sabato, Aprile 20, 2024
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Rotzo, il paese delle patate sull’Altopiano di Asiago, fra attrazioni storiche e naturalistiche

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Per chi ha voglia di neve, di natura, di montagna, sull’Altopiano di Asiago ci sono ben 7 Comuni che offrono borghi caratteristici, luoghi di interesse storico e prodotti tipici. In particolare Rotzo è conosciuto come il paese delle patate, un po’ come Valli del Pasubio è conosciuto come il paese della sopressa…

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Nell’Altopiano di Asiago i paesaggi sono incantevoli. Foto: Marta Cardini

Le attrazioni

Rotzo è un piccolo Comune a quasi 1.000 metri s.l.m. con bei paesaggi e piste da sci. Qui le attrazioni sono numerose. Ci sono le incantevoli cascate del Pach, che si trovano in un sentiero ripido immerso nel bosco, il Forte Campolongo, una fortezza della Prima Guerra Mondiale a cui si acceda da una galleria scavata nella roccia e l’Ata Kugela, una naturale tettoia nella roccia che ha dato riparo ai soltadi della Grande Guerra. Poi ci sono sentieri naturalistici, l’archeoprecorso del Bostel, un vilaggio preisorico risalente all’Età del Ferro, la chiesetta di Santa Margherita, la chiesa di Santa Gertrude e l’Altar Knotto o “altare di pietra”, un grosso masso che si sporge su un dirupo. Da qui si gode di un panorama mozzafiato.

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L’Altar Kotto. Foto: pag. Instagram piccoledolomitisport

La storia

È probabile che il nome del paese derivi da rozzo, un termine del dialetto vicentino che significa “gruppo di case”. La presenza umana nella zona di Rotzo è molto antica, favorita dalla posizione geografica che domina la sottostante val d’Astico, lungo la quale si muovevano i traffici tra la pianura veneta e l’area trentina. L’insediamento poté giovarsi anche di un’ampia zona pianeggiante derivata da una morena glaciale e dal clima mitigato dalla pianura sottostante e dalla protezione delle Prealpi.

Proprio nei pressi della frazione Castelletto, in località Bostel, si trova un’importante area archeologica, in cui sono stati portati alla luce i resti di un villaggio della seconda età del ferro (V-II secolo a.C.). I resti furono scoperti verso la metà del Settecento dall’abate Agostino Dal Pozzo, che riportò alla luce più di quaranta casette costituite da mura a secco e fornite di una sola grande stanza con ingresso verso ovest. Al centro dell’ambiente, una buca circolare serviva per cuocere i cibi.

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Il Forte Campolongo innevato. Foto: Instagram di igers_vicenza scatto di @perla.polito

Dopo la fine della Repubblica di Venezia, Rotzo seguì le sorti degli altri comuni dell’Altopiano che videro la dissoluzione della Federazione nel 1807 da parte di Napoleone. Come tutto il Veneto, fu amministrato dall’Impero d’Austria sino al 1866, quando passò al Regno d’Italia. Come tutti gli altri centri dell’Altopiano, Rotzo è stato direttamente interessato dagli eventi della prima guerra mondiale. Le famiglie furono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni durante il conflitto e da profughi vennero ospitati soprattutto nei paesi di Barbarano Vicentino e di Stradella (Pavia). Numerose le testimonianze rimaste: tra tutte, spicca il grandioso forte Campolongo.

La Festa della Patata

Ogni anno, intorno ai primi di settembre si tiene la tradizionale festa della patata, prodotto tipico di Rotzo. Nel 2022 la festa è stata anticipata a fine agosto, dopo due edizioni saltate causa emergenza covid. I rimonati tuberi, che hanno già festeggiato per 44 edizioni, vengono celebrati ogni anno con musica, enogastronomia e mercatini cimbri.

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Le patate di Rotzo. Foto: pag. fb Festa della Patata di Rotzo

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