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Cresce l’attrattiva enogastronomica italiana per i turisti stranieri

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ROMA (ITALPRESS) – La nuova edizione del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano curato da Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico (AITE) e docente all’Università di Bergamo, con il sostegno di Visit Emilia e di Valdichina Living, mette per la prima volta al centro la domanda internazionale. E i risultati, presentati oggi al Bto-Be Travel Onlife di Firenze, del Rapporto che dal 2016 monitora con rigore e continuità l’evoluzione di uno dei segmenti più strategici per il turismo nazionale, confermano l’eccezionale capacità attrattiva del fattore “gusto” tra i viaggiatori internazionali che scelgono l’Italia come destinazione per le proprie vacanze.

Analizzando in modo comparativo i sei mercati esteri più importanti per l’Italia — Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Austria, Svizzera e Francia — il Rapporto 2025 permette di comprendere non solo l’interesse verso il turismo enogastronomico, ma anche le aspettative e le esperienze vissute dai turisti stranieri in Italia. “Capire come ci vedono e come ci vivono è il primo passo per governare il cambiamento, in un settore che continua a crescere a ritmi sostenuti, affermandosi come uno dei segmenti più dinamici dell’economia turistica globale.” spiega Roberta Garibaldi.

LA FONDAMENTALE ATTRAZIONE DEL GUSTO PER GLI STRANIERI

Il Rapporto evidenzia che, negli ultimi tre anni, tra viaggi domestici ed internazionali, la quota di turisti che ha viaggiato per l’enogastronomia varia dal 60% in Regno Unito al 74% in Francia, con un aumento dal 2016 tra i 15 a 28 punti percentuali. E l’Italia è associata principalmente, come destinazione del viaggio, a “cibo e vino”, citati dal 55% dei tedeschi e degli svizzeri/austriaci e dal 54% degli statunitensi; solo tra i francesi che scelgono l’Italia prevalgono i monumenti storici (50%).

Nella scelta della destinazione, contano soprattutto la bellezza del paesaggio rurale (oltre l’80% in tutti i mercati, con un massimo dell’88% in Francia) e la presenza di ristoranti locali (81% in Francia, 79% negli USA). Gli americani attribuiscono più valore a esperienze tematiche (69%) e ristoranti gourmet (59%).

Le principali motivazioni per scoprire l’enogastronomia sono provare nuove esperienze (52% in UK e USA) e arricchire il proprio bagaglio culturale (34% in Francia), seguite da divertimento (36% USA). I francesi si distinguono per vedere l’enogastronomia come occasione per concedersi un lusso (36%), mentre tedeschi e svizzeri/austriaci per immergersi nei paesaggi rurali.

Le regioni più attrattive per i turisti internazionali sono Toscana (69% US/FR; 66% AT+CH), Sicilia (66% FR; 62% US), Sardegna (63% FR) e Puglia (63% FR). Tra le destinazioni enoturistiche prevalgono Chianti (fino al 41% US) ed Etna (fino al 40% FR), a seguire troviamo Montepulciano (42% AT+CH), Montalcino (27% US) e Bolgheri (25% AT+CH). Buone preferenze anche per Cinque Terre (26% AT+CH) e Food Valley dell’Emilia-Romagna (24% US).

Il Rapporto prende poi in considerazione le fonti ispirazionali, con un grande ruolo del tradizionale – i consigli di amici e parenti arrivano a rappresentare il 60% in Germania, UK e USA – e i mezzi scelti per la prenotazione delle esperienze, con i canali digitali che assumono rilevanza soprattutto tra francesi e americani, mentre tedeschi e britannici mostrano una maggiore propensione a decidere sul posto. Cresce l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Tra le esperienze gastronomiche prevalgono i ristoranti locali (68% per i francesi, 71% AT+CH) ma anche gli etnici, poi le visite in cantina (fino al 36% in area AT+CH), seguite da caseifici (34% in Francia) e birrifici (25% FR, 26% US). La disponibilità di spesa: per un pasto tipico la maggioranza si concentra tra 21 € e 60 € (oltre il 50% dei casi in ogni Paese), per i tour in cantina con degustazione prevale la fascia 21–40 € (fino al 35% in area AT+CH), mentre le esperienze in acetaia e nei musei del gusto si collocano per oltre la metà dei rispondenti sotto i 20 €.

Infine, ecco l’intenzione di viaggio in Italia da parte dei turisti stranieri, che nei prossimi tre anni è altissima: la quota “molto probabile + probabile” va dal 55% in Germania al 81% in AT+CH (UK 59%, US 57%, FR 70%); i “molto probabile” toccano il 50% in AT+CH e il 34% in Francia. E l’inclusione di esperienze enogastronomiche nel pacchetto vacanza appare importante: le valutazioni 8–10 arrivano al 62% negli USA, seguite da 38–40% in UK/FRAT+CH e 36% in Germania. Un alto potenziale, oltre al mondo vino, caratterizza l’oleoturismo, con esperienze come le cene negli uliveti (oltre 50% in tutti i mercati) e il turismo della birra.

LE NUOVE TRAIETTORIE DEL TURISMO DEL GUSTO

Dalla ricerca emerge con chiarezza come il turismo enogastronomico stia entrando in una nuova fase. Il viaggiatore di oggi non cerca soltanto il “piatto iconico”, ma un rapporto più profondo con i territori, le persone e le storie che li abitano.

Si osserva un ritorno all’essenziale, fatto di esperienze semplici e radicate nel paesaggio, dove il valore risiede nei gesti dell’ospitalità e nella quotidianità della produzione agricola. Cresce parallelamente l’interesse per forme di intimità gastronomica, come tavoli dedicati, incontri diretti con chef e produttori, degustazioni per piccoli gruppi curate in modo personale.

Si sviluppano inoltre vere e proprie comunità del gusto, dai wine club agli orti condivisi, fino alle cucine partecipate: spazi dove il cibo torna ad essere occasione di relazione e appartenenza. Infine, si rafforza il trend già presente di benessere e longevità, che porta i viaggiatori a scegliere luoghi in cui la qualità della vita, dell’ambiente e dell’alimentazione è percepita come parte integrante dell’esperienza – come accade nelle Blue Zones italiane. In questa prospettiva, l’esperienza enogastronomica evolve: non si tratta più solo di assaggiare un territorio, ma di entrarvi in relazione.

GOVERNANCE E INNOVAZIONE: LA SFIDA DEI TERRITORI

Per accompagnare questo cambiamento, le destinazioni italiane sono chiamate a rafforzare quattro leve chiave:

  • Stewardship territoriale: passare dalla sola promozione alla cura condivisa del territorio e delle sue comunità;
  • Misurazione degli impatti: valutare non solo i flussi, ma gli effetti sociali, culturali e ambientali del turismo;
  • Digitalizzazione e intelligenza artificiale: strumenti indispensabili per migliorare visibilità, personalizzazione e gestione delle presenze;
  • Professionalizzazione delle competenze: soprattutto nelle realtà agricole, artigiane e nelle piccole imprese, che rappresentano l’ossatura del settore.

La competitività non è più determinata dal numero dei visitatori, ma dalla qualità dell’esperienza, dalla capacità di mantenere vivi i territori e dal valore condiviso che il turismo è in grado di generare.

In un’Italia caratterizzata da dinamiche territoriali contrastanti: da un lato le destinazioni iconiche che continuano a registrare elevati flussi turistici, dall’altro borghi e aree interne che faticano a mantenere vitalità economica e sociale. In questi contesti, la progressiva riduzione di servizi e attività produttive locali si accompagna alla perdita di competenze e saperi tradizionali. Il turismo enogastronomico può rappresentare una leva strategica di valorizzazione e rigenerazione: genera valore economico e mette in relazione agricoltura, artigianato, ospitalità e cultura. “Perché questo potenziale si traduca in risultati concreti – sottolinea Garibaldi – è necessario un approccio sistemico che integri politiche di coesione, infrastrutture adeguate, misure fiscali mirate e un rafforzamento delle competenze professionali”.

Un punto cruciale riguarda la comunicazione mirata alle nuove generazioni. Il turismo enogastronomico deve cambiare linguaggio: non servono più brochure e storytelling tradizionali, serve una presenza digitale autentica, visuale, virale. Eppure, solo una minima percentuale di imprese agricole italiane è presente su piattaforme come TikTok o YouTube, mentre sono proprio questi gli spazi dove si forma la percezione del made in Italy tra i giovani di tutto il mondo.

AI, CHI NON APPARE NON ESISTE

Una delle sezioni più innovative del Rapporto è dedicata all’impatto dell’intelligenza artificiale. Già oggi, il 21% dei turisti americani e il 18% dei francesi pianificano il proprio viaggio attraverso piattaforme che la integrano, che diventeranno sempre più importanti non solo in termini di programmazione dell’esperienza, ma anche come mezzi di sostituzione/integrazione delle attuali ricerche online. Questa rivoluzione determina la necessità, per le aziende, di avere le carte in regola per essere selezionate dall’intelligenza artificiale. Se i dati di un’azienda non sono aggiornati o non leggibili dai sistemi AI, quella realtà rischia semplicemente di non esistere digitalmente. Per questo, il Rapporto propone un box operativo – “Dentro o fuori la mappa digitale” – con indicazioni concrete per imprese, DMO e consorzi: uniformare i dati, essere presenti sui portali esperienziali globali (GetYourGuide, Viator, Airbnb Experiences, Musement,…), usare formati strutturati e costruire reti informative condivise. “L’intelligenza artificiale – sottolinea Garibaldi – non è solo un supporto: è la nuova infrastruttura del turismo”. E chi saprà dialogare con essa, mantenendo autenticità e qualità, sarà protagonista della prossima fase.

COMPETENZE E NUOVE PROFESSIONI

Un altro tema chiave riguarda le competenze. Molti produttori agricoli e artigiani, eccellenti nella loro attività, non dispongono però delle conoscenze digitali o turistiche necessarie per aprirsi al mercato dell’esperienza. Per questo, il Rapporto richiama le evidenze del Libro Bianco sulle Professioni del Turismo Enogastronomico (Garibaldi, 2024), che ha identificato figure cruciali come l’hospitality manager, il consulente per il turismo enogastronomico, l’addetto alle visite, il product manager per il turismo enogastronomico ed il curatore di esperienze enogastronomiche. Il futuro passa da una rete di supporto territoriale: consulenti condivisi messi a disposizione da DMO, consorzi e associazioni per accompagnare le piccole imprese nella transizione tecnologica e turistica. “Il nostro tessuto produttivo è fatto di eccellenze piccole ma straordinarie. Dobbiamo permettere loro di diventare parte di un ecosistema più grande, senza snaturarsi ma imparando a essere leggibili nel mondo digitale”, afferma Garibaldi.

UN MODELLO ITALIANO FONDATO SUL VALORE

Le tendenze emerse delineano uno scenario di trasformazione profonda, in cui il turismo enogastronomico si afferma come leva strategica per uno sviluppo più umano, integrato e responsabile, capace di valorizzare i territori non solo come luoghi di consumo, ma come ecosistemi culturali, sociali ed economici in evoluzione. La vera frontiera consiste nell’integrare tre forme di intelligenza — naturale, sociale e artificiale — come componenti complementari di uno stesso ecosistema. È solo dal loro equilibrio che può nascere un modello di sviluppo realmente rigenerativo, in cui il dato dialoga con la natura e le comunità mantengono un ruolo centrale. “il futuro del turismo enogastronomico non si misura più nei volumi, ma nel valore generato — economico, sociale e culturale. In un mondo che tende all’artificiale, l’intelligenza più avanzata potrebbe tornare a essere quella che nasce dalla relazione armonica tra uomo, comunità e natura: il principio che da sempre sostiene il valore profondo della cucina italiana e dei territori che la esprimono. L’Italia ha le risorse per costruire un modello distintivo, in equilibrio tra tradizione e innovazione, tra locale e globale, tra identità e sostenibilità. Un modello capace di restituire significato al viaggio, dignità al lavoro e futuro alle comunità. Il turismo enogastronomico può diventare il laboratorio di un’Italia che unisce impresa, cultura e territorio. Abbiamo tutti gli ingredienti per riuscirci”, conclude Garibaldi.

Interviene su questo Simone Fornasari, Presidente di Visit Emilia, che evidenzia come questi temi sono stati lì sviluppati efficacemente: “Tutta l’Emilia dovrebbe diventare patrimonio dell’umanità. Nelle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia il gusto si è trasformato in cultura, identità e arte. Dal 2015, quando Parma è stata riconosciuta Città Creativa UNESCO per la Gastronomia, abbiamo costruito una rete straordinaria che oggi conta 291 operatori del Food and Wine, 7 ristoranti stellati Michelin e 8 Musei del Cibo. Ogni prodotto DOP e IGP racconta secoli di sapienza: il Parmigiano Reggiano che stagiona lentamente, il Prosciutto di Parma che profuma di aria dolce delle colline, l’Aceto Balsamico Tradizionale che nasce da un’alchimia antica. Per valorizzare questo straordinario patrimonio è disponibile un itinerario in bicicletta che attraversa la Food Valley: 360 chilometri tra Piacenza, Reggio Emilia e Parma, dove pedalare significa immergersi in un ecosistema unico fatto di sapori, borghi medievali e paesaggi che hanno conquistato il mondo. Un’esperienza che trasforma ogni visita in un ricordo indimenticabile”.

Michele Angiolini – Sindaco di Montepulciano, comune capofila della Comunità Ambito Turistico Valdichiana Senese conferma: “Il turismo enogastronomico rappresenta una chiave strategica per lo sviluppo sostenibile dei territori come il nostro, dove la qualità delle produzioni locali, una forte identità culturale e un paesaggio iconico si fondono in modo naturale. I dati del Rapporto confermano una tendenza che da tempo riscontriamo anche nella Valdichiana Senese: i visitatori internazionali cercano esperienze autentiche, legate al gusto ma anche al racconto dei luoghi e delle persone. La sfida è continuare a offrire un turismo di valore e un’esperienza autentica dei nostri luoghi.”

La ricerca è svolta grazie al sostegno di Visit Emilia e di Valdichiana Living, ed è scaricabile gratuitamente dal sito www.robertagaribaldi.it .

– foto ufficio stampa Associazione Italiana Turismo Enogastronomico –

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Al Teatro Toniolo torna Andrea Pennacchi con “Alieni in laguna”

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VENEZIA (ITALPRESS) – Da martedì 11 a giovedì 13 novembre Andrea Pennacchi torna al Teatro Toniolo, ospite del cartellone della Stagione di Prosa, organizzata dal Settore Cultura del Comune di Venezia con Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale, con un nuovo spettacolo, “Alieni in laguna”. Giovedì 13 novembre inoltre, alle ore 17.00 Andrea Pennacchi incontra il pubblico a teatro. L’incontro va prenotato su Eventbrite. Una ballata eco-narrativa sul nostro rapporto con la biodiversità, uno spettacolo musicale epico e ironico che esplora il nostro complesso, squilibrato, a tratti schizofrenico ma imprescindibile legame con le altre specie animali e vegetali del pianeta, invitando il pubblico a riflettere sul concetto stesso di “alieno” e sulla necessità di ridefinire il nostro rapporto con la Natura.

Dall’inaspettato ritorno della fauna nelle città durante il lockdown, partendo da un piccolo giardino condominiale visto come un Eden sporco e contemporaneo, ci si addentra nell’Era della Plasmabilità e dell’Amnesia Ecologica, dove cinghiali, orsi, lupi, granchi blu, lucciole, come spiriti degli antenati che vagano tra i condomini e stirpi di esseri umani da osteria, si confondono in una selva di storie, per riflettere sulle nostre origini e sugli impatti ecologici del nostro vivere. Una narrazione teatrale che fonde realtà e fantasia, storia e biografia, scienza e folklore veneto: “mia nonna, che era un po’ strega, diceva che se gli animali ti entrano nei sogni, vogliono sempre dire qualche cosa”. Biglietti in vendita online su Vivaticket e in biglietteria del Teatro.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

UniCredit nominata migliore banca per il Trade Finance in Germania

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MILANO (ITALPRESS) – UniCredit è stata riconosciuta come Migliore Banca nel Trade Finance in Germania, secondo i dati di Crisi Coalition Greenwich, società internazionale leader in ricerca, benchmarking e analisi finanziaria, parte del gruppo S&P Global. Il rapporto inoltre vede UniCredit al secondo posto a pari merito per quota del mercato trade finance in Europa (con il 27% delle aziende che cita la banca come un importante fornitore di Trade Finance), forte del primo posto in Germania (con il 70%) e del secondo posto in Italia (con l’80%).

Questi dati sottolineano l’ottima performance della banca nel settore negli ultimi anni, consolidandone l’elevata penetrazione di mercato nelle geografie chiave e dimostrandone i progressi compiuti partendo da una solida base qualitativa. I dati si basano su un campione di 522 interviste effettuate da Crisil Coalition Greenwich tra marzo e settembre 2025 ad aziende con un fatturato annuo di oltre 500 milioni di euro situate in Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito. Le interviste misuravano la domanda di prodotti, la qualità della copertura e le competenze in materia di trade finance.

“Nonostante le difficili condizioni di mercato che gravano sul trade finance e sulle industrie europee, è fantastico vedere la fiducia che i nostri clienti continuano a riporre in noi per il loro supporto. In UniCredit, tutto ciò che facciamo mette il cliente al centro e riconoscimenti come questo evidenziano la nostra mentalità vincente. I nostri risultati in Germania sono particolarmente soddisfacenti e dimostrano la nostra capacità di essere leader in questo mercato importante e altamente competitivo”, afferma Francesca Nenci, Responsabile Group Trade & Correspondent Banking di UniCredit.

“Siamo orgogliosi di registrare ancora una volta numeri impressionanti di penetrazione di mercato in Germania e, in particolare, di vedere un crescente apprezzamento per la qualità dei servizi che offriamo, facendo leva sui nostri punti di forza come Gruppo”, afferma Marco Iannaccone, Responsabile Client Solutions di Hypovereinsbank, UniCredit. “La nostra leadership in entrambe le categorie, anche in un mercato in cui il prezzo è più importante che mai per i nostri clienti, testimonia la dedizione del nostro team e la superiore qualità dei nostri prodotti”.

– Foto IPA Agency –

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Toscana, Giani “Assegnazione delle deleghe dopo il prossimo Consiglio regionale”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Abbiamo preso atto che probabilmente il prossimo Consiglio regionale non sarà a breve, ma si svolgerà nell’arco dei 10 giorni previsti dalla legge, e l’assegnazione proprio per legge delle deleghe avverrà dopo che io ho avrò ottenuto, dopo la discussione del programma che ieri ho proposto, l’approvazione da parte del Consiglio. Quindi la giunta per l’assegnazione e le deleghe si terrà nell’arco delle 24 ore successive allo svolgimento del prossimo Consiglio regionale. In quella sede assegnerò le deleghe”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, a margine di un evento in svolgimento alla ex stazione Leopolda a Firenze.

“Allo stato attuale è evidente che ci si orienta verso” l’affidare la delega a “Monia Monni per la sanità, però non vorrei dire oltre perché ritengo che sia necessario un approfondimento forte, trattandosi di una giunta che ha varie novità per poter assegnare bene le deleghe”, ha rivelato. “Il messaggio che do ai toscani è che bisogna avere coraggio e leggere attraverso la giunta la Toscana nuova, quella che sta emergendo, che punta sulle nuove generazioni, e da un ruolo sempre più forte delle donne. Poi ai posteri l’ardua sentenza” ha concluso Giani.

– foto IPA Agency –

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Valutazione tecnica positiva per la candidatura della Cucina Italiana all’Unesco

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ROMA (ITALPRESS) – Un importante traguardo per la cucina italiana: la candidatura alla Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO ha ricevuto una valutazione tecnica positiva dagli organismi consultivi. Il dossier, intitolato “La Cucina Italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale”, è il risultato di un lungo lavoro dell’Ufficio UNESCO del Ministero della Cultura, che ha raccolto dati, testimonianze e documentazione per raccontare al meglio l’unicità della tradizione gastronomica italiana. La candidatura non riguarda un singolo piatto o una ricetta, ma un modello culturale condiviso, fatto di esperienze comunitarie, scelta consapevole delle materie prime, convivialità del pasto, trasmissione dei saperi alle nuove generazioni e rispetto delle stagioni e dei territori. Una tradizione che vive quotidianamente nelle famiglie, nelle comunità locali e nelle comunità italiane nel mondo. “La cucina italiana è una storia collettiva, scritta ogni giorno nelle case, nelle comunità e nei territori. Questo riconoscimento sarebbe un grande motivo di orgoglio per l’Italia intera”, dichiara Gianmarco Mazzi, Sottosegretario del MiC con la delega all’UNESCO. La cucina italiana è un equilibrio tra uomo e ambiente: tutela la biodiversità, valorizza le produzioni locali, favorisce il riuso degli alimenti e promuove abitudini alimentari consapevoli. Riflette il legame tra i paesaggi naturali e le comunità che li abitano, incarnando memoria, quotidianità e cultura dei territori.

Diversamente da altri riconoscimenti gastronomici UNESCO, la candidatura italiana celebra un’intera tradizione culinaria quotidiana, diffusa e non legata a un singolo rito o piatto. La cucina italiana è la “cucina degli affetti”: trasmette memoria, cura, relazioni e identità, raccontando storie di famiglie e comunità attraverso il cibo. Dopo la valutazione tecnica positiva, il dossier sarà esaminato dal Comitato intergovernativo per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO. La decisione finale è attesa durante la sessione del Comitato a New Delhi dall’8 al 13 dicembre. Gli esperti internazionali valuteranno il valore culturale della tradizione italiana, la sostenibilità delle pratiche e la capacità di trasmettere conoscenze alle generazioni future.

– foto IPA Agency –

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Enea stima l’inquinamento atmosferico nei parchi tramite la visibilità

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ROMA (ITALPRESS) – L’indice di visibilità atmosferica nei parchi nazionali italiani come parametro per valutare l’impatto l’inquinamento dell’aria: su questo si basa il progetto “Visibility”, coordinato dall’Arma dei Carabinieri – Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari, al quale partecipa anche ENEA che sta effettuando le analisi sui campioni raccolti. Una centralina misura i principali inquinanti mediante campionamenti – uno ogni tre giorni – della durata di 24 ore. La prima stazione è stata posizionata vicino al lago dei Monaci, nel Parco Nazionale del Circeo (Latina), ed è dotata di campionatori di particolato e analizzatori per gas inquinanti, telecamera panoramica, centralina meteorologica. Qui è stata applicata per la prima volta in Europa la metodologia I.M.PRO.V.E (Interagency monitoring of protected visual environment) adottata per la stima della visibilità dall’Agenzia statunitense EPA – Environment Protection Agency: attraverso l’algoritmo sviluppato dalla Colorado State University, si quantifica un coefficiente, il cosiddetto indice di attenuazione luminosa, che valuta l’impatto degli inquinanti atmosferici sulla nitidezza visiva. La riduzione della visibilità è, infatti, un effetto riconoscibile dell’inquinamento atmosferico.

“Con il progetto ‘Visibility’ intendiamo contribuire a tutelare il paesaggio, una risorsa anche per le generazioni future”, osserva il responsabile scientifico per l’ENEA Ettore Petralia, ricercatore del Laboratorio Modelli e misure per la qualità dell’aria e osservazioni climatiche del Dipartimento Sostenibilità. “Per elaborare l’indice di visibilità atmosferica stiamo eseguendo in laboratorio le analisi chimico-fisiche dei campioni raccolti tra marzo 2021 e agosto 2025”. I risultati preliminari mostrano che, a un incremento dei valori dell’indice di attenuazione luminosa, corrisponde un decremento della visibilità ottica a lunga distanza. Spiega Petralia: “In termini di sorgenti inquinanti, i fattori che incidono negativamente sono sia di origine antropica, come il traffico veicolare e portuale e la combustione da attività domestiche, agricole e industriali, sia di origine naturale, come il trasporto di materiale terrigeno. Invece, i principali composti responsabili di questa riduzione sono quelli legati agli inquinanti di origine secondaria (come l’ammonio nitrato e l’ammonio solfato), cioè non emessi direttamente in atmosfera ma derivanti da reazioni successive”. Dal Parco del Circeo il monitoraggio è stato esteso alle aree montane: i campionamenti sono stati effettuati anche nella Riserva Naturale di Vincheto di Celarda (Feltre, Belluno), gestita dal CUFAA all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti bellunesi.

“Una situazione ambientale – commenta il ricercatore – diversa da quella del Parco del Circeo, poiché si tratta di un’area umida prealpina. Ciò ha consentito di fare ulteriori verifiche sull’applicabilità della metodologia e sull’indice di visibilità”. “Visibility” si inserisce nel quadro più ampio del progetto Ue Life modern (NEC), che vede nuovamente CUFAA nel ruolo di coordinatore ed ENEA come partner. Il progetto punta ad adempiere agli obblighi di riduzione delle emissioni e di monitoraggio degli impatti dell’inquinamento sugli ecosistemi forestali e d’acqua dolce, previsti dalla direttiva europea 2016/2284 NEC (National Emission Ceilings).

– foto ufficio stampa ENEA –

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Duro colpo al clan D’Alessandro, 11 arresti a Castellammare di Stabia

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NAPOLI (ITALPRESS) – Il Servizio Centrale Operativo della Polizia, in collaborazione con la Squadra Mobile di Napoli e il Commissariato di Castellammare di Stabia, hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 11 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso nonché di estorsione, tentata estorsione, detenzione a fine di spaccio di droga, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione camorristica denominata clan D’Alessandro, operante sul territorio di Castellammare di Stabia.

Dieci persone sono finite in carcere ed una agli arresti domiciliari. Tra gli arrestati figura anche Pasquale D’Alessandro, 54 anni, che dal 2023 dopo essere tornato in libertà, con i fratelli in carcere, avrebbe assunto la guida dell’omonimo clan. Nel corso delle indagini sarebbero stati individuati vari episodi di estorsione ai danni di alcuni operatori commerciali, prevalentemente nel settore edilizio. Il clan avrebbe usato una “cassa comune” per pagare i membri dell’organizzazione e aiutare economicamente le famiglie dei detenuti. Questa cassa sarebbe stata alimentata con i cospicui proventi delle attività illecite, come dimostrano i sequestri di denaro fatti durante le indagini.

– foto screenshot video Polizia di Stato –

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Delusione Ferrari in Brasile, i piloti reagiscono sui social. Leclerc “Daremo tutto, come sempre”, Hamilton “Non mi arrenderò”

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ROMA (ITALPRESS) – “È importante che i piloti si concentrino a guidare e parlino meno. Davanti a noi abbiamo gare importanti e non è impossibile ottenere il secondo posto“. Così ieri mattina John Elkann dopo il complicatissimo Gp del Brasile per la Ferrari.

Charles Leclerc e Lewis Hamilton hanno affidato ai social le loro considerazioni, due risposte indirette al richiamo del presidente di Stellantis. “Weekend molto difficile a San Paolo. È deludente tornare a casa con quasi zero punti per la squadra in un momento critico della stagione e con la lotta per il secondo posto nel campionato costruttori ancora aperta. Da ora in poi la strada è in salita ed è chiaro che solo l’unità può aiutarci a ribaltare la situazione nelle ultime tre gare. Daremo tutto, come sempre”, le parole di Leclerc che richiama alla coesione di gruppo, garantendo il consueto massimo impegno. “Sostengo il mio team. Sostengo me stesso. Non mi arrenderò. Né ora, né mai. Grazie sempre Brasile”, il post di Lewis Hamilton.

– foto IPA Agency –

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Cina: missione di rientro degli astronauti di Shenzhou-20 procede senza intoppi

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PECHINO (ITALPRESS/XINHUA) – I preparativi per la missione di rientro dell’equipaggio della Shenzhou-20 stanno procedendo in modo ordinato e secondo i piani, ha annunciato martedì la China Manned Space Agency (CMSA). Dopo il rinvio della missione di rientro, sono stati attivati immediatamente i piani e le misure di risposta d’emergenza, e sono state condotte analisi di simulazione complete, test e valutazioni di sicurezza della navicella spaziale con equipaggio Shenzhou-20, per studiare il piano di attuazione del ritorno dell’equipaggio, ha riferito la CMSA. Tutti i sistemi stanno effettuando test congiunti rigorosi come richiesto, mentre vengono eseguite revisioni sullo stato dei prodotti chiave e conferme di qualità. Allo stesso tempo, il sito di atterraggio sta svolgendo esercitazioni complete per prepararsi al ritorno dell’equipaggio. La combinazione della stazione spaziale funziona normalmente e ha la capacità di ospitare due equipaggi contemporaneamente in orbita. L’equipaggio della Shenzhou-20 svolge regolarmente le proprie attività a bordo e collabora con quello della Shenzhou-21 nello svolgimento di esperimenti scientifici in orbita, ha aggiunto l’agenzia.

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Anziana investita e uccisa a Pordenone, agganciata e trascinata per 20 metri

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PORDENONE (ITALPRESS) – Incidente mortale, nella tarda serata di ieri, a Pordenone, dove è deceduta una donna di 75 anni. La vittima, secondo gli agenti della Polizia locale, sarebbe stata agganciata e trascinata per circa 20 metri. Rintracciato dai vigili urbani, il 32enne alla guida ha dichiarato di non essersi accorto di nulla.

Con l’assenza sulla vettura di segni riconducibili a urti, l’ipotesi degli investigatori è che la donna abbia avuto un malore e sia caduta a bordo strada, prima di essere agganciata dall’auto.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).