sabato, Marzo 1, 2025

Pedopornografia online, 34 arresti e 122 indagati in tutta Italia

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CATANIA (ITALPRESS) – La Polizia di Stato, nel corso di una vasta operazione su scala nazionale contro lo sfruttamento sessuale dei minori online, che ha richiesto l’impiego di oltre 500 agenti, in 56 città italiane, ha arrestato 34 persone per detenzione di ingente materiale pedopornografico a seguito del sequestro di numerosi dispositivi informatici contenenti decine di migliaia di file illegali. Eseguite 115 attività di perquisizione domiciliare ed informatica. Gli indagati sono complessivamente 122.
L’operazione, denominata “Hello”, è stata coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania e condotta dagli investigatori della Polizia di Stato del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Catania, con la collaborazione del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale.
Tra gli arrestati una ventina sono stati raggiunti dalla custodia cautelare in carcere e gli altri sono ai domiciliari.
Durante la conferenza stampa, alla presenza del Questore di Catania, Giuseppe Bellassai, del procuratore Francesco Curcio, del capo della Polizia Postale di Catania, Marcello La Bella, e del direttore della III Divisione del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Ivano Gabrielli, è stato illustrato in primis come l’operazione sia stata condotta contro una piaga che non ha zone grigie e come sia stato scoperchiato un vaso di Pandora sui fenomeni di pedopornografia.
Gli indagati si scambiavano i prodotti in 25 stanze (gruppi di chat) di un social a seconda dell’età e della nazionalità con dei nomi di account in codice che hanno reso difficili le operazioni degli agenti, durate in molti casi per tutte le 24 ore giornaliere. La condotta criminale consisteva quindi in sistemi di crittografia. I video inoltre venivano creati all’interno della piattaforma e gli accordi tra gli indagati avvenivano tutti online.
La lunga complessa indagine, attraverso un’attività sotto copertura svolta d’intesa con questa Procura Distrettuale, su una nota piattaforma di messaggistica istantanea, ha consentito agli specialisti della Polizia Postale di individuare diversi gruppi dediti allo scambio di materiale pornografico minorile, con bambini abusati in età infantile e episodi di zooerastia con vittime minori.
L’identificazione degli utenti, che attivamente scambiavano immagini e video di pornografia minorile, ha richiesto un lungo lavoro di approfondimento e complesse analisi tecniche che hanno consentito di superare le barriere dell’anonimato in rete, anche con approfondimenti investigativi all’estero disposti dalla Procura etnea.
La gran parte degli indagati faceva ricorso a sofisticati sistemi di crittografia e all’archiviazione in cloud per occultare il materiale illecito, rendendo estremamente complessa la sua individuazione. L’elevata specializzazione degli investigatori della Polizia Postale e l’impiego di avanzate apparecchiature di digital forensic hanno consentito di ricostruire i percorsi digitali, decrittando dati protetti e rinvenendo prove fondamentali per l’accertamento dei reati.
Gli arrestati risiedono nelle province di Catania, Siracusa, Agrigento, Napoli, Pescara, Foggia, Roma, Latina, Milano, Brescia, Firenze, Reggio Calabria, Cosenza, Pordenone, Lecce, Viterbo, Avellino, Barletta-Andria- Trani, Frosinone, Varese, Vicenza, Cagliari.
Le perquisizioni sono state eseguite nelle città di Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Catania, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Firenze, Foggia, Frosinone, Genova, Latina, Lecce, Livorno, Mantova, Massa Carrara, Messina, Milano, Modena, Monza Brianza, Napoli, Oristano, Palermo, Parma, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Savona, Siracusa, Sondrio, Sud Sardegna, Taranto, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Verona, Vicenza e Viterbo
Gli odierni indagati sono di varie estrazioni sociali, sono tutti di sesso maschile e con un’età compresa tra 21 e 59 anni.
Due degli arrestati, oltre a detenere migliaia di file pedopornografici, avevano immagini e video autoprodotti con abusi sessuali su minori, vittime che sono state già identificate dagli operatori di Polizia.
Il materiale rinvenuto e sequestrato a tutti gli indagati nel corso delle perquisizioni è al vaglio dei magistrati inquirenti e della Polizia Postale per ulteriori approfondimenti investigativi utili per confermare il quadro indiziario e giungere all’identificazione delle piccole vittime.
– foto xo1 Italpress –
(ITALPRESS).

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