mercoledì, Marzo 12, 2025
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Italia-Emirati Arabi, Mattarella “Amicizia e collaborazione crescente”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ la prima visita di Stato di un presidente degli Emirati Arabi Uniti in Italia e le sono grato per effettuarla, anche come segno dell’amicizia che intercorre tra Emirati Arabi Uniti e Italia e della volontà di intensificare la collaborazione in tanti aspetti”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’incontro col presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohamed Bin Zayed al Nahyan, al Quirinale. “E’ un piacere rinnovare il benvenuto a lei e alla delegazione che l’accompagna, la sua presenza a Roma è un onore per la Repubblica Italiana ed è per me un motivo di grande gioia averla al Quirinale ancora questa mattina. La ringrazio per il nostro scambio di opinioni ieri sera durante il pranzo e per quello che abbiamo appena avuto. Lei incontrerà tra poco la presidente del Consiglio e sarà un’occasione di approfondimento ulteriore del significato di questa sua vista, di cui la ringrazio”.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

Sala “Milano e Palermo sono vicine da sempre”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Il divario Nord-Sud è uno dei freni allo sviluppo del Paese. A mio parere (e spero non solo mio…) superare questo dualismo si può, ma solo puntando molto sulle città. I Comuni italiani possiedono energie straordinarie, come dimostrano tantissime realtà grandi e piccole, che sperimentano nuovi modelli di amministrazione e introducono buone pratiche replicabili in Italia e all’estero. Il convegno di oggi vuole essere una dimostrazione della capacità dei Comuni di collaborare per innovare e innescare dinamiche di sviluppo comuni”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, aprendo il suo intervento al convegno “Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneo”, in corso di svolgimento al Teatro Massimo di Palermo.
“Milano – senza assolutamente la presunzione di rappresentare un ‘modellò – mette a disposizione per un confronto costruttivo la sua esperienza in diversi ambiti: le politiche di promozione culturale, la mobilità sostenibile e condivisa, la transizione ambientale, la gestione dei rifiuti, la pianificazione urbana, la digitalizzazione, la realizzazione di un welfare moderno e capillare” ha aggiunto il primo cittadino meneghino. “Voglio dirvi subito che elemento chiave per la riuscita delle politiche dell’amministrazione milanese è il gioco di squadra tra pubblico e privato, tra diverse Istituzioni, tra realtà del mondo dell’impresa e del privato sociale. (ricordo di Expo, ndr). “Milano e Palermo sono vicine da sempre. I palermitani hanno sempre dato un grandissimo contributo a Milano, in tanti ambiti. Il Forum è un’occasione per rafforzare rapporti già saldi” sortolinea Sala. “La collaborazione tra Milano e Palermo deve concentrarsi, a mio giudizio, sui temi strategici di ambiente e innovazione digitale. “L’asse Palermo Milano deve sostenere la nascita di un Mezzogiorno ad alta tecnologia, impegnato anche nell’industria innovativa, servizi high tech e cultura, formazione e green e digital economy”. “Forte e consolidato deve essere il nostro impegno comune per la legalità. Sconfiggere le mafie – un male che colpisce sia il nord che il sud – è indispensabile per poter approfittare fino in fondo del Pnrr, per liberare le energie di tanti onesti imprenditori, per avviare le grandi opere e i grandi eventi che rimetteranno in moto il Paese” afferma il Sindaco milanese. “Le nostre Università sono un elemento centrale dell’asse tra le nostre città. Dalle Università ci aspettiamo un’apertura ancora più decisa verso il mondo esterno e una collaborazione ancora più stretta tra di loro per rendere permeabili e interconnessi i percorsi di ricerca e formativi agli studenti del nord e del sud, soprattutto nei settori più innovativi e legati alla trasformazione digitale” dice Sala. “Le nostre città, pur così diverse, condividono tratti identitari comuni: Milano e Palermo sono città di frontiera (verso la Mitteleuropa e il Mediterraneo) aperte al dialogo e inclusive. Sono valori che ci rendono più capaci di altri di reagire in modo innovativo ai nuovi scenari geopolitici: pensiamo alla capacità di affrontare il tema dell’immigrazione non solo come problema di ordine pubblico, ma come opportunità grazie alla nostra capacità di accogliere e integrare”.
“L’attenzione verso il Mediterraneo non è strategica solo per l’Italia, ma per l’intera EU: quest’area – soprattutto in seguito alle crisi geopolitiche globali – torna ad essere centrale non solo come area problematica (conflitti, migrazioni) ma come area “strategicamente e economicamente rilevante, che genera quasi l’8% del Pil mondiale e popolata da 550 milioni di persone” aggiunge Sala. “L’Unione Europea è un sogno bello, ma fragile (i recenti eventi geopolitici lo dimostrano). E’ un sogno che dobbiamo difendere: non possiamo rassegnarci a diventare un ‘elegante ma irrilevante Grand Hotel in cui i ricchi e potenti del mondo andranno a fare le loro vacanzè come scriveva recentemente il Financial Times”. Il Sindaco di Milano poi parlando dell’Europa; sottolibea che “certamente ha bisogno di istituzioni più efficienti e capaci di decidere, ma deve soprattutto trovare uno spazio da protagonista nel nuovo ordine mondiale e decidere dove proiettare la propria influenza strategica: guardare al Mediterraneo è una scelta obbligata e Milano e Palermo possono svolgere un insostituibile ruolo di ponte tra nord e sud in chiave di rilancio del progetto Europeo”.
“Oggi dimostriamo che si possono superare gli steccati politici per concentrarsi su un’ipotesi di sviluppo comune che aspira a mettere l’Italia al centro di un riposizionamento strategico dell’Europa verso il Mediterraneo. Per farlo serve il “Genio Mediterraneò incarnato delle nostre città”. Quindi Sala conclude: “I panel, le discussioni, i confronti di questo convegno sono un’occasione unica per affrontare con competenza e visione i temi centrali su cui si gioca il futuro delle nostre comunità cittadine, del Paese e dell’Unione Europea”.

foto: gb/Italpress

(ITALPRESS).

Influenza, medici di famiglia “No alle cure fai da te”

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ROMA (ITALPRESS) – Il picco è superato, ma l’incidenza del tasso di influenza resta elevata, con i bambini che sono i più colpiti. In questa situazione, spesso, vi è il rischio di ricorrere a farmaci noti ma non sempre appropriati. Per questo i medici di famiglia della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie intervengono per sottolineare i rischi e gli usi appropriati tra paracetamolo, antinfiammatori, antibiotici. Ogni farmaco deve essere assunto per uno scopo specifico, visto che la somministrazione di ciascuno di questi può non sortire l’effetto desiderato e generare effetti collaterali. L’influenza di quest’anno è stata spesso percepita come più aggressiva rispetto alle stagioni precedenti, con sintomi più intensi, una durata prolungata e un maggior rischio di complicanze. Diversi fattori possono aver contribuito: la possibilità di una variante più contagiosa del virus circolante; la minore immunità della popolazione dopo le misure di protezione per il Covid; le co-infezioni con altri virus respiratori come il virus respiratorio sinciziale o il rinovirus; le condizioni individuali come età e comorbosità. Tra i sintomi più comuni vi sono febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e articolari, tosse secca e persistente.
Per affrontare l’influenza e i suoi sintomi vi è spesso confusione in riferimento ad antibiotici, antiinfiammatori, paracetamolo. La terapia deve essere focalizzata ad alleviare i sintomi che inficiano la qualità di vita del paziente, sintomi che peraltro possono avere un impatto variabile per la diversa tollerabilità individuale. La febbre, per esempio, è una reazione dell’organismo contro i virus, quindi, se è ben sopportata, non richiede obbligatoriamente l’assunzione di farmaci.
“Gli antinfiammatori contrastano le difese naturali dell’organismo prodotte nei confronti dei patogeni – spiega Alessandro Rossi, Presidente SIMG – Interrompono la risposta dell’organismo e non rispondono all’infezione. Questi farmaci comportano diversi rischi: prolungamento della malattia; aumento del rischio di complicanze come polmoniti; disturbi gastrointestinali; nei soggetti anziani, ripercussioni sulla funzionalità renale e sull’apparato cardiocircolatorio, provocando rialzi della pressione. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere utilizzati (ma non nei primi giorni) per alleviare i sintomi qualora questi siano sostenuti da una chiara natura infiammatoria, ma devono essere usati con cautela, soprattutto in pazienti con problemi gastrointestinali o cardiovascolari; in ogni caso, prima di assumerli è sempre consigliabile consultare il medico prima del loro uso”.
“Il paracetamolo è il farmaco di maggiore affidabilità per ridurre la febbre e alleviare dolori associati alle sindromi virali come mal di testa o dolori muscolari: non interviene sul meccanismo di infiammazione, ma agisce solamente con scopo analgesico, ha un effetto peculiare sulla febbre ed è un farmaco sicuro, tanto che si raccomanda sia agli anziani che ai bambini, fino anche alle donne gravide”.
“Relativamente alla prescrizione degli antibiotici, la SIMG ha sensibilizzato i medici di famiglia a una somministrazione prudente e secondo reale necessità – evidenzia Alessandro Rossi – Gli antibiotici, infatti, non devono assolutamente essere presi in considerazione in caso di infezione virale. Devono essere assunti solo in caso di infezione batterica, previa prescrizione medica e per la durata indicata: il rischio, oltre a quello di effetti collaterali, è quello che i batteri sviluppino resistenza agli antibiotici, vanificandone l’impiego e alimentando un fenomeno che già è preoccupante a livello globale”. “Il medico di medicina generale può essere consultato in qualsiasi momento – aggiunge Alessandro Rossi – Certamente il suo coinvolgimento è necessario se la durata dei sintomi supera i 3-4 giorni, se vi è febbre persistente e resistente ai farmaci, se, soprattutto in soggetti fragili, compaiono sintomi nuovi come una dispnea, un dolore al petto o, nelle persone molto anziane, insorgenza di confusione mentale. In ogni caso, una consultazione anche solo telefonica rende il cittadino più sicuro e rende più agevole la gestione di sindromi virali di questo tipo. Il medico di famiglia, infatti, è quello che conosce da più tempo la storia personale del paziente, la sua situazione familiare e mantiene con lui un rapporto fiduciario e protratto nel tempo”.
-foto ufficio stampa Studio Diessecom –
(ITALPRESS).

Influenza, medici di famiglia “No alle cure fai da te”

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ROMA (ITALPRESS) – Il picco è superato, ma l’incidenza del tasso di influenza resta elevata, con i bambini che sono i più colpiti. In questa situazione, spesso, vi è il rischio di ricorrere a farmaci noti ma non sempre appropriati. Per questo i medici di famiglia della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie intervengono per sottolineare i rischi e gli usi appropriati tra paracetamolo, antinfiammatori, antibiotici. Ogni farmaco deve essere assunto per uno scopo specifico, visto che la somministrazione di ciascuno di questi può non sortire l’effetto desiderato e generare effetti collaterali. L’influenza di quest’anno è stata spesso percepita come più aggressiva rispetto alle stagioni precedenti, con sintomi più intensi, una durata prolungata e un maggior rischio di complicanze. Diversi fattori possono aver contribuito: la possibilità di una variante più contagiosa del virus circolante; la minore immunità della popolazione dopo le misure di protezione per il Covid; le co-infezioni con altri virus respiratori come il virus respiratorio sinciziale o il rinovirus; le condizioni individuali come età e comorbosità. Tra i sintomi più comuni vi sono febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e articolari, tosse secca e persistente.
Per affrontare l’influenza e i suoi sintomi vi è spesso confusione in riferimento ad antibiotici, antiinfiammatori, paracetamolo. La terapia deve essere focalizzata ad alleviare i sintomi che inficiano la qualità di vita del paziente, sintomi che peraltro possono avere un impatto variabile per la diversa tollerabilità individuale. La febbre, per esempio, è una reazione dell’organismo contro i virus, quindi, se è ben sopportata, non richiede obbligatoriamente l’assunzione di farmaci.
“Gli antinfiammatori contrastano le difese naturali dell’organismo prodotte nei confronti dei patogeni – spiega Alessandro Rossi, Presidente SIMG – Interrompono la risposta dell’organismo e non rispondono all’infezione. Questi farmaci comportano diversi rischi: prolungamento della malattia; aumento del rischio di complicanze come polmoniti; disturbi gastrointestinali; nei soggetti anziani, ripercussioni sulla funzionalità renale e sull’apparato cardiocircolatorio, provocando rialzi della pressione. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere utilizzati (ma non nei primi giorni) per alleviare i sintomi qualora questi siano sostenuti da una chiara natura infiammatoria, ma devono essere usati con cautela, soprattutto in pazienti con problemi gastrointestinali o cardiovascolari; in ogni caso, prima di assumerli è sempre consigliabile consultare il medico prima del loro uso”.
“Il paracetamolo è il farmaco di maggiore affidabilità per ridurre la febbre e alleviare dolori associati alle sindromi virali come mal di testa o dolori muscolari: non interviene sul meccanismo di infiammazione, ma agisce solamente con scopo analgesico, ha un effetto peculiare sulla febbre ed è un farmaco sicuro, tanto che si raccomanda sia agli anziani che ai bambini, fino anche alle donne gravide”.
“Relativamente alla prescrizione degli antibiotici, la SIMG ha sensibilizzato i medici di famiglia a una somministrazione prudente e secondo reale necessità – evidenzia Alessandro Rossi – Gli antibiotici, infatti, non devono assolutamente essere presi in considerazione in caso di infezione virale. Devono essere assunti solo in caso di infezione batterica, previa prescrizione medica e per la durata indicata: il rischio, oltre a quello di effetti collaterali, è quello che i batteri sviluppino resistenza agli antibiotici, vanificandone l’impiego e alimentando un fenomeno che già è preoccupante a livello globale”. “Il medico di medicina generale può essere consultato in qualsiasi momento – aggiunge Alessandro Rossi – Certamente il suo coinvolgimento è necessario se la durata dei sintomi supera i 3-4 giorni, se vi è febbre persistente e resistente ai farmaci, se, soprattutto in soggetti fragili, compaiono sintomi nuovi come una dispnea, un dolore al petto o, nelle persone molto anziane, insorgenza di confusione mentale. In ogni caso, una consultazione anche solo telefonica rende il cittadino più sicuro e rende più agevole la gestione di sindromi virali di questo tipo. Il medico di famiglia, infatti, è quello che conosce da più tempo la storia personale del paziente, la sua situazione familiare e mantiene con lui un rapporto fiduciario e protratto nel tempo”.
-foto ufficio stampa Studio Diessecom –
(ITALPRESS).

Influenza e cure fai da te, i medici di famiglia avvisano sui rischi

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ROMA (ITALPRESS) – Il picco è superato, ma l’incidenza del tasso di influenza resta elevata, con i bambini che sono i più colpiti. Quest’anno è stata spesso percepita come più aggressiva rispetto alle stagioni precedenti, con sintomi più intensi, una durata prolungata e un maggior rischio di complicanze. Tra i sintomi più comuni vi sono febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e articolari, tosse secca e persistente.
Spesso, vi è il rischio di ricorrere a farmaci noti ma non sempre appropriati. Per questo i medici di famiglia della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie intervengono sui rischi e gli usi appropriati tra paracetamolo, antinfiammatori, antibiotici.
mgg/gtr

Schifani “Rafforzare la capacità di confronto e dialogo tra Milano e Palermo”

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PALERMO (ITALPRESS) – “E’ con apprezzamento per l’iniziativa e viva cordialità che rivolgo un saluto a tutti gli esponenti delle Istituzioni pubbliche, a partire dai Sindaci di Palermo e Milano, agli operatori culturali ed economici, ai cittadini presenti oggi per rafforzare la relazione feconda e reciproca tra la città cosmopolita più creativa e l’area metropolitana più dinamica e competitiva d’Italia. Collegare due laboratori innovativi produce sicure sinergie tra due aree metropolitane e tra due grandi regioni della nostra Nazione”. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo al “Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneo”, al Teatro Massimo, nel capoluogo siciliano. Presenti, tra gli altri, i sindaci di Palermo, Roberto Lagalla, e di Milano, Giuseppe Sala.
“Palermo e Milano – sottolinea il Governatore – sono due conurbazioni tra le quali l’iniziativa del ‘Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneò intende rafforzare le capacità di confronto e dialogo nella convinzione che la competitività dell’Italia trovi un imprescindibile punto di forza nelle connessioni, nelle sinergie territoriali e non nelle divisioni e l’esaltazione delle differenze. Con la consapevolezza che la crescita economica che sta connotando il Sud, ed in particolare la Sicilia, possa consolidarsi solo attraverso un più stretto raccordo tra investimenti, iniziative imprenditoriali e nuovi saperi.
Le iniziative di partenariato, come quella che oggi si tiene in questo tempio della cultura italiana, rendono tangibile quanto le comunità della conoscenza e dell’innovazione possano riunire istituzioni, imprese, centri di ricerca ed università rafforzandone la cooperazione, creando ambienti favorevoli allo sviluppo dei processi di pensiero creativo, puntando sugli investimenti materiali ed immateriali”.
“L’importante sviluppo dell’Università di Palermo, che è quantitativo e qualitativo, e del quale mi complimento con il Magnifico Rettore – aggiunge -, ne fa uno dei principali mega-atenei nazionali, al quale si aggiungono gli investimenti di altre università italiane e straniere nell’area metropolitana, rispondono ad una domanda di alta formazione senza precedenti ed alla crescita di capacità attrattiva. La realizzazione del nuovo Polo pediatrico di eccellenza, del nuovo Policlinico e dell’ospedale Palermo nord- Polo oncoematologico, come di RiMED ed Ismett2, con ingenti investimenti statali e regionali, consentiranno inoltre di realizzare un sistema integrato sanitario tra i più rilevanti del Mediterraneo”.
“Per l’area metropolitana di Palermo – prosegue Schifani – è altresì in corso la realizzazione di interventi finanziari da parte della Regione per quasi 700 milioni a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 che proprio in questo Teatro, la scorsa estate, abbiamo sottoscritto con la Presidente Meloni, ai quali vanno giunti investimenti di matrice europea e nazionale (PNRR e strutturali) e regionale. Il principale è costituito dalla realizzazione del termovalorizzatore di Bellolampo, per il quale a brevissimo sarà pubblicata la gara per la progettazione insieme a quello di Catania. Potremo liberare la Sicilia dalle discariche così come le conosciamo oggi, ormai sostanzialmente esauste, eliminare la spesa assurda di trasporto all’estero di rifiuti, produrre energia per la città, ridurre i costi per i Siciliani. Anche se occorre un impegno suppletivo per migliorare la raccolta differenziata, consentendo di valorizzare le risorse che si trovano in quello che per troppo tempo è stato solo materiale da abbancare in discarica”.
“La Città – evidenzia Schifani -, a cominciare dal suo Porto turistico e commerciale, ha intrapreso un percorso di decisa modernizzazione che la connette ancor più al Mediterraneo ed alle grandi reti e traiettorie dello sviluppo. La vocazione mediterranea della Sicilia può e deve divenire un’opportunità di sviluppo per la Sicilia e per l’intera Nazione. Sul piano energetico, come su quello del digitale, intercettando le spinte positive che provengono dalle sfide intraprese dall’Europa, l’impegno del Governo regionale è crescente. La Sicilia, ed in particolare Palermo, costituiscono un hub della connettività digitale del Mediterraneo, consentendo il raccordo tra le principali dorsali intercontinentali ed una rete interna di banda larga ed ultralarga, così come per il sistema energetico con lo sviluppo senza precedenti degli impianti per energie rinnovabili (agrivoltaico, fotovoltaico in aree idonee e marine, eolico, geotermico) e le connessioni assicurate da TERNA attraverso il Tyrrhenian Link (ramo Sicilia-Sardegna e ramo Sicilia – Campania) ed il TunIta (Tunisia – Italia)”.
“Siamo consapevoli – prosegue il Governatore – che la diffusione delle fonti di energia rinnovabile debba contribuire alla riduzione del costo delle forniture elettriche per cittadini ed imprese, influendo sul prezzo zonale in vigore da quest’anno, favorendo condizioni di mercato tali da rendere più vantaggiosa l’attrazione di investimenti. Purtroppo questo non accade ancora, come dimostrano le più recenti rilevazioni, e per questo posso anticipare che avvieremo uno specifico confronto con il Governo centrale e gli operatori di settore per la drastica riduzione dei costi energetici della Sicilia chiamata ad offrire il maggiore spazio per l’allocazione di impianti per energie rinnovabili. Attraverso specifica pianificazione sono stati individuati i settori prioritari di intervento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione (a partire da quello della salute e dei beni culturali), puntando sul ‘Sicily working’, che mira ad offrire servizi a migliaia di persone (siciliani e non), tornate o venute nell’Isola per lavorare a distanza, giovani e meno giovani che possano vivere qui e lavorare a Milano o nel mondo, andando ben oltre il pur crescente fenomeno del cosiddetto nomadismo digitale”.
“Per un’Isola confine d’Europa, connotata da un consolidato ritardo di sviluppo e sottoposta ad una crescente emigrazione di giovani diplomati e laureati (brain drain) il digitale garantisce, più di ogni altra politica d’innovazione, ‘un’immensa e crescente libertà di organizzare, ri-organizzare e creare la realtà che ci circondano in una moltitudine di modi per risolvere una serie di problemi vecchi e nuovì (L. Floridi), offrendo alla Sicilia quel decisivo riscatto obiettivo imperituro del nostro Statuto autonomistico. L’obiettivo è quello di rafforzare il percorso adesso proficuamente intrapreso dalla Sicilia, che troppi ritardi aveva maturato in passato, nella convinzione che la transizione ecologica e la digitalizzazione, mete ineludibili per la modernizzazione, siano divenute opportunità da rendere alla portata di ogni siciliano per assumere una dimensione di libertà, di creatività ed intrapresa anche nell’infosfera.
Auguro quindi al confronto che si dispiegherà attraverso i dialoghi di questa giornata di segnare un ulteriore snodo per costruire, mediante innovative collaborazioni e sinergie, il rafforzamento della competitività dell’Italia”, conclude il Governatore.
– foto gb Italpress –
(ITALPRESS).

Amarelli, 300 anni all’insegna dell’innovazione

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ROSSANO (COSENZA) (ITALPRESS) – Tradizione familiare e innovazione tecnologica fanno dell’Amarelli un’eccellenza dedita da secoli alla coltivazione, raccolta e lavorazione della liquirizia. Le origini dell’impresa risalgono al 1731, quando la famiglia Amarelli decise di avviare un impianto protoindustriale, detto “concio”, per produrre e vendere la liquirizia. La liquirizia prodotta a Rossano fu conosciuta non solo a livello nazionale, dove ottenne numerosi riconoscimenti, ma iniziò ad essere apprezzata anche all’estero. Un notevole contributo al percorso professionale arriva dai corsi di formazione realizzati in collaborazione con Fondimpresa, fondo interprofessionale promosso da Confindustria, CGIL, CISL e UIL.
mgg/mrv

Confiscato definitivamente il tesoro dei Casamonica

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ROMA (ITALPRESS) – Gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno eseguito un provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, divenuto definitivo in seguito alla pronuncia della Quinta Sezione della Corte Suprema di Cassazione. Passano così allo Stato beni immobili e mobili di ingente valore, tra cui argenteria, gioielli e un autoveicolo nonchè disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, riconducibili a due esponenti dei Casamonica, padre e figlio.
L’odierna attività, sottolineano gli inquirenti, costituisce la conclusione di un’importante operazione di polizia giudiziaria e testimonia la straordinaria azione congiunta della Procura capitolina e della Questura di Roma volta a contrastare la criminalità organizzata, ad aggredire i patrimoni illecitamente accumulati per essere restituiti alla collettività in un percorso di legalità.
Il 16 giugno 2020 era stato eseguito il sequestro dei beni disposto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione, su proposta congiunta del Procuratore e del Questore di Roma in concomitanza con l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare di 20 aderenti all’associazione mafiosa denominata “clan Casamonica”. Ed il Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Roma l’8 novembre 2021 aveva emesso un decreto di confisca dei beni. Contestualmente, sul piano soggettivo veniva provata l’attualità della pericolosità sia generica che qualificata degli indagati, con l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di 3 anni. A seguito di impugnazione della decisione da parte degli interessati, con decreto dell’8 marzo 2024, la Corte d’Appello di Roma – Sezione IV Penale rigettava tutti i ricorsi confermando integralmente il decreto di confisca del Tribunale nonchè l’applicazione delle misure personali. Avverso il provvedimento della Corte d’Appello gli indagati proponevano ricorso per Cassazione. Con sentenza emessa il 28 gennaio 2025, la Quinta Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi dei due Casamonica, condannandoli oltre che al pagamento delle spese processuali anche al versamento della somma di 3 mila euro in favore della cassa delle ammende.
I beni che entreranno definitivamente nel patrimonio dello Stato sono 4 unità immobiliari, tra cui la sfarzosa villa in via Roccabernarda 8, affidata in uso nel corso della procedura all’Azienda Pubblica Servizi alla persona “Asilo Savoia” e quella di via Flavia Demetria 90, residenza storica del clan, affidata alla Fondazione Pangea Onlus. La villa sita a Monterosi, in provincia di Viterbo, è stata assegnata per finalità sociali a quell’Amministrazione Comunale. La confisca degli immobili è stata estesa a tutto il mobilio, argenteria, elettrodomestici ed altri beni presenti al loro interno, di rilevante valore economico. Confiscati anche un veicolo e disponibilità finanziarie presso vari istituti di credito.
– foto: screenshot da video ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

Confiscato definitivamente il tesoro dei Casamonica

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ROMA (ITALPRESS) – Gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno eseguito un provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, divenuto definitivo in seguito alla pronuncia della Quinta Sezione della Corte Suprema di Cassazione. Passano così allo Stato beni immobili e mobili di ingente valore, tra cui argenteria, gioielli e un autoveicolo nonchè disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, riconducibili a due esponenti dei Casamonica, padre e figlio.
L’odierna attività, sottolineano gli inquirenti, costituisce la conclusione di un’importante operazione di polizia giudiziaria e testimonia la straordinaria azione congiunta della Procura capitolina e della Questura di Roma volta a contrastare la criminalità organizzata, ad aggredire i patrimoni illecitamente accumulati per essere restituiti alla collettività in un percorso di legalità.
Il 16 giugno 2020 era stato eseguito il sequestro dei beni disposto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione, su proposta congiunta del Procuratore e del Questore di Roma in concomitanza con l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare di 20 aderenti all’associazione mafiosa denominata “clan Casamonica”. Ed il Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Roma l’8 novembre 2021 aveva emesso un decreto di confisca dei beni. Contestualmente, sul piano soggettivo veniva provata l’attualità della pericolosità sia generica che qualificata degli indagati, con l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di 3 anni. A seguito di impugnazione della decisione da parte degli interessati, con decreto dell’8 marzo 2024, la Corte d’Appello di Roma – Sezione IV Penale rigettava tutti i ricorsi confermando integralmente il decreto di confisca del Tribunale nonchè l’applicazione delle misure personali. Avverso il provvedimento della Corte d’Appello gli indagati proponevano ricorso per Cassazione. Con sentenza emessa il 28 gennaio 2025, la Quinta Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi dei due Casamonica, condannandoli oltre che al pagamento delle spese processuali anche al versamento della somma di 3 mila euro in favore della cassa delle ammende.
I beni che entreranno definitivamente nel patrimonio dello Stato sono 4 unità immobiliari, tra cui la sfarzosa villa in via Roccabernarda 8, affidata in uso nel corso della procedura all’Azienda Pubblica Servizi alla persona “Asilo Savoia” e quella di via Flavia Demetria 90, residenza storica del clan, affidata alla Fondazione Pangea Onlus. La villa sita a Monterosi, in provincia di Viterbo, è stata assegnata per finalità sociali a quell’Amministrazione Comunale. La confisca degli immobili è stata estesa a tutto il mobilio, argenteria, elettrodomestici ed altri beni presenti al loro interno, di rilevante valore economico. Confiscati anche un veicolo e disponibilità finanziarie presso vari istituti di credito.
– foto: screenshot da video ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

Verso Expo 2025: il Giappone ridisegna il domani

Siete pronti a partire e, questa volta, ad andare dall’altra parte del mondo? Stavate pensando di progettare un viaggio addirittura in Giappone? La terra che ogni primavera offre lo spettacolo mozzafiato della fioritura dei ciliegi, la terra che per prima è baciata dai raggi del sole del nuovo giorno quest’anno offre una potente attrattiva, un evento planetario. Quest’anno ha un motivo in più per farsi desiderare come destinazione top sulla lista: l’expo 2025 che si terrà ad Osaka. Ci sarebbero comunque tanti motivi validi, ma grazie all’ormai imminente Esposizione universale possiamo affermare che questo sarà a tutti gli effetti l’anno del Giappone!

Mancano meno di due mesi all’inaugurazione di Expo 2025 che avrà i riflettori puntati e catalizzerà le attenzioni di tutto il pianeta: dal 13 aprile al 13 ottobre si apriranno stand futuristici e sorprendenti con 160 Paesi da tutto il mondo che sfoggeranno le loro migliori proposte e presentazioni.
La tematica trattata è di un’importanza ormai vitale: “Progettare la società del futuro per le nostre vite“. Un intento nobile e allo stesso tempo urgente, che ha grande importanza e peso (soprattutto – ma non solo – economico visti i circa 1,3 miliardi di dollari di costi stimati) su tutte le società del mondo moderno con sfide a dir poco essenziali e che ci riguardano molto da vicino come esseri umani ospiti di un pianeta che deve ormai con urgenza scommettere sul cambiamento a 360 gradi implementandolo senza indugi. Non sarà solo un evento volano di tematiche ambientali e di sostenibilità più che mai necessarie ma anche un espositore dei più recenti risultati scientifici.
Il progresso scientifico a Expo Osaka 2025 sarà indagato a tutto tondo: nel campo, ovviamente, della tecnica, dell’impatto sulla vita quotidiana, persino nel campo delle arti figurative. E tutte queste novità e meraviglie scientifiche verranno presentante, quasi raccontate, in padiglioni mirabolanti e strabilianti tramite realtà virtuali, giochi di luce e colori, intrecci di materiali dal design superlativo mai visto.
Sito dell'Expo 2025 con il Grand Ring illuminato
Sito dell’Expo 2025 con il Grand Ring illuminato
E tutto è filtrato dalla civiltà più cortese del pianeta. Si sa, lo spirito giapponese è per sua natura accogliente, patriottico, filantropo, ma ha anche un forte senso del dovere e della competizione, che rende ogni soluzione adottata altamente performante per cui non stupisce che l’intento che vogliono raggiungere gli amici nipponici sia proprio quello di stupire per il prossimo ventennio o anche più. La dice lungo già il fatto che l’isola artificiale di Yumeshima – situata nella baia di Osaka dove prenderà vita la manifestazione – sia stata progettata ad hoc con l’intento di diventare dopo l’expo un polo di innovazione e interazione culturale.
Già solo questo permette di capire che Expo 2025 sia solo la tappa iniziale di un lungo percorso, che i promotori della manifestazione hanno già disegnato.

Le notti di Osaka saranno illuminate dal Grand Ring ovvero un’imponente struttura ad anello che circonda tutta l’area progettata dall’architetto Sou Fujimoto: sarà la più grande struttura al mondo in legno mai realizzata con un investimento – pensate – di 230 milioni di euro: una costruzione densa di significati, simboleggiante gli elementi chiave di Expo 2025, ad iniziare da unità e sostenibilità; il tutto in armonia con la natura (per il fatto che il legno è quello tradizionale giapponese) e simbolo di connessione globale.

I membri del Team Inari, ideatori del logo ufficiale di Expo 2025
I membri del Team Inari, ideatori del logo ufficiale di Expo 2025

Un percorso, quello del Grand Ring, che i visitatori finiranno inevitabilmente per realizzare per spostarsi da un’area all’altra dell’evento, ricavando anche un’esperienza visiva unica.

E l’Italia come partecipa? Quale sarà il suo contributo? Saranno 15 le imprese italiane selezionate pronte a mettersi in gioco, nel nostro eccellente padiglione, tra tecnologia, savoir faire tutto italiano, arte e ricerca in numerosi settori: un insieme di elementi pensato per farsi conoscere e aprirsi ad un partenariato strategico con i padroni di casa; uno scambio proficuo, che si estenderà (l’occasione è ghiotta, data la collocazione geografica del Paese ospitante) al mercato asiatico con inevitabili benefici, riscontrabili soprattutto dopo ’evento.
L’architetto Mario Cucinella ideatore del nostro Padiglione ha dichiarato: “E’ un’opportunità
unica per la creazione di un vero e proprio palcoscenico e per realizzare un luogo in cui tessere connessioni. In linea con il tema Saving lives e con gli obiettivi degli SDGs, il progetto rappresenta una nuova idea di società e di città: un organismo vivente in cui le relazioni fra uomo, arte, ambiente e storia possano materializzarsi”.