venerdì, Novembre 28, 2025
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“Il patrimonio che vive”, due giorni di dibattito ed esperti a confronto a Trento

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TRENTO (ITALPRESS) – Sottolineare il grande valore del Patrimonio Culturale Immateriale: riti, carnevali, rievocazioni, prodotti tipici, sagre ed eventi che rendono unica e ricca l’Italia in ogni regione, angolo e piccolo centro. È questo l’obiettivo principale dell’evento “Il patrimonio che vive”, organizzato da Federazione trentina Pro Loco e Fondazione Pro Loco Italia nel weekend a Trento.

In due spazi significativi della città, sabato nella sala Marangonerie del Castello del Buonconsiglio e domenica nella sala Falconetto di Palazzo Geremia, sono stati organizzati tavoli di lavoro con la presenza di esperti di rilievo nazionali che si sono succeduti su tematiche che riguardano il Patrimonio Culturale Immateriale, ricchezza che va valorizzata, preservata, narrata e conservata.

Presenti il presidente di Fondazione Pro Loco Italia e presidente di UNPLI, Antonino La Spina, la vicepresidente di Fondazione Pro Loco Italia e presidente Federazione trentina Pro Loco, Monica Viola accolti da numerose autorità locali. Tra i relatori hanno dato il loro contributo Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio, Vincenzo Santoro, responsabile del Dipartimento Cultura, Turismo e Agricoltura dell’Anci, Armando Tomasi, direttore del METS (Museo Etnografico trentino), l’antropologo Nicola Martellozzo, Irene Fratton, dell’Istituto Culturale Mocheno e Gabriele Sepio, giurista esperto di Terzo settore.

Presente anche la conduttrice Adriana Volpe – volto del nuovo format RAI che racconta i territori “Linea Verde Tradizioni”, realizzato in collaborazione con UNPLI che ha portato la propria testimonianza su quanto sia importante narrare le peculiarità dei piccoli centri, dare risalto alle tipicità locali e preservare la cultura dei territori in ogni parte d’Italia. L’evento è stata anche l’occasione di assistere all’esibizione di due esempi di Patrimonio Culturale Immateriale: il coro voci trentine e una rappresentanza del Carnevale di Valfloriana.

Antonino La Spina, presidente di Fondazione Pro Loco Italia, sottolinea che “il Patrimonio che vive organizzato a Trento è stato un momento proficuo di confronto con istituzioni, aziende e soprattutto un modo per raccontare e valorizzare ancora una volta il grande lavoro che le Pro Loco fanno sui territori. L’evento è stato l’occasione anche per fare il punto sui risultati fino ad ora ottenuti con il Censimento del Patrimonio Culturale Immateriale e il portale Radici Culturali che ad oggi ha raggiunto la soglia di oltre 20 mila elementi censiti. Un lavoro senza fine che cresce grazie al contributo delle Pro Loco e che rappresenta il progetto di punta della Fondazione Pro Loco Italia”.

Per Monica Viola, presidente Federazione trentina Pro Loco:E’ stato un orgoglio come Federazione pro loco ospitare questo appuntamento, siamo soddisfatti di essere riusciti ad aver coinvolto relatori di alto livello che hanno portato stimoli che sicuramente arricchiranno le motivazioni del nostro fare”.

All’evento hanno dimostrato coinvolgimento e vicinanza le istituzioni locali che hanno sottolineato il grande lavoro fatto dalle Pro Loco per la rivitalizzazione e la promozione del territorio.

Secondo Claudio Soini, presidente del Consiglio provinciale: “Il Trentino vanta un patrimonio immateriale ricchissimo, che costituisce l’ossatura su cui poggia anche lo stesso patrimonio materiale. In questo frangente l’attività delle Pro Loco è fondamentale per riuscire a preservare queste specificità: per questo è grande il valore di questo evento che contribuisce a creare consapevolezza nel pubblico dell’importanza della loro azione in questo”.

Roberto Failoni, assessore Provinciale al turismo, aggiunge: “Come Provincia non smetteremo mai di sottolineare e rimarcare l’importantissimo ruolo delle Pro Loco per il turismo e per le nostre comunità al punto da avere stanziato ulteriori finanziamenti per le Pro Loco che organizzano grandi eventi di rilevanza sovralocale. Spesso le Pro Loco sono considerate soltanto nel momento delle feste paesane, ma fanno molto altro e grazie al loro operato fatto di relazioni sul territorio forniscono un aiuto fondamentale al turismo trentino. Ringrazio la Federazione delle Pro loco trentine per il lavoro straordinario svolto per far capire il ruolo cruciale delle Pro loco all’interno del sistema turistico trentino. Se ogni attore dà il proprio contributo riusciremo nel tempo ad avere un’attrattività unica in Italia. Grazie, quindi, a tutte le Pro Loco trentine e ai tanti volontari coinvolti, sempre più competenti e, per il loro operato quotidiano, sempre più simili a degli eroi”.

Le autorità presenti hanno sottolineato come il valore dei Patrimoni Culturali Immateriali riguardi ambiti profondamente diversi: sia quello turistico ed economico, ma soprattutto quello sociale e relazionale diventando un ponte tra generazioni e strumenti per la creazione di legami per le comunità. Un altro aspetto che è emerso è che la fragilità di questi patrimoni, spesso dati per scontati dalle stesse comunità, necessiti di un’azione di educazione e formazione.

Rientra proprio in questa progettualità il lavoro di Fondazione Pro Loco Italia che si concretizza sia in occasioni come questa due giorni, sia nel lavoro del Censimento del Patrimonio Culturale Immateriale, che invita il pubblico a contribuire a preservare questi patrimoni attraverso il portale online radiciculturali.it.

Dal Trentino, regione connotata dalla presenza diffusa di patrimoni legati a specifiche identità territoriali, parte quindi un percorso di sensibilizzazione condivisa per coinvolgere le Pro Loco, le aziende, le istituzioni e il grande pubblico in azioni concrete di sostegno delle progettualità proposte dalla Fondazione Pro Loco Italia.

-Foto ufficio stampa UNPLI-
(ITALPRESS).

Armi nucleari, Mattarella “Nuovi dottor Stranamore all’orizzonte”

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BERLINO (GERMANIA) (ITALPRESS) – “Nuovi “dottor Stranamore” si affacciano all’orizzonte, con la pretesa che si debba “amare la bomba”. Il Trattato del 1997 che mette al bando gli esperimenti nucleari non ha visto ancora la ratifica da parte di Cina, India, Pakistan, Corea del Nord, Israele, Iran, Egitto, Stati Uniti, mentre la Russia ha ritirato la sua nel 2023. Il rispetto, sin qui, delle prescrizioni che contiene, non attenua la minaccia incombente”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Bundestag, nel suo intervento alla cerimonia della “Giornata del lutto nazionale”, a 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. “Si odono dichiarazioni di altri Paesi su possibili ripensamenti del rifiuto dell’arma nucleare. Emerge, allora, il timore che ci si addentri in percorsi ad alto rischio, di avviarsi ad aprire una sorta di nuovo vaso di Pandora – aggiunge il capo dello Stato -. Tutto questo viene agevolato dal diffondersi, sul piano internazionale, di un linguaggio perentorio, duramente assertivo, che rivendica supremazia. Porta soltanto a sofferenze e a divisioni rottamare i trattati, le istituzioni edificate per porre riparo a violenze che nelle nostre società nazionali consideriamo reati e censuriamo severamente, comportamenti che taluno pretende siano legittimi nei rapporti internazionali. Va ribadito con risolutezza: la sovranità di un popolo non si esprime nel diritto di portare guerra al vicino. La volontà di avere successo di una nazione non si traduce nel produrre ingiustizia”.

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Fonte video: Quirinale

Mattarella “All’orizzonte nuovi Dottor Stranamore che amano la bomba”

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BERLINO (GERMANIA) (ITALPRESS) – “La pace non è frutto di rassegnazione di fronte alle grandi tragedie. Ma di iniziative coraggiose, di persone coraggiose. In questi decenni tanti attori della comunità internazionale – e tra essi l’Unione Europea – con ostinazione e non senza fatica, hanno perseguito la pace, che si nutre del rispetto dei diritti umani fondamentali”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Bundestag, nel suo intervento alla cerimonia della “Giornata del lutto nazionale”, a 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
“Perchè, se vuoi la pace, devi costruirla e preservarla. La cooperazione tra Stati, istituzioni, popoli è la sola misura che può proteggere la dignità umana – prosegue il capo dello Stato -. Sono le istituzioni multilaterali come le Nazioni Unite, la Corte Penale Internazionale, le missioni di pace, le agenzie umanitarie a concorrere alla impegnativa e affascinante fatica della costruzione di una coscienza globale. Il multilateralismo non è burocrazia, come, invece, asseriscono i prepotenti: è l’utensile che raffredda le divergenze e ne consente soluzione pacifica; è il linguaggio della comune responsabilità. E’ la voce che richiama al valore della vita di ogni singola persona, contrapposta all’arroganza di chi vorrebbe far prevalere la logica di una spregiudicata presunta ragion di Stato, dimentica che la sovranità popolare appartiene, appunto ai cittadini. La sovranità è dei cittadini e non a un Moloch impersonale che pretenda di determinarne i destini. E’ uno strumento di difesa che gli abitanti del pianeta possono opporre alla logica della sopraffazione di chi – sentendosi momentaneamente in posizione di vantaggio – si ritiene legittimato a depredare gli altri”.
“Nuovi “dottor Stranamore” si affacciano all’orizzonte, con la pretesa che si debba “amare la bomba” – afferma ancora Mattarella -. Il Trattato del 1997 che mette al bando gli esperimenti nucleari non ha visto ancora la ratifica da parte di Cina, India, Pakistan, Corea del Nord, Israele, Iran, Egitto, Stati Uniti, mentre la Russia ha ritirato la sua nel 2023. Il rispetto, sin qui, delle prescrizioni che contiene, non attenua la minaccia incombente. Si odono dichiarazioni di altri Paesi su possibili ripensamenti del rifiuto dell’arma nucleare. Emerge, allora, il timore che ci si addentri in percorsi ad alto rischio, di avviarsi ad aprire una sorta di nuovo vaso di Pandora. Tutto questo viene agevolato dal diffondersi, sul piano internazionale, di un linguaggio perentorio, duramente assertivo, che rivendica supremazia. Porta soltanto a sofferenze e a divisioni rottamare i trattati, le istituzioni edificate per porre riparo a violenze che nelle nostre società nazionali consideriamo reati e censuriamo severamente, comportamenti che taluno pretende siano legittimi nei rapporti internazionali. Va ribadito con risolutezza: la sovranità di un popolo non si esprime nel diritto di portare guerra al vicino. La volontà di avere successo di una nazione non si traduce nel produrre ingiustizia. La guerra di aggressione è un crimine. Va riaffermato senza cedimenti, l’insegnamento di Norimberga: “se riusciremo a imporre l’idea che la guerra di aggressione è la via più diretta per la cella di una prigione e non per la gloria, avremo fatto un passo per rendere la pace più sicura”. Sono parole di Robert Jackson, procuratore di quel Tribunale. Tocca a noi, tocca anche a noi. Tocca ai nostri popoli, uniti nella sofferenza della responsabilità dell’ultima guerra mondiale, e capaci oggi di essere uniti nella costruzione di un futuro di pace e di progresso – sottolinea il capo dello Stato -. Tocca alla Repubblica Federale Tedesca, tocca alla Repubblica Italiana – come a tutti nella comunità internazionale – opporre la forza del diritto alla pretesa preminenza della forza delle armi. Considero questa giornata anche un invito a riflettere, insieme, sul percorso straordinario che le nostre due Repubbliche hanno compiuto, fianco a fianco, per costruire – in questi ottant’anni – un mondo migliore, partendo dall’Europa. Per avere raggiunto l’approdo della saggezza nella vita internazionale e dell’autentico coraggio. Per essere davvero “grandi”. Perchè questo siamo divenuti in questi decenni, abbracciando la causa dell’unità europea. Abbiamo saputo dar vita a un’area di pace, di libertà, di prosperità, di rispetto dei diritti umani, che non ha precedenti nella storia. Con la lucidità del coraggio di chi chiedeva di voltare pagina e si adoperava per farlo”.
Secondo Mattarella “l’Unione Europea, nata dalle rovine della guerra, ha saputo farsi portatrice del multilateralismo al servizio della pace. E’ una responsabilità che si accentua oggi. In questa preoccupante congiuntura internazionale. E’ un ruolo storico: i precursori perseguirono l’unità quando non esisteva, contro ogni esperienza precedente. I Paesi europei hanno dimostrato di avere coraggio. I leader europei hanno dimostrato di avere coraggio. Non lasciamo che, oggi, il sogno europeo – la nostra Unione – venga lacerato da epigoni di tempi bui. Di tempi che hanno lasciato dolore, miseria, desolazione. Questo dovere ci compete. A ogni generazione il suo compito. Lo dobbiamo ai caduti che oggi ricordiamo. Lo dobbiamo ai nomi scritti sulle pietre d’inciampo delle nostre città. Lo dobbiamo al prezioso lavoro di conservazione della memoria del Volksbund. Lo dobbiamo, infine, ai nostri giovani, che hanno diritto a un mondo sicuro, diverso e migliore di quello di guerra e dopoguerra. Con questo spirito, mi sento pienamente partecipe della Giornata del lutto nazionale. Le ferite del passato dell’umanità non possono essere eliminate, ma da esse deriva l’impegno comune per l’avvenire, per un’azione che assuma come misura l’autentica nostra umanità. La nostra consegna: Mai più. Nie wieder”, conclude il presidente della Repubblica.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

Binaghi “Atp Finals confermano passione italiani per tennis”

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TORINO (ITALPRESS) – “Se avessimo avuto un palazzetto grande il doppio lo avremmo riempito ugualmente. La passione italiana per il tennis è incontenibile, cresce anno dopo anno ma cosa ci si dovrebbe aspettare visti i risultati così clamorosi dei nostri giocatori e delle nostre giocatrici”. Angelo Binaghi, presidente Fitp, non può che essere soddisfatto dell’edizione 2025 delle Atp Finals a Torino. “Siamo stanchi ma anche molto felici, tutti ci dicono che sono diventate una manifestazione straordinaria, in totale simbiosi col territorio”, ha aggiunto.

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Mattarella “Il multilateralismo non è burocrazia”

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BERLINO (GERMANIA) (ITALPRESS) – “Il Diritto internazionale umanitario, argine alla disumanità della guerra, è messo in discussione dai fatti. Ma nessuna “circostanza eccezionale” può giustificare l’ingiustificabile: i bombardamenti nelle aree abitate, l’uso cinico della fame contro le popolazioni, la violenza sessuale”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Bundestag, nel suo intervento alla cerimonia della “Giornata del lutto nazionale”, a 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. “La caduta della distinzione tra civili e combattenti colpisce al cuore lo stesso principio di umanità – prosegue il capo dello Stato -. È l’applicazione sistematica della ignobile pratica della rappresaglia contro gli innocenti. Colpisce l’ordine internazionale, basato sul principio del rispetto tra i popoli e del riconoscimento dell’orrore della guerra, oggi aggravata dal continuo irrompere di nuove armi”.
Per Mattarella “il multilateralismo non è burocrazia, come, invece, asseriscono i prepotenti: è l’utensile che raffredda le divergenze e ne consente la soluzione pacifica; è il linguaggio della comune responsabilità”.

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Fonte video: Quirinale

Mattarella “Italia e Germania diventate grandi nell’impegno per pace e unità”

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BERLINO (GERMANIA) (ITALPRESS) – “Tocca alla Repubblica Federale Tedesca, tocca alla Repubblica Italiana – come a tutti nella comunità internazionale – opporre la forza del diritto al preteso diritto della forza”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Bundestag, nel suo intervento alla cerimonia della “Giornata del lutto nazionale”, a 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. “Considero questa giornata anche un invito a riflettere, insieme, sullo straordinario percorso che le nostre due Repubbliche hanno compiuto, fianco a fianco, per costruire in questi ottant’anni un mondo migliore, partendo dall’Europa. Per avere raggiunto l’età della saggezza nella vita internazionale e dell’autentico coraggio. Per essere finalmente “grandi” – prosegue Mattarella -. Perché questo siamo divenuti in questi decenni, abbracciando la causa dell’unità europea. Abbiamo saputo dar vita a un’area di pace, libertà, prosperità, rispetto dei diritti umani, che non ha paragoni nella storia”.

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Fonte video: Quirinale