martedì, Settembre 16, 2025
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Fiat e Fiat Professional si confermano al vertice del mercato italiano

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TORINO (ITALPRESS) – FIAT e Fiat Professional ad agosto si riconfermano leader in Italia sia nel mercato delle vetture sia nel mercato dei veicoli commerciali, infatti, in base all’elaborazione dei dati forniti da Dataforce, hanno fatto registrare 8.429 immatricolazioni pari ad una quota complessiva del 11,2% in crescita di 2,5 punti percentuali rispetto ad agosto dello scorso anno. Nel solo mercato delle vetture Fiat guida il mercato per il nono mese consecutivo con il 9,3% di quota pari a 6.253 immatricolazioni. FIAT ha mantenuto un altro punto fermo come il primato della vettura più venduta in Italia, la Pandina Hybrid, con 4.117 immatricolazioni pari ad oltre il 57% del segmento A delle citycar. Prodotta nello stabilimento italiano di Pomigliano d’Arco, l’iconica city-car assicura tutti i vantaggi di una motorizzazione ibrida efficiente, compatta, e accessibile.
Fiat si conferma anche ad agosto, leader della micromobilità con la crescita costante di Topolino che ha conquistato la leadership nel mercato dei quadricicli elettrici con oltre il 33% di quota di mercato.
Nel mercato dei veicoli commerciali, FIAT Professional è stato il brand che ha realizzato la miglior performance in Italia a luglio con 2.172 immatricolazioni pari a una quota del 27% di quota di mercato, in crescita di 0,3 punti percentuali rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.
Doblò Van, disponibile con motorizzazioni termiche e 100% elettriche, è il veicolo commerciale più venduto in Italia con 912 immatricolazioni pari al 44,3% di quota nel suo segmento.
Ducato, prodotto ad Atessa in Abruzzo guida la classifica nel segmento dei large van con 853 immatricolazioni ed il 29,3% di quota, mentre Scudo arriva al 19,4% di quota posizionandosi al 2° posto nel suo segmento.

foto: ufficio stampa Stellantis

(ITALPRESS).

È morto Emilio Fede, aveva 94 anni. Fu il primo ad annunciare l’inizio della guerra del Golfo

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MILANO (ITALPRESS) –  Si è spento a 94 anni Emilio Fede. Nato a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, Il giornalista e scrittore era ricoverato in una residenza sanitaria alle porte di Milano. I funerali si svolgeranno giovedì presso la parrocchia Dio Padre a Milano 2. E’ stato direttore del TG1, Studio Aperto e ha condotto il TG4 dal 1º giugno 1992 al 28 marzo 2012. “Hanno attaccato, hanno attaccato”. Era il 16 gennaio del 1991 ed Emilio Fede, nella sua seconda vita da giornalista nelle reti del Biscione, è il primo ad annunciare l’inizio della guerra del Golfo. Dal suo piccolo telegiornale, Studio Aperto, nel giorno del debutto su Italia1, riesce a rifilare un buco enorme alla concorrenza, in primis alla corazzata Rai, all’azienda che per 25 anni è stata casa sua e dove lui da semplice cronista arriva a dirigere il tg della rete ammiraglia. E qualche mese dopo altro buco: è il primo in tv a dare la notizia della cattura dei due piloti italiani Bellini e Cocciolone.

EMILIO FEDE, QUELLA NOTTE IN CUI TUTTO EBBE INIZIO / DI CLAUDIO BRACHINO

La vita e la carriera di Emilio Fede da Barcellona Pozzo di Gotto ha un prima e un dopo l’incontro con Silvio Berlusconi. Nel prima c’è il Fede giornalista della tv di Stato, che si forma in quella straordinaria palestra che fu il Tv7 di Sergio Zavoli, del Fede inviato di guerra in Africa, delle mine in Angola esplose ad un passo dai suoi piedi, delle sue inchieste. Nel dopo c’è l’esperienza di Fininvest ma anche le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il cerchio magico berlusconiano svelando i party di Arcore.

Nel 1976 viene promosso alla conduzione del Tg1. Nel 1977, con l’addio al bianco e nero Fede viene scelto per condurre l’edizione di lancio del tg a colori. La scalata nella redazione del telegiornale del primo canale tocca il suo apice nel 1981 con l’affidamento della direzione della testata. E’ lui che decide di seguire la sorte del piccolo Alfredino Rampi con una lunga diretta; posiziona le telecamere dinanzi quel pozzo di Vermicino che inghiotte un bimbo di sei anni e le speranze di un’Italia incollata alla tv. Un anno e mezzo alla direzione, prima di passare il testimone ad Albino Longhi. In Rai rimarrà fino all’87, da un lato un processo per gioco d’azzardo, dall’altro equilibri politici modificati decretano la fine dell’esperienza di Fede alla Rai. Ed è a quel punto che si reinventa, che intuisce le potenzialità di quella sterminata prateria rappresentata dalle “antenne” private.

Nell’87 l’esperienza a ReteA ma è il 1989 l’anno della svolta, l’anno in cui stringe una collaborazione con Silvio Berlusconi, del quale sarà collaboratore “fedelissimo”. Nomen omen. I suoi detrattori, accusandolo di faziosità, lo scherniscono modificando le vocali del cognome accostandolo ad un pedissequo animale da compagnia. Ingaggia battaglie con alcuni tra le voci critiche sollevatesi nei confronti dell’imprenditore dalle ambizioni istituzionali. Come quando nel 1994 chiede la testa di Indro Montanelli, direttore de “Il Giornale”, reo di essere contrario alla discesa in politica dell’allora Cavaliere. Diventa il simbolo di un giornalismo militante, partigiano, senza contare i suoi esilaranti fuori onda che alimentano intere puntate di “Striscia”.

Uno dei più noti, quando sconsolato ammette la figuraccia; ne nasce un tormentone televisivo diventato il titolo della sua biografia uscita ad aprile scorso: “Che figura di merda”. Alle critiche si sono anche unite le multe fioccate dall’Agom per il mancato rispetto della par condicio in diverse occasioni. Berlusconiano fino al midollo, non ha mai nascosto né l’amicizia né la stima trascesa nell’adulazione verso l’ex presidente del Consiglio. Un rapporto incrinatosi negli ultimi anni. Mediaset nel 2012 lo solleva dalla direzione del Tg4; due anni dopo lo licenzia definitivamente.

Anche il caso Ruby lo allontana dal suo ex datore di lavoro. I giudici di Milano gli riconoscono un ruolo importante nelle feste di Arcore, condannandolo per favoreggiamento della prostituzione. Sconterà gli arresti, vista l’età, tra i domiciliari e i servizi sociali, tra Milano e la Napoli della quale è stato sempre innamorato.

LE REAZIONI

“È con dispiacere che ho appreso la notizia della scomparsa di Emilio Fede, volto storico del giornalismo televisivo che ha accompagnato milioni di italiani per oltre mezzo secolo. Una lunga carriera la sua, iniziata in Rai negli anni Sessanta, proseguita poi da direttore del Tg1 e infine al Tg4. ‘Sono caduto, ma non ho mai smesso di essere Emilio Fede’, disse una volta: ed è con queste sue parole che lo voglio ricordare. Alle figlie Sveva e Simona e ai suoi cari giungano le condoglianze più sentite, mie personali e del Senato della Repubblica”. Lo scrive su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

“Il mio cordoglio per la scomparsa di Emilio Fede. Giornalista e volto noto del panorama televisivo italiano, è stato a lungo un protagonista dell’informazione. Ai suoi familiari e a tutti i suoi cari esprimo la mia vicinanza”. Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

“Ci ha lasciati Emilio Fede. Verrà ricordato come un grande giornalista, anche nella fase da giovane inviato in Africa. Direttore del Tg1 prima e poi del Tg4. Di lui resteranno le sue iconiche conduzioni, interprete di un nuovo modo di fare informazione, moderna e all’avanguardia. Un uomo buono con il quale spesso mi sono confrontato. Esprimo le mie condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari. Riposa in pace, Emilio”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. 

“Saluto un amico con il quale abbiamo raccontato fatti con serietà e a volte con ironia. Una lunga storia nell’informazione, attraverso il tempo e gli eventi. Buon viaggio Emilio”. Lo scrive sui social il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

La Presidente della Consulta Nazionale di Forza Italia ed Europarlamentare del Ppe, Letizia Moratti: Con Emilio Fede se ne va un protagonista assoluto dell’informazione italiana. Un uomo che ha segnato la storia del giornalismo televisivo con professionalità, determinazione e passione”.

“Se ne è andato Emilio Fede, e tanti – anche solo per ragioni di età – ne ricorderanno solo il crepuscolo professionale e giudiziario. Sarebbe sommamente ingeneroso”. Lo scrive su Facebook Enrico Mentana. “Emilio Fede, vent’anni prima di Berlusconi e del tg4, era già l’anchorman più conosciuto dei tg italiani – ricorda l’attuale direttore del tg di La7 -. L’ho incontrato al tg1 nel 1980, e le nostre vite professionali si sono intrecciate a più riprese. L’ho avuto anche come direttore nel 1982, un’era geologica fa. Facemmo poi, nello stesso gruppo, telegiornali completamente diversi, ma con gli occhi di oggi potrei dire che sdoganò un genere oggi ampiamente diffuso, quello dei programmi giornalistici apertamente schierati”. “Umanamente, anche quando eravamo molto distanti per scelte professionali, non fu mai sleale. Il resto è storia che abbiamo raccontato negli ultimi 15 anni”, conclude Mentana.

Si è spento a 94 anni Emilio Fede, giornalista e conduttore televisivo nato a Barcellona Pozzo di Gotto. Iniziò la sua carriera in Rai negli anni ’50, arrivando a ricoprire ruoli di primo piano nel giornalismo televisivo. Fu direttore del TG1 e, per oltre vent’anni, direttore e volto del TG4, diventando uno dei personaggi più noti del panorama mediatico italiano”. Così su Instagram la Regione Siciliana ricorda “il suo legame con la terra d’origine e si unisce al cordoglio dei familiari e di quanti lo hanno conosciuto e seguito nella sua lunga carriera”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Regionali in Veneto, Zaia “Capiremo quale sarà la data migliore”

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VENEZIA (ITALPRESS) – “La legge dice che le elezioni vanno convocate 50 giorni prima, siccome l’ultima data possibile è 23-24 di novembre, ne abbiamo di 50 giorni prima a sufficienza per decidere le date. Sicuramente nell’ambito di quello che sarà novembre, anche ottobre, adesso vedremo di capire quale sarà la data migliore”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervenendo a proposito della data per le elezioni regionali.

f29/tvi/mca1

Torna la due posti, nasce la nuova smart 2

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ROMA (ITALPRESS) – smart ha preso la decisione che tutti aspettavano: torna la due posti, nasce la nuova smart #2, il modello urbano ultra-compatto del brand. La nuova smart andrà a completare la gamma del brand con un veicolo di segmento A. Il nuovo modello 100% elettrico unirà soluzioni tecnologiche intelligenti e sostenibili, reincarnando tutta l’essenza dell’iconica smart fortwo ed aggiornandola ad un livello superiore. La première internazionale è prevista per la fine del 2026, con l’Europa come mercato principale. Con questa coerente espansione della gamma, gli inventori della city car originale confermano il proprio impegno verso le esigenze di una clientela sempre più diversa, confermando che smart può assumere molte forme. Il design è curato dal team Mercedes-Benz, la vettura introdurrà nuove soluzioni tecnologiche pensate per un segmento creato proprio dalla prima smart fortwo, 27 anni fa. La smart #2, che sarà prodotta in Cina, è già nella fase finale di design e sviluppo.

“La conferma del nostro ‘project: twò e il lancio della futura smart #2 rappresentano un momento decisivo per il marchio smart su scala globale. La smart #2 darà forma a una nuova era di mobilità urbana individuale, soprattutto in città simbolo per il brand come Roma o Parigi. E’ una decisione che arriva al momento giusto: possiamo contare sui punti di forza complementari dei nostri principali azionisti, Mercedes-Benz e Geely, sul forte supporto dei nuovi investitori e sul successo del recente lancio della smart #5. La nuova smart #2 sarà un’aggiunta unica ma perfettamente coerente con la nostra gamma 100% elettrica in Europa” ha dichiarato Dirk Adelmann, CEO di smart Europe.

Con il superamento positivo delle verifiche di fattibilità del progetto interno “project: two”, smart è pronta ad aprire un nuovo capitolo della propria storia, riportando in scena un’icona della mobilità urbana. Obiettivo del progetto, sviluppato su più anni, è stato definire nel dettaglio ogni aspetto legato alla pianificazione strategica, allo sviluppo, alla produzione e al lancio commerciale del nuovo modello, individuando il momento più opportuno per il debutto.

foto: ufficio stampa Mercedes-Benz Italia

(ITALPRESS).

Cannella “Acchianata delle Rosalie complemento del momento religioso”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Non un’alternativa ma un complemento del momento religioso dell’acchianata, che porta i palermitani al santuario di Rosalia. È certamente un momento di riflessione, ma anche di gioia con una serie performance artistiche: l’iniziativa di quest’anno coinvolge circa 150 artisti palermitani, ci saranno anche il Palermo Fc ad accompagnarci alle falde di Monte Pellegrino e la vicecampionessa paralimpica Giulia Giambrone che si esibirà. L’osservatorio astronomico sul belvedere di Monte Pellegrino ci permetterà inoltre di vedere le stelle la notte del 4 settembre”. Lo ha detto l’assessore alla cultura e vicesindaco del Comune di Palermo, Giampiero Cannella, a margine della presentazione della terza edizione dell’Acchianata delle Rosalie. xd8/vbo/mca1

Scoperto e sequestrato lido abusivo su spiaggia del cosentino, 2 denunce

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VIBO VALENTIA (ITALPRESS) – Nel corso di mirati controlli, finalizzati al contrasto dell’occupazione abusiva di aree pubbliche, i militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Corigliano-Rossano hanno scoperto un lido fittizio allestito senza alcuna autorizzazione in un tratto di spiaggia libera del Comune di Cariati, in provincia di Cosenza. 

I militari operanti notavano sull’arenile la presenza di una moltitudine di ombrelloni, sdraio e lettini di medesime caratteristiche, forma, colorazione e dimensione. Il tratto di arenile si presentava non delimitato da alcuna struttura (paletti o corda). Tuttavia la disposizione delle attrezzature ivi presenti risultava tendente a configurare una sorta di simil lido/stabilimento balneare. I militari in abiti civili, fingendosi turisti interessati alla fruizione del servizio spiaggia, assumevano informazioni. Dopo le opportune verifiche del caso, le indagini consentivano di constatare l’inesistenza di una concessione demaniale sulla zona di arenile interessata. L’area risultava essere pari a 1.500 metri quadrati, con fronte mare di circa 100 metri. Sulla predetta area, occupata abusivamente, risultavano installati circa 50 set di ombrelloni con relativi lettini e sdraio disposti su diverse file. I due soggetti venivano segnalati all’Autorità Giudiziaria. Tutto il materiale veniva sottoposto a sequestro per un valore di circa 30.000 euro, mentre l’area interessata è stata completamente sgomberata e restituita alla libera fruizione dei cittadini.

– Foto ufficio stampa Guardia di Finanza –

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Zaia “In Veneto 70 mila interventi all’anno per la cataratta”

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VENEZIA (ITALPRESS) – “Un piano eccezionale che già ha dato i suoi risultati e continueremo a lavorare. Su 650.000 interventi annuali di cataratta a livello Nazionale, il Veneto ne fa circa 70.000 all’anno. Stiamo procedendo bene, i nostri operatori stanno galoppando per recuperare tutto il pregresso”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a margine della presentazione di alcuni dati legati alle liste d’attesa per le operazioni per la cataratta.

f29/tvi/mca1

Inflazione, Urso “Italia sotto la media dell’Eurozona, siamo sulla strada giusta”

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ROMA (ITALPRESS) –Anche oggi l’Eurostat certifica il buon andamento dell’inflazione in Italia, stabilmente sotto la media dell’Eurozona dal 2023. Quando siamo arrivati al governo era al 12,6%, sopra la media europea. Oggi è stabile all’1,7%, tra i livelli più bassi in Europa. Siamo sulla strada giusta”. Così sui social il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

– Foto IPA Agency –

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Tavolo tecnico al MIT su fattibilità del progetto alta velocità nel frusinate

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ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto oggi presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un incontro del tavolo tecnico convocato dal vicepresidente del consiglio e ministro, Matteo Salvini, per discutere la fattibilità di una nuova fermata per l’alta velocità nel frusinate, lungo la linea Roma-Napoli AV/AC. L’iniziativa, fortemente voluta dai territori, ha visto la partecipazione di uffici del MIT, rappresentanti di RFI, Trenitalia e Ferrovie dello Stato. Presenti anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, insieme agli assessori regionali Fabrizio Ghera e Giuseppe Schiboni; il segretario della V Commissione della Camera dei Deputati, Nicola Ottaviani; il presidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano; il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli; il sindaco di Supino, Gianfranco Barletta e il sindaco di Ferentino, Piergianni Fiorletta.

Durante l’incontro è stato analizzato lo studio di pre-fattibilità realizzato da RFI nell’ambito di un protocollo d’intesa con la Regione Lazio. Questo studio ha valutato tre possibili opzioni per la nuova stazione: Ferentino, Patrica e Roccasecca (presso il posto di movimento di San Giovanni). L’analisi multicriteria ha indicato che l’alternativa migliore e più stabile è quella di Ferentino. L’analisi costi-benefici ha confermato che l’investimento è conveniente da un punto di vista economico-sociale e che produrrà benefici netti per la collettività. I prossimi passi prevedono un aggiornamento dei costi e dell’analisi costi-benefici. Entro il mese di ottobre il tavolo sarà riconvocato per un preliminare aggiornamento sullo stato di avanzamento del progetto.

 

(ITALPRESS).