venerdì, Dicembre 26, 2025
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Nel reggino sequestrata un’azienda di smaltimento rifiuti, due denunce

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – I carabinieri della Stazione di Gioia Tauro, con il supporto tecnico-specialistico del Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria, hanno individuato un terreno nel comune di Seminara dove erano ammassate circa 70 tonnellate di compost non fermentato e hanno denunciato in stato di libertà i due proprietari di un’azienda di smaltimento rifiuti, accusati di deposito incontrollato e combustione illecita di rifiuti organici. Secondo quanto emerso dai controlli, si legge in una nota, “l’azienda avrebbe gestito i materiali in modo del tutto irregolare: i rifiuti organici venivano ammassati in grandi cumuli senza il rispetto delle procedure di trattamento e trasformazione previste dalla normativa, per poi essere rivenduti a vari agricoltori della zona come “compost”.

In realtà, quello commercializzato non era un fertilizzante naturale pronto all’uso, ma un prodotto incompleto, ancora in fase di maturazione, capace di sprigionare esalazioni maleodoranti e potenzialmente tossiche”.

I militari inoltre hanno accertato “episodi di combustione illecita dei residui accumulati, pratica che contribuisce a sprigionare sostanze nocive e a inquinare gravemente l’aria e il suolo. Una condotta che, oltre a configurare ipotesi di reato ambientale, rappresenta una minaccia concreta per la salute pubblica, la qualità delle coltivazioni e la sicurezza alimentare”.

L’intera area aziendale è stata sequestrata: al suo interno sono stati trovati cumuli di rifiuti organici in vari stadi di decomposizione e tracce evidenti di combustione. L’area ha necessitato di un’operazione di bonifica condotta unitamente ai Vigili del Fuoco e protrattasi per più di 7 giorni, che ha consentito di contenere le esalazioni. Sono attualmente in corso accertamenti tecnici per valutare l’impatto sull’ambiente e ricostruire la filiera di distribuzione del materiale irregolare. 

-Foto ufficio stampa Carabinieri-
(ITALPRESS).

A Padova sequestrati 380 mila euro a tre pluripregiudicati

PADOVA (ITALPRESS) – Il Tribunale di Venezia ha emesso, su proposta del Questore di Padova Marco Odorisio, il sequestro preventivo di una serie di beni mobili e immobili del valore complessivo di circa 380mila euro e sottoponendo al regime di sorveglianza speciale e con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza tre pluripregiudicati.

I provvedimenti, si legge in una nota delle fiamme gialle, sono stati eseguiti dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e dagli agenti della Divisione Polizia Anticrimine. Gli accertamenti patrimoniali, eseguiti nei confronti di soggetti di etnia Rom pluripregiudicati per reati contro la persona e il patrimonio, hanno portato all’individuazione di beni immobili, fabbricati e terreni ubicati nelle province di Padova, Rovigo, Treviso e Venezia, per un valore complessivo pari a circa 380mila euro, intestati a prestanomi ma nella disponibilità diretta e indiretta dei destinatari della misura e risultati essere beni di illecita provenienza.

Il primo sequestro ha riguardato 3 fabbricati e 3 terreni, beni in relazione ai quali il Tribunale ha già disposto la confisca. Il secondo sequestro ha invece riguardato 1 immobile, 2 terreni, 1 casetta mobile, 1 box, denaro contante e gioielli. Gli approfondimenti hanno riguardato due coniugi nonché la madre di una di essi, ritenuti essere partecipi di una organizzazione criminale a base familiare caratterizzata dalla spiccata propensione alla commissione di reati quali rapine, truffe, ricettazioni, spesso anche mediante l’uso della violenza.

In particolare nel 2023 i coniugi, “un 38enne risultato gravato da oltre quaranta sentenze di condanna per reati specifici e una 33enne risultata beneficiaria di un assegno di reddito di cittadinanza, erano stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere perché coinvolti, insieme ad altri compartecipi, nel furto pluriaggravato di una borsa contenente pietre preziose del valore di 4,8 milioni di eurp, sottraendole lungo l’autostrada del Brennero ad un rappresentante orafo che, dopo averla temporaneamente riposta sul sedile anteriore della propria vettura, veniva costretto a fermarsi lungo il tragitto a causa di un foro di un pneumatico appositamente procurato dai malviventi”.

In altri episodi gli stessi si erano resi responsabili di utilizzi indebiti di carte di credito e del furto pluriaggravato di monete da collezione in oro e argento e di orologi rolex anche per valori eccedenti le centinaia di migliaia di euro, commessi in numerose provincie tra cui Venezia, Padova, Piacenza, Ravenna e Trento I proposti, ritenuti socialmente pericolosi sulla base delle previsioni del Codice antimafia e gravati anche da giudizi di condanna per reati di associazione a delinquere per reati commessi anche durante la minore età, “hanno manifestato palese sproporzione tra il valore del patrimonio loro riconducibile ed i redditi dichiarati, circostanza che ha lasciato ragionevolmente presumere che l’intero nucleo familiare abbia da sempre tratto le proprie fonti di sussistenza da attività illecite”.

-Foto ufficio stampa Guardia di Finanza-
(ITALPRESS).

Nuovi attacchi israeliani a Gaza: almeno 18 morti, tra cui diversi bambini. Idf “Controlliamo il 40% di Gaza City”

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TEL AVIV (ISRAELE) (ITALPRESS) – Dall’alba di oggi 18 persone, tra cui 7 bambini, sono state uccise a causa degli attacchi israeliani in diversi quartieri di Gaza City. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa citando fonti sanitarie. Le zone di Gaza City colpite sono: Souk Yarmouk Street, Remal, Tel Al-Hawa, Al-Sabra, e vicino all’Università di Al-Azhar.

IDF “CONTROLLIAMO IL 40% DI GAZA CITY”

L’esercito israeliano afferma di avere il controllo di circa il 40% di Gaza City, il più grande centro urbano del territorio palestinese, che si sta preparando a conquistare dopo quasi due anni di guerra. Lo ha detto in dichiarazioni ai media il portavoce militare, generale di brigata Effie Defrin. “Controlliamo il 40% del territorio di Gaza City”, ha detto, aggiungendo che l’offensiva “continuerà ad espandersi e intensificarsi nei prossimi giorni”. Israele ha intensificato negli ultimi giorni i suoi attacchi nell’area di Gaza City, nel nord del territorio, prima dell’offensiva pianificata, nonostante le crescenti pressioni internazionali per fermare l’operazione. Secondo le stime, a Gaza City vive circa un milione di palestinesi. Mercoledì, è stato riferito che 70.000-80.000 persone erano fuggite dalla città finora. Fonti stampa hanno rivelato che il gruppo terroristico al potere a Gaza starebbe cercando di ostacolare lo spostamento di persone da Gaza City.

700 GIORNI DAL 7 OTTOBRE, MANIFESTAZIONI IN TUTTO ISRAELE

Si svolgono oggi in tutto Israele manifestazioni di protesta in occasione dei 700 giorni dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costato la vita a circa 1.300 persone. I manifestanti chiedono la fine della guerra a Gaza e il rilascio dei 48 ostaggi ancora nella Striscia, solo 20 dei quali ancora in vita. Nella piazza degli ostaggi di Tel Aviv, gli attivisti hanno esposto un grande cartello “SOS” a terra, insieme a una clessidra, per segnalare che il tempo a disposizione per gli ostaggi sta per scadere. Manifestanti con magliette gialle e copricapi sono sparsi per la piazza. E’ prevista anche una manifestazione fuori dalla sede della presidenza a Gerusalemme. In dichiarazioni alla stampa, l’ex ostaggio Arbel Yahud ha dichiarato che “durante la prigionia a Gaza non ci sono giorni speciali, si sopravvive come si può e ogni minuto è un’eternità ed ogni secondo si è in pericolo di morte”.

-Foto IPA Agency-
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Putin “Le truppe occidentali in Ucraina sarebbero obiettivi legittimi”

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MOSCA (RUSSIA) (ITALPRESS) – Qualsiasi truppa occidentale schierata in Ucraina sarebbe un obiettivo legittimo da attaccare per Mosca. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, lanciando un avvertimento agli alleati di Kiev mentre discutono misure per la sua futura protezione. La Russia sostiene da tempo che uno dei motivi per cui è entrata in guerra in Ucraina è stato quello di impedire alla NATO di ammettere Kiev come membro e di dispiegare le sue forze in Ucraina. “Se delle truppe dovessero comparire lì, soprattutto ora, durante le operazioni militari, partiamo dal presupposto che si tratterebbe di obiettivi legittimi da distruggere”, ha detto Putin in un forum economico a Vladivostok. “E se si prenderanno decisioni che porteranno alla pace, a una pace duratura, allora semplicemente non vedo alcun senso nella loro presenza sul territorio dell’Ucraina”.

PESKOV “GLI EUROPEI OSTACOLANO LA RISOLUZIONE DEL CONFLITTO”

Le autorità dei paesi europei stanno attualmente interferendo con la risoluzione del conflitto ucraino. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista a Izvestia. “Gli europei stanno interferendo con la risoluzione in Ucraina. Non contribuiscono” ad arrivare a un accordo, ha sottolineato.

Il presidente russo Vladimir Putin ha invitato il leader ucraino Vladimir Zelensky a Mosca “per dialogare, non per arrendersi”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista alla TASS. Putin non esclude alcuna possibilità di risoluzione del conflitto ucraino e sarebbe pronto a partecipare anche a un incontro trilaterale con il leader americano Donald Trump e il presidente ucraino Volodymir Zelensky, ha detto Peskov in un’intervista a Izvestia. “Putin non esclude alcuna possibilità, è aperto a tutti i tipi di incontri, ma dovrebbero essere ben organizzati per registrare un risultato”. Per quanto riguarda invece il processo di normalizzazione delle relazioni bilaterali russo-americane “sta procedendo lentamente. Sarà un processo che richiederà molto tempo”. Secondo Peskov, il legame tra Mosca e Washington è stato influenzato dagli “sforzi” della precedente amministrazione del presidente Joe Biden.

L’invio di militari da altri Paesi non contribuirà a risolvere il conflitto in Ucraina. “Non si può garantire la sicurezza di un Paese minando la sicurezza di un altro. A nostro avviso, questo non ci aiuterà ad avvicinarci alla risoluzione del conflitto ucraino”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista a RIA Novosti.

“Riconosciamo che questa è una minaccia per noi stessi: la presenza di forze internazionali, o di qualsiasi forza straniera, o di forze dei paesi della NATO sul suolo ucraino, vicino al nostro confine” e la Federazione Russa farà “tutto il necessario per garantire la propria sicurezza”. Per il Cremlino, ribadisce, la “causa principale dello scoppio del conflitto” è stato “il tentativo della NATO di entrare in Ucraina, mettendo in pericolo la Russia”. 

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Ucraina, il Cremlino “Gli europei ostacolano la risoluzione del conflitto”

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MOSCA (RUSSIA) (ITALPRESS) –  Le autorità dei paesi europei stanno attualmente interferendo con la risoluzione del conflitto ucraino. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista a Izvestia. “Gli europei stanno interferendo con la risoluzione in Ucraina. Non contribuiscono” ad arrivare a un accordo, ha sottolineato.

Il presidente russo Vladimir Putin ha invitato il leader ucraino Vladimir Zelensky a Mosca “per dialogare, non per arrendersi”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista alla TASS. Putin non esclude alcuna possibilità di risoluzione del conflitto ucraino e sarebbe pronto a partecipare anche a un incontro trilaterale con il leader americano Donald Trump e il presidente ucraino Volodymir Zelensky, ha detto Peskov in un’intervista a Izvestia. “Putin non esclude alcuna possibilità, è aperto a tutti i tipi di incontri, ma dovrebbero essere ben organizzati per registrare un risultato”. Per quanto riguarda invece il processo di normalizzazione delle relazioni bilaterali russo-americane “sta procedendo lentamente. Sarà un processo che richiederà molto tempo”. Secondo Peskov, il legame tra Mosca e Washington è stato influenzato dagli “sforzi” della precedente amministrazione del presidente Joe Biden.

L’invio di militari da altri Paesi non contribuirà a risolvere il conflitto in Ucraina. “Non si può garantire la sicurezza di un Paese minando la sicurezza di un altro. A nostro avviso, questo non ci aiuterà ad avvicinarci alla risoluzione del conflitto ucraino”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista a RIA Novosti.

“Riconosciamo che questa è una minaccia per noi stessi: la presenza di forze internazionali, o di qualsiasi forza straniera, o di forze dei paesi della NATO sul suolo ucraino, vicino al nostro confine” e la Federazione Russa farà “tutto il necessario per garantire la propria sicurezza”. Per il Cremlino, ribadisce, la “causa principale dello scoppio del conflitto” è stato “il tentativo della NATO di entrare in Ucraina, mettendo in pericolo la Russia”. 

-Foto IPA Agency-
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Cna, Tamajo “Da Mondello un segnale di forza e orgoglio per le imprese siciliane”

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PALERMO (ITALPRESS) – È stata inaugurata sul lungomare di Mondello la sesta edizione di “Ciavuri e Sapuri Fest”, organizzata dalla CNA di Palermo, che fino al 7 settembre vedrà protagoniste oltre quaranta aziende dell’agroalimentare siciliano con le loro eccellenze. Al taglio del nastro era presente l’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo, che ha dichiarato: “Manifestazioni come questa rappresentano la vera Sicilia: fatta di imprese coraggiose, capaci di coniugare tradizione e innovazione. Essere qui significa sostenere chi ogni giorno lavora con passione e determinazione, contribuendo alla crescita della nostra terra”. L’evento, organizzato dalla CNA di Palermo, si svolge con il patrocinio della Regione Siciliana e del Comune di Palermo.

-Foto ufficio stampa Edy Tamajo-
(ITALPRESS).

Fede, Brachino “Emilio è stato il nostro maestro”

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MILANO (ITALPRESS) – Emilio Fede “è stato il nostro maestro. Ci ha insegnato la TV. A me ha insegnato cosa è un anchorman. Abbiamo aperto la stagione dei telegiornali. Senza Fede, Mentana sarebbe arrivato 10 anni dopo perché ha creato la cultura, la struttura produttiva e il meccanismo di un telegiornale. Per me è stato un maestro e un amico”. Così Claudio Brachino ha ricordato la figura di Emilio Fede, scomparso due giorni fa l’età di 94 anni, A margine dei funerali tenutisi a Segrate nel milanese.

xh7/tvi/mca2

Fede, la figlia Sveva “Questa è stata l’ultima diretta di Emilio”

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MILANO (ITALPRESS) – “Papà vi avrebbe salutato e ringraziato e io faccio come lui, abbiamo ricevuto tanti bellissimi messaggi tutti i giornalisti e tutti i suoi colleghi sono stati accanto a noi. Non possiamo fare altre che ringraziare: papà sarà sicuramente molto contento di tutti questi tributi di stima e affetto. Qualcuno dei nostri amici ha detto [che questa è, ndr] l’ultima diretta di Emilio e questo mi sembra un bellissimo modo di salutarlo”. Così Sveva, figlia di Emilio Fede, ringraziando i giornalisti venuti in occasione dell’esequie del padre scomparso due giorni fa.

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Armani, principe di semplicità amato da Pantelleria / di Italo Cucci

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Di Italo Cucci

PANTELLERIA (TRAPANI) (ITALPRESS) – Il suo Maine nero – lo yacht che spuntava dal mare come un gigantesco pesce siluro – quest’anno non è arrivato e Pantelleria ha sentito nel suo cuore – quello della gente semplice e operosa che lo amava come un fratello, a volte come un santo – che forse non lo avrebbe rivisto. Alla festa dei novant’anni era a Milano, e c’era con il suo sorriso luminoso, ma qualcuno lo reggeva discreto e s’è capito che non avrebbe fatto altre passeggiate a Cala Gadir, il borgo di pescatori nel nord-est dell’Isola, uno dei luoghi più affascinanti dove nel tempo aveva fatto nascere i suoi dammusi, le tipiche case pantesche con il tetto a cupola bianca e i muri di pietra. Pantelleria amava Armani, da decenni presenza magica dell’Isola dai cui colori aveva tratto ispirazione per le sue creazioni.

Da decenni era un generoso benefattore, prima per la bellezza della sua Gadir, poi con donazioni all’Ospedale culminate con il regalo della Tac (appena sostituita da uno strumento nuovissimo) e altri interventi straordinari. Ora l’Isola lo piange, sconvolta. Anche se il cuore già lo temeva lontano per sempre.

Per la prima volta, da una vita, quest’estate non era arrivato. Era bello salire al colle di San Marco – quando qualcuno m’avvertiva del suo arrivo – e cercare di vedere, in un mare senza fine, l’arrivo del Main. Era il puntuale ritorno di Ulisse non solo alla sua Itaca fiorita ma alla sua famiglia pantesca.

Il Maestro, Re Giorgio: Armani era in realtà un principe di semplicità, ogni mattina scendeva in mezzo alla gente – vicino al Castello, al porto dov’era attraccato il suo yacht, dall’Admiral – il primo – al Main, l’ultimo – quando veniva a prendere i giornali con il suo ormai vecchio “Ciao”. Quest’estate non è arrivato. Aveva ricevuto un invito dal Parco per la festa della vite ad alberello premiata dall’Unesco, avrei voluto rivederlo per ricaricarmi della sua eleganza e della sua dolcezza: “Purtroppo – mi rispose – la settimana della Haute Couture mi porterà a Parigi. Desidero ringraziarti dell’invito e di tutto quello che fai per il Parco e per la nostra bellissima isola”.

-Foto IPA Agency-
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Fede, il fratello Puccio “Era nato con il Dna del giornalista”

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Milano (ITALPRESS) – “Era nato con il DNA del giornalista. Ha fatto la gavetta vera del giornalista, correndo in giro senza macchina. I nostri rapporti erano sempre ottimi, ma sono stati frenati da una lontananza perché io vivo all’estero. Però siamo sempre rimasti in contatto. Le vicende giudiziarie non lo hanno sconvolto”. Così Puccio, fratello di Emilio Fede, rivolgendosi ai giornalisti in occasione dei funerali a Segrate nel milanese dell’ex direttore del Tg4 scomparso due giorni fa.

xh7/tvi/mca2