domenica, Dicembre 21, 2025
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Zaia a Pontida “Chiedere un candidato della Lega in Veneto non è lesa maestà”

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PONTIDA (BERGAMO) (ITALPRESS) – “Abbiamo fatto grandi cose e siamo sempre stati sugli scudi, non da ultimo la grande parte delle olimpiadi assieme ad Attilio Fontana e Maurizio Fugatti. Se la Lega chiede che il candidato presidente del Veneto sia ancora un leghista, non è un’azione di lesa maestà per la maggioranza ma una legittima richiesta per dare continuità alla nostra amministrazione”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dal palco del raduno della Lega, a Pontida.

“È vero che esiste una questione meridionale, ma è altrettanto vero che in questo paese esiste anche una questione settentrionale. Io penso che dovremmo coniugare queste due istanze. Penso che questo paese ha soprattutto una via d’uscita, quella dell’autonomia. Non è vero che l’autonomia fa male al sud, ma è altrettanto vero che le riforme dell’autonomia, del federalismo e del federalismo fiscale questo paese le deve affrontare. Il federalismo deve lambire tutto questo paese”, ha aggiunto sul tema dell’autonomia.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Papa Leone XIV “Gaza è martoriata, non c’è futuro basato su violenza e vendetta”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace: chi li ama veramente lavora per la pace!”. Così Papa Leone XIV all’Angelus, in piazza San Pietro. Il Pontefice si è rivolto “anzitutto, ai rappresentanti di diverse Associazioni cattoliche, impegnate nella solidarietà con la popolazione della Striscia di Gaza. Carissimi, apprezzo la vostra iniziativa e molte altre che in tutta la Chiesa esprimono vicinanza ai fratelli e alle sorelle che soffrono in quella terra martoriata. Con voi e con i Pastori delle Chiese in Terra Santa ripeto: non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace: chi li ama veramente, lavora per la pace”, ha sottolineato.

“La Chiesa prega perché i governanti delle nazioni siano liberi dalla tentazione di usare la ricchezza contro l’uomo, trasformandola in armi che distruggono i popoli e in monopoli che umiliano i lavoratori. Chi serve Dio diventa libero dalla ricchezza, ma chi serve la ricchezza ne resta schiavo! Chi cerca la giustizia trasforma la ricchezza in bene comune; chi cerca il dominio trasforma il bene comune nella preda della propria avidità”, aveva in precedenza detto il Santo Padre nell’omelia della messa che celebra nella chiesa di Sant’Anna in Vaticano.

“Vi incoraggio a perseverare con speranza in un tempo seriamente minacciato dalla guerra – ha aggiunto -. Interi popoli vengono oggi schiacciati dalla violenza e ancor più da una spudorata indifferenza, che li abbandona a un destino di miseria. Davanti a questi drammi, non vogliamo essere remissivi, ma annunciare con la parola e con le opere che Gesù è il Salvatore del mondo, Colui che ci libera da ogni male. Il suo Spirito converta i nostri cuori affinché, nutriti dall’Eucaristia, supremo tesoro della Chiesa, possiamo diventare testimoni di carità e di pace”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Papa Leone XIV “Interi popoli schiacciati dalla violenza e da una spudorata indifferenza”

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ROMA (ITALPRESS) – “La Chiesa prega perché i governanti delle nazioni siano liberi dalla tentazione di usare la ricchezza contro l’uomo, trasformandola in armi che distruggono i popoli e in monopoli che umiliano i lavoratori. Chi serve Dio diventa libero dalla ricchezza, ma chi serve la ricchezza ne resta schiavo! Chi cerca la giustizia trasforma la ricchezza in bene comune; chi cerca il dominio trasforma il bene comune nella preda della propria avidità”. Lo ha detto Papa Leone XIV nell’omelia della messa che celebra nella chiesa di Sant’Anna in Vaticano.

“Vi incoraggio a perseverare con speranza in un tempo seriamente minacciato dalla guerra – ha aggiunto -. Interi popoli vengono oggi schiacciati dalla violenza e ancor più da una spudorata indifferenza, che li abbandona a un destino di miseria. Davanti a questi drammi, non vogliamo essere remissivi, ma annunciare con la parola e con le opere che Gesù è il Salvatore del mondo, Colui che ci libera da ogni male. Il suo Spirito converta i nostri cuori affinché, nutriti dall’Eucaristia, supremo tesoro della Chiesa, possiamo diventare testimoni di carità e di pace”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Malta nega la violazione dello spazio aereo dopo l’attacco israeliano con i droni

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il ministro degli Affari Interni, Byron Camilleri, ha negato le affermazioni secondo cui lo spazio aereo sovrano di Malta sarebbe stato utilizzato in un attacco con droni israeliani contro una flottiglia di aiuti diretta a Gaza.

VD News, una testata giornalistica italiana, ha riportato che l’attacco, che ha preso di mira la “Family Boat” al largo della costa tunisina all’inizio di questo mese, sarebbe stato lanciato da Malta e dalla Sicilia. L’imbarcazione, battente bandiera portoghese, faceva parte della Global Sumud Flotilla (GSF) e trasportava attivisti del suo comitato direttivo. Camilleri ha ribadito che “non vi è stato alcun caso di violazione dello spazio aereo di Malta senza la necessaria autorizzazione”.

Ha chiarito che i resoconti potrebbero riferirsi alla Regione di Informazione di Volo (FIR) di Malta ù un’area in cui il Paese fornisce servizi di traffico aereo ù ma ha sottolineato che questa è distinta dallo spazio aereo sovrano. L’attacco alla nave della GSF segue un episodio simile avvenuto a maggio, quando un’imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition, la “Conscience”, fu colpita da droni armati poco dopo aver lasciato Malta.

Quell’attacco causò gravi danni, suscitando timori di un’escalation. Un dossier del Global Movement to Gaza ha sostenuto che quattro velivoli israeliani operarono tra Israele, Malta e Sicilia durante l’attacco di settembre. Secondo il documento, tali manovre non sarebbero state possibili senza la consapevolezza degli Stati europei. Gli organizzatori hanno descritto gli attacchi come “atti terroristici” con l’obiettivo di intimidire gli attivisti e rallentare la missione di consegna degli aiuti a Gaza. Camilleri ha ribadito che la sovranità di Malta non è stata violata.

– foto d’archivio DOI –

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35 anni fa l’assassinio di Rosario Livatino. Mattarella “Fare memoria del suo esempio”, Meloni “Proseguire nella lotta alle Mafie”

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ROMA (ITALPRESS) – Il 21 settembre richiama alla memoria il vile attentato di mafia in cui, trentacinque anni fa, perse la vita il magistrato Rosario Livatino. È un anniversario che interpella, con forza, le coscienze di quanti hanno a cuore la difesa della nostra convivenza civile”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aggiunge: “Autentico testimone dei valori della Repubblica, il giudice Livatino ha, senza esitazioni, speso la propria vita per affermare i principi dello Stato di diritto contro la cultura della violenza e della sopraffazione. Nella consapevolezza del ruolo di garanzia che la Costituzione affida alla Magistratura, svolse le sue funzioni, dapprima requirenti e poi giudicanti, con autorevolezza e instancabile dedizione. Fare memoria del suo esempio significa rinnovare l’impegno a cui tutti siamo chiamati per affermare istituzioni a servizio della dignità della persona, contro ogni forma di criminalità e soperchieria. A distanza di trentacinque anni, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica a coloro che lo hanno stimato e che ne ricordano e testimoniano il rigore, l’umanità e il coraggio nell’amministrare la giustizia”.

“Ho sempre creduto che raccontare alle giovani generazioni il sacrificio di chi ha messo legalità e giustizia davanti alla propria vita, non sia solo un dovere e un modo per onorarne la memoria ma anche per proseguire nell’impegno che questi eroi hanno intrapreso senza paura. Il giudice Rosario Livatino è tra questi eroi. Un servitore dello Stato che con rigore e fermezza ha portato avanti la battaglia contro la criminalità organizzata. Un uomo di profonda fede cattolica, beatificato nel 2021, a dimostrazione della sua importante opera. Oggi, nell’anniversario della sua uccisione, voglio ricordare il suo sacrificio e la sua azione compiuta senza piegare mai la testa, affinché la nostra generazione e quella futura non dimentichino e possano proseguire nel cammino di lotta contro ogni forma di mafia”. Così su X il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“Oggi ricordiamo con profonda commozione il sacrificio del giudice Rosario Livatino, ucciso 35 anni fa dalla mafia. La sua vita è stata un esempio di coraggio, integrità morale e dedizione alla giustizia, unendo i principi della sua fede con il servizio alla comunità. La memoria di Livatino ci sprona a rinnovare ogni giorno l’impegno per una Sicilia libera da mafia e corruzione, difendendo con fermezza legalità e giustizia. La Sicilia non dimentica”. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Alla cerimonia di questa mattina, sul luogo dell’eccidio sulla strada statale Agrigento e Caltanissetta, il presidente ha delegato in rappresentanza del governo regionale l’assessore al Territorio Giusi Savarino che deporrà una corona d’alloro.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Mattarella “Il Capodanno ebraico richiama ai valori della pace, no alla violenza”

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ROMA (ITALPRESS) – “In occasione del Capodanno Ebraico – Rosh haShanà – giungano ai concittadini delle comunità ebraiche italiane gli auguri più intensi. Si tratta di una ricorrenza che richiama ai valori di una convivenza basata sul rispetto reciproco, la solidarietà, la pace, propri alla Repubblica. Un messaggio di speranza e rigenerazione che interroga severamente gli accadimenti attuali, invitando a respingere con fermezza ogni forma di violenza, intolleranza, discriminazione, che colpisca la dignità delle persone, la libertà, la vita umana e ignori le ragioni e le necessità altrui”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aggiungendo: “Auguro che questa festa possa portare a una riflessione profonda nella comunità nazionale, per un percorso che rechi fiducia, serenità e concordia, a beneficio dell’intera collettività nazionale e internazionale”.

– foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

Mattarella “Capodanno ebraico richiama a valori della pace, no violenza”

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ROMA (ITALPRESS) – “In occasione del Capodanno Ebraico – Rosh haShanà – giungano ai concittadini delle comunità ebraiche italiane gli auguri più intensi. Si tratta di una ricorrenza che richiama ai valori di una convivenza basata sul rispetto reciproco, la solidarietà, la pace, propri alla Repubblica. Un messaggio di speranza e rigenerazione che interroga severamente gli accadimenti attuali, invitando a respingere con fermezza ogni forma di violenza, intolleranza, discriminazione, che colpisca la dignità delle persone, la libertà, la vita umana e ignori le ragioni e le necessità altrui”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aggiungendo: “Auguro che questa festa possa portare a una riflessione profonda nella comunità nazionale, per un percorso che rechi fiducia, serenità e concordia, a beneficio dell’intera collettività nazionale e internazionale”.
– foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).

Mattarella “Capodanno ebraico richiama a valori della pace, no violenza”

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ROMA (ITALPRESS) – “In occasione del Capodanno Ebraico – Rosh haShanà – giungano ai concittadini delle comunità ebraiche italiane gli auguri più intensi. Si tratta di una ricorrenza che richiama ai valori di una convivenza basata sul rispetto reciproco, la solidarietà, la pace, propri alla Repubblica. Un messaggio di speranza e rigenerazione che interroga severamente gli accadimenti attuali, invitando a respingere con fermezza ogni forma di violenza, intolleranza, discriminazione, che colpisca la dignità delle persone, la libertà, la vita umana e ignori le ragioni e le necessità altrui”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aggiungendo: “Auguro che questa festa possa portare a una riflessione profonda nella comunità nazionale, per un percorso che rechi fiducia, serenità e concordia, a beneficio dell’intera collettività nazionale e internazionale”.
– foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).

Von der Leyen “Farò di tutto per mantenere la pace e la libertà in Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – Non stiamo andando verso la Terza guerra mondiale, ‘ma viviamo in tempi molto pericolosi. Farò tutto quello che è in mio potere per mantenere la pace e la libertà in Europa. E’ proprio per questo che stiamo rafforzando le nostre capacità di difesa con così tanta determinazione. In un mondo sempre più ostile, dobbiamo fare tutto il possibile per salvaguardare la democrazia, la prosperità e la pacè. Così, in una intervista a la Repubblica, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
‘L’Unione europea – spiega – è responsabile del mercato unico per le sue industrie, per la ricerca e innovazione e per le Pmi, tra cui rientra anche la base industriale della difesa. Noi ci assumiamo le nostre responsabilità per proteggere l’Unione. Dobbiamo fare i conti con la realtà: il mondo è profondamente cambiato e bisogna prepararsi a raccogliere le sfide che ci porrà. Questo significa dimostrare a noi stessi, ai nostri alleati e ai nostri avversari che l’Europa intende difendersi ed è in grado di farlo. E pensando alle molteplici iniziative che abbiamo preso – per la nostra sicurezza energetica, per la nostra prontezza alla difesa – dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, siamo sulla buona stradà.
‘Gli incidenti, in particolare quello che si è verificato in Polonia, sono estremamente significativi – sottolinea la presidente Ursula von der Leyen -. Se è vero che la Nato deve rimanere il fulcro della nostra difesa collettiva, è anche vero che abbiamo bisogno di un pilastro europeo molto più forte. L’Europa deve essere più autosufficiente e indipendente in fatto di sicurezza. Per questo abbiamo avviato il programma ‘Prontezza per il 2030’, con il quale intendiamo colmare le carenze di capacità, accelerare le procedure e mobilizzare fino a 800 miliardi di euro per l’industria della difesa. Proteggeremo ogni centimetro dell’Unione europeà. ‘A scanso di equivoci – aggiunge – agli Stati membri spetterà sempre la competenza delle proprie truppe, dalla dottrina al dispiegamento, ad esempio, e della definizione del fabbisogno delle loro forze armate. Non dobbiamo dimenticare che 30 dei 32 paesi della Nato sono europei. Perciò, rafforzando il pilastro europeo della Nato, potenziamo anche le capacità militari dell’Europa e la sua capacità di difendersì.
‘L’interferenza con i sistemi Gps è diventato un problema quotidiano in molte regioni confinanti con la Russia – dichiara
Ursula von der Leyen -. Il traffico marittimo nel Mar Baltico è costantemente interessato da perturbazioni, con un aumento del rischio di collisioni. Lo stesso vale per il traffico aereo sul Mar Nero. La Russia sembra essere disposta ad accettare che prima o poi ci saranno incidenti mortali. E’ una questione che prendiamo molto sul serio, come del resto tutti gli attacchi ibridi e informatici della Russia all’Unione, perchè questi attacchi mostrano chiaramente che le ambizioni della Russia non si fermano all’Ucraina. L’unico percorso dell’Europa verso la sicurezza e la stabilità passa da una deterrenza forte e credibilè.
‘L’Europa – prosegue – è determinata a rafforzare la propria sicurezza energetica: stiamo realizzando una solida base di energia pulitada fonti rinnovabili interne, riducendo nel contempo, o persino eliminando, la nostra dipendenza strategica da fornitori inaffidabili. Stiamo accelerando la graduale eliminazione dei combustibili fossili russi e stiamo realizzando massicci investimenti nelle energie rinnovabili prodotte in Europa, usando il nucleare per il carico di base. Oggi già prendiamo oltre il 70% dell’energia elettrica da fonti a basse emissioni di carbonio. Solo nella prima metà del 2025 gli investimenti nell’energia eolica europea hanno raggiunto un massimo storico di oltre 40 miliardi di euro. Ma la sicurezza energetica non significa totale indipendenza: la prospettiva di una piena autonomia dai mercati globali non è nè realistica nè auspicabile. L’Ue rimane interconnessa e le importazioni di petrolio, Gnl e, eventualmente, idrogeno continueranno a far parte del mix energetico. Sotto questo aspetto gli Stati Uniti sono un partner affidabile e un elemento essenziale della nostra più ampia strategia di diversificazione. Questa visione si è concretizzata nell’accordo commerciale Ue-Usa. Va precisato che i numeri aggregati citati riguardano un periodo di quattro anni e non rappresentano impegni vincolanti. In definitiva spetta alle stesse imprese europee decidere se e quanto acquistare – o investire – negli Stati Unitì.
Alla domanda su come dovrebbe rispondere l’Ue a Trump, che ha chiesto di imporre dazi del 100% all’India e alla Cina, risponde: ‘L’Ue deciderà in autonomia. La richiesta nasceva dall’interesse del Presidente ad aumentare la pressione sulla Russia perchè ponesse fine all’aggressione nei confronti dell’Ucraina e per indurla a sedersi al tavolo dei negoziati. Per questo ho appena proposto il 19º pacchetto di sanzioni sostanziali e di ampia portata. Naturalmente continueremo a coordinare i nostri sforzi su entrambe le sponde dell’Atlantico e all’interno del G7 e accogliamo con favore gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti per porre fine alla guerra in Ucraina. Sappiamo anche che, in questo contesto geopolitico sempre più complesso, dobbiamo rafforzare i partenariati radicati nell’interesse comune. Pensi alle nostre relazioni con l’India. Man mano che il paese assume un ruolo sempre più importante in termini di sicurezza nella regione indo-pacifica, una più stretta cooperazione Ue-India è più che mai essenziale. Per questo abbiamo annunciato una nuova agenda strategica Ue-India, che individua, tra le priorità, il rafforzamento della difesa e della sicurezza reciproche. Intendiamo concludere un nuovo accordo di libero scambio entro la fine del 2025, a vantaggio delle imprese europee e indiane. Accordi come questo rafforzano la nostra posizione geopolitica e ci mettono nelle condizioni di conseguire i nostri obiettivì.
‘I dazi – ricorda – sono tasse. La maggior parte degli economisti è del parere che ricadranno sulle imprese e sui consumatori statunitensi. La nostra priorità è garantire che le imprese europee continuino ad avere accesso a un mercato significativo. Ogni anno l’Unione esporta verso gli Stati Uniti merci per un valore di oltre 500 miliardi di euro. Si tratta di scambi commerciali da cui dipendono milioni di posti di lavoro. Grazie a una tariffa onnicomprensiva con un massimale del 15% le nostre imprese si troveranno in una posizione di forza rispetto ai concorrenti mondiali. Ci siamo assicurati l’accordo migliore tra tutti quelli conclusi finora con gli Stati Uniti. E non dimentichiamo: l’alternativa sarebbe stata una guerra commerciale con il nostro partner commerciale più importante in un momento in cui l’Europa è in preda a sconvolgimenti economici e deve fronteggiare gravi minacce alle sue frontiere. Non metterò mai a repentaglio i posti di lavoro o i mezzi di sussistenza delle personè. “Riusciremo a conciliare decarbonizzazione e neutralità tecnologica”, ribadisce la Presidente della Commissione europea, che aggiunge: ‘Il riesame delle norme in materia CO2, che è parte integrante dell’atto approvato dai legislatori europei, terrà conto dell’obiettivo di neutralità tecnologica. Il riesame è iniziato prima della pausa estiva e, a seguito della consultazione pubblica attualmente in corso, verrà effettuata una valutazione d’impatto. Sono determinata a ultimare il riesame entro la fine dell’anno. E a quel punto i primi i portatori di interessi con cui discuteremo saranno quelli del settore automobilistico. Sono fiduciosa che entro tale data saremo in grado di garantire prevedibilità per questo importante settorè.
‘Non è possibile operare una scelta netta, trattandosi di questioni che sono troppo profondamente interconnesse – sottolinea -. Ad esempio: se trascuriamo la competitività e l’adozione delle misure economiche necessarie, perderemo i mezzi per finanziare la transizione verso la neutralità in termini di emissioni di carbonio. Se non diamo il giusto peso alla transizione verso l’energia pulita, avvalendoci, ad esempio, delle energie rinnovabili e del nucleare, non riusciremo a eliminare la nostra eccessiva dipendenza dalla volatilità del mercato mondiale dei combustibili fossili. Se trascuriamo il clima, rischiamo di distruggere le fondamenta della nostra stabilità economica – sia ora che in prospettiva futura. Basta guardare a ciò che è accaduto quest’estate. Un quarto delle regioni dell’Unione europea è stato colpito da siccità, inondazioni e altri eventi meteorologici estremi. In queste regioni, solo nell’anno in corso, il Pil diminuirà di circa 43 miliardi di euro. La Bce prevede che, in assenza di interventi immediati, le perdite annue arriveranno a 126 miliardi di euro entro il 2029. In altri termini: un’economia sana dipende da un ambiente sano. La buona notizia è che i nostri successi possono avere ricadute positive sui settori menzionati. Gli investimenti nelle tecnologie pulite sono positivi per il clima e per l’industria. L’indipendenza energetica rafforza la difesa europea, e così via. In tal modo, le nostre priorità finiscono per rafforzarsi a vicendà.
Poi, alla domanda se ritiene che la sua posizione sia indebolita dalle ripetute mozioni di censura al Parlamento europeo, risponde: ‘Ciascuna delle istituzioni ha le proprie responsabilità. Personalmente agisco nell’interesse superiore di tutti gli europei. Gli esponenti dell’estrema destra e dell’estrema sinistra hanno tutto il diritto di valutare le cose in modo diverso e di esercitare le rispettive prerogative parlamentari. Non spetta a me formulare osservazioni in proposito. Sono profondamente convinta che l’Europa possa superare tutte le sfide se dà prova di unità – tra i partiti, gli Stati membri e le istituzioni dell’Ue. Collaboro con le forze democratiche europeiste del Parlamento europeo per ottenere risultati a beneficio dei nostri cittadinì. ‘Sono pienamente impegnata ad assolvere le funzioni di presidente della Commissione e non sono disponibile ad assumere altri incarichì, aggiunge.
Ed in merito al fronte Medio Oriente, su cosa potrà fare la Commissione di fronte a ciò che sta accadendo a Gaza, dichiara: ‘Dobbiamo garantire una reale sicurezza a Israele e, allo stesso modo, un presente e un futuro sicuri per tutti i palestinesi.
Ciò significa che gli ostaggi devono essere liberati. Che deve essere garantito un accesso senza restrizioni per tutti gli aiuti umanitari e deve essere instaurato un cessate il fuoco immediato. Per quanto riguarda il lungo termine, tuttavia, la mia posizione è chiarissima: la soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati è l’unica prospettiva in grado di garantire nella regione una pace sostenibile a lungo termine. Abbiamo bisogno di uno Stato di Israele sicuro e di un’autorità palestinese vitale; non ci deve essere spazio per gli estremismi e la piaga di Hamas deve essere eliminata. So benissimo quanto gli atroci attacchi del 7 ottobre da parte di terroristi di Hamas abbiano scosso in profondità la nazione di Israele. Tuttavia i recenti sviluppi – una carestia provocata dall’uomo e il soffocamento finanziario dell’Autorità palestinese – sono fonte di notevole preoccupazione. I piani per un progetto di insediamento nella cosiddetta zona E1, se realizzati, determinerebbero di fatto una separazione tra la Cisgiordania occupata e Gerusalemme Est. Gli interventi messi in atto dal governo di Israele negli ultimi mesi costituiscono un chiaro tentativo di sabotare la soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati. Per questo motivo la Commissione ha deciso di agire e ha proposto un pacchetto di misure mirate e proporzionate che tracciano la via da seguire. Abbiamo proposto di ampliare il nostro regime di sanzioni per colpire altri terroristi di Hamas, jihadisti palestinesi e coloni violenti. Abbiamo proposto di interrompere in parte il nostro sostegno diretto al governo israeliano, senza tuttavia compromettere la collaborazione con la società civile israeliana o il popolo israeliano o la nostra intangibile determinazione a proseguire la lotta contro l’antisemitismo in tutte le sue forme. Abbiamo altresì proposto di sospendere le disposizioni dell’accordo di associazione relative alle questioni commerciali. Mi auguro che questo invito alla ragionevolezza non resti inascoltato e che sia possibile trovare una via di uscita dall’attuale situazione di stallo, senza ulteriori perdite di vite umane e senza che siano ulteriormente compromesse le prospettive di un futuro più pacifico sia per gli israeliani che per i palestinesì. Ed infine, per quanto riguarda le raccomandazioni formulate nella relazione Draghi, dice: ‘La Commissione è in carica da nove mesi. Fin dall’inizio ha posto la competitività europea al centro della sua agenda. A gennaio ha varato il patto per l’industria pulita. A febbraio ha avviato le gigafabbriche di IA. A marzo ha lanciato il più grande programma di investimenti nel settore della difesa nella storia europea, insieme all’Unione dei mercati dei capitali. Potrei andare avanti, citando i pacchetti di semplificazione e gli accordi commerciali. E ogni mese annunciamo nuove iniziative. E’ un fatto incontestabile: in un brevissimo lasso di tempo abbiamo varato moltissime iniziative. Sono ora il Parlamento e gli Stati membri a dover agire. Urgenza e unità, ciò di cui abbiamo bisogno in questo momentò.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).