Contrà Oratorio dei Servi. L’oratorio fu eretto nel 1600 su disegno dell’Albanese in onore della Compagnia del Santissimo Crocefisso, nata a Vicenza nel 1587 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).
Per due secoli l’oratorio ha funzionato come sede della Pia Associazione, sconsacrato nel 1806, fu acquistato nel 1929 dalla Società Operaia Cattolica che, al pian terreno, l’ha trasformata in una cucina popolare.
Contrà oratorio dei Proti. Anticamente Carpagnon (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).
La denominazione con delibera del Consiglio Comunale 17 ottobre 1888 su proposta del conte Almerigo da Schio.
La strada, lunga appena 85 metri, prende il nome dalla chiesetta (oratorio) dedicato alla Visitazione di 27 Maria Santissima a Santa Elisabetta. L’oratorio appartiene all’Ospizio Proti – Vaienti-Malacarne costruito nel 1656 da Antonio Pizzocaro, ora patrimonio Ipab.
Contrà Muschieria. Lunga 70 metri. È una delle arterie principali del centro storico. L’antico toponimo resiste ancora per tradizione popolare (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr). Il nome Muschieria deriva dalle botteghe dei profumieri e guantari che si trovavano nella viuzza e che vendevano sostanze odorifere e guanti profumati con muschio.
Nel passato furono molti i tentativi di cambiare nome a contrà e piazze; nel 1867 Vicenza si era appena liberata dagli Austriaci che cominciano le proposte di sostituzione dei nomi. La prima di cambiare Via Muschieria in Contrà Cavour fu respinta con ventitre contrari e uno favorevole. Nel 1878 un altro tentativo con Benedetto Cairoli, presidente del Consiglio dei Ministri, fu respinta. Nel 1880 si inaugurò il monumento a Vittorio Emanuele II di Piazza Duomo, alcuni cittadini chiesero che Via Muschieria diventasse: I° Re d’Italia. Proposta respinta
Contrà Motton Pusterla. Lunga 100 metri (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).
Dal 1858 è chiamata Motton Pusterla. La parola Motton indica una strada che è stata rialzata di livello allo scopo di rafforzare le mura in caso di attacco nemico.
Quasi sempre dalla parte opposta si apriva un fossato riempito d’acqua per ostacolare i movimenti del nemico.
Contrà Lodi. Da Cantarane a contrà Busato (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).
Il Pagliarino nelle sue “Croniche di Vicenza” scrive nel secolo XV della famiglia de Lodi. La famiglia Lodi faceva parte del Consiglio Nobile della città e nel 1510 aveva un posto. Antonio de Lodi era un pubblico notaio.
Contrà Jacopo Cabianca. Intitolata con delibera consiliare il 17 ottobre 1888 al poeta, patriota e mecenate Jacopo Cabianca, nato a Vicenza il 10 febbraio 1809, morto a Schiavon il 27 gennaio 1878; la sua dimora cittadina è segnalata da una lapide (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).
Il poeta patriota partecipò attivamente alla difesa di Vicenza del 1848. Scrisse il poema “Torquato Tasso” e alcuni drammi storici: “La sposa di Messina”, “Gaspara Stampa”, “Nicolò Capponi”. Sebastiano Rumor scrisse di lui: «fu marito e padre adorato»
Contrà Giovanni Busato. Laterale di Corso Fogazzaro. Già chiamata Contrà del Soccorso Soccorsetto. Intitolata con delibera consiliare 24 marzo 1899 in onore del pittore e patriota Giovanni Busato (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).
Nato a Vicenza il 1° dicembre 1806, morto a Vicenza il 10 dicembre 1886. Studiò all’Accademia di Belle Arti a Venezia e poi a Roma alla scuola di perfezionamento.
Eseguì il ritratto del Papa Gregorio XVI. Lavorò molto in Italia e all’estero. Gli affreschi esterni della Banca Popolare in Palazzo Thiene sono opera sua. A Santa Corona San Giuseppe, nelle chiesa dei Servi San Luigi Gonzaga, ai Filippini Nostra Signora del Sacro Cuore con Santi in adorazione. La sua salma è tumulata nel famedio.
Contrà Giampietro de’ Proti. Proposta dal conte Almerigo Da Schio, la delibera fu approvata il 17 ottobre 1887 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).
Giampietro de’ Proti, fu ultimo del suo casato, fondatore del pio istituto che porta il suo nome. Nato a Vicenza nel 1345 da Tomaso e Franceschina dal Verme, morto a Vicenza, 30 agosto 1412.
Fu mandato a Venezia per discutere la sottomissione di Vicenza alla Repubblica Serenissima. Fu creato Cavaliere di San Marco.
Contrà Giacomo Zanella. Prolungamento di Contrà Santo Stefano sino a Contrà Apolloni (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr). Intitolata, su proposta di Antonio Fogazzaro, il 18 maggio 1888 per voto del Consiglio Comunale al “cantore della conchiglia”. Giacomo Zanella nato a Chiampo il 9 settembre 1920, morto a Cavazzale il 18 maggio 1888.
Studiò in Seminario a Vicenza e venne ordinato sacerdote il 6 agosto 1843. Nel 1847 ottiene la laurea in Lettere all’Università di Padova. Nel 1853 viene allontanato dall’insegnamento perché liberale e patriota.
Nel 1857 rientra nel mondo della scuola al liceo Foscarini di Venezia e poi al ginnasio di Padova con la carica di Preside. Quando il Veneto nel 1866 fu annesso al Regno d’Italia ottenne la carica di Rettore Magnifico all’Università di Padova.
Nel 1875 fu collocato a riposo, ma la sua attività proseguì con la direzione dell’Istituto delle Dame Inglesi. Nel 1878 si ritirò a Cavazzale nella sua villa a contatto con la natura e l’Astichello. È sepolto nel tempio di San Lorenzo.
Contrà Giacomo Orefice. Già Contra’ della Luna. Lunga 30 metri. Delibera del 5 giugno 1945 Comitato Liberazione Nazionale.
Giacomo Orefice, musicista. Nato a Vicenza il 27 agosto 1865 e morto a Milano il 22 dicembre 1922 (qui la mappa, rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, qui tutti gli articoli, ndr).
Contrà Orefice era denominata un tempo Contrà della Luna, documento 10 aprile 1609, per la presenza di una Osteria con alloggio. Mio padre, negli anni 50, mi portava a mangiare le trippe in quella frequentata osteria.