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Marocco, nuova “Offerta Offshoring”: 130 mila posti di lavoro e upgrading del settore

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RABAT (MAROCCO) (ITALPRESS) – Il governo marocchino ha pubblicato oggi la circolare che definisce le modalità di attuazione della nuova “Offerta Offshoring Marocco”, uno dei pilastri della strategia nazionale per accelerare la trasformazione digitale e industriale del Paese. Il dispositivo punta alla creazione di 130.000 posti di lavoro diretti e stabili, di cui 50.000 entro il 2026, e mira a raggiungere un fatturato settoriale di 40 miliardi di dirham.

La circolare, trasmessa ai membri del governo, agli sviluppatori delle Piattaforme Industriali Integrate (P2I Offshoring) e ai dirigenti delle imprese pubbliche, formalizza il pacchetto di incentivi fiscali, misure sociali e strumenti di governance destinati a rafforzare l’attrattività del Marocco nei servizi esternalizzati.

Il nuovo quadro si inserisce nella continuità di Digital Morocco 2030 e punta a sostenere l’insediamento di operatori tecnologici internazionali, sviluppare servizi digitali “Made in Morocco” e favorire attività a più alto valore aggiunto. La riforma prevede la generalizzazione dello sportello unico nelle P2I Offshoring, che diventerà l’interfaccia principale per gli investitori, con procedure interamente digitalizzate e tempi di istruttoria ridotti. Gli operatori situati al di fuori delle piattaforme accederanno allo stesso regime di incentivi attraverso una piattaforma nazionale centralizzata.

La circolare definisce cinque filiere prioritarie: ITO, CRM, BPO, ESO e KPO, coprendo così i servizi tecnologici, operativi e di ingegneria a maggiore potenziale di crescita. Sul piano fiscale, sono previsti tre meccanismi principali: Imposta sul reddito: onere fiscale limitato al 20% del reddito lordo imponibile, ridotto al 10% per le P2I secondarie (Fès, Oujda, Tétouan), valido dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2030. Imposta sulle società: contributo statale fino al 56% dell’importo dovuto. Premi all’occupazione e alla formazione: 17% del reddito lordo imponibile per ogni nuova assunzione stabile, e 3,5% per la formazione, erogati per cinque anni.

Le P2I Offshoring saranno sottoposte a requisiti più stringenti: spazi dedicati, connettività avanzata, offerta immobiliare flessibile e servizi mutualizzati (sicurezza, manutenzione, trasporto del personale, servizi finanziari e postali). I gestori disporranno di cinque giorni per valutare le richieste, mentre il Comitato Tecnico Offshoring avrà venticinque giorni per l’esame dei dossier.

Il sistema di governance sarà assicurato da un Comitato Tecnico nazionale, incaricato di selezionare le piattaforme idonee, validare i progetti e monitorare gli impegni assunti. Con questa nuova offerta, il Marocco intende consolidare la propria posizione in un mercato internazionale caratterizzato dal ritorno del nearshoring, dalla ricerca di resilienza e dalla crescita dei servizi ad alta intensità tecnologica

-Foto Le360-
(ITALPRESS).

Scoperto un traffico di droga all’ombra di cosa nostra nel Trapanese, 27 arresti

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TRAPANI (ITALPRESS) – In provincia di Trapani, gli agenti della Polizia di Stato, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno eseguito un’ordinanza cautelare restrittiva nei confronti di 27 soggetti (16 custodia cautelare in carcere e 11 arresti domiciliari), gravemente indiziati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, in taluni casi aggravata dall’avere agito al fine di agevolare l’associazione mafiosa denominata cosa nostra, in particolare, la famiglia mafiosa di Marsala.

Nel medesimo contesto operativo, tra Trapani, Marsala e Mazara del Vallo, sono state eseguite, su delega della Procura distrettuale, 20 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati, indiziati degli stessi reati. L’imponente operazione ha visto l’impiego di 200 poliziotti, di 4 unità cinofile e di 16 pattuglie dei Reparti prevenzione crimine della Sicilia e della Calabria. L’indagine, avviata nel 2020, ha permesso di accertare il dinamismo criminale di tre distinte associazioni, attive nella commercializzazione di cocaina nelle principali piazze di spaccio di Marsala e dei territori limitrofi.

Le investigazioni, condotte dalla Squadra mobile di Trapani e dal Commissariato PS di Marsala e coordinate dalla citata Procura distrettuale, hanno poi documentato il pervicace controllo esercitato da figure apicali della locale consorteria mafiosa che, in costante collegamento con i vertici delle tre organizzazioni indagate, venivano regolarmente informati dei traffici illeciti, beneficiando di una percentuale sui proventi della vendita dello stupefacente, quale fonte primaria di sostentamento del sodalizio mafioso.

Un primo gruppo criminale, con base operativa in contrada Ciavolo, faceva capo a un allevatore marsalese di settant’anni, aiutato da una fitta rete di sodali e di pusher alle sue dirette dipendenze, attivi nello spaccio di cocaina, che l’indagato reperiva anche attraverso la mediazione di un pregiudicato mafioso e di personaggi di spicco della criminalità locale. L’uomo, destinatario della misura cautelare della custodia in carcere, nel corso dell’indagine è stato tratto in arresto poiché trovato in possesso di tre armi – di cui due revolver calibro 38 e una semiautomatica con matricola abrasa – nonché di 40 grammi di cocaina; all’epoca, le armi furono rinvenute in nascondigli ricavati tra arbusti e manufatti rurali, nelle campagne adiacenti alla sua proprietà.

Il secondo gruppo indagato, attivo a Marsala in contrada Amabilina, è invece riconducibile, tra gli altri, a un pregiudicato marsalese, all’epoca dell’indagine sottoposto agli arresti domiciliari per reati in materia di droga, con l’autorizzazione ad allontanarsi dall’abitazione per gestire la pescheria di cui era titolare. L’uomo, in realtà, aveva trasformato l’esercizio commerciale, ubicato nella centrale via degli Atleti, in un vero e proprio crocevia del traffico illecito di stupefacenti e luogo privilegiato per gli incontri con figure apicali di cosa nostra marsalese, con i referenti delle altre due organizzazioni criminali investigate e, in generale, con i principali gestori delle piazze di spaccio cittadine.

Il pescivendolo, nel corso dell’indagine, è stato raggiunto da una misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Trapani, che lo ha privato della pescheria, costringendolo a trasferire la base operativa dell’attività di spaccio nella propria abitazione, presso cui sono stati registrati incontri significativi, finalizzati all’elaborazione di strategie criminali alternative e alla definizione di nuove alleanze operative. La pervicacia e la pericolosità criminale dell’indagato sono state dimostrate, inoltre, dalla disponibilità di un’arma, una pistola 7,65 con matricola abrasa e relativo munizionamento, trovati nella disponibilità di un dipendente della pescheria (arrestato in flagranza nel dicembre 2021), che li deteneva per conto del titolare.

I poliziotti della Squadra mobile di Trapani e del Commissariato di Marsala hanno accertato il coinvolgimento dell’indagato e del gruppo criminale di appartenenza, costituito tra gli altri dal padre e dal cugino, in un grave atto intimidatorio, consistito nel danneggiamento a mezzo fuoco di un noto bar marsalese, avvenuto nel gennaio 2022. Al riguardo, l’indagato, di fronte al rifiuto del titolare del bar di assumerlo – per potere usufruire di permessi che gli avrebbero reso meno afflittiva la misura restrittiva patita – ha deciso e organizzato, insieme ai parenti, l’incendio del locale, poi commissionato (“deve diventare cenere”) a un consumatore di stupefacente, in debito con il sodalizio per pregressi acquisti di droga non saldati. Nel corso dell’indagine, gli investigatori hanno assistito all’affermarsi di una terza associazione, con base operativa in un appartamento della marsalese via Angileri.

L’ascesa di quest’ulteriore sodalizio criminale, resa possibile dall’attivismo di numerosi giovanissimi pusher, sarebbe stata favorita dall’accreditamento presso organizzazioni criminali calabresi, che a loro volta hanno assicurato un canale di approvvigionamento, a prezzi concorrenziali, della cocaina, poi rivenduta nelle principali piazze di spaccio di Trapani, Marsala e Mazara del Vallo.

In tale contesto, si inserisce l’arresto in flagranza di un fornitore calabrese, in occasione di un trasporto di stupefacente proveniente dalla Locride e destinato a Trapani: nel marzo 2022, l’uomo è stato trovato in possesso di oltre 2 chili di cocaina, custoditi nell’abitacolo della vettura con cui viaggiava. L’associazione aveva già effettuato presso il calabrese un primo approvvigionamento, acquistando, per la somma di oltre 100 mila euro, 3 chili e mezzo di cocaina, destinata alla piazza di spaccio marsalese.

Le investigazioni si sono articolate in numerosi servizi di osservazione e controllo discreto dei soggetti di interesse investigativo e in ulteriori attività, tra cui perquisizioni, sequestri e arresti, finalizzati a reperire elementi di riscontro e suffragio alle ipotesi investigative. Infatti, nel corso dell’indagine, sono stati tratti in arresto in flagranza, per possesso di cocaina, 6 indagati e sequestrati oltre 4 chili del citato stupefacente.

-Foto screenshot video Polizia di Stato-
(ITALPRESS).

Mattarella “Parità è prima di tutto educazione al linguaggio del rispetto”

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ROMA (ITALPRESS) – “In ogni ambito della vita sociale e privata, nelle case, nei luoghi di lavoro e negli spazi urbani, il principio della parità tarda ad affermarsi, limitando l’autonomia femminile, compromettendo la sicurezza delle donne, impoverendo il progresso della società. I teatri di conflitto armato, dove la violenza contro le donne viene utilizzata come strumento di intimidazione e oppressione, ne sono drammatico esempio”. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella giornata contro la violenza sulle donne. “Oggi assistiamo al dilagare di forme di violenza consentite dalla dimensione digitale, amplificate dalle dinamiche dei social network, con effetti tutt’altro che virtuali: umiliazioni, ricatti, coercizioni che portano, nei casi più gravi, ad aggressioni fisiche e femminicidi. Abusi che lasciano cicatrici profonde nel corpo e nella mente. In questo contesto, affatto indifferente è l’uso del linguaggio quando alimenta stereotipi, pretende di giustificare relazioni di dominio e comportamenti inaccettabili.
Parità significa, prima di tutto, educazione al linguaggio del rispetto”.
“Nel 65esimo anniversario dell’assassinio delle sorelle Mirabal, torturate e uccise il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana – oggi, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – la loro scelta di opporsi alla dittatura continua a ispirare intere generazioni, ricordandoci che libertà e protagonismo delle donne sono conquiste collettive da difendere e consolidare ogni giorno” conclude Mattarella.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

Violenza sulle donne, Mattarella: “Parità significa educazione al linguaggio del rispetto”

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ROMA (ITALPRESS) – “In ogni ambito della vita sociale e privata, nelle case, nei luoghi di lavoro e negli spazi urbani, il principio della parità tarda ad affermarsi, limitando l’autonomia femminile, compromettendo la sicurezza delle donne, impoverendo il progresso della società. I teatri di conflitto armato, dove la violenza contro le donne viene utilizzata come strumento di intimidazione e oppressione, ne sono drammatico esempio”. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella giornata contro la violenza sulle donne.

“Oggi assistiamo al dilagare di forme di violenza consentite dalla dimensione digitale, amplificate dalle dinamiche dei social network, con effetti tutt’altro che virtuali: umiliazioni, ricatti, coercizioni che portano, nei casi più gravi, ad aggressioni fisiche e femminicidi. Abusi che lasciano cicatrici profonde nel corpo e nella mente. In questo contesto, affatto indifferente è l’uso del linguaggio quando alimenta stereotipi, pretende di giustificare relazioni di dominio e comportamenti inaccettabili. Parità significa, prima di tutto, educazione al linguaggio del rispetto”.

“Nel 65esimo anniversario dell’assassinio delle sorelle Mirabal, torturate e uccise il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana – oggi, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – la loro scelta di opporsi alla dittatura continua a ispirare intere generazioni, ricordandoci che libertà e protagonismo delle donne sono conquiste collettive da difendere e consolidare ogni giorno” conclude Mattarella.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Meloni “La violenza sulle donne è un atto contro la libertà, di tutti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La violenza sulle donne è un atto contro la libertà. Di tutti. Un fenomeno intollerabile, che continua a colpire e che va combattuto senza sosta”. Lo scrive su X la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella giornata contro la violenza sulle donne. “In questi anni, abbiamo varato leggi molto significative, inasprito le pene e rafforzato gli strumenti a disposizione, come il ‘codice rossò e le misure di prevenzione. Abbiamo raddoppiato i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio, potenziato e reso strutturale il reddito di libertà, promosso il numero 1522, portato avanti innovative attività di educazione e sensibilizzazione. Sono passi avanti concreti, ma non ci fermiamo qui. Dobbiamo continuare a fare, ogni giorno, molto di più. Per proteggere, per prevenire, per sostenere. Per costruire un’Italia in cui nessuna donna debba più sentirsi sola, minacciata o non creduta. La libertà e la dignità delle donne sono un dovere dello Stato e una responsabilità di tutti” conclude la premier.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

Violenza sulle donne, Meloni: “É un atto contro la libertà di tutti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La violenza sulle donne è un atto contro la libertà. Di tutti. Un fenomeno intollerabile, che continua a colpire e che va combattuto senza sosta“. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella giornata contro la violenza sulle donne.

“In questi anni, abbiamo varato leggi molto significative, inasprito le pene e rafforzato gli strumenti a disposizione, come il “codice rosso” e le misure di prevenzione. Abbiamo raddoppiato i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio, potenziato e reso strutturale il reddito di libertà, promosso il numero 1522, portato avanti innovative attività di educazione e sensibilizzazione. Sono passi avanti concreti, ma non ci fermiamo qui. Dobbiamo continuare a fare, ogni giorno, molto di più. Per proteggere, per prevenire, per sostenere. Per costruire un’Italia in cui nessuna donna debba più sentirsi sola, minacciata o non creduta. La libertà e la dignità delle donne sono un dovere dello Stato e una responsabilità di tutti”, conclude la premier.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Ucraina, Zelensky “Nuovo attacco russo, sei i morti”

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ROMA (ITALPRESS) – “In questo momento a Kiev, i nostri soccorritori stanno lavorando sui siti degli attacchi russi. Il principale attacco russo, avvenuto durante la notte, ha colpito la capitale e la regione, causando ingenti danni a edifici residenziali e infrastrutture civili in tutta la città. Al momento, tredici persone risultano ferite e, purtroppo, sei uccise. Le mie condoglianze a tutte le loro famiglie e ai loro cari. Anche nella regione di Odessa si registrano distruzioni: i porti, le scorte alimentari e le infrastrutture sono stati colpiti, senza alcuno scopo militare”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Hanno colpito anche le regioni di Dnipro, Kharkiv, Cernihiv e Cerkasy. Gli obiettivi principali erano il settore energetico e tutto ciò che mantiene la vita normale. In totale, i russi hanno lanciato 22 missili di vario tipo, compresi quelli aerobalistici, e più di 460 droni, la maggior parte dei quali “shahed” russo-iraniani. E’ noto che quattro droni hanno attraversato lo spazio aereo dei nostri vicini – Moldavia e Romania – con gli orari esatti del sorvolo confermati. E’ proprio per questo che tutti i partner devono ricordare che ogni giorno è necessario salvare vite umane. Armi e sistemi di difesa aerea sono importanti, così come la pressione delle sanzioni sull’aggressore. Non ci possono essere pause nell’assistenza. Ciò che conta di più ora è che tutti i partner avanzino insieme verso la diplomazia, attraverso sforzi congiunti. La pressione sulla Russia deve dare risultati. Grazie a tutti coloro che sono al fianco dell’Ucraina” conclude Zelensky.

Foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

Nuovo attacco russo in Ucraina, sei morti. Zelensky: “La pressione sulla Russia deve dare risultati”

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ROMA (ITALPRESS) – “In questo momento a Kiev, i nostri soccorritori stanno lavorando sui siti degli attacchi russi. Il principale attacco russo, avvenuto durante la notte, ha colpito la capitale e la regione, causando ingenti danni a edifici residenziali e infrastrutture civili in tutta la città. Al momento, tredici persone risultano ferite e, purtroppo, sei uccise. Le mie condoglianze a tutte le loro famiglie e ai loro cari. Anche nella regione di Odessa si registrano distruzioni: i porti, le scorte alimentari e le infrastrutture sono stati colpiti, senza alcuno scopo militare”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“Hanno colpito anche le regioni di Dnipro, Kharkiv, Cernihiv e Cerkasy. Gli obiettivi principali erano il settore energetico e tutto ciò che mantiene la vita normale. In totale, i russi hanno lanciato 22 missili di vario tipo, compresi quelli aerobalistici, e più di 460 droni, la maggior parte dei quali “shahed” russo-iraniani. È noto che quattro droni hanno attraversato lo spazio aereo dei nostri vicini – Moldavia e Romania – con gli orari esatti del sorvolo confermati. È proprio per questo che tutti i partner devono ricordare che ogni giorno è necessario salvare vite umane. Armi e sistemi di difesa aerea sono importanti, così come la pressione delle sanzioni sull’aggressore. Non ci possono essere pause nell’assistenza. Ciò che conta di più ora è che tutti i partner avanzino insieme verso la diplomazia, attraverso sforzi congiunti. La pressione sulla Russia deve dare risultati. Grazie a tutti coloro che sono al fianco dell’Ucraina” conclude Zelensky.

-Foto IPA Agency-
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