giovedì, Dicembre 25, 2025
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Milano, Sala “Voto anticipato? Non scappo e non servirebbe a nessuno”

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MILANO (ITALPRESS) – “Io spero di arrivare alle Olimpiadi avendo fatto delle cose giuste e poi credo che post Olimpiadi, spero non prima, si potrà cominciare a parlare di successione e di candidature, quando saremo a un anno dalle elezioni comunali di Milano”. Lo ha detto il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, a margine della festa dell’Unita’. “Non abbiamo una data del voto, ma post Olimpiadi saremo a un annetto”, ha precisato.

“Se chiederanno di dare una mano” a trovare il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Milano “la darò più che volentieri e ci mancherebbe altro, di questo ne sono assolutamente sicuro”, ha sottolineato. “Se non mi chiederanno di dare una mano, non per cattiveria ma per problemi di equilibri e di coalizione, comunque seguirò con estremo interesse – ha proseguito -. L’ho detto con molta serietà e non in modo provocatorio, è chiaro che uno che fa il sindaco vorrebbe sapere che la città rimane in buone mani, quindi da questo punto di vista per me è importante che ci sia un candidato o una candidata forte del centrosinistra, che spero vinca. Ma è anche importante che dall’altra parte ci sia un buon candidato”. Il prossimo sindaco potrà essere scelto con il metodo delle primarie? “E’ difficile dirlo, dipende da chi saranno quelli interessati ad una partita delicata”, ha concluso Sala.

“Non vedo perché dovrei lasciare il ruolo di sindaco dopo le Olimpiadi. Non so neanche a chi farebbe comodo. Non credo che un’anticipazione” del voto a Milano “serva a nessuno ma nel caso io non sono certo uno che scappa”. Il leader della Lega Matteo Salvini ha auspicato più volte che a Milano ci sia un voto anticipato. “Per come sono fatto io credo che sia un tema di senso del dovere. E poi che senso avrebbe? L’ho detto più volte che non so neanche a chi farebbe comodo – ha proseguito Sala – . Il 2027 sarà un anno delicatissimo in cui avremo le politiche, le amministrative, chissà anche le regionali, tutto può essere. Ho visto oggi il mio amico Attilio Fontana bello tonico”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Ue, maxi multa da 3 miliardi a Google per distorta concorrenza. Trump non ci sta “Non permetterò che queste azioni discriminatorie continuino”

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BRUXELLES (ITALPRESS) – La Commissione europea ha inflitto a Google una multa di 2,95 miliardi di euro per aver violato le norme antitrust dell’UE distorcendo la concorrenza nel settore delle tecnologie pubblicitarie (“adtech”). L’azienda ha agito in questo modo, spiega la Commissione Ue in una nota, “favorendo i propri servizi tecnologici di display advertising online a scapito dei fornitori concorrenti di servizi tecnologici pubblicitari, degli inserzionisti e degli editori online”.

La Commissione ha ordinato a Google di “porre fine a queste pratiche di auto-preferenza; e di attuare misure per porre fine ai suoi conflitti di interesse intrinseci lungo la catena di fornitura dell’adtech”. Google ha ora 60 giorni di tempo per informare la Commissione su come intende procedere.

TRUMP “MULTA INGIUSTA, INTERVERRÒ”

Il presidente americano Trump minaccia dazi di ritorsione contro l’Europa dopo che quest’ultima ha irrogato la multa a Google. “Oggi l’Europa ha ‘colpito’ un’altra grande azienda americana, Google, con una multa di 3,5 miliardi di dollari, sottraendo di fatto denaro che altrimenti sarebbe andato a investimenti e posti di lavoro americani. Questo si aggiunge alle numerose altre multe e tasse emesse contro Google e altre aziende tecnologiche americane, in particolare. Davvero ingiusto, e il contribuente americano non lo tollererà. Come ho già detto, la mia Amministrazione non permetterà che queste azioni discriminatorie continuino. Apple, ad esempio, è stata costretta a pagare 17 miliardi di dollari di multa che, a mio parere, non avrebbe dovuto essere inflitta. Dovrebbero riavere indietro i loro soldi. Non possiamo permettere che questo accada alla brillante e senza precedenti ingegnosità americana e, se ciò dovesse accadere, sarò costretto ad avviare un procedimento ai sensi della Sezione 301 per annullare le sanzioni ingiuste imposte a queste aziende americane contribuenti” ha scritto Donald Trump sul suo social network Truth.

-foto Ipa Agency-
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Norris il più veloce nelle fp2 del Gp Italia, Leclerc 2°

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MONZA (ITALPRESS) – La McLaren torna ad alzare la voce con Lando Norris che, nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio d’Italia 2025 di Formula 1, si prende il miglior tempo in 1’19″878. Alle spalle del britannico la Ferrari di Charles Leclerc conferma il secondo posto ottenuto nelle FP1, con un ritardo di appena +0″083; terzo un sorprendente Carlos Sainz (Williams), a +0″096. Quarto tempo per il leader del Mondiale Oscar Piastri che, dopo aver saltato la sessione mattutina, si piazza davanti a Lewis Hamilton. Max Verstappen è sesto a meno di due decimi da Norris, mentre Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) finisce fuori pista e causa una bandiera rossa nei primi minuti delle FP2, chiudendo in diciannovesima posizione. Il compagno di squadra George Russell non va oltre un decimo posto. Domani, sabato, si torna in pista alle 12:30, mentre alle 16 prenderanno il via le qualifiche.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Boom di reati ambientali lungo le coste italiane

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ROMA (ITALPRESS) – Il 2024 è stato un anno nero per i nostri mari e le nostre coste. Cemento illegale, inquinamento, pesca di frodo e violazioni al Codice della navigazione: il bilancio dell’illegalità ambientale è pesantissimo. Secondo il rapporto Mare Monstrum 2025 di Legambiente, basato su dati delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, sono stati accertati oltre 25 mila reati, in aumento del 9% rispetto al 2023. Sommando anche gli illeciti amministrativi, il totale sale a quasi 70 mila violazioni, una ogni 105 metri di costa. Le regioni più colpite restano quelle a forte presenza mafiosa: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. La Campania guida la classifica con più di 4.200 illeciti. Al quinto posto il Lazio, seguito dalla Toscana. Se invece si guarda al rapporto tra reati e chilometri di costa, la maglia nera spetta alla Basilicata, con oltre 33 reati per chilometro. A preoccupare è soprattutto il ciclo illegale del cemento, che rappresenta il 41% del totale, con oltre 10 mila abusi edilizi. In forte crescita anche l’inquinamento, legato a depuratori inesistenti o malfunzionanti e scarichi illegali: quasi 8 mila reati, il 24% in più rispetto al 2023. In aumento anche la pesca di frodo e le violazioni del Codice della navigazione. Intanto Legambiente lancia un pacchetto di 10 proposte: dal ripristino dei poteri dei Prefetti per abbattere gli immobili abusivi, al potenziamento dei sistemi di depurazione, fino a misure più severe contro la pesca illegale e gli scarichi in mare. “Il nostro ecosistema marino – ha dichiarato il presidente nazionale Stefano Ciafani – è sotto assedio, ma non arretriamo di un passo. Servono investimenti, controlli e un cambio di passo deciso per difendere le nostre coste e il diritto al mare come bene pubblico”. Un appello che Legambiente rivolge a Governo, Regioni e Comuni, perché il Mediterraneo torni a essere patrimonio da tutelare e non terreno di conquista per gli interessi illegali.
mgg/azn

Clima, l’80% della popolazione mondiale chiede misure più incisive

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ROMA (ITALPRESS) – Il 93% delle persone in Italia vuole un’azione più forte sul clima da parte dei propri leader. È quanto emerge dal Peoples’ Climate Vote 2024, il più grande sondaggio globale sul clima, condotto dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Unpd), in collaborazione con l’Università di Oxford e l’agenzia di ricerca GeoPoll. Il sondaggio, che ha coinvolto oltre 73.000 persone in 77 Paesi, rappresentando l’87% della popolazione mondiale, ha chiesto ai cittadini se desiderano un’azione più decisa sul clima da parte del loro Paese e quanto velocemente intendono abbandonare i combustibili fossili, come carbone, petrolio e gas, per passare all’energia pulita. I dati hanno mostrato che più le persone sperimentano condizioni meteorologiche estreme, più azioni per il clima desiderano vedere intraprese. Il 43% delle persone in tutto il mondo pensa che gli eventi meteorologici estremi siano peggiorati, il 78 % delle persone desidera una maggiore protezione per le persone a rischio a causa di eventi meteorologici estremi, mentre il 79 % delle persone vogliono che i paesi più ricchi aiutino i paesi più poveri ad adattarsi. A livello globale, l’80% delle persone ritiene necessario che i propri governi adottino misure più decise per contrastare la crisi climatica. Una percentuale ancora più alta, pari all’86%, auspica che i Paesi superino le divergenze geopolitiche e collaborino concretamente contro il cambiamento climatico. L’indagine, condotta nei 20 principali emettitori di gas serra al mondo, mostra un ampio sostegno a politiche climatiche più incisive: dal 66% della popolazione negli Stati Uniti e in Russia, al 67% in Germania, al 73% in Cina, al 77% in Sudafrica e India, fino all’85% in Brasile, all’88% in Iran e al 93% in Italia. Cresce, intanto, anche l’ansia climatica. In tutto il pianeta, il 56% degli individui ha dichiarato di pensare quotidianamente, o settimanalmente, ai cambiamenti climatici, incluso circa il 63% di chi vive nei Paesi Meno Sviluppati.
mgg/azn

Tajani “Le banche paghino i contributi, ma serve dialogo. No a tasse all’improvviso”

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CERNOBBIO (COMO) (ITALPRESS) – “Io credo che le banche debbano dare un contributo al Paese, ma è il modo con il quale si chiede il contributo alle banche. Io credo che serva un dialogo, si debba parlare con questo mondo, con queste imprese e anche con i lavoratori del settore bancario. Per esempio accolgo con favore la richiesta del leader della FABI a questo proposito: non si può risolvere il problema imponendo tasse all’improvviso come se le banche fossero la causa di tutti i mali. Non è così”. Così il ministro degli esteri Antonio Tajani a margine del Forum TEHA in corso a Cernobbio.

Il titolare della Farnesina ha tenuto a sottolineare che “le banche sono delle imprese che fanno profitto. Io non so che cosa sia l’extra profitto, anzi mi pare un concetto un po’ da Unione Sovietica o da regime stalinista. Chi dice che cos’è un extra profitto? Da un punto di vista giuridico non esiste il concetto di extra profitto. Quindi paghino le tasse si trovi un accordo e si faccia crescere l’economia del nostro paese. Le banche sono fondamentali per sostenere l’economia reale”. “Noi siamo il secondo paese manifatturiero d’Europa. Un sistema manifatturiero non si regge senza un sistema di accesso al credito senza un sistema bancario efficiente”.

“Oggi le banche italiane hanno superato la crisi sono efficienti, dipendono, possono dare un contributo, ma non devono neanche essere perseguitate perché questo provoca grande preoccupazione sui mercati provocando danni alle nostre imprese e quelle quotate in borsa – ha aggiunto Tajani – Si può intervenire è anche giusto a volte intervenire ma bisogna farlo con buonsenso per ottenere un risultato migliore come è successo l’anno scorso”

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).