mercoledì, Dicembre 24, 2025
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Scoperta maxi piantagione di marijuana nel Palermitano, un arrestato

PALERMO (ITALPRESS) – I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrato un’estesa piantagione composta da circa 1.600 piante di marijuana situata a Partinico. Sotto sequestro anche 70 kg circa di cannabis, già pronti per essere immessi sul mercato. In particolare, i militari della Compagnia di Partinico, durante un servizio di perlustrazione e controllo del territorio, insospettiti dal forte odore di marijuana proveniente da un casolare, hanno fatto irruzione all’interno dello stesso dove è stato rinvenuto tutto il necessario per la lavorazione e l’essicazione delle piante di canapa, costituito da lampade ad alta intensità, deumidificatori, condizionatori e macchinari per la separazione delle infiorescenze dagli arbusti.

I finanzieri hanno rinvenuto, inoltre, diverse piante già estirpate, poste a essiccare e in fase di preparazione per la successiva vendita unitamente a infiorescenze già lavorate, del peso complessivo di circa 70kg. Le attività sono proseguite con la perlustrazione dell’area circostante, dove, ben occultata alla vista, all’interno di un uliveto, è stata individuata una piantagione composta da circa 1600 piante, del peso complessivo stimato pari a circa 4 tonnellate, tutte in avanzato stato di maturazione, grazie alla luce diretta del sole e all’abbondante irrigazione assicurata dal titolare dell’impianto e pronte per essere raccolte e lavorate. La sostanza ricavata immessa sul mercato avrebbe fruttato profitti per circa 3 milioni di euro.

Ulteriori accertamenti in loco hanno consentito di rinvenire un sofisticato sistema di manomissione dei contatori elettrici, totalmente abusivo, che avrebbe consentito un illecito risparmio sul consumo di energia quantificabile in circa 250 mila euro. Tutte le sostanze stupefacenti rinvenute nonchè i locali ispezionati e il materiale ivi contenuto, sono stati posti sotto sequestro mentre il responsabile, sentito il Pubblico Ministero è stato posto agli arresti domiciliari per i reati di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti oltre che di furto aggravato di energia elettrica.

Foto: ufficio stampa Guardia di Finanza

(ITALPRESS).

Israele blocca la Flotilla. Tajani “Gli italiani saranno portati ad Ashfod e poi espulsi”, Schlein “Abbordaggio illegale”

ROMA (ITALPRESS) – La Flotilla è entrata nella zona a rischio, a 75 miglia nautiche da Gaza, ed è circondata da decine di imbarcazioni israeliane. “Le nostre imbarcazioni vengono intercettate illegalmente. Le telecamere sono offline e le imbarcazioni sono state abbordate da personale militare. Stiamo lavorando attivamente per verificare la sicurezza e lo stato di salute di tutti i partecipanti a bordo”. Così su Instagram l’account ufficiale della Global Sumud Flotilla.

“Il governo di occupazione israeliano ha tentato di intimidire la nostra flottiglia via radio, minacciando di fermare e confiscare le nostre imbarcazioni se avessimo proseguito verso Gaza”, spiega su Instagram la Global Sumud Flotilla, pubblicando il video che mostra uno degli attivisti, Thiago, che dialoga via radio con le autorità israeliane. “Thiago ha risposto con fermezza: siamo una missione umanitaria pacifica e non violenta. Il nostro viaggio è legale secondo il diritto internazionale, e qualsiasi tentativo di ostacolarci non lo è. Portiamo cibo, aiuti, filtri per l’acqua, stampelle, latte in polvere, a persone che state facendo morire di fame”, prosegue la Flotilla.

TAJANI “ITALIANI AD ASHFOD E POI ESPULSI”

“L’abbordaggio era previsto. Ho parlato più volte con il ministro Saar affinchè non ci siano azioni violente da parte delle forze armate israeliane, questo mi è stato assicurato. L’importante è che non ci siano reazioni violente. Anche i portavoce della Flotilla hanno garantito che non reagiranno, avranno un atteggiamento assolutamente gandhiano”. Così al Tg1 il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in merito all’abbordaggio da parte delle forze militari israeliani delle barche della Gaza Sumud Flotilla. “Abbiamo mandato dato alla nostra ambasciata, consolato di Tel Aviv e di Gerusalemme di dare assistenza a tutti gli italiani che verranno portati probabilmente al porto di Ashfod e poi verranno espulsi, credo che ci sarà un volo che li riporterà in Italia”, ha aggiunto.

“L’operazione durerà a lungo, almeno fino a mezzanotte o l’una”, ha spiegato. “L’operazione è cominciata un’oretta fa e molto lentamente si procederà verso Ashdod, le navi andranno a 5-6 nodi l’ora perché ci sono molte persone”, ha spiegato il ministro.

Gli israeliani stanno “rispondendo positivamente ai nostri appelli, ho parlato a lungo con il ministro Saar per chiedere che non ci fossero atti di violenza, così come ho detto alla portavoce della Flotilla di non opporre resistenza. Se tutto va in questa direzione dovrebbe concludersi con un’operazione senza ulteriori pericoli. L’importante è che nessuno compia errori in una fase così delicata. Voglio essere ottimista”.

CROSETTO “IMPORTANTE E’ CHE NON CI SIA VIOLENZA”

“Non lo chiamerei attacco ma blocco. Mi auguro che tutto avvenga con calma e razionalità senza che ci sia alcun problema. Le barche sono circondate e dovrebbero essere portate nel porto di Ashdod, dove poi ogni nazione si attiverà per verificare come far rientrare i propri connazionali. L’importante è che tutto tutto quello che accadrà nelle prossime ore avvenga senza violenza, senza alcun rischio. Sono preparati sia le persone a bordo che le autorità israeliane. Sono giorni che seguiamo la vicenda, sia come Difesa, che come Farnesina”. Lo dice il ministro della Difesa Guido Crosetto, in collegamento telefonico con il Tg1 diretto da Gian Marco Chiocci, in merito alla Flotilla.

SCHLEIN “ABBORDAGGIO ILLEGALE”

“L’abbordaggio da parte dell’esercito israeliano è iniziato. Abbiamo perso contatto da dalle 19.30 con i nostri deputati a bordo ma continuiamo a seguire con attenzione attraverso i nostri canali. Saranno ore lunghe e difficili. Ricordiamo che la Flotilla è una missione umanitaria, pacifica, disarmata e non violenta. Quello che sta facendo Israele in acque internazionali è del tutto illegale, i governi europei non dovrebbero tollerarlo e devono fare tutto quel che possono per tutelare l’incolumita degli attivisti a bordo, lo chiedo in particolare al governo italiano. E devono insistere per aprire un corridoio umanitario permanente”. Così in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.

PRESIDENTE ACTIONAID ITALIA TRA I FERMATI

“Sono in pericolo le vite dei volontari della Global Sumud Flottilla, che hanno subito l’abbordaggio da parte dell’esercito israeliano. Le navi civili cariche di aiuti umanitari sono state bloccate in acque internazionali a poche miglia da Gaza, un atto che rappresenta un’ennesima gravissima violazione del diritto internazionale. Tra i partecipanti alla Sumud Flotilla c’è anche Abderrahmane Amajou, Presidente di ActionAid Italia, che ha deciso di prendere parte all’iniziativa sulla barca Paola1 come scelta personale di attivismo, per rompere l’assedio e il blocco imposto da Israele all’accesso via mare alla Striscia di Gaza e portare aiuti alla popolazione palestinese“. Così ActionAid Italia in una nota. “Non sappiamo se è incolume, possiamo solo essere solidali e vicini alla sua famiglia, ringraziandolo per il coraggio con cui ha scelto di navigare verso Gaza – prosegue la ONG -. La criminalizzazione dell’aiuto umanitario ha toccato il suo apice con le navi e barche disarmate fermate dal Governo israeliano. Per ActionAid si tratta di un atto vergognoso, ma non potrà bloccare la richiesta collettiva sempre più ampia che da ogni angolo del pianeta sta chiedendo la fine al genocidio della popolazione palestinese. Voci di centinaia di migliaia di persone che anche oggi in Italia si continuano ad alzare di fronte all’impotenza e all’inazione della comunità e dei governi internazionali. La Global Sumud Flotilla, a cui ActionAid ha fin da subito dato solidarietà pubblica, ha contribuito con un’azione dal basso a tenere alta l’attenzione su Gaza e sulla necessità di rispondere all’emergenza umanitaria ormai a livelli catastrofici in tutta la Striscia”.

“È irresponsabile la decisione delle due fregate della Marina militare italiana di accompagnare la Global Sumud Flotilla in navigazione verso la Palestina fino al limite illegale e illegittimo imposto da Israele, per poi allontanarsi senza dare supporto e difendere l’incolumità e la sicurezza delle persone imbarcate. Chiediamo al Governo italiano di garantire la massima protezione diplomatica e consolare ai cittadini italiani coinvolti e di riportare subito tutti a casa, sani e salvi, in tempi rapidi. La Flotilla ha portato un messaggio di pace e speranza che non può essere cancellato dalle armi – conclude la nota -. ActionAid è impegnata a garantire aiuto e difesa dei diritti fondamentali con il suo staff palestinese, con associazioni di donne, di giovani e di attivisti da molti anni a Gaza e nei Territori occupati della Palestina in Cisgiordania. Ancora oggi il nostro intervento umanitario all’interno della Striscia è portato avanti da donne e uomini colpiti da fame e lutti come tutta la popolazione civile. Non ci fermeremo”.

FLOTILLA ABBORDATA, LA PROTESTA IN ITALIA: OCCUPATA LA STAZIONE CENTRALE DI NAPOLI, SCIOPERO GENERALE IL 3 OTTOBRE

– Foto canale Youtube Global Sumud Flotilla –

(ITALPRESS)

 

Flotilla sempre più vicina a Gaza, Meloni “Forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” / Video

ROMA (ITALPRESS) – Le circa 45 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, alcune con a bordo attivisti italiani, hanno proseguito la navigazione, avvicinandosi alle 130 miglia nautiche dalla costa di Gaza. “Mentre ci avviciniamo a Gaza, restiamo vigili mentre entriamo nell’area dove le precedenti flottiglie sono state intercettate e/o attaccate”, scrive la Global Sumud Flotilla sui social. “Continuiamo a navigare senza lasciarci scoraggiare dalle minacce e dalle tattiche intimidatorie di Israele”, si legge sui social.

“SOFFERENZE DEL POPOLO PALESTINESE FORSE NON ERANO PRIORITÀ”

“Penso che in questa fase di un equilibrio che è estremamente delicato e di fronte a una possibilità che sarebbe storica, insistere in un’iniziativa che ha dei margini di pericolosità e di irresponsabilità io continuo a non capirlo“. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa prima del Consiglio europeo, tornando sulla vicenda della Flotilla. “Penso che dopo gli appelli fatti dal presidente Matarella in poi, quanto detto da altri leader europei e quanto stanno facendo paesi come la Spagna, che è esattamente quello che sta facendo l’Italia, il rischio di un’iniziativa che diceva di nascere per una questione umanitaria, poi si è scoperto che era per forzare un blocco navale, quindi mi pare che il tema sia tutt’altro, assume dei contorni che sono incredibili. Nella fase di queste ore in cui tutti quanti dovrebbero capire che esercitare la responsabilità e attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze del popolo palestinese, ma forse queste non erano la priorità, ha aggiunto Meloni.

ITALIA E GRECIA SI APPELLANO A ISRAELE “GARANTIRE INCOLUMITÀ”

L’Italia e la Grecia seguono attentamente gli sviluppi della Global Sumud Flotilla e si appellano alle autorità israeliane per garantire la sicurezza e l’incolumità dei partecipanti e consentire ogni azione di tutela consolare. “Noi, Ministri degli Affari Esteri della Repubblica Italiana e della Repubblica Ellenica, facciamo appello alle donne e agli uomini della Flottiglia affinché accettino la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme a consegnare in sicurezza gli aiuti destinati in solidarietà ai bambini, alle donne e agli uomini di Gaza” fanno sapere i due ministri. “Grazie all’iniziativa diplomatica del presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump, per la prima volta sussiste una concreta possibilità di porre fine a questo brutale conflitto e alle sofferenze della popolazione palestinese, anche attraverso un pieno accesso umanitario. Italia e Grecia ribadiscono la necessità di garantire l’accesso umanitario a Gaza e di raggiungere al più presto un cessate il fuoco. In questo frangente così delicato, occorre astenersi da iniziative che potrebbero essere strumentalizzate da coloro che ancora rifiutano la pace” aggiungono.

SCOTTO “CI FERMEREMO ALL’ALT DELLA MARINA ISRAELIANA”

“In questo momento siamo a circa 125 miglia, in attesa di capire come evolverà la situazione – così Arturo Scotto ai microfoni di Radio Cusano Campus -. Ci muoviamo con cautela, in una fase di attesa, consapevoli che potrebbe verificarsi un’intercettazione da parte delle forze israeliane. Alcuni mezzi agili si sono già avvicinati alle imbarcazioni principali, osservando da vicino: un segnale di monitoraggio e presa di misure in vista di possibili controlli. L’aspetto positivo è che, qualora ciò avvenisse, accadrebbe in pieno giorno, riducendo così i rischi di incidenti o spiacevoli inconvenienti”.

“È vero che davanti a un alt della marina israeliana ci fermeremo – ha spiegato -. Ci sono due motivi chiari: primo, perché una barca a vela contro una fregata militare sarebbe come Davide contro Golia; secondo, perché i nostri protocolli, in linea con la Convenzione di Montego Bay, prevedono di rallentare e accettare il controllo in caso di intercettazione militare. Si tratta di procedure stabilite per imbarcazioni sospettate di traffici illeciti, che non è assolutamente il nostro caso: trasportiamo soltanto riso, farina e acqua”. “Andiamo avanti uniti con la flottiglia, con disciplina e cautela, forti dei training svolti insieme e della nostra determinazione a portare aiuti” ha infine sottolineato il deputato.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

 

Flotilla sempre più vicina a Gaza “Non ci lasciamo scoraggiare dalle minacce”

ROMA (ITALPRESS) – Le circa 45 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, alcune con a bordo attivisti italiani, hanno proseguito la navigazione, avvicinandosi alle 130 miglia nautiche dalla costa di Gaza. “Mentre ci avviciniamo a Gaza, restiamo vigili mentre entriamo nell’area dove le precedenti flottiglie sono state intercettate e/o attaccate”, scrive la Global Sumud Flotilla sui social. “Continuiamo a navigare senza lasciarci scoraggiare dalle minacce e dalle tattiche intimidatorie di Israele”, si legge sui social.

– Foto IPA Agency –

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Inter-Slavia Praga 3-0, doppietta di Lautaro e gol di Dumfries

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MILANO (ITALPRESS) – Sei punti su sei disponibili. Cinque gol fatti e zero subiti. Dopo aver superato l’Ajax, l’Inter di Chivu batte anche lo Slavia Praga e si gode il punteggio pieno in Champions League. A San Siro finisce 3-0 con le reti di Lautaro Martinez (doppietta) e Dumfries in una partita che i nerazzurri dominano sin dai primi minuti di gioco. Eloquenti i numeri della gara: 20 tiri a 2, con settanta azioni d’attacco dei padroni di casa contro le ventiquattro degli avversari. La rete dell’1-0 è frutto di un mix: decisivo il pressing ostinato di Lautaro Martinez, ma lo è soprattutto la distrazione del portiere Stanek. Al 30′ l’estremo difensore sbaglia la misura di un passaggio e regala palla al bomber argentino che deve solo appoggiare in rete. L’Inter si sblocca e raddoppia quattro minuti dopo: Acerbi sfonda verticalmente e allarga verso Thuram, che entra in area, salta Vlcek e serve un assist preciso per il tocco sotto porta vincente di Dumfries. Al 59′ l’Inter sfiora anche il tris. Lautaro si libera della marcatura di un difensore e premia l’inserimento centrale di Sucic, che salta il portiere e calcia, trovando però il salvataggio sulla linea di Chaloupek. La rete del 3-0 è solo rimandata al 65′. L’autore del tap-in vincente da pochi passi è il solito Lautaro Martinez su cross basso di Bastoni: la sovrapposizione del difensore nasce da un colpo di tacco di Thuram, che si fa male in quella stessa occasione ed è costretto ad uscire per lasciare il posto a Bonny (dentro nel secondo tempo anche Esposito, Akanji, Barella e Darmian). Il problema fisico del francese è l’unica nota stonata in una serata che ha regalato agli uomini di Chivu la quarta vittoria consecutiva tra Champions e Serie A. L’Inter tornerà in campo in Europa il 21 ottobre per sfidare l’Union Saint Gilloise a Bruxelles.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Tutto facile per l’Inter contro lo Slavia Praga, nerazzurri a punteggio pieno

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MILANO (ITALPRESS) – Sei punti su sei disponibili. Cinque gol fatti e zero subiti. Dopo aver superato l’Ajax, l’Inter di Chivu batte anche lo Slavia Praga e si gode il punteggio pieno in Champions League. A San Siro finisce 3-0 con le reti di Lautaro Martinez (doppietta) e Dumfries in una partita che i nerazzurri dominano sin dai primi minuti di gioco. Eloquenti i numeri della gara: 20 tiri a 2, con settanta azioni d’attacco dei padroni di casa contro le ventiquattro degli avversari. La rete dell’1-0 è frutto di un mix: decisivo il pressing ostinato di Lautaro Martinez, ma lo è soprattutto la distrazione del portiere Stanek. Al 30′ l’estremo difensore sbaglia la misura di un passaggio e regala palla al bomber argentino che deve solo appoggiare in rete. L’Inter si sblocca e raddoppia quattro minuti dopo: Acerbi sfonda verticalmente e allarga verso Thuram, che entra in area, salta Vlcek e serve un assist preciso per il tocco sotto porta vincente di Dumfries.

Al 59′ l’Inter sfiora anche il tris. Lautaro si libera della marcatura di un difensore e premia l’inserimento centrale di Sucic, che salta il portiere e calcia, trovando però il salvataggio sulla linea di Chaloupek. La rete del 3-0 è solo rimandata al 65′. L’autore del tap-in vincente da pochi passi è il solito Lautaro Martinez su cross basso di Bastoni: la sovrapposizione del difensore nasce da un colpo di tacco di Thuram, che si fa male in quella stessa occasione ed è costretto ad uscire per lasciare il posto a Bonny (dentro nel secondo tempo anche Esposito, Akanji, Barella e Darmian). Il problema fisico del francese è l’unica nota stonata in una serata che ha regalato agli uomini di Chivu la quarta vittoria consecutiva tra Champions e Serie A. L’Inter tornerà in campo in Europa il 21 ottobre per sfidare l’Union Saint Gilloise a Bruxelles.

IL TABELLINO DELLA PARTITA

INTER (3-5-2): Sommer 6; Bisseck 6.5 (21′ st Akanji 6), Acerbi 7, Bastoni 7; Dumfries 7 (30′ st Darmian sv), Zielinski 6 (22′ st Barella 6), Calhanoglu 6.5, Sucic 6.5, Dimarco 6.5; Thuram 7.5 (21′ st Bonny 6), Lautaro 8 (21′ st P. Esposito 6). In panchina: Martínez, De Vrij, Luis Henrique, Frattesi, Diouf, Mkhitaryan, Augusto. Allenatore: Chivu 7.

SLAVIA PRAGA (4-5-1): Stanek 3; Vlcek 4.5, Chaloupek 6, Zima 5, Hashioka 5; Doudera 5 (4′ st Mbodji 5), Dorley 5, Zafeiris 5, Sadilek 5 (1′ st Schranz 5), Provod 5 (25′ st Cham 5); Kusej 4.5 (1′ st Chory 5). In panchina: Markovic, Rezek, Sanyang, Chytil, Moses, Boril, Toula, Prekop. Allenatore: Trpisovsky 5.

ARBITRO: Kavanagh (Eng) 6.
RETI: 30′ pt Lautaro, 34′ pt Dumfries; 20′ st Lautaro.
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Bisseck, Schranz, Lautaro. Angoli: 4-0 per l’Inter. Recupero: 1′; 3′.

– Foto IPA Agency –

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Rutte incontra Von Der Leyen, colloqui Nato-Ue sulla sicurezza

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ROMA (ITALPRESS) – Il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, ha partecipato a un incontro con il Collegio dei Commissari europei, convocato dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen a Bruxelles. L’incontro, palesemente dedicato a “temi di sicurezza e difesa”, si inserisce in una fase in cui l’Unione europea sta affinando la propria strategia difensiva (fra cui l’iniziativa “Readiness 2030”) e la NATO cerca di consolidare il partenariato europeo come pilastro della sicurezza euro-atlantica. Rutte ha lodato l’evoluzione della cooperazione fra le due istituzioni, e ha incoraggiato ognuna a sfruttare al massimo i propri vantaggi operativi per contribuire a un quadro più efficiente di difesa europea. Fra i punti al centro del dibattito figura la possibilità di integrare più strettamente gli sforzi – militari, industriali e diplomatici – di NATO e UE, evitando duplicazioni e valutando sinergie in settori quali cybersecurity, mobilità delle forze, logistica, capacità di risposta rapida.

Un’obiezione spesso sollevata è il rischio che progetti difensivi esclusivamente “europei” (o ristretti all’UE) possano escludere o marginalizzare gli Stati alleati che non fanno parte dell’Unione, minando l’efficacia della cooperazione transatlantica. In passato, Rutte ha già messo in guardia contro “barriere industriali” che escludano Paesi NATO al di fuori dell’UE. Il Segretario della NATO ha usato toni concilianti ma decisi: ha affermato che “oggi più che mai dobbiamo agire come una squadra” e che la cooperazione fra NATO e UE non è più un optional, ma una necessità per fronteggiare le sfide inedite del nostro tempo.

Von der Leyen, da parte sua, ha sottolineato che la Commissione considera la difesa una dimensione strategica indispensabile per l’autonomia europea – ma che questa autonomia non dev’essere un’alternativa alla collaborazione atlantica, bensì un complemento. Ha inoltre puntato su un’UE in grado di contribuire in modo credibile agli sforzi di sicurezza globale, pur mantenendo un “ponte” con la NATO nelle aree di maggiore criticità.

I due leader hanno insistito sull’importanza dell’allineamento strategico, dell’interoperabilità e dello scambio d’intelligence, e hanno segnalato che l’agenda futura comprenderà ulteriori incontri bilaterali e multiformati per approfondire concretezza e modalità operative. Il rafforzamento della capacità difensiva europea non potrà avvenire senza un chiaro coordinamento con le strutture NATO, che restano il framework di sicurezza più consolidato e operativo per la maggior parte degli Stati membri europei. Rutte ha in passato ribadito che progetti difensivi esclusivamente europei non devono discriminare o escludere attori NATO non UE. In un momento in cui la crisi russo-ucraina accentua l’importanza del partenariato atlantico, questa inclusione diventa strategica. Un altro terreno delicato riguarda l’industria militare: co-investimenti, capacità congiunte di produzione, standard comuni. Qui l’UE ha già lanciato iniziative di cooperazione, ma serve coordinazione con i programmi della NATO e l’industria transatlantica per massimizzare l’efficienza. Le parole d’ordine sono “immediatezza” e “attuazione”.

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Primo successo in Champions per l’Atalanta, Bruges piegato 2-1

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BERGAMO (ITALPRESS) – Prima affermazione in Champions League per la nuova Atalanta di Ivan Juric, i bergamaschi hanno vinto 2-1 contro il Bruges in rimonta grazie alle reti nella ripresa di Samardzic, su calcio di rigore, e di Pasalic. E’ stata una gara combattuta sin dai primi minuti, davanti agli occhi del ct della nazionale italiana Gennaro Gattuso. Juric ha sorpreso tutti schierando Lookman ed Ederson titolari, l’attaccante nigeriano si è piazzato accanto a Krstovic, con Pasalic a supporto. Hayen ha invece schermato il centrocampo nerazzurro piazzando i suoi uomo contro uomo, in modo tale da intercettare passaggi e inibire il palleggio bergamasco. Ad aprire le danze è stato Bernasconi, tra i più propositivi della prima frazione, ma la conclusione dell’esterno classe 2003 è terminata sul fondo. Al 20′ è stato lo stesso Ederson a tentare la giocata individuale, ma il tiro del centrocampista brasiliano non ha avuto una sorte migliore. Alla prima vera opportunità, il Club Bruges è passato in vantaggio con Tzolis, imparabile la conclusione a giro scoccata dal limite. Nella ripresa l’emergenza per la difesa atalantina è aumentata a causa dei forfait di Kossounou (risentimento flessore destro) e di Bellanova (risentimento adduttore sinistro): in campo anche Samardzic e Sulemana, ma l’attacco dei padroni di casa ha faticato parecchio. E’ servito un rigore per trovare l’1-1, è stato Samardzic al 29′ della ripresa ha firmare il pari. La pressione nerazzurra ha dato i suoi frutti a tre minuti dal 90esimo, sugli sviluppi di un corner Pasalic ha sfruttato la sponda di Musah. Sabato i bergamaschi sfideranno in campionato il Como, il 22 ottobre ci sarà invece la sfida casalinga contro lo Slavia Praga, gara valida per la terza giornata di Champions League.
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Meloni lancia l’appello alla Flotilla “Fermatevi, forzando il blocco navale mettete a rischio la pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “Con il piano di pace per il Medio Oriente proposto dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è finalmente aperta una speranza di accordo per porre fine alla guerra e alla sofferenza della popolazione civile palestinese e stabilizzare la regione. Un equilibrio fragile, che in molti sarebbero felici di poter far saltare”. Lo scrive in un post su ‘X’ il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Temo che un pretesto potrebbe essere dato proprio dal tentativo della Flotilla di forzare il blocco navale israeliano. Anche per questo ritengo che la Flotilla dovrebbe fermarsi ora e accettare una delle diverse proposte avanzate per la consegna, in sicurezza, degli aiuti. Ogni altra scelta rischia di trasformarsi in uno strumento per impedire la pace, alimentare il conflitto e colpire così soprattutto quella popolazione di Gaza alla quale si dice di voler portare sollievo. È il tempo della serietà e della responsabilità, conclude.

CROSETTO “PRENDETE ATTO DELL’ACCORDO DI PACE

“Il piano USA per la Palestina potrebbe finalmente portare tregua, pace, aiuti e poi consentire la ricostruzione di una terra dove il popolo palestinese possa vivere in libertà, convivendo con Israele. Se il piano verrà accettato da entrambe le parti si potranno creare anche le condizioni immediate utili a far sì che ogni aiuto umanitario possa raggiungere la popolazione civile di Gaza e chi ha bisogno. In questi mesi molti beni e molti medicinali sono arrivati anche grazie alle iniziative del governo italiano e della Farnesina, sempre supportate e rese possibili dalla Difesa. Purtroppo, questi aiuti umanitari sono sempre troppo pochi rispetto alle drammatiche necessità che la terribile situazione in cui versa la popolazione civile palestinese richiederebbe. Se prima la tregua e poi un processo di pace prendessero forma, vecchie e nuove possibili strade per lenire la sofferenza dei civili si aprirebbero. In queste ore e in questi giorni chiunque puo’ fare in modo che la ragione e l’umanità prevalgano deve farlo, eliminando ogni possibile granello che possa inceppare l’ingranaggio complesso che si è messo in moto e che la maggioranza delle nazioni sta supportando. E questo ragionamento vale anche per le persone che formano la Global Sumud Flotilla, il cui compito dichiarato era di far giungere aiuti e richiamare l’attenzione sulle difficoltà con cui arrivavano a chi ne ha bisogno.

L’obiettivo che si proponevano verrebbe, dunque, raggiunto dall’accettazione di questo accordo che, in qualche modo, può aprire la strada alla pace e agli aiuti umanitari. Proprio per questo mi sento in dovere di fare loro un ultimo appello affinché prendano atto di ciò che sta accadendo e affinché utilizzino una delle soluzioni alternative prospettate da più parti, in primis il Patriarcato della Chiesa cattolica, negli ultimi giorni, per far arrivare gli aiuti. Se, infatti, l’accordo Internazionale in itinere fornisse una risposta ai tanti problemi da loro sollevati verrebbe meno anche la necessità di “entrare in contatto” (termine che preferisco al termine “forzare” che è stato impropriamente utilizzato) il blocco navale israeliano, correndo rischi non più giustificati dal fine. Se, invece, il fine reale ed ultimo fosse quello di ottenere una reazione israeliana, continueremo a lavorare perché gli avvenimenti successivi e conseguenti siano gestiti senza violenza e con i minori rischi possibili per tutti”. Lo dice in una nota il ministro della Difesa, Guido Crosetto. 

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