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“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Carlo Cattaneo, in omaggio alle idee repubblicane del poeta e filosofo nato a Milano

Via Carlo Cattaneo. Da Piazzale Giusti a Via dei Mille (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). La strada venne intitolata come Via Carlo Cattaneo al poeta e filosofo con delibera consiliare 22 luglio 1911, in omaggio alle idee repubblicane del Cattaneo, nato a Milano il 17 giugno 1801, morto a Lugano il 6 febbraio 1869.

Il 18 marzo 1848 i Milanesi lo mettono a capo dell’insurrezione delle cinque giornate. Disse durante l’assedio della città, “Meglio morir di fame che di forca”. Eletto deputato nel 1860, non andò mai in Parlamento, perché il suo ideale era la Federazione.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Battaglione Monte Berico, composto unicamente da veneti nell’inverno del 1915

Via Battaglione Monte Berico. Venne intitolata con delibera del podestà il 1° luglio 1929 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). In questa località esisteva il mercato della frutta e verdura che da tempo chiedeva l’ampliamento della strada costruita con il finanziamento delle FTV per 200 mila lire. Il nome di Via Battaglione Monte Berico deriva dalla costituzione del Battaglione composto unicamente da veneti, avvenuta nell’inverno del 1915.

Nel maggio del 1916 combatte in Vallarsa, nell’agosto del 1917 sulla Bainsizza, nel gennaio del 1918 si oppone agli Austriaci in Val Frenzela. Il 29 ottobre 1918 passa il Piave e punta verso Agordo. Nell’Agosto del 1919 il Monte Berico, coperto di gloria alpina, viene sciolto.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Bartolomeo Pajello o Pagello, letterato e poeta nato a Vicenza, attorno al 1450

Via Bartolomeo Pajello o Pagello. Letterato e poeta. Quartiere di San Bortolo intra moenia. Intitolata via Bartolomeo Pajello con delibera consiliare 22 luglio 1911 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Nato a Vicenza, attorno al 1450 e morto attorno al 1525. Il padre Lodovico era notaio, la madre Dototea Cividale. I Pagello erano una delle primarie famiglie della città per potenza, censo, cultura.

La loro origine risale a Corrado III di Hohenstaufen. Bartolomeo ebbe come precettore Ognibene Leoniceno che insegnò al nostro il greco e il latino. Amico di G.G. Trissino e Daniele Barbaro. Alla sua morte gli furono rese solenni onoranze, fu sepolto nella chiesa di Santa Corona.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Bartolomeo Montagna, pittore per alcuni secoli trascurato dalla città

Via Bartolomeo Montagna. Da San Lorenzo a Cantarane, lunga 150 metri (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Per alcuni secoli il pittore Montagna era stato trascurato dalla città. Con l’apertura della nuova strada, avvenuta nel 1923 e con delibera podestarile del 16 febbraio 1927, la nuova arteria venne intitolata all’illustre cittadino che ha una lapide murata a Palazzo Repeta ed un busto in pietra al giardino Salvi.

Il Montagna nacque attorno al 1450 e morì l’11 ottobre 1523, fu sepolto nella chiesa di San Lorenzo. Le sue opere sono nei musei e gallerie di Brera a Milano, Accademia di Venezia, Museo Civico di Verona, New York, Londra.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Arnaldo Fusinato, nel 1850 Prà della Moranda, conosciuta anche come strada di Gogna

Via Arnaldo Fusinato. In una mappa del 1850 la strada è nominata Prà della Moranda. Conosciuta anche come strada di Gogna (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr).. Con delibera 22 luglio 1911, venne intitolata al poeta scledense Arnaldo Fusinato, nato a Schio il 25 novembre 1817, morto a Verona 28 dicembre 1888.

Studente a Padova, collabora con il giornale “Caffè Pedrocchi”, inneggia alla Patria Italiana, ma è sorvegliato dalla Polizia Austriaca. Si laurea in Diritto, nel 1848 costituisce a Schio un corpo franco di Crociati, compiendo azioni in Vallarsa (Pian delle Fugazze), allora contado del Tirolo. Partecipa alla difesa di Vicenza con la sua compagnia. Passa poi a Venezia, dove durante la difesa di Marghera scrive la canzone “A Venezia”

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Alessandro Rossi da Schio, intitolata al pioniere dell’industria laniera

Via Alessandro Rossi da Schio. La via, nella zona dei Ferrovieri, venne intitolata a Alessandro Rossi da Schio, pioniere dell’industria laniera, con delibera del Podestà il 16 febbraio 1927 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Nacque a Schio il 21 novembre 1819, morì a Santorso 28 febbraio 1898.

Nel 1870 diventa Senatore del Regno. Cittadino onorario di Vicenza con delibera 12 dicembre 1877, onore che il Patrio Consiglio Comunale del 21 maggio 1885 venne decretato anche per i figli Francesco e Gaetano. Nell’ottobre del 1878, fonda la Scuola Industriale che diventerà Regio Istituto Tecnico Nazionale.

Nel 1902 la città di Schio gli innalzò il monumento nella piazza principale in segno di gratitudine. Il Rossi applicò una concezione del lavoro basata sui principi cristiani di amore e di collaborazione tra le classi.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Alessandro Volta, fisico italiano, già via Emanuele Filiberto, “cancellata” dopo l’8 settembre 1943

Via Alessandro Volta, già via Emanuele Filiberto. Intitolata a Emanuele Filiberto di Savoia con deliberazione del 22 luglio 1911 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Dopo l’8 settembre 1943 fu dato ordine di cancellare tutti i toponimi che si riferivano ai Savoia.

Con delibera 15 marzo 1944 il nome fu cambiato in Alessandro Volta, fisico italiano nato a Como il 28 febbraio 1745, morto a Camnago di Como il 5 marzo 1827. A lui dobbiamo la costruzione della prima pila elettrica con varie applicazioni.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Alberto Mario, seguace di Mazzini, combattente per la difesa di Vicenza del 1848

Via Alberto Mario. Laterale di Via dei Mille  (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Delibera Consiglio Comunale 22 luglio 1911. Combattente alla difesa di Vicenza del 1848, Alberto Mario, nato a Lendinara 4 giugno 1825 morì a Lendinara 2 giugno 1883. Repubblicano convinto, fu seguace di Mazzini. Partecipò a tutti i moti del Risorgimento Nazionale. Fu esiliato in Svizzera, espulso dall’Inghilterra, non cessò mai di combattere per il trionfo della causa.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Antonio Chinotto, figlio del vicentino Bernardino valoroso combattente alla difesa di Marghera

Via Antonio Chinotto. Già Santa Caterina. Intitolata con delibera del Commissario Prefettizio il 16 dicembre 1922 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Nato ad Arona il 28 settembre 1858, figlio del Vicentino Bernardino Chinotto, valoroso combattente alla difesa di Marghera, Antonio Chinotto frequenta l’Accademia Militare di Torino, poi la Scuola di Guerra.

Infine passa nel Corpo dello Stato Maggiore, poi, come ufficiale superiore, entra nel corpo della Fanteria. Allo scoppio della prima guerra mondiale, al comando della Brigata Piacenza, combatte sul Carso rimanendo ferito. Muore all’Ospedale di Udine il 25 agosto 1916. A lui è intitolata Via Antonio Chinotto.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Alfonso Lamarmora, dal marchese Alfonso Ferrero della Marmora nato a Torino

Via Alfonso Lamarmora. Laterale Viale Dal Verme. Intitolata con delibera consiliare 13 luglio 1914 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Con la costruzione di nuovi tronchi stradali, con delibera del 9 marzo 1951 a Via Alfonso Lamarmora fu aggiunto il tratto finale sino a Via Dal Verme.

Il marchese Alfonso Ferrero della Marmora nacque a Torino il 17 novembre 1804, morì a Firenze il 5 gennaio 1878. Fondatore del Corpo dei Bersaglieri, un gruppo dei quali partecipò alla difesa di Vicenza del 1848, guidò nel 1855 la spedizione sarda in Crimea. Divenne Capo di Stato Maggiore nel 1866. Fu più volte Ministro della Guerra e deputato al Parlamento. Decorato di Medaglia d’oro al Valor Militare «per l’audacia dimostrata a Genova nel 1849».