venerdì, Marzo 14, 2025
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“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza San Biagio, da una chiesa del 1528 ora utilizzata come garage dall’ACI

Piazza San Biagio. Lunghezza 40 metri (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Incastrata tra il Bacchiglione, stradella dei Munari e le vecchie carceri dette di San Biagio. Il nome deriva da una chiesa costruita nel 1528 e che si trovava sulla piazza, ora utilizzata come garage dall’ACI, Automobile Club Italia. Purtroppo i manufatti storici, come le vicine carceri sono in stato di abbandono.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza Guglielmo Marconi, già conosciuta come piazza Lepanto

Piazza Guglielmo Marconi. Già conosciuta come piazza Lepanto (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Ricordata nella Loggia del Capitanio, fu intitolata Piazza Guglielmo Marconi con delibera podestarile 22 aprile 1939. Marconi nacque a Sasso Bolognese il 25 aprile 1874, morì a Roma il 20 luglio 1937. Figlio di Giuseppe e Annie Jameson irlandese.

Nel 1895 riuscì a lanciare nello spazio i primi segnali elettrici. Nel 1896 brevetta la sua invenzione, offrendola al Governo Italiano che non la prende in considerazione. Nel 1901 da Terranova trasmette in Inghilterra i primi segnali transoceanici. Premio Nobel per la telegrafia senza fili. Senatore del Regno dal 1915. Fu Presidente della Reale Accademia delle scienze.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza Giacomo Matteotti già Piazza dell’isola, prima era piazza Vittorio Emanuele

Piazza Giacomo Matteotti già Piazza dell’isola (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Con delibera consiliare 26 giugno 1867 fu chiamata piazza Vittorio Emanuele, in onore del I° Re d’Italia. Alla fine delle seconda guerra mondiale, con delibera 5 giugno 1945, fu intitolata a Giacomo Matteotti, nato a Fratta Polesine 22 maggio 1885, avvocato, deputato socialista, oppositore del fascismo, il 10 giugno 1924, fu rapito da alcuni sicari e rinvenuto solo il 10 agosto.

Il vasto territorio in Piazza Giacomo Matteotti dominato da Palazzo Chiericati era una volta circondato da ogni parte da acqua che lo faceva sembrare un’isola, da cui ancor oggi da molti è chiamato isola.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza delle Erbe, da sempre vi si svolgeva il commercio al minuto di frutta, verdura, fiori

Piazza delle Erbe. Nei registri dei beni comunali dell’anno 1262 è adibita a “plathea erbarium”, piazza delle erbe  (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Da sempre in questo luogo si svolgeva il commercio al minuto della frutta, verdura, fiori. Da anni, lo spazio è inutilizzato, in questi giorni con la pedonalizzazione della piazza si sta promuovendo un mercatino di prodotti vicentini.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza delle Biade o della Biava o piazza del Vino

Piazza delle Biade o della Biava o piazza del Vino. In questa piazza, secondo l’uso antico, si teneva il mercato dei cereali, biade e delle sementi  (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Nel 1481, per allargare la piazza, fu demolito un grande magazzino per la vendita del sale esistente davanti alla Chiesa dei Servi.

Lo storico Barbarano scrisse in una nota: «davanti alla chiesa dei Servi è la piazza del Vino, per ingrandire la quale nel 1481 fu spianata una grande casa, nella quale si vendeva il sale, e valeva più di due milla ducati».

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza del Castello, già piazza San Savino o anche piazza dei Buoi

Piazza del Castello. Già piazza San Savino anche piazza dei Buoi (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Prima che vi sorgessero le fortificazioni si chiamava San Savino, dal nome di una chiesa che sorgeva in loco, piazza dei buoi perché si teneva il mercato degli animali.

Il luogo aveva particolare importanza per la difesa della città, volta ad ovest verso la strada principale di accesso alla città. Ezzelino da Romano rafforzò le mura e le torri da difesa, la più alta chiamata Torre Maggiore. Gli Scaligeri nel 1343 innalzarono il poderoso Torrione, restaurato nel 1507. Attualmente è proprietà privata.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazza dei Signori o Piazza Grande o Plathea Peronis

Piazza dei Signori o Piazza Grande o Plathea Peronis. Lunga metri 122 – larga 28 metri (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Su questa piazza sorgeva il Palazzo del Podestà o Palazzo della Signoria, a suo tempo riservata ai Signori. Interamente lastricata nel 1504 e nel 1541 chiusa al traffico delle carrozze.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Piazzale Alcide De Gasperi Statista, che dopo la guerra partecipa al Comitato di Liberazione

Piazzale Alcide De Gasperi Statista. Intitolata con delibera Consiglio Comunale 15 marzo 1974 (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Alcide De Gasperi, nato a Pieve Tesino in provincia di Trento il 3 aprile 1881, morto a Sella di Valsugana il 19 agosto 1954.

Laureato in Filosofia all’Università di Vienna, membro del Partito Popolare, fece una politica per l’italianità del Trentino, dopo la guerra partecipa al Comitato di Liberazione. Fu ministro nel primo Governo Bonomi, poi ministro degli Esteri, poi Presidente del Consiglio dal 15 dicembre 1945 al 28 luglio 1953. Partecipò alla conferenza di Pace con “dignità di italiano e commozione di patriota”.

Piazzale Alcide De Gasperi Statista lo ricorda e onora a Vicenza.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà Vescovado, adiacente alla residenza storica dei Vescovi della città

Contrà Vescovado. Da piazza Duomo a Piazza Castello (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). La denominazione della strada appare nel 1906, ma era largamente usato dalla cittadinanza in tempi remoti. La via è adiacente alla residenza dei Vescovi della città che abitarono sempre dove ancor oggi dimorano. Il Duomo, infatti, esiste da secoli.

Nel 1627, il vescovo Federico Cornaro portò innovazioni al Palazzo Vescovile su disegni dell’Arch. Giacomo Verda; bombardato durante la seconda guerra mondiale, è stato ricostruito.

“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”: Contrà XX Settembre per la presa di Roma, già Contrà della Fontana Coperta

Contrà XX Settembre. Già Contrà della Fontana Coperta (qui la mapparubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” qui tutti gli articoli, ndr). Con vivaci scontri polemici, la delibera del Consiglio Comunale è datata 11 marzo 1898, ma la discussione sul nome da dare alla Piazza e alla Contrà durò qualche anno. Nell’ottobre 1895 395 cittadini firmano un’istanza per ottenere che la Piazza e la Contrà fossero chiamate XX settembre, anniversario della presa di Roma.

La giunta comunale era guidata dal conte Antonio Porto. Il 10 febbraio 1896, 757 cittadini firmano un’altra petizione affinché la domanda precedente fosse respinta e il nome della Contrà venisse mantenuto in Fontana Coperta e la Piazza diventasse Piazza XX maggio a ricordo del Venti maggio 1848, difesa di Vicenza. Le proposte furono respinte con 22 voti contro 16.

Due anni dopo, diventa Sindaco Eleonoro Pasini il quale, nella seduta dell’11 marzo 1898, delibera per il nome XX settembre, piazza compresa.