martedì, Dicembre 16, 2025
Home Blog Pagina 380

Ucraina, bombardamenti russi a Kherson, due vittime

0

KHERSON (UCRAINA) (ITALPRESS) – Bombardamenti russi sul quartiere Korabelnyi, a Kherson. Secondo quanto riferito dalle autorità ucraine, due persone morte e altre 22 sono rimaste ferite.

sat/gsl
(Fonte video: Amministrazione Militare Regionale di Kherson)

Fontana “Romeo insista affinché Lombardia resti alla Lega”

0

MILANO (ITALPRESS) – “Massimiliano Romeo deve insistere perché la Lombardia resti alla Lega. È una cosa che sostengo anche io da sempre. Si devono fare delle valutazioni che prescindono dal numero dei voti che si hanno. Poi potrà essere la Lega o un altro partito, ma io credo che la Lega dia le condizioni migliori”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana a margine dell’evento per gli 80 anni di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. Sul fatto che i “Team Vannacci” non diventino circoli politici alternativi alla Lega, come uscito dal consiglio federale del Carroccio di martedì scorso, “la posizione mi sembra sia stata abbastanza chiarita. Ora vediamo cosa succederà. Se la sottoscrivo? Sono uno di quelli che l’ha richiesta”.
xh7/trl/mca3

Fondazione MUVIN, svelato il concept del futuro Museo del Vino di Verona

0

VENEZIA (ITALPRESS) – Si è tenuta oggi, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, a Venezia, la III Conferenza Internazionale promossa dalla Fondazione MUVIN, intitolata Il Museo del Vino tra Cultura, Innovazione e Identità Territoriale. Il convegno è stato l’occasione per fornire numerosi aggiornamenti sul progetto che porterà alla costruzione del Museo Nazionale del Vino, a Verona.
Un pubblico composto da esperti, istituzioni, accademici e operatori di settore ha preso parte a una giornata di confronto interdisciplinare, volta a delineare i contenuti, gli impatti e il modello innovativo di questo progetto culturale unico nel suo genere in Italia. L’obiettivo: creare uno dei più importanti hub internazionali sulla cultura e la civiltà del vino. Il progetto ha infatti l’ambizione di posizionarsi al livello delle best pratices presenti in Europa quali La Citè du Vin di Bordeaux, WoW World of Wine di Porto e Vivanco in Spagna.
L’appuntamento ha idealmente raccolto il testimone dalla seconda edizione della International Conference on Wine Museums, svoltasi a Verona nell’ottobre 2024.
I saluti istituzionali hanno visto l’intervento del Presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti. Hanno inviato manifestazioni di piena adesione e supporto al progetto anche il Presidente di Veronafiere Federico Bricolo e, sul fronte della politica nazionale, il senatore Matteo Gelmetti e il deputato Ciro Maschio.
La conferenza – moderata dal giornalista e saggista Massimo Zanichelli – si è poi articolata in due sessioni tematiche: la prima dedicata a genesi, visione e impatto del progetto sul territorio nazionale e la comunità locale; la seconda, incentrata sugli aspetti creativi, relativi al concept plan architettonico, l’identità, i contenuti e il percorso di visita del nuovo hub.
L’apertura è stata affidata a Diego Begalli, Presidente della Fondazione MUVIN e già Prorettore dell’Università di Verona, che ha delineato la missione culturale e identitaria del polo culturale, evidenziandone il ruolo nella valorizzazione del patrimonio enologico italiano.
“Il nuovo polo culturale sarà unico nel suo genere nel panorama nazionale e internazionale, poichè dedicato all’esplorazione a tutto tondo della cultura del vino – ha dichiarato Begalli – Ben lontano dal concetto tradizionale di museo, sarà un hub partecipativo volto a stimolare il continuo dialogo intergenerazionale, grazie ai linguaggi dell’innovazione, della formazione e dell’edutainment”.
A seguire, Enrico Ghinato, manager e membro del consiglio della Fondazione Muvin, ha illustrato la sostenibilità economico-finanziaria dell’iniziativa, che ha beneficiato finora di un finanziamento di 300 mila euro per tre anni da parte della Regione Veneto, grazie all’iniziativa del consigliere Enrico Corsi. “Il progetto – ha spiegato Ghinato -, superata la fase di startup, potrà raggiungere 350 mila visitatori l’anno a regime, con un impatto occupazionale stimato tra 80 e 130 nuovi posti di lavoro. Il fatturato, previsto a 6 milioni di euro nella fase iniziale, potrebbe raddoppiare nel giro di dieci anni”. ‘L’investimento è stimato in 25 milioni di euro e s’ipotizza, nelle assunzioni del business plan, che venga sostenuto attraverso ricorso all’equity per 8 milioni, a un finanziamento per 7 milioni e al sostegno pubblico per 10 milionì, ha aggiunto Ghinato, che ha concluso: ‘Si tratta di un investimento opportuno per un comparto come quello enologico, che caratterizza l’economia del Made in Italy nel mondo. L’iniziativa, inoltre, sarà fondamentale per lo sviluppo di un nuovo tipo di turismo per Verona, quello dell’enogastronomia, che sostiene la destagionalizzazione dei flussi e accresce la qualità dei visitatorì.
Ad approfondire il tema degli impatti sul territorio, è stato Francesco Pecci, economista e responsabile spin-off dell’Università di Verona. “Sulla base dei flussi turistici attuali – ha spiegato lo studioso – si raggiunge un valore stimato di circa 350 mila visitatori annuali, a regime. Cifre che prefigurano, per la città di Verona, una rilevante crescita dell’indotto e una spinta significativa all’enoturismo. In questo senso il nostro studio non rileva una creazione di valore solo per la città, ma anche per il Veneto e l’intero territorio nazionale”.
Ha concluso la prima sessione Giuseppe Costa, CEO di Costa Edutainment, gruppo leader in Italia nella gestione e promozione di musei di nuova generazione, con un contributo video nel quale ha condiviso una riflessione sui nuovi modelli di edutainment e musealità esperienziale, ispirata alle best practice internazionali. Il Gruppo Costa ha dichiarato la propria disponibilità a candidarsi alla gestione dell’iniziativa, auspicando che essa venga portata a termine, perchè assente nel panorama italiano e in assoluta tendenza con i trend internazionali.
Nella seconda parte della mattinata è stato presentato il concept plan architettonico del nuovo hub, esito di una collaborazione sinergica tra lo Studio Ardielli Fornasa Associati e Mirko Scaratti. “Al centro del nostro lavoro – ha spiegato Marco Ardielli, che ha coordinato il team di progettisti – vi è l’idea di un’integrazione armonica tra esperienze digitali e analogiche, tra spazi e oggetti fisici, per costruire una narrazione che coinvolga attivamente il pubblico. Si tratta di un progetto ambizioso e innovativo, che si snoderà all’interno di spazi flessibili e interattivi e, al tempo stesso, s’integrerà armoniosamente nel contesto urbano attraverso la presenza di un parco attrezzato, pensato come luogo di incontro, socialità e fruizione collettiva. Il nuovo hub si configura così come un ponte vivo tra l’architettura e la città: non solo un contenitore, ma un luogo aperto e in dialogo costante capace di trasformare la visita in un’esperienza partecipativa e memorabile”.
Per la prima volta sono stati mostrati i moodboard delle sale espositive e delle aree comuni, rivelando un progetto attento alla coerenza tra estetica, funzionalità e storytelling. Ogni ambiente è stato pensato per accompagnare il visitatore in un percorso fluido, in cui cultura, design e quotidianità si fondono in un’esperienza organica e coinvolgente.
Steve Charters, docente alla Burgundy Business School, Master of Wine e autorità nel campo dei wine studies, a capo del comitato internazionale di esperti che ha redatto l’indice dei contenuti del museo, ha poi offerto una lettura meta progettuale del nuovo hub, inquadrandolo nel contesto internazionale e sottolineandone le caratteristiche distintive.
Al suo fianco, lo storico britannico ed esperto di civiltà e comunicazione del vino Graham Harding, docente a Oxford. ‘Abbiamo immaginato un luogo nuovo, che racconterà la cultura del vino con uno sguardo duplice: da un lato, le sue radici storiche e culturali; dall’altro, le sfide contemporanee, facendone una lente per interpretare tematiche globali, dalla geopolitica al cambiamento climaticò, ha spiegato Charters. Gli ha fatto eco il collega di Oxford, che ha svelato la frase guida che aprirà il percorso museale: “Il vino ha cambiato il genere umano più di quanto il genere umano abbia cambiato il vino”.
In chiusura, Antonio Scuderi, ceo di Capitale Cultura Group e docente di Digital Heritage allo IED e alla Link University, ha illustrato il progetto del percorso di visita. “Il nuovo hub – ha spiegato – nasce per offrire un’esperienza coinvolgente ed educativa, capace di valorizzare in sinergia le dimensioni globale e locale, attraverso una narrazione a più livelli di approfondimento, a seconda delle caratteristiche dei visitatori”. A caratterizzare il percorso di visita sarà l’impiego di tecnologie immersive e di realtà estesa di ultimissima generazione, con soluzioni specifiche per i più piccoli e i portatori di disabilità. L’utilizzo mirato dell’Intelligenza Artificiale consentirà un livello molto alto di personalizzazione dell’esperienza, ma anche la partecipazione diretta del pubblico. Questa tecnologia consentirà ai visitatori di plasmare i contenuti di alcune sezioni, che saranno veri e propri laboratori in perenne evoluzione.
Grazie al contributo della Regione Veneto, la Fondazione Muvin ha anche aggiornato il proprio sito web, all’interno del quale una nuova sezione, intitolata Winepedia, costituisce un compendio divulgativo approfondito e sulla cultura e l’economia del vino, con 100 schede editoriali curate da un team di esperti. Il sito è consultabile all’indirizzo fondazionemuseodelvino.it.

– foto f29/Italpress –
(ITALPRESS).

Fondazione MUVIN, svelato il concept del futuro Museo del Vino di Verona

0

VENEZIA (ITALPRESS) – Si è tenuta oggi, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, a Venezia, la III Conferenza Internazionale promossa dalla Fondazione MUVIN, intitolata Il Museo del Vino tra Cultura, Innovazione e Identità Territoriale. Il convegno è stato l’occasione per fornire numerosi aggiornamenti sul progetto che porterà alla costruzione del Museo Nazionale del Vino, a Verona.
Un pubblico composto da esperti, istituzioni, accademici e operatori di settore ha preso parte a una giornata di confronto interdisciplinare, volta a delineare i contenuti, gli impatti e il modello innovativo di questo progetto culturale unico nel suo genere in Italia. L’obiettivo: creare uno dei più importanti hub internazionali sulla cultura e la civiltà del vino. Il progetto ha infatti l’ambizione di posizionarsi al livello delle best pratices presenti in Europa quali La Citè du Vin di Bordeaux, WoW World of Wine di Porto e Vivanco in Spagna.
L’appuntamento ha idealmente raccolto il testimone dalla seconda edizione della International Conference on Wine Museums, svoltasi a Verona nell’ottobre 2024.
I saluti istituzionali hanno visto l’intervento del Presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti. Hanno inviato manifestazioni di piena adesione e supporto al progetto anche il Presidente di Veronafiere Federico Bricolo e, sul fronte della politica nazionale, il senatore Matteo Gelmetti e il deputato Ciro Maschio.
La conferenza – moderata dal giornalista e saggista Massimo Zanichelli – si è poi articolata in due sessioni tematiche: la prima dedicata a genesi, visione e impatto del progetto sul territorio nazionale e la comunità locale; la seconda, incentrata sugli aspetti creativi, relativi al concept plan architettonico, l’identità, i contenuti e il percorso di visita del nuovo hub.
L’apertura è stata affidata a Diego Begalli, Presidente della Fondazione MUVIN e già Prorettore dell’Università di Verona, che ha delineato la missione culturale e identitaria del polo culturale, evidenziandone il ruolo nella valorizzazione del patrimonio enologico italiano.
“Il nuovo polo culturale sarà unico nel suo genere nel panorama nazionale e internazionale, poichè dedicato all’esplorazione a tutto tondo della cultura del vino – ha dichiarato Begalli – Ben lontano dal concetto tradizionale di museo, sarà un hub partecipativo volto a stimolare il continuo dialogo intergenerazionale, grazie ai linguaggi dell’innovazione, della formazione e dell’edutainment”.
A seguire, Enrico Ghinato, manager e membro del consiglio della Fondazione Muvin, ha illustrato la sostenibilità economico-finanziaria dell’iniziativa, che ha beneficiato finora di un finanziamento di 300 mila euro per tre anni da parte della Regione Veneto, grazie all’iniziativa del consigliere Enrico Corsi. “Il progetto – ha spiegato Ghinato -, superata la fase di startup, potrà raggiungere 350 mila visitatori l’anno a regime, con un impatto occupazionale stimato tra 80 e 130 nuovi posti di lavoro. Il fatturato, previsto a 6 milioni di euro nella fase iniziale, potrebbe raddoppiare nel giro di dieci anni”. ‘L’investimento è stimato in 25 milioni di euro e s’ipotizza, nelle assunzioni del business plan, che venga sostenuto attraverso ricorso all’equity per 8 milioni, a un finanziamento per 7 milioni e al sostegno pubblico per 10 milionì, ha aggiunto Ghinato, che ha concluso: ‘Si tratta di un investimento opportuno per un comparto come quello enologico, che caratterizza l’economia del Made in Italy nel mondo. L’iniziativa, inoltre, sarà fondamentale per lo sviluppo di un nuovo tipo di turismo per Verona, quello dell’enogastronomia, che sostiene la destagionalizzazione dei flussi e accresce la qualità dei visitatorì.
Ad approfondire il tema degli impatti sul territorio, è stato Francesco Pecci, economista e responsabile spin-off dell’Università di Verona. “Sulla base dei flussi turistici attuali – ha spiegato lo studioso – si raggiunge un valore stimato di circa 350 mila visitatori annuali, a regime. Cifre che prefigurano, per la città di Verona, una rilevante crescita dell’indotto e una spinta significativa all’enoturismo. In questo senso il nostro studio non rileva una creazione di valore solo per la città, ma anche per il Veneto e l’intero territorio nazionale”.
Ha concluso la prima sessione Giuseppe Costa, CEO di Costa Edutainment, gruppo leader in Italia nella gestione e promozione di musei di nuova generazione, con un contributo video nel quale ha condiviso una riflessione sui nuovi modelli di edutainment e musealità esperienziale, ispirata alle best practice internazionali. Il Gruppo Costa ha dichiarato la propria disponibilità a candidarsi alla gestione dell’iniziativa, auspicando che essa venga portata a termine, perchè assente nel panorama italiano e in assoluta tendenza con i trend internazionali.
Nella seconda parte della mattinata è stato presentato il concept plan architettonico del nuovo hub, esito di una collaborazione sinergica tra lo Studio Ardielli Fornasa Associati e Mirko Scaratti. “Al centro del nostro lavoro – ha spiegato Marco Ardielli, che ha coordinato il team di progettisti – vi è l’idea di un’integrazione armonica tra esperienze digitali e analogiche, tra spazi e oggetti fisici, per costruire una narrazione che coinvolga attivamente il pubblico. Si tratta di un progetto ambizioso e innovativo, che si snoderà all’interno di spazi flessibili e interattivi e, al tempo stesso, s’integrerà armoniosamente nel contesto urbano attraverso la presenza di un parco attrezzato, pensato come luogo di incontro, socialità e fruizione collettiva. Il nuovo hub si configura così come un ponte vivo tra l’architettura e la città: non solo un contenitore, ma un luogo aperto e in dialogo costante capace di trasformare la visita in un’esperienza partecipativa e memorabile”.
Per la prima volta sono stati mostrati i moodboard delle sale espositive e delle aree comuni, rivelando un progetto attento alla coerenza tra estetica, funzionalità e storytelling. Ogni ambiente è stato pensato per accompagnare il visitatore in un percorso fluido, in cui cultura, design e quotidianità si fondono in un’esperienza organica e coinvolgente.
Steve Charters, docente alla Burgundy Business School, Master of Wine e autorità nel campo dei wine studies, a capo del comitato internazionale di esperti che ha redatto l’indice dei contenuti del museo, ha poi offerto una lettura meta progettuale del nuovo hub, inquadrandolo nel contesto internazionale e sottolineandone le caratteristiche distintive.
Al suo fianco, lo storico britannico ed esperto di civiltà e comunicazione del vino Graham Harding, docente a Oxford. ‘Abbiamo immaginato un luogo nuovo, che racconterà la cultura del vino con uno sguardo duplice: da un lato, le sue radici storiche e culturali; dall’altro, le sfide contemporanee, facendone una lente per interpretare tematiche globali, dalla geopolitica al cambiamento climaticò, ha spiegato Charters. Gli ha fatto eco il collega di Oxford, che ha svelato la frase guida che aprirà il percorso museale: “Il vino ha cambiato il genere umano più di quanto il genere umano abbia cambiato il vino”.
In chiusura, Antonio Scuderi, ceo di Capitale Cultura Group e docente di Digital Heritage allo IED e alla Link University, ha illustrato il progetto del percorso di visita. “Il nuovo hub – ha spiegato – nasce per offrire un’esperienza coinvolgente ed educativa, capace di valorizzare in sinergia le dimensioni globale e locale, attraverso una narrazione a più livelli di approfondimento, a seconda delle caratteristiche dei visitatori”. A caratterizzare il percorso di visita sarà l’impiego di tecnologie immersive e di realtà estesa di ultimissima generazione, con soluzioni specifiche per i più piccoli e i portatori di disabilità. L’utilizzo mirato dell’Intelligenza Artificiale consentirà un livello molto alto di personalizzazione dell’esperienza, ma anche la partecipazione diretta del pubblico. Questa tecnologia consentirà ai visitatori di plasmare i contenuti di alcune sezioni, che saranno veri e propri laboratori in perenne evoluzione.
Grazie al contributo della Regione Veneto, la Fondazione Muvin ha anche aggiornato il proprio sito web, all’interno del quale una nuova sezione, intitolata Winepedia, costituisce un compendio divulgativo approfondito e sulla cultura e l’economia del vino, con 100 schede editoriali curate da un team di esperti. Il sito è consultabile all’indirizzo fondazionemuseodelvino.it.

– foto f29/Italpress –
(ITALPRESS).

Contratti d’affitto, cambia la norma

0

NAPOLI (ITALPRESS) – Cambia la norma sulla tardiva o omessa registrazione del contratto di affitto. Tutti i dettagli nell’intervento dell’economista Gianni Lepre.
fsc/gtr

Mattarella nomina i 25 Alfieri del Lavoro per l’anno 2025

0

ROMA (ITALPRESS) – Non solo l’eccellenza dell’industria e della grande imprenditoria italiana, ma anche l’impegno e la dedizione nello studio e nella vita scolastica: ogni anno insieme ai venticinque neo Cavalieri del Lavoro vengono premiati al Quirinale anche 25 tra i migliori studenti d’Italia: sono gli Alfieri del Lavoro.

Istituito nel 1961 dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, il Premio Alfieri del Lavoro è destinato ogni anno a 25 studenti che abbiano terminato la scuola secondaria superiore con il massimo dei voti. Il numero dei premiati è legato a quello dei Cavalieri del Lavoro, a rimarcare la continuità dell’impegno nello studio e nella vita. Agli Alfieri del Lavoro va l’attestato d’onore e la Medaglia del Presidente della Repubblica.

I 25 Alfieri del Lavoro selezionati nel 2025 insigniti oggi della Medaglia del Presidente della Repubblica sono: Serena Affaitati (Francoforte), Alessandro Altieri (Bari), Giada Baratto (Padova), Giorgio Basilotta (Catania), Alessandro Bellusci (Torino), Lorenzo Benericetti (Pisa), Alice Bordet (Ravenna), Alfredo Marco Caccamo (Reggio Calabria), Guerrino Davide Cassella (Caserta), Alisia Gabriela Di Panfilo (Teramo), Stella Ferla (Cremona), Emma Gasser (Bolzano), Giorgio Giglio (Roma), Luisa Iorio (Napoli), Valentino Lai (Sud Sardegna), Maria Teresa Leone (Siena), Andrea Manica (Taranto), Filippo Nicotra (Enna), Tiziano Pilz (Verona), Gaia Ruggiero (Pescara), Martina Sechi (Oristano), Sofia Soldavini (Varese), Lucrezia Luciana Teti (Alessandria), Vittorio Antonio Trobia (Brindisi), Hoara Vaira (Pesaro e Urbino).

Gli Alfieri del Lavoro rappresentano l’immagine di un’Italia competente, capace di coniugare la passione per lo studio con l’impegno civile, la creatività e l’attenzione alle sfide del futuro. Accanto ai risultati scolastici eccellenti, molti di loro hanno partecipato a Olimpiadi scientifiche e linguistiche, concorsi letterari e gare di matematica. C’è chi ha ideato applicazioni per favorire l’inclusione digitale, chi ha collaborato a progetti di tutela ambientale e sostenibilità, chi si è dedicato all’assistenza ai più giovani come tutor o volontario nelle associazioni locali. Tra loro anche musicisti, sportivi, artisti, giovani con un forte interesse per le nuove tecnologie, le scienze umane o la cooperazione internazionale. Tutti accomunati da un profondo senso di responsabilità e da una visione del merito inteso non solo come eccellenza nello studio, ma come contributo al bene comune. Per il 2025 i dirigenti scolastici hanno segnalato 4.208 studenti, di cui 3.944 con i requisiti richiesti: votazione minima di 9/10 al diploma di Licenza Media e almeno 8/10 di media per ciascuno dei primi quattro anni della Scuola Superiore. La votazione di 100/100 all’esame di Stato è stata successivamente verificata solo per i candidati della graduatoria finale.

Le segnalazioni sono pervenute da tutte le Regioni: 1.626 dal Nord, 856 dal Centro, 1.459 dal Sud e Isole e 3 Estero. In graduatoria abbiamo 2.464 donne e 1.480 uomini. La provenienza territoriale dei 25 Alfieri di quest’anno è rappresentata da 8 Province del Nord, 6 del Centro, 10 del Sud e Isole e 1 Estero, distribuite in 14 Regioni. Dei premiati 13 sono donne e 12 sono uomini; 22 hanno conseguito un diploma liceale e 3 un diploma tecnico. Le medie dei venticinque Alfieri del Lavoro del 2025 vanno da 9,83 a 10; dei 25 Alfieri del Lavoro 22 hanno ottenuto la lode all’esame di Stato.

– Foto Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro –

(ITALPRESS).

Cina: Shenzhou-21 e Long March-2F trasferiti nell’area di lancio

0

JIUQUAN (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Foto scattata il 24 ottobre 2025 che mostra l’astronave con equipaggio Shenzhou-21 insieme al razzo vettore Long March-2F trasferiti nell’area di lancio. L’astronave con equipaggio Shenzhou-21 sarà lanciata al momento opportuno nel prossimo futuro, ha detto venerdì la China Manned Space Agency (CMSA).

Secondo la CMSA, l’astronave e il razzo vettore Long March-2F sono stati trasferiti nell’area di lancio. Tutte le strutture e le attrezzature del sito di lancio sono in buone condizioni, mentre vari controlli funzionali pre-lancio e test congiunti verranno effettuati come previsto.

– Foto Xinhua –

(ITALPRESS).

Roberti “Cittadinanza onoraria di Trieste a Comando Esercito Fvg è suggello”

0

TRIESTE (ITALPRESS) – “Il conferimento della cittadinanza onoraria di Trieste al Comando militare Esercito ‘Friuli Venezia Giulia’ è il suggello di un legame profondo che risale al ritorno dell’Italia nel nostro capoluogo e che si è continuamente rinsaldato e alimentato negli anni”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti, ospite del Consiglio comunale di Trieste che ha visto il sindaco Roberto Dipiazza conferire l’onorificenza nelle mani del comandante, il colonnello Giuliano Innecco, presenti tra gli altri il prefetto Giuseppe Petronzi.

“L’Esercito è un punto di riferimento fondamentale per la nostra comunità, una risorsa su cui fare sempre affidamento – così Roberti -, come ha dimostrato per esempio l’attività preziosa nell’operazione ‘Strade sicure’. Le immagini del 1954 non sono ricordi sbiaditi ma un vero e proprio album di famiglia di cui tutte le istituzioni sono gelose custodi, come conferma il clima di palpabile e unanime emozione che si è colto oggi nell’Aula municipale”.

Nella motivazione della cittadinanza onoraria al Comando militare, letta dal sindaco di Trieste, è affermata “la profonda riconoscenza per il costante impegno a servizio della Nazione e della comunità cittadina, quale presidio di valori patriottici, disciplina e dedizione e per il contributo offerto alla promozione della cultura della difesa e della legalità”.

– Foto Regione Friuli-Venezia Giulia –
(ITALPRESS).

Ponte Stretto, Webuild avvia la selezione delle candidature per le assunzioni

0

ROMA (ITALPRESS) – Il cantiere più atteso d’Italia avvia le selezioni per assumere migliaia di uomini e donne per costruire il Ponte sullo Stretto di Messina. Le candidature per le assunzioni da parte di Eurolink dovranno essere inviate a https://www.webuildgroup.com/ponte-sullo-stretto/posizioni-aperte-eurolink
In attesa della decisione finale della Corte dei Conti, si accelera sul fronte delle risorse umane, puntando a formazione e assunzioni per costruire una squadra di professionisti e giovani talenti pronti a contribuire a un’opera che cambierà il volto del Mezzogiorno e del Paese intero.
“Il Ponte è un progetto strategico per la crescita economica, la logistica, il turismo e la mobilità del Paese. Migliorerà le connessioni tra le due sponde dello Stretto, collegherà la rete ferroviaria ad alta velocità e alta capacità, finalmente in costruzione in Sicilia, con quella del continente, oltre a rafforzare la competitività del Sud e dare impulso a una filiera industriale diffusa e sostenibile – spiega Webuild in una nota -. Per supportare la realizzazione di questo progetto Webuild fa perno sul sistema di scuole di “Cantiere Lavoro Italia” che coinvolge operai e impiegati nei percorsi di inserimento al lavoro, specializzazione e sviluppo delle competenze. Un investimento concreto nella formazione, nel lavoro e nello sviluppo delle comunità”.
Lanciato nel 2023, il programma “Cantiere Lavoro Italia”, che ad oggi ha formato circa 1.700 persone tra operai ed impiegati, ha l’obiettivo di valorizzare il capitale umano e creare occupazione qualificata sul territorio. Rivolto sia a giovani senza esperienza che a risorse da riqualificare, offre percorsi formativi concreti e opportunità di inserimento nei cantieri.
Nel Sud Italia, Webuild – in collaborazione con le Scuole Edili – ha infatti costruito una rete solida e capillare di centri formativi per preparare le nuove generazioni alle sfide delle grandi infrastrutture complesse: dalle scuole di cantiere in Calabria per la formazione specializzata di operai e staff, al centro attivo in Campania, fino al laboratorio formativo di Bovino (Foggia) in Puglia, che rappresentano un punto di riferimento per lo sviluppo delle competenze tecniche nel territorio.
In Sicilia, il Centro di addestramento avanzato di Belpasso (CT), inaugurato nel novembre 2023 in collaborazione con la Regione Siciliana, è oggi il fulcro della formazione sullo scavo meccanizzato. Dotato di simulatori TBM e macchinari all’avanguardia, il centro offre un’esperienza formativa completa, grazie alla docenza di esperti interni e professionisti esterni.
In linea con il protocollo siglato con la Regione Siciliana, la Regione Calabria e la Regione Campania, Webuild ha inoltre promosso numerose iniziative per attrarre nuovi candidati: collaborazioni con scuole e università, recruiting day e attività di orientamento sul territorio. Un investimento concreto nelle persone, per costruire insieme il futuro delle infrastrutture italiane.

– Foto ufficio stampa Webuild –

(ITALPRESS).