venerdì, Luglio 4, 2025
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Da palazzo Trissino a Sala Zavatteri: riapre la mostra fotografica “L’occhio del testimone. Vicenza sotto le bombe”

Visto l’ottimo risconto di pubblico in occasione dell’esposizione nel cortile di Palazzo Trissino proposta dal 24 aprile al 10 giugno scorsi, sarebbe stato un peccato che le le foto di Giovanni Maria Sandrini tornassero dentro le custodie a disposizione solo di pochi appassionati che ne facessero richiesta: così la mostra “L’occhio del testimone. Vicenza sotto le bombe” viene ora riproposta in una versione nuova, integrata con quasi 70 nuovi scatti che si vanno ad aggiungere ai primi 80, che sarà ospitata fino al prossimo 10 agosto nella sala Zavatteri della Basilica Palladiana.

La mostra è stata inaugurata questa mattina dal sindaco di Vicenza Giacomo Possamai,  insieme al presidente della Biblioteca Bertoliana Alberto Galla e alle figlie di Giovanni Maria Sandrini e di Raimondo Sandrini. L’esposizione è un racconto ad immagini della devastazione causata dai bombardamenti aerei che colpirono Vicenza tra il dicembre 1943 e il marzo 1945.

Il sindaco Possamai ha confermato che proprio l’interesse suscitato dalle foto esposte nel cortile di Palazzo Trissino ha convinto l’amministrazione a riproporre l’iniziativa in sala Zavatteri: «Nel rinnovato allestimento nella prestigiosa sede della Basilica Palladiana, abbiamo voluto riproporre anche le dediche inserite nel libro delle firme, molte delle quali con contenuti estremamente toccanti di chi ha ancora vivo il ricordo di quei bombardamenti. Un libro che ha raccolto ben 1500 dediche, anche in altre lingue, in inglese e in cinese per esempio, di persone che sono solo una piccola parte di coloro che si sono fermati a vedere dei documenti storici che raccontano  palazzi distrutti e le macerie di luoghi noti ma irriconoscibili»

Le immagini, scattate da Giovanni Maria Sandrini detto Bebè subito dopo gli attacchi, mostrano la distruzione di monumenti, case, scuole, chiese e interi quartieri e documentano il dolore vissuto dalla popolazione e la forza con cui la città ha saputo reagire, rialzarsi e ricostruire. La mostra “L’occhio del testimone. Vicenza sotto le bombe”, fortemente voluta dal sindaco nell’80° anniversario dalla fine della seconda Guerra Mondiale, è stata curata dal settore Comunicazione, informazione e portale della città e dall’ufficio Cerimoniale del Comune di Vicenza.

Per informazioni su orari e date, si può consultare la pagina dedicata del sito comunale.

Qui il comunicato ufficiale del Comune di Vicenza.

Nuove risorse per le madri lavoratrici con due o più figli, stanziati altri 180 milioni

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei Ministri ha aumentato le risorse per la decontribuzione per le lavoratrici madri con due o più figli a carico. Ai 300 milioni stanziati nell’ultima legge di ne sono stati aggiunti 180 milioni, portando il totale a 480 milioni. “La somma è totalmente esente dal prelievo previdenziale e contributivo”, ha spiegato il ministro del Lavoro e Welfare, Marina Calderone, nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

Bernini “Aggiungiamo premialità di 160milioni a fondo ordinario per la ricerca”

ROMA (ITALPRESS) – “Proseguiamo nella nostra strategia di valorizzazione della ricerca italiana, e aggiungiamo al Fondo ordinario di finanziamento degli enti pubblici di ricerca una premialità di 160 milioni. Questa è in parte la risposta a un appello che ho ricevuto anche oggi da parte di ricercatori del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, le cui motivazioni comprendo molto bene”. Lo ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, nel corso della conferenza stampa dopo il Cdm. “Continuiamo a dare fondi sia agli enti di ricerca per dare una collocazione definitiva ai ricercatori”, ha aggiunto.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

Toyota avvia la logistica a zero emissioni allo scarico

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Toyota Motor Europe e VDL Groep hanno collaborato per integrare nei veicoli pesanti il sistema delle celle a combustibile di Toyota. Dopo il primo camion dimostrativo, Toyota ha ora schierato altri quattro veicoli sulle sue rotte logistiche in Belgio (Diest), Francia (Lille), Germania (Colonia) e Paesi Bassi (Rotterdam e Weesp).

Toyota ha unito le forze con i suoi fornitori di servizi logistici – Vos Transport Group, CEVA Logistics, Groupe CAT e Yusen Logistics – per inserire i camion a zero emissioni allo scarico nelle sue operazioni logistiche. Toyota, insieme a questi fornitori, monitorerà costantemente le prestazioni di tali camion a celle a combustibile durante le operazioni quotidiane connesse al Toyota Parts Centre Europe, che gestisce più di 500.000 parti di ricambio e accessori ogni giorno.

“Il camion a celle a combustibile da 40 tonnellate offre prestazioni simili a quelle di un camion diesel, ma con zero emissioni allo scarico su percorsi simili – spiega Toyota in una nota -, poiché il suo motore è alimentato da elettricità generata dall’idrogeno combinato con l’ossigeno. Con un solo rifornimento, il veicolo può percorrere fino a 400 km in condizioni di guida reali. Inoltre il motore elettrico, privo di vibrazioni, riduce il disturbo alle comunità che vivono nei luoghi di passaggio del camion e al contempo migliora significativamente il comfort di guida degli occupanti”.

“Questa iniziativa è in linea con l’obiettivo di Toyota di raggiungere la neutralità carbonica nelle sue operazioni logistiche entro il 2040, ma mira anche a contribuire alla crescita dell’economia dell’idrogeno – afferma Thiebault Paquet, Vice President R&D di Toyota Motor Europe -. I camion a celle a combustibile del trasporto pesante possono aumentare la domanda di idrogeno, che è uno dei principali elementi che contribuisce all’attuazione del regolamento dell’UE sull’infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR). Insieme ai nostri fornitori di servizi logistici, miriamo a raccogliere informazioni dal funzionamento quotidiano della nostra prima flotta logistica alimentata a idrogeno e a migliorare ulteriormente i veicoli e i processi operativi”.

– Foto sito web Toyota –

(ITALPRESS)

D Club, premiati i protagonisti della Serie D 2024-2025

ROMA (ITALPRESS) – Il teatro Rossini di Roma ha fatto da cornice alla 12esima edizione del “D Club”. Un’iniziativa ideata dal Dipartimento Interregionale in collaborazione con Corriere dello Sport e Tuttosport, pensata per dare voce ai veri esperti del Campionato Serie D: i tifosi, che ogni settimana vivono con passione le emozioni del calcio della propria città. Cinquantadue nominativi in lizza nelle sei categorie e dieci giorni di voting on-line da parte dei lettori dei quotidiani hanno determinato i vincitori di una manifestazione che nelle varie forme, prima Top 11 e da dodici anni D Club, da quasi venti stagioni coinvolge gli appassionati del campionato D’Italia. I più votati del Campionato 2024/2025, un’edizione record con più di 30.000 preferenze espresse sui siti web dei due giornali sono stati; Giovanni Stellato portiere del Cassino, Riccardo Capiluppi Difensore del Lentigione, Stefano Tuzza centrocampista del Bra, Leonardo Abreu attaccante del Cassino, l’under Lorenzo Lischetti del Gozano e Fabio Nisticò allenatore del Bra. Premio speciale per Federico Baschirotto partito dalla Serie D fino a diventare un giocatore icona della Serie A per umiltà e abnegazione; Antonino Barillà che dopo una carriera nella massima Serie è tornato in D per l’amore della maglia della Reggina; l’allenatore della Sambenedettese Ottavio Palladini autore di quattro promozioni con i rossoblù, l’ultima nella stagione appena conclusa; il Presidente Luigi Pinalli da più di vent’anni patron del Fiorenzuola; gli allenatori Domenico Gargiulo e Angelo Carrano due vere e proprie istituzioni del calcio pugliese e campano, pluridecorati e vincenti in Serie D.

gm/gtr
(Fonte video: LND)

Mancini “Cambio regime in Iran se Israele limita i raid, 7 ottobre una debacle del Mossad”

ROMA (ITALPRESS) – “Si sta discutendo in queste ore fra i Pasdaran e c’è qualcuno che vorrebbe entrare in una sorta di negoziato soprattutto verso l’Europa per tentare di sostituire Khamenei. Il cambio (di regime, ndr) può avvenire se Israele limita quello che sta facendo: se circoscrive in maniera molto precisa i bombardamenti e non uccide i cittadini, ma neutralizza solo gli scienziati e il clero iraniano. Perché quelli sono il 30% della popolazione iraniana, mentre il restante 70% vuole la pace con Israele”.

Così Marco Mancini, ex dirigente del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), in una videointervista organizzata dal quotidiano “Il Riformista”.

“Con la polizia morale è difficile riuscire ad avere un cambiamento. Lì occorrerebbe continuare questa chirurgica attività che sta facendo Israele. Allora, quel 70% di intellettuali che vuole mandar via Khamenei e tutti i suoi sodali penso che si possa attivare”, aggiunge.

“Da tempo c’è questo contrasto fra i Pasdaran sotto il comando di Khamenei e le forze armate regolari sotto il presidente. Credo che in questo momento il motivo per il quale Khamenei ha delegato ancora più potere ai Pasdaran sia contrastare la richiesta silenziosa, che viene dal presidente iraniano, di poter mandare in esilio non solo lo stesso Khamenei ma tutta la nomenclatura. Ci riescono? Non lo so – prosegue Mancini -. Al momento c’è una sorta di legge marziale: i Pasdaran di Khamenei, contro il volere dell’esercito del presidente, stanno eseguendo molto condanne a morte”.

“Israele non ha armi sufficienti e così potenti da poter neutralizzare bunker al di sotto di una certa profondità. Al momento io non credo che Teheran riesca a utilizzare armi non convenzionali su Israele. E credo che Israele voglia questa volta effettivamente risolvere il problema iraniano: vogliono neutralizzare Khamenei e vogliono soprattutto fermare completamente il programma nucleare di Teheran”, ha detto ancora Mancini.

“Il 7 ottobre del 2023 si è concretizzata una debacle dell’intelligence, soprattutto del Mossad, del servizio segreto che dovrebbe operare al di fuori di Israele. E si è dimostrato che anche lo Shin Bet, il servizio di intelligence militare, non ha funzionato. A David Barnea, capo del Mossad, l’anno scorso a Roma gli venne chiesto cosa non è funzionato. E lui ha risposto che si sono fidati troppo dell’elettronica”, prosegue Marco Mancini.

“L’intelligence non ha funzionato perché non è stata penetrata Hamas: non c’è stata nessuna attività di penetrazione e di reclutamento di fonti per capire e anticipare quello che deve fare l’intelligence. L’intelligence anticipa l’azione criminosa, ma quando raccoglie i cadaveri per strada ha fallito la sua stessa funzione. Non avevano nessuna fonte, ovvero un palestinese iscritto al partito di Hamas reclutato che gli potesse dire qualcosa – ha aggiunto -. Vi faccio un piccolo esempio: uno di quei deltaplani che abbiamo visto utilizzare da Hamas è un’invenzione di Hezbollah e ci vogliono 6 mesi per essere addestrati nell’uso, ancor di più se c’è anche una persona che deve sparare con un kalashnikov che non è un’arma di precisione. Io mi domando: dove erano i droni e i satelliti a controllare? Questo è l’errore che ha commesso l’intelligence israeliana, appoggiarsi esclusivamente sulla tecnologia”.

– Foto IPA Agency –

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Difesa, Crosetto “I tempi sono cambiati, anche la Nato deve cambiare”

ROMA (ITALPRESS) – “Garantire sicurezza significa avere il coraggio di pensare anche all’impensabile. Ogni giorno. E’ una responsabilità gravosa, ma essenziale, che riguarda ciascuno di noi. Sicurezza non è solo assenza di guerra o difesa dai pericoli esterni. E’ coesione sociale, fiducia nelle Istituzioni, leadership capace e lungimirante. E’ stabilità. Il mondo è cambiato, ma temo che molti non se ne siano accorti. Anche la Nato deve adeguarsi a questo cambiamento, evolvere per continuare garantire pace e mutua difesa: e deve farlo iniziando a parlare con il sud del mondo”.

Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo a un convegno all’Università degli Studi di Padova. “Siamo passati da un mondo in cui contavano i valori a un mondo in cui conta il valore economico. Siamo passati dall’epoca delle grandi democrazie, delle conquiste sociali, all’epoca delle grandi potenze e non ce ne siamo accorti. In questo cambiamento noi abbiamo un dovere: che è quello di presidiare le conquiste di migliaia di anni che ci hanno portato a codificare un diritto internazionale”.

“Oggi il potere si misura con nuovi strumenti: chi guida la tecnologia guida il mondo. La sicurezza – ha aggiunto – passa dal controllo delle risorse strategiche, dalle catene di approvvigionamento. Siamo nel cuore di una rivoluzione: il Digital Order, che sta riscrivendo gli equilibri globali, i modelli di sviluppo, perfino la nostra idea di sovranità. L’Europa non può permettersi di restare alla finestra. Servono visione, volontà e investimenti concreti in ricerca e innovazione. Le minacce oggi hanno nuove forme. L’intelligenza artificiale e il quantum computing sono sempre più strumenti di potere. Proprio per questo servono menti preparate, risorse e visione. Preservare il nostro patrimonio di idee, conoscenza, cultura, valori, identità è oggi – più che mai – una missione di sicurezza nazionale”, ha concluso Crosetto.

– Foto IPA Agency –

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Adottato in Cdm il Piano nazionale per la qualità dell’aria

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato adottato oggi in Consiglio dei Ministri il Piano di Azione Nazionale per il Miglioramento della Qualità dell’Aria, strumento strategico per il contrasto all’inquinamento atmosferico e per l’adeguamento dell’Italia agli obblighi ambientali previsti dalla normativa europea.

Il Piano è frutto del lavoro della Cabina di Regia istituita presso la Presidenza del Consiglio e di un percorso condiviso con Regioni e Ministeri competenti.

“E’ un piano ambizioso ma realistico – dichiara il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratinche punta a conciliare tutela della salute, sostenibilità ambientale e compatibilità economico-finanziaria. Una risposta concreta alle sfide europee e un segnale chiaro ai cittadini e alle imprese: migliorare la qualità dell’aria è un impegno comune e non più rinviabile”.

Con una dotazione complessiva di circa 2,4 miliardi di euro – di cui 1,7 miliardi stanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – il Piano prevede interventi in quattro ambiti principali: dalla promozione di tecniche a minore impatto emissivo in agricoltura agli investimenti per la mobilità sostenibile; dalla promozione di impianti più efficienti nel riscaldamento civile fino a campagne di comunicazione mirate rivolte ai cittadini.

Tra le misure più significative sono previsti due programmi del MASE, per 800 milioni di euro destinati ai Comuni per progetti su casa-scuola, casa-lavoro, trasporto pubblico locale e sharing mobility; uno sconto sugli oneri di sistema elettrici per incentivare il cold ironing nei porti, riducendo le emissioni delle navi in sosta; il rafforzamento dei controlli sull’utilizzo di impianti domestici obsoleti a biomassa.

“Il Piano, che stabilisce responsabilità precise per ogni misura, prevede infine un sistema strutturato di monitoraggio con una cooperazione tra amministrazioni centrali, regionali e locali per una nuova governance della qualità dell’aria, fondata su integrazione, responsabilità e partecipazione”, spiega in una nota il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)