Sorsi di Benessere – Un gustoso frullato di pere
ROMA (ITALPRESS) – Un fresco e gustoso frullato a base di pere. Lo prepara Angelica Amodei nella nuova puntata di Sorsi di Benessere.
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Salvini “Omicidio di Kirk è spartiacque, cambia anche Pontida”
ROMA (ITALPRESS) – “Quello che sta accadendo mi ha colpito come mai mi era accaduto. Mai, da trent’anni a oggi. C’è un prima e un dopo”. Così Matteo Salvini al Corriere della Sera dopo l’omicidio di Charlie Kirk, il giovane conservatore assassinato durante un incontro pubblico: “Ci ho pianto”. Ma a sconvolgere di più il leader della Lega sono “state le reazioni. Da una parte quella commovente degli studenti riuniti in preghiera in tanti campus, anche lontani. Dall’altra, il fiume di rabbia e cattiveria non piu nascosta, esibita con il sorriso e senza vergogna”. Parla dell’Italia? “Ma sì, tutti coloro che sull’omicidio non solo non hanno avuto una parola di condanna o di pietà, ma hanno addirittura dato la colpa alla vittima. O a Trump. Non voglio dire che sia tutta la sinistra, ovunque ci possono essere persone poco equilibrate. Ma è la prima volta che si tocca con mano un odio e una soddisfazione per la morte di un giovane padre da anni bui. Questo può essere un’episodio che cambia la storia, come ha detto la vedova di Charlie Kirk. Ma c’è anche la speranza: ho pianto vedendo i ragazzi che pregavano insieme”.
Per Salvini occorre “parlare direttamente e in maniera diversa ai giovani. Domani stesso manderò una lettera ai presidi delle superiori e ai rettori: mi metto a disposizione per andare a parlare nelle scuole e nelle università. Partendo certo dal mio lavoro di ministro, dalle vite dei ragazzi, dal codice della strada. Vorrò ascoltarli, soprattutto coloro che non le pensano come me. E ovviamente, cambia completamente il segno del raduno di Pontida”, aggiunge il leader della Lega spiegando che “è necessario che diventi un momento di riflessione sul coraggio contro la paura, sulla libertà contro la violenza. Bardella parlerà della condanna di Marine Le Pen, che la sinistra vuole eliminare politicamente. E mi piacerebbe un collegamento con il Brasile, dove l’ex presidente Bolsonaro è stato condannato a 27 anni perchè primo nei sondaggi, altra “eliminazione” politica. E avere l’ultimo candidato rumeno alle presidenziali, annullate a seggi aperti. Ma tengo anche ad altri interventi”. Per Salvini “è la prima volta che si tocca con mano un odio da anni bui. Ma c’è anche la speranza: ho pianto vedendo i ragazzi che pregavano insieme”. Quali? “Quelli di alcuni giovani e opinionisti che hanno il coraggio di parlare, che si espongono sui social e sui media con coraggio. Sarà la prima volta a Pontida, ma questa sarà una Pontida diversa da tutte le altre. Nulla sarà come prima”, conclude.
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Schifani “Con i termovalorizzatori supereremo l’emergenza rifiuti”
PALERMO (ITALPRESS) – “Le discariche sono sature e la differenziata non riesce da sola a smaltire i cumuli in fase di compostaggio. A bocce ferme, l’unica soluzione è quella di inviare la spazzatura oltre lo Stretto, pagando 100 milioni l’anno di extracosti. I termovalorizzatori eviteranno questo problema e supereranno le emergenze, ma produrranno anche un ricavo: assorbiranno il 30% dell’energia prodotta per il loro funzionamento mentre il restante 70% verrà immesso sul mercato, concorrendo alla riduzione della tariffa di ingresso. Così, i rifiuti verranno utilizzati come risorsa, per creare finalmente un’economia di scala”. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervistato dal “Giornale di Sicilia”, in merito alla realizzazione dei due termovalorizzatori che sorgeranno a Palermo e a Catania per fronteggiare l’emergenza rifiuti nell’Isola. Sui timori dei giudici della Corte dei Conti che gli impianti siano sovradimensionati, Schifani spiega: “Va innanzitutto ricordato che il lavoro svolto dai magistrati contabili sul tema non ha valenza ispettiva, ma si inserisce nella normale attività di collaborazione tra la Corte e la Regione e si tradurrà in un referto finale che non avrà comunque effetto autorizzativo né tanto meno sanzionatorio. Abbiamo risposto con garbo e serenità alle loro osservazioni, dimostrando che i conti sono in regola che gli impianti non sono sovradimensionati. Nel frattempo, continua il nostro dialogo con Bruxelles e con il ministero dell’Ambiente, che stanno valutando tutti gli aspetti del progetto, supportato da una consulenza di altissimo livello, dagli ex ministri Corrado Clini per la parte ambientale e Giovanni Tria quella economica”. Anche su un’altra grande emergenza nell’Isola, la siccità, il governatore assicura che “il nostro cronoprogramma sta andando avanti. Tra pozzi nuovi o riattivati, lavori sulle condutture, sistemazione delle traverse e dissalatori, abbiamo già prodotto oltre 2.500 litri di acqua in più al secondo, ma contiamo di arrivare a quota 5.000 il prossimo anno con l’arrivo dei due impianti di desalinizzazione previsti a Palermo in project financing. Così, stiamo cominciando a vedere la luce in fondo al tunnel dell’emergenza”. L’Autorità di bacino, tuttavia, ha disposto modalità eccezionali di prelievo dai volumi residuali degli invasi: “È un’indicazione che ripete quanto la Cabina di regia sulla crisi idrica fa già da un anno. Grazie anche al nostro cronoprogramma di interventi emergenziali non siamo combinati male, anzi ci sono notevoli miglioramenti rispetto al 2024. Esistono purtroppo dei problemi per l’irriguo in alcuni invasi della Sicilia occidentale a causa della scarsa piovosità che si protrae da oltre 4 anni”, aggiunge. Infine, sul ricorso al Tar di Palermo contro la nomina del commissario straordinario dell’Autorità portuale del mare di Sicilia occidentale, il governatore assicura: “Noi andiamo avanti, perché siamo convinti di essere nel giusto: contrariamente a tante altre nomine di Stato in cui è richiesta una generica preparazione di settore, per le autorità portuali una legge specifica ne fissa rigorosamente stringenti requisiti”, aggiungendo poi che il clima con il Carroccio in Sicilia è “ottimo”, e i rapporti “non sono cambiati di una virgola. “Considero quanto accaduto sull’Autorità portuale un incidente di percorso . Evidentemente non ci siamo capiti con Matteo, ma non c’è nulla di personale, né con lui né con Tardino. A me interessa solo che l’ente venga guidato da una figura competente in materia. Per questo non ho avanzato nessun candidato, ma preteso una persona in grado di gestire al meglio il 50% delle flotte siciliane, come ha fatto Pasqualino Monti”, conclude
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Il Napoli passa al “Franchi”, Fiorentina battuta 3-1
FIRENZE (ITALPRESS) – Il Napoli espugna il Franchi e continua la sua marcia a punteggio pieno dopo i primi tre turni di campionato. Un successo, 3-1 il finale, mai in discussione quello della squadra allenata da Antonio Conte che dopo soli 14 minuti era già avanti di due reti, e che ha trovato un avversario, la Fiorentina, troppo molle e confuso per impensierirlo. Una dimostrazione di forza, concretezza e saggezza calcistica da parte della formazione partenopea che a un certo punto della gara si è quasi gestita in vista del debutto in Champions League contro il Manchester City di giovedì prossimo. Straripanti le prestazioni di De Bruyne e McTominay che hanno dominato fra centrocampo ed attacco trovandosi di fronte contendenti imprecisi e con pochissime idee. Il 4-1-4-1 messo in campo da Conte ha disegnato calcio e dato dimostrazione di una squadra che non solo è piena di qualità ma che sa giocare davvero molto bene.
Neanche il tempo di capire come siano disposte in campo Fiorentina e Napoli che gli ospiti passano su calcio di rigore realizzato da De Bruyne (6′) e giustamente assegnato da Zufferli per un netto fallo di Comuzzo su Anguissa. Nella stessa azione erano serviti due miracoli di Gosens sulla linea per evitare che i gigliati capitolassero sulle conclusioni prima di Hojlund e poi di McTominay. Il danese, grande novità nell’undici iniziale del Napoli e preferito a Lucca, ci ha messo 14′ per tornare a segnare in serie A su un assist al bacio di Spinazzola. Sull’azione grave l’errore sia di Dodò con palla persa a centrocampo che di Pongracic in marcatura molle sullo stesso Hojlund. Dopo un miracolo di De Gea su De Bruyne, gli azzurri decidono di alzare il piede dall’acceleratore con i viola che si fanno vedere dalle parti di Milinkovic Savic un paio di volte, ma senza mai impensierire il portiere serbo. L’inizio di ripresa è lo stesso film della prima parte di gara col tris firmato da Beukema, che brucia Ranieri su cross di Anguissa. Gli azzurri potrebbero arrotondare il risultato più volte e serve un super De Gea a dire no su McTominay, mentre è il palo esterno a fermare Politano. Nei 25′ finali Pioli prova a dare una scossa con forze fresche dalla panchina con gli ingressi contemporanei di Fazzini e Nicolussi Caviglia, quest’ultimo al debutto in maglia gigliata, ricevendo in cambio quantomeno un finale dignitoso con tanto di gol della bandiera firmato da Luca Ranieri. Nel Napoli invece spazio per Elmas, Neres e Olivera. Nel finale Milinkovic Savic, autore di un grave errore sulla rete viola, prova a riscattarsi con un’ottima uscita su Piccoli. Sono gli ultimi sussulti di una gara che gli ospiti portano a casa con pieno merito.
– foto Ipa Agency –
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Il Napoli di Conte domina al Franchi, debutto con gol per Hojlund e Beukema: Fiorentina battuta 3-1
FIRENZE (ITALPRESS) – Il Napoli espugna il Franchi e continua la sua marcia a punteggio pieno dopo i primi tre turni di campionato. Un successo, 3-1 il finale, mai in discussione quello della squadra allenata da Antonio Conte che dopo soli 14 minuti era già avanti di due reti, e che ha trovato un avversario, la Fiorentina, troppo molle e confuso per impensierirlo. Una dimostrazione di forza, concretezza e saggezza calcistica da parte della formazione partenopea che a un certo punto della gara si è quasi gestita in vista del debutto in Champions League contro il Manchester City di giovedì prossimo. Straripanti le prestazioni di De Bruyne e McTominay che hanno dominato fra centrocampo ed attacco trovandosi di fronte contendenti imprecisi e con pochissime idee.
Il 4-1-4-1 messo in campo da Conte ha disegnato calcio e dato dimostrazione di una squadra che non solo è piena di qualità ma che sa giocare davvero molto bene. Neanche il tempo di capire come siano disposte in campo Fiorentina e Napoli che gli ospiti passano su calcio di rigore realizzato da De Bruyne (6′) e giustamente assegnato da Zufferli per un netto fallo di Comuzzo su Anguissa. Nella stessa azione erano serviti due miracoli di Gosens sulla linea per evitare che i gigliati capitolassero sulle conclusioni prima di Hojlund e poi di McTominay.
Il danese, grande novità nell’undici iniziale del Napoli e preferito a Lucca, ci ha messo 14′ per tornare a segnare in serie A su un assist al bacio di Spinazzola. Sull’azione grave l’errore sia di Dodò con palla persa a centrocampo che di Pongracic in marcatura molle sullo stesso Hojlund. Dopo un miracolo di De Gea su De Bruyne, gli azzurri decidono di alzare il piede dall’acceleratore con i viola che si fanno vedere dalle parti di Milinkovic Savic un paio di volte, ma senza mai impensierire il portiere serbo. L’inizio di ripresa è lo stesso film della prima parte di gara col tris firmato da Beukema, che brucia Ranieri su cross di Anguissa. Gli azzurri potrebbero arrotondare il risultato più volte e serve un super De Gea a dire no su McTominay, mentre è il palo esterno a fermare Politano.
Nei 25′ finali Pioli prova a dare una scossa con forze fresche dalla panchina con gli ingressi contemporanei di Fazzini e Nicolussi Caviglia, quest’ultimo al debutto in maglia gigliata, ricevendo in cambio quantomeno un finale dignitoso con tanto di gol della bandiera firmato da Luca Ranieri. Nel Napoli invece spazio per Elmas, Neres e Olivera. Nel finale Milinkovic Savic, autore di un grave errore sulla rete viola, prova a riscattarsi con un’ottima uscita su Piccoli. Sono gli ultimi sussulti di una gara che gli ospiti portano a casa con pieno merito.
IL TABELLINO DELLA PARTITA
FIORENTINA (3-5-2): De Gea 7; Comuzzo 4.5 (42’st Lamptey sv), Pongracic 4.5 (47’st Viti sv), Ranieri 5.5; Dodo 4.5, Mandragora 5.5, Fagioli 5 (20’st Nicolussi Caviglia 6), Sohm 5 (20’st Fazzini 6), Gosens 5.5; Kean 5.5, Dzeko 5 (1’st Piccoli 5.5). In panchina: Martinelli, Lezzerini, Kouadio, Pablo Mari, Parisi, Fortini, Richardson, Ndour. Allenatore: Pioli 4.5.
NAPOLI (4-1-4-1): Milinkovic Savic 5; Di Lorenzo 6.5, Beukema 6.5, Buongiorno 6.5, Spinazzola 7 (24’st Olivera 5.5); Lobotka 7 (47’st Gilmour sv.); Politano 6.5 (24’st Neres 5.5), Anguissa 6.5, De Bruyne 7 (24’st Elmas 5.5), McTominay 7.5; Hojlund 7 (28’st Lucca 5.5). In panchina: Ferrante, Gutierrez, Juan Jesus, Mazzocchi, Vergara, Lang, Ambrosino. Allenatore: Conte 7.
ARBITRO: Zufferli di Udine 6.5.
RETI: 6’pt De Bruyne (rig), 14’pt Hojlund, 6’st Beukema, 35’st Ranieri.
NOTE: Serata umida, pioggia ad intermittenza, terreno in ottime condizioni. Spettatori: 21.579 per un incasso di 723.331 euro. Ammoniti: Pioli (all). Angoli: 10-3 per il Napoli. Recupero: 3′, 4′.
– Foto IPA Agency –
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Accordo tra il Governo dell’Unità Nazionale libico e Rada per rafforzare sicurezza e ordine pubblico nel Paese
TRIPOLI (LIBIA) (ITALPRESS) – Dopo intense consultazioni mediate dalla Turchia, sotto il patrocinio del Presidente del Consiglio Presidenziale libico e con gli sforzi della missione ONU, è stata redatta la bozza di accordo tra il Governo dell’Unità Nazionale libico e il Dispositivo di Deterrenza per la Lotta al Terrorismo (Rada) e al Crimine Organizzato. Lo riporta il portale libico Fawasel. L’intesa mira a rafforzare la sicurezza e l’ordine pubblico nel Paese.
Tra i punti principali figura l’affidamento di una forza unificata e neutrale per la gestione e la sicurezza degli aeroporti internazionali di Tripoli, Misurata e Zuwara, oltre alla consegna dell’aeroporto di Mitiga alla Brigata di Sicurezza Aeroportuale dipendente dalla Presidenza dello Stato Maggiore dell’Aeronautica. L’accordo prevede inoltre la sostituzione dell’attuale comandante della Polizia Giudiziaria e del comandante designato dal Governo dell’Unità Nazionale, con la nomina di una figura consensuale accettata da tutte le parti. La nuova gestione della Polizia Giudiziaria presso il Ministero della Giustizia assumerà il controllo di tutte le prigioni, mentre l’Ufficio del Procuratore Generale, in quanto autorità competente, si occuperà della gestione degli affari dei detenuti e della supervisione su tutti i prigionieri. Previsto anche il ritiro delle forze militari e delle formazioni armate dalla capitale Tripoli e dai suoi dintorni, con il ritorno alle rispettive caserme secondo le disposizioni concordate. Tutti i ricercati dalla giustizia dovranno essere consegnati all’Ufficio del Procuratore Generale, con l’impegno di tutte le agenzie di sicurezza a non coprire i criminali. È vietato alle forze di sicurezza e militari effettuare arresti o detenzioni senza previa autorizzazione dell’Ufficio del Procuratore Generale.
L’accordo conferma l’applicazione delle decisioni del Primo Ministro del Governo dell’Unità Nazionale sullo scioglimento di alcune agenzie e amministrazioni di sicurezza e la loro incorporazione nel Ministero dell’Interno. La Direzione di Sicurezza di Tripoli e la sua Forza di Supporto assumeranno i compiti di protezione e sicurezza della capitale, limitando ogni agenzia di sicurezza o militare a un’unica sede operativa all’interno della città. Le forze di sicurezza e militari si impegnano a rispettare le rispettive competenze e a non interferire negli affari politici del Paese. La Forza di Risoluzione dei Conflitti e la Commissione per gli Accordi di Sicurezza fungeranno da garanti per l’attuazione dell’accordo attraverso fasi definite, supervisionando il rispetto di tutti i termini da parte delle parti coinvolte.
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Adzic beffa l’Inter al 91′, il Derby d’Italia va alla Juve
TORINO (ITALPRESS) – La Juve non perde colpi e resta a punteggio pieno dopo un emozionante Derby d’Italia all’Allianz Stadium di Torino. Nella gara del terzo turno di campionato, i bianconeri allenati da Igor Tudor hanno superato 4-3 l’Inter di Cristian Chivu al termine di una sfida ricca di emozioni e suggestioni. Dopo una prima fase di gara in cui era stata l’Inter a mantenere il controllo della partita tenendo la Juventus schiacciata nella propria metà campo, i bianconeri sono riusciti lentamente ad alzare il baricentro e al 14′, sugli sviluppi di un corner, è stato Locatelli a servire con un cross perfetto Bremer che intelligentemente ha messo in pezzo un pallone che Kelly, all’altezza del dischetto del rigore, ha messo con il mancino alla sinistra del portiere Sommer. Alla mezz’ora il pareggio dell’Inter con Calhanoglu: il turco ha raccolto un preciso passaggio di Carlos Augusto e con una rasoiata rasoterra da fuori area ha messo alle spalle di Di Gregorio. Juventus nuovamente in vantaggio otto minuti più tardi ancora con un fendente dalla lunga distanza. Stavolta a colpire è stato Yildiz che, ancora una volta servito da Bremer, ha infilato il pallone nell’angolino basso alla destra dell’estremo difensore nerazzurro. Avvio di ripresa un pò soporifero con l’Inter nuovamente in controllo del gioco alla ricerca del pareggio, ma senza mai impensierire Di Gregorio, e Juventus piuttosto impacciata nel costruire una trama di gioco e nell’uscire dalla propria metà campo. Ci è però voluta al 20′ una prodezza individuale ancora di Calhanoglu per permette agli ospiti di rimettere in equilibrio il derby d’Italia. Il numero venti nerazzurro ha addomesticato il pallone con un controllo di ginocchio e con un destro al volo a incrociare ha trafitto per la seconda volta il portiere bianconero. Ad accendere ulteriormente la sfida nel finale il batti e ribatti tra i fratelli Thuram nel giro di pochi minuti: prima è stato Marcus al 31′, servito da Dimarco, a portare in vantaggio l’Inter con un colpo di testa imitato sei minuti più tardi dal fratello Khephren, che ha insaccato su assist dalla destra di Yildiz. Nuovo controsorpasso in pieno recupero, al 46′, quando una fantastica rete di Adzic dalla grande distanza ha piegato le mani di Sommer regalato alla Juventus i tre punti.
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Scoppiettante derby d’Italia, capolavoro di Adzic nel recupero: Juventus-Inter termina 4-3
TORINO (ITALPRESS) – La Juve non perde colpi e resta a punteggio pieno dopo un emozionante Derby d’Italia all’Allianz Stadium di Torino. Nella gara del terzo turno di campionato, i bianconeri allenati da Igor Tudor hanno superato 4-3 l’Inter di Cristian Chivu al termine di una sfida ricca di emozioni e suggestioni.
Dopo una prima fase di gara in cui era stata l’Inter a mantenere il controllo della partita tenendo la Juventus schiacciata nella propria metà campo, i bianconeri sono riusciti lentamente ad alzare il baricentro e al 14′, sugli sviluppi di un corner, è stato Locatelli a servire con un cross perfetto Bremer che intelligentemente ha messo in pezzo un pallone che Kelly, all’altezza del dischetto del rigore, ha messo con il mancino alla sinistra del portiere Sommer. Alla mezz’ora il pareggio dell’Inter con Calhanoglu: il turco ha raccolto un preciso passaggio di Carlos Augusto e con una rasoiata rasoterra da fuori area ha messo alle spalle di Di Gregorio. Juventus nuovamente in vantaggio otto minuti più tardi ancora con un fendente dalla lunga distanza. Stavolta a colpire è stato Yildiz che, ancora una volta servito da Bremer, ha infilato il pallone nell’angolino basso alla destra dell’estremo difensore nerazzurro.
Avvio di ripresa un po’ soporifero con l’Inter nuovamente in controllo del gioco alla ricerca del pareggio, ma senza mai impensierire Di Gregorio, e Juventus piuttosto impacciata nel costruire una trama di gioco e nell’uscire dalla propria metà campo. Ci è però voluta al 20′ una prodezza individuale ancora di Calhanoglu per permette agli ospiti di rimettere in equilibrio il derby d’Italia. Il numero venti nerazzurro ha addomesticato il pallone con un controllo di ginocchio e con un destro al volo a incrociare ha trafitto per la seconda volta il portiere bianconero. Ad accendere ulteriormente la sfida nel finale il batti e ribatti tra i fratelli Thuram nel giro di pochi minuti: prima è stato Marcus al 31′, servito da Dimarco, a portare in vantaggio l’Inter con un colpo di testa imitato sei minuti più tardi dal fratello Khephren, che ha insaccato su assist dalla destra di Yildiz. Nuovo controsorpasso in pieno recupero, al 46′, quando una fantastica rete di Adzic dalla grande distanza ha piegato le mani di Sommer regalato alla Juventus i tre punti.
IL TABELLINO DELLA PARTITA
JUVENTUS (3-4-2-1): Di Gregorio 6; Gatti 6 (34’st Joao Mario sv), Bremer 6.5, Kelly 6.5; Kalulu 6, Locatelli 6 (28’st Adzic 6.5), K.Thuram 7, McKennie 6 (34’st David sv); Koopmeiners 6 (28’st Cabal sv), Yildiz 7.5; Vlahovic 5 (28’st Openda sv). In panchina: Perin, Pinsoglio, Kostic, Rugani. Allenatore: Tudor 7.
INTER (3-5-2): Sommer 5.5; Akanji 6, Acerbi 6, Bastoni 6; Dumfries 5.5 (32’st Darmian sv), Barella 5.5 (20’st Zielinski 5), Calhanoglu 7.5 (36’st Sucic sv), Mkhitaryan 5.5, Carlos Augusto 6 (20’st Dimarco 6); M.Thuram 6.5, Martinez 5 (20’st Bonny 5). In panchina: Di Gennaro, J. Martinez, De Vrij, Luis Henrique, Frattesi, Diouf, Bisseck, Palacios, Esposito. Allenatore: Chivu 6.
ARBITRO: Colombo di Como 6.
RETI: 14’pt Kelly, 30’pt e 20’st Calhanoglu, 38’pt Yildiz, 31’st M.Thuram, 37’st K.Thuram, 46’st Adzic.
NOTE: cielo nuvoloso, terreno in perfette condizioni. Ammoniti: Koopmeiners, Locatelli, Mkhitaryan. Angoli: 9-5 per l’Inter. Recupero: 1′; 5′.
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Inaugurata a Bologna la caserma Pilastro in memoria dei Carabinieri uccisi dalla “Banda della Uno bianca”
BOLOGNA (ITALPRESS) – Si è svolta questo pomeriggio, alla presenza dei familiari delle vittime e delle massime Autorità civili e militari, la cerimonia ufficiale di inaugurazione e intitolazione della nuova caserma di via Tommaso Casini, sede della Stazione Carabinieri Bologna Pilastro, operativa da luglio scorso. L’edificio, si legge in una nota, è stato realizzato dal Comune di Bologna nell’ambito di un programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia.
Il 4 gennaio 1991, a pochi passi dalla nuova caserma, tre Carabinieri poco più che ventenni, vennero uccisi durante un servizio notturno di vigilanza dalla “Banda della Uno bianca” e per questo estremo sacrificio furono insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Civile. Quella drammatica notte il Car. Otello Stefanini (22enne), capo pattuglia effettivo alla Stazione Carabinieri Bologna Mazzini e gli altri membri dell’equipaggio, Car. Andrea Moneta (21enne), e Car. Mauro Mitilini (21enne), appartenenti alla Stazione Carabinieri Bologna Porta Lame (poi ridenominata Stazione Carabinieri Bologna Indipendenza), morirono falciati da numerosissimi colpi d’arma da fuoco. A distanza di 34 anni, i nomi di Otello, Andrea e Mauro, che ogni anno vengono ricordati nel corso della commemorazione del 4 gennaio, tornano al Pilastro in occasione della cerimonia odierna che gli ha intitolato la nuova caserma.
L’evento, “simbolo tangibile della presenza dello Stato per la sicurezza e la legalità”, si è svolto alla presenza dei familiari delle vittime, del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, del Comandante Interregionale “Vittorio Veneto”, Generale di Corpo d’Armata Pierangelo Iannotti, dell’Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Matteo Maria Zuppi, del Capo della Polizia, Vittorio Pisani, del Sindaco di Bologna Matteo Lepore e di altre Autorità civili e militari. Numerosi i cittadini, i ragazzi e le Associazioni di quartiere, accorsi alla cerimonia che è stata scandita dall’Inno d’Italia, suonato dalla Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri Lombardia, schierata unitamente a un picchetto d’onore di Carabinieri in servizio e in congedo.
Durante l’evento è stata scoperta la targa di intitolazione della nuova caserma ai tre Carabinieri Medaglia d’oro al Valor Civile, Otello Stefanini, Andrea Moneta e Mauro Mitilini con la seguente motivazione: “Componenti di Pattuglia in servizio notturno di vigilanza, venivano proditoriamente fatti segno ad improvvisa azione di fuoco da parte di tre malviventi e, nonostante le ferite mortali, reagivano con le armi in dotazione prima di accasciarsi al suolo esanimi. Nobili esempi di altissimo senso del dovere e non comune ardimento portati fino all’estremo sacrificio. Bologna, 4 gennaio 1991”.
“Questo luogo rievoca il sacrificio dei nostri tre giovani colleghi e nell’intitolazione di questo stabile vive il loro ricordo incancellabile. È qui che la loro giovane esistenza si è spezzata ed è qui che la loro memoria deve continuare a vivere e a ispirare. È il modo migliore per onorarli e ringraziarli”, ha detto il Generale Luongo. Il sindaco Matteo Lepore ha rivolto “un pensiero alla memoria dei carabinieri Otello Stefanini, Andrea Moneta e Mauro Mitilini, assassinati dalla Banda della Uno bianca durante il servizio, ai quali è intitolata la caserma, e ai loro familiari. Questa caserma è il frutto della collaborazione tra istituzioni, che quando operano unite fanno il bene della comunità, come in questo caso al Pilastro”.
Per il Ministro Piantedosi, “l’istituzione del Comando Stazione ‘Bologna – Pilastro’ è il frutto di un importante e più ampio progetto di potenziamento presidiario delle Forze di Polizia sul territorio, fortemente voluto dal Governo per garantire sicurezza e legalità tanto nei piccoli Comuni quanto nei quadranti critici delle grandi città. Si tratta di un impegno assunto unanimemente, e che reca un messaggio ben preciso alla collettività. Quello della presenza dello Stato, entità concreta e tangibile, e dell’instancabile impegno delle donne e degli uomini in divisa, al servizio dei cittadini e del bene pubblico”.
– Foto ufficio stampa Carabinieri –
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