venerdì, Marzo 14, 2025

Cognomi famosi: Pigafetta

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(Articolo di Adriano Bevilacqua sui Pigafetta da Vicenza In Centro n. 9, periodico dell’associazione Vicenza in Centro aps).

L’origine della famiglia risale al XI secolo quando i Della Rosa (questo è il nome originale della famiglia Pigafetta così come si può intuire dall’inciso sulla parte bassa della facciata della casa nella contrada omonima – “Il n’est rose sans espine”) provenienti da una famiglia guelfa fiorentina, lasciarono la città di Firenze per trasferirsi a Vicenza. Qui cambiarono il cognome conservando però lo stemma gentilizio. Fu una delle più nobili famiglie vicentine. Accumularono un immenso patrimonio e diedero nobiltà alla casa con importanti notai, giureconsulti, medici e viaggiatori. Sicuramente il più famoso è Antonio, figlio del notaio Giovanni di Antonino e di Lucia Muzan. Nacque circa nel 1490. Studioso di matematica ed astronomia divenne Cavaliere di Rodi. Nel 1519 mentre si trovava a Barcellona al seguito del vescovo e nunzio pontificio Francesco Chiericati, venne a conoscenza dei preparativi per la spedizione di Ferdinando Magellano. Grazie ai buoni uffici del Chiericati ottenne il permesso da Carlo V di imbarcarsi nel viaggio, non come membro dell’equipaggio ma come passeggero pagante. Le vicende del viaggio sono ben note a tutti. Altrettanto importante ma meno famoso, Filippo Pigafetta, lontano cugino del più famoso Antonio, nacque il 1° Maggio 1533. Viaggiatore, militare, letterato e diplomatico. Temendo la peste che infuriava a Venezia si recò in Egitto, sul Sinai e ad Alessandria. Di questo viaggio scrisse una relazione in cui mescola archeologia, religione e geografia con la descrizione delle coste e delle fortezze militari veneziane. Con notazioni sul regno del mitico Prete Gianni. Altri viaggi ed incarichi importanti lo portarono in giro per l’Europa, presso le più importanti case reali. Purtroppo, come in ogni famiglia anche in casa Pigafetta c’è stata una pecora nera. Leonoro Pigafetta, cugino di Antonio, era un personaggio losco, dedito a violenze e soprusi. Il 18 agosto 1595 se la prese con un povero ottantenne, tale Benedetto Sogaro. Incontratolo per strada, senza alcun motivo, lo prese a pugni e a colpi di archibugio. Per questo motivo fu bandito per tre anni e condannato a risarcire la vittima. Questa condanna non lo fece desistere dalla sua natura violenta. Uccise il cugino. Alberto, suo abituale compagno di scorrerie.
Dopo l’omicidio si dichiarò innocente e solamente dopo tre anni di indagini venne riconosciuto colpevole. Il consiglio dei dieci lo bandì in perpetua da tutti i territori della Serenissima. Il figlio di Leonoro, Alessandro di 17 anni, a ponte di Barbarano rapì la nobile Paolina Stopaccero. Fu processato e costretto a sposare la rapita. Dal matrimonio nacquero 6 figli tra i quali si distinse negativamente Alberto che uccise a colpi di archibugio un tale Nicolò Chiarello. Fu condannato a 5 anni di reclusione.

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