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“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzale Giuseppe Giusti, poeta e patriota, già Borgo Porta Nova

Piazzale Giuseppe Giusti. Lo spiazzo davanti alle scuole elementari di San Felice, ora sede delle Associazioni Volontari (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Fu intitolato al poeta e patriota Giuseppe Giusti con delibera comunale 13 luglio 1914. Giusti, nato in Val di Nievole (Pistoia) il 12 maggio 1809, moriva a Firenze il 31 marzo 1850. Laureato in Legge a Pisa, impegnato per la causa dell’Unità d’Italia, fu amico di Alessandro Manzoni. Nel 1847, si arruola nella Guardia Civica Fiorentina prendendo parte attiva nei moti del 1848.

Scrisse, il poeta e patriota a cui è intitolato Piazzale Giuseppe Giusti, molte opere scherzose tra cui Sant’Ambrogio che, purtroppo non si studia più. Riporto qualche strofa: «Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco per que’ pochi scherzucci di dozzina, e mi gabella per anti-tedesco perché metto le birbe alla berlina, o senta il caso avvenuto di fresco a me che girellando una mattina capito in Sant’Ambrogio di Milano, in quello vecchio, là, fuori di mano. M’era compagno il figlio giovinetto d’un di que’ capi un po’ pericolosi di quel tal Sandro, autor di un romanzetto ove si tratta di Promessi Sposi. “Che fa il nesci eccellenza? O non l’ha letto? Ah, intendo; il suo cervel, dio lo riposi, in tutt’altre faccende affaccendato, a questa roba è morto e sotterrato”».

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzale della Vittoria, nome mai deliberato ufficialmente ma sorto spontaneo dall’uso popolare

Piazzale della Vittoria. Lunghezza 110 m. larghezza 60 m.; superficie mq 6.600 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr).
Il nome non è mai stato deliberato ufficialmente, ma è sorto spontaneo dall’uso popolare. Dopo la fine della prima Guerra mondiale i Vicentini volevano onorare i Caduti con un’opera che restasse nella Storia. La sede scelta per la grande opera fu il Monte Berico.

Si costituì un Comitato di cittadini che studiò il problema, raccolse i fondi necessari, ma le difficoltà tecniche dell’impresa costrinsero il sindaco Ettore Boeche a chiedere l’aiuto del Governo, i lavori cominciarono nel 1920.

Il Piazzale della Vittoria fu inaugurato dal Capo del Governo Benito Mussolini il 24 settembre 1924.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzale del Mutilato, prima Carlo Delcroix, poi Ernesto Monico, Cantarane

Piazzale del Mutilato. Prima Carlo Delcroix, poi Ernesto Monico, Cantarane, Mutilato (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr).
Con delibera 17 luglio 1929, il Comune di Vicenza vuole sistemare una Casa di riposo per mutilati di guerra indigenti. Vende uno stabile tra Contra’ Ponte delle Bele e Porta Nova, ricevendo 40 mila lire.

Nel 1932, la sezione vicentina dell’A.N.M.I.G. Associazione Naziona- le Mutilati Invalidi di Guerra, si trasferisce alle Cantarane e con delibera podestarile del 21 giugno, in deroga alle disposizioni di legge in materia di toponomastica, si denomina la piazza alla medaglia d’oro Carlo Delcroix, grande figura morale e mutilato di guerra, ma vivente. Ma dopo il 25 luglio 1943, con la caduta del fascismo, il Delcroix muta la sua  opinione sul fascismo. Nel 1943, si forma la Repubblica di Salò, il nome del grande mutilato non è più gradito e, con deliberazione podestarile del 18 aprile 1944, il nome Delcroix scompare e viene sostituito dalla medaglia d’oro V. M. al pilota ed aviatore Ernesto Monico, di nobile famiglia vicentina, caduto in Spagna il 4 settembre 1936. Ma anche questo nome dura poco. Finita la guerra il Comitato di Liberazione Nazionale, con provvedimento 19 dicembre 1945, toglie il nome dell’aviatore Ernesto Monico. Nel 1963, a seguito della supplica del dr. Giuseppe Pozza presidente della sezione Mutilati e Invalidi di guerra, il Consiglio Comunale delibera il toponimo attuale Piazza del Mutilato.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza XX Settembre, al centro un obelisco con angelo in bronzo e fiaccola simbolo di libertà

Piazza XX Settembre. La Piazza fu intitolata con delibera consiliare 11 marzo 1888  (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Nel 1897 al centro della piazza venne eretto un obelisco-colonna, sormontata da un angelo in bronzo che regge una fiaccola accesa simbolo di «libertà – auspice Roma immortale». La colonna fu più volte spostata sin che, da qualche decennio, ha trovato la sua posizione al centro della Piazza.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza San Pietro detta anche Sagrà, in passato l’area costituiva il “zimiterium”, il cimitero

Piazza San Pietro detta anche Sagrà. A suo tempo la piazza era tutta recintata da un muro, l’area costituiva il “zimiterium”, il cimitero (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Sulla piazza il vecchio ingresso alla Casa di Riposo intitolata a Ottavio Trento, benemerito cittadino ivi sepolto. A sinistra della piazza l’oratorio dei Boccalotti, edificato nel 1414 con il contributo della fraglia dei Stoviglieri, all’interno dell’oratorio la Madonna Mora opera di Antonio da Vicenza

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza San Lorenzo, col tempio prediletto dai vicentini e il monumento a Giacomo Zanella

Piazza San Lorenzo. Con il nome di contrà San Lorenzo si estendeva sino alle Beccariette, ma con delibera comunale 8 marzo 1911, la strada fu dedicata ad Antonio Fogazzaro (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Al centro della piazza il monumento a Giacomo Zanella poeta, una moderna fontana e il tempio di San Lorenzo prediletto dai vicentini.

Il magnifico portale fu terminato solo nel 1344. Durante l’occupazione francese della città, nel 1789 i frati furono allontanati dal tempio e la chiesa e convento furono alloggio dei francesi che distrussero altari e profanarono sepolcri. Al ritorno degli Austriaci, San Lorenzo diventò quartiere militare. Il 16 luglio 1835 il magnifico tempio fu messo all’asta ed acquistato dal Comune per la somma di Lire austriache 20.314,69. Tre anni dopo, il 10 agosto 1839, festa di San Lorenzo, fu riaperto ai fedeli.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza San Biagio, da una chiesa del 1528 ora utilizzata come garage dall’ACI

Piazza San Biagio. Lunghezza 40 metri (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Incastrata tra il Bacchiglione, stradella dei Munari e le vecchie carceri dette di San Biagio. Il nome deriva da una chiesa costruita nel 1528 e che si trovava sulla piazza, ora utilizzata come garage dall’ACI, Automobile Club Italia. Purtroppo i manufatti storici, come le vicine carceri sono in stato di abbandono.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza Guglielmo Marconi, già conosciuta come piazza Lepanto

Piazza Guglielmo Marconi. Già conosciuta come piazza Lepanto (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Ricordata nella Loggia del Capitanio, fu intitolata Piazza Guglielmo Marconi con delibera podestarile 22 aprile 1939. Marconi nacque a Sasso Bolognese il 25 aprile 1874, morì a Roma il 20 luglio 1937. Figlio di Giuseppe e Annie Jameson irlandese.

Nel 1895 riuscì a lanciare nello spazio i primi segnali elettrici. Nel 1896 brevetta la sua invenzione, offrendola al Governo Italiano che non la prende in considerazione. Nel 1901 da Terranova trasmette in Inghilterra i primi segnali transoceanici. Premio Nobel per la telegrafia senza fili. Senatore del Regno dal 1915. Fu Presidente della Reale Accademia delle scienze.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza Giacomo Matteotti già Piazza dell’isola, prima era piazza Vittorio Emanuele

Piazza Giacomo Matteotti già Piazza dell’isola (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Con delibera consiliare 26 giugno 1867 fu chiamata piazza Vittorio Emanuele, in onore del I° Re d’Italia. Alla fine delle seconda guerra mondiale, con delibera 5 giugno 1945, fu intitolata a Giacomo Matteotti, nato a Fratta Polesine 22 maggio 1885, avvocato, deputato socialista, oppositore del fascismo, il 10 giugno 1924, fu rapito da alcuni sicari e rinvenuto solo il 10 agosto.

Il vasto territorio in Piazza Giacomo Matteotti dominato da Palazzo Chiericati era una volta circondato da ogni parte da acqua che lo faceva sembrare un’isola, da cui ancor oggi da molti è chiamato isola.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza delle Erbe, da sempre vi si svolgeva il commercio al minuto di frutta, verdura, fiori

Piazza delle Erbe. Nei registri dei beni comunali dell’anno 1262 è adibita a “plathea erbarium”, piazza delle erbe  (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Da sempre in questo luogo si svolgeva il commercio al minuto della frutta, verdura, fiori. Da anni, lo spazio è inutilizzato, in questi giorni con la pedonalizzazione della piazza si sta promuovendo un mercatino di prodotti vicentini.