (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). A ricordo della chiesa fu eretta una colonna con un’iscrizione, ora scomparsa. Per un certo periodo la contrà era conosciuta come Squarzi dal nome dei nobili che abitavano nel palazzo gotico ancora esistente.

In questa strada venni ad abitare nei primi anni 50, eravamo in tanti ragazzi a giocare sulla piazzetta, numerosi i negozi di quartiere: il casolin Marino, la macelleria Verico, Giorgio xavata calzolaio, la bettola della moma Sanson alla grotta di Berga, sotto il portico dalla Guerrina a vedere la tv e Lascia o Raddoppia. Ora in Contrà Santi Apostoli c’è un enorme ed intricato parcheggio.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Sant’Andrea, dalla chiesa dedicata all’apostolo Andrea fratello di Pietro

Contrà Sant’Andrea. Laterale contrà San Pietro (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Il nome di Contrà Sant’Andrea ebbe origine da una chiesa, dedicata all’apostolo Andrea fratello di Pietro, che sorgeva sulla riva del Bacchiglione; se ne fa menzione in documenti del 1129 e 1166 dalla Badessa di San Pietro: «terreno ed hortis apud S. Andream,… inter fluvium Astici vel Bacchiglionis».

La chiesa fu rifatta nel 1400 da Fra Giacomo da Reggio. Trasformata in caserma nel 1797 dalle truppe Napoleoniche e semidistrutta, fu demolita. Una pala di Alessandro Maganza fu esposta nella chiesa di San Pietro.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Sant’Ambrogio, dalla chiesa di Sant’Ambrogio e Bellino ora locale per mostre grafiche

Contrà Sant’Ambrogio. Da Porta Nova a contra’ Busato, lunga 100 metri (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). La chiesa di Sant’Ambrogio e Bellino restaurata è stata sconsacrata e adibita a locale per mostre grafiche.

La chiesa venne secolarizzata nel 1774, diventando sede della confraternita di San Giovanni Decollato, come dice l’iscrizione del 1775 sopra la porta d’ingresso. Nel 1806, con i decreti Napoleonici la chiesa venne chiusa al culto.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Santa Maria Nova, dall’omonima chiesta edificata da monache Agostiniane

Contrà Santa Maria Nova. I vicentini avevano una grande devozione per la Madonna; tra piccole e grandi, le chiese dedicate a Maria erano almeno trenta (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Questa, che si trovava nel quartiere di Porta Nova, era l’ultima in ordine di costruzione.

Il 23 luglio 1538, provenienti da Schio, quattro monache, al secolo Lodovica Trenta, Angelica e Benvenuta Lanzè, Domicilla Manfroni, venute a Vicenza comperarono il 10 ottobre un terreno sufficiente a costruirvi una chiesa nel Borgo di Porta Nova, attribuita al Palladio. La chiesa sarà completata nel 1594 e consacrata nel 1616.

Le monache Agostiniane durarono sino al 1797, quando i decreti Napoleonici soppressero gran parte dei conventi vicentini. Il convento in Contrà Santa Maria Nova diventa caserma ed ospedale militare e nel 1927 Istituto Opera Pia Cordellina. Infine, diventa centro di accoglienza profughi Giuliano-Dalmati.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Santa Corona, dalla Spina della Corona posta sul capo di Cristo durante la Crocifissione

Contrà Santa Corona. Laterale di Corso Palladio  (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). La chiesa prende il nome da una reliquia: la Spina della Corona posta sul capo di Cristo durante la Crocifissione. Nel 1261 il Podestà di Vicenza Marco Quirini “donò mille danari alla fabbrica della Chiesa di Santa Corona” Nella chiesa è sepolto il Beato Bartolomeo da Breganze, già Vescovo di Vicenza.