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Forti piogge in Liguria, a Genova esondazioni e danni. Falso allarme per tre dispersi

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GENOVA (ITALPRESS) – Danni e paura a causa del maltempo oggi a Genova, mentre la città attende l’allerta arancione diramata da Arpal a partire da mezzogiorno di domenica. Fin dalle prime ore della giornata i nubifragi, associati a un temporale stazionario, hanno colpito in particolare il Ponente cittadino e la Valpolcevera, causando allagamenti diffusi e una frana sull’Aurelia tra Genova e Arenzano, risolta dopo cinque ore.

Nel primo pomeriggio il rio Fegino è esondato nell’omonimo quartiere già colpito più volte da alluvioni in passato. A Pegli un muraglione è crollato in via Nicoloso da Recco, travolgendo le auto in sosta: i detriti hanno invaso l’intera strada. Nel cedimento sono stati tranciati i tubi del gas e centinaia di famiglie sono rimaste senza fornitura. La Protezione civile comunale si è attivata per fornire acqua e cibo in caso di necessità. Nel primo pomeriggio una tromba marina si è abbattuta nella zona tra Voltri e Sestri Ponente provocando numerose criticità: decine di alberi abbattuti, un camion ribaltato a Pegli, vetrate distrutte, tetti scoperchiati, container sollevati dal porto di Pra’.

Domani è attesa una nuova perturbazione con possibili forti precipitazioni e cumulate elevate su un territorio già messo a dura prova. Il Comune ha inviato i cittadini a non spostarsi se non in caso di reale necessità. In via precauzionale sono stati chiusi cimiteri, parchi, giardini e sottopassi pedonali.

FALSO ALLARME PER TRE DISPERSI

Falso allarme nel pomeriggio per tre giovani escursionisti ritenuti dispersi nella zona dei Piani di Praglia, nell’entroterra di Genova colpito oggi dal maltempo. I ragazzi si erano avventurati sui monti nella tarda mattinata, poi non avevano più comunicato loro notizie, così è scattato l’allarme. Nel tardo pomeriggio i vigili del fuoco hanno avviato le operazioni di ricerca. In serata, poi, i ragazzi sono tornati a casa autonomamente e in ottime condizioni di salute: avevano solo il cellulare scarico.

-Foto VVF-
(ITALPRESS).

Forti piogge in Liguria, a Genova esondazioni e danni

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GENOVA (ITALPRESS) – Danni e paura a causa del maltempo oggi a Genova, mentre la città attende l’allerta arancione diramata da Arpal a partire da mezzogiorno di domenica. Fin dalle prime ore della giornata i nubifragi, associati a un temporale stazionario, hanno colpito in particolare il Ponente cittadino e la Valpolcevera, causando allagamenti diffusi e una frana sull’Aurelia tra Genova e Arenzano, risolta dopo cinque ore.

Nel primo pomeriggio il rio Fegino è esondato nell’omonimo quartiere già colpito più volte da alluvioni in passato. A Pegli un muraglione è crollato in via Nicoloso da Recco, travolgendo le auto in sosta: i detriti hanno invaso l’intera strada. Nel cedimento sono stati tranciati i tubi del gas e centinaia di famiglie sono rimaste senza fornitura. La Protezione civile comunale si è attivata per fornire acqua e cibo in caso di necessità. Nel primo pomeriggio una tromba marina si è abbattuta nella zona tra Voltri e Sestri Ponente provocando numerose criticità: decine di alberi abbattuti, un camion ribaltato a Pegli, vetrate distrutte, tetti scoperchiati, container sollevati dal porto di Pra’.

Domani è attesa una nuova perturbazione con possibili forti precipitazioni e cumulate elevate su un territorio già messo a dura prova. Il Comune ha inviato i cittadini a non spostarsi se non in caso di reale necessità. In via precauzionale sono stati chiusi cimiteri, parchi, giardini e sottopassi pedonali.

-Foto VVF-
(ITALPRESS).

Forti piogge a Genova, il livello dei fiumi principali è sotto il livello di guardia

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GENOVA (ITALPRESS) – Dall’inizio dell’allerta meteo idrogeologica gialla per temporali, scattata alle ore 24, la Sala emergenze della Protezione Civile del Comune di Genova, con il supporto dei volontari e degli agenti di Polizia Locale, è impegnata nell’attività di monitoraggio dello stato di innalzamento dei torrenti su tutto il territorio comunale.

Al momento, malgrado le forti cumulate di precipitazioni registrate nelle scorse ore sul ponente comunale, il livello dei principali corsi d’acqua (Leira, Cerusa, Varenna, Branega, San Pietro) rimane al di sotto delle soglie idrometriche di guardia. Chiusi i sottopassi di Brin e via Degola dove sono presenti presìdi della Polizia Locale e delle squadre di Protezione Civile, impegnati anche nel monitoraggio dinamico del territorio.

La frana di via Rubens, verificatasi all’altezza della galleria Pizzo, non ha interessato il territorio comunale. La sindaca Silvia Salis è in contatto costante con la Sala emergenze della Protezione Civile dove è presente l’assessore Massimo Ferrante.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

QuiEuropa Magazine – 15/11/2025

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ROMA (ITALPRESS) – In questo numero:
– Crescita lenta nell’Eurozona
– Intelligenza Artificiale, l’Europa accelera sulla ricerca
– La Politica Agricola Comune verso la semplificazione
sat/mrv

Tajani “Stiamo per inviare un altro pacchetto di aiuti militari all’Ucraina perché possa difendersi”

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ROMA (ITALPRESS) – “La pace si costruisce non con le parole, ma con i fatti: stiamo lavorando tantissimo sia per l’Ucraina, sia per il Medio Oriente, siamo di fronte a situazioni molto complicate, non è facile trovare una soluzione però dobbiamo impegnarci. L’Italia sta facendo di tutto per favorire la costruzione della pace. Stiamo per inviare un altro pacchetto di aiuti militari e lo facciamo non perché siamo in guerra con la Russia, ma perché vogliamo che l’Ucraina sia messa nelle condizioni di potersi difendere, nell’attesa che possa esserci un confronto per arrivare al cessate il fuoco”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in collegamento con l’Assemblea nazionale della Cisl all’Auditorium del Massimo a Roma.

“Andiamo in quella direzione, sostenendo anche tutte le iniziative degli Stati Uniti per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina. È giusto anche che l’Europa pensi a difendersi, non possiamo soltanto pensare che siano gli Stati Uniti a farlo. Per questo le spese in sicurezza non saranno soltanto spese per comprare armi, ma saranno spese per garantire un sistema che garantisca tutti quanti noi”, ha aggiunto Tajani.

“In Sudan c’è una guerra disastrosa, ci auguriamo che si possa arrivare a un accordo tra i governativi e i ribelli, ne abbiamo parlato a lungo anche in occasione del G7. L’Italia, grazie al lavoro del ministero degli Esteri, invierà aiuti umanitari prima di Natale con un aereo e con una nave carica di beni alimentari e non solo, soprattutto per le donne e per i bambini che sono quelli che stanno soffrendo più di altri”, ha concluso Tajani.

TAJANI “IN MEDIO ORIENTE BISOGNA ARRIVARE ALLA SECONDA FASE, L’ITALIA FA IL MASSIMO”

“In Medio Oriente dobbiamo fare molto: si è arrivati finalmente a un cessate il fuoco, ora bisogna arrivare alla seconda fase: l’Italia sta facendo il massimo, parteciperemo al comitato di coordinamento con militari e diplomatici e poi vedremo quello che si potrà fare. Siamo disponibili anche a formare la polizia palestinese, ma adesso siamo ancora in una fase iniziale, vedremo cosa succederà alle Nazioni Unite, se passerà la proposta americana oppure meno”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un collegamento con l’Assemblea nazionale della Cisl all’Auditorium del Massimo a Roma. “Stiamo sostenendo tutte le iniziative che servono a costruire la pace. Voglio ringraziare la Cisl perché sta aiutando la Croce Rossa con altri versamenti: è un fatto molto positivo”, ha aggiunto.

“Stiamo lavorando tantissimo con la Croce Rossa e con la Mezzaluna Rossa per aiutare la popolazione civile: arriveranno altri gazawi in Italia, soprattutto bambini insieme alle loro famiglie, stiamo rendendo possibili anche ricongiungimenti familiari di profughi e di rifugiati che sono in Italia e, in collaborazione con il Ministro dell’Università della Ricerca Bernini, stiamo portando in Italia giovani studenti gazawi per formare la futura classe dirigente di quello che noi speriamo possa essere il futuro Stato”, ha concluso Tajani.

-Foto IPA Agency-
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A ottobre l’ammontare dei prestiti a imprese e famiglie è cresciuto dell’1,5% rispetto ad un anno prima

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ROMA (ITALPRESS) – A ottobre, secondo i dati dell’Abi, l’ammontare dei prestiti a imprese e famiglie è cresciuto dell’1,5% rispetto ad un anno prima. A settembre i prestiti alle famiglie erano cresciuti del 2,2% e quelli alle imprese dell’1,2%. Per le famiglie è il decimo mese consecutivo in cui si è registrato un incremento e per le imprese è il quarto mese consecutivo in cui sono cresciuti i finanziamenti. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato il 3,30% (3,28% nel mese precedente; 4,42% a dicembre 2023).

Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato il 3,56% (3,38% nel mese precedente; 5,45% a dicembre 2023); il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è stato il 3,95% (3,94% nel mese precedente). Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a ottobre 2025 è stato il 2,10%.

A settembre tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 2,10%; area dell’euro 1,86%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi Bce) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 181 punti base. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a ottobre 2025 è stato il 3,50%, con un incremento di 219 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.

A ottobre il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,64% (0,63% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022). Il tasso sui conti corrente, che non hanno la funzione di investimento e permettono di utilizzare una moltitudine di servizi, a ottobre 2025 è stato lo 0,28% (come nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022).

-Foto IPA Agency-
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Carceri, Nordio: “Improprio parlare di indulto senza conoscerne gli effetti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il sovraffollamento carcerario lede la dignità della persona ma misure lineari e automatiche, come la storia ci insegna, non sono strumenti risolutivi. Nel luglio 2006, con il Governo Prodi, la popolazione detentiva era pari a 60.710 detenuti. Con l’indulto del 2006 furono rimessi in libertà il 36% dei detenuti. Risulta però che già nel febbraio 2008 le presenze detentive aumentarono nuovamente a 51.195 e nel luglio 2009 a 63.472, in misura addirittura superiore a quella registrata tre anni prima, mantenendo peraltro una crescita costante. Inoltre, nel giro di soli tre anni fu registrata una recidiva del 48%. Questi numeri dimostrano che le misure lineari e automatiche non funzionano, dovendosi diversamente adottare misure che tengano conto delle specificità trattamentali dei singoli detenuti”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

“In questa direzione e in attuazione della normativa già esistente, abbiamo accertato che 10.105 detenuti cosiddetti definitivi – con pena residua sotto i 24 mesi, per reati diversi dagli ostativi di cui all’articolo 4 bis O.P. e che negli ultimi 12 mesi non hanno riportato sanzioni disciplinari gravi – sono potenzialmente fruitori di misure alternative alla detenzione in carcere. Di conseguenza – spiega il ministro – il ministero ha istruito una task force che ha già attivato interlocuzioni con la magistratura di sorveglianza e con i singoli istituti penitenziari per favorire la definizione delle posizioni. La collaborazione istituzionale sta consentendo un iter più veloce delle pratiche già incardinate innanzi i tribunali di sorveglianza, attraverso lo scambio di dati e notizie riguardanti i singoli detenuti”, conclude Nordio.

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Manovra, Fumarola “Più risorse per la scuola e il ripristino di Opzione donna”

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ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo apprezzato una serie di risposte che ci sono state date attraverso delle scelte messe a bilancio, abbiamo però chiesto delle attenzioni particolari rispetto al mondo della scuola, dell’università e della ricerca perché servono più risorse, ma anche rispetto ai pensionati: abbiamo chiesto che si possa ripristinare Opzione donna perché non ha solo un valore simbolico, ma bisogna mettere nella condizione le donne di poterla scegliere e, per far questo, bisogna evitare di zavorrarla così come è stato negli anni passati con delle condizionalità”. Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, a margine dell’assemblea nazionale all’Auditorium del Massimo a Roma, commentando la manovra.

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