mercoledì, Settembre 17, 2025
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Venezia rinnova il patto con Odessa, Brugnaro “Crediamo in un futuro di pace”

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VENEZIA (ITALPRESS) – “Odessa è una città ancora viva, non dimenticherà mai”. Sono le parole che accompagnano il video mostrato a Ca’ Farsetti dal sindaco della città ucraina Gennadiy Trukhanov, accolto questa mattina dal sindaco Luigi Brugnaro in occasione del rinnovo del patto di collaborazione tra le due città.

La prima firma nel 2022, pochi mesi dopo il Gemellaggio Adriatico e la consegna dell’anello dogale in occasione della Festa della Sensa. Oggi il sigillo dell’accordo che porta la parola ‘pace’ e continuerà a camminare sui binari della cooperazione: scambi di esperienze e buone pratiche nei settori della cultura, dell’educazione, del turismo e dello sviluppo economico.

“Venezia sta già lavorando per il futuro di Odessa – ha esordito il sindaco Brugnaro – La rinascita e la ricostruzione passeranno attraverso Odessa e il suo porto, uno scalo commerciale fondamentale per l’economia di tutta l’Ucraina. La nostra Città metterà a disposizione le competenze utili per lo sviluppo infrastrutturale ed economico dell’Ucraina. Noi stiamo già pensando al dopo: siamo sicuri che arriverà la pace e il nostro rapporto di amicizia, i passi già fatti e quelli che ci apprestiamo a compiere avranno un peso molto importante sul tavolo dei trattati”.

Il gemellaggio nasce sul mare, due porti da collegare anche per il rilancio del turismo: “Chi meglio di Venezia potrà raccontare la bellezza di Odessa? Ne saremo testimoni e metteremo in campo le nostre relazioni per il rilancio turistico del Paese, che almeno per un po’ di anni non potrà più contare sulle presenze di massa dei cittadini russi”. Una rete di relazioni che tocca le istituzioni della città: dall’Università Iuav, che con il suo rettore ha assicurato il massimo impegno per la ricostruzione del centro storico di Odessa riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, al Teatro La Fenice, e poi la Fondazione Musei Civici che ha già fornito alla città ucraina supporto e materiale utile alla conservazione delle opere d’arte. 

“Dietro questa firma ci sono azioni concrete – ha confermato Brugnaro – Fin dall’inizio della guerra Venezia ha abbracciato Odessa accogliendo 1600 persone, tra adulti e bambini, che stavano scappando dall’Ucraina, una comunità che era già presente in gran numero nella nostra città prima del conflitto e che conosce la nostra cultura di ospitalità. Continueremo a sostenere il popolo ucraino, dobbiamo pensare al futuro per garantire un domani sereno ai tanti bambini che stanno vivendo il dramma della guerra. I cittadini ucraini, anche grazie a questo patto di cooperazione, sapranno che siamo vicini a loro e faremo tutto quello che ci è possibile per aiutarli”. Dal primo cittadino di Odessa il ringraziamento personale al sindaco Brugnaro, al quale ha consegnato un’onorificenza speciale della città ucraina.

Il rinnovo del patto di collaborazione è stata l’occasione per ricordare i passi fatti nei primi tre anni di gemellaggio. Nell’aprile 2023 la visita del sindaco Brugnaro a Odessa, nel corso della quale il primo cittadino aveva formalmente messo a disposizione le competenze di Venezia e delle sue università per la progettazione e la programmazione post-bellica, indicando il porto lagunare come piattaforma logistica di collegamento. Impegno ribadito lo scorso anno dal sindaco al Forum per la rinascita economica di Odessa, durante il quale sono stati riconosciuti anche gli sforzi fatti da Venezia per il riconoscimento da parte dell’Unesco del centro storico di Odessa come Patrimonio dell’Umanità.

L’Ucraina è un grande Paese, il nostro esercito continua a combattere per la nostra libertà, ma anche per quella dell’Europa ed è importante sapere che possiamo contare sul sostegno di Venezia: il supporto morale è di grande conforto anche per i nostri soldati. Grazie per aver rinnovato l’accordo di cooperazione con la nostra città. Odessa è nata con l’animo italiano: gli edifici storici sono stati fatti da architetti italiani, una delle canzoni italiane più famose nel mondo, O Sole Mio, è stata scritta a Odessa. Il nostro è un legame che nasce da lontano, ancora prima della firma di questo patto di cooperazione: siamo orgogliosi di poter contare sul vostro aiuto” ha concluso il primo cittadino ringraziando la Città di Venezia per la calorosa accoglienza riservata all’equipaggio dell’Invincibile Odessa, l’imbarcazione condotta dai veterani di guerra ucraini che ha attraversato il Canal Grande durante la Regata Storica. Un omaggio sottolineato dall’Associazione dei Gondolieri di Venezia, che nel corso della cerimonia ha consegnato al sindaco Gennadiy Trukhanov la tradizionale maglietta a righe bianche e blu dei gondolieri veneziani.

-Foto Comune di Venezia-
(ITALPRESS).

Dall’11 settembre X Factor 2025 su Sky, novità Gabbani al posto di Agnelli

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MILANO (ITALPRESS) – Parte dal Liceo Artistico Boccioni di Milano la nuova edizione di “X Factor”, in onda dall’11 settembre su Sky e in streaming su Now (e in chiaro il martedì successivo su TV8), con la finale già fissata per il 4 dicembre, per il secondo anno consecutivo in diretta da piazza del Plebiscito a Napoli dove un anno fa trionfò Mimì Caruso portata in finale da Manuel Agnelli. Il cantautore, fondatore degli Afterhours, in quest’edizione però non sarà della “partita”. “Manuel ha fatto sei edizioni, ha vinto con Mimì nella finale in cui tutti pensavano avrebbe vinto Lauro. Ha deciso di uscire da imbattuto, come Mourinho dopo il triplete”, ha ironizzato Jake La Furia.

A prendere il suo posto arriva Francesco Gabbani, che va a completare il quartetto dei giudici. “Cerco autenticità. È la condizione necessaria, in un mondo musicale sempre più artefatto”, ha detto il neo arrivato il cui intento è dichiarato. “Io voglio vincere. È una bella esperienza, ma sarebbe anche bello portare qualcuno in fondo”, ha aggiunto. E se ci fosse qualche dubbio sulla sua strategia, le parole dell’autore di “Occidentali’s Karma” sono chiarificatrici: “I no che ho ricevuto nel mio percorso sono stati dolorosi, ma oggi so che mi hanno fatto bene”.

Confermati al banco dei giudici Achille Lauro, Paola Iezzi e Jake La Furia che dovranno fare i conti con il nuovo percorso dei Bootcamp che prevede l’unanimità per l’accesso alla fase successiva o l’utilizzo dell’X Pass da parte del giudice pronto a scommettere sul concorrente da mandare al Last Call, momento in cui saranno formate le squadre. Il clima, almeno a giudicare dall’esordio del Boccioni, è al momento più da compagni di classe che da colleghi. Gabbani è stato descritto come “chiassoso e già perfettamente integrato” dai colleghi “veterani” pronti a dare battaglia. A guidare il programma sarà ancora una volta Giorgia, riconfermata alla conduzione dopo il debutto dello scorso anno. “Quel momento prima di salire sul palco è fondamentale e l’unica cosa che si può davvero fare è esserci: stare accanto, senza invadere. A volte basta una battuta per spezzare la tensione”, afferma Giorgia che affronta la nuova edizione con più consapevolezza. “Spero di avere meno ansia e più agilità – sottolinea – ma resto una persona che vive tutto con molta responsabilità”.

Responsabilità che sentono anche gli autori. “Anche per noi questo è un primo giorno di scuola. Le emozioni sono le stesse: incertezza, aspettativa, energia. Ma lo spirito è rimasto identico. Siamo una squadra che lavora con tenacia, autoironia e sorriso”, ha ammesso Paola Costa, capo progetto del programma, parlando alla platea di giornalisti e studenti raccolti nella palestra del liceo milanese cui Sky ha regalato l’allestimento di un’aula musicale. L’ambientazione “scolastica” ha innescato il parallelo del valore del talento anche nel percorso scolastico. “Il talento non è qualcosa che riguarda pochi – ha detto la preside del Boccioni, Stefania Giacalone -. Ognuno ha un talento da custodire, e la scuola è uno dei luoghi in cui si può farlo emergere, anche sbagliando”.

Anche per Sky, il racconto del talento non passa solo dalla performance. “X Factor è una delle gemme della nostra corona. È un programma in cui crediamo molto perché racconta il talento, ma anche il lavoro, lo studio e il sacrificio” ha sottolineato Giuseppe De Bellis, executive vice president Sport, News and Entertainment di Sky. E proprio il confronto con la scuola ha innescato, sulla spinta delle domande, riflessioni sull’importanza dell’istruzione.

“A scuola si conoscono persone che resteranno nella tua vita. Ma un giorno vi pentirete di non aver studiato. Sapere è l’unico modo per essere davvero liberi”, ha sottolineato La Furia, diretto nel rispondere a uno studente che gli chiedeva del rapporto fra i testi del rap e il loro mondo di riferimento. “Non bisogna essere dei gangster per fare rap – ha spiegato -, ma bisogna essere credibili. Non conta vivere certe cose, ma conoscerle davvero. La gente lo capisce se parli con cognizione di causa, non se reciti un copione”. “Oggi più che mai serve avere un pensiero proprio. La conoscenza è uno scudo, e la scuola resta il posto migliore per formare il carattere. Io a scuola ho fatto un po’ un disastro… però è un momento unico in cui si imparano tante cose, si formano i rapporti, si affrontano sfide, delusioni, tutto – ha concluso Lauro -. È importante approfittarne adesso per non trovarsi in difficoltà dopo”.

– foto ufficio stampa sky italia –

(ITALPRESS).

Santorini si conferma tra le mete più gettonate per le vacanze estive

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Per quanto non sia sempre facile fare classifiche sulla popolarità di un luogo, Santorini è unanimemente considerata l’isola più popolare della Grecia, tant’è che nell’estate 2024 ci furono numerosi servizi televisivi e articoli sui quotidiani nazionali italiani relativi al problema dell’overtourism nella splendida isola dell’arcipelago delle Cicladi (il 23 luglio 2024 ci fu l’arrivo di ben 11.000 turisti; un numero difficilmente sostenibile se si considera che gli abitanti dell’isola sono 15.000).

Lasciando alle autorità dell’isola il compito di risolvere il problema del sovraffollamento, cerchiamo di saperne di più su questo piccolo gioiello del mar Egeo rimandando per ulteriori approfondimenti alla pagina che il blog travel365.it dedica alla deliziosa isola vulcanica che i veneziani chiamarono Sant’Erini in onore di Santa Irene di Tessalonica.

Due villaggi caratteristici: Oia e Imerovigli

Oia è il villaggio più noto di Santorini, universalmente famoso per la splendida cappella blu che appartiene alla Blue Domed Church, la chiesa greco-ortodossa più fotografata al mondo. Il villaggio è davvero una meraviglia ed è bellissimo il contrasto tra il blu delle acque che la circondano e il bianco delle abitazioni. Da vedere a Oia ci sono anche i caratteristici mulini a vento.

Altro villaggio che vale la pena di visitare è Imerovigli, che confina con il capoluogo, Fira. La località è nota come “balcone dell’Egeo”: da esso infatti si può ammirare uno splendido panorama. Tra i luoghi e i monumenti d’interesse si ricordano principalmente il Castello di Skaros e il Monastero di San Nicola.

Fira: il capoluogo dell’isola

Fira, nota anche come Thira, è il capoluogo di Santorini. Si trova nella zona centro occidentale dell’isola, sulla cima di una roccia a picco sul mare, dalla quale si può ammirare la caldera del vulcano Thera. A circa un chilometro dal centro città si trova il villaggio di Firostefani.

Fira è una delle mete principali dei turisti, grazie anche alla presenza di ristoranti, bar, discoteche e negozi.

Tra i luoghi d’interesse si ricordano la Cattedrale della Presentazione di Cristo al Tempio, la chiesa di San Minas, il monastero di Panagia tou Rodariou, il museo archeologico e il convento domenicano.

Le spiagge di Santorini: la Spiaggia Rossa e la Spiaggia Bianca

Santorini ha diverse bellissime spiagge. Tra quelle più note si ricordano in particolare la Spiaggia Rossa e la Spiaggia Bianca.

La prima, nota anche come Red Beach, regala uno spettacolo davvero eccezionale grazie al contrasto della scogliera di colore rosso con il blu dell’Egeo. La colorazione rossastra è dovuta al fatto che la roccia è particolarmente ricca di ferro. Si trova nella zona di Akrotiri, a poco meno di 12 km da Fira.

La Spiaggia Bianca, altrimenti detta White Beach, è abbastanza vicina alla Red Beach e si fa notare per il contrasto tra le scogliere di colore bianco e la sabbia nera, creando un paesaggio davvero pittoresco.

Il sito archeologico di Akrotiri

Coloro che amano la storia hanno la possibilità di visitare il sito archeologico di Akrotiri, un interessante insediamento che risale all’Età del Bronzo. Le rovine testimoniano un complesso urbano avanzato, sepolto da un’eruzione vulcanica nel XVII secolo a.C. Il sito è tornato alla luce nel 1967 grazie agli scavi di un famoso archeologo greco.

Un’isola versatile

Come si può notare da quanto riportato sopra, Santorini è indubbiamente una meta molto versatile: tra villaggi sospesi sulla caldera, acque cristalline, spiagge di origine vulcanica e siti archeologici di rilievo, l’isola offre un ventaglio di esperienze che spiegano la sua enorme popolarità.

AI e finanza, Domyn lancia divisione guidata dall’ex BlackRock Pasquali

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MILANO (ITALPRESS) – Domyn ha annunciato il lancio della sua Divisione Global Financial Services, un’unità di ricerca dedicata all’intelligenza artificiale sovrana, pensata per rivoluzionare il modo in cui le istituzioni finanziarie adottano l’AI nei settori più strategici.
La nuova divisione è guidata da Stefano Pasquali, già Managing Director di BlackRock e riconosciuto leader nella finanza quantitativa e nell’Intelligenza Artificiale applicata. Da
oltre vent’anni Pasquali coordina team di ricerca e data science in alcune delle più grandi istituzioni al mondo, sviluppando soluzioni di AI mission-critical per asset manager, banche, assicurazioni e responsabili del rischio.
“L’Intelligenza Artificiale applicata alla finanza deve andare oltre i Large Language Models” ha dichiarato Stefano Pasquali, Senior Vice President of Financial Services Solutions di
Domyn. “Il nuovo paradigma consiste nell’integrarli con knowledge graph, modelli finanziari potenziati dall’AI e solide regole di governance in ambienti interamente controllati dalle
istituzioni. E’ questo il futuro che stiamo costruendo: un’AI che le istituzioni finanziarie possano possedere, in cui possano avere fiducia e che possano far crescere secondo le
proprie esigenze”.
In BlackRock, Pasquali ha fondato e diretto l’Investment AI Team, unità chiave della strategia AI dell’intera società.Il team ha lavorato sull’Intelligenza Artificiale trasparente,
sviluppando nuove chiavi di lettura per gli investimenti e strumenti di analisi scalabili a supporto di trading, costruzione dei portafogli e gestione del rischio. Ha inoltre guidato il
team di Liquidity and Trading Research, progettando strumenti avanzati utilizzati nei fondi, negli ETF e sulla piattaforma Aladdin. In precedenza, Pasquali è stato Global Head
of Liquidity Research in Bloomberg e ha insegnato presso la Rutgers University e la Columbia University.
Il team che affianca Pasquali porta con sè quasi 200 anni di esperienza complessiva nei servizi finanziari, maturata in realtà come BlackRock, Bloomberg, Vanguard, Morgan Stanley, Fidelity, Prudential e la Reserve Bank of India. Insieme, Pasquali e i suoi colleghi hanno firmato decine di pubblicazioni sull’AI, depositato diversi brevetti e vinto competizioni e hackathon internazionali. Con hub a New York, Milano, Madrid, India e
Londra, la divisione si colloca all’incrocio tra la finanza globale e la ricerca AI più avanzata.
“Quando istituzioni di questa portata movimentano ogni giorno trilioni di transazioni, hanno bisogno di un’ AI che operi interamente all’interno delle loro infrastrutture. Domyn è l’unica realtà che sta aprendo la strada a un’Intelligenza Artificiale sovrana, pensata per garantire sicurezza e affidabilità in contesti strategici”, ha dichiarato Uljan Sharka, CEO di Domyn.
Nei prossimi mesi Domyn pubblicherà diversi studi di ricerca e renderà disponibili modelli e benchmark open-source, con l’obiettivo di favorire l’innovazione e accelerare la
transizione globale verso un’Intelligenza Artificiale sovrana per i servizi finanziari.
Domyn è già al lavoro con alcuni dei principali asset manager e istituti bancari a livello mondiale e in Europa collabora con realtà come Intesa Sanpaolo e Allianz. Le partnership strategiche con NVIDIA, Microsoft e Cisco garantiscono ai clienti la
possibilità di adottare soluzioni di AI sovrana in totale sicurezza, proteggendo la proprietà intellettuale, tutelando i dati e assicurando una governance completa e trasparente.
Con l’accelerazione nell’adozione dell’AI, le istituzioni si trovano di fronte a un ostacolo strutturale: le soluzioni degli hyperscaler sono basate su grandi modelli linguistici (LLM)
multi-tenant (ovvero modelli condivisi tra più organizzazioni e quindi non esclusivi), addestrati su fonti di dati non sempre controllate e funzionano come scatole nere. Questi strumenti, pur molto efficaci in ambito consumer e nella produttività aziendale, non offrono però il controllo, la trasparenza e la governance indispensabili ai processi finanziari più delicati, che coinvolgono transazioni, strategie proprietarie e dati sensibili
dei clienti. Domyn adotta un approccio diverso: la sua architettura di AI sovrana offre alle istituzioni finanziarie piattaforme agentiche e modelli dedicati, gestite in ambienti completamente segregati. In questo modo banche, asset manager e compagnie assicurative possono mantenere la piena proprietà dei propri dati, modelli e proprietà intellettuale, valorizzando
al massimo il patrimonio di conoscenze interne, i dati storici e i modelli già esistenti.
Domyn ha già investito in modelli proprietari e sta costruendo il più grande supercomputer d’Europa, che consentirà di sviluppare LLM, modelli previsionali e strumenti avanzati per l’analisi e la ricerca dei dati.
Sviluppare lo stack completo di AI per il settore finanziario
I grandi modelli linguistici hanno un ruolo importante, ma nel settore finanziario sono solo un tassello del mosaico. L’approccio di Domyn li integra con knowledge graph
proprietari, che permettono di elaborare in modo sicuro dati sia strutturati sia non strutturati, con soluzioni di data virtualization che collegano pipeline legacy e moderne
senza costose migrazioni e con modelli di AI e machine learning tradizionali, ancora fondamentali per previsioni, pricing e gestione del rischio. Il tutto è supportato da solidi framework di governance che garantiscono trasparenza, tracciabilità e conformità in ogni output.

-news in collaborazione con Domyn –
-foto ufficio stampa Domyn-

(ITALPRESS).

Sumud Flotilla, il video dell’esplosione a bordo di una imbarcazione

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Sumud Flottila, il video dell'esplosione a bordo di una imbarcazione

ROMA (ITALPRESS) – In un video postato sui social da Sumud Flotilla gli attimi dell’esplosione a bordo di una delle imbarcazioni che trasportano aiuti umanitari a Gaza mentre si trovava al largo delle coste tunisine. Gli organizzatori della spedizione umanitaria parlano di un esplosione causata da un drone. Le autorità tunisine però hanno smentito.
abr/gtr
(Fonte: globalsumudflotilla)

Caso Almasri. Indagata Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministro della Giustizia

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ROMA (ITALPRESS) – Giusi Bartolozzi capo gabinetto del ministro Nordio, secondo quanto risulta all’agenzia Italpress, è stata iscritta dalla Procura di Roma quale indagata per il reato di cui all’art. 371 bis CP. La Bartolozzi risulta iscritta in relazione alle informazioni rilasciate innanzi al Tribunale dei Ministri, qualificate come mendaci, nell’ambito di una parte della inchiesta sul caso Almasri che vede il Ministro Nordio indagato per omissione di atti di ufficio e favoreggiamento.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS). gb/red

Israele-Italia 4-5, la notte della follia

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La notte della follìa. Dovrei prendermela con Gattuso, la Nuova Italia nata dal suo estro ringhioso (un’inventiva che si manifesta in modo aggressivo o scontroso, recita la IA) finisce mortificata in difesa ma esaltata all’attacco con una manita che abbatte la fortissima squadra dei giramondo d’Israele. Una rivoluzione non richiesta, Ringhio che diventa Rischio, eppure…Lo spirito bergamasco (e atalantino) che ha trasfigurato Retegui facendolo diventare superstar ha consentito prima a Kean (doppietta che lo porta a dieci) poi a Politano di avere suggerimenti preziosi da trasformare in gol. Lo stesso succede allo splendido Raspadori che fa il quarto gol, va a 11 e fa sognare un’Italia rinata. I rivali hanno forza e coraggio, rispondono con il terzo gol, col quarto, angoscioso pareggio, poi finalmente il 5-4 dell’ottimo Tonali al 91′. Una vittoria col cuore in gola. Il mio.
Questa inedita Italia del gol è una potenza offensiva tolta dal cilindro da Gattuso. Lo invito – applausi sinceri a parte – a rivedere la difesa non tanto per gli uomini ma per lo spirito che denuncia perniciosa presunzione. Nello staff ha Buffon e Bonucci, gli chieda d’intervenire. Anche per il cuore dei tifosi dell’Azzurra, agitato fin dal primo minuto con un autogol propiziato da un Donnarumma disastroso (anche dopo) e cancellato dall’arbitro VinciC. Profetico.
Israele ci aveva preso a schiaffi per mezz’ora – con l’aria che tira mi limito a questo tipo di violenza subìta – ma non mi pento di aver valutato positivo il debutto azzurro di Gattuso; mi pento piuttosto di aver dato credito ai giocatori azzurri convinto che avessero davvero capito la lezione…ringhiosa. No, Israele stava per frenare la Rinascita degli Eroi subito retrocessi a perdenti nati. Nulla di quel che avevamo visto con l’Estonia si stava verificando, e tuttavia non davo ascolto ai gufanti dai quali ero stato accusato di avere sopravvalutato gli èstoni. E finalmente la sudata conferma che avevo ragione – caos a parte, ma non quello di Scoglio – a dar credito a Mister Gattuso.

Un milione di camion Volvo connessi sulla strada

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MILANO (ITALPRESS) – I veicoli pesanti di oggi sono veicoli sofisticati, dotati di sistemi software avanzati, simili a quelli delle auto. La connettività è al centro di questo sviluppo. Oggi ci sono oltre un milione di camion Volvo connessi sulla strada in tutto il mondo che possono usufruire dell’intera gamma di servizi dell’azienda. “Utilizzando i servizi connessi, possiamo supportare i nostri clienti e i conducenti in tanti modi – ottimizzando l’operatività, riducendo i consumi energetici e rendendo l’intera attività del camion più efficiente e sicura. E’ fantastico che ora abbiamo un milione di camion Volvo connessi sulla strada” afferma Jan Hjelmgren, SVP Product Management di Volvo Trucks.

“Un camion è uno strumento di lavoro per le aziende di trasporto, e deve rimanere su strada per generare valore. I nostri servizi possono davvero contribuire a questo. A lungo termine, questo contribuisce al funzionamento dell’intera società”.

Volvo offre servizi connessi in due aree principali: Operatività e Produttività. I servizi per l’operatività utilizzano la connettività per, ad esempio, monitorare e tracciare i veicoli da remoto e prevedere potenziali guasti, con l’obiettivo di ottimizzare il funzionamento del camion e ridurre i tempi di fermo. Il reale utilizzo del veicolo viene monitorato, assicurando un piano di manutenzione ottimizzato e garantendo che il veicolo riceva il servizio giusto al momento giusto.

I servizi per l’operatività includono anche aggiornamenti software da remoto per evitare visite inutili in officina. I servizi di produttività Volvo riguardano il miglioramento delle operazioni per clienti e la riduzione dei costi, ad esempio attraverso sistemi di gestione flotte e strumenti di pianificazione. I servizi includono anche soluzioni per i conducenti che possono migliorare l’efficienza del carburante e la sicurezza, oltre a funzionalità di infotainment e comfort.

I camion connessi giocano anche un ruolo importante nell’innovazione e nello sviluppo dei prodotti Volvo. I dati estratti dai camion possono essere analizzati per fornire approfondimenti sul comportamento del veicolo, permettendo uno sviluppo prodotto più rapido e nuove soluzioni innovative.

“La connettività è una parte molto importante della trasformazione di questo settore. Con l’uso di metodi analitici avanzati e dell’intelligenza artificiale, possiamo analizzare grandi quantità di dati e utilizzare i risultati nello sviluppo dei nostri prodotti. Possiamo sviluppare nuovi prodotti e servizi che portano benefici ai nostri clienti, rendendo il trasporto più produttivo, sostenibile e sicuro,” conclude Jan Hjelmgren. L’interfaccia dell’azienda per i servizi digitali per tutti i clienti si chiama Volvo Connect.

foto: ufficio stampa Volvo Trucks Italia

(ITALPRESS).

Al via la prevendita per la nuova Mazda CX-5

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ROMA (ITALPRESS) – Mazda pubblica i listini e dà ufficialmente il via alla prevendita della nuova CX-5, l’evoluzione del SUV più venduto della casa giapponese, con offerte esclusive dedicate sia ai nuovi clienti sia a quelli fidelizzati. La nuova CX-5 sarà preordinabile fino al 31 dicembre 2025 e arriverà nelle concessionarie italiane a partire da gennaio 2026. Mazda offre ai primi clienti che sceglieranno di acquistare la nuova CX-5 entro il 31 dicembre 2025 Premiere Choice: fino a 3.000 euro di vantaggi in caso di permuta, riservati ai nuovi clienti, con un minitasso agevolato del 3,99%, e rate a partire da 279 euro al mese; Premiere Choice Plus: fino a 4.500 euro di vantaggi in caso di permuta per i clienti fidelizzati Mazda, con un minitasso promozionale al 2,99%, e rate a partire da 259 euro al mese. Queste condizioni esclusive rendono il preordine un’opportunità imperdibile per assicurarsi in anticipo il SUV di nuova generazione firmato Mazda con un design ancora più raffinato, pensato per offrire maggiore comfort e versatilità e un’esperienza di guida più fluida e connessa.

La nuova CX-5 si presenta con tecnologie aggiornate e una gamma articolata in quattro allestimenti: Prime-Line, Centre-Line, Exclusive-Line e Homura. Ogni versione offre dotazioni e finiture pensate per rispondere a esigenze diverse in termini di comfort, stile e personalizzazione. Tra le novità degli interni spiccano la pelle nera o color cuoio nella versione Homura, per un tocco sportivo ed elegante e la pelle artificiale bicolore bianco e nero con finitura effetto scamosciato, proposta nell’allestimento Exclusive-Line, per chi cerca un’eleganza moderna e ricercata. Sottopelle, la nuova CX-5 è equipaggiata con il motore e-Skyactiv G 141 da 2,5 litri a benzina, abbinato alla tecnologia Mazda M Hybrid da 24V e al sistema brake-by-wire, che prende il posto della precedente unità da 2,0 litri. Il nuovo propulsore garantisce una potenza di 141 CV (104 kW) con una coppia di 238 Nm e un’accelerazione 0-100 km/h in 10,5 secondi, nella versione a trazione anteriore. Il tutto con una guida più fluida, una risposta più rapida e un comfort superiore.

La scelta di Mazda di proporre un motore aspirato di grande cilindrata, anzichè ricorrere a propulsori di piccola cilindrata associati al turbo, si basa sulla capacità di applicare tecnologie costruttive molto raffinate ed esclusive, quali l’elevato rapporto di compressione, lo scarico 4-2-1 e l’alta precisione costruttiva che riduce gli attriti. Il sistema di disattivazione dei cilindri e la tecnologia di elettrificazione Mazda M Hybrid completano il quadro tecnologico, rendendo il motore e-Skyactiv un gioiello di tecnologia, capace di assicurare piacere di guida e consumi contenuti nell’uso quotidiano. Dal punto di vista dei costi di gestione, l’assenza del turbocompressore rende intrinsecamente longevo il motore, tale da garantire alla CX-5 una vita di sei anni o 150.000 km. Inoltre, l’aumento della cilindrata non comporta variazioni nel calcolo del bollo e dell’assicurazione auto, poichè da qualche anno tali costi sono determinati non più dai cavalli fiscali, ma dalla potenza effettiva del veicolo espressa in kilowatt.

La nuova Mazda CX-5 è disponibile a un prezzo di listino a partire da 35.900 euro nell’allestimento Prime-Line, confermando l’impegno di Mazda nel proporre un’offerta competitiva in termini di qualità, design e tecnologia.

foto: ufficio stampa Mazda Motor Italia

(ITALPRESS).

Francia, Bayrou si è dimesso da primo ministro. Chi sarà il suo successore? I possibili nomi

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Francois Bayrou ha presentato al capo dello Stato francese, Emmanuel Macron, le proprie dimissioni da primo ministro. Nella serata di ieri il Parlamento di Parigi non aveva concesso la fiducia all’esecutivo, fiducia richiesta dallo stesso Bayrou a neppure nove mesi dall’insediamento. Al termine di una seduta straordinaria iniziata alle 15:00, solo 194 deputati avevano dato la fiducia al primo ministro, a fronte di 364 contrari.

Fin dal suo arrivo alla guida del governo, l’opposizione aveva ripetutamente chiesto un voto di fiducia. Alla fine lo ha chiesto, a sorpresa, lo stesso Bayrou lo scorso 25 agosto, in previsione dell’esame della finanziaria per il 2026. L’esito del voto di fiducia era prevedibile, alla luce delle infruttuose consultazioni del primo ministro con le varie forze politiche e soprattutto del no annunciato già dalla sinistra e dall’estrema destra. I deputati di Les Républicains (LR), partito al governo, godevano inoltre di “libertà di voto”. Il governo Bayrou è stato il 46mo della Quinta Repubblica francese, in carica dal 13 dicembre 2024. Si è insediato in seguito alle dimissioni di Michel Barnier dalla carica di primo ministro, avvenute anche allora a seguito di una mozione di sfiducia. La caduta del governo Bayrou mette adesso il presidente Emmanuel Macron di nuovo di fronte alla necessità di trovare un nuovo primo ministro, il quinto dal 2022. 

I POSSIBILI SUCCESSORI

Fra i nomi fatti per un possibile successore compare quello del ministro delle Forze armate Sebastien Lecornu, ritenuto tra i fedelissimi del presidente. Vicina a Macron è anche la ministra del Lavoro e della salute Catherine Vautrin, e fra i “papabili” ci sarebbero, secondo i media, anche il ministro ormai uscente dell’Economia, Eric Lombard, e quello della Giustizia, Gerald Darmanin. Xavier Bertrand, deputato di destra e presidente della Regione Hauts de France, ha invece escluso la propria nomina insistendo sul fatto che il ministro delle Forze Armate, Sebastien Lecornu, “sarà scelto” per la carica di primo ministro. “Settembre 2025 è come settembre 2024”, ha detto Bertrand al Comitato Strategico dei Repubblicani, secondo quanto appreso dall’emittente Bfmtv.

Bertrand ha fatto così riferimento all’anno scorso, quando il suo nome era già in lizza per la carica di primo ministro, prima che la scelta del Presidente cadesse su Michel Barnier. Marine Le Pen ha invece già rigettato l’ipotesi di nominare un “negoziatore” per trovare un primo ministro dopo Bayrou. “Già incapace di far uscire il Paese dal caos in cui è sprofondato da otto anni, la proposta di Gabriel Attal di nominare un mediatore equivarrebbe a nominare un arbitro per una partita quando tutte le squadre hanno già lasciato il campo”, ha dichiarato su X. “I francesi non hanno bisogno di un’altra tavola rotonda di perdenti sul tema: ‘come fallire meglio insieme’. Ciò che vogliono è un ritorno alle urne attraverso lo scioglimento (del Parlamento)”, ha concluso.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).