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“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Mure Carmini, da chiesa per la contrada affidata ai Carmelitani o Frati del Monte Carmelo

Contrà Mure Carmini. Nota anche come Stradella del gas (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Contrà Mure Carmini va Dalle Beccariette al Ponte Novo. Il nome di Carmini, ha origine dal fatto che nel secolo XIV il vescovo Giovanni De Surdis volle costruire una nuova chiesa per la contrada e ne affidò la cura ai Carmelitani o Frati del Monte Carmelo. La chiesa, costruita in onore di San Giacomo, è da sempre chiamata Santa Maria dei Carmini.

La chiesa fu costruita nel 1372 in stile gotico, ampliata verso il 1420, subendo una trasformazione nel 1720 e un’altra ancora tra il 1862 e 1867 su disegno dell’architetto Schimdt dell’Accademia Imperiale di Vienna. I Carmelitani vi restarono sino al 1806 e la parrocchia fu accorpata con quella di Santa Croce.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Viale Trento, il conte Giovanni Da Schio la intitolò come premessa alla vicina liberazione di Trento

Viale Trento. Da Viale Mazzini sino a Viale Pecori Giraldi, all’Albera  (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Lungo 1250 metri. L’arteria in una mappa del 1844 viene chiamata “Strada Regia di Vallarsa che porta a Schio, Roveredo e in Tirolo”. Il 22 luglio 1911, il conte Giovanni Da Schio promosse l’intitolazione del lungo viale alberato in Viale Trento come premessa alla vicina liberazione di Trento che diventerà Italiana il 3 novembre 1918, con l’ingresso nella città di Battisti.

Barba. Con il nome case del Barba si intende designare un gruppo di case fronte ex Consorzio Agrario, costruite da tale Pavan, agli inizi del ‘900.

Albera o Albara. L’antico nome ancora in uso tra i residenti deriva da un alto pioppo (populus alba) piantato vicino ad una osteria con corte per il gioco delle bocce, dove mio padre spesso mi portava per assistere alle partite. L’osteria e l’albera sono sparite per lasciar spazio a orribili condomìni. Bissa. La località è citata dal Giarolli nel suo lavoro sulla toponomastica vicentina, trattasi di un’osteria di Viale Trento a fronte dell’Istituto dei Saveriani, detta alla Bissa, forse per qualche fatto di serpenti o perché la strada si piega come una biscia.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Viale Roma, con Campo Marzo doveva essere il luogo di passeggio dei Vicentini

Viale Roma. Da Porta Castello alla stazione per 400 metri  (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Nel 1816, il podestà conte Giulio Cesare Barbaran, volendo fare di Campo Marzo il luogo di passeggio dei Vicentini, costruì la prima parte del viale sino al Caffè Moresco. Nel 1866, Vicenza è libera dagli Austriaci e comincia a sistemare la città.

Si istituisce una commissione con Jacopo Cabianca, l’architetto dei giardini Antonio Caregaro Negrin e il dr. Eugenio Volebele che, nel 1867, presentano al comune una relazione sul Campo Marzo. Tre anni dopo comincia la costruzione del Viale che vedrà il completamento solo il 19 marzo 1873, con una spesa di Lire italiane 9373,99. Con delibera consiliare 22 luglio 1911 venne intitolato Viale Roma.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Viale Riviera Berica, costeggia per 5 Km i Colli Berici sino a confine col Comune di Longare

Viale Riviera Berica. Parte della Strada provinciale della Riviera da Vicenza a Noventa per 37 Km. Costeggia per 5 Km i Colli Berici sino al confine con il Comune di Longare (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Il nome è attribuito con delibera comunale del 22 luglio 1911.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Viale Risorgimento Nazionale, già Viale Carlo Alberto poi cambiato perché dedicato ai Savoia

Viale Risorgimento Nazionale. Già chiamata Via del Tunnel  (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Lunga 410 metri. La strada fu costruita nel 1845, durante lo scavo per il tunnel della ferrovia Milano-Venezia.

Con delibera 22 luglio 1911 fu intitolata Viale Carlo Alberto. Ma, con disposizione del Commissario Prefettizio del 15 marzo 1944, furono soppressi tutti i toponimi dedicati alla dinastia di Casa Savoia, il Viale diventa del Risorgimento Italiano.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: viale Giuseppe Mazzini, il difensore degli oppressi italiani e paladino dell’Unità d’Italia

Viale Giuseppe Mazzini. Da Viale Milano sino al Ponte sul Bacchiglione di Porta Santa Croce (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Lungo 900 m. Detta anche “Campo di Gallo” Viale Giuseppe Mazzini si estendeva sino a via dei Mille, Luciano Manara, Cappuccini in aperta campagna. Intitolata a Giuseppe Mazzini con delibera 22 luglio 1911. Giuseppe Mazzini, nato a Genova 22 giugno 1805, morto a Pisa 10 marzo 1872.

È stato il difensore degli oppressi italiani e paladino dell’Unità d’Italia. Fondò la Giovane Italia, con il motto Dio e Popolo. Mazzini combatté con tutte le sue forze per la liberazione della Patria. Sopportò condanne e lunghi esili. Nel 1833 provocò la prima insurrezione che gli fruttò la condanna a morte da parte dei Savoia perché repubblicano convinto.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Viale Eretenio, dal fiume Retrone che si chiamava Rerone o Edrone o Ereteno

Viale Eretenio. Con delibera 13 luglio 1914, il viale alberato dal ponte della ferrovia sino al Carpagnon fu denominato viale Eretenio  (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Il toponimo è da ricercarsi nel nome del Retrone, fiume che scorre vicino. Il Retrone si chiamava Rerone o Edrone o Ereteno, come si deduce dallo scrittore latino Alessandro Severo “…quam fluvius Eretenus…” Nello stesso viale sorgeva il Teatro Eretenio, bombardato nel 1944 e mai più ricostruito.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Viale 10 Giugno, a memoria della giornata del 10 giugno 1848, quando Vicenza scrisse pagine di fulgido eroismo

Viale 10 Giugno. 10 Giugno 1848 (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). È la strada più lunga del comune: 3700 m. Dal ponte di Santa Libera, la rampa dei Portici, sino al Comune di Arcugnano. «Un nastro di magnifica via serpeggia per le alture…» di Antonio Fogazzaro in Piccolo Mondo Antico.
Il consigliere comunale Giovanni Mazzoni propose il nome di Viale 10 Giugno che venne deliberato il 18 ottobre 1898 dal Consiglio Comunale a memoria e gloria della grande giornata del 10 giugno 1848, quando Vicenza scrisse pagine di fulgido eroismo. Per la bellezza del panorama il cav. Raschi chiamò il magnifico viale la “Sella d’oro”. Il viale scorre parallelo ai Portici, costruiti nel 1700 dall’architetto Muttoni che, in due rampe, portano al Santuario di Nostra Signora del Monte Berico. Davanti alla basilica si distende il magnifico Piazzale della Vittoria e, proseguendo, la patrizia Villa Guiccioli, già Ambellicopoli, con il secolare parco, acquisiti dal Comune nel 1935 ora sede del Museo del Risorgimento e della Guerra; e ancora: località Esse dalla forma che la strada assume per superare una gobba del terreno; Monte Bella Guardia (m.149); Villa Valmarana, più avanti Villa Margherita, con la rinomata osteria.

Il 10 giugno 1848 ha un significato importante per i Vicentini; mi limito a qualche cenno personale, lasciando per maggiori particolari la parola a Vittorio Meneghello e al suo libro “Il quarantotto a Vicenza – Storia documentata” pubblicato nel 1898 in occasione del cinquantenario della difesa.

Gli Austriaci, il 25 marzo 1848, si allontanano da Vicenza per ritornare qualche giorno dopo dalla dorsale del Monte per bombardare la città. Ma i Vicentini il 20, 21 e 24 maggio avevano resistito.

All’alba del 10 giugno gli Austriaci erano avanzati sino all’Esse, lungo i portici la lotta continuava sanguinosa. Il generale Durando propose la resa al nemico. Si opponeva il Bonollo, presidente del Comitato difesa cittadina. I cittadini si ritrovano in Piazza dei Signori, non vogliono la resa. Alle 5 del mattino del giorno 11 giugno la resa viene firmata. Alle ore 11 dello stesso giorno centinaia di cittadini preferirono l’esilio al dominio austriaco. Il generale Radetzky, dalla loggia dell’Osteria al Gallo, assiste al passaggio degli esuli verso le terre pontificie.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Via Battaglione Framarin, ricorda Ottavio Framarin e i combattenti per la rivoluzione di Vicenza dell’anno 1848

Via Battaglione Framarin. Già conosciuta con il nome Campo di Gallo sino alle Cattane (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Il nome Via Battaglione Framarin è stato deliberato dal Consiglio Comunale il 22 luglio 1911, per ricordare i combattenti per la rivoluzione di Vicenza dell’anno 1848.

Pasquale Ottavio Framarin nacque a Gambellara il 25 ottobre 1825. Studente all’università di Padova, quando scoppiano i primi tumulti del 1848, con molti altri compagni imbraccia il fucile e forma un battaglione di volontari in difesa di Vicenza, poi nel 1849 a Venezia. Entra nel Regio Esercito col grado di Maggiore, segue Giuseppe Garibaldi nelle sue spedizioni. Muore a Vicenza, il 15 maggio 1902.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Viale Astichello, dal fiume Astico che scorre qualche chilometro più in là nella campagna sandricense

Viale Astichello. Il nome del viale viene confuso con la strada di Saviabona (qui la mappa, per la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” leggi qui tutti gli articoli di ViPiu sulle vie di Vicenza, ndr). Lungo 1.100 metri. Il nome viale Astichello assegnato con delibera consiliare 22 luglio 1911, quando nacque il borgo di Santa Lucia. Il nome Astichello deriva dal fiume Astico che scorre qualche chilometro più in là nella campagna sandricense.

Il poeta vicentino Giacomo Zanella ha dato il nome Astichello ad una sua raccolta di sonetti. Il nome Astigello compare in un documento datato 23 ottobre 1244 con cui si concede alle suore Mater Domini di Longara di trasferirsi a Vicenza “et construire monasterium….inter burgum S. Viti et flumina Bachilionis et Astigelli…”