sabato, Dicembre 6, 2025
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Manovra, Salvini “Obiettivo della Lega più risorse per la sicurezza”

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MILANO (ITALPRESS) – “Il nostro obiettivo come Lega è trovare delle risorse in più per le forze dell’ordine, per assumere più poliziotti, più carabinieri, per avere più divise, più telecamere e più sicurezza. Siamo sulla buona strada”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine della 27esima edizione di Italia Direzione Nord, in corso alla Triennale di Milano, parlando della legge di bilancio.
Comunque “aumentare gli stipendi a 13 milioni di lavoratori e lavoratrici, rottamare tutte le cartelle dell’Agenzia delle Entrate che sono arrivate fino a dicembre 2023, chiedere 10 miliardi di euro alle banche nei prossimi anni con cui aumentare stipendi e pensioni è qualcosa di importante in un momento in cui francesi e tedeschi, ad esempio, invece tagliano e tagliano”, ha sottolineato Salvini.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Tra Milano e Xi’an un legame secolare tra cultura e scambi commerciali

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MILANO (ITALPRESS) – È un rapporto secolare quello che unisce due città lontane migliaia di chilometri, ma in verità legate da profondi scambi economici, scientifici e culturali. È questa la storia che unisce Milano, capitale italiana dell’economia, della moda e del design con Xi’an, capitale della provincia cinese dello Shaanxi. Un racconto che si è voluto ricordare questa mattina in occasione dell’evento “Meeting Xi’an: a silk road hub’s dialogue with Europe” organizzato dal Governo Municipale di Xi’an. La città nell’entroterra cinese è particolarmente nota a livello internazionale e in Italia: vanta infatti una storia di 3.100 anni di cui 1.100 come capitale di non meno di sette dinastie imperiali. Tra le bellezze storiche più note figurano il celebre esercito di terracotta (composto da più di 8mila statue di guerrieri, carri e cavalli) e la pagoda della Grande Oca Selvatica. Ma la città è anche un hub commerciale di notevole importanza: non bisogna dimenticare che Xi’an è l’estremità orientale della Via della Seta, così come Milano è tra quelle occidentali.

Come ha illustrato Cui Qing, Vice Ministro Esecutivo del Dipartimento di Pubblicità del Comitato di Partito Municipale di Xi’an, in città transitano 18 rotte internazionali e 26 rotte di consolidamento che coprono l’intero continente Asia-Europa. A questi si aggiungono 27 paesi raggiunti dalle rotte della nuova “Via della Seta e della Via marittima”. Xi’an ospita inoltre 84 tra college e università, oltre 1.400 istituti di ricerca scientifica, 15mila imprese high-tech di livello statale e 19mila piccole e medie imprese. Completa il quadro ben 5 cluster industriali da 100 miliardi di dollari nei settori dell’informazione elettronica, automobile, aerospazio, nuovi materiali ed energia. “Xi’an è un biglietto di visita del nostro paese. Se Milano era la fine della via della seta, Xi’an era la partenza. Xi’an mostra lo spirito di una città che abbraccia passato e presente continuando a innovare. E in quanto luogo di incontro di diverse civiltà lungo la Via della Seta, Xi’an non appartiene solo alla Cina ma al mondo”, ha affermato Liu Kan, Console Generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano.

“Cina e Italia entrambi sono paesi di grande civiltà. Abbiamo tantissimi anni di scambi culturali dall’antichità e soprattutto dopo che abbiamo costruito la relazione diplomatica tra i nostri paesi 55 anni fa – ha aggiunto – Scambi culturali sempre più ricchi possono migliorare la comprensione tra i due popoli e anche fondare una base importante per lo sviluppo di entrambi i paesi. Spero che queste due città possono avere scambi sempre più profondi per promuovere la comprensione e l’amicizia tra i due popoli”. Per raggiungere ancora di più questo obiettivo, il console ha indicato come via “avere più scambitra le persone perché soltanto con questi possiamo connetterci anche dal punto di vista economico. Inoltre il governo cinese adesso non chiede più il visto per gli amici italiani: sono sempre più gli italiani che vengono a visitare la Cina e penso che sia un ottimo aspetto”. Fino al 31 dicembre 2026, il governo di Pechino ha infatti esteso l’esenzione dei visti per gli italiani in arrivo nel paese per un periodo massimo di 30 giorni. “Noi amiamo la cultura italiana e spero che, anche grazie ad eventi come quello di oggi, l’Italia sia sempre più una delle destinazioni più importanti per i turisti cinesi”, ha concluso.

“La città di Xi’an è importantissima e una delle prime che ha avuto gli scambi con l’Italia. Oggi abbiamo un’importante delegazione che ci porta a pensare di più come si possa collaborare tra le nostre due nazioni non solo sotto il punto di vista culturale, ma anche sotto il punto di vista di imprese, aziende, educazione, scuola e sanità”, ha dichiarato Maria Rosa Azzolina, presidente dell’Istituto Italo Cinese. Su come creare ponti sempre più forti tra le due città, “il passo concreto degli ultimi due anni è stata l’apertura di un volo diretto da Milano a Xi’an. Era stato discusso per tanti anni, ma grazie proprio all’aiuto delle autorità aeroportuali di Milano e Xi’an è stato raggiunto questo obiettivo importante e in questo momento ci sono moltissimi turisti italiani che vanno a Xi’an per vacanza e per lavoro”. Per Azzolina il rinnovo dell’esenzione dei visti per i cittadini italiani in viaggio in Cina “è importantissimo perché facilita molto questi viaggi e invita la gente ad andare senza avere uno scoglio in più. Ci piacerebbe che fosse reciproco, anche per i cinesi che arrivano in Italia, ma al momento non è ancora così”.

– foto xh7/Italpress –

(ITALPRESS).

Romania-Italia, Mollicone “Diplomazia culturale strategica per unire i popoli”

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ROMA (ITALPRESS) – “Come presidente della Commissione Cultura è per me un piacere e un onore promuovere il palinsesto annuale tra Romania e Italia e soprattutto gli eventi che la Romania organizzerà qui in Italia, che abbiamo promosso e sostenuto, perché pensiamo che la diplomazia culturale sia un’arma strategica fondamentale per i popoli europei, in particolare la Romania, con cui abbiamo comuni origini latine. Penso che sia bello riscoprirle in particolare con l’arte, la musica, le mostre che abbiamo presentato”. Così Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, alla conferenza stampa di presentazione del programma dell’Anno Culturale Romania-Italia 2026.

xi2/sat/mca1

Dancau “Anno culturale Romania-Italia è sviluppo ulteriore relazioni bilaterali”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo molto contenti di lanciare l’anno culturale Romania-Italia 2026, un grande programma di eventi culturali e concepiti per promuovere la cultura romena in Italia e la cultura italiana in Romania. Ringrazio tutte le autorità italiane con cui abbiamo lavorato tanto per concepire questo ampio programma culturale, specialmente il presidente Federico Mollicone, che è un grande promotore del dialogo culturale romeno-italiano. Sono sicura che tramite questo anno culturale anche la relazione bilaterale tra i due Paesi si svilupperà di più e anche i nostri cittadini romeni e italiani potranno dialogare meglio tramite la cultura”. Così l’ambasciatrice della Romania in Italia, Gabriela Dancau, alla conferenza stampa di presentazione del programma dell’Anno Culturale Romania-Italia 2026.

xi2/sat/mca1

Massimo Parolin, lo scrittore dell’amicizia

(Articolo su Massimo Parolin da VicenzaPiù Viva n. 302, sul web per gli abbonati)

Dopo i suoi primi due libri arriva il terzo a chiudere la trilogia tra Vicenza, Torino e Praga e i loro e suoi demoni.

È sempre un piacere incontrare Massimo Parolin, comandante della Polizia Locale di Vicenza ma, in questo caso, scrittore per passione che ha già dato alle stampe due romanzi brevi, Quella strada per il lago e Demoni a Vicenza, parte di una trilogia che parla di avventura, mistero ma soprattutto di amicizia.

Ma andiamo per ordine. Scrittore appassionato, dallo stile svelto e coinvolgente, abituato per la sua professione a parlare con gli altri, quanto si tratta di raccontare di sé mostra una sorta di divertito imbarazzo che non impedisce una conversazione vivace e ricca di spunti di riflessione.

In sala Stucchi gli amici ora boomer del bocia Massimo Parolin, comandante della Polizia locale e scrittore
In sala Stucchi gli amici ora boomer del bocia Massimo Parolin, comandante della Polizia locale e scrittore

La prima domanda, d’obbligo, è da dove nasce la passione per la scrittura.

«Scrivere per me è uno sfogo, un rifugio per allontanarmi dalla realtà quotidiana. Un momento solo per me dopo le giornate di lavoro. Non facendo attività sportiva (sorride), cercavo qualcosa che mi facesse evadere dalla quotidianità dandomi nello stesso tempo un impegno continuo e una gratificazione personale, e l’ho trovato nella scrittura. Quando scrivo mi rendo conto che sto già immaginando e vedendo quello che racconto, in un certo senso non devo “pensare”, è già tutto nei polpastrelli…».

Nel senso che scrivi direttamente al computer? Non usi la penna?

«No, uso la penna se mi viene un’idea e voglio appuntarmela, ma per scrivere uso il computer. È decisamente più comodo.»

E c’è sempre stata anche l’idea di pubblicare?

«In realtà ho cominciato a scrivere per regalare qualcosa a me stesso, per regalare qualcosa agli amici di sempre e per rendere omaggio ad un grande amore adolescenziale, un amore vero. Io che sono un romantico, legato più al passato che al futuro, ho voluto fare qualcosa per ricordare a me stesso e per rivivere quel sentimento, per tornare all’effervescenza – perché passione forse è un termine troppo forte – degli anni giovanili.»

Un amore vero, dunque, non frutto della fantasia? Che però nel libro finisce in modo drammatico…

«Sì, un amore vero, che ho anche ritrovato in età matura. Ma per rispondere alla tua domanda, nel libro doveva andare così perché nella storia deve aleggiare l’ideale romantico dell’amore, quello dell’adolescenza, che è totale, non ha mezze misure e che per di più in questo caso viene idealizzato proprio perché assente.»

Alberto Galla introduce la presentazione di “Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo” con Stefano Ferrio che dialoga con Massimo Parolin
Alberto Galla introduce la presentazione di “Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo” con Stefano Ferrio che dialoga con Massimo Parolin

A proposito di realtà che si sovrappone alla fantasia, anche gli amici di cui parli nei tuoi libri sono persone vere. Come hanno reagito nel vedersi protagonisti del tuo libro, pensando poi che soprattutto in Demoni a Vicenza si tratta di avventure belle toste?

«In realtà sono rimasti piacevolmente colpiti, tanto che ogni volta che c’è una presentazione sono sempre presenti. Si sono riconosciuti nelle connotazioni che ho dato a ciascuno di loro e sono contenti di essere personaggi attivi delle storie. E poi io ribadisco sempre il concetto dell’amicizia nel senso greco della φιλία, che è il sentimento più forte di tutti: l’amore può finire, l’amicizia invece è per sempre.»

Pure l’amico al quale succede di tutto l’ha presa bene?

«In effetti quando ha letto il libro mi ha chiesto “perché proprio a me?”, poi però ha compreso che la storia richiedeva il tipo di personaggio incarnato da lui. E comunque la storia ancora non è finita…»

A proposito, sappiamo che dopo i Demoni a Vicenza arriverà l’ultimo capitolo della trilogia. Dopo Torino e Praga, ci sarà ancora una città magica al centro dell’azione?

«No, stavolta torna ad esserci Vicenza al centro dell’attenzione, come punto di partenza per un ulteriore viaggio all’origine del male. Non voglio anticipare troppo, ma sarà una bella avventura. Del resto, il viaggio con gli amici, che torna in tutti e tre i miei libri, è un tema che mi intriga. Il mio autore di riferimento è sempre Stephen King. Nessun paragone, intendiamoci, lui è immenso, non mi sogno nemmeno di accostarmici. Però in quasi tutte le sue storie il cuore pulsante è l’amicizia e ricorre il tema del viaggio.»

Tornando ai tuoi libri, ho notato che, soprattutto nel secondo, si oltrepassa quasi subito il confine tra realtà e mistero e parli apertamente di viaggi nel tempo e figure maligne. Da dove arriva questa passione per horror e sci-fi?

«Sono sempre stato un amante del genere gotico e horror, sia come lettura sia al cinema. Negli anni Ottanta poi c’era un’ampia scelta letteraria e cinematografica del genere, non so se ricordi i vari Nightmare. Film in un certo senso semplici ma coinvolgenti, dove la storia conta più degli effetti speciali. Non è sempre necessaria la quantità, anche in letteratura. Penso a Poe, che con racconti brevissimi riusciva a creare brivido e suspense incredibili. O a quella serie tv di fine anni Cinquanta, The Twilight zone, in italiano Ai confini della realtà, episodi brevi che mettevano i brividi addosso. Ancora una volta la storia predominava sull’effetto speciale. Nel mio piccolo è quello che cerco di fare io quando scrivo.»

Sala Stucchi per la presentazione di Quella strada per il lago 1980-2023, uno spaccato di vita vicentina e... del pubblico in sala Stucchi
Sala Stucchi per la presentazione di Quella strada per il lago 1980-2023, uno spaccato di vita vicentina e… del pubblico

Parliamo di Praga, dov’è ambientata parte del secondo libro. Una città che conosci?

«Certo. Un’altra cosa che mi accomuna a King (ride) è ambientare le storie in luoghi che conosco. Praga ho avuto modo di visitarla più volte. Una città moderna e vivace, che pullula di umanità, ma che sa davvero regalare un’atmosfera particolare, oserei dire angosciante. Se si va a Palazzo Reale e si osserva la città dall’alto, si notano le guglie annerite dal tempo o dall’inquinamento o da entrambi, e una certa inquietudine la trasmette, ancora di più se pioviggina. Se poi si ha modo di documentarsi sulle leggende intorno alla città, al Ponte Carlo e alla Moldava, fiume citato persino da Dante nell’inferno, il senso del mistero si percepisce realmente.»

A proposito di Praga, la città è improvvisamente al centro dell’attenzione generale grazie anche al nuovo libro di Dan Brown “L’ultimo segreto”, la cui trama oltretutto ha anche qualche punto di contatto con i suoi Demoni…

«Non lo sapevo, me l’hanno fatto notare e la cosa mi incuriosisce. Il libro non l’ho ancora letto, perché in Italia è appena uscito, ma sono interessato e sicuramente lo leggerò. Ovviamente è una coincidenza, anzi, è “colpa” di Praga, una città che si presta ad essere teatro di storie in bilico tra scienza e mistero. Come l’ho avvertita io, anche Dan Brown deve aver colto l’atmosfera speciale della città. Ma le somiglianze finiscono qui, non sono certo uno scrittore dello spessore di Dan Brown».

Spessore anche in senso concreto: i libri di Dan Brown viaggiano sempre sulle 7-800 pagine, i tuoi stanno intorno alle 150…

«È una scelta, per raggiungere più facilmente il lettore. Credo sia più facile leggere un libro se hai la prospettiva di riuscire a finirlo in un paio di giorni. In un certo senso la mia trilogia poteva essere un unico libro da 600 pagine. Ma se il lettore dopo venti pagine non era convinto e lo metteva giù? Scomponendolo in tre parti, l’ho reso più leggibile. Almeno spero.»

Il primo libro ha un’appendice di racconti sui cosiddetti boomer, sulla Vicenza che era e che forse per certi versi è ancora ma in modo diverso. In realtà è la stessa Vicenza che fa da sfondo alle vicende dei romanzi, ma in chiave semplicemente amarcord. È un tipo di tematica che potrebbe tornare in opere successive?

«Non lo so, sicuramente non lo escludo. Quei racconti sono omaggi alla memoria, agli amici, alla città. Magari potrebbero essere lo spunto per altre storie ambientate negli anni Ottanta, piccole storie di amicizia. O forse d’amore… Ma intanto devo chiudere la trilogia dei demoni e preferisco concentrarmi su quella.”

Per quando sarà pronto il terzo libro?

“Penso per primavera 2026. E prometto che sarà l’ultimo, intendo chiudere la storia.” Sempre sincero il “comandante-scrittore”. Ma lo sarà anche questa volta visto che la penna o la tastiera è il suo demone.

Focus Salute – Fibromi uterini, che cosa sono e quando preoccuparsi

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MILANO (ITALPRESS) – Vi hanno diagnosticato fibromi all’utero, con l’ecografia ginecologica? Il vostro ciclo è diventato molto abbondante da un anno a causa di un piccolo fibroma? Avete fibromi uterini in crescita rapida e siete preoccupate? Nel centoundicesimo numero di Focus Salute, format tv dell’Italpress, la professoressa Alessandra Graziottin, ginecologa e oncologa, approfondisce le caratteristiche principali dei fibromi uterini che causano poi i diversi sintomi, tra cui cicli abbondanti, anemia da carenza di ferro, dolore pelvico, dolore ai rapporti, infertilità. Grande attenzione viene dedicata ai fattori di rischio, spesso modificabili, che ne accelerano comparsa e gravità, e ai fattori protettivi, che ne riducono la velocità di crescita e le conseguenze per la salute della donna. Merita saperne di più perché i fibromi colpiscono l’80% delle donne in età fertile.

sat/gsl

Cina: Grimaldi (ICS) “Porto Hong Kong può rafforzare navigazione green”

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La combinazione di punti di forza di Hong Kong le conferisce un vantaggio raro nella navigazione green, ha dichiarato a Xinhua Emanuele Grimaldi, presidente della International Chamber of Shipping, auspicando che la città rafforzi il proprio ruolo in questa transizione globale cruciale. (XINHUA/ITALPRESS)
mec/lcr/azn
(Fonte video: Xinhua)

Cina: maestria di ceramista nello Xinjiang incanta curiosi

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Chi dice che solo i bambini amino giocare con il fango? Guardate il nostro presentatore locale Subatjan Elam mentre si rimbocca le maniche e si sporca le mani sotto la guida di un maestro ceramista nella contea di Yengisar, nello Xinjiang. (XINHUA/ITALPRESS)
mec/lcr/azn
(Fonte video: Xinhua)

Nasce la partnership tra Webuild e Confartigianato per valorizzare la filiera delle infrastrutture e le PMI italiane

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ROMA (ITALPRESS) – Un ponte tra grandi infrastrutture e piccole imprese italiane: è questo il cuore dell’accordo siglato oggi tra Webuild, leader globale nella costruzione di opere complesse, e Confartigianato Imprese, la maggiore organizzazione di rappresentanza dell’artigianato e della piccola e micro-impresa. L’intesa strategica mira a favorire l’inclusione delle PMI nella catena di fornitura del Gruppo, che solo in Italia conta oltre 14.200 fornitori diretti, contribuendo a promuovere sviluppo economico e sociale. L’accordo nasce con l’obiettivo di creare un ecosistema condiviso più competitivo, basato su qualità, innovazione e sostenibilità nelle attività di manutenzione e gestione degli asset infrastrutturali.

“Questo accordo non è solo una collaborazione tra due realtà, ma un investimento nel Sistema Paese”, ha commentato Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild. “Le infrastrutture sono il motore dello sviluppo e per funzionare al meglio devono coinvolgere tutte le energie produttive italiane, dalle grandi imprese alle piccole realtà locali che rendono unico il Made in Italy nel mondo. Crediamo che la forza dell’Italia stia nella capacità di fare squadra: integrare competenze, innovare e creare lavoro e opportunità diffuse. Con Confartigianato vogliamo costruire una filiera più solida e inclusiva, capace di generare valore per le comunità e per l’economia nazionale”.

“Le nostre imprese, con il loro radicamento nei territori e l’eccellenza delle competenze artigiane – ha sottolineato Marco Granelli, Presidente di Confartigianato sono un patrimonio unico di qualità, flessibilità e capacità innovativa. Mettere queste energie al servizio delle sfide infrastrutturali significa rafforzare la competitività dell’Italia e creare nuove opportunità di crescita diffusa. Con Webuild condividiamo la volontà di costruire una filiera più aperta, inclusiva e affidabile, nella quale le PMI possano esprimere appieno il proprio valore. È un impegno comune per sostenere lo sviluppo dei territori, migliorare la qualità delle opere pubbliche e contribuire a un Sistema Paese più moderno, dinamico e coeso”.

La partnership prevede la definizione di iniziative comuni e strumenti operativi per garantire innovazione, affidabilità e copertura capillare sul territorio nazionale. In questo contesto, Confartigianato metterà a disposizione la propria rete di consorzi 4CNetwork, mentre Webuild offrirà alle imprese opportunità di formazione e qualificazione su legalità, trasparenza e sicurezza sul lavoro, attraverso i propri sistemi e programmi dedicati.

Webuild è leader globale nella costruzione di grandi infrastrutture complesse. Con 120 anni di storia, opera in circa 50 Paesi e conta circa 95.000 persone. Il Gruppo è attivo in quattro aree strategiche: mobilità sostenibile, gestione delle risorse idriche, energia rinnovabile e edifici green. Webuild è impegnato a promuovere innovazione, sicurezza e sostenibilità, contribuendo agli obiettivi di sviluppo globale. Con una rete di associazioni territoriali e federazioni regionali, Confartigianato rappresenta oltre 1 milione di imprese in tutti i settori produttivi. Ogni giorno, nelle sue 1.088 sedi operative in tutta Italia, 9.820 persone lavorano al servizio di oltre 1 milione e mezzo di imprenditori artigiani con 3 milioni di addetti.

– Foto ufficio stampa Webuild –

(ITALPRESS).

L’ex direttrice UNESCO elogia sforzi Cina nella tutela del patrimonio culturale

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PECHINO (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Mentre avanza nel suo processo di modernizzazione, la Cina ha compiuto enormi sforzi per proteggere il proprio patrimonio e ha ottenuto progressi significativi nella sua conservazione, ha dichiarato a Xinhua Irina Bokova, ex direttrice generale dell’UNESCO, in una recente intervista.

Quest’anno segna il 40esimo anniversario dell’adesione della Cina alla Convenzione per la Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale. Bokova ha affermato che, nel corso degli anni, la Cina ha accolto con entusiasmo l’idea centrale della Convenzione.

Dal 1987, quando la Grande Muraglia e altri siti cinesi furono iscritti per la prima volta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, la Cina ha raggiunto un totale di 60 siti riconosciuti.

“Oggi la Cina è tra i Paesi al vertice della lista”, ha sottolineato Bokova.

Sono trascorsi oltre 30 anni dalla sua prima visita in Cina. Bokova ha raccontato che, partecipando a numerose conferenze e attività di scambio culturale, percepisce chiaramente come la Cina sia uno di quei Paesi in cui progresso sociale ed economico procedono di pari passo con l’avanzamento culturale.

“Quando parliamo di competenze globali, credo che una parte fondamentale sia l’alfabetizzazione culturale”, ha affermato l’ex direttrice generale dell’UNESCO.

Rilevando che la Cina ha “ottenuto grandi successi” nella tutela del suo patrimonio, Bokova ha detto di essere rimasta particolarmente colpita dall’approccio innovativo del Paese alla protezione dei beni culturali. Pochi mesi fa ha ricordato che è stata invitata a visitare un centro di restauro in Cina, dove ha potuto osservare “competenze di altissimo livello” nel restauro di manoscritti e nella conservazione di monumenti.

“Per proteggere il patrimonio comune dell’umanità, credo sia importante formare esperti”, ha affermato, aggiungendo che gli specialisti cinesi hanno investito grandi sforzi in questo campo.

Bokova ha elogiato la Cina per aver condiviso attivamente la propria esperienza con altri Paesi, anche attraverso programmi per lo sviluppo delle competenze in materia di tutela del patrimonio con nazioni africane e dell’ASEAN.

Quest’anno ricorre anche il centenario della fondazione del Museo del Palazzo di Pechino. Bokova ha sottolineato il ruolo attivo del museo nello scambio culturale globale – dalla condivisione delle collezioni all’organizzazione di conferenze e seminari, fino alla promozione dello scambio di competenze e studiosi.

Bokova si è inoltre detta colpita dall’integrazione di creatività e design nei prodotti culturali, citando come esempio la sua visita ai siti lungo l’Asse Centrale di Pechino, iscritti lo scorso anno nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Ha poi osservato che la Cina è una delle economie creative in più rapida crescita, con un numero crescente di città cinesi che aderiscono alla Rete delle Città Creative dell’UNESCO.

Bokova ha espresso ammirazione per la capacità della Cina di coniugare modernità e tradizione. Ha descritto il Paese come un esempio straordinario di nazione che resta profondamente radicata nella propria storia e cultura, pur abbracciando modernità e creatività.

Ha inoltre elogiato l’orgoglio che il popolo cinese nutre per la propria cultura, sottolineando l’importanza di conoscere la propria storia. Bokova ha affermato che, conoscendo e valorizzando il proprio passato, le persone possono diventare più aperte e tolleranti verso le storie degli altri, un messaggio che spera possa essere accolto anche da altri Paesi.

In linea con i principi della Convenzione sul Patrimonio Mondiale, Bokova ha ribadito che tutte le culture sono sullo stesso piano.

“Tutte le culture devono essere rispettate, e si permeano e si influenzano a vicenda. È da questa interazione che deriva l’incredibile diversità culturale dell’umanità” ha concluso.

(ITALPRESS).