giovedì, Dicembre 11, 2025
Home Blog Pagina 79

Energia, Pichetto “Domanda in aumento, sfruttare le tecnologie con mente aperta”

0

ROMA (ITALPRESS) – “Non sono solo le sfide dei nuovi equilibri internazionali a rendere oggi più difficile il compito di garantire la sicurezza energetica. Vi è anche un altro elemento sempre più pesante e ineludibile: la confermata prospettiva di una forte crescita della domanda di energia che, anche per la diffusione dell’intelligenza artificiale, ci impone di giocare questa partita con tutte le tecnologie che la scienza ci mette a disposizione e con mente aperta anche alle tecnologie che la ricerca ci potrà mettere a disposizione nel futuro”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, alla XXI edizione del Foro di Dialogo Italia – Spagna.
“Per l’Italia in questi ultimi anni il tema della sicurezza degli approvvigionamenti ha assunto una rilevanza determinante ponendo l’esigenza di diversificare rotte e fonti. Stiamo perciò investendo sia in nuove infrastrutture sia nello sviluppo di produzioni interne che riducano la dipendenza dalle importazioni: quindi fonti rinnovabili e, in prospettiva, nucleare – prosegue -. Dopo l’azzeramento delle forniture dalla Russia, con il riorientamento degli approvvigionamenti via tubo (Africa e Azerbaigian) e con l’aumento di GNL, stiamo lavorando sulle infrastrutture, potenziando la capacità di rigassificazione con due nuove unità (Piombino e Ravenna) e rafforzando la linea di trasporto gas adriatica, anche per consolidare il ruolo dell’Italia come hub energetico nel Mediterraneo allargato”.
“Su questo vorrei fare un richiamo diretto alle negoziazioni in corso a Bruxelles nel cosiddetto trilogo (Consiglio, Commissione e Parlamento) sul Regolamento europeo RepowerEU: dobbiamo raggiungere l’obiettivo di eliminazione gas e GNL russo in Europa; al tempo stesso dobbiamo evitare che, per gas e GNL non russo, si creino eccessivi oneri amministrativi e di controllo che potrebbero inficiare liquidità e funzionamento del mercato del GNL con impatti sulla sicurezza energetica e sui prezzi dell’energia – sottolinea Pichetto Fratin -. La diversificazione delle fonti e il conseguente incremento della sicurezza passano anche dagli investimenti nelle interconnessioni. E su questo tengo a sottolineare -visto che oggi parliamo della collaborazione tra Italia e Spagna- che i nostri due Paesi stanno attivamente collaborando nei tavoli di lavoro europei. Mi riferisco alla nuova lista dei progetti di interesse comune del Regolamento per Reti Trans europee per l’Energia TEN-E nonchè al negoziato in corso sulla nuova proposta di Regolamento del Meccanismo per Collegare l’Europa (CEF energia). In questo ci aiuterà l’incremento di risorse europee per il prossimo settennato e ci auguriamo sia sostenuta la proposta spagnola di inserire nell’articolato un riferimento alla necessità di supportare le azioni per integrare il mercato interno dell’energia, porre fine all’isolamento energetico ed eliminare i colli di bottiglia”.
“Inoltre la Commissione sta per adottare il nuovo Pacchetto Europeo sulle Reti, che comporterà la revisione del Regolamento TEN-E, per un mercato energetico connesso ed integrato. Per aumentare accessibilità, sostenibilità e sicurezza energetica, dobbiamo sfruttare tutte le tecnologie e le catene di approvvigionamento a zero emissioni nette e a basse emissioni di carbonio, comprese energie rinnovabili, efficienza energetica, carburanti sostenibili, idrogeno e CCS – spiega ancora il ministro -. Tutto ciò dobbiamo farlo per avere più energia disponibile e avere energia più sicura e pulita. Ma lo dobbiamo fare anche per avere energia a prezzi più sostenibili per le famiglie e per le imprese. Nella accezione sviluppata in ambito IEA e G7, sicurezza energetica non significa solo approvvigionamento, ma anche che l’energia sia garantita a costi accessibili a imprese e famiglie. Sulle fonti rinnovabili che si producono in autonomia la Spagna è avanti, anche grazie ad una geografia più favorevole. Ma anche noi stiamo facendo importanti passi avanti con i nostri programmi di incentivazione. Stiamo finanziando le Comunità Energetiche e favorendo investimenti in fonti rinnovabili delle imprese energivore con il programma Energy Release. Stiamo incentivando lo sviluppo delle fonti rinnovabili attraverso lo schema cosiddetto FERX, che riguarda le fonti rinnovabili che hanno raggiunto un livello di maturità sul mercato e che solo per quest’anno dovrebbe favorire l’installazione di ben 18 GW di capacità nuova o ripotenziata”.
“Dobbiamo però preoccuparci anche del rischio delle dipendenze dai fornitori di tecnologie e di materie prime critiche. Anche in questo Italia e Spagna sono insieme impegnate in Europa a sviluppare filiere autonome. E tengo a ricordare che l’Italia è stato il primo paese a riservare, nel FERX, una quota significativa delle incentivazioni a progetti che utilizzano tecnologie non provenienti dai paesi le cui imprese sono già dominanti sui mercati UE – conclude Pichetto Fratin -. Vorrei chiudere con un riferimento al futuro e quindi al piano che l’Italia ha messo in cantiere con quel richiamato approccio basato su scienza, neutralità tecnologica e sull’obiettivo di una energia accessibile, pulita e sostenibile. Sono orgoglioso che il governo, dall’ultima volta che ci siano riuniti a Barcellona, abbia raggiunto l’obiettivo -un tempo impensabile- di definire e sottoporre al Parlamento un quadro normativo che offra all’Italia un’opzione cruciale rispetto al progressivo aumento della domanda energetica. Sto parlando del disegno di legge delega in materia di energia nucleare sostenibile approvato il 2 ottobre che conferma la visione di un Governo che pensa a famiglie e imprese, affrontando l’emergenza ma anche pianificando il futuro”.

– Foto ufficio stampa Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica –

(ITALPRESS).

Rating, l’Italia migliora: ecco i vantaggi

0

ROMA (ITALPRESS) – Dopo 23 anni Moody’s ha migliorato il rating dell’Italia: questo significa che il nostro Paese ha acquisito affidabilità sul proprio debito pubblico. Ne parla l’economista Gianni Lepre.
fsc/azn

La cappella del Rosario nella chiesa parrocchiale di Cartigliano

(Articolo di Giorgio Ceraso sulla cappella del Rosario a Cartigliano da Vicenza In Centro n.12-dicembre 2025).

La cappella del Rosario nella chiesa parrocchiale di Cartigliano, dedicata agli apostoli Simone e Giuda, contiene due straordinarie opere pittoriche: una tela di Bartolomeo Montagna del 1507- 1510 e un ciclo di affreschi, ultimati nell’anno giubilare 1575, di Jacopo Bassano, coadiuvato dal figlio Francesco. Nel dipinto di Montagna, raffigurante la Madonna col Bambino in trono tra i Santi Giovanni Battista e Simone apostolo, la Vergine, assisa su di un trono di intarsi marmorei, regge il Bambino con la mano destra, mentre nella sinistra stringe un libro. A sinistra uno statuario san Giovanni Battista invita perentoriamente l’astante a contemplare la Madonna, il Bambino e Dio padre, rappresentato nella lunetta a coronamento della tela. A destra, invece, Simone appare assorto nella lettura di un sacro testo, aperto fra le mani. Ai lati della tela e sul soffitto i da Ponte squadernarono una serie di pitture con episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, ennesima prova della valentia dei due artisti. La ristrettezza dello spazio consente di ricordare, al riguardo, solamente un gustoso aneddoto, riportato nel 1648 dal critico Carlo Ridolfi. Poiché Francesco, nell’eseguire la scena della cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso, aveva “fatto le parti pudende ad Eva svelate, le ricoperse il buon vecchio [il padre Jacopo] con un ramo di fronda, dicendo non convenirsi in luogo sacro minima occasione di scandalo”. Un episodio che richiama l’intervento di Daniele da Volterra, incaricato nel 1564 da papa Paolo IV di coprire le parti intime dei personaggi del Giudizio Universale di Michelangelo nella Cappella Sistina, guadagnandosi così il soprannome di Braghettone.
Giorgio Ceraso

Roma, vandalizzata una sinagoga nel quartiere Monteverde

0

ROMA (ITALPRESS) – Vandali in azione alla sinagoga di Monteverde, a Roma dove sono comparse alcune scritte. E’ stata anche imbrattata la targa dedicata a Stefano Gaj Taché, il bambino ucciso nel vile attentato terroristico del 1982.

“La vandalizzazione della sinagoga di Monteverde è un grave atto di antisemitismo che si aggiunge alle numerose e preoccupanti manifestazioni di violenza e intolleranza delle ultime settimane e degli ultimi giorni. Questa azione indegna non colpisce solamente la Comunità Ebraica di Roma, alla quale va la mia più totale solidarietà, ma lacera i sentimenti di concordia e di convivenza dell’intera comunità nazionale”. Lo ha dichiarato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.

“Rivolgo alla Comunità Ebraica la vicinanza mia personale e del Senato della Repubblica per lo spregevole atto di antisemitismo avvenuto alla sinagoga Beth Michael nel quartiere Monteverde Vecchio di Roma. Le scritte “Palestina libera” e “Monteverde antisionista e antifascista” e l’imbrattamento della targa in memoria del piccolo Stefano Gaj Taché, ucciso nel 1982 in un attentato terroristico alla Sinagoga di Roma, sono un gravissimo atto di intolleranza nei confronti delle comunità ebraiche e un oltraggio alla memoria di un bambino di soli due anni. È ferma e netta, dunque, la mia condanna per queste vergognose e inaccettabili azioni che purtroppo continuano a ripetersi sempre più spesso”. Così su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

La battaglia dell’asino

(Articolo di Adriano Bevilacqua sulla battaglia dell’asino da Vicenza In Centro n. 12-dicembre 2025).

Fedele Lampertico nella sua “Storia di Vicenza” ci ricorda le origini di un gustoso proverbio del passato: Padovano impicca l’asino e Vicentino lo dispicca con un pezzo di salsiccia. È questo un detto relativo ad un fatto realmente accaduto all’inizio dell’anno mille sul quale il poeta padovano conte. Carlo Dottori, nel XVI secolo, scriveva anche un celebrato poema. A quel tempo, Giacopo Stretto di Piacenza era podestà di Padova e Bonapace di Brescia detto Bompace, podestà di Vicenza. Erano anni di gioia. Passata la grande paura del Mille e non più mille, era consuetudine di festeggiare il carnevale con gozzoviglie, balli e anche, innalzando ridicoli stendardi, simulare lotte e battaglie.
A Lissaro, una frazione di Mestrino, durante una di queste finte battaglie, i vicentini sotto lo stendardo dell’asino e i padovani sotto lo stendardo del drago, si ritrovarono per festeggiare assieme. Successe che gli animi si riscaldarono eccessivamente. Nella finta battaglia i vicentini persero lo stendardo asinesco.
Tentarono allora di riconquistarlo ma, a poco a poco la finta battaglia divenne cieca e furiosa. Vi furono morti e ferimenti. Ai nostri toccò la peggio e i padovani, con la vittoria,
trasportarono nella loro città il vinto stendardo issandolo nella pubblica piazza.
A maggiore spregio impiccarono in piazza un asino, Di fronte a tale macabra umiliazione, i vicentini allestirono il carroccio della battaglia e fatte grosse bande d’armati, in assetto di guerra, marciarono verso Padova. Intervennero Trevisani e Veronesi quali pacieri. Una guerra iniziata per futili motivi terminò in modo ridicolo. Fu stabilito che i vicentini, per riavere lo stendardo dell’asino, avrebbero distribuito ai padovani alcune salsicce. Fu così che tornò la pace e nacque il simpatico proverbio.
Adriano Bevilacqua

A Bologna restaurate e valorizzate le sculture del Parco intitolato a Pier Paolo Pasolini

0

BOLOGNA (ITALPRESS) – Una squadra di 100 giovani restauratori e comunicatori di beni culturali, impegnati in modo laboratoriale e interdisciplinare con lo stesso obiettivo: lavorare insieme per il restauro e la valorizzazione del complesso di 200 statue dello scultore Nicola Zamboni, all’interno del Parco intitolato a Pier Paolo Pasolini, a Bologna. Uno tra i più vasti della città, con i suoi 16 ettari di estensione nell’area abbracciata dall’imponente complesso abitativo detto “Virgolone”, al Pilastro.

Nel cinquantesimo anniversario dalla scomparsa del grande scrittore e regista (1922-1975), quelle statue rinascono grazie al programma regionale “Tre Istituzioni e un patrimonio”, incentrato in questa quinta edizione (2024/2025) sull’arte pubblica, con il nome “Identitas. La cultura rivela”.

Due anni in cui si è sviluppato un articolato calendario di iniziative, con attività di restauro, studio, valorizzazione e rigenerazione del patrimonio e del suo contesto, l’organizzazione di conferenze con esperti, eventi pubblici e percorsi didattici per incentivare la partecipazione attiva di cittadini, scuole e comunità. Coinvolti in laboratori didattico-formativi oltre cento studentesse e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove questa mattina sono stati illustrati alla stampa i risultati del progetto.

Presenti Gessica Allegni, assessora regionale alla Cultura; Sergio Brancato ed Enrico Fornaroli, rispettivamente presidente e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna; Anna Lisa Boni, assessora Missione Clima, Relazioni Internazionali e Portici Unesco del Comune di Bologna; Adriana Locascio, presidente Quartiere San Vitale e San Donato di Bologna; Giuseppe Antonio Panzardi, dirigente Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna dell’Ambito territoriale di Bologna; Antonella Salvi, ideatrice e referente del programma operativo “Tre Istituzioni e un Patrimonio” per la Regione, Settore Patrimonio culturale, e Camilla Roversi Monaco, coordinamento interno per l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

“Tre Istituzioni e un Patrimonio” poggia su una virtuosa collaborazione tra Enti del territorio: le edizioni biennali del programma sono promosse da oltre un decennio dalla Regione, sviluppate d’intesa con l’Accademia di Belle Arti di Bologna e con il coinvolgimento della terza istituzione che è l’ente “titolare” del patrimonio sul quale si interviene; poi, di volta in volta, entrano in collaborazione nella partnership anche altre istituzioni. In questa edizione il terzo partner è stato il Comune di Bologna assieme al Quartiere San Vitale-San Donato, quali “titolari” del patrimonio “arte pubblica” rappresentato da 200 sculture del parco Pasolini, che è stato individuato in base a criteri di urgenza conservativa e di idoneità logistica e formativa.

“Il programma ‘Tre Istituzioni Un patrimonio’ ideato dalla Regione- afferma l‘assessora regionale Gessica Allegniha portato in oltre dieci anni di attività a risultati straordinari, coinvolgendo centinaia di studentesse e studenti nello studio, nella conservazione e valorizzazione dei beni culturali del territorio, merito dell’originale sinergia che si è creata tra istituzioni come l’Accademia di Belle Arti Bologna e altri Enti coinvolti nelle diverse edizioni. Una collaborazione virtuosa ed efficace da prendere come modello. L’enorme patrimonio artistico e culturale dell’Emilia-Romagna va conservato, tutelato e valorizzato, e farlo insieme, coinvolgendo scuole e comunità locali come è stato fatto anche per il Parco Pasolini, è un modo per mantenerlo ancora più vivo”.

In questa seconda edizione di ‘Tre Istituzioni e un Patrimonio’, il Comune di Bologna ha nuovamente collaborato con Regione e Accademia di Belle Arti per valorizzare il nostro patrimonio, proseguendo lo scambio di competenze avviato con il progetto sui Portici– aggiunge l‘assessora comunale Anna Lisa Boni-. Gli studenti, coinvolti nelle discipline del Restauro e della Comunicazione, hanno potuto approfondire il complesso ma fondamentale lavoro di chi tutela e trasmette il patrimonio alle nuove generazioni. Le sculture di Nicola Zamboni al Parco Pasolini sono così tornate al centro dell’attenzione, riaffermando il loro ruolo di riferimento per la comunità e per l’intera città”.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti con l’edizione 2024/2025 del progetto ‘Tre Istituzioni e un Patrimonio‘- sottolinea il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Enrico Fornaroli-. Questo progetto ha visto il coinvolgimento di oltre cento studenti in attività formative che spaziano dal restauro alla fotografia, dalla comunicazione al design. Ogni cantiere ha offerto agli studenti l’opportunità di lavorare su temi di grande rilevanza culturale, favorendo un approccio interdisciplinare che ha arricchito l’intera esperienza. In particolare, la collaborazione tra i vari dipartimenti ha permesso di creare proposte educative e iniziative che uniscono arte, patrimonio e innovazione”.

“Ogni iniziativa di tutela e recupero del patrimonio artistico e storico del nostro territorio ha un potenziamento immediato con il coinvolgimento delle scuole– sottolinea Giuseppe Antonio Panzardi, dirigente Ufficio Scolastico dell’Emilia-Romagna, ambito territoriale di Bologna-. La salvaguardia di beni architettonici e monumentali assume infatti in tal caso anche un valore educativo e pedagogico, perché responsabilizza quelle generazioni che devono imparare ad amare da subito la ricchezza architettonica delle proprie città, per rispettarne e valorizzarne il grande ruolo culturale e sociale. Il progetto Identitas si inserisce in questo percorso, rispetto al quale l’amministrazione scolastica non può che essere parte attiva e collaborante”.

-Foto Regione Emilia Romagna-
(ITALPRESS).

Meningite B, Gulino “Il vaccino è sicuro e protegge il bambino”

0

CATANIA (ITALPRESS) – “In Italia, la forma più diffusa di meningite è quella causata dal meningococco di tipo B, responsabile non solo della meningite in senso stretto, ma anche di possibili sepsi, le forme più gravi dell’infezione, che possono compromettere l’organismo e persino mettere a rischio la vita. È fondamentale dare ai genitori un messaggio chiaro: il vaccino è sicuro, è importante farlo e serve a proteggere il futuro del proprio bambino”. Lo ha detto, all’Italpress Antonino Gulino, Pediatra di Libera Scelta, a margine di un convegno a Catania.
xo1/f13/mgg/gsl

Meningite B, il ruolo chiave della prevenzione vaccinale

0

CATANIA (ITALPRESS) – La meningite da meningococco B resta una malattia rara, ma capace di provocare conseguenze gravissime. Per questo, la vaccinazione rappresenta uno strumento cardine di prevenzione, nonostante non sia obbligatoria. Ne hanno parlato con l’Italpress Antonino Gulino, Pediatra di Libera Scelta e Gabriele Giorgianni, Responsabile dell’Unità Operativa Attività Vaccinali dell’Asp di Catania a margine di un convegno a Catania.
x01/f13/mgg/gsl

Al via il progetto pilota di educazione stradale del Comune di Venezia

0

VENEZIA (ITALPRESS) – Tre giornate di incontri (oltre a quello odierno, quelli di domani e mercoledì), 5 scuole superiori coinvolte, per un totale di 112 studenti frequentanti le classi quarte e quinte: ha preso il via questa mattina al Centro commerciale “Le Porte” di Mestre, “Dalla teoria alla pista”, il progetto pilota realizzato dalla Polizia locale e dagli Itinerari educativi del Comune di Venezia, in collaborazione con Pgk Karting Network Venezia, con l’obiettivo di abbinare le lezioni di educazione stradale tenute dalla Polizia locale, all’attività pratica, in una pista di go kart.

“E’ fondamentale – ha sottolineato l‘assessore alla Sicurezza, Elisabatta Pesce che ha portato questa mattina il saluto dell’Amministrazione cittadina a docenti del corso e studenti – rafforzare la cultura della sicurezza stradale tra i nostri giovani. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte nei ragazzi: educare significa prevenire: credo profondamente che sia nostro dovere fornire loro strumenti reali per comprendere i rischi della strada e adottare comportamenti responsabili. Solo così possiamo contribuire a costruire una comunità più consapevole e sicura.” 

Il corso prevede due momenti: il primo in aula, in cui gli agenti formatori della Polizia locale di Venezia spiegano ai ragazzi le principali regole in materia di sicurezza stradale, i rischi più frequenti per chi guida e per chi circola sulle strade e i comportamenti da adottare; il secondo in pista, alla guida di un go kart, simulando le potenziali situazioni di pericolo, per rendere l’apprendimento più concreto e pregnante. La Polizia locale oramai da oltre un trentennio promuove corsi di sicurezza stradale negli istituti cittadini di ogni ordine e grado: grazie all’opera di una quarantina di agenti formatori, nell’anno scolastico 2024/2025, sono state tenute 564 ore di lezione di educazione stradale e nautica in 113 scuole, per un totale di 300 classi, con quasi 7000 alunni coinvolti.

-Foto Comune di Venezia-
(ITALPRESS).