lunedì, Dicembre 22, 2025
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Cancellato l’ergastolo ad Alessia Pifferi, pena ridotta in appello a 24 anni

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MILANO (ITALPRESS) – Riduzione della pena per Alessia Pifferi, condannata in secondo grado a 24 anni dalla Corte d’Appello di Milano per l’omicidio della figlia Diana, lasciata morire di stenti nel luglio del 2022. I giudici hanno infatti eliminato l’aggravante dei futili motivi, riconoscendo alla Pifferi le circostanze attenuanti generiche. In primo grado era stata condannata all’ergastolo. Ed era questa la richiesta dell’avvocata generale di Milano Lucilla Tontodonati.

– foto IPA agency –

(ITALPRESS).

Governo, Ascani “Più che stabilità è immobilismo”

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ROMA (ITALPRESS) – “I nostri partner europei non se la stanno passando molto bene: ci sono dinamiche che non dipendono da questo governo e riguardano la competitività dell’Europa, in primis i dazi, ma il nostro Pil è fermo e nelle casse dello Stato ci sono meno soldi per i servizi dei cittadini”. Lo afferma la vicepresidente della Camera, Anna Ascani, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
“A chi al governo tende a dire che andiamo come gli altri o meglio rispondo che i cittadini stanno peggio: le ricette presenti in legge di bilancio non ci aiutano – prosegue -. La stabilità è un valore quando produce benessere, ma quando è un tirare a campare per scalare le classifiche dei governi più longevi non è particolarmente positiva: in tre anni non c’è stata da questo governo una riforma dal punto di vista economico o della capacità di crescita, in più il prossimo anno ci saranno parecchi problemi legati agli obblighi di rendicontare quanto fatto sul Pnrr. Se il prezzo della stabilità è l’immobilismo, allora non ci serve: non ci guadagna nessuno e non diventiamo appetibili per gli investitori stranieri”.
xd8/sat/fsc/azn

Mattarella “La guerra purtroppo non ha abbandonato il mondo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Anche voi sarete chiamati a confrontarvi con le sfide che questo nostro tempo presenta. Un tempo caratterizzato da una ampia incertezza, da imprevedibilità del quadro globale. La guerra, purtroppo, non ha abbandonato il mondo: sono numerose le aree in cui, tra conflitti e tregue fragili, si svolgono e si registrano crisi preoccupanti. Ucraina e Medio Oriente sono soltanto le più vicine a noi tra queste crisi così gravi nel mondo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, salutando gli allievi degli istituti di formazione militare incontrati prima della cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia, conferite nell’anno 2025.

fsc/mca1

(Fonte video: Quirinale)

Riciclo e materie prime critiche, un piano da 2,6 miliardi per l’Italia

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Riciclo e materie prime critiche, un piano da 2,6 miliardi per l'Italia

RIMINI (ITALPRESS) – L’Italia potrebbe coprire fino al 66% del proprio fabbisogno di materie prime critiche con un investimento mirato di 2,6 miliardi di euro nella filiera del riciclo. E’ quanto emerge dal Rapporto Strategico “La geopolitica delle materie Prime Critiche: le opportunità del Piano Mattei e dell’urban mining per la competitività industriale in Italia”, presentato da Iren a Ecomondo di Rimini e realizzato da Teha Group.
f45/mgg/mrv

Iren-Teha, 2,6 mld investimenti per le materie prime critiche

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RIMINI (ITALPRESS) – L’Italia potrebbe coprire fino al 66% del proprio fabbisogno di materie prime critiche con un investimento mirato di 2,6 miliardi di euro nella filiera del riciclo. E’ quanto emerge dal Rapporto Strategico “La geopolitica delle materie Prime Critiche: le opportunità del Piano Mattei e dell’urban mining per la competitività industriale in Italia”, presentato da Iren a Ecomondo di Rimini e realizzato da Teha Group.
Per l’Italia, l’introduzione della nuova “tassa RAEE” proposta a livello europeo rischia di tradursi in un costo stimato in 2,6 miliardi di euro all’anno, legato all’insufficiente capacità di raccolta e trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).
“Il 31% del nostro PIL dipende direttamente o indirettamente dalle materie prime critiche – afferma Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren – Oggi raccogliamo il 30% dei RAEE. Per raccogliere il 100% occorre organizzare consorzi molto più efficaci ed efficienti.
Iren è il front runner, è l’azienda più avanzata del Paese sulle materie prime critiche, ha iniziato tre anni fa, prima ancora dell’Europa, prima ancora delle istituzioni, a lavorare sull’impiantistica nuova. Rappresenta in Europa probabilmente il settore industriale più avanzato per il recupero delle materie prime critiche”.
Dal rapporto emerge una domanda globale di materie prime critiche in crescita dell’11% rispetto al 2021, destinata a salire di un ulteriore 34% entro il 2030, con l’intelligenza artificiale e i data center che potrebbero aggiungere un +10% di fabbisogno.
“Il valore delle materie prime critiche per l’economia europea –
afferma Valerio De Molli, CEO di The European House – Ambrosetti – è di 4 trilioni di valore aggiunto che scomparirebbero se non ci fossero le materie prime critiche, significa il 22% del PIL dell’Europa e per l’Italia questo dato è il più grande di tutta Europa. E’ urgente agire presto con una politica di indirizzo e di valorizzazione”.
-foto Italpress –
(ITALPRESS).

Firmato contratto scuola, Anief vede segnale positivo e auspica nuove risorse

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Firmato contratto scuola, Anief vede segnale positivo e auspica nuove risorse

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato firmato all’Aran il rinnovo del contratto collettivo per il triennio 2022-24 del comparto istruzione e ricerca che interessa 1 milione e 286 mila dipendenti, tra personale della scuola, università, enti di ricerca e istituzioni. Gli aumenti sono di circa 150 euro medi mensili per 13 mensilità. La richiesta dei firmatari è che si avviino subito le trattative per il rinnovo del contratto 2025-2027. L’Anief auspica che questa firma rappresenti uno stimolo per destinare risorse specifiche al personale scolastico.
xl5/mgg/gsl

Ascani “Dal Governo una manovrina che segna crescita zero”

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ROMA (ITALPRESS) – “La legge di bilancio è una manovrina: 18 miliardi non si vedevano dai tempi dell’austerità, quella vera, ma qui usciamo dal Pnrr e dovremmo essere in una fase espansiva. Questa manovra segna crescita zero, ci arrendiamo all’idea che dopo la mole di risorse del Pnrr arrivate grazie ad altri governi ora si torna a non crescere”. Lo afferma la vicepresidente della Camera Anna Ascani, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
“Non c’è niente per le imprese sul fronte dazi – spiega la deputata del Pd -: il ministro Urso aveva promesso un bazooka a sostegno delle aziende italiane, con 25 miliardi di euro, e invece non è arrivato nulla. Non c’è niente per far fronte agli aumenti al costo della vita, ma solo tagli a scuola e sanità: è una manovra pre-elettorale, sarà la prossima quella che darà il la alla campagna di Meloni, ma rischiamo di arrivarci azzoppati. I dati economici ci dicono che siamo vicini alla recessione e questo è un guaio per tutti, eppure non manca l’ennesimo condono, oltre ai tagli agli enti locali, che come opposizione cercheremo di cancellare perchè avrebbero un impatto pesantissimo sulla vita delle persone. Inoltre vogliamo chiedere al Governo di non tagliare 600 milioni alla scuola e favorire investimenti per un vero piano industriale”.
“Rispetto al provvedimento sulle banche non sono critica, ho paura solo che tutti i costi dell’operazione vengano scaricati su consumatori, correntisti e imprese: nessuna misura impedisce che questo accada, spero venga organizzato un meccanismo di vigilanza”, sottolinea Ascani, che prosegue: “Noi più volte avevamo presentato proposte sugli extra profitti non solo per le banche, ma per tutte le società che hanno goduto di extra guadagni. Vorrei capire come verranno usati questi soldi, perchè se l’obiettivo è sanare cartelle esattoriali del 2023 mi cadono le braccia. Facciamo bene a chiedere uno sforzo alle banche, ma vorrei capire per finanziare cosa”.
“Ho firmato per il no alla riforma della giustizia e ho chiesto il referendum in modo che venga respinta al mittente, perchè è completamente lontana dalle esigenze delle persone – spiega inoltre l’esponente dem -: all’Italia servirebbe una giustizia meno ingolfata, con tempi più certi e costi più sostenibili, sono tutti problemi che non vengono affrontati. L’unico obiettivo della riforma proposta dal governo è sdoppiare il Csm e mettere le mani sulla Costituzione per ricondurre i pubblici ministeri sotto l’esecutivo – continua Ascani -. Questo, anche se viene fatto in alcuni paesi del mondo, crea un cortocircuito alla separazione dei poteri e genera un potenziale pericolo per gli equilibri della democrazia”.
Sul fronte economico “i nostri partner europei non se la stanno passando molto bene – sottolinea la vicepresidente della Camera -: ci sono dinamiche che non dipendono da questo governo e riguardano la competitività dell’Europa, in primis i dazi, ma il nostro Pil è fermo e nelle casse dello Stato ci sono meno soldi per i servizi dei cittadini. A chi al governo tende a dire che andiamo come gli altri o meglio rispondo che i cittadini stanno peggio: le ricette presenti in legge di bilancio non ci aiutano. La stabilità è un valore quando produce benessere, ma quando è un tirare a campare per scalare le classifiche dei governi più longevi non è particolarmente positiva: in tre anni non c’è stata da questo governo una riforma dal punto di vista economico o della capacità di crescita, in più il prossimo anno ci saranno parecchi problemi legati agli obblighi di rendicontare quanto fatto sul Pnrr – prosegue -. Se il prezzo della stabilità è l’immobilismo, allora non ci serve: non ci guadagna nessuno e non diventiamo appetibili per gli investitori stranieri”.
Riguardo alla politica estera, “il sostegno all’Ucraina per noi è incrollabile: alla propaganda russa, vista anche in questi giorni, dobbiamo rispondere da paese compatto e su questo il Pd non ha mai tentennato. Bisogna continuare a sostenere chi si difende da un’invasione criminale che coinvolge anche bambini, i quali vanno assolutamente restituiti alle loro famiglie – spiega Ascani -. In Medio Oriente l’unica speranza si chiama tregua duratura. La soluzione definitiva l’avremo con due popoli e due Stati, che è un esito faticoso da costruire e su cui l’Europa deve tornare a giocare un ruolo dopo essere stata assente nella costruzione di un cessate il fuoco. Non possiamo pensare di delegare tutto a Trump o ad altri leader dell’area, ma dobbiamo esserci anche noi: spero che su questo Meloni batta un colpo”.
“Grazie alla nostra sperimentazione sull’intelligenza artificiale generativa a supporto del lavoro parlamentare sia l’amministrazione della Camera che i deputati e i cittadini potranno usare un’intelligenza artificiale sicura, trasparente e addestrata con dati certificati – sottolinea Ascani -. Da un lato l’IA potrà essere utilizzata per aiutare a scrivere i dossier – ovviamente sempre con il controllo dei funzionari della Camera -, dall’altro per scrivere meglio gli emendamenti e le leggi, sappiamo che la qualità della legislazione è uno dei grandi temi irrisolti del sistema normativo italiano. Infine potrà essere usata dai cittadini per conoscere il lavoro della Camera attraverso un Chatbot che risponderà sulle attività di tutti i deputati”. “Questo progetto l’abbiamo fatto con le Università e adesso, dopo aver presentato i prototipi e approfondito i rischi, siamo pronti a utilizzare bene l’intelligenza artificiale”, conclude.

– foto Italpress –
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Pubblico impiego, Meloni “Sul rinnovo dei contratti manteniamo gli impegni”

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ROMA (ITALPRESS) – “Firmato il rinnovo di due importanti contratti pubblici: enti locali e scuola. Dopo anni di blocchi, restituiamo continuità e rispetto a chi lavora ogni giorno per i cittadini. I contratti sottoscritti riguardano la tornata 2022-2024 e prevedono aumenti medi mensili di 150 euro per i dipendenti pubblici di Regioni, Province e Comuni e di 150 euro per i docenti e 110 per il personale ATA. Somme, quest’ultime, che si aggiungono a quelle stanziate per il contratto 2019-2021: 123 euro per i docenti e 89 per il personale ATA”. Così su X il premier Giorgia Meloni. “Impegni mantenuti grazie alle imponenti risorse stanziate per il rinnovo dei contratti pubblici, e che hanno visto finora la conclusione anche degli accordi per il comparto funzioni centrali, sanità, difesa e sicurezza”, prosegue.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).