lunedì, Dicembre 22, 2025
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Flotilla, Meloni “Condanna totale, non infilarsi in uno scenario di guerra”

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – La mia condanna di quanto accaduto stanotte è totale e stiamo facendo le nostre inchieste per avere certezze sulla responsabilità. Dopodichè il ministro Crosetto ha autorizzato nave Fasan ad avvicinarsi per garantire dove fosse necessario soccorso e assistenza alle persone che dovessero essere in pericolo, anche se non è previsto l’uso della forza militare”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa da New York, tornando sul caso Flotilla.Voglio dire che tutto questo è gratuito, pericoloso, irresponsabile. Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità e infilarsi in uno scenario di guerra per consegnare gli aiuti a Gaza, che il governo italiano e le autorità preposte avrebbe potuto consegnare in poche ore. Penso vada fatto un richiamo alla responsabilità, soprattutto quando si tratta di parlamentari, che ricordo sono pagati per lavorare nelle istituzioni, non per costringere le istituzioni a lavorare per loro”, ha aggiunto.

“Gli aiuti si possono consegnare in sicurezza, abbiamo dato la nostra disponibilità per questo. Il governo ha fatto una proposta e la risposta è stata negativa. Ora il ministro Tajani sta lavorando a un’altra proposta di mediazione, che è consegnare questi aiuti a Cipro, al patriarcato latino di Gerusalemme che si assume la responsabilità di consegnarli. È una proposta sulla quale mi pare ci sia il consenso del governo cipriota, del governo israeliano, ovviamente del governo italiano. Stiamo aspettando una risposta dalla flottiglia. E io qui davvero faccio un appello alla responsabilità di tutti, perché non si può rischiare l’incolumità delle persone per fare iniziative che sembrano prevalentemente fatte non per consegnare gli aiuti, ma per creare problemi al governo”, ha sottolineato.

Qual è l’alternativa, forzare il blocco navale di Israele? E poi cosa dovrebbe fare il governo italiano, mandare le navi della marina militare e dichiarare guerra a Israele? Mi pare si stia un po’ esagerando. Faccio appello alla responsabilità di tutti, a tutte le forze politiche, hanno i loro parlamentari: adesso bisogna difendere l’incolumità delle persone e aiutare le istituzioni della Repubblica italiana a trovare delle soluzioni che stiamo trovando perché non si corrano altri rischi”, ha concluso.

SU GAZA “IRRESPONSABILE USARE SOFFERENZA PER ATTACCARE GOVERNO”

“Dobbiamo dirci la verità, io non sono stupida, vedo quello che sta accadendo. Quello che accade nello specifico in Italia non ha come obiettivo alleviare la sofferenza della popolazione di Gaza. Si punta a fare cosa? Si punta a bloccare l’Italia? Ci saranno altri episodi di violenza? Questo non porterà alcun risultato per la popolazione di casa, o qualcuno pensa che Hamas rilascerà gli ostaggi perché l’Usb indice lo sciopero? Dico cerchiamo di essere seri, quindi io so che cosa sta accadendo, lo vedo, mi pare oggettivamente irresponsabile utilizzare una questione come la sofferenza del popolo palestinese per attaccare il governo italiano, ma mi rendo conto che probabilmente l’opposizione italiana non avendo grandi materie sulle quali mobilitarsi in patria le va a cercare in Palestina”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa.

“Ciò non toglie che noi continueremo a fare il nostro lavoro serio per risolvere anche la questione con un lavoro quotidiano che va fatto nella diplomazia. E’ un lavoro molto complesso, molto lungo, che ti toglie molto tempo. Chiaramente, tentativi di provocazione continuano a esserci, questo non ci distoglie dal nostro lavoro”, ha aggiunto

SULLA RUSSIA “PROVOCA PER DISTOGLIERE ATTENZIONE”

La parola provocazione è una parola corretta, però proprio perché si tratta di provocazioni penso sia molto importante ragionare a sangue freddo, perché una escalation conviene solamente a Putin e alla Russia, che sono oggettivamente in difficoltà”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa, sulle manovre russe nello spazio aereo europeo. “Penso che noi dobbiamo fare tutto quello che possiamo per non cadere in queste trappole, in queste provocazioni, poi è evidente che quando c’è un aereo militare che può rappresentare una minaccia perchè sorvola il proprio spazio aereo si abbatte perché questo prevedono le norme. Non che questo significhi automaticamente un’escalation, però penso che noi dobbiamo fare tutto quello che possiamo per evitare un’escalation che chiaramente conviene solamente alla Russia”, ha aggiunto.

“CONTRO DI ME CLIMA DI ODIO”

“Penso che quello che vedo è che sono le mie immagini che vengono bruciate per strada e non quelle degli esponenti della sinistra, che in televisione invitano gli italiani a venire sotto casa mia per dirmi che sono un’assassina. Io vengo definita quotidianamente complice di quello che accade a Gaza, che ho le mani sporche di sangue, che sono un’assassina. Non ricordo di aver mai dato dell’assassino ai miei avversari quando ero all’opposizione. Quando tu dici al mondo in un contesto come quello nel quale ci troviamo che il presidente del Consiglio è un assassino, che il ministro degli Esteri è un assassino, il rischio che qualcuno che forse non ha tutte le rotelle a posto domani decida di risolvere questo problema viene in mente o no?”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa.

“Sono stata all’opposizione molto a lungo e non ho mai usato questi toni, quindi io penso che ci sia un problema di un clima che si sta deteriorando, penso che ci sia anche un problema di giustificazionismo. Io ti silenzio rispetto a quello che accade. Penso che anche queste accuse che vengono rivolte in Parlamento contribuiscano a creare questo clima. Perché è ovvio che se un parlamentare ti dice che tu sei complice di genocidio, che cosa ti deve dire il cittadino comune? Autorizza o non autorizza a utilizzare certi temi? Io richiamo la responsabilità, lo devo fare”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Europa League, Italiano “Superare il girone primo obiettivo”

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BIRMINGHAM (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – “Ci sono squadre di grandi qualità, toste, difficili, 3-4 sono squadre di livello ma abbiamo le carte in regola per passare il primo turno e l’esperienza dell’anno scorso, che ci portiamo dentro, ci darà tanto”. Vincenzo Italiano, alla vigilia del debutto in Europa League, confida nel suo Bologna. “Inizia un tour de force importante ma se siamo dentro a questo tour de force significa che ce lo siamo guadagnati”, sottolinea a Sky il tecnico dei felsinei in vista della gara contro l’Aston Villa. Si riparte dunque dal Villa Park, dove i rossoblù hanno giocato lo scorso anno in Champions.

“Non ci coglierà di sorpresa, sappiamo cosa ci aspetta – continua – Troveremo un ambiente caldissimo, una squadra forte che la stagione passata mi ha fatto una grandissima impressione per qualità, ritmo, forza. Ma ci porteremo dentro un pò di esperienza in più e cercheremo di partire col piede giusto: in questo mini-torneo di 8 partite dobbiamo provare a fare più punti possibili e superare almeno il primo turno”.

Ai nastri di partenza un Bologna che ha perso “qualche pilastro importante, ma ne abbiamo inseriti altri che vengono da concetti e meccanismi diversi per cui ci vuole un pò di tempo. Ma abbiamo iniziato a mettere qualità nel palleggio, la squadra ha mostrato nell’ultima gara carattere e cuore. Dobbiamo crescere ma il salto di qualità pian pianino arriverà, abbiamo margini e dobbiamo cercare di accelerare questi tempi”.

Il Bologna nella scorsa Champions “all’inizio ha rispettato forse un pò troppo gli avversari, eravamo un pò timidi, ma quando abbiamo capito ritmi e velocità abbiamo iniziato a fare punti, dopo aver preso le misure abbiamo mostrato le nostre capacità”.

“Siamo pronti ad affrontare un percorso molto importante, arriviamo con più consapevolezza – sono invece le parole di Nicolò CambiaghiIl cammino in Champions ci ha fatto alzare il livello e ci ha permesso di fare un grande percorso in campionato e coppa Italia. Ora siamo concentrati per iniziare al meglio questo percorso. Se giochiamo come sappiamo possiamo dire la nostra, proveremo ad arrivare in fondo – aggiunge – Siamo una squadra forte che ha voglia di mettersi in gioco, guarderemo partita dopo partita e vedremo quello che arriverà”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Urania Policy & Business Forum, aziende e istituzioni a confronto

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ROMA (ITALPRESS) – Un osservatorio privilegiato per imprese e istituzioni sui temi strategici che definiscono l’agenda italiana ed europea. Si è svolta a Roma la prima edizione dell’Urania Policy & Business Forum, una giornata di confronto con alcuni dei massimi rappresentanti di istituzioni e aziende. Villa Wolkonsky per l’occasione è stata allestita come un vero e proprio studio televisivo.
spf/sat/gtr

Pnrr, Foti “Il Governo ha raggiunto tutti gli obiettivi”

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ROMA (ITALPRESS) – “Fino a prova contraria a questo Governo gli obiettivi li ha raggiunti tutti. Noi non abbiamo contabilizzato gli acconti”. Così il ministro per gli Affari Europei, Pnrr e politiche di coesione Tommaso Foti nel corso del question time alla Camera.Ad oggi sono attivi 447mila progetti tutti finanziati. C’è stato un aumento di oltre 130mila progetti finanziati rispetto alla mia ultima comunicazione: 294mila sono stati conclusi, 28mila sono in fase di conclusione e 109mila sono in fase di esecuzione in ragione anche della complessità dei progetti stessi. Per quanto riguarda i ritardi, consultando le banche i dati si può facilmente ricavare che ad oggi sono impegnati dei 194,4 miliardi ben 192 miliardi, pari cioè al 99,8%”, ha aggiunto.

Nel Pnrr “la missione 6”, quella sulla salute, “dipende quasi in via esclusiva dalle regioni. Il 6 marzo è stata fatta una cabina di regia con i presidenti delle regioni Per chiedere a che punto erano su vari interventi tra cui case e ospedali di comunità. C’è stato detto: ‘non preoccupatevi, gli obiettivi li raggiungiamo tuttì. Non è che si possono aprire incidenti istituzionali a fronte di presidenti e assessori che si assumono la responsabilità di dire che gli obiettivi saranno raggiunti tutti”, ha concluso Foti

-Foto: Ipa Agency-
(ITALPRESS).

Unitab Europa, Masiello eletto presidente “Uniformare mercato e regole”

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NAPOLI (ITALPRESS) – Si è concluso a Napoli il 38° Congresso di Unitab Europa, l’associazione del produttori europea che avrà una guida italiana, con l’elezione del neo presidente Gennarino Masiello. Attuale vicepresidente nazionale di Coldiretti e Presidente di ONT Italia, Masiello guiderà l’Unione Europea dei Produttori di Tabacco, attiva dal 1952 nella difesa degli interessi del settore. “Innanzitutto il mio ringraziamento va alle delegazioni degli 11 paesi presenti che si sono espresse in mio favore – ha detto -. Ora ci aspettano grandi responsabilità: Unitab Europa rappresenta oltre 20mila imprese agricole coinvolte in questa filiera, 50mila ettari di coltivazioni. Abbiamo davanti a noi un gran lavoro da realizzare, in relazione al mercato e alle politiche che dovranno interessare il tabacco. I Paesi aderenti a Unitab Europa sono caratterizzati da varie esperienze, proprio per quanto riguarda mercato e regole. Il nostro obiettivo è quello di uniformarle, valorizzando approcci di filiera come nel caso dell’accordo di filiera Coldiretti-Philip Morris, e di regole equilibrate, affinchè tutti abbiano le stesse condizioni, con uno sguardo al ricambio generazionale per il futuro del settore”.
“Ci tengo particolarmente a fare i miei complimenti a Gennarino Masiello come nuovo Presidente di UNITAB Europa – le parole di Cesare Trippella, Head of Leaf EU Philip Morris Italia -. E’ stato un onore per me partecipare al congresso, un’occasione importante per condividere sfide e opportunità per il settore tabacchicolo europeo, che nel corso degli ultimi anni ha vissuto una trasformazione profonda. Philip Morris ha avviato un percorso di filiera, rinnovato fino al 2034, che va ben oltre l’acquisto di materia prima, con l’obiettivo di contribuire alla sostenibilità economica e sociale della filiera tabacchicola. Siamo il principale acquirente di tabacco in Italia e non solo, investiamo in progetti che favoriscono l’innovazione, la sostenibilità ambientale e digitale e la formazione per favorire il ricambio generazionale. Tutto questo è stato possibile anche grazie a un sistema regolatorio equo e bilanciato che ha permesso alla filiera di crescere, e ci auguriamo che le scelte future dell’Europa continuino a promuovere l’innovazione nel settore”.
Denis Pantini, responsabile agrifood di Nomisma, tracciando il quadro del settore ha ricordato che “la filiera tabacco-nicotina europea (dalla produzione di tabacco alla distribuzione dei derivati) esprime rilevanti valori economici ed occupazionali (diretti, indiretti e indotti) a cui si sommano ingenti contributi alle entrate fiscali degli Stati Membri e alla bilancia commerciale europea. Solo l’Italia pesa il 13,8% nel gettito Ue da accise sui derivati del tabacco, mentre il valore della produzione italiana pesa il 30,1% in Europa, ed è la prima”.
Un settore che ha bisogno di politiche adeguate: “Il pericolo che si profila per l’Unione Europea – ha spiegato – è quello di una progressiva e inesorabile perdita di tali valori, già oggi a rischio a causa di competitor più aggressivi e sicuramente meno sensibili alla salute dei cittadini (come dimostra la crescita del mercato illecito delle sigarette che già oggi “ruba” quasi 20 miliardi di euro alle casse degli Stati Membri)”.
Secondo i dati ISTAT, nel 2024 il settore del tabacco greggio in Italia ha espresso un valore complessivo di oltre 150 milioni di euro, generando lungo l’intera filiera circa 45.000 posti di lavoro. Un comparto che, oltre al peso produttivo diretto, ha anche un forte effetto moltiplicatore sugli altri settori collegati tra cui la meccanica, dove anche in questo caso l’Italia esprime una leadership globale. Nel 2025 la superficie coltivata a tabacco ha raggiunto gli 11.671 ettari, con una produzione stimata di 43 milioni di chilogrammi, frutto del lavoro di quasi 1.200 produttori. E’ una realtà fortemente radicata in quattro regioni – Umbria, Veneto, Campania e Toscana – che da sole concentrano il 98% della produzione nazionale.
Dal dibattito di Napoli sono emerse due priorità: il rafforzamento del dialogo con le istituzioni e la definizione di un rapporto stabile e trasparente con il mercato.
Da un lato, è stata sottolineata la necessità che le istituzioni europee riconoscano il ruolo strategico della tabacchicoltura. Un settore che, con oltre 45.000 addetti in Italia e una forte incidenza occupazionale nelle aree rurali più fragili, contribuisce alla coesione sociale, economica e territoriale. I delegati hanno ribadito l’urgenza di garantire un sostegno equilibrato nella futura PAC e nelle altre Direttive che coinvolgono il settore, come nel caso della Direttiva sulle accise (TED) e sui prodotti (TPD), di difendere la produzione europea dalla concorrenza sleale delle importazioni extra-UE e di accompagnare la transizione del comparto con politiche di innovazione, digitalizzazione e sostenibilità ambientale.
Per Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, “anche in assenza di politiche europee specifiche c’è una filiera forte che riesce a reggere il mercato. Le problematiche europee sono note e conosciamo le difficoltà legate al Fondo Unico che vorremmo non si rivelasse una scelta definitiva, anche se al momento sembra esserlo, poichè in questo caso ci sarebbero difficoltà serie. Auspico per il futuro di questo settore che le politiche europee possano non danneggiare nessuno grazie alla chiave di svolta rappresentata dal rafforzamento della filiera tabacchicola che in Campania si sta già verificando grazie ad una classe manageriale che ha capito la situazione e ha rischiato in prima persona”.
Simona Meloni, assessore al PNRR, alle Politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria: “Saluto la presidenza e gli 11 Paesi presenti. Come sempre quando ci sono nomine in contesti così importanti si inaugurano anche nuove stagioni. L’Umbria conta un’identità forte sul tabacco che non è soltanto Pil, ma tradizione, cultura, storie familiari e soprattutto lavoro. Parliamo tanto di sostenibilità ambientale, ma questa senza la sostenibilità economica e sociale non sarebbe niente. La tabacchicoltura in Umbria – ha evidenziato – rappresenta un argine allo spopolamento ed è presidio ambientale per le comunità che resistono. Ma questa resistenza viene messa a dura prova anche dalla direttiva europea come quella per la revisione delle accise. Queste sono scelte scellerate, dettate da un visione confusa. Noi vogliamo sostenere l’ambiente, ma questo non cozza con la produttività. Attraverso patti per i contratti di filiera riusciremo ad affrontare le questioni per come ci vengono proposte. Dobbiamo combattere e lavorare in maniera strategica insieme a tutti gli attori che possono aiutarci ad ottenere grandi risultati in un settore importante per il nostro Paese”.

– foto locandina evento, fonte Unitab –
(ITALPRESS).

Maltempo, la Regione Piemonte chiede lo stato di emergenza

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TORINO (ITALPRESS) – La Regione Piemonte, in coordinamento con analoga richiesta della Regione Liguria, sta inviando la richiesta di stato di emergenza nazionale in considerazione dell’eccezionale quantitativo di pioggia caduta tra il 21 e il 22 settembre e dei danni ingenti subiti dai comuni Alessandrini al confine con la Provincia di Savona.

Eventi di questo tipo purtroppo sono sempre più frequenti e ancora una volta il nostro territorio ha dovuto fronteggiare fenomeni meteorologici straordinari che, purtroppo, in questo caso hanno anche causato una vittima. Abbiamo sperato che le ricerche di questi giorni potessero avere un esito diverso: alla famiglia va il rammarico e il cordoglio della Regione Piemonte”, dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi.

“Abbiamo da subito attivato le procedure per la richiesta di stato di emergenza, in coordinamento con la Liguria per consentire ai Comuni colpiti, partire subito con le opere di ripristino supportati dai tecnici della nostra protezione civile che, ancora una volta, hanno saputo affrontare l’emergenza con professionalità e impegno”, aggiungono.

“Lo stato di emergenza è indispensabile per attivare con rapidità tutte le risorse e le procedure straordinarie necessarie a sostenere i Comuni colpiti e a garantire il ristoro dei danni a cittadini, imprese e amministrazioni locali – aggiunge l’assessore agli Enti Locali, Enrico BussalinoLa priorità resta la sicurezza della popolazione e il ripristino delle condizioni di normalità nel più breve tempo possibile”.

Voglio innanzitutto ringraziare i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine e i volontari della Protezione Civile che stanno operando senza sosta per garantire sicurezza e soccorsi. Un ringraziamento particolare va ai sindaci dei due comuni, Spigno Monferrato Walter Astengo e Pareto Walter Borreani, che ho incontrato in prima persona nel presidio del territorio, per difendere acquedotti e servizi essenziali alla popolazione. Alla luce di quanto sta accadendo, ritengo necessario che venga immediatamente riconosciuto lo Stato di Emergenza, così da permettere l’attivazione di risorse straordinarie e il sostegno diretto ai territori colpiti, ai cittadini e alle attività economiche danneggiate”, sottolinea l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi. Proprio in queste ore, inoltre, il Piemonte ha definito l’assegnazione dei 35,5 milioni di euro che il Governo ha stanziato come prima tranche di intervento per i danni provocati dall’alluvione di aprile 2025.

Con successivi provvedimenti – ultimo, quello del 28 agosto – il Consiglio dei ministri ha previsto per il territorio piemontese, e in particolare per la Città Metropolitana di Torino e le province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola, uno stanziamento complessivo di 35,55 milioni di euro per far fronte ai danni e finanziare gli interventi di somma urgenza. Queste risorse servono ora a finanziare oltre 350 interventi di somma urgenza individuati dalla Regione Piemonte e trasmessi a Roma, in linea con le disposizioni del Dipartimento nazionale di Protezione civile.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Bernini “Aggredire docenti è reato, non dissenso legittimo”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’università è il luogo del pensiero critico, non dell’anarchia. E’ la casa del confronto, non del sopruso. La libertà di manifestare le proprie idee non può mai trasformarsi in aggressione, minaccia o violenza. Impedire lo svolgimento delle lezioni, aggredire un docente non sono atti di manifestazione di un pensiero democratico o atti di dissenso legittimo: questi sono reati e come tali vanno trattati”.
Così il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini nel corso del question time alla Camera in riferimento a quanto accaduto all’università di Pisa dove è stato impedito ad un docente di fare lezione. “Nessuno deve avere paura di entrare in un’aula universitaria. Le università non sono terre di nessuno o palcoscenici dove si possono picchiare impunemente professori o occupare spazi destinati a chi studia. Il ministero è in campo al fianco dei rettori e siamo con loro per garantire che l’università resti un luogo libero e sicuro dove le idee anche più radicali si confrontano, ma mai con la forza”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).
-Foto: Italpress-