martedì, Dicembre 10, 2024

Blank Generation, a Vicenza una mostra fotografica sul Punk di New York

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Si potrà visitare a partire dal 31 marzo, alle Gallerie di Palazzo Thiene, la mostra fotografica “Blank Generation – il Punk di New York all’ombra del Palladio”.

La mostra esporrà le fotografie originali di Roberta Bayley e David Godlis, fotografi professionisti newyorkesi, che hanno immortalato molte delle scene underground della New York degli anni ‘70 e ‘80.

Molte di quelle foto furono scattate al CBGB’s, famoso locale sulla Bowery, fondato nel 1973,  e che è considerato senza alcun dubbio il luogo di nascita del punk rock. Ci sono voluti quattro anni, a causa anche delle difficoltà dovute al Covid, per realizzare questa rassegna fotografica di aura internazionale, che fuoriesce dal mero ambito cittadino e provinciale.

La mostra è stata curata e ideata da Andrea Compagnin, vicentino di Montegalda, e fotografo freelance che ha tre passioni: la fotografia, la musica e New York.

La sua nascita in una terra di provincia che, oltre alla noia offriva poco, gli ha permesso di sviluppare idee e sogni, che lo hanno portato fino a New York.

Una sincera amicizia lo lega a Roberta Bayley e a David Godlis. I due fotografi del Punk, molto quotati, si sono anche resi disponibili gratuitamente per vari appuntamenti in città; la Bayley e Godlis saranno infatti presenti in mostra durante il primo fine settimana di apertura, dal 31 marzo al 2 aprile, per dialogare col pubblico, illustrare le fotografie e narrare le esperienze vissute in quegli anni.

Racconteranno sicuramente storie e aneddoti curiosi e interessanti, dal momento che erano amici di molti degli artisti colti dall’obiettivo della loro fotocamera. 

Il titolo della mostra, “Blank Generation”, cioè generazione vuota, è il titolo di una canzone del bad boy Richard Hell ed è un vero e proprio inno generazionale.

Blank Generation non è nichilismo, ma è da intendersi in un’accezione positiva e costruttiva, e se, come afferma la fisica, ogni vuoto sarà riempito, questo vuoto allora rappresenta la vera libertà perché si può riempire con ciò che più ci aggrada. Ecco che allora si può parlare, senza timore, di una vera e propria “Art Punk”.

Si tratta sicuramente di un’esposizione da visitare, non solo per il valore intrinseco delle fotografie, che ricordiamo, sono originali tanto da aver avuto difficoltà alla dogana, ma anche per vedere il rigore rinascimentale di Palazzo Thiene, accostato al disordine artistico della subcultura giovanile, rappresentata dal Punk

Sono opere che sono apparse nelle riviste più importanti e nelle copertine dei dischi dell’epoca e che sono state esposte in città famose come New York, Parigi, Sydney, Tokyo, Londra..

Matteo Bussi ha curato l’allestimento della mostra prevedendo un monolito centrale e una base neutra per creare il movimento e la dinamicità.

In questo modo si potranno apprezzare ancora meglio le foto della Bayley, che ha ritratto artisti del calibro di Iggy Pop, i Ramones, Debbie Harry e Blondie, Richard Hell, Elvis Costello, i Sex Pistols, Brian Eno, The Clash e molti altri, e le foto di Godlis, che si contraddistinguono per la sua particolare tecnica, Godlis infatti tende a scattare prevalentemente di notte, in bianco e nero, sfruttando esclusivamente la luce naturale; armato della sua fotocamera cattura il mondo così come gli appare in realtà ed era famoso per camminare per New York e fotografare tutto ciò che captava il suo occhio.

Il successo delle foto di Roberta Bayley si deve soprattutto al fatto che c’era molta spontaneità tra gli artisti che ritraeva, nessuno si metteva in posa, perché la conoscevano e non facevano caso a lei, cosicché  poteva scattare indisturbata, a differenza di oggi dove invece gli artisti vogliono avere un controllo quasi maniacale sulla propria immagine.

Creare e costruire questo progetto artistico è molto rilevante perché quando si decide a cosa dare visibilità in una  mostra si contribuisce un po’a plasmare l’immaginario collettivo. La grafica è stata curata da Osvaldo Casanova. La mostra, patrocinata dal Comune di Vicenza, rimarrà aperta fino al 14 maggio dal giovedì alla domenica, dalle 9 alle 17, con ingresso gratuito.

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