martedì, Dicembre 9, 2025
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L’Italia delle città intermedie, Esposito: “Tessuto connettivo del Paese”

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ROMA (ITALPRESS) – Un tessuto connettivo capace di unire le aeree interne del Paese con quelle metropolitane. Sono le 157 città intermedie analizzate in un rapporto curato da Mecenate 90 in collaborazione con il Centro Studi Tagliacarne. Città che ospitano imprese di eccellenza del Made in Italy e ad alto contenuto innovativo, città che esprimono dinamismo sociale, culturale ed economico e creano opportunità concrete per contrastare lo spopolamento e l’insufficiente dotazione di infrastrutture fisiche e digitali.Le città intermedie sono il tessuto connettivo dei comuni del nostro Paese. Sono le medie città, che non sono né le città metropolitane, le 14 grandi aree del Paese, nè i comuni molto piccoli. Parliamo di comuni che fanno quasi 11 milioni di popolazione, il 18% di quella italiana, e producono circa il 20% dei beni e servizi del nostro Paese. Quindi sono delle realtà importanti che hanno tutta una serie di vantaggi rispetto alle città metropolitane non secondarie”, spiega Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne in un’intervista alla Italpress.

Quindi le città intermedie sono “i soggetti che presidiano il territorio e a loro volta fanno quasi da ponte rispetto anche a quelle che sono le aree interne del Paese. Noi abbiamo calcolato una specie di indice di qualità della vita di queste città, comparandolo con quello delle città metropolitane. È stato calcolato su quattro dimensioni: degli affari, economica, sociale e della demografia. Chiaramente – sottolinea Esposito – i territori sono molto diversificati tra di loro, ma nell’aggregato abbiamo visto che prima di tutto nel complesso le città intermedie hanno una qualità del tessuto economico che è un pò inferiore ma sostanzialmente paragonabile a quelle delle aree metropolitane. Dove migliorano tanto è invece dal punto di vista culturale e demografico. Nel primo caso l’indice che abbiamo stimato indica un valore superiore al 20% in termini di punteggio rispetto alle città metropolitane, mentre il valore è un pò più basso ma sempre superiore per quanto riguarda gli aspetti demografici. Parliamo di circa un 12% di punteggio superiore rispetto alle città metropolitane e questo spiega anche perché se facciamo una proiezione al 2050, quando il nostro Paese avrà quasi 4 milioni di persone in meno, le città intermedie perderanno meno popolazione rispetto alle città metropolitane. Le città intermedie perderanno il 4% della popolazione, mentre le aree metropolitane circa l’8%”.

Esposito ribadisce poi che le città intermedie “funzionano come una rete di collegamento tra le grandi aree metropolitane e il complesso dei comuni dell’entroterra: le abbiamo anche individuate come una specie di poli intermedi che attirano un complesso di flussi di interscambio con il resto del territorio. Quindi rappresentano quella armatura territoriale del nostro Paese che spiega come quando alcuni grandi poli di sviluppo vanno in crisi, il sistema tiene ed è resiliente perché ha questa rete diffusa che consente in qualche modo ammortizzare i colpi della crisi”.

Quindi si potrebbe dire che il concetto di “medio” può essere considerato vincente prendendo proprio a modello le città intermedie. “E’ quel concetto che consente di contemperare le diversità di situazioni e anche di assicurare una flessibilità non solo economica ma soprattutto sociale e probabilmente di rappresentare quella ‘gioia di vivere’ che nel passato è stato considerato uno dei modelli di successo del nostro Paese”, conclude Esposito.

-Foto screenshot video Italpress-
(ITALPRESS).

Ue, Corrado (Pd) “Sul regolamento deforestazione il Ppe spacca gli accordi”

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STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Purtroppo abbiamo visto di nuovo andare in scena una nuova maggioranza delle destra, stessa cosa successa per il voto sull’Omnibus I. Il Partito popolare europeo spacca gli accordi e le negoziazioni e si allea con la destra e con l’estrema destra non per semplificare, ma per smontare completamente quello che è stato costruito anche con grande fatica nella legislatura precedente”. Lo ha dichiarato Annalisa Corrado, eurodeputata del Partito Democratico, a margine della votazione avvenuta durante la sessione plenaria di Strasburgo in merito alle norme Ue contro la deforestazione.

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Milano Cortina 2026: accensione della torcia olimpica a Olimpia (3)

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OLIMPIA (GRECIA) (XINHUA/ITALPRESS) – L’attrice Mary Mina (in primo piano), nel ruolo dell’antica Sacerdotessa greca, accende la fiamma durante la prova generale della cerimonia di accensione della fiamma olimpica per i Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026, ad Antica Olimpia, in Grecia, il 24 novembre 2025.

-Foto Xinhua-
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Milano Cortina 2026: accensione della torcia olimpica a Olimpia (2)

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OLIMPIA (GRECIA) (XINHUA/ITALPRESS) – L’attrice Mary Mina (a sinistra, in primo piano), nel ruolo dell’antica Sacerdotessa greca, accende la fiamma durante la cerimonia di accensione della fiamma olimpica per i Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026, ad Antica Olimpia, in Grecia, il 26 novembre 2025.

-Foto Xinhua-
(ITALPRESS).

Milano Cortina 2026: accensione della torcia olimpica a Olimpia (1)

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OLIMPIA (GRECIA) (XINHUA/ITALPRESS) – L’attrice Mary Mina (a destra, in primo piano), nel ruolo dell’antica Sacerdotessa greca, passa la fiamma al primo tedoforo, il canottiere greco Petros Gkaidatzis (a sinistra, in primo piano), durante la cerimonia di accensione della fiamma olimpica per i Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026, ad Antica Olimpia, in Grecia, il 26 novembre 2025

-Foto Xinhua-
(ITALPRESS).

Ad Imperia firmato il piano città degli immobili pubblici

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IMPERIA (ITALPRESS) – Il Piano Città degli Immobili Pubblici di Imperia è stato firmato oggi dal Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, e dal Sindaco e Presidente della Provincia di Imperia, Claudio Scajola.

L’Accordo si pone nel solco dello sviluppo sostenibile in corso del territorio per valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico della città secondo un percorso condiviso con il Comune e la Provincia. Il Piano città degli Immobili Pubblici di Imperia vuole rispondere alle esigenze logistiche delle Pubbliche Amministrazioni e ai bisogni dei cittadini, si fonda sulla lettura delle peculiarità e delle opportunità legate al nuovo Porto Turistico, alla Green Line, al Parco dell’Energia che offrono connessioni, mobilità green, nuovi luoghi di relazioni e di aggregazione sociale.

La città punta al potenziamento dei servizi culturali e turistici legati al porto e alla filiera del mare, a offrire servizi amministrativi, poli ricreativi, educativi e sociali, a destinare alcuni beni pubblici alla nuova dimensione dell’abitare. La Città è proiettata verso una visione innovativa di rigenerazione urbana che unisce storia, cultura, natura e sport per attrarre gli stakeholder e generare valore economico, sociale e culturale. Grazie alla collaborazione istituzionale, immobili pubblici dismessi o mal utilizzati diventano spazi funzionali, accessibili e vivi. Luoghi capaci di accogliere i cittadini e rafforzare il senso di appartenenza.

“Il Piano città degli immobili pubblici dà valore allo sviluppo in corso della Città di Imperia con una molteplicità di interventi e investimenti tesi a valorizzare la posizione naturale, una terra che si estende dagli uliveti al mare tra borghi storici, e il porto turistico”, ha dichiarato Alessandra dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio. “Sostenibilità, qualità dell’ambiente urbano e attrattività della Città sono gli obiettivi degli interventi sul patrimonio immobiliare pubblico, visto in chiave socio culturale e come risposta alle esigenze del territorio”.

“Questa firma racconta una Imperia che guarda al futuro con sempre maggior fiducia”, ha sottolineato il Sindaco e Presidente della Provincia di Imperia, Claudio Scajola. “È motivo d’orgoglio essere il primo Comune in Liguria ad aderire a questo progetto, segno di una città che ha dimostrato negli ultimi anni di saper rigenerare, innovare e valorizzare i propri spazi pubblici. Grazie alla collaborazione tra Stato e istituzioni locali, in questo caso con l’ottima regia dell’Agenzia del Demanio, Imperia è diventata un vero e proprio laboratorio di buone pratiche, capace di trasformare il patrimonio pubblico in opportunità concrete di sviluppo e crescita per il territorio”.

Il Piano Città degli immobili pubblici di Imperia individua un primo portafoglio composto da 11 beni – 6 dello Stato, 2 della Provincia e 3 del Comune – al quale potranno aggiungersi altri immobili da valorizzare, anche con il coinvolgimento di ulteriori Enti e Istituzioni.Per dare immediata attuazione al Piano Città, subito dopo la sottoscrizione dell’accordo, l’Agenzia del Demanio ha formalizzato il trasferimento al Comune del capannone situato all’interno del Centro Sportivo di Borgo Prino, grazie al federalismo demaniale. Si tratta di un fabbricato recentemente dismesso dalla Prefettura che il Comune valorizzerà come nuovo polo sportivo.

-Foto ufficio stampa ADM-
(ITALPRESS).