lunedì, Dicembre 22, 2025
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Arrestato latitante nel siracusano, aveva arsenale nel covo

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CATANIA (ITALPRESS) – La Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 35 anni, latitante da circa un anno. Si nascondeva in un covo creato ad arte collegato con un altro appartamento a disposizione di un familiare, potendosi così spostare agevolmente e comunicare con un sistema di interfono a circuito chiuso in modo da rendere le comunicazioni non intercettabili credendo di garantirsi così una latitanza tranquilla.

L’uomo, lentinese, 35 anni, è stato sorpreso ed arrestato, a seguito di una mirata attività d’indagine effettuata dai poliziotti del Commissariato di Lentini che avevano notato dei movimenti sospetti negli appartamenti in cui l’uomo si era assicurato la copertura familiare ed ambientale.

I poliziotti lo cercavano perchè a suo carico vi era un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catania, dovendo, lo stesso, scontare la pena di 9 anni, 3 mesi e 29 giorni di reclusione per alcune rapine ai danni di anziani dopo che il trentacinquenne aveva fatto irruzione all’interno delle loro abitazioni.

Nel corso di un’attenta perquisizione domiciliare, gli agenti scoprivano che il covo del latitante era ben equipaggiato con numerose apparecchiature informatiche che servivano, oltre a difendersi da visite non gradite da parte delle forze dell’ordine (sistema di videosorveglianza, interfono per comunicare tra appartamenti diversi senza essere intercettato), anche ad allietare la permanenza in casa durante la latitanza (smart TV e console per videogiochi).

La scoperta più significativa, dal punto di vista investigativo è stata quando gli uomini del Commissariato rinvenivano, ben occultati all’interno di una finta parete, 2 kalashnikov (e sei caricatori), 2 pistole semiautomatiche, 1 revolver, 1 pistola ad aria compressa, 1 fucile a pompa calibro 12, 100 cartucce calibro 6.35, 8 cartucce 377 magnum e altre 329 cartucce di vario calibro.

Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi finalizzati ad acclarare se attorno all’uomo ci fosse una rete di fiancheggiatori che gli abbiano assicurato una latitanza tranquilla fino ad oggi e come si sia procurato e a cosa potesse servire un tale quantitativo di armi sequestrato all’arrestato.

– Foto: ufficio stampa Polizia di Stato –

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Meloni all’Onu “Hamas ha scatenato la guerra, ma Israele ha superato il limite” / Video

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “La ferocia e la brutalità” dell‘attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre 2023, “la caccia ai civili inermi, hanno spinto Israele ad una reazione, in principio, legittima. Perché ogni Stato e ogni popolo ha il diritto di difendersi. Ma la reazione a una aggressione deve sempre rispettare il principio di proporzionalità. Vale per gli individui, e vale a maggior ragione per gli Stati. E Israele ha superato quel limite, con una guerra su larga scala che sta coinvolgendo oltre misura la popolazione civile palestinese”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento all’80esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

“Ed è su questo limite che lo Stato ebraico ha finito per infrangere le norme umanitarie, causando una strage tra i civili. Una scelta che l’Italia ha più volte definito inaccettabile, e che porterà al nostro voto favorevole su alcune delle sanzioni proposte dalla Commissione europea verso Israele – ha aggiunto Meloni -. Però non ci accodiamo a chi scarica su Israele tutta la responsabilità di quello che accade a Gaza. Perché è Hamas ad aver scatenato la guerra. È Hamas che potrebbe far cessare le sofferenze dei palestinesi, liberando subito tutti gli ostaggi. È Hamas che sembra voler prosperare sulla sofferenza del popolo che dice di rappresentare”.

 “Israele deve uscire dalla trappola di questa guerra. Lo deve fare per la storia del popolo ebraico, per la sua democrazia, per gli innocenti, per i valori universali del mondo libero di cui fa parte – ha sottolineato il premier -. E per chiudere una guerra servono soluzioni concrete. Perché la pace non si costruisce solo con gli appelli, o con proclami ideologici accolti da chi la pace non la vuole. La pace si costruisce con pazienza, con coraggio, con ragionevolezza”.

“I bambini di Gaza, come quelli che l’Italia sta orgogliosamente accogliendo e curando nei propri ospedali, chiedono risposte che possano migliorare la loro condizione, e su quello siamo impegnati. L’Italia c’è e ci sarà per chiunque sia disposto a lavorare a un piano serio per il rilascio degli ostaggi, un cessate il fuoco permanente, l’esclusione di Hamas da ogni dinamica di governo in Palestina, il graduale ritiro di Israele da Gaza, l’impegno della comunità internazionale nella gestione della fase successiva al cessate il fuoco, fino alla realizzazione della prospettiva dei due Stati”, ha aggiunto Meloni. “Consideriamo, in questo senso, molto interessanti le proposte che il Presidente degli Stati Uniti ha discusso in queste ore con i Paesi arabi in queste ore e siamo pronti ovviamente a dare una mano – ha aggiunto Meloni -. Riteniamo che Israele non abbia il diritto di impedire che domani nasca uno Stato palestinese, né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania al fine di impedirlo. Per questo abbiamo sottoscritto la Dichiarazione di New York sulla soluzione dei due Stati. È la storica posizione dell’Italia sulla questione palestinese, una posizione che non è mai cambiata”.

“Riteniamo, allo stesso tempo, che il riconoscimento della Palestina debba avere due precondizioni irrinunciabili: il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e la rinuncia da parte di Hamas ad avere qualsiasi ruolo nel governo della Palestina. Perché chi ha scatenato il conflitto non può essere premiato”, ha detto ancora il premier.

LA RUSSIA NON VUOLE SEDERSI AL TAVOLO DI PACE

Tra i principali conflitti in corso, c’è la guerra d’aggressione su larga scala della Federazione Russa contro l’Ucraina. Tre anni e mezzo fa, il 24 febbraio 2022, Mosca ha deciso di attaccare Kiev. E io penso che non si sia riflettuto abbastanza sulle conseguenze di quella scelta e su un punto che considero fondamentale: la Federazione Russa, membro permanente del Consiglio di Sicurezza, ha deliberatamente calpestato l’articolo 2 dello Statuto dell’Onu, violando l’integrità e l’indipendenza politica di un altro Stato sovrano, con la volontà di annetterne il territorio. E ancora oggi non si mostra disponibile ad accogliere seriamente alcun invito a sedersi al tavolo della pace. Questa ferita profonda inferta al diritto internazionale, come era prevedibile, ha scatenato effetti destabilizzanti molto oltre i confini nei quali si consuma quella guerra. Il conflitto in Ucraina ha riacceso, e fatto detonare, diversi altri focolai di crisi. Mentre le Nazioni Unite si sono ulteriormente disunite”, ha aggiunto Meloni.

GREEN DEAL PORTA ALLA DEINDUSTRIALIZZAZIONE 

“Trent’anni di globalizzazione fideistica sono finiti, ne sono stati sottovalutati i contraccolpi e oggi siamo davanti a ‘conseguenze inattese’, che inattese non erano, di grave portata per i cittadini, per le famiglie e per le imprese. Non è andato tutto bene, come pure veniva promesso. E vi do un’altra notizia: le cose potranno andare molto peggio, se non fermeremo la creazione a tavolino di modelli di produzione insostenibili, come i “piani verdi” che in Europa – e nell’intero Occidente – stanno portando alla deindustrializzazione molto prima che alla decarbonizzazione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento all’80esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

La riconversione di interi settori produttivi sulla base di teorie che non tengono conto dei bisogni – e delle disponibilità economiche – delle persone, è stato un errore che provoca sofferenze nei ceti sociali più deboli e fa scivolare la classe media verso il basso, imponendo scelte di consumo non razionali – ha aggiunto Meloni -. L’ecologismo insostenibile ha quasi distrutto il settore dell’automobile in Europa, creato problemi negli Stati Uniti, causato perdite di posti di lavoro, appesantito la capacità di competere e depauperato la conoscenza. E ciò che è più paradossale, non ha migliorato lo stato di salute complessivo del nostro pianeta. Non si tratta, ovviamente di negare il cambiamento climatico, ma di affermare la ragione, che significa soprattutto neutralità tecnologica, e gradualismo delle riforme in luogo dell’estremismo ideologico. Rispettare l’ambiente mantenendo l’uomo al centro. Perché ci sono voluti secoli per costruire i nostri sistemi, ma bastano pochi decenni per ritrovarsi nel deserto industriale. Solo che come ho detto molte volte nel deserto non c’è nulla di verde”.

SULL’IMMIGRAZIONE “DA MAGISTRATI POLITICIZZATI IDEOLOGIA SU ASILO”

“Per essere efficaci, non sono solo le istituzioni che dobbiamo riformare. Perché siamo di fronte a un cambio d’epoca, e questo impone una revisione profonda di tutti gli strumenti che abbiamo per regolare i rapporti tra le Nazioni e difendere i diritti delle persone, comprese le Convenzioni Internazionali. Penso, ad esempio, alle convenzioni che regolano la migrazione e l’asilo. Sono regole sancite in un’epoca nella quale non esistevano le migrazioni irregolari di massa, e non esistevano i trafficanti di esseri umani. Convenzioni non più attuali in questo contesto che, quando vengono interpretate in modo ideologico e unidirezionale da magistrature politicizzate, finiscono per calpestare il diritto, invece di affermarlo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento all’80esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

“Con altri Stati europei abbiamo sollevato questo tema e intendiamo portarlo avanti. Non ovviamente per abbassare il livello delle garanzie, ma per costruire un sistema che sia al passo con i tempi, capace di tutelare i diritti umani fondamentali, insieme però alla sacrosanta prerogativa di ogni Nazione di proteggere i propri cittadini e i propri confini, esercitare la propria sovranità, governare il tema della migrazione, che impatta sulle persone, particolarmente su quelli più fragili – ha proseguito Meloni -. La comunità internazionale deve unirsi nel contrastare il fenomeno del traffico di esseri umani. Le Nazioni Unite, al pari di altre istituzioni internazionali come l’Unione europea, non possono voltarsi dall’altra parte o finire per tutelare i criminali nel nome di presunti diritti civili. Allo stesso modo, le Nazioni Unite non possono ipocritamente considerare alcuni diritti umani meno meritevoli di essere tutelati rispetto ad altri. Penso tra tutti al valore negato della libertà religiosa e alle decine di milioni di persone in tutto il mondo – in larga parte cristiane – perseguitate e massacrate, in nome della loro fede”.

-Foto IPA Agency-
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Como-Sassuolo 3-0, lariani a ottavi di Coppa Italia con Fiorentina

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COMO (ITALPRESS) – Vince e convince il Como, che batte con un comodo 3-0 il Sassuolo nei sedicesimi di finale di Coppa Italia e avanza agli ottavi. Una partita controllata dall’inizio alla fine dagli uomini di Fabregas, che impiegano meno di un minuto e mezzo per passare in vantaggio: il tocco illuminante di Douvikas, infatti, permette a Rodriguez di calciare tutto solo un calcio di rigore in movimento battendo Turati. La pressione asfissiante del Como mette in grande difficoltà il Sassuolo, che fatica a uscire ed è impreciso nelle uscite dal basso. Dopo un tentativo di Posch ben respinto da Turati, il raddoppio arriva al 25′, quando Douvikas stacca alla perfezione (e indisturbato) sul cross di Baturina su un calcio di punizione dalla trequarti. A completare lo splendido primo tempo dei lariani è ancora Rodriguez, che, dopo un bel controllo in corsa, batte Turati in uscita su assist di Caqueret sull’ennesima palla persa dai neroverdi. Nonostante i tre gol, è Fabregas a presentarsi al secondo tempo con un triplo cambio, inserendo i vari Vojvoda, Morata e Kuhn. I ritmi, per forza di cose, si abbassano, però è sempre il Como a controllare il ritmo della partita con un possesso palla quasi senza soluzione di continuità. Al Sassuolo non rimangono che le briciole, come l’unico tiro che arriva solo al 68′: buona l’iniziativa di Volpato, che serve Boloca il cui piazzato di prima viene ben respinto da Butez, attento nell’unica occasione in cui è stato preso in casa. Il Como diverte e si diverte, anche senza l’ingresso di Paz, che più volte sembra in procinto di entrare ma alla fine rimane in panchina per tutti i novanta minuti. I minuti scorrono senza ulteriori emozioni, se non per un tocco di Moro un pò masticato sul cross basso troppo arretrato da parte di Thorstvedt e per un tiro di Kuhn dall’interno dell’area ma impreciso. Il risultato non cambia più: nel prossimo turno, negli ottavi di finale in programma a dicembre, il Como affronterà la Fiorentina.
– Foto Image –
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Roma debutta vincendo in Europa League, 2-1 a Nizza

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NIZZA (FRANCIA) (ITALPRESS) – La prima vittoria in Europa League. Il primo successo in stagione con due gol realizzati. La Roma di Gian Piero Gasperini batte 2-1 il Nizza grazie alle reti di due difensori, Ndicka e Mancini, e conquista i primi tre punti nella fase campionato della competizione continentale. E’ una Roma a due facce quella che si vede all’Allianz Riviera. Nel primo tempo i giallorossi sembrano confermare le difficoltà nella produzione offensiva. Dal 1′ c’è Dovbyk, ma l’ucraino non supera la prova. Anche Soulè ed El Shaarawy però faticano contro la difesa guidata dal 41enne Dante, che diventa il giocatore di movimento più anziano a giocare una partita di Europa League. In realtà nel primo tempo la Roma il gol lo trova, con Mancini di testa al 39′, ma è tutto fermo per la posizione irregolare del difensore giallorosso. La Roma cambia marcia grazie ad una sostituzione all’intervallo. Fuori El Shaarawy, dentro Pellegrini, uomo derby, nuovamente con la fascia da capitano al braccio (lui l’uomo con più presenze in campo, come da criterio del tecnico di Grugliasco). Proprio dal piede del numero 7 nasce l’1-0 giallorosso: al 52′ Pellegrini crossa in area da calcio d’angolo, Ndicka anticipa tutti di testa e batte Diouf. La Roma si sblocca e raddoppia per la prima volta in stagione. Al 55′ Tsimikas dalla sinistra crossa al centro per Mancini che si reinventa centravanti e al volo di destro firma il 2-0. La squadra di Gasperini sembra essere in controllo, ma il Nizza torna in partita al 76′ con un episodio. Mendy se ne va al neo entrato Pisilli che ricorre al fallo in area: l’arbitro spagnolo Cuadra Fernandez concede il rigore e Moffi (che aveva preso il posto di Kevin Carlos) è glaciale dal dischetto. E’ un finale di sofferenza per la Roma, che inserisce anche Hermoso per alzare i centimetri in area. Finisce così: la Roma vince all’esordio e si prepara a sfidare il Verona in campionato domenica alle 15.
– Foto Ipa Agency –
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Tutto facile per il Como, 3-0 al Sassuolo e ottavi di Coppa Italia raggiunti

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COMO (ITALPRESS) –  Vince e convince il Como, che batte con un comodo 3-0 il Sassuolo nei sedicesimi di finale di Coppa Italia e avanza agli ottavi.

Una partita controllata dall’inizio alla fine dagli uomini di Fabregas, che impiegano meno di un minuto e mezzo per passare in vantaggio: il tocco illuminante di Douvikas, infatti, permette a Rodriguez di calciare tutto solo un calcio di rigore in movimento battendo Turati. La pressione asfissiante del Como mette in grande difficoltà il Sassuolo, che fatica a uscire ed è impreciso nelle uscite dal basso. Dopo un tentativo di Posch ben respinto da Turati, il raddoppio arriva al 25′, quando Douvikas stacca alla perfezione (e indisturbato) sul cross di Baturina su un calcio di punizione dalla trequarti. A completare lo splendido primo tempo dei lariani è ancora Rodriguez, che, dopo un bel controllo in corsa, batte Turati in uscita su assist di Caqueret sull’ennesima palla persa dai neroverdi. Nonostante i tre gol, è Fabregas a presentarsi al secondo tempo con un triplo cambio, inserendo i vari Vojvoda, Morata e Kuhn.

I ritmi, per forza di cose, si abbassano, però è sempre il Como a controllare il ritmo della partita con un possesso palla quasi senza soluzione di continuità. Al Sassuolo non rimangono che le briciole, come l’unico tiro che arriva solo al 68′: buona l’iniziativa di Volpato, che serve Boloca il cui piazzato di prima viene ben respinto da Butez, attento nell’unica occasione in cui è stato preso in casa. Il Como diverte e si diverte, anche senza l’ingresso di Paz, che più volte sembra in procinto di entrare ma alla fine rimane in panchina per tutti i novanta minuti. I minuti scorrono senza ulteriori emozioni, se non per un tocco di Moro un po’ masticato sul cross basso troppo arretrato da parte di Thorstvedt e per un tiro di Kuhn dall’interno dell’area ma impreciso. Il risultato non cambia più: nel prossimo turno, negli ottavi di finale in programma a dicembre, il Como affronterà la Fiorentina. 

IL TABELLINO

COMO (4-2-3-1): Butez 6; Posch 6.5 (1′ st Vojvoda 6), Kempf 6, Goldaniga 6, Moreno 6.5; Caqueret 7, Da Cunha 6.5; Addai 6.5 (32′ st Bonsignori Goggi sv), Baturina 6.5 (39′ st Cerri sv), Rodriguez 8 (1′ st Kuhn 6); Douvikas 7.5 (1′ st Morata 6). In panchina: Vigorito, Cavlina, Valle, Ramon, Smolcic, Carlos, Roberto, Paz, Perrone, Papaccioli. Allenatore: Fabregas 7.5.

SASSUOLO (4-3-3): Turati 5.5; Coulibaly 5.5, Romagna 5.5, Candé 5, Pieragnolo 5 (24′ st Walukiewicz 6); Iannoni 5, Boloca 5.5, Lipani 5.5 (35′ st Skjellerup sv); Volpato 5.5 (24′ st Thorstvedt 6), Cheddira 5 (24′ st Moro 6), Fadera 5.5 (24′ st Pierini 6). In panchina: Satalino, Zacchi, Doig, Odenthal, Muharemovic, Vranckx, Koné. Allenatore: Grosso 5.

ARBITRO: Turrini di Firenze 6.
RETI: 2′ e 41′ pt Rodriguez, 25′ pt Douvikas.
NOTE: pioggia leggera, terreno in buone condizioni.
Ammoniti: Baturina, Candé, Pieragnolo.
Angoli: 6-5 per il Como.
Recupero: 1′; 3′.

-Foto IPA Agency-
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Ndicka e Mancini, la Roma vince a Nizza 2-1

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NIZZA (FRANCIA) (ITALPRESS) – La prima vittoria in Europa League. Il primo successo in stagione con due gol realizzati. La Roma di Gian Piero Gasperini batte 2-1 il Nizza grazie alle reti di due difensori, Ndicka e Mancini, e conquista i primi tre punti nella fase campionato della competizione continentale.

È una Roma a due facce quella che si vede all’Allianz Riviera. Nel primo tempo i giallorossi sembrano confermare le difficoltà nella produzione offensiva. Dal 1′ c’è Dovbyk, ma l’ucraino non supera la prova. Anche Soulè ed El Shaarawy però faticano contro la difesa guidata dal 41enne Dante, che diventa il giocatore di movimento più anziano a giocare una partita di Europa League. In realtà nel primo tempo la Roma il gol lo trova, con Mancini di testa al 39′, ma è tutto fermo per la posizione irregolare del difensore giallorosso. La Roma cambia marcia grazie ad una sostituzione all’intervallo. Fuori El Shaarawy, dentro Pellegrini, uomo derby, nuovamente con la fascia da capitano al braccio (lui l’uomo con più presenze in campo, come da criterio del tecnico di Grugliasco.

Proprio dal piede del numero 7 nasce l’1-0 giallorosso: al 52′ Pellegrini crossa in area da calcio d’angolo, Ndicka anticipa tutti di testa e batte Diouf. La Roma si sblocca e raddoppia per la prima volta in stagione. Al 55′ Tsimikas dalla sinistra crossa al centro per Mancini che si reinventa centravanti e al volo di destro firma il 2-0. La squadra di Gasperini sembra essere in controllo, ma il Nizza torna in partita al 76′ con un episodio. Mendy se ne va al neo entrato Pisilli che ricorre al fallo in area: l’arbitro spagnolo Cuadra Fernandez concede il rigore e Moffi (che aveva preso il posto di Kevin Carlos) è glaciale dal dischetto. È un finale di sofferenza per la Roma, che inserisce anche Hermoso per alzare i centimetri in area. Finisce così: la Roma vince all’esordio e si prepara a sfidare il Verona in campionato domenica alle 15. 

IL TABELLINO

NIZZA (3-4-2-1): Diouf 6; Mendy 7, Bah 5.5, Dante 6; Louchet 6, Vanhouttem 6, Boudaoui 5.5 (17′ st Clauss 6.5), Bard 6 (35′ st Abdi 6); Sanson 5.5 (17′ st Diop 6), Boga 5 (35′ st Cho sv); Kevin Carlos 4.5 (17′ st Moffi 7). In panchina: Zelazowski, Dupé, Jansson, Oppong, Tiago Gouveia, Lumpungu, Abdul Samed. Allenatore: Haise 6.

ROMA (3-4-2-1): Svilar 6; Celik 7, Mancini 7, Ndicka 7.5; Rensch 6 (37′ st Hermoso sv), Kone 7 (28′ st Cristante 6), El Aynaoui 6.5, Tsimikas 7; Soulè 6 (28′ st Pisilli 5), El Shaarawy 5.5 (1′ st Pellegrini 7); Dovbyk 6 (28′ st Ferguson 6). In panchina: De Marzi, Gollini, Angelino, Wesley, Ghilardi. Allenatore: Gasperini 7.

ARBITRO: Cuadra Fernandez (Esp) 6.
RETI: 7′ st Ndicka, 10′ st Mancini, 31′ st Moffi (rig).
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni.
Ammoniti: Kone, El Aynaoui, Ndicka, Tsimikas, Hermoso, Gasperini.
Angoli: 4-2 per la Roma.
Recupero: 2′; 4′.

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von der Leyen “Abbattere i jet russi opzione sul tavolo”

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – L’opzione di abbattere i caccia russi che si introducono nello spazio aereo della Nato “è sul tavolo”. A dirlo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un’intervista alla “Cnn”. “La mia opinione è che dobbiamo difendere ogni centimetro quadrato del territorio – ha sottolineato von der Leyen -. Ciò significa che se si verifica un’intrusione nello spazio aereo, dopo un avvertimento, dopo essere stati molto chiari, ovviamente l’opzione di abbattere un jet che si sta introducendo nel nostro spazio aereo è sul tavolo”.

– foto Ipa Agency –
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Il viceministro Gava incontra all’Onu il presidente della COP30

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ROMA (ITALPRESS) – Il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava ha guidato questa mattina l’incontro tra lo staff negoziale italiano e la Presidenza COP30, a margine dell’80^ Assemblea Generale ONU. Tanti i punti di convergenza, specie sull’approccio pragmatico alla decarbonizzazione. Lo comunica il ministero.

Il viceministro e il Presidente si sono dati appuntamento a Brasilia per la pre-COP, dove verranno lanciate importanti iniziative a guida italiana su biocarburanti, adattamento climatico e coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali.

-Foto IPA Agency-
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