venerdì, Dicembre 26, 2025
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Novartis-ASL Roma2, nuovo studio sui soggetti a rischio cardiovascolare

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ROMA (ITALPRESS) – Sono 145.000 le persone a rischio di sviluppare un evento cardiovascolare nella ASL Roma 2, di cui 41.800 a rischio alto e molto alto, ma circa il 40% di loro non ha effettuato alcuna visita cardiologica e il 15% non ha mai monitorato il colesterolo. E’ quanto emerge dai risultati della stratificazione realizzata in circa 1.3 milioni di cittadini della ASL nell’ambito del protocollo d’intesa tra l’ASL Roma 2 e Novartis, focalizzato sulle dislipidemie. L’accordo, siglato nel 2022 con una lettera di intenti con la Regione, ha l’obiettivo di esplorare strategie volte a ridurre l’impatto delle patologie cardiovascolari, che rappresentano la prima causa di morte in Regione.
Nell’ambito del progetto, Novartis ha messo a disposizione le proprie competenze applicandole a informazioni anonime e aggregate, nel pieno rispetto della privacy dei cittadini. Secondo le stime, in Lazio sono oltre 110mila le persone con colesterolo LDL che non si controllano regolarmente: a partire dai risultati della stratificazione del rischio cardiovascolare, la ASL Roma 2 ha delineato uno specifico percorso di salute, con l’apertura presso l’Ospedale Sandro Pertini di un ambulatorio dedicato alle dislipidemie per rispondere ulteriormente ai bisogni dei cittadini e attuare interventi di prevenzione secondaria per ridurre il rischio cardiovascolare.
“L’iniziativa messa in campo dalla ASL Roma 2 per le persone a rischio cardiovascolare e l’apertura di un ambulatorio dedicato alle dislipidemie sono molto importanti, peraltro nell’Azienda Sanitaria Locale con più popolazione nel Lazio e in Italia: un milione e trecentomila abitanti. La prevenzione e la presa in carico sono le strade maestre da perseguire, per ridurre gli accessi impropri al pronto soccorso ma anche, nel caso specifico di questa importante campagna, la mortalità e le ospedalizzazioni legate alle patologie cardiovascolari – afferma Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio regionale del Lazio -. Questa campagna, utile alla stratificazione del rischio cardiovascolare per circa 145 mila assistiti della ASL Roma 2, dimostra come la sinergia tra un’azienda sanitaria pubblica e una grande azienda farmaceutica, come Novartis, possa dare dei risultati di assoluta rilevanza per i cittadini della nostra Regione. E’ fondamentale, ora, continuare su questa strada: la prevenzione in sanità non è un costo ma costituisce un investimento, in particolare in termini di salute e benessere”.
L’ambulatorio rappresenta un nuovo modello di medicina basata sul valore, per affrontare in modo concreto le sfide cruciali della sanità, migliorando la presa in carico dei pazienti a rischio cardiovascolare e contribuendo alla sostenibilità del sistema sanitario, come commenta il professor Antonino Granatelli, direttore dell’Unità Operativa Complessa Cardiologia dell’ospedale Sandro Pertini Asl Roma 2: “I risultati emersi dal progetto mettono in evidenza l’urgenza di intervenire con un follow-up mirato sui pazienti a rischio cardiovascolare elevato, che presentano peggiori condizioni di salute rispetto alla media della popolazione. Grazie alla stratificazione del rischio cardiovascolare, realizzata nell’ambito del protocollo d’intesa tra la ASL Roma 2 e Novartis, abbiamo la possibilità di intervenire in modo mirato e per questo abbiamo delineato uno specifico percorso di salute, con un ambulatorio dedicato alle dislipidemie presso l’Ospedale Pertini. Ci auguriamo che questa iniziativa possa contribuire a ridurre in modo significativo il tasso di ospedalizzazione e di mortalità causato dalle malattie cardiovascolari sul nostro territorio”.
Secondo quanto stimato nell’ambito dell’analisi svolta, il miglioramento del follow-up dei soggetti a rischio alto e molto alto potrebbe ridurre la mortalità ospedaliera fino a 7 punti percentuali, oltre che ridurre la degenza ospedaliera da 11 a 6 giorni, permettendo di ottimizzare l’uso delle risorse del SSN anche a beneficio delle liste d’attesa.
“Come azienda, impegnata a contrastare le malattie cardiovascolari, siamo orgogliosi di avere avuto l’opportunità di mettere le nostre competenze al servizio della ASL Roma 2, per collaborare a questo importante progetto, volto a ridurre il pesante impatto delle dislipidemie sul territorio – afferma Valentino Confalone, Amministratore Delegato di Novartis Italia – I risultati emersi non lasciano dubbi sull’emergenza sanitaria rappresentata dalle malattie cardiovascolari e sul valore di interventi mirati di follow-up sulla popolazione a rischio elevato. Ci auguriamo che questo progetto possa rappresentare un esempio virtuoso anche per altre realtà dove le malattie cardiovascolari mettono a rischio la salute delle persone e dell’intera società”.
Questa collaborazione si aggiunge a quella già in corso nell’ambito cardiovascolare in Toscana, Campania, Sicilia, Piemonte e rientra nell’impegno di Novartis ad agire come partner di tutti gli attori del sistema salute, per favorire nuovi modelli di medicina basata sul valore, che permettano di rispondere a sfide sanitarie complesse attraverso l’attivazione sinergica del binomio tra innovazione e sostenibilità, per garantire anche in futuro la piena realizzazione del diritto alla salute.

– foto pexels.com –
(ITALPRESS).

Novartis-ASL Roma2, nuovo studio sui soggetti a rischio cardiovascolare

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ROMA (ITALPRESS) – Sono 145.000 le persone a rischio di sviluppare un evento cardiovascolare nella ASL Roma 2, di cui 41.800 a rischio alto e molto alto, ma circa il 40% di loro non ha effettuato alcuna visita cardiologica e il 15% non ha mai monitorato il colesterolo. E’ quanto emerge dai risultati della stratificazione realizzata in circa 1.3 milioni di cittadini della ASL nell’ambito del protocollo d’intesa tra l’ASL Roma 2 e Novartis, focalizzato sulle dislipidemie. L’accordo, siglato nel 2022 con una lettera di intenti con la Regione, ha l’obiettivo di esplorare strategie volte a ridurre l’impatto delle patologie cardiovascolari, che rappresentano la prima causa di morte in Regione.
Nell’ambito del progetto, Novartis ha messo a disposizione le proprie competenze applicandole a informazioni anonime e aggregate, nel pieno rispetto della privacy dei cittadini. Secondo le stime, in Lazio sono oltre 110mila le persone con colesterolo LDL che non si controllano regolarmente: a partire dai risultati della stratificazione del rischio cardiovascolare, la ASL Roma 2 ha delineato uno specifico percorso di salute, con l’apertura presso l’Ospedale Sandro Pertini di un ambulatorio dedicato alle dislipidemie per rispondere ulteriormente ai bisogni dei cittadini e attuare interventi di prevenzione secondaria per ridurre il rischio cardiovascolare.
“L’iniziativa messa in campo dalla ASL Roma 2 per le persone a rischio cardiovascolare e l’apertura di un ambulatorio dedicato alle dislipidemie sono molto importanti, peraltro nell’Azienda Sanitaria Locale con più popolazione nel Lazio e in Italia: un milione e trecentomila abitanti. La prevenzione e la presa in carico sono le strade maestre da perseguire, per ridurre gli accessi impropri al pronto soccorso ma anche, nel caso specifico di questa importante campagna, la mortalità e le ospedalizzazioni legate alle patologie cardiovascolari – afferma Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio regionale del Lazio -. Questa campagna, utile alla stratificazione del rischio cardiovascolare per circa 145 mila assistiti della ASL Roma 2, dimostra come la sinergia tra un’azienda sanitaria pubblica e una grande azienda farmaceutica, come Novartis, possa dare dei risultati di assoluta rilevanza per i cittadini della nostra Regione. E’ fondamentale, ora, continuare su questa strada: la prevenzione in sanità non è un costo ma costituisce un investimento, in particolare in termini di salute e benessere”.
L’ambulatorio rappresenta un nuovo modello di medicina basata sul valore, per affrontare in modo concreto le sfide cruciali della sanità, migliorando la presa in carico dei pazienti a rischio cardiovascolare e contribuendo alla sostenibilità del sistema sanitario, come commenta il professor Antonino Granatelli, direttore dell’Unità Operativa Complessa Cardiologia dell’ospedale Sandro Pertini Asl Roma 2: “I risultati emersi dal progetto mettono in evidenza l’urgenza di intervenire con un follow-up mirato sui pazienti a rischio cardiovascolare elevato, che presentano peggiori condizioni di salute rispetto alla media della popolazione. Grazie alla stratificazione del rischio cardiovascolare, realizzata nell’ambito del protocollo d’intesa tra la ASL Roma 2 e Novartis, abbiamo la possibilità di intervenire in modo mirato e per questo abbiamo delineato uno specifico percorso di salute, con un ambulatorio dedicato alle dislipidemie presso l’Ospedale Pertini. Ci auguriamo che questa iniziativa possa contribuire a ridurre in modo significativo il tasso di ospedalizzazione e di mortalità causato dalle malattie cardiovascolari sul nostro territorio”.
Secondo quanto stimato nell’ambito dell’analisi svolta, il miglioramento del follow-up dei soggetti a rischio alto e molto alto potrebbe ridurre la mortalità ospedaliera fino a 7 punti percentuali, oltre che ridurre la degenza ospedaliera da 11 a 6 giorni, permettendo di ottimizzare l’uso delle risorse del SSN anche a beneficio delle liste d’attesa.
“Come azienda, impegnata a contrastare le malattie cardiovascolari, siamo orgogliosi di avere avuto l’opportunità di mettere le nostre competenze al servizio della ASL Roma 2, per collaborare a questo importante progetto, volto a ridurre il pesante impatto delle dislipidemie sul territorio – afferma Valentino Confalone, Amministratore Delegato di Novartis Italia – I risultati emersi non lasciano dubbi sull’emergenza sanitaria rappresentata dalle malattie cardiovascolari e sul valore di interventi mirati di follow-up sulla popolazione a rischio elevato. Ci auguriamo che questo progetto possa rappresentare un esempio virtuoso anche per altre realtà dove le malattie cardiovascolari mettono a rischio la salute delle persone e dell’intera società”.
Questa collaborazione si aggiunge a quella già in corso nell’ambito cardiovascolare in Toscana, Campania, Sicilia, Piemonte e rientra nell’impegno di Novartis ad agire come partner di tutti gli attori del sistema salute, per favorire nuovi modelli di medicina basata sul valore, che permettano di rispondere a sfide sanitarie complesse attraverso l’attivazione sinergica del binomio tra innovazione e sostenibilità, per garantire anche in futuro la piena realizzazione del diritto alla salute.

– foto pexels.com –
(ITALPRESS).

Lancia, Stefano Solfaroli Camillocci neo Direttore Marketing e Communication

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TORINO (ITALPRESS) – Stefano Solfaroli Camillocci è il nuovo Direttore Marketing & Communication del marchio Lancia, e riporterà direttamente a Luca Napolitano, CEO del brand. Con oltre 30 anni di esperienza nel settore automotive, Stefano ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità all’interno di Stellantis e del Gruppo Fiat Chrysler Automobiles, maturando una solida competenza nelle aree Vendite, Marketing, Aftersales e Gestione Rete. Nel corso della sua carriera ha guidato team internazionali in contesti complessi e fortemente orientati al cliente, occupandosi – tra l’altro – della direzione delle attività di vendita e marketing postvendita in Europa, della rete dei dealer di proprietà e dello sviluppo del business B2B sul mercato italiano. Il suo solido background manageriale, unito alla profonda conoscenza del mercato europeo e alla visione strategica maturata in ambito multibrand, rappresenta un importante valore aggiunto per affrontare le sfide di Lancia in Italia e in Europa.

“Lancia è parte del mio DNA: la mia prima auto è stata una Lancia, e nel mio percorso professionale ho già avuto l’onore di lavorare per questo straordinario marchio. Oggi torno a casa con grande entusiasmo, pronto a contribuire alla sua rinascita e alle numerose sfide che ci attendono, dall’arrivo della Nuova Lancia Gamma all’avventura nei rally” ha dichiarato Stefano Solfaroli Camillocci. Originario di La Spezia, si è laureato in Economia presso l’Università Bocconi di Milano, è sposato, padre di due figli, e da sempre nutre una grande passione per il cinema.

– foto: ufficio stampa Stellantis –

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In Puglia il progetto “Mobile Angel” per le donne vittime di violenza

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BARI (ITALPRESS) – Prevenzione, fiducia e tempestività. Sono le parole chiave di “Mobile Angel”, il nuovo progetto sperimentale promosso e finanziato dal Dipartimento Welfare della Regione Puglia, presentato questa mattina nella sede della Procura della Repubblica di Bari. Il progetto, che nasce da un emendamento presentato dalla consigliera regionale Lucia Parchitelli, mette a disposizione delle donne vittime di violenza uno smartwatch salvavita, collegato in tempo reale con la Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari. In caso di pericolo, il dispositivo consente di attivare immediatamente un intervento di emergenza.

‘Mobile Angel’ è un simbolo concreto della vicinanza della Regione alle donne che vivono in situazioni di rischio. Non si tratta solo di protezione fisica, ma di una nuova forma di fiducia nelle istituzioni. Abbiamo il dovere di presidiare ogni spazio della vita pubblica e privata in cui le donne possono sentirsi vulnerabili. Questo progetto dimostra che lo Stato, quando collabora, può fare la differenza. Abbiamo costruito un’alleanza concreta tra Regione, Magistratura, Forze dell’Ordine e centri antiviolenza. La posta in gioco è altissima: la libertà, la vita e la dignità delle donne. E per queste, siamo disposti a mettere in campo tutte le energie necessarie” ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine della presentazione.

La sperimentazione durerà 36 mesi, sarà attuata nel territorio della provincia di Bari e si basa su un investimento iniziale di 100.000 euro, previsto dall’articolo 43 della Legge Regionale n. 37/2023. L’obiettivo è testare un modello operativo di intervento rapido, efficace e integrato nei casi di violenza di genere, avvalendosi della tecnologia e di una rete istituzionale coesa. “Con ‘Mobile Angel’ rafforziamo il sistema integrato di prevenzione e contrasto alla violenza di genere,” ha affermato Ruggiero Mennea, consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia. “L’utilizzo della tecnologia – in questo caso lo smartwatch – è al servizio della sicurezza delle donne. Vogliamo dare un segnale inequivocabile che lo Stato è al fianco delle donne, che nessuna è sola e che ogni richiesta di aiuto sarà ascoltata e accolta con prontezza. Questa sperimentazione è una scommessa collettiva tra istituzioni, forze dell’ordine, centri antiviolenza e cittadinanza attiva. La tecnologia può essere uno strumento di tutela della libertà, se inserita in un contesto relazionale di ascolto e protezione. Il nostro compito è costruire una società in cui la violenza contro le donne non abbia spazio, né alibi”.

Il progetto prende ispirazione da esperienze già attive in altre regioni italiane, ma è stato adattato alla realtà pugliese grazie alla collaborazione sinergica tra Dipartimento Welfare della Regione Puglia, Arma dei Carabinieri, Procura, Centri antiviolenza e Terzo Settore. “Il progetto si inserisce nel solco tracciato dalla Legge Regionale 29/2014, ampliandone la portata operativa,” ha spiegato Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia. “Al centro della sperimentazione c’è il dispositivo “Mobile Angel”: un braccialetto elettronico che, una volta attivato, consente alla donna di inviare una richiesta di pronto intervento immediato alla Centrale Operativa del Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri. Sarà l’Arma dei Carabinieri, in coordinamento con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, ad individuare le donne che riceveranno il dispositivo. Verranno considerate le segnalazioni dei Centri antiviolenza, che svolgeranno un ruolo attivo nella valutazione dei casi e nella segnalazione delle situazioni a rischio più elevato. La rete interistituzionale rappresenta, anche in questo intervento, un presidio fondamentale nel contrasto alla violenza di genere, poiché consente un’azione coordinata, tempestiva e integrata tra servizi e forze dell’ordine, garantendo protezione, presa in carico e reale possibilità di ricostruzione della propria vita alle donne vittime.”

Durante i 36 mesi di attuazione, sarà attivato un sistema di monitoraggio e valutazione, che prenderà in esame indicatori quali il numero di dispositivi distribuiti, le segnalazioni ricevute, i tempi di intervento delle forze dell’ordine e gli esiti delle situazioni trattate. I risultati saranno oggetto di analisi periodiche e di valutazione finale, atte a valutare l’estensione del progetto a livello regionale alla luce dell’esperienza concreta raccolta sul campo.

– foto ufficio stampa Carabinieri Bari –

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All’Ospedale dei bambini “Vittore Buzzi” di Milano una nuova Risonanza Magnetica di ultima generazione

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MILANO (ITALPRESS) – Arriva all’Ospedale dei Bambini ‘Vittore Buzzi’ di Milano una nuova Risonanza Magnetica di ultima generazione che va a sostituire quella precedentemente in uso. L’intervento rientra nel piano di ammodernamento tecnologico finanziato attraverso il PNRR – Missione 6 Salute. Anche in questo caso, come la recente installazione di una RMN all’Ospedale ‘Sacco’ di Milano, l’operazione è stata programmata nel periodo estivo per ridurre al minimo l’impatto sull’attività sanitaria ordinaria e, allo stesso tempo, rispettare le scadenze previste a livello nazionale. Particolare attenzione è stata dedicata all’accoglienza dei piccoli pazienti: la nuova apparecchiatura sarà infatti ‘umanizzata’. Sia le pareti che l’involucro della risonanza verranno decorati con disegni a tema marino, così da creare un ambiente più rassicurante e a misura di bambino.

“Il lavoro svolto al ‘Buzzi’ – ha dichiarato l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolasoè un esempio concreto di come si possano coniugare innovazione tecnologica, attenzione ai tempi e cura delle esigenze dei pazienti più fragili. È un investimento importante che unisce efficienza e umanità”. “L’arrivo di questa nuova RMN – ha concluso Maria Grazia Colombo, Direttore generale dell’ASST Fatebenefratelli Sacco – ci consentirà di contare su una tecnologia all’avanguardia che sarà ‘umanizzata’ per rendere l’esperienza dei bambini meno traumatica e più serena. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato”.

– foto ufficio stampa Regione Lombardia –

(ITALPRESS).

A ottobre a Mestre torna “Hybrid Ensemble – Fare musica insieme”

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VENEZIA (ITALPRESS) – Musica come incontro, dialogo e crescita condivisa: torna “Hybrid Ensemble – fare musica insieme”. Attraverso la musica i giovani imparano a crescere insieme, a collaborare, a mettersi in gioco e a costruire esperienze concrete, organizzando spettacoli dal vivo che animeranno la città e promuoveranno la musica come veicolo di scambio, dialogo e relazione. Da ottobre prenderà il via la nuova edizione del percorso condiviso dedicato a musicisti under 35, promosso dal Comune di Venezia in collaborazione con Associazione Tadßn. Il progetto, condotto da Joe Schievano, Maria Roveran, Marco Centasso e Francesco Carrer, si articola in 38 incontri settimanali fino a giugno 2026 di due ore ciascuno, con un focus su performance collettiva, sperimentazione e produzione musicale. L’obiettivo è quello di promuovere un approccio partecipativo e inclusivo alla musica d’insieme, consolidando l’esperienza di Hybrid Music Ensemble: un organico giovanile permanente che lavora su composizioni inedite e repertori originali da portare sul palco. Sono previsti tre concerti pubblici: uno a dicembre e due a giugno, aperti anche ad altre band attive nella sala prove di Hybrid Music, con l’intento di ampliare la rete musicale giovanile del territorio.

“Hybrid Ensemble è una bella iniziativa che contribuisce a far emergere nuove energie e idee in città, rendendo più dinamico e creativo il contesto giovanile e musicale -commenta l’assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini- Offrire ai giovani uno spazio in cui potersi esprimere a tutto tondo, sperimentare e costruire qualcosa di concreto a più mani significa investire su una generazione che, crescendo, porterà con sé valori fondamentali come la collaborazione, l’ascolto e la capacità di fare squadra. Serve coraggio per pensare fuori dagli schemi, e questo progetto va proprio in questa direzione. Lasciamo che i giovani si esprimano, progettino e incidano davvero nel tessuto culturale cittadino, solo così potremo costruire la comunità del futuro, aperta e consapevole”. Durante il percorso saranno inoltre organizzati workshop intensivi su voce e canto guidati dalla vocal coach Eleonora Biasin, offrendo ai partecipanti l’occasione di perfezionare le proprie competenze espressive e migliorare la qualità artistica delle performance dal vivo. La partecipazione è riservata a musicisti selezionati tramite audizione conoscitiva, in programma martedì 7 ottobre nelle sale della Hybrid Music a Mestre. Per iscriversi o ricevere maggiori informazioni è possibile scrivere a [email protected] indicando nome, cognome, età, strumento e/o registro vocale.

– foto ufficio stampa Comune di Venezia –

(ITALPRESS).

La Treviso Film Commission sbarca al Lido di Venezia

VENEZIA (ITALPRESS) – “La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si conferma un palcoscenico privilegiato non solo per i grandi autori e le star del cinema, ma anche per i territori che, con la loro bellezza e autenticità, sanno diventare protagonisti sullo schermo”. Nella cornice prestigiosa della Mostra del Cinema al Lido di Venezia, l’assessore regionale al Turismo Federico Caner ha partecipato stamattina alla presentazione della Treviso Film Commission, promossa dalla Fondazione DMO Marca Treviso, portando all’attenzione delle produzioni internazionali le straordinarie potenzialità della provincia trevigiana come set naturale e come destinazione turistica di eccellenza, e rimarcando il valore strategico che il cinema e l’audiovisivo rivestono per la promozione territoriale.

“Il Veneto ha dimostrato e sta dimostrando di poter essere un grande set internazionale, grazie alle sue bellezze artistiche e naturali, nonché a un ricco tessuto di servizi e di imprese. Treviso, in particolare, esprime questa vocazione con una potenza unica: qui il cinema trova paesaggi autentici, storie da raccontare, professionalità qualificate e una rete di eccellenze capace di accogliere e supportare produzioni di ogni livello. Il film-induced tourism è oggi una leva strategica di promozione internazionale: un film o una serie non solo attirano visitatori, ma arricchiscono l’offerta, destagionalizzano i flussi e aumentano la permanenza dei turisti. La Marca Trevigiana, con il suo patrimonio naturale, storico ed enogastronomico, è il cuore pulsante di questa nuova frontiera del turismo”.

Caner ha voluto evocare alcune delle immagini più forti e identitarie della Marca, sottolineandone la forza cinematografica: “Il fiume Sile, area naturale che accompagna lo sguardo lungo 90 chilometri di curve e riflessi, è esso stesso un film che scorre. Le Ville Venete, custodi di storia e di arte, diventano palcoscenici immortali, pronti a trasformarsi in set di prestigio. Il cicloturismo, con la sua rete di 1800 chilometri di percorsi, offre trail narrativi che uniscono luoghi, persone ed esperienze. E poi ci sono le eccellenze enogastronomiche: dal Prosecco al tiramisù, icona mondiale nata proprio a Treviso e protagonista della Tiramisu World Cup organizzata all’inizio di ottobre da Twissen, fino ai prodotti dell’artigianato locale, capaci di restituire alla macchina da presa la manualità, la creatività e il saper fare di una comunità intera”. Secondo l’assessore, è proprio l’intreccio tra patrimonio materiale e immateriale a rendere il territorio trevigiano così speciale: “Ogni fotogramma girato in questa terra è intriso di autenticità. Qui il paesaggio si attraversa, si vive, diventa esperienza. La Marca Trevigiana è una destinazione che sa emozionare e che, grazie alle sue oltre 150 imprese del settore audiovisivo e a una rete di artigiani e professionisti, è pronta a mettersi al servizio del cinema internazionale. Questo significa unire promozione turistica, cultura, sviluppo economico e valorizzazione delle identità locali in un progetto comune”.

Caner ha voluto infine sottolineare il valore della collaborazione che ha reso possibile questo percorso: “Treviso ha una marcia in più: è la capacità di fare squadra. La Treviso Film Commission, la Fondazione Marca Treviso, la Camera di Commercio di Treviso e Belluno, gli operatori economici, il mondo agricolo e artigiano: tutti insieme hanno creduto in un’idea che oggi prende forma. È grazie al loro impegno che il Veneto si conferma terra accogliente, ricca di identità e di innovazione. La Marca Trevigiana è un grande set naturale, ma è anche un mosaico di storie e di emozioni che il cinema può portare nel mondo. La Regione continuerà a sostenere questo cammino, convinta che il futuro del turismo passi anche attraverso la forza delle immagini e delle narrazioni”. Con il successo della Treviso Film Commission – Marca Treviso, il Veneto rinnova la sua vocazione a essere terra di grandi location e di grandi racconti: un luogo dove cultura e turismo si intrecciano, e dove ogni angolo può diventare cinema.

– foto ufficio stampa Regione Veneto –

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UniVerde “La tutela delle eccellenze agroalimentari italiane strumento contro i dazi”

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ROMA (ITALPRESS) – Il connubio tra tradizione artigianale e innovazione digitale è la chiave per proteggere l’identità del nostro agroalimentare, simbolo dell’Italia nel mondo: è questo il filo conduttore del convegno “Cibo, sostenibilità e certificazione. La pizza e le eccellenze agroalimentari italiane nell’era #EcoDigital”, che si è svolto ieri a Milano, nell’ambito del Pizza Village al Parco CityLife. Promosso da Fondazione UniVerde, Rete #EcoDigital, Euro-Toques Italia e Federazione Italiana Cuochi – FIC, con event partner Azienda Agricola ‘Camozzi Gianni’ di Copparo (FE) e ITA0039 | 100% Italian Taste Certification by Asacert, l’evento, si legge in una nota, “ha acceso i riflettori sull’importanza della tracciabilità e delle certificazioni per garantire l’autenticità del Made in Italy, in particolare di quello agroalimentare e delle sue più alte realizzazioni culinarie”. L’evento è stato aperto dal saluto istituzionale dell’assessore al Bilancio del Comune di Milano, Emmanuel Conte. “L’evento organizzato da Fondazione UniVerde discute delle opportunità e dei rischi che il settore agroalimentare incontra in un momento segnato da crisi internazionali, mutamento climatico e rivoluzione digitale. La scelta di Milano come luogo del dibattito è più che mai opportuna: dal 2015, dopo il fortunato evento di Expo, la città promuove la cultura del cibo come strumento di pace e benessere tra i popoli e di sviluppo sostenibile”, ha detto.

Per Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e promotore della World Petition e Campagna Mondiale #PizzaUnesco, “in un mondo globalizzato, dove l’omologazione è la più grande minaccia per le identità locali, il digitale, con strumenti come blockchain e intelligenza artificiale, offre la chiave per garantire l’autenticità del cibo e dei piatti di qualità. La tecnologia è un potente alleato per narrare la storia di un territorio e dei suoi prodotti, il lavoro di un agricoltore e la tradizione di un mestiere antico come quello del pizzaiuolo napoletano, creando così un rapporto di fiducia con chi degusta le vere bontà italiane preparate secondo la sapienza artigianale. Il successo di #PizzaUnesco ci ha insegnato una grande lezione: la forza del nostro patrimonio culturale risiede nella passione della community mondiale intorno ai simboli del Made in Italy. È un ‘people power’ che dobbiamo incanalare per tutelare e valorizzare sempre più la pizza napoletana e tutte le nostre eccellenze agroalimentari. Ecco perché sostenibilità e certificazione non sono solo il ‘DNA’ di un nuovo paradigma EcoDigital da applicare al cibo, ma devono rappresentare, essi stessi, parti integranti del ‘brand Italia’, valori che ci rendono unici e desiderabili a livello internazionale”.

Il convegno, si legge ancora, ha evidenziato come “le nuove tecnologie stanno trasformando radicalmente il settore agroalimentare, offrendo nuovi strumenti digitali per garantire trasparenza, tracciabilità, autenticità del cibo e dei prodotti lungo tutta la filiera”. Questo “non solo tutela il consumatore, ma rafforza anche la fiducia e il legame con i produttori locali, i veri custodi del gusto italiano. La rivoluzione #EcoDigital si configura quindi come sistema etico e sostenibile a difesa del valore inestimabile del Made in Italy, unendo la sapienza del passato alle opportunità del futuro”.

– foto ufficio stampa UniVerde –

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Diga di Genova, Bucci “Possiamo finire entro dicembre 2027”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’azienda conferma che si può fare per dicembre 2027 e noi faremo in modo che si faccia per dicembre 2027”. Lo ha detto il presidente della Liguria Marco Bucci, commissario per la ricostruzione di Genova, commentando l’approvazione definitiva della variante di layout per la nuova diga foranea del porto di Genova. “Se poi sarà a gennaio ci autoaccuseremo di aver fatto un mese di ritardo, però le cose devono andare avanti in questi termini”. La variante approvata permetterà di lavorare in parallelo sulle due fasi: “Altrimenti – ha confermato Bucci – non riusciremo a guadagnare i tre anni che diciamo di aver guadagnato. Poi se ne guadagneremo due e mezzo va bene lo stesso, però dobbiamo lavorare con la miglior ipotesi che abbiamo e poi su quella poi vedremo cosa riusciamo a costruire”. Il governatore e commissario ha ricordato che la progettazione esecutiva della fase B è già completata, quindi “si potranno cominciare subito i lavori”.

“Io so che noi abbiamo fatto al ministro due ipotesi: l’ipotesi in cui si faccia il forno elettrico che libererà 300mila metri quadrati e l’ipotesi in cui non si faccia il forno elettrico che libererà 600mila metri quadrati. Abbiamo già tutta una lista di aziende che vorrebbero entrare in quelle aree, quindi vedremo. Ma direi che ora la cosa principale è capire cosa si fa con l’acciaio”, ha aggiunto commentando le indiscrezioni di stampa sul piano di Jindal per l’ex Ilva che non prevedrebbe il forno elettrico a Genova. “Dopodiché, quando abbiamo capito cosa si fa con l’acciaio, si può pensare cosa si fa col resto, ma se non si capisce cosa si fa con l’acciaio la situazione rimane ancora congelata come è rimasta per otto anni, e non va bene – ha aggiunto il governatore -. Noi vogliamo che quell’area generi posti di lavoro per Genova con ricadute economiche e occupazionali e l’acciaio è un modo per avere posti di lavoro. Ovviamente ce ne sono altri, però non sono in alternativa, sono in complemento. Questa è la cosa importante che bisogna chiarire”. Tra i soggetti interessati alle aree ex Ilva di Cornigliano, ha aggiunto Bucci, non c’è solo il comparto della logistica: “Sono aziende che fanno industria”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).