sabato, Aprile 19, 2025
Home Blog Pagina 394

Stella Meravigliosa: presentato il 76° Ciclo di Spettacoli Classici del Teatro Olimpico di Vicenza

Stella Meravigliosa. Si chiama così il 76° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza presentato oggi alla stampa, il quinto affidato alla Direzione Artistica di Giancarlo Marinelli, scrittore, autore teatrale e regista, un Ciclo caratterizzato da un titolo di grande forza evocativa che riassume le scelte artistiche e l’impostazione del lungo e a volte accidentato, percorso di lavoro.

Il titolo rimanda al romanzo del 1962 dello scrittore giapponese Yukio Mishima, un testo che incarna il dilemma atroce e dilaniante tra conservazione e annientamento, creazione e distruzione, indicando la necessità irrevocabile di una scelta.

Gli spettacoli del nuovo Ciclo dei Classici edizione 2023 – otto spettacoli, di cui cinque in prima nazionale – saranno in scena dal 21 settembre al 21 ottobre; si nutrono e arricchiscono negli approfondimenti de L’Olimpico incontra il pubblico, una serie di incontri, convegni, tavole rotonde, che si svolgono all’Odeo dell’Olimpico, nel Giardino del Teatro e in Basilica Palladiana, con studiosi, critici e artisti, a discutere con il pubblico dei temi e dei riferimenti suggeriti dagli spettacoli in scena.

“Stella Meravigliosa”, il titolo del 76° Ciclo è dunque di per sé l’enunciazione di una sfida e di una sua non più procrastinabile risoluzione; la guerra delle guerre magistralmente rappresentata da Mishima, diventa il motivo critico dentro e fuori il Classico e l’interrogativo su cui si plasma questa nuova edizione degli Spettacoli Classici all’Olimpico, diretta da Giancarlo Marinelli. La questione è se la forza del Mito sia quella di uscire dal Testo, e di passare nel Testo di qualcun altro, che lo declina poi secondo i tempi e i modi della Storia, oppure se la sua potenza sia inscindibile da chi per primo l’ha tramandato a noi, e senza di lui non sia possibile alcuna rappresentazione del Sacro e del Classico. E la metafora del preservare il Testo diventa anche la necessità del salvare la Terra, come spiega il Direttore Artistico: “Cosa dobbiamo fare? Salvarla o distruggerla? Forse che preservandolo (il Testo, come la Terra) li stiamo lentamente prosciugando? E quindi distruggendoli, una volta per tutte, daremmo via a una sua nuova creazione? Oppure è possibile una terza via? Una mediazione al rialzo? Ma esiste un compromesso all’altezza della meraviglia della Terra Promessa?”.

Il 76° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico è promosso dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, l’Accademia Olimpica e la Biblioteca Civica Bertoliana; è realizzato con il sostegno della Regione del Veneto e Gruppo AGSM AIM SpA e Banca delle Terre Venete Credito Cooperativo e di Burgo Group; con le collaborazioni di Arteven Circuito Regionale Multidisciplinare, la Fondazione Taormina Arte, a.ArtistiAssociati di Gorizia, Savà Produzioni Creative, Teatro Ghione di Roma, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Enfi Teatro e Tema Cultura.

Come di consuetudine nelle ultime edizioni dei Classici, oltre all’incontro stampa, è prevista una conferenza spettacolo sul palcoscenico dell’Olimpico, questa sera, durante la quale Giancarlo Marinelli anticiperà, accompagnato da alcuni interpreti degli spettacoli, contenuti, temi ed appuntamenti del programma, un racconto animato dalle fascinose multivisioni di Francesco Lopergolo, in un evento-spettacolo in cui le dimensioni narrativa, poetica e visiva andranno a suggerire la ricchezza di ispirazioni e i titoli che la rassegna presenterà al pubblico in autunno.

“Stella Meravigliosa’ è il titolo di questa 76a edizione del Ciclo dei Classici. E non ci sono dubbi che una stella si è accesa nel cielo olimpico, una guida per la crescita culturale e condivisa di questa nostra città bellissima – dichiara il Sindaco di Vicenza, Francesco Rucco. – Tornando in questo luogo unico, di speciale bellezza, che è il Teatro Olimpico, riconosciamo che il messaggio culturale lanciato dalla direzione artistica di Giancarlo Marinelli in questi anni, ha saputo raccogliere l’eredità del passato e disegnare il futuro e questo diventa ricchezza condivisa, elemento unificatore della Città. E dove dimorano i Maestri, abitano anche le giovani generazioni e i nuovi talenti che andranno ad animare la scena in autunno. Ma non solo: il Ciclo Classici ha portato l’Olimpico fuori dall’Olimpico e abita oggi la Città, il territorio e il Paese, in un gioco virtuoso di condivisione e disseminazione. E frutto della condivisione è anche questa 76a edizione, realizzata grazie alla fondamentale collaborazione della Fondazione Teatro Comunale, dell’Accademia Olimpia e della Biblioteca Bertoliana, con il sostegno della Regione del Veneto e di numerose istituzioni ed enti. A tutti il mio grazie e la mia riconoscenza”.

“Il Teatro Olimpico, con l’Odeo e il suo Giardino, e la Basilica palladiana sono i luoghi dove il pubblico potrà assistere alle proposte dei Classici 2023 che vede numerosi attori di primo piano sulla scena nazionale ed internazionale, “stelle meravigliose” del teatro che Marinelli ha voluto per questa stagione insieme a giovani interpreti. Tra le novità il pubblico potrà assistere ad un spettacolo dedicato a Goffredo Parise che si terrà in Caserma Ederle, a sancire la collaborazione, anche sotto il profilo culturale, con i militari statunitensi che vivono in città. Accanto alle prime nazionali si potrà rivedere la fortunata produzione firmata Marinelli “Histoire du Soldat” e sarà riproposta la modalità dello spettacolo itinerante con il progetto Milk Wood edizione 2023 e con un appuntamento della Sezione Off. Infine sottolineo il calendario di incontri ad ingresso gratuito che vede tra i protagonisti noti studiosi e segnalo un nuovo incontro con i Classici Contro in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia”, spiega l’Assessore alla cultura del Comune di Vicenza, Simona Siotto.

“Uno spazio unico come quello dell’Olimpico – commenta il presidente dell’Accademia Olimpica, Giovanni Luigi Fontana – richiede attente valutazioni e proposte meditate non solo sul piano artistico, ma anche della coerenza e dell’equilibrio tra le due nature dell’Olimpico, che è insieme monumento da tutelare e teatro da mantenere vivo. Rispettare le sue caratteristiche e le sue fragilità non significa congelarlo nell’inattività, come dimostrano la lunga vita di questo stesso Ciclo e i tanti eventi di qualità che vi vengono proposti: significa, invece, trovare soluzioni che sappiano preservare questo luogo unico al mondo, adeguandosi alle sue esigenze senza usi eccessivi o forzature”.
“Per la Biblioteca civica Bertoliana, Istituzione che qui rappresento – dichiara la Presidente Chiara Visentin – essere presente al Ciclo dei Classici e al suo tavolo tecnico conferma quanto la ricerca e la lettura dei testi siano imprescindibili per raccontare, scegliere e ricordare, per formarsi una propria identità critica. E le voci che da secoli si leggono in Bertoliana sono tutte voci del mondo, dall’antichità fino ad ora. Tra testi classici e attualità, perché un classico è un libro che non ha mai finito di dire qual che ha da dire, oggi in special modo”.

“Ancora una volta i Classici sono lì, a indicarci la strada, a dirci che nuove prospettive e nuovi sguardi orientati al futuro, possono arrivare da molto lontano. Di questo patrimonio di cultura e di saggezza, siamo felici di essere i testimoni nel tempo e di questa squadra, che lavora incessantemente perché la magia del teatro possa realizzarsi ogni anno all’Olimpico, sono particolarmente orgoglioso. E vorrei ringraziare l’Amministrazione Comunale, per la fiducia che ci ha accordato, così come tutti i partner che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione di questo Festival. Ma soprattutto io dico grazie, alla Città, che accoglie sempre con entusiasmo le proposte del nostro instancabile Direttore Artistico, Giancarlo Marinelli”, conclude il Presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Enrico Hüllweck.

New Conversations – Vicenza Jazz: aggiornato il programma generale

Si approssima l’inizio della ventisettesima edizione del festival New Conversations – Vicenza Jazz, con la sua ormai proverbiale sovrabbondanza di concerti dal 10 al 20 maggio, preannunciata da un’anteprima il 30 aprile a Thiene in occasione della Giornata Internazionale del Jazz.

Man mano che il conto alla rovescia prosegue, il programma delle kermesse musicale si aggiorna, rivelando nuove sezioni e contenuti. Tra le novità, di massimo rilievo è il calendario dei concerti del Jazz Café Trivellato, il punto di riferimento tra gli innumerevoli jazz club che animeranno le notti festivaliere. La novità dell’edizione 2023 è il ritorno del Jazz Café Trivellato nel Giardino del Teatro Astra (e all’interno dello stesso teatro in caso di maltempo). Tutti i concerti avranno un biglietto di ingresso a 5 euro, comprensivo della prima consumazione, e inizieranno alle ore 22:15.

Punto di ritrovo imprescindibile per chi ama rimanere coinvolto nella jazz life festivaliera sino a tarda notte, il Jazz Café Trivellato verrà inaugurato da un’anteprima venerdì 12 maggio, con il quartetto MoiGea, due sax e due batterie lanciati in improvvisazioni dai toni libertari, sulla via del sound metropolitano londinese. La programmazione prenderà poi una cadenza regolare da domenica 14 maggio, con concerti ogni sera sino alla fine del festival. Si ascolteranno il trio Mali Blues, che, guidato dal sassofonista Dimitri Grechi Espinoza, esplorerà le radici africane del blues (il 14); il quartetto del bassista Aldo Capasso, vincitore del Premio Brutal nell’ambito dell’Olimpico Jazz Contest 2022, seguito dalla Thelorkestra, la big band della Scuola Thelonious di Vicenza, diretta da Ettore Martin in un omaggio a George Gershwin (il 15); l’UNLV Joe Williams Honors Trio, formazione (allargata da vari ospiti) che raccoglie studenti e docenti del dipartimento jazz dell’Università del Nevada – Las Vegas, tra i quali spiccano il pianista Dave Loeb e il sassofonista Adam Schroeder (il 16); l’omaggio a Billie Holiday e Nina Simone dell’Indaco Trio, con la cantante Silvia Donati (il 17); la band della pianista e cantante Francesca Tandoi, figura sempre più al centro della scena jazz nazionale (il 18, con un ruolo di rilievo per il trombettista Gianluca Carollo); il trio di Noa Fort, cantante e pianista rappresentativa della nutrita e creativa schiera di musicisti israeliani di base a New York (il 19); la cantante pugliese Elena Paparusso, ‘pupilla’ di Maria Pia De Vito (il 20, in quintetto).

New Conversations vicenza jazz
Noa Fort (foto di Christian Carroll)

Fra le novità in cartellone si segnala anche la rassegna “Proxima: giovani stelle a palazzo”, realizzata in collaborazione con l’associazione Bacàn e dedicata ai giovani musicisti, alle voci destinate a rinnovare l’attuale panorama jazzistico. I concerti di “Proxima” si terranno negli spazi ipogei di Palazzo Thiene, tutti i pomeriggi dal 16 al 20 maggio (ore 18; ingresso a 3 euro). Si inizierà con il sestetto “Cohors” della cantante Valentina Fin, giovane emergente della nuova scena jazz veneta e italiana (il 16). Arriveranno poi il quartetto “Ndovu” della cantante Martina Ghibellini (il 17), vincitore dell’ultimo concorso Bettinardi di Piacenza; il duo tra le ance dello svedese Mats-olof Gustafsson e della sarda Zoe Pia, freschi di registrazione alla Casa del Jazz (il 18); il quartetto “Trail of Dreams” della cantante Giuditta Franco (il 19); la performance in solo, tra batteria, percussioni e live electronics, di Irene Bianco (il 20).

Con l’avvicinarsi dell’inizio del festival, si va man mano ampliando e definendo nei dettagli l’intera programmazione, fatta non solamente di concerti. Ci saranno proiezioni cinematografiche (il prologo del 9 maggio con la proiezione del film The Beat Bomb al Cinema Odeon; Sorry to Bother You al Cinema Araceli il 10) e numerose occasioni di incontro tra il jazz e altre dimensioni artistiche. La poesia ispira l’Elogio dei sogni, un tributo a Wisława Szymborska con la recitazione di Michele Silvestrini e Carlo Morena al pianoforte (il 12, Gallerie d’Italia, Palazzo Leoni Montanari), e ancora “Mito”, con letture musicate da Zoe Pia (protagonista a tutti gli effetti di una carta bianca, con numerose presenze nel programma del festival) e la pianista Cettina Donato (il 13, Gallerie d’Italia, Palazzo Leoni Montanari). Origine letteraria per “Note sui Sillabari”, testo di Vitaliano Trevisan dagli scritti di Goffredo Parise, con Patricia Zanco (voce recitante) e il Marcello Tonolo Trio (il 13, Odeo del Teatro Olimpico). Jazz e coreutica si incontrano grazie al pianista Simone Graziano e la danzatrice Claudia Caldarano (il 14, Pinacoteca Civica, Palazzo Chiericati), in un pomeriggio domenicale con il centro storico della città animato da due street band trentine. La Libreria Galla ospiterà “She, Coltrane. Paintings for Alice”, mostra di dipinti di Giorgia Catapano dedicati alla figura di Alice Coltrane: sarà inaugurata il 13 maggio e rimarrà aperta sino al 28 maggio.

A far lievitare i numeri del festival arrivano poi le decine di live diffusi in numerosi locali cittadini, per una full immersion sonora ubiqua e ricca di varietà stilistica.

Gigi D’Alessio in concerto a settembre in piazza dei Signori di Vicenza

Grande estate in musica per Gigi D’Alessio che per la prima volta approda in piazza dei Signori a Vicenza con il suo “Dove c’è il sole tour”. Arriverà proprio l’8 settembre (ore 21), giorno della Festa dei Oto, arricchendo il cartellone di Vicenza in Festival, promosso da DuePunti Eventi in collaborazione con il Comune di Vicenza, nell’ambito di ViOff, il Fuori Fiera di Vicenza Oro. Il live del cantautore napoletano si aggiunge alle date già annunciate di Robert Plant, frontman dei Led Zeppelin nel tour Saving Grace (6 settembre), e del nuovo spettacolo “Lo strano incontro di Giorgio Panariello e Marco Masini (7 settembre).

Il concerto fa parte del fitto calendario live di Gigi, che prenderà il via con i 5 straordinari show di GIGI – UNO COME TE – Ancora insieme” in piazza del Plebiscito a Napoli, e terminerà con lo speciale appuntamento in programma il 4 ottobre al Mediolanum Forum di Milano.

D’Alessio riabbraccia il suo pubblico per cantare insieme le sue canzoni più amate, in una scaletta che racchiude oltre 30 anni di successi: dai brani storici come “Non mollare mai”, “Il cammino dell’età”, “Mon amour”, “Quanti amori”, “Como suena el corazon”, “Non dirgli mai”, fino a quelli più recenti come “La prima stella” e “Benvenuto amore”, “Noi due”, “L’ammore”, “Come me”, “Mentre a vita se ne va”, e tanti altri ancora.

Sul palco sarà accompagnato da Alfredo Golino (batteria), Roberto D’Aquino (basso), Pippo Seno (chitarre), Ciro Manna (chitarre), Checco D’Alessio (tastiere), Lorenzo Maffia (pianoforte e tastiere) e Max D’Ambra (tastiere e programmazione).

Vicenza in Festival è promosso da DuePunti Eventi in collaborazione con la Città di Vicenza, nell’ambito di VIOFF, il Fuori Fiera di Vicenza Oro.

I biglietti del concerto saranno disponibili in prevendita nel circuito Ticketone a partire dalle ore 18.00 di mercoledì 3 maggio.

Tutte le informazioni su: http://www.vicenzainfestival.it/

——
Fonte: Comune di Vicenza

Biblioteca Bertoliana, reading esclusivo di Titino Carrara

Titino Carrara, attore e regista proveniente da una delle ultime famiglie d’arte ancora in attività sarà in Biblioteca Bertoliana di Vicenza, giovedì 11 maggio 2023 per un reading con alcuni estratti appartenenti alla trilogia Caravancarrara: Strada Carrara”, “Manuale d’attore” e “La buca del diavolo”.

L’evento con Titino Carrara – un unicum che verrà messo in scena solo ed appositamente per l’occasione verrà proposto in doppio turno, alle 17 e alle 18, nella sala Manoscritti di Palazzo San Giacomo (contra’ Riale 5), per la limitata capienza di pubblico che l’antica sala offre.

Circondati da documenti antichi e rari, da manoscritti e archivi storici, tuttora custoditi in librerie del Settecento, si avrà la possibilità di compiere un viaggio nella memoria del nostro Paese, attraverso i ricordi della celebre compagnia teatrale. Un’esperienza esclusiva, impreziosita da una breve presentazione dell’archivio storico de “La Piccionaia”, donato nel 2019 alla civica vicentina (in fase di informatizzazione). I documenti di questo stesso archivio hanno rappresentato un’importante fonte per la realizzazione del docufilm “Il teatro vive solo se brucia: la straordinaria storia dei Carrara”, che lunedì 8 maggio alle 20.45 verrà presentato al Cinema Odeon di Vicenza. Alcune tra le più significative scene del film, prodotto dalla Ginko Film per la regia di Marco Zuin, sono state infatti girate proprio nella sede storica della Bertoliana di Palazzo San Giacomo, dove appunto è conservato l’archivio.

La partecipazione è gratuita, ma è necessaria la prenotazione scrivendo a [email protected].

Veri amanti del palcoscenico, i Carrara discendono direttamente dalle antiche compagnie itineranti del Cinquecento. La loro storia è quella di un teatro, quello popolare, che non c’è più, e di un Paese, il nostro, che dal secondo dopoguerra alla metà degli anni ’60 è cambiato radicalmente.

In un viaggio picaresco dal sud al nord, partendo dalla Sicilia e arrivando in Veneto, nell’ultimo secolo i Carrara hanno attraversato tutto lo Stivale portando il teatro laddove mai sarebbe potuto arrivare. Finanziato da Regione del Veneto e Veneto Film Commission, il documentario “Il teatro vive solo se brucia: la straordinaria storia dei Carrara” è stato realizzato grazie al sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission, in collaborazione con l’associazione Pipa e Pece, con il contributo della stessa La Piccionaia-Centro di produzione teatrale e del Caseificio Tonon.

Il trailer del docufilm è disponibile al link https://vimeo.com/799521433.

——
Fonte: Comune di Vicenza

Quattrozampeinfiera, a Vicenza arriva la manifestazione pet friendly

Attivazione mentale, Rally-O, Dog agility, splash dog, Disc dog, puppy class e tanto altro. Numerose le attività che Vicenza si prepara ad accogliere dedicate a cani, gatti e umani il 27 e 28 maggio 2023, a Quattrozampeinfiera, la “due giorni pet friendly” più famosa d’Italia.

Un weekend di puro divertimento all’insegna della formazione e della informazione nel quartiere fieristico di Vicenza di Italian Exhibition. Numersose le attività previste per intrattenere i visitstatori come la Tv di Qzf, la Pet a Porter per sfilare col proprio cane o gatto, la Doggy Show by Monge o l’American Style Dog Show by Farmina dedicato ai cani di razza.

I visitatori, accompagnati dai loro amici fedeli, potranno testare e acquistare prodotti e servizi dedicati alla cura e al benessere dei loro animali, confrontarsi con educatori cinofili, comportamentalisti, veterinari, toelettatori, esperti di settore per ottenere informazioni utili a interpretare correttamente e soddisfare quindi i bisogni dei propri pet.

Per chi ha intenzione di inserire un cane o un gatto nel proprio nucleo familiare, sarà possibile interfacciarsi con le numerose associazioni o gli allevatori di razza di cani e gatti presenti alla manifestazione.

Nel Felis&DogsWorld, gli allevatori saranno presenti con i loro esemplari per informare i futuri owners sulle peculiarità caratteriali delle singole specie e per capire quale sia più in linea col proprio stile di vita.

Numerose le razze feline presentate nel Felis World quali Sacri di Birmania, Ragdoll, Bengala, Certosini, Elf e Dwelf, Sphynx, Maine coon, Scottish fold e straight. Per la prima volta, per gli amanti dei gatti, sarà realizzata l’interactivity room, uno spazio ampio dove i felini possano sentirsi un po’ come a casa con tutti gli accessori per l’igiene, l’alimentazione e il gioco. Un’area accessibile ai visitatori che desiderano interagire con i mici ed essere in contatto diretto con loro in piena tranquillità.

Nel Dogs World invece, tra le tante razze presenzieranno anche Akitainu, basset hound, French Bouledogue, Labrador, Spitz nano , Cocker spaniel inglese, Cocker americano, Weimaraner, Bovaro delle fiandre, Pastori del caucaso.

A Quattrozampeinfiera spazio anche alle competizioni per cani meticci o cani di razza. All’interno della manifestazione, per la prima volta, si disputerà l’American Style DogShow by Farmina, una competizione di bellezza alla portata di tutti con una classifica improntata sul modello americano.

L’ingresso alla fiera è a pagamento. ORARI: SABATO e DOMENICA dalle 10.00 alle 19.00. Chiusura casse ore 18.00.

La Colonna infame di Vicenza. Passeggiare nella storia (puntata 1)

A Vicenza esiste una colonna infame, ovvero un monumento che ha lo scopo di ricordare un grave fatto criminoso. Vicenza ha un lato oscuro, fatto di misteri e di cruenti fatti di sangue. Ecco il racconto di un omicidio che ha coinvolto una delle più importanti famiglie nobili di Vicenza e che viene ricordato da una lapide nel cuore della città. Galeazzo fu un cittadino benestante con una grande passione per l’occultismo e le armi. Nel XVI secolo molte delle famiglie vicentine erano in perenne conflitto tra di loro e non mancavano mai le occasioni per offendersi strada facendo e per sfidarsi a duello in Piazza dei Signori o in Campo Marzo.

La sorella di Galeazzo, Isabetta, era innamoratissima di uno dei figli dei conti Valmarana, Alberto, il quale però non corrispondeva minimamente questo sentimento. Isabetta, pur di riuscire ad avvicinare Alberto (di circa 20 anni più giovane di lei), gli offrì in sposa sua figlia. Quando Alberto rifiutò anche l’offerta di matrimonio della figlia di Isabetta, Galeazzo prese il fatto come un’offesa gravissima rivolta alla sua famiglia e iniziò a spedire lettere con minacce di morte a tutti i componenti della famiglia Valmarana.

Poco dopo iniziò a vendere gradualmente tutte le sue proprietà (compresa la propria abitazione, che vendette allo zio, il quale pretese un risarcimento quando la demolirono) e quando si trovò a non possedere quasi più niente, il 3 luglio 1548, assieme al fratello Leonardo, al pluriomicida Iseppo Almerico e ad altri briganti (nei documenti viene nominato un certo Cecone) fece irruzione in casa Valmarana uccidendo Alberto, due suoi fratelli e due servitori accorsi in aiuto. Poi (si pensa per non avere troppi problemi legali) fece irruzione anche in casa del notaio Monza (amico dei Valmarana) uccidendolo. Dopo la strage, il gruppo fuggì dalla città in preda al panico. Galeazzo da Roma si rifugiò a Como dove fondò una famiglia che, con gli anni, divenne nobile. Leonardo da Roma (che le cronache dell’epoca tratteggiano come un personaggio molto violento, per il quale uccidere era quasi una sorta di insana passione) per i suoi crimini fu espulso per la seconda volta dalla Serenissima e si arruolò nell’esercito. Iseppo Almerico, invece, fu l’unico a pagare per i suoi delitti, in quanto fu processato e impiccato a Firenze. Della strage, esiste un ricordo nella lapide posta alla fine di Corso Palla- dio, sotto il portico della attuale libreria Traverso.

vicenza colonna infame
La colonna separa le vetrine della libreria Traverso in Corso Palladio a Vicenza

Questa lapide è una colonna infame, ovvero un monumento eretto in memoria (con disprezzo) di atti criminali commessi da varie persone. Detta colonna fu fatta costruire sul sito della casa di Galeazzo Da Roma, la quale venne appositamente rasa al suolo come tentativo di cancellare qualsiasi resto fisico della vita di Galeazzo in questa città.

Da Storie Vicentine n. 6 gennaio-febbraio 2022


In uscita il prossimo numero di Maggio 2023
distribuito nelle edicole del centro e prima periferia e agli Abbonati
Prezzo di copertina euro 5
Abbonamento 5 numeri euro 20
Over 65 euro 20 (due abbonamenti)

Montecchio Maggiore, alla scoperta del Castello di Romeo e della chiesetta degli alpini

Vi avevamo parlato dei noti castelli di Giulietta e Romeo di Montecchio Maggiore, collegati ai manoscritti di Luigi Da Porto. Li avevamo visti da fuori e solo al castello di Giulietta avevamo potuto entrare e salire a vedere il panorama. Ora siamo stati in quello di Romeo e abbiamo risalito la torretta. Non solo: lì vicino si trova anche la suggestiva chiesetta degli alpini, bellissima da visitare come altre chiese del vicentino.

torre romeo
La torre all’interno del castello di Romeo. Foto: m.c.

L’interno del castello di Romeo

Non meno affascinante del castello di Giulietta, è quello di Romeo, situato un po’ più in basso nella stessa collina. All’entrata si possono notare numerose sedie allestite per spettacoli teatrali o manifestazioni medioevali. Poi c’è la torre interna, accessibile al pubblico. Si entra e si risale una scala di legno molto stretta e ripida, che porta ai vari piani della torre.

scala torre romeo
La scala da cui si risale la torre di Romeo. Foto: m. c.

Ed ecco che si rimane sorpresi da piccole mostre installate nei vari piani. Qui si trova molto materiale storico e fotografico che narra la leggenda dei due innamorati, la faida tra montecchi e capuleti e la storia di Luigi Da Porto. Molte foto riguardano le precedenti edizioni delle manifestazioni medioevali che ricordano la “faida”. Fra uno foto e l’altra ci sono anche dei romantici dipinti.

foto
Alcune foto che riguardano le precedenti edizioni delle manifestazioni medioevali. Foto: m.c.

Poi si continua a salire, fino ad arrivare in cima alla torre. Qui si viene sorpresi da un panorama mozzafiato. La terrazza è piccola e dà un lieve senso di vertigine. Ma arrivati in cima, il primo pensiero è “valeva la pena di fare tutte quelle scale”. Qui il punto di vista è diverso e opposto al castello di Giulietta: Si vede appunto l’altro castello e il panorama a 360 gradi su Montecchio e tutti i paesi limitrofi.

vista romeo
Dalla cima della torre di Romeo di vede il castello di Giulietta e il panorama su Montecchio.

La chiesetta degli Alpini

Nei pressi del castello di Romeo, oltrepassato il parcheggio si trova anche la suggestiva chiesetta degli alpini. Dedicata alla Madonna dei Castelli e situata proprio tra i due antichi manieri in cima al colle, fu benedetta il 4 ottobre del 1945. Non tutti sanno però che venne edificata a seguito di un voto fatto da un alpino di ritorno dalla Campagna di Russia nel 1942.

chiesetta alpini
L’esterno della chiesetta degli alpini. Foto: Marta Cardini

Il valoroso soldato promise che, se fosse tornato a casa sano e salvo dalla guerra, avrebbe dedicato una piccola chiesa alla Vergine. La costruzione dell’edificio ebbe inizio nell’ottobre dello stesso anno e fu resa possibile grazie al sostegno del Comando del Battaglione Monte Berico del 10° Reggimento Alpini nonché dell’Ente Provinciale per il Turismo.

Il progetto della Chiesetta fu predisposto dall’architetto Ferdinando Forlati, che si era occupato, pochi anni prima, dell’ intervento di restauro e consolidamento dei due vicini Castelli, avvenuto intorno al 1939. Venne così ideato un bellissimo edificio, in piena armonia con il territorio circostante, dominato dal profilo dei Monti Lessini, dei Colli Berici e delle Piccole Dolomiti.

interno chiesetta
L’interno della chiesetta degli alpini. Foto: m.c.

Il risultato fu quello di una Chiesetta semplice, caratterizzata da linee severe e da un’impronta medievale, costruita utilizzando la pietra del territorio. La facciata è caratterizzata da un breve porticato e da un piccolo campanile a vela sul frontone.

I gradini in pietra tenera di Vicenza che conducono il visitatore, da Via Castelli 4 Martiri, all’entrata della Chiesetta, furono probabilmente gli ultimi blocchi di pietra estratti presso le nostre Priare, prima che cessasse l’attività estrattiva e fossero utilizzate come fungaia.

romeo
Il castello di Romeo visto dalla chiesetta degli alpini. Foto: m.c.
quadro
La riproduzione di quadro di Hayez che raffigura Giulietta e Romeo all’interno del castello di Romeo. Foto: m.c.

 

 

 

 

 

Antonio di Lorenzo presenta il 4° volume di “Uniche! Le grandi donne vicentine della storia”

Venerdì 5 maggio alle 20.30, la sala grande della biblioteca comunale di Montebello Vicentino ospiterà la presentazione del quarto volume di “Uniche! Le grandi donne vicentine della storia”, opera di Antonio Di Lorenzo, giornalista da 37 anni, che ha lavorato al Gazzettino di Venezia e al Giornale di Vicenza, del quale è stato a lungo caporedattore.

Nel libro di Antonio Di Lorenzo sono tracciate le figure di 18 donne vicentine, dagli antichi romani a oggi, che sono davvero straordinarie per le loro storie e per il segno che hanno lasciato. Di Lorenzo ha voluto privilegiare, le donne sconosciute, dimenticate e comunque sorprendenti. Per molte di loro è la prima volta che viene raccontata la loro vita. E anche per le donne più conosciute, vengono offerti al lettore nuovi aspetti e approfondimenti.

Si potrà ad esempio scoprire la vita dell’antenato vicentino di Jane Fonda, la celebre attrice di Hollywood, che discende dal conte Giovanni John Gualdo, vicentino appunto, partito da Vicenza e approdato a Philadelphia nella seconda metà del Settecento. Fu il primo musicista degli Stati Uniti, tanto che i suoi spartiti sono conservati alla biblioteca del Congresso americano.

L’evento è proposto dall’Assessorato alla Cultura e della biblioteca. Per info: 0444 649378 – [email protected].

“Car/men” dei Chicos Mambo in prima nazionale per chiudere Danza in rete festival Vicenza – Schio

Giovedì 4 maggio 2023 alle 20 e 45, nella Sala Maggiore del Teatro Comunale, torna con “Car/men” la compagnia franco-catalana dei Chicos Mambo guidata dal coreografo e direttore artistico Philippe Lafeuille. Il tutto per una conclusione festosa, ironica e dissacrante per Moving Souls”, la sesta edizione di Danza in Rete Festival | Vicenza – Schio.

“Car/men” è uno degli spettacoli cult del loro repertorio e a Vicenza sarà una prima nazionale. Ancora una compagnia internazionale, in scena al Festival promosso dalla Fondazione Teatro Comunale di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Civico di Schio, dedicato all’arte coreutica in tutte le sue forme, per presentare sulla scena di danza nazionale un’originalissima rivisitazione del personaggio creato da Georges Bizet, una “Carmen 2.0” proposta dagli eclettici danzatori, tutti uomini, avvolti in scena nei coloratissimi costumi creati da Corinne Petitpierre. Si tratta di un ritorno molto atteso dal pubblico, quello dei Chicos Mambo, la compagnia francese fondata a Barcellona nel 1994 da Philippe Lafeuille, una compagnia che nei suoi quasi trent’anni di attività ha avuto un grande successo in tutto il mondo e arriva in Italia dopo mesi di repliche sold out a Parigi e in tutta la Francia; indimenticabile è stata la loro esibizione nel 2018 al Teatro Comunale di Vicenza, con Philippe Lafeuille a condurre le danze coinvolgendo tutti gli spettatori, al termine dello spettacolo “Tutu”.

Come di consuetudine prima degli spettacoli in sala Maggiore, giovedì 4 maggio alle 20.00 al Ridotto si svolgerà l’Incontro con la Danza; a condurlo in occasione di “CAR/MEN” sarà Carmelo A. Zapparrata, giornalista e critico di danza per testate specializzate come Danza&Danza, Hystrio, Classic Voice e per l’edizione di Bologna del quotidiano La Repubblica. Zapparrata racconterà al pubblico la molteplicità di generi che la compagnia utilizza nell’originale spettacolo, il rigore tecnico e interpretativo che caratterizza le performances dei danzatori e la vicenda del creatore e anima del gruppo, il coreografo francese Philippe Lafeuille.

“CAR/MEN” è uno spettacolo ideato per far divertire il pubblico, una messa in scena ricca ed esuberante che accoglie e trasforma generi artistici diversi come la danza, il teatro, il canto, la clownerie, oltre ad avvalersi di un ambiente digitale di straordinaria potenza per la scenografia e le luci, curate da Dominique Mabileau. Lo spettacolo, che ha debuttato in Francia nel 2019, una fantasia coreografica originalissima, ironica e trasgressiva, con richiami inevitabili alla Spagna e ai suoi stereotipi, all’opera, ai personaggi diventati miti in chiave contemporanea, riafferma la camaleontica bravura di Philippe Lafeuille e dei suoi danzatori: il coreografo crea un gioco di maschere per approcciare Carmen, icona di riferimento dell’opera e non solo, rivisitata migliaia di volte, proponendola in tutte le sue infinite sfumature. “Libera è nata, libera morirà” – il grido finale della sigaraia – si traduce in libertà di movimento, senza codificazioni o etichette, in una creazione artistica che va oltre i generi, mixando sapientemente opera e balletto, danza contemporanea e flamenco, il comico e il tragico, corpi danzanti, voce, parole e musica. 

Anche l’”inevitabile” musica di Bizet viene coperta nelle sue tracce per scoprire chi sia veramente Carmen. Squarci digitali creano incontri tra un cantante e i danzatori che a loro volta, con la loro presenza maschile molto caratterizzata, vivono e interpretano l’eterno femminile. Gli scenografici costumi a balze aggiungono fronzoli alla vita, mentre la luce degli abiti penetra nell’arena dei ricordi e dei sentimenti. Un’ode alla libertà che si traduce in una dedica sfolgorante a questo quadro di vita “iberica” che accende il buonumore del pubblico, tra l’immagine di un Minotauro volante e un torero sulle punte. “Quasi una dedica sfolgorante a questi momenti di vita spagnola, forse un modo per dire: non ho dimenticato….. e quindi olé Carmen, in tutte le sue sfumature , perché ‘l’amour est enfant de bohème, qui n’a jamais connu de loi’” come spiega Philippe Lafeuille nelle sue note di regia sullo spettacolo.

I danzatori in scena a Vicenza sono: Antoine Audras, Antonin «Tonbee» Cattaruzza, Phanuel Erdmann, Jordan Kindell, Samir M’Kirech, Jean-Baptiste Plumeau, Lucas Radziejewski, Stéphane Vitrano.  

CREDITI

ideazione e coreografia Philippe Lafeuille 

assistente Corinne Barbara

canto Antonio Macipe 

concezione video Do Brunet  

luci Dominique Mabileau, assistita da d’Armand Coutant

ideazione costumi Corinne Petitpierre, assistita da Anne Tesson 

colonna sonora assemblata da Antisten

produzione Compagnie La Feuille d’Automne: Xavier Morelle,Matthieu Salas

coproduttori Victor Bosch – Lling music, Quartier Libre Productions, Le Théâtre de la Coupole de Saint Louis / Alsace, Le Quai des Arts – Relais Culturel Régional / Argentan, KLAP Maison pour la danse à Marseille (residenza finale 2019)

con il sostegno di L’Orange Bleue – espace culturel d’Eaubonne, L’Espace Michel Simon de Noisy-le-Grand – Micadanses / residenza creativa specifica

distribuzione Quartier Libre

Chicos Mambo

La compagnia incarna il sogno del coreografo che l’ha fondata, Philippe Lafeuille, ovvero “fare della danza una commedia”. L’artista scopre la danza grazie ad uno spettacolo di Maurice Béjart e nella sua carriera ha ballato sia con Madonna che con Rudolf Nureyev; nel 1994 a Barcellona, fonda i Chicos Mambo insieme a due danzatori la cui esperienza e senso dell’umorismo sono l’essenza dello spirito dissacrante, ma sempre con sublime ironia, che anima i loro spettacoli. Già con le prime creazioni i Chicos Mambo trionfano sia in Spagna che Francia, ma il vero successo internazionale giunge con lo spettacolo del 1998, “Méli-Mélo”, mentre Philippe Lafeuille si afferma come artista eclettico e multidisciplinare. Le sue creazioni sono sempre originalissime, un mix sapiente di generi, dalla danza al teatro, dalle clownerie alle arti plastiche e alle acrobazie, spettacoli di grande ironia e divertimento per il pubblico sostenuti dalle indiscusse abilità tecniche dei performer, indistintamente danzatori, acrobati, attori e cantanti.

Prima di “CAR/MEN” dei Chicos Mambo in Sala Maggiore si svolgerà una performance nell’ambito del Progetto Supporter, la sezione del Festival che mette in luce giovani promesse della danza contemporanea che hanno in questo contesto la possibilità di esibirsi prima di alcuni importanti spettacoli del Festival: pochi minuti di grande intensità, per offrire agli spettatori una visione delle tendenze coreografiche più innovative e per dare ai nuovi interpreti la possibilità di farsi conoscere a un vasto pubblico. Giovedì 4 maggio sarà in scena “Ordinary People”, un lavoro creato e interpretato da Marco di Nardo e Juan Tirado su musica di Andrea Buttafuoco, una produzione Frantics Dance Company sulla possibilità degli esseri umani di amare ed essere amati, discutere e comunicare gli uni con gli altri, una ricerca antropologica in danza su come le persone siano messe alla prova dall’ambiente che le circonda, e su come siano in grado di trovare soluzioni per affrontare i problemi. La creazione è stata selezionata per la Vetrina della giovane danza d’autore – Anticorpi XL 2022.

Frantics è una compagnia di teatrodanza con sede in Germania, con un’esperienza decennale nelle arti performative. I componenti, italiani e spagnoli soprattutto, condividono la loro visione a partire dalla creatività e versatilità per la creazione, che è una delle loro qualità più sviluppate. La compagnia è stata premiata in numerose occasioni, in contesti internazionali prestigiosi. Lo stile attinge e mixa diverse discipline di danza e movimento, sia urbane che contemporanee, teatro testuale e fisico, con influenze che vanno dalla letteratura ai saggi filosofici.

Danza in Rete Festival | Vicenza – Schio, giunto alla sesta edizione, si avvale della direzione artistica di Pier Giacomo Cirella in collaborazione con Loredana Bernardi e Alessandro Bevilacqua; è riconosciuto e sostenuto dal Ministero della Cultura ed è realizzato con il supporto della Camera di Commercio di Vicenza; è sostenuto inoltre da società a capitale pubblico come Viacqua e dalle sponsorizzazioni di aziende private: Webuild, Mecc Alte, D-Air Lab.

www.festivaldanzainrete.it

Abu Simbel e Philae sul Nilo, a Vicenza il racconto della “faraonica” impresa di salvaguardia

Ci furono anche maestranze e imprese venete tra i protagonisti dell’imponente opera di salvaguardia dei templi egizi di Abu Simbel e Philae tra gli anni ’60 e ‘70 del secolo scorso. A raccontare l’impresa epocale del trasferimento dei templi sul Nilo sarà Silvana Anna Bianchi, storica, venerdì 5 maggio alle 17 nella sala Dalla Pozza di Palazzo Cordellina (contra’ Riale 12) di Vicenza.

Attraverso immagini e documenti, la conferenza del ciclo primaverile 2023 della sezione di Vicenza di Italia Nostra, organizzata in collaborazione con la Biblioteca civica Bertoliana, darà conto del lavoro portato avanti da un vasto gruppo di archeologi e tecnici per scongiurare il rischio di inondazione dei templi egizi in seguito alla costruzione della diga di Assuan, voluta nel 1955 dal governo del generale Nasser.
Su questo sfondo, Bianchi presenterà il significativo ruolo avuto dalle maestranze e dalle imprese venete, in special modo vicentine e veronesi, nel faraonico trasloco dei monumenti e nel salvataggio di beni dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Introdurrà l’incontro Giamberto Bochese, che coordina la raccolta e la pubblicazione dei nuovi documenti vicentini e veronesi.

In occasione dell’appuntamento di Italia Nostra, la Bertoliana allestirà nelle sede storica di Palazzo San Giacomo una vetrina tematica dedicata ai libri sull’Egitto donati alla civica di Vicenza da Christian Greco, direttore del Museo Egizio e tra i curatori della mostra “I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone”, visitabile in Basilica Palladiana fino al 28 maggio.
Informazioni: www.mostreinbasilica.it

L’incontro è ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per ulteriori informazioni: [email protected]

Silvana Anna Bianchi, storica è laureata in Lettere con tesi in Storia medievale, specializzazione in Archivistica e ha un dottorato di ricerca in Beni culturali. Già docente nella scuola superiore e all’università, collabora con enti, istituzioni e case editrici in attività di ricerca, divulgazione e aggiornamento. È autrice di libri e articoli con attenzione prevalente ai temi delle fonti storiche, della storia di genere e della salvaguardia del patrimonio culturale. Sui temi Unesco ha pubblicato, oltre a vari saggi, il volume “L’importanza di voler chiamarsi Unesco. La città di Verona tra mito di Giulietta e Patrimonio dell’umanità” (Le Monnier, 2017).

 

——
Fonte: Abu Simbel e Philae sul Nilo, venerdì 5 maggio la faraonica impresa di salvaguardia , Comune di Vicenza