La sesta edizione del Vicenza Opera Festival, rassegna ideata da Iván Fischer e realizzata dalla Società del Quartetto in collaborazione con il Comune di Vicenza, andrà in scena dal 26 al 29 ottobre al Teatro Olimpico.
Quest’anno il titolo centrale della quattro giorni ospitata nel teatro palladiano è Pelléas et Mélisande, dramma lirico in cinque atti e dodici quadri composto da Claude Debussy nel 1902 che sarà rappresentata giovedì 26, venerdì 27 e domenica 29 ottobre. La messa in scena è curata dalla Iván Fischer Opera Company della quale fanno parte, oltre al celebre direttore magiaro, la Budapest Festival Orchestra e un cast stellare che riunisce Bernard Richter e Patricia Petibon nei ruoli del titolo, il baritono Tassis Christoyannis, il basso Nicolas Testé, il mezzosoprano Yvonne Naef, il baritono Nicolas Testé e l’adolescente Oliver Michael nei panni di Yniold. La regia è di Iván Fischer e Marco Gandini, i costumi di Anna Biagiotti, le scenografie di Andrea Tocchio e le luci di Tamás Bányai. Pélleas et Mélisande è una co-produzione della Iván Fischer Opera Company, Müpa Budapest, Vicenza Opera Festival e Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Per la consueta parentesi sinfonica curata dalla Budapest Festival Orchestra nell’ambito del Vicenza Opera Festival, sabato 28 ottobre sarà proposto un originale concerto pensato da Iván Fischer dal titolo “Musica degenerata”, ovvero la musica proibita durante il periodo del Terzo Reich. In programma brani di quattro autori tedeschi o di origine tedesca che subirono l’ostracismo da parte del regime nazista: Hanns Eisler, Paul Hindemith, Erwin Schulhoff e Kurt Weill.
Anche la sesta edizione del Vicenza Opera Festival sarà seguita da centinaia di spettatori provenienti da ogni parte del mondo – si sono già assicurati un posto all’Olimpico appassionati da Germania, Austria, Inghilterra, Francia, Ungheria, Paesi Bassi, Svezia, Spagna, Giappone e Stati Uniti, oltre a cultori d’opera da varie regioni italiane – ma la novità di quest’anno è il coinvolgimento del pubblico vicentino attraverso uno speciale sconto del 40% sul biglietto d’ingresso per assistere all’opera di Debussy riservato ai residenti di tutta la Provincia di Vicenza. È un’iniziativa fortemente sostenuta dalla contessa Caroline Marzotto, dal maestro Fischer, dalla Società del Quartetto e appoggiata da Comune e Provincia di Vicenza con l’intento di allargare la fruibilità di un grande evento internazionale a tutta la cittadinanza.
Sono 5.537 gli ingressi nei musei civici e monumenti del Comune di Vicenza durante il ponte di Ferragosto. Domenica 13, lunedì 14 e martedì 15 agosto il luogo più visitato è stato il Teatro Olimpico con 1.920 persone cui segue a breve distanza la Basilica palladiana con 1.860.
Se confrontati con il 2019, anno pre Covid, vediamo che siamo ancora al di sotto dei numeri registrati negli stessi tre giorni, pari a 6.071, ma l’aumento è evidente rispetto al 2022 (4.710) e al 2021 (3.496).
Un aumento di presenze si registra in particolare per Palazzo Chiericati che da 520 ingressi del 2022 passa quest’anno a 805.
“Rispetto allo scorso anno, dal 13 al 15 agosto 2023 abbiamo avuto un incremento di visitatori del 17.56% nei musei di Vicenza e ben il 44% dei visitatori arriva da fuori Italia – spiega l’assessore alla cultura, ai musei e all’attrattività della città -. Il dato è decisamente incoraggiante: i turisti hanno animato Vicenza e i musei cittadini si sono dimostrati capaci di imporsi come meta di riferimento. Le percentuali in generale positive in tutta Italia colgono l’ampio margine di crescita dei musei e Vicenza fa la sua parte, dimostrando il loro valore di centri di produzione culturale, di attrattori turistici, ma anche di luoghi di qualificazione della città. Obiettivo dell’amministrazione è ora quello di sostenere la performance di attrazione integrandola sempre più con processi di community development, consapevoli di quanto sia importante che anche i musei e i luoghi della cultura favoriscano la sviluppo della dimensione territoriale e comunitaria”.
Il 56% dei visitatori proviene dall’Italia, il 44% dall’estero.
Le regioni italiane più rappresentate sono Veneto, Lombardia, Piemonte e Lazio. Dall’estero gli arrivi sono per il 30% dalla Francia, seguono Germania, Spagna e Regno Unito, Ungheria e Stati Uniti.
Da venerdì 18 a domenica 27 agosto si terrà la VII edizione del festival di teatro popolare “Bepopular”. La rassegna è ideata e organizzata dalla compagnia teatrale StivalaccioTeatro, in collaborazione con l’assessorato alla cultura, al turismo e all’attrattività e con Palazzo Da Schio, Ca’ d’Oro, con il contributo e il patrocinio del Comune di Vicenza, con la Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank, il Ministero della Cultura, e avente come sponsor ufficiale il gruppo AGSM AIM.
StivalaccioTeatro, riconosciuta dal 2022 a livello ministeriale come impresa di produzione, opera da anni nel territorio attraverso la produzione di spettacoli, l’organizzazione di rassegne, laboratori formativi, e tante iniziative che mirano alla diffusione del teatro popolare e della commedia dell’arte.
L’edizione di quest’anno, rispetto alle precedenti, spazierà per il numero di giornate di festival e la diversa natura degli eventi organizzati, che richiederanno a loro volta varietà nella scelta delle location implicate.
Da martedì 22 a domenica 27 agosto si svolgerà come di consueto, la settimana di spettacoli serali che avranno luogo nell’antico cortile cinquecentesco di Palazzo Da Schio, Ca‘d’Oro a Vicenza in corso Palladio. Il pubblico sarà accolto in uno dei luoghi più suggestivi della città e avrà occasione di degustare i vini dell’Agricola da Schio, azienda che adotta e promuove un’agricoltura sostenibile in tutto il suo territorio. Nel prezzo del biglietto sarà, infatti, incluso un calice di vino offerto dalle Cantine Da Schio. Ogni serata si articolerà in due appuntamenti scenici, il primo alle 19 e il secondo alle 21.30, in un susseguirsi di ospiti d’eccezione, che si esibiranno spaziando tra vari generi teatrali, dal musical, alla pantomima, ai concerti, alla commedia dell’arte, e molti altri ancora.
Durante la settimana di festival, dal 21 al 27 agosto, si terrà inoltre per il secondo anno di fila un laboratoriointensivo di recitazione incentrato sull’arte del buffone medievale, tenuto da Michele Mori e Marco Zoppello. Ogni partecipante sarà guidato nella costruzione del proprio oratore, sviscerando ed esplorando le proprie qualità, per poi farne dono al pubblico sabato 27 agosto nello spettacolo itinerante gratuito che si costruirà attraverso varie tappe, che permetteranno la valorizzazione di vari angoli del centro storico di Vicenza.
Il festival si aprirà con l’eventocollateraledi venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 agosto. Alle ore 20.30, andrà, infatti, in scena il banchetto-spettacolo La Cena dei Buffoni, che si terrà presso l’Agriturismo da Sagraro a Barbarano Mossano (Vicenza). La rappresentazione, creata da StivalaccioTeatro in coproduzione con Operaestate Festival Veneto, vedrà performare tra i tavoli dei commensali Michele Mori, Stefano Rota,Matteo Cremon, Anna De Franceschi, Sara Allevi, Pierdomenico Simone, e lo stesso regista Marco Zoppello.
Da martedì22 agosto il festival prenderà il via da Palazzo Da Schio: alle 19 Luca Radaelli e Maurizio Aliffi di Teatro Invito porteranno al Be Popular Macbeth Banquet, uno spettacolo che trasforma la tragedia shakesperiana in un monologo con inserti di dialetto lombardo. Una cucina, un luogo dove si preparano piatti oscuri e macchinazioni crudeli. La scenografia è composta da oggetti di uso comune, come pentole, vasellame, coltelli, attrezzi da cucina, in un’ambientazione scabra. In Macbeth Banquet un cuoco racconta la vicenda shakespeariana con l’ausilio dei cibi disponibili in cucina, entrando nei pensieri dei personaggi, e interpretandone i gesti. Le azioni alludono alla preparazione del banchetto in cui apparirà il fantasma di Banquo. Un banchetto “casalingo” per un assassinio perpetrato tutto in famiglia, in cui le ambizioni del protagonista svaniranno in una nuvola di vapore. L’azione scenica sarà accompagnata da musica dal vivo: la chitarra di Maurizio Aliffi dialogherà con l’interprete Luca Radaelli in una vera e propria tragedia musicale.
Alle 21.30 sarà invece il turno di Tournèe da Bar, che calcherà il palcoscenico di Palazzo Da Schio con Elena, interpretato e suonato da Elisabetta Raimondi Lucchetti e Maria Luisa Zaltron, premio hystrio alla vocazione 2021. Elena è la donna che tutti conoscono come la causa della lunga guerra di Troia, ma Euripide mette in scena la seconda versione del mito: Elena non è mai stata a Troia. Al centro dell’opera si pone dunque una terribile consapevolezza: la guerra di Troia è stata combattuta per un’illusione e si è sofferto per nulla. La riflessione si dipana, dunque, intorno all’inutilità della guerra di Troia, della violenza e della devastazione. Vi sono poi le pesanti conseguenze: da una parte i morti, la sofferenza delle famiglie e le città distrutte, dall’altra una donna, la cui reputazione è infranta da un’infamia che non ha mai compiuto. La guerra di Elena, dunque, non è ancora finita, in quanto ella dovrà lottare per convincere i compatrioti della sua innocenza. Compito arduo, perché ammettere che la vera Elena non è mai stata a Troia significa comprendere che, citando Euripide, si è “sofferto invano per una nuvola”.
Mercoledì 23 agosto sarà una giornata interamente dedicata al teatro spagnolo, grazie alla presenza di duemimi quali Cia Maria Andrés e Alberto Castrilo-Ferrer. La serata inizierà con Cia Maria Andrés alle 19 in Fràgil, uno spettacolo di clown gestuale e fisico, adatto a qualsiasi tipo di pubblico, che metterà in relazione la pantomima con i nuovi linguaggi, come ad esempio la poesia. La protagonista, uscendo da una semplice scatola di cartone, intraprenderà un viaggio pazzo e divertente attraverso le emozioni, l’incomprensione e le assurdità umane, nell’attesa che arrivi qualcosa, o qualcuno, che possa dare un senso alla nostra speranza e al tempo trascorso ad aspettare. Cadere e tirarsi su. Cadere e tirarsi su. Cadere e tirarsi su. E nel mezzo di tutto questo, continuare a giocare, sognare e soprattutto a ridere di noi stessi. Perché, tra una caduta e l’altra, chi non si innamora?
Lo stesso giorno, alle 21.30, Alberto Castrilo-Ferrer porterà in scena come prima nazionale IldebrandoBiribó, un “monologo a più voci” in cui l’attore gioca con miriadi di personaggi, intrecciando le loro storie e creando vortici di idee che vengono lanciate sulla scena. Con grandi dosi di umorismo, una trentina di ruoli, dai più terreni ai più aulici, Alberto Castrilo-Ferrer racconta la sua tragedia evocando diversi mondi, epoche passate e situazioni estreme. Un’eterna caduta nell’abisso, un continuo aprirsi di cassetti, ambientazioni, e una riflessione sul teatro partendo da uno dei suoi pilastri: l’ufficio del teatro, personificato nella figura del suggeritore. A supporto della proposta entra in scena un mobile multiuso dalla facoltà di diventare tutto l’immaginabile, da nuvola celestiale a conchiglia del suggeritore, dai fruttivendoli parigini al teatro dei burattini, permettendo al mimo di creare e coinvolgere il pubblico nel magico mondo di Ildebrando Biribó.
Giovedì 24 agosto, alle 19, la voce e la fisarmonica di Veronica Canale incontreranno il trombone e la sega armonica di Luca Tapino nello spettacolo I Sognaturi, canti d’amore, ninna-nanne e altre storie. Il progetto nasce nel 2014 dalla collaborazione fra Veronica Canale e Trevor Brown. Il repertorio, di canti tradizionali e veneziani arrangiato in chiave contemporanea, narra attraverso la musica sentimenti e frammenti di vite passate. Il duo si è esibito fra il 2014 e il 2016 in Europa e in Australia in vari festival, piccoli teatri, case, strade e palchi di vario genere. Per questa occasione, il duo assume una nuova forma con Luca Tapino.
La stessa sera alle 21.30, Matthias Martelli presenterà La Fame dello Zanni, spettacolo tratto dalla celebre opera di Dario Fo e Franca Rame Mistero Buffo, per la regia di Eugenio Allegri. Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, compone con maestria questo monologo che va alle radici del teatro: in uno spazio vuoto l’attore evoca mondi e personaggi, facendo esplodere l’immaginazione del pubblico, in un mix di ironia e satira, fra lingue inventate, grammelot, uso istrionico del corpo e della gestualità. La Fame dello Zanni, fra le più note giullarate di Dario Fo, è il racconto di una fame disperata, grottesca e smodata, che spinge lo Zanni, prototipo di tutte le maschera della Commedia dell’Arte, a mangiare se stesso pur di saziare il suo irresistibile appetito. Lo Zanni, tuttavia, non è una figura astratta, ma la metafora di tutti i derelitti, gli sconfitti, gli “affamati” che ancora oggi cercano riscatto. A interpretare tutto ciò è Matthias Martelli, erede della tradizione giullaresca e di Dario Fo, che riscopre in nuove forme e con nuovi linguaggi questa antica e sorprendente arte teatrale.
Venerdì 25 agosto, alle 19, la serata verrà aperta da Armamaxa nel suo OrlandoFuriosamente SoloRotolando, messo in scena e raccontato da Enrico Messina. Camicia bianca, una tromba e uno sgabello: è tutto quel che serve per raccontare le vicende dei paladini di Carlo Magno e dei terribili saraceni. All’essenzialità della scena si contrappongono la ricchezza ed i colori delle immagini evocate: accampamenti, cavalieri, dame, duelli, incantagioni, palazzi, armature, destrieri. Un vortice di battaglie ed inseguimenti il cui motore è sempre la passione, vera o presunta, per una donna, un cavaliere, un ideale. Reale trasporto o illusorio incantesimo? Sono solo storie. Storie senza tempo di uomini d’ogni tempo, in cui tutto è paradosso, iperbole, esasperazione. Riscoprire il piacere della fabulazione e della fascinazione della parola, il senso di ascoltare delle storie e di ascoltarle assieme ad altri. Arte un tempo assai familiare alla nostra cultura, ormai trascurata se non del tutto dimenticata. Ecco perché l’Orlando Furioso di Ariosto, che proprio dall’arte dei cantastorie prese linfa per diventare alta letteratura; ed ecco perché il travolgente racconto che ne ha fatto Italo Calvino insieme a stralci di immagini “rubate” ad altri suoi libri come “Il Cavaliere Inesistente”. Così le parole dei canti e delle ottave di Ariosto prendono nuova vita, un po’ tradite un po’ ri-suonate, e la narrazione avanza tra guizzi di folgorante umorismo e momenti di grande intensità, mescolando origini, tradizioni e dialetti. Nell’appassionante lavoro di scrittura alcuni episodi sono stati ripresi, altri rielaborati, altri completamente inventati com’è nell’essenza stessa dell’arte di raccontare.
Il festival continuerà alle 21.30, con StivalaccioTeatro nel suo Romeo e Giulietta, in scena Anna De Franceschi, Michele Mori e Marco Zoppello, che ne firma anche la regia. Girolamo Salimbeni e Giulio Pasquati, sopravvissuti all’Inquisizione, ripiegano sul poco onorifico mestiere dei saltimbanchi…ma finalmente giunge, inaspettata, l’occasione per riscattarsi. Recitare per Enrico III, futuro Re di Francia, nientemeno che la più grande e tragica storia d’amore di tutti i tempi: Romeo e Giulietta. Ed ecco comparire nel campiello Veronica Franco, “honorata cortigiana” della Repubblica, disposta a cimentarsi nell’improbabile parte dell’illibata giovinetta. Si assiste dunque ad “prova aperta”, dove la celeberrima storia del Bardo prende forma e si deforma nel mescolarsi di trame, di dialetti, canti, improvvisazioni, suoni, duelli e pantomime.
Sabato 26 agosto gli eventi inizieranno alle 19 con l’incredibile pantomina di Enrico Mazza nel suo FromaSuitcase, del quale cura anche la regia. L’evento nasce con il sostegno di Atelier Teatro fisico di Philip Radice. Lo spettacolo inizia con un grosso cubo nero da cui spunta una bizzarra valigia, e dalla valigia a sua volta un eccentrico personaggio. From a Suitcase è il one mime show di un mimo tanto elegante quanto strampalato, protagonista di un’insolita sequenza di sketch comici che accompagnano il pubblico in un mondo assurdo, in cui tutto può succedere. Un universo ribaltato dove anche gli oggetti più comuni, come un rotolo di scotch o una busta delle lettere, cambiano natura e diventano gioco. Comicità, leggerezza, poesia e tanto coinvolgimento!
Alle 21.30, invece, Chiara Mascalzoni andrà in scena con Sic Transit Gloria Mundi – La Papessa, uno spettacolo del 2016 prodotto da Ippogrifo Produzioni, scritto e diretto da Alberto Rizzi, vincitore di numerosi premi tra i quali il secondo posto al Premio Cervi 2016, il Primo Premio Endas Emilia Romagna 2016, la Migliore Interpretazione al Doit Festival 2017, e il Miglior Spettacolo per L’italia Dei Visionari 2017.
Nel 2017 è stato inoltre selezionato ai festival Milano Off 2017, Fringe Festival Di Roma e all’Avignone Off nel 2018. Un monologo divertente, intelligente e fantasioso, che attraverso l’inventatissima vicenda di Papa Elisabetta, la prima donna a salire sul soglio di Pietro, affronta il verissimo tema del maschilismo del mondo occidentale. Con una insolita prospettiva, ovvero la storia della chiesa cattolica, si rilegge il ruolo e la funzione della donna in tutta la storia occidentale. Si ride molto e si pensa altrettanto, soprattutto alla violenza, all’esclusione e alla discriminazione a cui la donna è stata sottoposta fin dai tempi di Eva.
Domenica 27 agosto, alle 19, partirà da Palazzo da Schio l’evento itinerante nel quale i
partecipanti al laboratorio teatrale formativo, con Michele Mori e Marco Zoppello, avranno modo di restituire alla cittadinanza il lavoro svolto nell’arco della settimana del festival, nell’evento L’artedelBuffone. Alle radici del teatro rinascimentale e della Commedia dell’Arte troviamo alcune figure ibride di artisti, solisti della maestria attoriale, donne (per la prima volta in scena) e uomini impiegati nel ruolo di intrattenitori/trici di piazza e di palazzo. Il loro repertorio era vasto e articolato: ballavano, recitavano e cantavano in falsetto, imitavano suoni, rumori, voci di animali, vecchi, bambini, stranieri, e a ciò affiancavano una gestualità oscena, salti e acrobazie. Durante la settimana di laboratorio ogni partecipante costruirà il proprio oratore, e la propria oratrice, a partire dalle capacità individuali di ciascuno/a, attitudini al movimento, al canto, alla danza, ai dialetti, al suono di uno strumento. Nel teatro popolare ognuno/a sfrutta al meglio le proprie qualità, sviscerandole, esplorandole ed esaltandole per farle poi vivere nella scena. Partendo dalla lezione del Maestro Dario Fo, si perseguirà l’idea di un teatro popolare stratificato, sacro e profano, universale e proprio per questo capace di parlare a tutti/e.
A chiudere il festival la sera stessa, alle 21.30, sarà la compagnia StivalaccioTeatro, portando in scena l’attore Stefano Rota nello spettacolo Cèa Venessia, una coproduzione del 2020 tra StivalaccioTeatro, Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni” e OperaEstate Festival. Australia, 1882. Un gruppo di coloni provenienti dal Veneto e dal Friuli fondano il primo insediamento collettivo Italiano del continente. Il nome con il quale la colonia viene tramandata oralmente, di padre in figlio, è Cèa Venessia (Piccolo Veneto), perché nel cuore di chi vi arrivò doveva ricordare casa. Il nome che risulta nei documenti è, invece, New Italy, una delle culle dell’emigrazione italiana nel continente Australe. Lo spettacolo racconta di questi migranti e del loro viaggio. Erano i Tomè, Nardi, Bellotto, Roder, Antoniolli, Piccoli e tanti altri che, spinti dalla fame e dalla miseria, caddero vittime delle promesse di un nobile francese, il Marchese De Rays. Con alle spalle una pianura agricola disperata e arretrata, i nostri si misero in viaggio. Raggiunta Barcellona con mezzi di fortuna si imbarcarono in quella che oggi chiameremmo una carretta del mare, verso la Nuova Francia pronta ad accoglierli a latte e miele. Inutile dirlo: non trovarono né il latte, né tantomeno il miele. Il punto di vista è quello di Giacomo Piccoli, un giovanotto di Orsago partito col cuore gonfio di speranze e la cieca passione di chi ha conosciuto solo la misera e che “no e poi no, è sicuro, la vita può essere meglio di così!”.
Biglietti
Spettacoli delle 19.00: 6 euro Spettacoli delle 21.30: 10 euro
Card giornaliera per entrambi gli spettacoli: 12 euro
Nel prezzo del biglietto è incluso un calice di vino offerto dalle Cantine Da Schio.
Biglietti acquistabili online su vivaticket.it, e in loco un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Pagamento in contanti, Satispay o Bancomat.
Cena dei Buffoni: 50 euro comprensivo di cena, bevande, spettacolo.
Biglietti acquistabili entro il 16 agosto 2023 su vivaticket.it.
Via Goffredo Mameli è una via che arriva nel quartiere di Santa Bertilla a Vicenza. Il genovese Mameli è il famoso autore delle parole dell’Inno d’Italia scritto il 10 settembre del 1847. All’incrocio con via Antonio Federico Ozanam, fondatore della Società di carità San Vincenzo, è presente il cinema/teatro Primavera.
È rimasto l’ultimo fuori dal centro città che proietta film sia impegnati che leggeri, per adulti, bambini o per tutta la famiglia, con le seconde uscite cinematografiche e il biglietto a costo ridotto. Il cinema Primavera è inserito nel circuito pilota Microcinema, il primo Network Cinematografico Digitale in Europa e costituito da solo 25 sale in Italia e il Primavera offre anche la possibilità di ospitare iniziative culturali e spettacoli teatrali.
L’impianto è stato eretto nel 1966 come prima opera della neonata parrocchia di Santa Bertilla. Era dotato di circa 400 posti a sedere su sedie di legno. La sala era funzionante solamente alla domenica per una o due proiezioni pomeridiane fino agli anni ’80. Tra l’80 e l’88 si effettuavano le proiezioni grazie al lavoro volontario di qualche ragazzo che si adoperava per una quindicina di film all’anno, ma racimolando magri risultati a causa anche dei titoli poco attrattivi che il Centro Cinema Diocesano metteva a disposizione.
Nel 1988 ha anche rischiato la chiusura a causa del mancato rispetto delle norme di sicurezza che gravavano sui locali di pubblico spettacolo. Ma grazie alla determinazione di don Sergio Pagani, nel 1989 sono iniziati i lavori di ristrutturazione che avrebbero garantito il minimo standard di sicurezza per ottenere la riapertura a norma di legge.
Con i lavori effettuati arrivò la licenza per l’uso della sala come locale di pubblico spettacolo e l’accesso ai contributi ministeriali a fondo perduto destinati alle sale cinematografiche. Nel 1990 la gestione della sala veniva presa in mano attivamente da un piccolo gruppo di parrocchiani che riuscivano ad aprire alle proiezioni anche il sabato sera e nello stesso anno veniva anche fondato, con atto notorio, il Circolo Cinematografico Cinema Teatro Primavera che si sarebbe poi occupato dell’organizzazione del Cineforum che nel marzo del 1991 si presentava al pubblico con una mini rassegna composta da 5 film.
L’inizio di una solida base per il cinema parrocchiale di quartiere a Vicenza, la cui storia continua a durare fino a oggi.
Prosegue fino al 4 settembre la trentesima edizione di “Cinema sotto le stelle”, la rassegna estiva dedicata al grande schermo, di scena ai chiostri di Santa Corona, firmata come sempre dal Cinema Odeon, in collaborazione e con il contributo del Comune di Vicenza, con il sostegno della Regione del Veneto, della Provincia di Vicenza, del Gruppo AGSM AIM, di Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank e di Europa Cinemas e con la collaborazione di Cineteca Nazionale e Cineteca di Bologna.
Dopo il brillante successo riscosso dagli incontri con il pubblico che nel mese di luglio hanno avuto per protagonisti Nanni Moretti, Pupi Avati, Marco Tullio Giordana, Emilia Mazzacurati e Joanna Cassidy, continuano gli arrivi dei grandi autori del cinema grazie al maestro Marco Bellocchio, che martedì 8 agosto sarà a Vicenza, ospite di “Cinema sotto le stelle”, per presentare il suo nuovo film “Rapito”.
La prima parte di stagione all’aperto ha fatto registrare un record di presenze, con una media di quasi 200 spettatori a serata. Altrettanto promettente la seconda parte di programma, che prevede tra gli altri titoli anche i maggiori successi dell’estate, come “Indiana Jones e il quadrante del destino” e “Barbie”, insieme agli appuntamenti con i restauri dei grandi classici del cinema, che nei prossimi eventi di “Cineteca sotto le stelle” daranno spazio a maestri come Kubrick, Miyazaki, Godard, Herzog, Coen e Lynch, quest’ultimo a chiudere la rassegna con il restaurato “The Straight Story”, che torna nelle sale proprio il 4 settembre.
In queste settimane, intanto, proseguirà anche la retrospettiva “Il cinema secondo Nanni Moretti” che ha già registrato oltre 1300 presenze e che in agosto regalerà appuntamenti da non perdere con film come “Habemus Papam”, “Mia Madre”, “Tre Piani” e “Il sol dell’avvenire”, per chiudersi con “Sogni d’oro”, restaurato dalla Cineteca Nazionale e presentato per la prima volta su grande schermo. Ogni film sarà preceduto da speciali presentazioni di Nanni Moretti, registrate in esclusiva per la rassegna vicentina dell’Odeon nella Nuova Sala Lampertico.
Ma i 30 anni di “Cinema sotto le stelle” portano con sé anche una speciale novità online: il lancio del nuovo sito internet del Cinema Odeon, sala cinematografica più longeva d’Italia (è attiva dal 1907), dedicato alla programmazione giornaliera e arricchito con sezioni di approfondimento, tra blog e archivi filmografici. Da ricordare, infine, la promozione dei film italiani ed europei, con biglietti a 3,50 euro. Per gli altri film: interi a 6,50 euro e ridotti a 5,50. Prevendita su https://odeonvicenza.18tickets.it.
Ad agosto e settembre inizio alle 21. Il calendario completo delle proiezioni è disponibile sul sito del Cinema Odeon (www.odeonline.it).
Contrà Porti è una via laterale di Corso Palladio dove sorgono alcuni dei più bei palazzi della città di Vicenza: da Palazzo Thiene progettato da Andrea Palladio ed ex sede della Banca Popolare di Vicenza oggi diventato di proprietà del Comune, a Palazzo Barbaran da Porto, sede del Palladio Museum, e tutti gli altri palazzi residenze della famiglia Da Porto, nobile casata vicentina.
Una lunga dinastia tra la quale compare anche Luigi Da Porto, ricordato da una lapide sulla sua casa: “Egregio storico della Lega di Cambrai, autore della novella Giulietta e Romeo morì in questa casa il 10 maggio 1529 d’anni 43”. Lo scrittore, al quale è stata intitolata una scuola elementare a Vicenza, aveva titolato la prima versione “Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti” e fu pubblicata nel 1530, un anno dopo la sua morte, e quasi 60 anni prima dell’opera teatrale “Romeo and Juliet” di William Shakespeare divenuta celebre in tutto il mondo.
lapide Luigi Da Porto
Da Porto ferito in battaglia per la Serenissima Repubblica di Venezia vivrà gli ultimi anni della sua vita in una dimora di famiglia a Montorso Vicentino, oggi villa Da Porto-Barbaran opera anche questa del Palladio. Iniziò così a scrivere della storia d’amore tormentata dei due ragazzi veronesi che gli era stata raccontata. Da Montorso, Da Porto vedeva di fronte a lui i due castelli scaligeri di Montecchio Maggiore oggi popolarmente conosciuti come i Castelli di Giulietta e Romeo e dai quali lo scrittore vicentino trovò ispirazione per
balcone Da Porto
raffigurare la rivalità delle nobili famiglie veronesi dei Montecchi e Capuleti di Romeo e Giulietta, citate anche da Dante nel VI canto del Purgatorio per gli scontri tra Guelfi e Ghibellini.
Uno dei passaggi più simbolici della novella scritta da Da Porto è il balcone di Giulietta sul quale Romeo si arrampica dopo aver scavalcato il muro di casa Capuleti per andare a trovare tutte le sere la sua amata e mantenere la relazione segreta.
Un balcone è presente anche nella sua casa in contrà Porti, vicino alla lapide che lo ricorda, e forse avrà ispirato quello di cui ha scritto nella sua famosa opera. Dagli inizi del ‘900 il famoso balcone è meta di un flusso continuo di visitatori nel cortile della casa di Giulietta in centro a Verona.
“100 anni di Partita” fra rievocazioni, mercati medioevali, giochi di scacchi e mostre. È il programma firmato da Associazione Pro Marostica per l’anniversario della Partita a Scacchi di Marostica a personaggi viventi, nata nel 1923 ad opera di un gruppo di imprenditori guidati dallo studente Francesco Pozza. In una piazza, ancora senza scacchiera fissa, misero in scena quella che, poi sviluppata nel 1954 dal libretto teatrale di Mirko Vucetich, divenne la fortuna e il simbolo della città nel mondo. Con quell’originario spirito di festa, sabato 2 e domenica 3 settembre 2023 il centro storico di Marostica si trasformerà in una grande rappresentazione, con gruppi di sbandieratori, musici, giocolieri, artisti di strada, ma anche mercatini medioevali, accampamenti, laboratori per bambini, dimostrazioni di tiro con la balestra e tanto altro, chiamando a raccolta i più rinomati gruppi storici italiani.
Per arrivare, sabato sera alle 21.00, alla riproposizione della partita originaria del 1923, dal vivo, con i personaggi della scacchiera e un gran finale a sorpresa: uno spettacolo ad ingresso libero, che sarà anticipato da un monologo sulla storia della Partita dello scrittore Pier Alvise Zorzi, seguito, domenica, dalla proclamazione delle nuove Lionora e Oldrada per voce di un inedito giullare, l’attore Roberto Ciufoli. E poi gli scacchi. Nel cortile del Castello Inferiore, sede del prossimo Museo degli Scacchi, sabato 2 settembre, avrà luogo una simultanea di scacchi con due grandi maestri: Danyyl Dvirnyy (Leningrado, 1990), campione italiano assoluto nel 2013 e nel 2015, e Kenny Solomon (Città del Capo, 1979), primo e unico Grande Maestro della storia del Sudafrica, sposato con la campionessa e vicepresidente della Federazione Scacchistica Italiana Veronika Goi. Nel pomeriggio, le scacchiere dei maestri lasceranno spazio ad un torneo giovanile Under 14, sempre con la regia dell’esperto Daniel Zarpellon. Il programma delle iniziative prevede anche delle importanti mostre al Castello Inferiore. I 100 anni di Partita saranno raccontati dai preziosi costumi e dai materiali di scena custoditi dall’Associazione Pro Marostica (fino al 31 dicembre 2024, inaugurazione venerdì 1 settembre, ore 21, con una open night del Castello, liberamente accessibile a tutti i visitatori) e da due mostre a cura di Marostica Fotografia 1979 con una esposizione dedicata al gioco degli scacchi in tutte le sue accezioni e un’ampia raccolta di fotografie, immagini e documenti provenienti da archivi pubblici e privati (dal 2 al 30 settembre).
In questo fervore organizzativo che vede protagonisti la storia e gli scacchi, l’Associazione Pro Marostica annuncia anche l’apertura delle prevendite alla Partita a Scacchi a personaggi viventi del6-7-8 settembre 2024, con nuova immagine e spot internazionale (dal 18 luglio su www.marosticascacchi.it). La nuova edizione, che celebra fra l’altro i 70 anni dell’opera di Mirko Vucetich, presenta importanti innovazioni che renderanno lo spettacolo ancora più attrattivo a livello mondiale. Con la regia di Maurizio Panici, la rappresentazione si avvarrà dell’apporto di Massimiliano Volpini, attuale direttore del Teatro Nazionale di Zagabria e già coreografo di Roberto Bolle, mentre è iniziato un dialogo con l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano per la formazione stabile di figure professionali dello spettacolo, una vera ricchezza per la comunità, destinata a crescere attorno alla sua più celebre manifestazione. Dagli attori ai costumisti, dai videomaker ai tecnici del suono, dagli scenografi ai light designer, si investirà in una vera e propria scuola che assicuri lo sviluppo e il futuro dell’evento.
“Si tratta di un deciso passo verso la professionalizzazione della kermesse, che si consolida come spettacolo teatrale di alto livello – spiega il presidente di Pro Marostica Simone Bucco – In questa ottica, mantenendo saldo il legame con i cittadini che rappresentano la sfera corale e popolare di una rappresentazione unica al mondo, stiamo lavorando per snellire i tempi e affinare gli aspetti tecnologici. Oltre che su nuove figure artistiche, gli investimenti per il 2024 saranno in termini di scenografia, potenziamento dell’impianto luci con nuove tecnologie a led, cura maniacale dei dettagli, soprattutto dei costumi. Ad esempio, i contendenti, Lionora e Oldrada indosseranno abiti confezionati con tessuti realizzati a mano dalla Tessitura Bevilacqua di Venezia. Insomma, il meglio che la tradizione artigianale possa offrire! Siamo di fronte ad un cambio epocale, che mira alla massima espressione delle potenzialità di questa meravigliosa macchina creativa”.
“Ancora una volta Pro Marostica dimostra di saper fare squadra attorno ad un anniversario importante della cittàcoordinando diverse realtà al fine di promuovere Marostica e il suo territorio – dichiara il sindaco Matteo Mozzo – La volontà di collaborare con l’Accademia del Teatro alla Scala poi si inserisce in una direzione più ampia di attenzione e di sostegno alla creatività giovanile nell’ambito della Partita a Scacchi ma anche del futuro del Teatro Politeama e dell’istituzione di una scuola di teatro. I giovani potrebbero acquisire competenze specifiche preziose, creando occupazione e innovazione a beneficio di tutti. Lavoriamo perché si concretizzi questa opportunità straordinaria”.
“Anche questo settembre si preannuncia un momento di grande attrazione per il turismo con eventi di richiamo per il pubblico e nomi importanti della cultura e dell’arte – commenta l’assessore al turismo e allo spettacolo Ylenia Bianchin – Il tema degli scacchi inoltre torna protagonista con ospiti internazionali, secondo un programma davvero qualificante per l’immagine della città”.
Il programma di “100 anni di Partita” e “La Partita a Scacchi di Marostica a personaggi viventi 2024” sono promossi da Associazione Pro Marostica in collaborazione con la Città di Marostica, con il patrocinio della Commissione Europea, della Regione del Veneto e della Provincia di Vicenza, con il supporto del main sponsor Banca di Verona e Vicenza (Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea), dell’official sponsor VIMAR e degli sponsor Pedon, Pizzato, Gruppo Ceccato, UmTools, Um Technology Tools, Felisatti Utensili.
Cosa si intende per musica antica, a quali periodi e luoghi ci si riferisce? La risposta non è sempre univoca. Il titolo della XXVII edizione del Festival Spazio & Musica Dal Rinascimento al Secolo dei lumi – un viaggio a Nord e a Sud delle Alpi specifica fin da subito quale sarà il focus del repertorio offerto quest’anno, dall’11 settembre al 19 novembre a Vicenza, senza ambizione di completezza ma, sì, di alta qualità.
La rassegna, realizzata in collaborazione con l’assessorato alla cultura, al turismo e all’attrattività della città del Comune di Vicenza, quest’anno sarà infatti dedicata alla musica centro-europea, coinvolgendo alcuni dei migliori interpreti specializzati in tal repertorio.
“Abbiamo parlato in questi mesi di Vicenza come Città dei Festival perché sono davvero tante le rassegne che da lunghissimi anni creano la nostra identità culturale, continuando a stupirci – commenta l’assessore Ilaria Fantin – Un esempio è Spazio e Musica che, per la sua 27^ edizione, propone un viaggio interessante e speciale per il nostro autunno. Un’occasione per farsi cullare dalle note di grandi e conosciuti come Bach e Vivaldi e scoprire autori meno noti del nostro passato musicale. La chiamiamo musica antica ma era la musica contemporanea di quel momento e, molte volte, può sembrare scritta proprio oggi”.
“Un festival pensato per tutte le età – dichiara il direttore artistico Fabio Missaggia – che finalmente, dopo gli anni di pandemia, torna a trasmettere la musica antica alle giovani generazioni, grazie a un programma dedicato alle scuole in collaborazione con le Gallerie d’Italia – Vicenza”.
Grande attesa quindi per l’inaugurazione del Festival di Musica Antica Spazio & Musica presso il Teatro Olimpico, lunedì 11 settembre alle 20.30 con l’Orchestra barocca del Veneto I Musicali Affetti (ingresso libero). Il programma, interamente dedicato alle Meraviglie Barocche del Settecento europeo, proporrà due opere del sommo Bach: la prima suite per orchestra BWV 1066 e il concerto per due violini BWV 1043, nei quali il compositore padroneggia con disinvoltura rispettivamente lo stile francese e lo stile italiano. Tra gli altri protagonisti del concerto, ci sarà l’estro compositivo di Vivaldi, ma anche l’inconfondibile gusto di Rameau. Infatti, i Musicali Affetti – con Fabio Missaggia al violino e alla direzione – interpreteranno una suite orchestrale da Les Indes galantes, un’opéra-ballet che l’autore francese compose nel 1735 e che è considerata uno dei capolavori del genere.
Si prosegue venerdì 15 settembre alle 20 presso il Teatro Olimpico con il concerto Baroque Unlimited – da Venezia a Dresda (con il sostegno del Rotary Club della provincia di Vicenza) che vedrà coinvolti Alessandro Cappelletto al violino principale e Massimo Raccanelli Zaborra alla direzione della JUNGES MUSIKPODIUM ORCHESTRA (ingresso libero). Il progetto, di cui l’orchestra è espressione, coinvolge giovani musicisti di Dresda, Italia e Francia in workshop che hanno l’obiettivo di riportare in vita la ricca storia musicale di Venezia e i suoi legami secolari con la metropoli culturale di Dresda, al tempo nota per avere la miglior orchestra al mondo. La musica di Corelli, Vivaldi, Telemann, Heinichen e Veracini sarà pervasa sia dal virtuosismo sia dalla gioia esuberante che caratterizzano l’interpretazione di tale orchestra.
Domenica 8 ottobre alle 18.00 presso le Gallerie d’Italia – Vicenza sarà proposta una sorta di “duello musicale” tra Il diavolo e l’acqua santa, come ironicamente anticipato dal titolo, dedicato alla musica sacra e profana di Antonio Vivaldi. Questo concerto vuole far rivivere le due anime del Prete rosso: dalle bizzarrie e virtuosismi canori della cantata profana Amor hai vinto fino ad arrivare ad un profondo e ispirato Nisi Dominus nel quale, grazie alla sonorità suggestiva creata dalle sordine e dalla viola d’amore, domina un’atmosfera quasi mistica. Spetterà ai Musicali Affetti interpretare questi colori contrastanti, in costante dialogo con lo splendido timbro del mezzo soprano Linwei Guo, vincitrice della sezione dedicata al repertorio veneto del XVI Premio Fatima Terzo.
Domenica 15 ottobre alle 17 presso l’Oratorio di San Nicola sarà protagonista un altro fuoriclasse dell’interpretazione storicamente informata, L’Archicembalo. L’ensemble fondato da Marcello Bianchi (violino e konzertmeister) e Daniela Demicheli (clavicembalo e direttore artistico) offrirà un concerto dedicato allo stile italiano, che dominò la scena europea durante i secoli XVII e XVIII e di cui il gusto francese era l’unico rivale. In effetti, gli elementi tipici come la cantabilità e le armonie trasparenti sono riscontrabili in diversi brani dei compositori d’oltralpe, come Telemann, Haendel e lo stesso Bach, sebben filtrati dalla solida e complessa scienza contrappuntistica che li contraddistingueva. Con l’intento di mostrare affinità e differenze, il programma Ed erra l’armonia per questa valle affiancherà alcuni dei capolavori dei già citati rappresentanti dello stile tedesco con le opere di Vivaldi, Visconti e Bellinzani.
Domenica 22 ottobre alle 17 presso le Gallerie d’Italia – Vicenza si inaugura una sezione del festival dedicata ai migliori laureati del Conservatorio di Vicenza dell’appena concluso anno scolastico, intitolata SPAZIO & MUSICA e i giovani solisti del “Pedrollo”. A fianco dei Musicali Affetti, la cembalista Lisa Moroko e il violinista Matteo Rozzi proporranno alcune delle pagine più belle di due geni della musica, come Bach e Vivaldi, nello splendido Salone di Apollo di Palazzo Leoni Montanari.
Sabato 28 ottobre alle 18 a Palazzo Chiericati l’ensemble À l’antica proporrà il programma All’alba del classicismo - I fratelli Bach, Haydn e Mozart, un omaggio al “salotto musicale” che, tra fine Settecento e per larga parte dell’Ottocento, rappresenta per i musicisti un’opportunità per la conquista della propria indipendenza economica, la propria libertà musicale ed editoriale. Rossella Croce (violino), Luigi Lupo (traversiere) e Cristina Vidoni (violoncello) eseguiranno un repertorio che racconta il passaggio dal barocco musicale, oramai al tramonto, a favore dello stile classico caratterizzato da una composizione sobria, leggera ed equilibrata.
Il mese di novembre si apre con un omaggio di Spazio & Musica allo Stylus phantasticus. Domenica 5 novembre alle 17 presso le Gallerie d’Italia – Vicenza l’ensemble residente del festival I Musicali Affetti affronterà un repertorio descritto dal gesuita e musicologo ante litteram Athanasius Kircher come un metodo di composizione che «non è soggetto a niente, né alle parole, né ai soggetti armonici» e che mette in risalto l’abilità degli esecutori, in questo caso Fabio Missaggia (violino di concerto), Fabiano Merlante (tiorba) e Nicola Lamon (organo). Questa piccola “rivoluzione” vide come centro propulsore la basilica di San Marco della Serenissima ma si diffuse in breve in tutta Europa, come evidenziato dagli autori in programma: Dario Castello, Francesco Rognoni, Biagio Marini, Giuseppe Colombi ma anche Johann Heinrich Schmelzer e Heinrich Ignaz Franz Biber. Il concerto conclusivo della XXVII edizione del Festival Spazio & Musica sarà affidato al brio dell’ensemble di musica e teatro Dramatodía, con la regia e costumi di Alberto Allegrezza.
Lo spettacolo BABILONIA - Personaggi, maschere e diverse favelle nell’Italia del ‘500 andrà in scena domenica 19 novembre alle 17 presso le Gallerie d’Italia – Vicenza, e alternerà i testi di Giulio Cesare Croce (1550-1609) con brani dalle tre alle nove voci, tratti da diverse raccolte stampate tra il 1540 e il 1600 circa. Fra queste musiche troviamo villanelle, canzonette, madrigali, dialoghi, mascherate plurilinguistiche e danze derivate dalle tradizioni popolari dei diversi paesi europei ed extraeuropei. Durante il festival saranno organizzate delle lezioni concerto gratuite presso le Gallerie d’Italia – Vicenza riservate agli studenti delle scuole di Vicenza e provincia, maggiori informazioni e prenotazioni sul sito www.spazioemusica.it. Quella del 2023 sarà quindi un’edizione di Spazio & Musica caleidoscopica, che abbraccia tre secoli di musica nelle sue varie declinazioni, e che risuonerà nei tesori architettonici di Vicenza dall’11 settembre al 19 novembre.
Maggiori informazioni sul sito www.spazioemusica.it, prenotazioni online a partire dal 28 luglio sul sito.
Matteo Scapin, artista, produttore e insegnante di Thiene classe 1989 noto con il nome d’arte Matthew S, ha portato la sua musica elettronica al Latin Alternative Music Conference (LAMC) che si è tenuto a New York dall’11 al 15 luglio, grazie alla collaborazione con la cantante americana Katy Palma.
Da Thiene a New York
Si tratta di una grande occasione di visibilità per gli artisti che propongono musica alternativa, contenitore che va dal pop al rock etc., in lingua spagnola.
Durante questo importante evento dedicato alla musica latina, vengono presentati i migliori esponenti del genere, insieme a suoni innovativi provenienti dalle scene rock, hip-hop ed elettronica. In questo evento Katy Palma ha suonato i suoi successi e presenterà anche il remix di Mi Cura, creato da Matthew S, offrendo un’opportunità unica per entrambi gli artisti di condividere la loro creatività con un pubblico internazionale.
LAMC è un evento di rilievo che riunisce figure di spicco sia anglo che latino provenienti da tutti i settori dell’industria dell’intrattenimento. Riviste di prestigio come Billboard, Paste, Harp, Rolling Stone, Latina, Batanga e molte altre partecipano all’evento insieme a dirigenti di etichette musicali statunitensi e latine, agenzie, grandi aziende, società
televisive, di stampa e di nuovi media.
La conferenza offre agli artisti un’ampia esposizione nel mercato statunitense e la possibilità di connettersi con professionisti internazionali del settore. La partecipazione di artisti provenienti da diverse parti del mondo, inclusi artisti internazionali e dirigenti di etichette dall’America Latina e dall’Europa, rende il LAMC un evento dal carattere globale e
con una portata internazionale.
Matthew S ospite in radio sabato 20 luglio pg Instagram
Il lavoro di Matthew S, con il suo eclettico stile produttivo e la sua creatività senza confini, rappresenta un momento di straordinaria crescita e visibilità per l’artista stesso. Il suo impegno e la sua dedizione nell’esplorare nuovi suoni e nell’innovare costantemente il panorama musicale lo hanno portato a essere riconosciuto come un produttore di
grande talento, anche oltre oceano, suscitando l’interesse di appassionati di musica e professionisti dell’industria.
In arrivo il remix con Kathy Palma
La sua partecipazione al Latin Alternative Music Conference (LAMC) di New York con il remix di Kathy Palma è una testimonianza tangibile del suo successo e della sua capacità di lasciare un’impronta duratura nel panorama musicale
latino. Il remix sarà disponibile su tutti i digital store a partire dal 28 luglio.
Non solo musica: grande progetto sociale di inclusività
Scapin è anche fautore di una bellissima iniziativa sociale, un innovativo laboratorio per l’inclusività in cui qualsiasi forma di disabilità può essere affrontata con gli strumenti della sua musica, computer e sintetizzatori, e diventare una fonte di apprendimento senza barriere.
Grande attesa per il concerto di Nick Mason a Vicenza. Il batterista dei Pink Floyd, con la band Saucerful of Secrets, salirà sul palco di piazza dei Signori mercoledì 19 luglio alle 21.30 grazie al concerto organizzato da DuePunti Eventi in collaborazione con il Comune di Vicenza.
Il concerto fa parte della tournee che il gruppo, formato dal batterista dei Pink Floyd insieme a Guy Pratt (bassista dei Floyd dal 1987), Gary Kemp (Spandau Ballet), Lee Harris (Blockheads) e Dom Beken, sta per portare su prestigiosi palchi italiani, come show tributo ai primi album della carriera dei Pink Floyd. “A Saucerful of Secrets “è infatti il secondo album della celebre band, pubblicato nel 1968 dalla Columbia Graphophone Company.
Nick Mason ha infatti formato questo gruppo nel 2018 con l’obiettivo di suonare le prime canzoni dei Pink Floyd, mosso dalla chance unica di sperimentare i primi anni della band londinese, con i brani tratti dalla discografia pre-Dark Side Of The Moon. Un ritorno agli albori, agli anni in cui Syd Barrett era l’autore dei testi e l’anima di quello che poi sarebbe diventato uno dei gruppi più grandi della storia della musica. Mason ha dichiarato che il gruppo non è una tribute, ma vuole “catturare lo spirito dell’epoca” e trasmetterlo al pubblico tramite tracce estratte da dischi come The Piper At The Gates Of Dawn, A Saucerful Of Secrets ed Ummagumma. E a fare da scenario a questo affascinante spettacolo saranno solo luoghi di grande suggestione come piazza dei Signori a Vicenza, appunto. “… uno spettacolo straordinario e gioioso, un ricordo di che band particolare e brillante fossero i Pink Floyd… Se hai il minimo interesse per i Pink Floyd, non perderti questo spettacolo. Non avrai nemmeno bisogno di acido per uscire di testa” – ha scritto Michael Hann sul Financial Times.
Dalle 19 e fino alla conclusione del concerto, piazza dei Signori non sarà accessibile. Fino al termine della manifestazione saranno chiusi i passaggiverso il loggiato della Basilica da piazza delle Erbe, i varchi da contra’ delle Morette, contra’ del Monte, piazzetta Palladio, contra’ Cavour. Rimarrà percorribile contra’ Cavour fino a piazzetta Palladio e contra’ Santa Barbara.
Gli esercizi pubblici non dovranno somministrare e vendere bevande da asporto in contenitori di vetro e lattine nelle zone circostanti la piazza dalle 19 e fino alla fine del concerto. E’ consentita la consumazione all’interno dei locali e nei plateatici. Per il consumo all’esterno dei locali devono essere utilizzati bicchieri di carta o di plastica nei quali le bevande devono essere versate direttamente da chi effettua la somministrazione o la vendita. La sanzione prevista per chi non rispetta l’ordinanza può raggiungere i 500 euro. In generale è vietato l’abbandono di bottiglie e contenitori di vetro nell’area della manifestazione (sanzione 50 euro).
Informazioni I biglietti del concerto sono disponibili in prevendita nel circuito Ticketone.
www.duepuntieventi.com
DuePunti Eventi, tel. 0445360516, [email protected]