martedì, Dicembre 16, 2025
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Raffica di missili e droni russi lanciati su Kiev, numerosi feriti

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ROMA (ITALPRESS) – La Russia ha lanciato un massiccio attacco con droni e missili sull’Ucraina. Raffica di missili e droni soprattutto sulla Regione di Kiev. L’Aeronautica militare ucraina ha riferito che sono stati lanciati dalle forze russe i missili ipersonici Kinzhal su Kiev e altre città. Sarebbero stati almeno tre i missili lanciati sulla capitale. Colpite fabbriche e centrali. Danni a infrastrutture e numerosi feriti.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Edison accelera lo sviluppo rinnovabile, in avvio oltre 500 MW di nuovi cantieri nel 2026

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MILANO (ITALPRESS) – Edison accelera il proprio percorso di crescita nelle rinnovabili, confermandosi tra i principali aggiudicatari di nuova capacità alle aste FER-X e annuncia l’avvio di ulteriori cantieri per oltre 500 MW, in aggiunta agli attuali 250 MW in fase di costruzione. I nuovi progetti, per buona parte derivanti dagli esiti dell’asta eolica e fotovoltaica e in parte sviluppati a mercato, prevedono oltre 300 MW di eolico – incluse integrali ricostruzioni di impianti con aerogeneratori di ultima generazione – e circa 200 MW di nuovo fotovoltaico. Gli interventi saranno concentrati soprattutto in Piemonte, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. L’apertura dei nuovi cantieri si tradurrà in un investimento per oltre 600 milioni di euro e, secondo le stime, impiegheranno complessivamente circa 1.000 maestranze e 200 imprese fornitrici. “Edison conferma la propria leadership nella transizione energetica in Italia, un risultato di cui siamo particolarmente orgogliosi. Il successo conseguito alle recenti aste FER-X dimostra la nostra capacità di essere competitivi sul mercato sotto il profilo industriale e tecnologico, ma anche la solidità del nostro modello di sviluppo. Questo ottimo risultato ci consente di accelerare il percorso di crescita nelle rinnovabili, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità green installata nei prossimi anni e di contribuire in modo concreto al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Paese”, dichiara Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison.

Sul fronte realizzativo e della crescita organica del Gruppo, nel corso del 2025 Edison ha impresso un’ulteriore accelerazione al Piano Strategico, completando cantieri per circa 200 MW complessivi su tutto il territorio nazionale. Tra le nuove realizzazioni figurano impianti fotovoltaici in Sicilia (55 MW), in Campania (27 MW), in Veneto (16 MW) e gli impianti eolici in Basilicata (9 MW) e in Abruzzo (80 MW) che hanno completato le integrali ricostruzioni, incrementando di oltre due volte la capacità di generazione rinnovabile, tagliando allo stesso tempo del 73% il numero di aerogeneratori. “Nei primi 10 mesi del 2025 abbiamo incrementato gli investimenti del 38% rispetto allo stesso periodo del 2024 e chiuso nei tempi nuove installazioni green per circa 200 MW, confermando i nostri obiettivi di crescita. Nel 2026, completeremo ulteriori 250 MW di impianti eolici e fotovoltaici oltre all’apertura di ulteriori cantieri per oltre 500 MW. Parallelamente, se le condizioni regolatorie lo consentiranno, siamo al lavoro per dotare il sistema dei necessari strumenti di flessibilità e accumulo, come i pompaggi idroelettrici, al fine di garantire un uso più efficiente e competitivo dell’energia, oltre che per accrescere la resilienza dei territori di fronte ai cambiamenti climatici”, ha commentato Marco Stangalino, Executive Vice President Power Asset Edison.

I cantieri di prossima apertura potranno beneficiare anche dell’accordo recentemente sottoscritto da Edison con la Banca Europea degli Investimenti (BEI) per un finanziamento fino a 800 milioni di euro. Tale finanziamento, articolato in diversi contratti di prestito (il primo dei quali da 200 milioni sottoscritto lo scorso 21 novembre), coprirà più del consueto 50% del costo totale dei progetti, grazie al contributo di larga parte di essi agli obiettivi di REPowerEU, consentendo alla Banca dell’UE di finanziare fino al 75% del costo totale, in linea con la sua “Energy Lending Policy”. Al fine di accrescere la sicurezza della rete elettrica e la stessa energia rinnovabile in rete, Edison ritiene indispensabile abbinare agli impianti rinnovabili, come eolico e fotovoltaico per loro natura intermittenti (funzionamento medio di circa 2.000 -2.400 ore equivalenti su 8.760 in un anno), strumenti di flessibilità e accumulo. In particolare, i pompaggi idroelettrici rappresentano una forma di accumulo energetico affidabile e duratura, interamente realizzabile con una catena di fornitura italiana. Per questo motivo Edison ha avviato un vasto programma di analisi territoriale per individuare le aree più adatte allo sviluppo di nuovi impianti di pompaggio, privilegiando i territori già dotati di un invaso e in prossimità sia di impianti rinnovabili sia delle dorsali di trasmissione elettrica. Al termine dello studio, Edison ha individuato cinque progetti di pompaggio idroelettrico al Sud Italia (in Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia), con l’obiettivo di costruire almeno 500 MW di capacità di accumulo nei prossimi anni. Con circa 8 GW di potenza installata distribuita su tutto il territorio italiano, Edison è un operatore integrato lungo tutta la filiera elettrica: dalla produzione di energia alla gestione e manutenzione dei parchi di generazione, fino alla vendita ai clienti finali. Il suo parco produttivo è composto da oltre 250 centrali, tra impianti idroelettrici, eolici e fotovoltaici, nonché cicli combinati a gas (CCGT) che sono i più efficienti in Italia. Negli ultimi due anni ha realizzato e messo in marcia oltre 1,5 GW di capacità programmabile al servizio del Paese, grazie all’entrata in esercizio di due nuove centrali termoelettriche di ultima generazione in Veneto e Campania, tecnologicamente pronte anche per l’impiego di idrogeno. Nuova capacità flessibile, essenziale per bilanciare l’intermittenza delle fonti rinnovabili, tra le più avanzate ed efficienti al mondo.

– foto ufficio stampa Edison –

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Visita al Parlamento Europeo per i 14 studenti liguri vincitori della Hackathon to Bruxelles

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GENOVA (ITALPRESS) – Sono stati protagonisti di una visita a Bruxelles i 14 studenti liguri vincitori della sfida “Hackathon to Bruxelles”, un’iniziativa formativa promossa ogni anno dalla Regione Liguria con l’obiettivo di valorizzare fra i giovani i temi dell’Europa dei cittadini e la partecipazione attiva. La sfida si è svolta dall’1 al 3 ottobre negli istituti superiori Polo Tecnologico Imperiese e Marconi Delpino di Chiavari, con la partecipazione di 90 studenti provenienti da 12 scuole delle zone di Genova, Rapallo, Sestri Levante, Chiavari, Alassio, Imperia, Ventimiglia e Sanremo. Il tema di questa edizione è stato “La scuola che vorrei: proposte per luoghi di apprendimento nell’ottica dei tre principi del Nuovo Bauhaus Europeo: sostenibilità, bellezza e inclusione”.

Nel corso del viaggio formativo gli studenti vincitori hanno partecipato a un evento regionale organizzato al Parlamento Europeo dall’Ufficio di Bruxelles della Regione, un’importante occasione per presentare i loro progetti innovativi dedicati ai territori in cui vivono, alla presenza del capo di gabinetto della presidenza della Regione Liguria Massimiliano Nannini, dei membri del Parlamento Europeo Brando Benifei, Silvia Sardone, Lara Magoni, Gaetano Pedullà, del funzionario dell’Europarlamento Marco Campomenosi e dei referenti di altre istituzioni europee.

Sin dall’inizio del nostro mandato il Presidente Bucci ha voluto rafforzare in modo concreto il ruolo della Regione Liguria nei rapporti con le istituzioni europee – ha detto il capo di gabinetto Massimiliano Nannini – Questo impegno si è tradotto in un potenziamento dell’Ufficio di Bruxelles e nella costituzione di nuove collaborazioni con enti di ricerca e con l’Università degli Studi di Genova, con l’obiettivo di essere più vicini ai luoghi in cui si prendono le decisioni e far sentire con maggiore forza la nostra voce in Europa”.

L’iniziativa ha rappresentato anche un’importante occasione di crescita personale per gli studenti, che hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino il funzionamento delle istituzioni europee e di confrontarsi con i rappresentanti dell’Unione. Programmi come Erasmus e il Servizio di volontariato europeo dimostrano l’impegno dell’UE nel sostenere le nuove generazioni e valorizzarne il ruolo centrale nella costruzione del futuro europeo.

A partire dal 2023 la Regione Liguria, tramite il Settore Affari Europei e Internazionali e in collaborazione con il Settore Istruzione e Diritto allo Studio, mette a disposizione delle scuole uno stanziamento annuale di 20.000 euro destinato all’organizzazione di una sfida tra studenti di diversi istituti scolastici liguri sul tema della rigenerazione del territorio. I due gruppi vincitori ricevono in premio un soggiorno-studio di tre giorni a Bruxelles, durante il quale, supportati dall’Ufficio regionale nella capitale europea, hanno l’opportunità di entrare in contatto con le istituzioni dell’Unione.

– foto ufficio stampa Regione Liguria –

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Il Regno Unito prende il timone principale della forza navale di reazione della NATO, pronto il passaggio di consegne

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ROMA (ITALPRESS) – La Royal Navy ha iniziato ufficialmente le procedure per assumere il comando della forza navale di reazione della NATO, la Allied Reaction Force (Maritime) (ARF-M), la componente marittima della risposta rapida dell’Alleanza, che potrà essere schierata ovunque nel raggio operativo della NATO in tempi rapidissimi. Lo staff del comando britannico ù guidato dal Rear Admiral Mark Anderson e basato a Portsmouth ù assumerà formalmente la responsabilità operativa a partire dal 1º luglio 2026, quando il ruolo sarà ceduto dalla Marina spagnola. Per prepararsi all’incarico, il comando RN parteciperà a una serie di esercitazioni culminanti in Steadfast Deterrence 2026, prevista per la primavera 2026. La prima tappa di questa transizione è Steadfast Dagger 2025, un’esercitazione di pianificazione e staff-work progettata per testare il gruppo di comando che dirigerà la forza per i successivi 12 mesi. Secondo quanto comunicato dalla Royal Navy, l’ARF-M, una volta attivata su ordine del comandante supremo della NATO in Europa (SACEUR), potrà radunare in meno di dieci giorni le unità navali, aeree e di supporto necessarie per rispondere a una crisi, modulando la propria scala operativa in base all’entità dell’emergenza.

Alla cerimonia inaugurale dei preparativi, il comandante complessivo della ARF, il generale di corpo d’armata Gianluca Carai, ha elogiato “l’eccezionale professionalità e impegno” mostrati dallo staff del comando britannico, mettendo in evidenza l’alto livello tecnologico delle unità navali del Regno Unito e ringraziando le autorità britanniche per le risorse garantite. Il Rear Admiral Anderson ha definito l’assunzione del comando marittimo dell’ARF come “una chiara dimostrazione” dell’impegno del Regno Unito verso l’Alleanza: “Mostra a tutti i nostri partner e alleati che la Royal Navy è pronta a svolgere il proprio ruolo nel rispondere a crisi, conflitti e competizione”. Ha inoltre descritto Steadfast Dagger come “il primo passo cruciale” nel percorso che culminerà con la piena capacità operativa del gruppo di comando britannico. Nei prossimi mesi, oltre agli esercizi a tavolino, è prevista un’attività live: il personale del comando britannico guiderà navi da guerra, aerei e Royal Marines durante Dynamic Mariner 2026, inserita nella programmazione della Cold Response in Artico. Questo test operativo sarà determinante per verificare la capacità di comando e controllo della componente marittima dell’ARF prima del passaggio formale a luglio.

La transizione rappresenta un elemento chiave della ristrutturazione del modello di prontezza della NATO, denominato NATO Force Model: un quadro che organizza e gestisce le forze alleate disponibili in tempo di pace, crisi o conflitto, garantendo prontezza, flessibilità e interoperabilità. Con l’assunzione del comando navale, il Regno Unito riafferma il suo ruolo strategico nell’Alleanza ù non solo come contributore di forze, ma come guida operativa di una formazione di altissima prontezza, pronta a intervenire rapidamente ovunque si presenti una crisi. La svolta segna anche una tappa importante nella capacità della NATO di adattarsi a minacce transnazionali, emergenze improvvise e scenari multipli, rafforzando la deterrenza collettiva e la coesione tra gli alleati.

– foto IPA Agency –

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Mondiali 2026, Cannavaro “Per l’Italia sarebbe un bel girone”

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Mondiali 2026, Cannavaro "Per l'Italia sarebbe un bel girone"

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Sarebbe un bel girone in un bel Paese, qualora dovessero passare il turno”. Così Fabio Cannavaro, ex capitano azzurro e oggi ct dell’Uzbekistan, sul sorteggio dei Mondiali 2026 che riserverebbe all’Italia, in caso di superamento dei play-off di marzo, il gruppo con Canada, Qatar e Scozia. Per l’Uzbekistan, al suo primo Mondiale, ci saranno invece Portogallo, Colombia e una fra Congo, Giamaica e Nuova Caledonia.

xp6/glb/mca1

Meloni: “Se l’Ue vuole essere grande, sia capace di difendersi da sola. Non parlerei di rapporto con gli Usa incrinato”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non parlerei di un incrinarsi dei rapporti tra Stati Uniti ed Europa. Penso che quello che c’è scritto in questo documento strategico dica – magari con toni più assertivi – qualcosa che nel dibattito tra Usa e Ue va avanti da molto tempo e penso che parli di quello che alcuni di noi hanno avuto il coraggio di definire molto tempo fa un processo storico inevitabile, cioè che l’Europa a un certo punto deve capire che se vuole essere grande deve essere capace di difendersi da sola e non può dipendere dagli altri”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Tg La7. “Quando tu appalti la sicurezza a qualcun altro devi sapere che c’è un prezzo da pagare. Gli americani decidono oggi come difendere i loro interessi perché hanno la forza per farlo, credo che l’Europa debba fare la stessa cosa. Chiaramente ha un costo economico e produce una libertà politica”.

Sull’Ucraina “la linea del Governo è stata molto chiara, abbiamo dall’inizio sostenuto l’Ucraina per costruire la pace” che “non si costruisce con le buone intenzioni”, ma “con la deterrenza”. “Se noi non avessimo sostenuto l’Ucraina, non ci sarebbe stato bisogno di nessun tavolo di pace perché avremmo avuto una nazione invasa” e “ne avremmo pagato un prezzo. Oggi, a maggior ragione, quella deterrenza serve perché finalmente ci sono degli ‘embrioni’ negoziali grazie a quel lavoro di sostegno che è stato fatto. A mio avviso la linea del governo deve rimanere ovviamente la stessa, perché vogliamo favorire il percorso verso la pace”.

“Il Parlamento ha votato una risoluzione che prevede il riconoscimento dello Stato della Palestina quando si saranno materializzate due condizioni che sono il disarmo di Hamas e la certezza che Hamas non abbia un ruolo nella futura governance di Gaza. Sono due punti inseriti nel piano del presidente Trump per la pace Medio Oriente e gli sforzi italiani sono tutti rivolti a implementare questo piano”, ha aggiunto. “Sappiamo che è una tregua fragile, c’è moltissimo lavoro da fare ma sappiamo anche che è un’occasione che potrebbe non tornare e io credo che l’Italia abbia una particolare responsabilità in questo, perché è una nazione rispettata da tutti gli attori di quella regione. Possiamo sicuramente fare la differenza e siamo intenzionati a fare il massimo”. Su quello che succede in Cisgiordania “siamo stati molto chiari in svariate, per esempio all’assemblea generale delle Nazioni Unite ho detto che Israele non ha il diritto di impedire la nascita di uno Stato della Palestina o di favorire nuovi insediamenti al fine di impedirlo”.

“Ho dichiarato varie volte la mia disponibilità a confrontarmi con il leader dell’opposizione, quando mi diranno chi è. Non mi infilo nelle dinamiche dell’opposizione, per cui ci dicano chi è il leader dell’opposizione e ci confronteremo”, ha aggiunto.

“L’opposizione, non sapendo che dire, dice ‘andate a votare per mandare a casa la Meloni’. Tranquilli, il governo rimane in carica fino alla fine della legislatura comunque vada il referendum”, ha spiegato sul referendum. “Non abbiamo fatto altro che mantenere un impegno che era scritto nel programma che era stato votato dalla maggioranza degli italiani quindi consiglio di andare a votare guardando nel merito delle norme, perché in Italia la giustizia può migliorare”.

– foto IPA Agency –

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Ue, Meloni “Se vuole essere grande sia capace di difendersi da sola”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non parlerei di un incrinarsi dei rapporti tra Stati Uniti ed Europa. Penso che quello che c’è scritto in questo documento strategico dica – magari con toni più assertivi – qualcosa che nel dibattito tra Usa e Ue va avanti da molto tempo e penso che parli di quello che alcuni di noi hanno avuto il coraggio di definire molto tempo fa un processo storico inevitabile, cioè che l’Europa a un certo punto deve capire che se vuole essere grande deve essere capace di difendersi da sola e non può dipendere dagli altri”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Tg La7. “Quando tu appalti la sicurezza a qualcun altro devi sapere che c’è un prezzo da pagare. Gli americani decidono oggi come difendere i loro interessi perchè hanno la forza per farlo, credo che l’Europa debba fare la stessa cosa. Chiaramente ha un costo economico e produce una libertà politica”.
-foto Ipa Agency –
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Discorso Delpini, Fontana “Dall’Arcivescovo richiamo alla responsabilità”

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MILANO (ITALPRESS) – “Il richiamo alla responsabilità è un richiamo a cui noi siamo sempre molto attenti e che cerchiamo di mettere in tutte le nostre attività. Poi, se qualche volta non ci riusciamo, non è sicuramente mancanza di volontà. Ci sono situazioni oggettive che, nonostante la responsabilità, non riusciamo a risolvere”. Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana commentando il discorso alla città dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini. Per il governatore, quello di quest’anno è stato un discorso “molto duro nell’analisi della nostra società, ma molto positivo poi nella capacità di vedere un futuro in cui la parte buona della nostra società riuscirà a reagire e a superare queste difficoltà”. Interpellato poi sul passaggio del discorso dell’arcivescovo sulla sanità e i suoi disagi, Fontana ha risposto che “bisogna analizzare le cause e vedere i motivi per cui ci sono queste situazioni. Nessuno lo fa certamente come scelta e poi è un problema che si riferisce a tutto il paese e al quale tutto il paese deve porre una risposta”.

xh7/pc/mca1