venerdì, Ottobre 24, 2025
Home Blog Pagina 1435

Il mio Natale con albero, presepe, consumismo affettuoso, distribuzione caotica di regali, il bello dell’attesa e la credenza nella Befana

(Articolo sul Natale e la credenza nella Befana da VicenzaPiù Viva n. 294, sul web per gli abbonati).

«Ma da bambina non ho mai creduto a Babbo Natale che portava i regali. Credevo fermamente nella Befana».

Adoro il Natale. Praticamente sono l’anti Scrooge, il vecchio e avaro banchiere londinese che, prima di ravvedersi, lo odia perché per lui è solo una pausa dal lavoro, in cui non può guadagnare e, anzi, deve persino pagare il suo umile contabile. Del Natale, invece, mi piace tutto. Fare l’albero, costruire il Presepe, comprare i regali, decorare la casa, cantare a squarciagola jingle bells e salutare perfetti sconosciuti, come è consentito fare solo incrociando altre persone sui sentieri di montagna.
Manca qualcosa? Sì, la messa.
In realtà su quella non sono proprio ligia. La messa di mezzanotte della vigilia non l’ho mai seguita, quella della mattina di Natale, dipende. Sulla parte liturgica sono più brava a Pasqua. Del resto, il Natale è una festa mista, un po’ pagana un po’ cristiana. E poi sono i sentimenti quelli che contano.
Adesso sto meno sui social, ma fino a cinque sei anni fa sui miei profili Facebook e Instagram partivo col conto alla rovescia a settembre. Anzi, c’è un negozio ad Asiago che vende oggetti natalizi tutto l’anno, e che ha fuori un Babbo Natale con il conteggio dei giorni che mancano al 25 dicembre.
Ebbene, ogni volta che salgo in Altopiano devo assolutamente fare una foto al negozio per ricordare quanto tempo manca.

Il negozio di Asiago con esposto quanti giorni mancano a Natale
Il negozio di Asiago con esposto quanti giorni mancano a Natale

Intendiamoci: non vorrei proprio che ci fosse un Natale al mese. Assolutamente no, si perderebbe il gusto dell’attesa. Anche perché come insegna il gioviale Leopardi nel “Sabato del villaggio”, è molto più bella l’attesa della festa stessa. Che poi a casa mia l’attesa si conclude la sera del 24, come nei calendari dell’Avvento. Da che sono in grado di ricordare, nella mia famiglia apertura dei regali, cenone, grande festa… tutto è sempre stato fatto la sera della vigilia. Infatti, da bambina non ho mai creduto a Babbo Natale che portava i regali.
Credevo fermamente nella Befana (scoprire la verità è stato uno dei grandi traumi della mia infanzia), ma Babbo Natale non aveva collocazione logica nella nostra routine natalizia: se i regali li aprivamo tutti la sera della vigilia, e non la mattina del 25,  Babbo Natale non serviva.
La mattina di Natale si andava a messa – se ci alzavamo in tempo – e poi a fare un giro di saluti ad alcuni amici dei miei genitori, quindi si tornava a casa per un pranzo a base di lessi col cren e la pevarà.
Poi la cosa che ricordo di più era la soddisfazione di pensare che il bello della festa era già arrivato e io avevo ancora quindici giorni di vacanza per godermi i regali…
Ma torniamo ai primi di dicembre. A casa mia albero e presepe sono sempre stati fatti. Ho ricordi un po’ vaghi di quando ero piccola, ma sono sicura che fosse mio papà a “fare il presepio”. Noi bambine eravamo solo assistenti. Una volta diede a me e mia sorella più grande l’incarico di dipingere di blu un grande foglio di carta per fare il cielo. Credo che in realtà i fogli fossero due e ne avesse dato uno a testa, perché mia sorella ha colorato il suo di blu come richiesto, mentre io ad un certo punto mi sono stancata di tanta monotonia e ho usato il rosso… Anche qui la memoria si confonde, mi sembra che mio padre abbia riso, e che il mio attacco da William Turner sia stato rimediato aspettando che il colore asciugasse e passandoci una mano di blu sopra. O forse l’angolo di cielo rossastro è semplicemente stato nascosto dietro un monte…

La gatta nel presepe
La gatta nel presepe

Col passare degli anni, i miei hanno lasciato che noi bambine facessimo sempre più da sole. Soprattutto io ho continuato a fare il presepe, aggiungendo ogni tanto casette o personaggi. Intendiamoci, non faccio certo presepi sofisticati col giorno e la notte, il fuoco vero e l’acqua corrente. Anzi, non rispetto nemmeno tanto le proporzioni, dato che spesso sono alle prese con personaggi molto più grandi delle case, con un simpatico effetto Gulliver-Lilliput. Ma la cosa non mi agita, cerco di dare un minimo di prospettiva mettendo le cose più piccole lontane e quelle grandi più vicine, e va bene così. Ho anche una mentalità ecologica: sono anni che riutilizzo lo stesso muschio e addirittura riciclo i fogli di alluminio per fare corsi d’acqua e laghetti.
Quanto alle luci, le metto sempre troppo tardi, quando ho già inserito tutti i personaggi, per cui per non dover smontare tutto finisco col tenerle di contorno, rendendole praticamente inutili. Da almeno vent’anni poi faccio il presepe sugli scaffali della libreria, per difenderlo dagli agguati della mia vecchia gatta, la quale una volta, che avevo provato a farlo su un ripiano basso, ha deciso che il posto d’onore dentro la capanna fosse suo e non di Gesù bambino… E dato che in effetti il presepio in libreria ci sta bene, continuo a farlo lì anche se nel frattempo la gatta demolitrice è passata a miglior vita e adesso ho un gatto nero molto meno distruttivo.
Quanto all’albero, da ormai trent’anni, ma forse sono di più, uso un abete finto. Non è sempre lo stesso, un paio di volte abbiamo dovuto cambiarlo per danneggiamenti vari. In realtà anche quello che ho attualmente ha un ramo sbilenco, ed era dove la mia gatta si acquattava, però francamente non ho voglia di sostituirlo, mi va bene anche così, con aria vissuta e un po’ sofferente.
Naturalmente non ho sempre avuto alberi finti. Quand’ero bambina non esistevano nemmeno, si portava a casa un abete vero. Ricordo che pungeva molto e
che tra le decorazioni (qualcuna sopravvissuta fino ai giorni nostri) mi piaceva una fila di lucine con gli angioletti di plastica, davvero deliziosi anche da spenti. Ed è bene che fosse così perché credo di non averli mai visti accesi, secondo me quella fila di luci è stata acquistata già non funzionante… Proprio perché gli angioletti non davano soddisfazione, quando allestivamo l’albero io avrei voluto illuminarlo con candele vere, come vedevo fare in qualche vecchio film, ma mia mamma, che pure raccontava che quando era piccola a casa sua le mettevano, diceva che era troppo pericoloso. Questo peraltro va a smentire il concetto che l’albero di Natale è un’americanata che non c’entra con la nostra tradizione: mia mamma era del 34 e a casa sua l’ha sempre visto.
Tornando a me, quando faccio l’albero di Natale sono assolutamente contraria a schemi, armonie di colori e studi estetici: nel mio albero ci va di tutto. Dal lavoretto dell’asilo dei nipoti alla slitta comprata da Harrods, dalle palline scolorite di quarant’anni fa alle sfere di cristallo luminescenti comprate da poco. E pure i fili, le luci, i capelli d’angelo… E senza badare troppo ai colori. Anche perché io ci provo ad alternare oro, rosso, argento, verde, azzurro, ma ho troppi ornamenti ed è inevitabile che ad un certo punto due palline o due ghirlande dello stesso colore finiscano vicine. In questo caso, ed è un consiglio che do al lettore, non provo assolutamente a scambiarle di posto con altre due.
Il risultato – garantito – sarebbe che le palline dello stesso colore vicine diventerebbero quattro o addirittura sei. Quando ho completato l’allestimento il mio albero è una specie di tronco di cono irregolare, una piramide a gradoni, un budino in equilibrio precario, che però fa tanta allegria e non tarda a riempirsi di doni.
Ecco, anche quello dei regali è un capitolo importante. Da piccola, come ho già detto, non li ricevevo da Babbo Natale ma dai miei, che me ne hanno sempre fatti in giusta misura, e li ho sempre scartati la sera del 24. La cerimonia dell’apertura dei pacchetti è sempre continuata e continua tutt’ora la sera della vigilia. Unica concessione, finché i figli delle mie sorelle erano piccoli abbiamo richiamato in servizio Babbo Natale, quindi la mattina del 25 ciascun bambino trovava un giocattolo sotto l’albero.
Ma il grosso del malloppo veniva scoperto dopo la cena della vigilia che, da quando sono mancati i nostri genitori, viene organizzata da mia sorella più giovane. Peraltro una cena rigorosamente di magro, nel rispetto della tradizione. Un magro molto abbondante, per essere del tutto sinceri…
Gli acquisti dei regali cominciano già a metà novembre, ma non c’entra il black friday, è che se vediamo una cosa che può piacere o che è nella famosa “lista dei desideri” (che ognuno di noi compila diligentemente), la compriamo e la incartiamo. Ciascun membro della famiglia fa almeno un regalo a tutti gli altri: considerando che solo i familiari diretti sono nove, vuol dire una settantina abbondante di doni.
Se poi si aggiungono altri parenti, che non vorrai mica lasciarli senza un pacchetto, o addirittura giovani fidanzati di nipoti, che magari a casa non festeggiano la vigilia e quindi la passano con noi, il traguardo dei cento pacchetti si supera regolarmente. E c’è da dire che il momento dell’apertura dei pacchi a casa nostra – di solito verso le dieci della sera della vigilia, nell’intervallo tra il secondo e i dessert – è qualcosa di incredibile. Dieci minuti di puro caos, esclamazioni e rumori di carta che viene stracciata. Gli ospiti che partecipano per la prima volta ai nostri cenoni normalmente rimangono basiti. Infatti ogni tanto mi tocca pure rassicurarli: «Noi facciamo così tutti gli anni, so che fa un po’ paura, ma poi vedrai che ti abitui”…

Tre capolavori a Vicenza, eventi attorno al tema del tempo

Una settimana dopo l’avvio dell’evento espositivo “Caravaggio, Van Dyck, Sassolino. Tre capolavori a Vicenza”, il grande salone della Basilica palladiana si trasforma in un’agorà con il via ai 17 appuntamenti sul ruolo e l’impatto del tempo nelle discipline più disparate.

«Il nostro regalo ai vicentini si arricchisce di appuntamenti culturali che si svolgono proprio all’interno dell’evento espositivo che trasformano il grande salone della Basilica in un’ideale agorà, in un luogo di incontro dove ascoltare riflessioni sul tema protagonista della serata e ammirare le opere esposte,già apprezzate da duemila visitatori nel primo fine settimana di apertura» – commenta il sindaco Giacomo Possamai.

Nel solo weekend, esclusa l’inaugurazione, sono stati già 1998 i visitatori della mostra 504 sabato e 1494 domenica.

La rassegna culturale prende il via sabato 23 dicembre alle 18 con un evento musicale che registra già il tutto esaurito: il “Concerto di Natale attorno ai tre capolavori” con il gruppo vocale Libera Cantoria Pisani, diretto da Filippo Furlan, che eseguirà musiche di Amy Beach, Hugo Distler, Franz Gruber.
Sold out anche per il tradizionale concerto di Capodanno dell’Ensemble I musicali affetti giunto alla ventinovesima edizione che quest’anno è intitolato “Da Caravaggio a Tiepolo: musiche di Gabrieli, Castello, Corelli, Vivaldi”, con Fabio Missaggia violino e direzione.
Per entrambi i concerti i posti che non saranno occupati all’avvio dell’evento saranno resi disponibili per chi si presenterà in Basilica palladiana.

La rassegna propone anche appuntamenti dedicati alla fotografia, alla filosofia, alla danza, all’astrofisica e alla letteratura.

Sabato 30 dicembre Stefania Portinari Storica dell’arte (Università Ca’ Foscari, Venezia) interverrà sul tema “Il tempo, lo sbaglio, lo spazio: poetiche del corpo e dei sentimenti nell’arte”.
Con il nuovo anno il giornalista Antonio Di Lorenzo dedicherà l’incontro di sabato 6 gennaio a “Epifania, la luce delle donne: sette storie di vicentine straordinarie e sconosciute”

Il giorno successivo, domenica 7 gennaio alle 18 Andrea Pilastro del Centro nazionale della biodiversità dell’Università di Padova parlerà di “Tempi moderni: Darwin e la crisi della biodiversità”.
“Il tempo nella musica: misura, scansione, battito vitale” avrà come protagonista lo scrittore Venerdì Marco Ghiotto, venerdì 12 gennaio.
Sabato 13 gennaio si parlerà di “Tempi e memorie: un percorso tra psicoanalisi e filosofia” con Raffaella Corrà, filosofa e Guido Savio psicoanalista.

Domenica 14 gennaio la Basilica ospiterà Marcello Ghirardi, filosofo (Università di Padova) che interverrà su “L’eternità nel tempo. Esistenza, impermanenza, contemplazione” e giovedì 18 gennaio, Stefano Soprana, orologiaio , che parlerà di “Come religione, politica, trasporti e comunicazioni hanno cambiato la lettura del tempo”.

Eugenio Coccia, fisico nucleare (Gran Sasso Science Institute) e Giulio Nardon (La Via delle Scienze) venerdì 19 gennaio terranno una conferenza su “Il tempo, dal Big Bang ai buchi neri”, in collaborazione con il Comune di Valdagno.

L’appuntamento di sabato 20 gennaio sarà dedicato alla fotografia: “Questione di tempo: dialogo intorno a tre diversi modi di fruire un’immagine” vedrò gli interventi di Marco Zorzanello fotografo, documentarista, Alberto Sinigaglia, fotografo e visual artist, Sebastian Arthur, Hau book expert & festival organizer.

Stefano Lorenzetti direttore del Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza domenica 21 gennaio interverrà su “Nata per morire: la musica e l’arte della memoria”; giovedì 25 gennaio Guido Tonelli, fisico al CERN di Ginevra e professore Università di Pisa propone un evento in collaborazione con Relazionésimo dal titolo “Uccidere il tempo”, introdotto da Fortunato D’Amico, architetto.

In collaborazione con Fondazione Zoé sabato 27 gennaio di “Cronos e Bios: la nuova concezione del tempo nelle scienze della vita” parlerà Roberto Manfredini, professore di Medicina interna all’Università di Ferrara.

Guido Beltramini, curatore della mostra, domenica 28 gennaio sarà il relatore con il filosofo Luca Illetterati dell’evento “Forme nel tempo” a cui parteciperà anche l’artista Arcangelo Sassolino.

In collaborazione con Relazionésimo l’evento di giovedì 1 febbraio vedrà come protagonisti Gaetano Thiene dell’Università di Padova e Rolando Bellini Accademia di Brera di Milano con “Leonardo Da Vinci e il Rinascimento, l’arte strumento per la scienza e i suoi esiti in Caravaggio”.

La rassegna si chiuderà sabato 3 febbraio con lo spettacolo “La danza delle ore: balletto dal repertorio classico” e l’esibizione degli allievi della scuola di danza Grazia Paulon diretti da Noemi De Grandi.

L’evento espositivo sarà affiancato anche da laboratori didattici per bambini dai 5 agli 11 anni, gratuiti, condotti dal Palladio Museum Kids dal titolo “La forma del tempo”. Il primo appuntamento è in programma sabato 23 dicembre dalle 11 alle 12.30. Si proseguirà poi in gennaio domenica 14 gennaio (ore 16.30 – 18), 21 gennaio (ore 11 – 12:30) e 28 gennaio (ore 11 – 12.30). Ogni laboratorio, che si svolgerà nella sala degli Zavatteri e sarà preceduto da una breve visita alla mostra, durerà 1 ora e 30 minuti e accoglierà al massimo 25 bambini. Prenotazione obbligatoria: [email protected]

Tutti gli appuntamenti inizieranno alle 18, sono ad ingresso gratuito con 100 posti a disposizione su prenotazione al link https://www.ticketlandia.com/m/eventSubList/-/2765.

La mostra è curata da Guido Beltramini e Francesca Cappelletti,è ideata e promossa dal Comune di Vicenza con la co-organizzazione di Intesa Sanpaolo.
Il progetto espositivo ha coinvolto i Musei Civici Vicenza, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio con il supporto di Marsilio Arte.
L’iniziativa è stata possibile grazie alla sponsorizzazione di Confindustria Vicenza, Gemmo, Beltrame, Melegatti e LD 72 e alla partnership con Art Bonus con Cereal Docks, Relazionésimo e amer group.

Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10 alle 18. Ingresso gratuito per i residenti in città e provincia.
Aperture straordinarie: 25 dicembre dalle 15 alle 20; 1° gennaio dalle 15 alle 18.

https://www.mostreinbasilica.it/it/

 

——
Fonte: Tre capolavori a Vicenza, eventi attorno al tema del tempo , Comune di Vicenza

A Vicenza Nick Mason, batterista dei Pink Floyd, e Marcus Miller, leggenda del funk

Il 2024 sarà ancora un anno di importanti live a Vicenza. Grazie a DuePunti Eventi, piazza dei Signori risuonerà della grande musica internazionale con l’arrivo di Nick Mason, batterista dei Pink Floyd (19 luglio), e di Marcus Miller, leggenda del funk (20 luglio), una produzione D’Alessandro e Galli. I concerti sono organizzati in collaborazione con la Città di Vicenza.

«Entra nel vivo la programmazione musicale del 2024. Dopo aver annunciato la presenza a Capodanno di uno dei nomi più apprezzati della musica leggera italiana, Max Gazzè, iniziamo a popolare di appuntamenti anche la stagione estiva – annuncia l’assessore ai grandi eventi Leone Zilio -. Grazie alla disponibilità dell’artista, accoglieremo il 19 luglio, nuovamente, il batterista di Pink Floyd, Nick Mason che nel 2023 non si è potuto esibire a causa del maltempo offrendo così ai numerosi fan l’opportunità di ascoltare dal vivo una grande star. Il giorno successivo avremo invece una leggenda del jazz e del funk, Marcus Miller, uno dei migliori artisti del genere. Il calendario degli eventi musicali non si chiude qui ma si arricchirà di altri nomi per una città sempre più viva!»

Nick Mason ritorna in cartellone con il progetto “Saucerful Of Secrets” il 19 luglio 2024 (ore 21.30), dopo l’annullamento del concerto della scorsa estate a causa del maltempo. Gli appassionati potranno così ritrovare sul palco il supergruppo che ha formato nel 2018 con Guy Pratt (bassista dei Floyd dal 1987), Gary Kemp (Spandau Ballet) e Lee Harris (Blockheads) e che ha l’obiettivo di riportare sui palchi i primi successi dei Pink Floyd, attingendo alla discografia pre- Dark Side Of The Moon e ricreando la stessa atmosfera psichedelica e iconoclasta che i Pink Floyd hanno insegnato a tutte le generazioni. Un ritorno agli albori della band, agli anni in cui Syd Barrett era l’autore dei testi e l’anima di quello che poi sarebbe diventato uno dei gruppi più grandi della storia della musica. Mason ha dichiarato che il gruppo non è una tribute band, bensì un mezzo per “catturare lo spirito dell’epoca” e trasmetterlo al pubblico tramite tracce estratte da dischi come The Piper At The Gates Of Dawn, A Saucerful Of Secrets ed Ummagumma.

Marcus Miller, tra i musicisti più influenti del nostro tempo, sarà a Vicenza il 20 luglio 2024 (ore 21.30). Virtuoso del basso e vera e propria leggenda del jazz e del funk , Marcus ha sempre composto e prodotto per il cinema: da Boomerang (1992) a Marshall (2017); dal Black Movie Soundtrack Festival alle numerose collaborazioni con Disney Studios, e più recentemente con Apple per un documentario sulla vita di Sidney Poitier (2022). Per questo nuovo spettacolo che mette in primo piano il suo genio come produttore, Marcus sarà circondato da una band eccezionale. L’artista newyorkese ha una carriera di 45 anni. DueGrammy Awards, un Edison Prize in Olanda, una ‘Victoire du Jazz’ in Francia e la nomina UNESCO nel 2013 come Artista per la Pace e portavoce del progetto Slave Route, sono alcuni dei riconoscimenti che gli sono stati conferiti in tutto il mondo durante gli anni di attività. Marcus non è solamente un bassista, ma è anche un creatore, produttore, polistrumentista e un compositore straordinario e prolifico. Le sue numerose collaborazioni parlano per lui: Miles Davis, Eric Clapton, George Benson, Aretha Franklin, Bryan Ferry, Wayne Shorter, Al Jarreau, Herbie Hancock e Carlos Santana, solo per citarne alcuni, hanno plasmato il suo ambiente musicale e lo hanno reso un’icona della musica jazz, funk e soul.

I biglietti per i concerti di Nick Mason e Marcus Miller saranno disponibili in prevendita nel circuito Ticketone a partire dalle 11 di giovedì 21 dicembre 2023.

Concerto Nick Mason – Piazza dei Signori – Vicenza
19 luglio 2024 – ore 21.30

Poltronissima Platinum € 100+ diritti di prevendita

Poltronissima Gold € 75+ diritti di prevendita

Poltronissima € 60+diritti di prevendita

Poltrona € 50+ diritti di prevendita

Marcus Miller – Piazza dei Signori – Vicenza
20 luglio 2024 – ore 21.30

Poltronissima Platinum € 46+ diritti di prevendita

Poltronissima Gold € 34+diritti di prevendita

Poltronissima € 30+ diritti di prevendita

Poltrona € 25+ diritti di prevendita

Informazioni
DuePunti Eventi – Tel. 0445 360516 – [email protected], www.duepuntieventi.com

 

——
Fonte: A Vicenza Nick Mason, batterista dei Pink Floyd, e Marcus Miller, leggenda del funk , Comune di Vicenza

Natale 2023 a Vicenza, in distribuzione l’opuscolo con tutti gli eventi

È in corso la distribuzione capillare dell’opuscolo Natale 2023 a Vicenza, stampato in 15.000 copie, che raccoglie tutti gli eventi in programma durante le festività natalizie in centro storico e nei quartieri.

Chi desidera avere l’opuscolo può ritirarlo fin d’ora nella sede di Palazzo Trissino tutti i giorni dalle 8 alle 18.30 dal lunedì al venerdì, il sabato dalle 8.30 alle 12 (esclusi i festivi).

Da lunedì prossimo si potrà trovare anche in tutti i palazzi comunali, nei centri di aggregazione anziani e nei centri giovanili. 7000 copie verranno consegnate agli alunni delle scuole dell’infanzia e primarie per le famiglie. Inoltre gli assessori porteranno personalmente le copie agli esercizi commerciali e alle realtà del territorio.

L’agevole libretto di 68 pagine, con una veste grafica e un concept completamente rinnovati, introdotto dagli auguri alla città del sindaco Giacomo Possamai, contiene anche pagine tematiche con relative mappe dedicate ai mercatini, ai presepi, ai parcheggi messi a disposizione in via straordinaria per i fine settimana e ai parcheggi di interscambio con centrobus gratuiti.

L’opuscolo contiene anche informazioni sull’evento espositivo Caravaggio, Van Dyck, Sassolino che aprirà il 16 dicembre in Basilica palladiana con un ricco calendario di incontri, tra conferenze, concerti e spettacoli di danza.

Inoltre saranno a disposizione 50.000 cartoline con qrcode per consultare il calendario eventi online

Aggiornamenti del programma saranno disponibili nel sito del Comune di Vicenza:

——
Fonte: Natale 2023 a Vicenza, in distribuzione l’opuscolo con tutti gli eventi , Comune di Vicenza

PNRR, saranno fruibili al largo pubblico i disegni di Palladio conservati a Vicenza

Il Centro Internazionale di Architettura Andrea Palladio, i Musei Civici di Vicenza e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza hanno ottenuto quasi 60.000 euro (57.300) di fondi PNRR dal Ministero della Cultura, a cui si somma un cofinanziamento di circa 14.000 euro del CISA Andrea Palladio, per un progetto innovativo di digitalizzazione e valorizzazione dei disegni di Andrea Palladio conservati a Vicenza, avviato nelle scorse settimane.

«L’amministrazione esprime soddisfazione per questo finanziamento – ha dichiarato il sindaco Giacomo Possamai – che consente di accendere un faro su un importante patrimonio artistico e storico dei Musei Civici di Vicenza, ai quali pervenne nel 1839 grazie alla donazione di Gaetano Pinali, mecenate appassionato di architettura e archeologia. La digitalizzazione ad altissima definizione dei disegni palladiani con una tecnologia innovativa che consentirà di cogliere persino la tridimensionalità delle linee di costruzione tracciate dall’architetto, rappresenta infatti un’occasione straordinaria per valorizzare questo nostro prezioso patrimonio e renderlo fruibile non soltanto agli studiosi, ma anche al pubblico più vasto, che potrà scoprirne ogni segreto grazie alle postazioni multimediali previste a Palazzo Chiericati e al Palladio Museum».

«Il Codice per i Beni Culturali indica chiaramente ricerca e restituzione ad un pubblico vasto – ha aggiunto il soprintendente Fabrizio Magani e il presidente del CISAAP Edoardo Demo – come due pilastri dell’azione sul patrimonio artistico italiano, due obiettivi che in questo caso riusciremo a raggiungere in pieno grazie allo studio dei preziosi fondi palladiani, alla loro connessione con le fonti storiografiche, e alla loro messa in rete tramite tecnologie innovative».

Gli originali palladiani saranno riprodotti con una risoluzione superiore ai 100 megapixel tramite una fotocamera Hasselblad, erede di quella già impiegata nelle missioni spaziali sulla Luna. Per la prima volta i disegni saranno acquisiti ad altissima definizione con la riproduzione fedele non solo dell’aspetto bidimensionale del foglio, ma persino della tridimensionalità materica delle increspature della carta e delle tenui linee di costruzione, tracciate da Palladio a secco con uno stilo d’avorio e non meno importanti di quelle a inchiostro.

Tale rivoluzionaria metodologia di acquisizione fotogrammetrica tridimensionale è stata messa a punto dal quarto partner del progetto, il dipartimento di Architettura dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, nella figura del prof. Marco Gaiani, in collaborazione con l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, ed è stata testata scientificamente su alcuni dei più celebri disegni di Leonardo da Vinci come l’Uomo vitruviano delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, ma mai applicata in maniera estesa a un intero corpus di disegni. E saranno proprio i team delle due Università ad effettuare la digitalizzazione grazie a queste straordinarie tecniche, sotto l’attento controllo conservativo della Soprintendenza e con la supervisione degli esperti del CISA Andrea Palladio.

Al termine del progetto, che prevede una durata di 18 mesi, saranno a disposizione del pubblico due postazioni multimediali touchscreen: una in Palazzo Chiericati e una sua gemella presso il Palladio Museum, per rendere accessibili i fogli palladiani in forma tridimensionale; i disegni potranno quindi essere ingranditi, girati, capovolti come avendoli in mano, per riuscire a vedere fino al più piccolo dettaglio. Parallelamente i disegni saranno collegati a una banca dati con l’archivio delle loro fonti documentarie, fra le quali preziosi materiali custoditi dalla Biblioteca Bertoliana, per rendere possibile ogni approfondimento, con la validità scientifica sempre alla base di tutti i contenuti proposti.

Sempre nell’ambito dell’accordo fra CISA Andrea Palladio, Comune di Vicenza e Soprintendenza, dal 13 dicembre verrà esposto un disegno originale di Andrea Palladio all’interno del Palladio Museum, grazie al sostegno della Camera di Commercio di Vicenza. La comprensione del disegno da parte di un pubblico vasto sarà resa possibile attraverso una serie di apparati scientifico-educativi approntati per l’occasione.

 

——
Fonte: PNRR, saranno fruibili al largo pubblico i disegni di Palladio conservati a Vicenza , Comune di Vicenza

We are Shardana, il documentario di Canderan ai Carmini con tre giovani attori di Altavilla Vicentina

Dopo il grande successo della tournée in Sardegna, che ha avuto luogo per un mese con diversi sold-out e numerosi spettacoli aggiuntivi, We are Shardana arriva in Veneto per un’unica data all’Auditorium dei Carmini di Vicenza il sabato 9 dicembre 2023 alle ore 17:30. Questo evento speciale è stato organizzato grazie al Circolo Culturale Grazia Deledda, presieduto da Luciana Sedda. L’ingresso è a offerta libera e su prenotazione, telefonando o scrivendo al numero 392 9871637.

Tre giovanissimi attori vicentini

Durante la proiezione saranno presenti il regista e produttore Christian Canderan e l’autrice Chiara Errico, insieme ai giovani attori di Altavilla Vicentina Christian e Isabel Peloso. Nel film c’è anche un altro giovanissimo di Altavilla, Mattia Zin.

Una società vicentina tra i produttori

We are Shardana è un documentario cinematografico prodotto da Sunfilms con il supporto del Fondo Regionale dell’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Sardegna Film Commission e con la collaborazione della FilmCommission Bologna – Cineteca di Bologna. Un contributo importante è stato dato anche da un gruppo di aziende italiane, tra cui la vicentina Vector Srl, Victory Group Srl, Gamian Consulting Srl, Innovo Renewables SpA, Decal Renewables SpA, Marocchi Srl, Grimaldi Group SpA, Sina SpA, Sa Marigosa, Ommo’s Arredamenti Srl e ICB Srl.

Un documentario ambientato in Sardegna

Quest’opera è in competizione alla 77a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Salerno e racconta il viaggio di Paolo (interpretato da Andrea Fornalè), un giovane studente universitario che si reca sull’isola per approfondire la sua conoscenza della civiltà prenuragica e nuragica, in preparazione della sua tesi di laurea. Durante il suo viaggio, Paolo incontra Maria Carmen (interpretata da Elisa Pistis), una donna più grande di lui che cambierà in modo inaspettato il significato del suo viaggio.

Nel cast del documentario ci sono anche gli attori veneti Andrea Fornalè, Ketty Montagner e Guido Laurjni, insieme al friulano Luciano Roman e ai sardi Elisa Pistis, Giovanni Maccioni e Gisella Vacca.

Dalla Sardegna ad Altavilla Vicentina

Le riprese si sono svolte in quasi tutte le province sarde e hanno coinvolto anche Udine, Bologna e Altavilla Vicentina (in provincia di Vicenza). Le famiglie di Elisabetta e Davide Zin e di Erika e Massimo Peloso hanno fornito una collaborazione importante, con le loro case che sono state utilizzate come location per le riprese. I figli di entrambe le famiglie, Christian Peloso (9 anni) e Isabel Peloso (6 anni), fanno parte del cast del documentario, con Christian che interpreta il protagonista da bambino.

Shardana giovanissimi attori di Altavilla
Shardana giovanissimi attori di Altavilla

We are Shardana permetterà al pubblico di riscoprire e approfondire la conoscenza delle creature leggendarie sarde, il tutto arricchito da scenografie suggestive, momenti onirici e flashback, tutto mentre si è comodamente seduti sulla poltrona.

Le fiabe e il folklore

L’ispirazione per il soggetto del documentario è nata dai ricordi d’infanzia di giochi e divertimenti. L’autrice ha trovato ispirazione nelle creature protagoniste delle fiabe e dei racconti del folklore friulano, veneto e sardo che spesso i nonni raccontano ai propri nipoti. Chi da bambino non ha mai avuto un amico speciale con cui giocare? Chi non ha mai provato strane paure notturne, quando, da soli nell’oscurità, si intuiva la presenza di mostri nell’armadio o sotto il letto?

Le fate, i giganti e gli spiriti malevoli rappresentano l’emergere della coscienza umana di fronte a fenomeni che non potevano essere spiegati. In passato, quando la qualità della vita era diversa, gli esseri umani vivevano in contatto stretto con la natura, e la loro sensibilità favoriva una pacifica convivenza con queste creature particolari.

Oggi, al contrario, la frenesia del mondo moderno ha sopraffatto i nostri sensi, costringendoci in uno stato di continua fretta. Siamo immersi nell’azione e nel possesso, trascurando l’essenza stessa della vita. Grazie a Maria Carmen e alle sue narrazioni, Paolo riscoprirà sempre più consapevolezza delle emozioni e delle sensazioni che nel corso degli anni aveva dimenticato.

Ekuò concerto d’Avvento, il 9 dicembre al Teatro Comunale di Vicenza

Sabato 9 dicembre alle 20.45 torna al Teatro Comunale di Vicenza “Ekuò concerto d’Avvento”, serata di beneficenza a favore dei progetti “Borsa Lavoro + Inclusione” in Veneto e “Sostegno a Distanza” in Brasile di Murialdo World ets – Giuseppini del Murialdo.

L’iniziativa è stata presentata oggi in sala Stucchi dall’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto, da Diego Brunelli, maestro e direttore della BlueSingers & Orchestra, da Stefania Miotto, soprano ospite speciale della serata e da Alessandro Pellizzari, direttore di Murialdo World ets e organizzatore dell’evento.

«Prosegue la collaborazione con Murialdo World, realtà ormai consolidata nella nostra città e riferimento in particolare per i più giovani, meno fortunati, ai quali vengono offerte concrete opportunità di inserimento nel mondo del lavoro – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto -. Un’attenzione particolare è dedicata anche ai giovani che vivono in difficoltà estreme, dall’altra parte del mondo, in Brasile dove non solo mancano le opportunità lavorative ma dove i ragazzi rischiano la vita. Con la tredicesima edizione di “Ekuò concerto d’Avvento” gli spettatori potranno contribuire a questi importanti progetti che uniscono i giovani italiani ai giovani brasiliani e godere di uno spettacolo natalizio ormai diventato una tradizione. Invito quindi a partecipare numerosi all’evento dedicato a tutta la famiglia».

«Grazie ai 12 eventi passati abbiamo portato in teatro oltre 10.000 spettatori e aiutato 2.720 giovani in difficoltà in 7 nazioni diverse distribuite su 4 continenti – ha commentato Alessandro Pellizzari, direttore di Murialdo World ets e organizzatore dell’evento -. 14 anni fa, quando abbiamo organizzato la prima edizione, avevamo come unico scopo la raccolta fondi per i progetti missionari dei Giuseppini del Murialdo. Nel corso degli anni l’Ekuò concerto d’Avvento si è trasformato nel tradizionale concerto di Natale dei vicentini e non solo, aggiungendo al primo scopo un secondo: offrire una serata di autentico e integrale benessere agli spettatori. I contributi raccolti sono destinati all’inserimento lavorativo dei giovani vicentini e per garantire una vita fuori dalla strada e dalla guerriglia ai giovani brasiliani. A maggio scorso sono stato in Brasile per verificare i nostri progetti missionari in corso e raccogliere nuove esigenze d’aiuto, soprattutto nelle favelas di San Paolo e di Rio de Janeiro. Ho deciso di proporre all’Ekuò concerto d’Avvento 2023 il progetto a favore dei giovani delle favelas di Rio de Janeiro, i quali purtroppo vivono da oltre un decennio una violenza senza precedenti generata da guerriglie tra quattro bande locali che si stanno contendendo il narcotraffico cittadino, rendendo così Rio de Janeiro la città più violenta del Brasile. Crediamo fortemente che vinca sempre il bene sul male, l’amore sull’odio, a patto che noi non perdiamo la speranza e continuiamo a credere nella solidarietà, nel bene comune, nella consapevolezza che siamo tutti in relazione e che la nostra felicità è profondamente legata alla felicità dell’altro».

La XIII edizione, con la conduzione artistica del Maestro Diego Brunelli, vedrà la partecipazione della BlueSingers & Orchestra con la cantante Stefania Miotto che si è esibita con noti artisti tra cui Katia Ricciarelli, Vittorio Terranova, Alessandro Safina, Roby Facchinetti e Cheryl Porter, e che ha partecipato a trasmissioni televisive Mediaset e Rai (“I raccomandati” di Rai Uno).

Il concerto di Natale, che spazierà dal pop al rock, dalle colonne sonore al blues e dal soul al gospel, sarà presentato da Elisa Santucci.

Il programma prevede l’esecuzione di brani tra cui All I want for Christmas M. Carey, pop natalizio); Feliz navidad (J. Feliciano, calypso natalizio); Faith (S. Wonder, pop-soul); Joy to the world, (G.F. Haendel, classico natalizio); Think (A. Franklin, blues-gospel).

Informazioni:

L’ingresso è con biglietto su donazione a 17 euro, diritti di prevendita compresi; ridotto 11,50 euro per giovani fino ai 13 anni compresi solo se acquistato presso la biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza, viale Mazzini 39.

I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro da martedì a sabato 15.00-18.15; oppure online

Per informazioni: 0444324442, [email protected], 3771015358, [email protected]

 

——
Fonte: Ekuò concerto d’Avvento, il 9 dicembre al Teatro Comunale di Vicenza , Comune di Vicenza

Giornata dei diritti umani, il 10 dicembre al Parco della Pace musica e fiaccolata

L’amministrazione comunale di Vicenza ha organizzato l’iniziativa “Percorsi di pace” per celebrare la Giornata internazionale dei Diritti umani il 10 dicembre. Il Parco della Pace ospiterà eventi musicali, una fiaccolata e interventi da parte del sindaco Giacomo Possamai, del vicario don Giampaolo Marta e del maestro Bepi De Marzi. Inoltre, per commemorare il 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti umani, il 15 dicembre si terrà una conferenza presso il tempio di San Lorenzo sulla crisi umanitaria attuale.

Le iniziative sono state promosse dall’amministrazione in collaborazione con la Diocesi di Vicenza, il Conservatorio Pedrollo e varie associazioni locali che si occupano di pace e diritti umani. Durante la presentazione delle iniziative, sono intervenuti gli assessori Giovanni Selmo e Leonardo Nicolai, insieme a don Matteo Zorzanello, Francesco Passadoree Davide Tiso.

Gli eventi includono uno spettacolo di musica immersiva presso l’hangar 1 del Parco della Pace, seguito dalla fiaccolata lungo il percorso asfaltato. Durante la fiaccolata, l’assessore Giovanni Selmo porterà la “Luce della Pace” di Betlemme, simbolo internazionale che sarà distribuito in vari Paesi europei.

Le iniziative si concluderanno con il canto sulla pace di Bepi De Marzi eseguito dai cori partecipanti. I partecipanti potranno utilizzare il parcheggio all’ingresso del Parco della Pace e le fiaccole verranno distribuite dagli organizzatori.

Infine, venerdì 15 dicembre si terrà una conferenza presso il tempio di San Lorenzo sulla crisi umanitaria attuale. Gli interventi saranno tenuti da Giovanni Selmo, Marco Mascia, Elisabetta Bartuli e Francesca Benciolini.

 

Donna Vicenza. L’enigma di una icona devozionale. Considerazioni sul “Ritratto di Vincenza Pasini” dopo le indagini diagnostiche

Storie Vicentine ci racconta le considerazioni sul “Ritratto di Vincenza Pasini” detta Donna Vicenza, dopo le indagini diagnostiche.

La «vera effigie» di Vincenza Pasini, testimone delle apparizioni mariane è una delle testimonianze figurative di primario interesse per la storia della pietà popolare, che si sviluppa nel tempo attorno al santuario di Monte Berico, sorto nel 1428. Nello specifico, l’opera proviene dall’antico monastero di Ognissanti in Borgo Berga, soppresso all’inizio del XIX secolo. È proprio questo cenobio femminile, affidato prima all’ordine degli Umiliati e, a partire dal 1571, alle monache camaldolesi, ad assumersi il compito della diffusione non solo della memoria delle apparizioni, ma anche del culto rivolto alla veggente, illuminata e
consacrata dalla luce mariofanica.
Secondo la tradizione, la pia donna risiedeva nei pressi della chiesa di Ognissanti e, di conseguenza, il percorso che la condusse a incontrare la Regina del cielo iniziava lì, a due passi dalle scalette che portano sul colle. Inoltre, nel 1431, il suo corpo mortale fu sepolto nel cimitero accanto alla medesima chiesa.
Il dubbio sull’effettiva datazione del cimelio – che riporta il nome di un pittore del Quattrocento, Girolamo Tonisi, che per grazia ricevuta avrebbe dedicato un omaggio ritrattistico a «donna Vicenza Pasini da Sovizzo» – ha portato a un progetto di ricerca
multidisciplinare ideato e coordinato da Agata Keran, curatrice del Museo d’arte sacra di Monte Berico, con il contributo di Federico Bauce e Carlotta Dal Santo.
Per le indagini diagnostiche non invasive sono stati coinvolti gli esperti del laboratorio CMR, Roberta Giorio e Francesco Rizzi. L’intera superficie del dipinto è stata sottoposta, in associazione alle riprese in luce visibile sia del fronte che del retro, a un’indagine riflettografica IR eseguita a due lunghezze d’onda a 750 nm e 1000 nm, da cui è emerso un disegno sottostante (underdrawing), che presenta alcune importanti divergenze rispetto allo strato visibile all’occhio nudo, che riguardano sia i tratti fisionomici che l’abito della donna.
Tali differenze hanno sollecitato un approfondimento storico, iconografico e iconologico relativo all’opera devozionale, condotto da Agata Keran. Il focus ha portato a delineare un’ampia panoramica sul contesto religioso in cui si colloca la genesi dell’opera, collocabile nel secondo Cinquecento. Gli esiti della ricerca, comprese le relazioni tecniche del laboratorio CMR e della restauratrice Carlotta Dal Santo, sono raccolti e pubblicati in un opuscolo documentario, il primo della serie dei «Quaderni del Museo d’arte sacra di Monte Berico» (disponibile in sede).

donna vicenza
Fig.2 Immagine a infrarosso dell’opera

“La ricerca dedicata al ritratto di Vincenza Pasini apre un orizzonte conoscitivo e spirituale capace di incuriosire e coinvolgere, anche emotivamente, chi desidera a scoprire in modo approfondito una storia antica, ma di grande freschezza per il nostro tempo”, commenta padre Carlo Rossato, rettore del santuario e priore della comunità dei Servi di Maria di Monte Berico.
Tutto il progetto gode della collaborazione e del supporto economico dell’Associazione Domenico Cariolato, che nell’ambito dell’omonimo premio, ha incentivato alcuni progetti culturali e sociali, ritenuti di particolare interesse per la storia e l’attualità di Vicenza.
“L’ Associazione, che nei suoi programmi promuove eventi di significativa rilevanza culturale, è orgogliosa di aver contribuito allo studio del ritratto ed è onorata della sua collaborazione con tutti coloro che hanno condotto tale indagine”, ribadisce Patrizia Rossini, presidente dell’Associazione.
L’evento si inserisce nell’ambito delle iniziative di «Un Giubileo per la rinascita», in attesa dell’Anno giubilare mariano 1426-2026.

Per visitare il Museo d’arte sacra: ogni sabato ore 10-12 e 14-18
ingresso con offerta libera.
info e prenotazioni di visite guidate e percorsi didattici: [email protected]

Di Agata Keran da Storie Vicentine n.15-2023.

“Di sana pianta”, edizione 2023: tavola rotonda al Museo Naturalistico Archeologico

Domenica 3 dicembre alle 15 il Museo Naturalistico Archeologico, in contra’ Santa Corona 4, ospiterà una tavola rotonda a conclusione dell’edizione 2023 della rassegna Di sana pianta, dedicata quest’anno al tema del selvatico.

L’incontro, intitolato “Ogni prosperità è reciproca. L’uomo e gli altri selvatici, un groviglio inestricabile”, sarà coordinato dal filosofo Alfonso Cariolato in dialogo con quattro studiosi impegnati a diffondere l’urgenza della questione ecologica: Paolo Fontana, entomologo e apicoltore; Sara Lefosse, erpetologa, nota tra l’altro per le sue ricerche sulla Salamandra di Aurora, endemica dell’Altopiano dei 7 Comuni; Francesco Tomasinelli, naturalista e divulgatore; Daniele Zovi, ex generale dei forestali e scrittore-saggista.

Sarà l’occasione per discutere sulle ragioni della difficile sopravvivenza alla pressione esercitata dall’uomo non solo per quello che riguarda la fauna iconica e per provare a immaginare nuove possibili, e quanto mai necessarie e urgenti, forme di convivenza con gli altri viventi.

L’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività del territorio Ilaria Fantin precisa che «il Museo Naturalistico Archeologico è luogo ideale per questo tipo di riflessioni. Un museo che ricerca, conserva e valorizza reperti naturalistici, in particolare del territorio vicentino, deve oggi affrontare anche temi attuali legati al cambiamento climatico e più in generale all’Antropocene. Lo dobbiamo fare soprattutto per le giovani generazioni, alle quali dobbiamo fornire degli strumenti critici per capire e cambiare rotta».

La rassegna “Di sana pianta” è ideata da Anna Altobello, Chiara Bortoli, Andrea Rosset e Fiorenzo Zancan e co-organizzata da Associazione Artemis APS e da Cooperativa Sociale Insieme, all’interno delle iniziative del progetto FACT! Vicenza e con il patrocinio del Comune di Vicenza.

Il 3 dicembre, prima domenica del mese, è previsto l’ingresso gratuito al Museo Naturalistico Archeologico e alle Gallerie di Palazzo Thiene per residenti in città e provincia.

Anche la partecipazione all’evento è gratuita; si consiglia la prenotazione a [email protected].

Ulteriori informazioni: www.disanapianta.org

 

——
Fonte: “Di sana pianta”, edizione 2023: tavola rotonda al Museo Naturalistico Archeologico , Comune di Vicenza