venerdì, Novembre 21, 2025
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Ansie sociali e pressioni sul futuro, in Italia 54mila adolescenti Hikikomori

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MILANO (ITALPRESS) – Il termine Hikikomori viene dal giapponese: Hiku vuol dire tirare indietro, ritirarsi, e Komoru rinchiudersi, isolarsi. Con Hikikomori si indica un fenomeno di ritiro sociale volontario e prolungato: persone prevalentemente giovani che si isolano nella loro casa, spesso nella propria stanza, ed evitano relazioni sociali significative, l’uscita di casa, la frequentazione della scuola o del luogo di lavoro. I contatti con il mondo sono limitati e spesso mediati dal web o dai dispositivi digitali: si ritiene che oggi gli adolescenti Hikikomori in Italia siano circa 54mila, ma addirittura 100mila i giovani adulti: considerando tutte le fasce d’età e tutti i livelli di gravità, la stima sale a 200mila persone colpite. “Gli Hikikomori sono soprattutto maschi compresi tra 13 e 17 anni: nella nostra associazione arrivano soprattutto dal nord Italia, ma in realtà sono presenti un po’ in tutta la penisola; abbiamo circa 4mila genitori che afferiscono ai nostri gruppi di aiuto”, ha dichiarato Marco Crepaldi, psicologo e fondatore di Hikikomori Italia, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.

Nel tracciare l’identikit di un Hikikomori classico, Crepaldi evidenzia come “Parliamo spesso di giovani che abusano delle nuove tecnologie, ma si isolano principalmente per ansie sociali come la difficoltà a integrarsi con i coetanei. Ci sono diverse ipotesi sul perché la prevalenza sia maschile: probabilmente quella più realistica è che gli uomini chiedono meno aiuto e, siccome uno dei problemi degli Hikikomori è non ammettere di avere un problema, probabilmente gli uomini hanno più vergogna ad aprirsi, esprimere emozioni e chiedere aiuto ai genitori”. Diverse le motivazioni che possono spingere i giovani a diventare Hikikomori: “Sicuramente esistono, a livello sia macro sociale che familiare, delle cause relative a questo ritiro prolungato – sottolinea lo psicologo -. La causa madre sembra essere questa sensazione che i giovani di oggi provano in merito alle pressioni sul futuro, sulle aspettative sia dei genitori sia trasmesse tramite i social e il confronto sociale. Il ritiro di un Hikikomori è un modo per sfuggire dagli occhi della società e spesso anche della famiglia, perché poi alcuni di loro rimangono in camera da letto senza mai uscire: ci sono altre concause, come la paura e l’incertezza per il futuro, la percezione della società come negativa e pessimistica, o come i meccanismi di protezione e idealizzazione dei genitori nei confronti dei figli”.

Per Crepaldi “il Covid-19 ha accelerato un po’ tutti i disturbi di origine psicologica, in particolare quelli sociali: anche gli Hikikomori sembrano essere aumentati. In Italia non abbiamo ancora dati oggettivi a livello nazionale, ma in Giappone sappiamo che sono aumentati del 20% proprio per cause legate alla pandemia e al lockdown: sicuramente il Covid ha accelerato l’isolamento di molti e favorito la cronicizzazione di altri, perché ovviamente ha spinto molti a iniziare il ritiro. Se un giovane è ancora nella fase che precede l’abbandono scolastico gli si può ancora parlare e trovare insieme modalità alternative per tornare in aula: una volta arrivato il burnout le difficoltà sono maggiori”. Un rebus l’approccio da adottare in queste circostanze: il suggerimento di Crepaldi è “evitare approcci coercitivi come staccare Internet, minacciare, portare fuori con la forza: non funzionano, perché questi ragazzi hanno paura e se li approcciamo in questo modo scapperanno anche da noi, rischiando di farsi del male”.

“Gli amici – ha aggiunto – spesso possono intervenire per dare un contributo, ma gli Hikikomori spesso scappano anche da loro perché si sentono derisi o non all’altezza: spesso sono anche neurodivergenti, quindi con forme di autismo, e non riescono a trovare nessuno che li capisca; per questo vanno anche online, perché cercano qualcuno che sia simile a loro. Le forzature andrebbero evitate nel momento in cui non c’è un’alleanza tra genitore e figlio: se quest’ultimo sente la presenza di amici, parenti e psicologi come un’imposizione tutto ciò non è utile a risolvere il problema; il primo step è che i giovani ammettano dinanzi alle famiglie di stare male, da lì si può provare a innescare un aiuto”. Lo psicologo si sofferma poi sul lavoro che la sua associazione svolge per trovare soluzioni al fenomeno: “Hikikomori Italia lavora soprattutto con le famiglie: abbiamo un’associazione di genitori molto nutrita in tutto il paese, non è solo presa in carico ma anche attivismo in quanto i nostri genitori vanno a portare le loro testimonianze nelle scuole e nei Comuni; si devono sentire parte in causa del processo di cambiamento. A loro offriamo aiuto, anche attraverso psicologi che collaborano con noi e seguono questi gruppi: il nostro primo obiettivo è aiutare i genitori a capire come rapportarsi con i figli, 8 richieste di aiuto su 10 ci arrivano dalla famiglia in un momento in cui il figlio è in fase di negazione e non accetta alcun tipo di aiuto; se invece a contattarci è il ragazzo o la ragazza che si sono ritirati, offriamo loro psicologi che si sono formati internamente e mettono a disposizione consulenze psicologiche online gratuite sia individuali che di gruppo”.

“È un disagio – ha evidenziato – che tende molto facilmente alla cronicizzazione: l’Hikikomori può durare tutta la vita, in Giappone esistono casi di isolamento che perdurano da 20-30 anni. È uno scenario che si autoalimenta: più si sta isolati, più si fa fatica a uscirne. Ogni caso è diverso dagli altri: ai genitori consiglierei di iniziare un percorso psicologico anche familiare, dal momento che il problema riguarda non il singolo ma la famiglia; i genitori possono partecipare agli incontri ancor prima che il figlio decida di farlo, in modo da capire cosa abbia rotto quest’alleanza”. La riflessione finale è sul ruolo della scuola, che secondo Crepaldi “deve sensibilizzarsi anche su chi ha un carattere più fragile, come chi subisce bullismo, e cominciare a studiare delle forme alternative: oggi molti ragazzi non riescono ad andare a scuola ma vorrebbero continuare a studiare, ci sono istituti che stanno sperimentando degli spazi protetti per i ragazzi. La scuola, a mio modo di vedere, deve essere flessibile e comprensiva: molte ancora approcciano il problema chiedendo al genitore di ritirare il figlio e questo di solito favorisce l’isolamento”.

– foto tratta da video Medicina Top –

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Santanchè “L’industria del turismo è un acceleratore economico e un vettore identitario”

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RIAD (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – “L’industria del turismo è di fondamentale importanza per ogni Nazione, non solo sul versante economico ma anche per i significativi risvolti sociali. È il comparto che più di tutti rappresenta le nostre identità, le nostre comunità locali, e noi dobbiamo rafforzare questa visione. La visione di un’industria che è tra le più trasversali: turismo vuol dire viaggi, trasporti, infrastrutture; vuol dire dare impulso alla crescita complessiva di una Nazione ed esserne un grande acceleratore. E il turismo è anche un ponte di pace. Andando in giro per il mondo si conoscono altre culture, si conoscono altre città, e per noi esseri umani è importantissimo imparare a vedere il mondo con occhi sempre nuovi”. Queste le parole del ministro del Turismo Daniela Santanchè in apertura dei lavori di Tourise, la piattaforma sul futuro del turismo mondiale, in corso a Riad.

– foto ufficio stampa Ministero del Turismo –

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Incendio alla periferia di Roma in un edificio occupato. Un ferito in codice rosso, si è lanciato dai piani alti per sfuggire alle fiamme

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ROMA (ITALPRESS) – Un uomo è stato tratto in salvo ed è in codice rosso in ospedale, dopo che un incendio si è sviluppato in un edificio abbandonato e poi occupato a Tor Sapienza, alla periferia Est di Roma. La struttura fa da rifugio a 150 – 200 senzatetto. L’allarme è scattato intorno alle 7:20. Sul posto, in via Cesare Tallone, stanno operando diverse squadre dei Vigili del fuoco.

La struttura, occupata, è stata evacuata. Sono in corso operazioni di soccorso e verifica della presenza nella struttura di eventuali persone coinvolte. I vigili del fuoco stanno portando fuori persone con l’autoscala: un uomo per mettersi in salvo si è lanciato da uno dei piani alti, ferito è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Sandro Pertini.

– foto ufficio stampa Vigili del Fuoco –

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Controlli a tappeto dei Carabinieri a Catanzaro, trovata droga nascosta in un parco

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CATANZARO (ITALPRESS) – Vasta operazione dei Carabinieri di Catanzaro che hanno passato al setaccio parchi, piazze e attività commerciali cittadine. In tutto sono scesi in campo oltre 50 Carabinieri che hanno eseguito perlustrazioni e posti di controllo nel quartiere Gagliano, tra via Tommaso Campanella e via Smaldone.

Durante i controlli, il protagonista è stato il cane antidroga Batik, una femmina di pastore belga, in forza al Nucleo Cinofili, che, grazie al suo fiuto, ha consentito di rinvenire circa 30 grammi di hashish. Rovistando tra alcuni rifiuti presenti nei pressi dei bagni pubblici del parco di Mater Domini, l’attenzione del cane è stata attirata da alcuni calcinacci abbandonati. Pochi attimi e Batik ha iniziato a scavare, fino a trovare la droga nascosta in un involucro di plastica. Era occultata in modo da sfuggire ai controlli, ma non al naso infallibile di Batik. La sostanza è stata sequestrata a carico di ignoti. Le numerose pattuglie hanno poi controllato un centinaio di persone e oltre ottanta veicoli, ponendo una particolare attenzione al rispetto delle norme del Codice della Strada. Sei le sanzioni per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza ed un veicolo sottoposto a sequestro, perché privo della copertura assicurativa.

Parallelamente, i Carabinieri della Stazione di Catanzaro Gagliano, in collaborazione con il Nucleo Ispettorato del Lavoro e del personale dell’Asp di Catanzaro, hanno eseguito approfonditi controlli in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, igiene e sicurezza alimentare presso alcuni bar e ristoranti. In particolare, in un bar del centro cittadino è stato riscontrata la presenza di un lavoratore irregolare e di altri quattro che non erano stati sottoposti alla sorveglianza sanitaria e alla formazione obbligatoria in materia di sicurezza. Le verifiche, inoltre, hanno consentito di accertare diverse violazioni alle norme igieniche e sulla tracciabilità degli alimenti. Per tali irregolarità, è scattata la sospensione dell’attività commerciale. Sono state complessivamente contestate sanzioni per oltre 20 mila euro.

– foto ufficio stampa Carabinieri –

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Usa, il Senato approva la misura per porre fine allo shutdown

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Il Senato americano ha approvato la misura per porre fine allo shutdown. Provvedimento passato con 60 voti a favore e 40 contrari, grazie a otto voti dei senatori democratici.

Un voto che ha segnato una svolta nella situazione di stallo che ha bloccato per 41 giorni il governo, lasciando centinaia di migliaia di dipendenti federali in congedo forzato, milioni di americani a rischio di perdere l’assistenza alimentare e altri milioni a dover affrontare interruzioni dei viaggi aerei. Tocca ora alla Camera, che dovrebbe esaminare la legge non prima di mercoledì.

– foto IPA Agency –

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Detroit vince ancora nella notte Nba, Cunningham monstre da 46 punti. Riscatto Lakers, Miami batte Cleveland sulla sirena

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Grandi numeri e prestazioni esaltanti nella notte Nba. In tutto nove le gare disputate con il riscatto dei Lakers che, dopo il ko con Atlanta, vincono, lottando e soffrendo, sul parquet degli Hornets. A fare la differenza, ancora una volta, è Luka Doncic che mette a referto 38 punti, 6 rimbalzi e 7 assist, ma è tutto il quintetto ad andare in doppia cifra: ne fanno 24 Reaves, 21 Hachimura, 14 Ayton e 13 Smart. La risposta di Charlotte è nei 34 punti (con 8 rimbalzi e 5 assist) di Miles Bridges, poi c’è Kon Knueppel che sfiora la tripla doppia chiudendo con 19 punti, 10 rimbalzi e 9 assist e in doppia cifra va anche Collin Sexton con i suoi 13 punti. Settima sconfitta su 10 match per gli Hornets, ottavo successo su 11 per i Lakers. In testa alla Eastern Conference ci sono i Pistons che soltanto all’overtime riescono a piegare i Wizards che, pur uscendo a testa alta da Detroit, incassano il decimo ko in 11 partite.

Finisce 137-135 e a mettere la firma sulla nona vittoria nella regular-season è Cade Cunningham con una tripla doppia da 46 punti, 12 rimbalzi e 11 assist. C’è anche la doppia doppia da 19 punti e 14 rimbalzi di Jalen Duren, ma Washington tiene testa (terzo parziale chiuso con un +15) e trova in CJ McCollum la risposta a Cunnigham. I suoi 42 punti, però, non bastano. Rimanendo a Est vittoria all’overtime anche per Miami che si impone in casa per 140-138 su Cleveland, mandandone sette in doppia cifra e trovando dalla panchina il contributo importante di Jaime Jaquez Jr (22 punti, 13 rimbalzi e 7 assist) e di Simone Fontecchio. L’azzurro gioca 16 minuti e mette e a referto 13 punti e 4 rimbalzi. Il più prolifico in termini di punti è Norman Powell con i suoi 33 punti, ma il canestro (spettacolare è decisivo) è di Andrew Wiggins (23 punti e 5 assist) che sulla sirena chiude il match, dopo una fantastica tripla di Donovan Mitchell (28 punti, 15 rimbalzi e 8 assist) per i Cavs. Match avvincente che gli Heat portano a casa per il settimo successo stagionale.

Nelle altre gare della notte vittorie per Orlando (115-112 su Portland con 28 punti e 9 rimbalzi per Banchero), San Antonio (121-117 contro Chicago con un sontuoso Wembanyama da 38 punti e 12 rimbalzi), Milwaukee (116-114 ai danni di Dallas con 30 punti per Antetokounmpo), Pohenix (121-98 sui Pelicans con 42 punti per Allen), Minnesota (120-113 su Utah con 26 punti per Edwards) e Atlanta (105-102 contro i Clippers, ko nonostante la tripla doppia da 35 punti, 10 rimbalzi e 11 assist di James Harden).

– foto IPA Agency –

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Ricettazione e riciclaggio, a Barletta sequestri e 16 arresti

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TRANI (ITALPRESS) – Gli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura di Trani, hanno eseguito sedici ordinanze di custodia cautelare nei confronti di indagati ritenuti responsabili di avere costituito un’associazione a delinquere finalizzata al trasferimento fraudolento di valori, ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

Il Tribunale di Trani ha infatti accolto le richieste della Procura ed ha adottato misure cautelari personali e reali nei confronti di sedici indagati barlettani sulla base di investigazioni compiute dagli investigatori della Sisco di Bari e della Squadra Mobile della Questura di Andria. È stato inoltre disposto il sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca di 6 compendi aziendali – 5 bar e una ditta di rivendita all’ingrosso di prodotti surgelati – nel comune di Barletta.

– foto screenshot video Polizia di Stato –

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Schifani “Finché ho una maggioranza vado avanti, sarebbe una pazzia staccare la spina a questo governo”

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PALERMO (ITALPRESS) – “La revoca degli assessori della Dc è un atto dovuto, irrinunciabile e inevitabile. Si tratta di una scelta di carattere esclusivamente politico, fondata sull’incompatibilità della presenza di un partito che ha il fondatore e il capogruppo indagati per fatti che, al di là degli sviluppi processuali, hanno già oggi una loro pregnanza. Oggi la presenza della Dc in giunta confligge con i principi fondamentali di trasparenza che il mio governo si è sempre imposto”. Così, in una intervista a La Sicilia, il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, che spiega: “Ho atteso qualche giorno prima di arrivare a questa decisione dolorosa, ma ritengo che sia un imperativo categorico, non derogabile per me, imporre questa linea a tutela non solo dei quasi 900 mila siciliani che mi hanno voluto presidente della Regione, ma di tutti”. Con Cuffaro “non ci siamo più sentiti. Ho avvisato il coordinatore regionale Cirillo e naturalmente gli assessori Albano e Messina, così come tutti gli alleati”. “Dai messaggi che sto ricevendo ritengo di avere interpretato bene le loro preoccupazioni. Per molti, questa mia decisione è vissuta come la fine di una strada senza uscita”, aggiunge Schifani, che ha deciso di tenere l’interim dei due assessorati, “almeno – dichiara – fino alla manovra di fine anno. Dobbiamo essere tutti concentrati su questo obiettivo, non possiamo concederci distrazioni. Seguirò la finanziaria da vicino: le risorse saranno utilizzate in maniera virtuosa. È una manovra che piace già alle imprese e sono certo che piacerà molto anche alle famiglie e soprattutto ai nostri giovani”.

“Non ho mai preso in esame l’ipotesi di azzeramento, sarebbe stato penalizzare chi stava lavorando bene. Io sono per la continuità all’azione di questo esecutivo che sta operando con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”, spiega Schifani, che aggiunge: “Non ho mai preso in considerazione l’idea di abbandonare perché sono un uomo che si è assunto le proprie responsabilità quando ha avuto dei ruoli. Ho svolto il ruolo di presidente del Senato con responsabilità e terzietà, quello di capogruppo per otto anni, sostenendo lealmente il governo Berlusconi, e lavorando dall’opposizione con correttezza per contribuire alla caduta di Prodi. Tutto ciò l’ho portato avanti sempre con convinzione, non guardando mai a quale premio ci fosse dietro l’angolo. Sono una persona che quando assume un impegno lo svolge fino in fondo. Magari può anche commettere errori, ma lo fa con senso di responsabilità e determinazione fermissima. E il giusto riserbo istituzionale quando necessario”.

Schifani esclude di voler percorrere il “modello Occhiuto”, dimissioni lampo per andare poi al voto: Non vedo i motivi per cui dovrei portare i siciliani al voto, causando una incomprensibile assenza di guida della Regione Siciliana esclusivamente per un fatto personale. Io sono una persona responsabile, fin quando ho una maggioranza vado avanti: se dovessi perderla, ne prenderei atto“. Poi, in merito ai rapporti con la Dc, spiega: “Dal momento in cui gli assessori escono dalla giunta, il rapporto con la Democrazia cristiana si interrompe. Fermo restando che io ho auspicato pubblicamente che i deputati, che conosco e che ho anche ringraziato pubblicamente per loro lealtà, possano continuare a votare i provvedimenti del governo”. Alla domanda se il comunicato stampa della Dc lascia intendere questo, risponde: “Sì, l’ho letto con interesse”. E sull’ipotesi di ingresso di Cateno De Luca nella maggioranza, dichiara: “No, sono percorsi separati. Cateno De Luca sta all’opposizione, si confronta con il governo quando pone esigenze tecniche di territorio, trovando un governo che opera senza pregiudizio nei confronti dell’opposizione”. Ed alla domanda se il sistema Cuffaro è il sistema della Regione che amministra, risponde: “No. L’inchiesta coinvolge direttamente i vertici del partito e il suo fondatore, ipotizzando l’esistenza di un sistema di gestione finalizzato a commettere reati”. In merito al fatto che abbia in giunta anche l’assessora meloniana Amata, indagata per corruzione, e il vicepresidente leghista Sammartino a processo per corruzione, commenta: “Alla Dc vengono contestati reati di un ‘sistema partito’ nei confronti dei cui vertici è stato richiesto l’arresto a causa della gravità degli elementi di accusa raccolti. Gli altri sono comportamenti che fanno riferimento ai singoli assessori. Si tratta, quindi, di due livelli completamente distinti”.

L’inchiesta, gli viene fatto osservare, fotografa una sanità siciliana prigioniera di corruzione e malaffare. “Nel diritto penale – dichiara – la responsabilità è soggettiva per cui parlare di un intero sistema corrotto è palesemente sbagliato”. E sulle liste di attesa “sono stati fatti dei progressi. E comunque, gli ultimi direttori generali nominati dalla giunta hanno visto inserita nei loro contratti, per mia stessa volontà, la valutazione del loro operato sulle liste d’attesa, pena la decadenza in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. Ho sollecitato l’assessore Faraoni di farmi avere entro l’anno il rapporto valutativo su tutti i manager. Il segnale è chiaro: chi sbaglia paga. E dalla sanità emergono anche spunti positivi come l’aggiudicazione, dopo oltre dieci anni d’attesa, della gara per il Polo pediatrico di Palermo, una struttura d’eccellenza”. Alla domanda su da dove ripartirà, risponde: “Io, a dire il vero, non mi sono mai fermato. Quando è scoppiato il caso ero a Bruxelles per incontrare la commissaria europea all’Ambiente su termovalorizzatori e piano rifiuti, con un riscontro positivo al nostro dossier”.

Oggi, il governatore sarà a Roma dal ministro Urso “per difendere – spiega – il futuro dei lavoratori della Cargill di Messina e del Telecontact Center, del guppo Tim, di Caltanissetta e parlare dei fondi Step. Io continuo a lavorare”. Schifani esclude che oggi a Roma incontrerà qualche leader nazionale: “No, io sono in continuo contatto con Tajani, con cui il rapporto è strutturato: l’ho tenuto sempre informato sull’andamento della situazione siciliana. Non sono previsti incontri con altri partiti”. “Ho un ottimo rapporto con Giorgia Meloni, non mi è arrivato alcun segnale”, aggiunge. Ed in merito a Calenda che chiede il commissariamento della Regione, e Schlein le sue dimissioni, commenta: “Siamo in democrazia, ognuno può esprimere le proprie opinioni purché non si travalichi nelle offese gratuite a un’intera popolazione. ‘Commissariare la Siciliaì è uno slogan che ci offende al di là della sua palese impraticabilità costituzionale. Alle opposizioni che continuano a urlare, basta ricordare che in questi anni non è mai arrivata una controproposta, un programma alternativo di governo. Sono come Prodi… e sappiamo com’è andata a finire. Io rispondo con il lavoro, con i fatti. E’ arrivata l’ennesima conferma, dai dati di Bankitalia, che il mio governo sta dando risposte ai siciliani. Sono tutti risultati misurabili: aumento del Pil, entrate extra, più occupazione, crescita delle imprese, il totale risanamento dei conti, in prosecuzione con l’azione avviata da Musumeci…”. “È per questo che sarebbe un sacrilegio, una pazzia, staccare la spina a questo governo – sottolinea -. Significherebbe pregiudicare un momento magico che sta vivendo la Sicilia. Perciò vado avanti: rispetto il mio impegno con i siciliani”.

“Devo confidarle che in questi giorni non è che abbia dormito moltissimo – conclude il presidente Schifani -. Ma io mi conosco: nei momenti di grandissima tensione, il mio carattere mi porta a essere fortemente concentrato e a caricare adrenalina. Si chiude una fase del mio governo. Non ho parlato, ma non posso negare che è stato uno dei momenti più complicati della mia vita politica. E anche sotto il profilo umano. Mi sono trovato dentro un mondo che non era il mio. Ma nei momenti di difficoltà riesco a dare il meglio di me stesso, per poi magari riposarmi quando ne ho bisogno”. Al momento per riposare “non c’è tempo. Devo fare il presidente della Regione. Al meglio”.

– foto IPA Agency –

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Iraq alle urne, si vota per eleggere il nuovo Parlamento

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ROMA (ITALPRESS) – Gli iracheni sono chiamati al voto oggi per scegliere un nuovo Parlamento, in elezioni attentamente osservate da Teheran e Washington che potrebbero definire il futuro del Paese in una fase regionale decisiva. Si tratta delle seste elezioni legislative dall’invasione americana che rovesciò il regime di Saddam Hussein nel 2003, in un Iraq ricco di risorse petrolifere che vive una relativa stabilità dopo decenni di conflitti che hanno devastato le infrastrutture e generato corruzione diffusa. Le urne sono aperte oggi in Iraq per il voto generale per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti. Secondo la Commissione Elettorale Indipendente irachena, il processo di voto proseguirà fino alle 18:00 ora locale (16:00 CET).

I risultati preliminari sono attesi entro 24 ore dalla chiusura dei seggi. Gli elettori iracheni stanno affluendo ai 4.501 centri di voto per eleggere un Parlamento composto da 329 membri, in un contesto di alte tensioni regionali e lotta per la stabilità interna. Le autorità hanno registrato circa 21 milioni di iracheni eleggibili al voto nelle elezioni generali, ma le previsioni indicano un’affluenza bassa a causa del boicottaggio del movimento sadrista, una delle principali forze sciite del Paese. Sul fronte della sicurezza, l’esercito ha schierato migliaia di soldati nelle città e nei villaggi per proteggere i centri elettorali, sebbene il piano di sicurezza specifico per le elezioni non preveda misure draconiane né coprifuoco.

Il Ministero della Difesa iracheno, in un comunicato stampa, ha indicato che i piani di sicurezza sono stati preparati in sei mesi, includendo simulazioni e dispiegamento di unità negli ultimi due mesi. Politicamente, i risultati non sono attesi per provocare cambiamenti drammatici negli equilibri di potere, ma il elemento saliente di questa tornata elettorale è la profonda divisione all’interno della coalizione di governo, dal momento in cui il premier uscente Mohammed Shia al-Sudani ha annunciato l’intenzione di ricandidarsi per un secondo mandato. Nella tarda serata di ieri, la coalizione di governo ha dichiarato di essere “impegnata a proteggere il processo elettorale e politico, garantendone integrità e trasparenza”, sottolineando che “la sicurezza delle elezioni rappresenta una responsabilità nazionale condivisa”.

– foto IPA Agency –

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La Knesset approva in prima lettura la pena di morte per i terroristi che uccidono cittadini israeliani

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TEL AVIV (ISRAELE) (ITALPRESS) – La Knesset ha approvato in prima lettura la proposta di legge sulla pena di morte per i terroristi che uccidono cittadini israeliani. Lo ha reso noto in un post sui social il ministro della Sicurezza Nazionale e presidente di Potere Ebraico, Ben Gvir, commentando: “Potere Ebraico sulla strada per fare la storia. Lo abbiamo promesso e lo abbiamo mantenuto”.

– foto IPA Agency –

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