ROMA (ITALPRESS) – In questa edizione:
– La Bce lascia i tassi invariati
– 80 anni Federmanager, appello al Governo su investimenti, fisco e pensioni
– Innovazione, Fastweb+Vodafone accelera sul 5G
– Pensioni, addio a Quota 103 e Opzione Donna
sat/gsl
Tg News – 31/10/2025
Liguria, inaugurati a Montalto Carpasio gli interventi realizzati grazie al Programma di Sviluppo Rurale
MONTALTO CARPASIO (ITALPRESS) – Sono stati inaugurati oggi, a Montalto Carpasio, gli interventi realizzati grazie al Programma di Sviluppo Rurale. Alla cerimonia erano presenti, oltre al vicepresidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura Alessandro Piana, anche i sindaci dei Comuni coinvolti – Mariano Bianchi (Montalto Carpasio), Manuela Sasso (Molini di Triora), Matteo Orengo (Badalucco) e Remo Moraglia (Bajardo).
“Grazie alla Sottomisura 7.2, dedicata alle infrastrutture essenziali per le popolazioni rurali – ha spiegato Piana – è stato realizzato un intervento da 374 mila euro nell’area della Borgata Rurale del Poggio, tra Montalto Carpasio e Badalucco. Un borgo di grande valore storico e paesaggistico – ha proseguito il vicepresidente – che conserva un impianto architettonico originario di pregio e una forte identità culturale. I lavori hanno migliorato la viabilità di accesso, incrementando la sicurezza e riducendo il rischio di caduta massi, a beneficio dei residenti e delle imprese della zona. Con la sottomisura 7.5 e un investimento complessivo di oltre 450 mila euro, con Montalto Carpasio capofila di un progetto che coinvolge i Comuni di Badalucco, Molini di Triora e Bajardo, abbiamo invece recuperato e messo in sicurezza numerosi percorsi escursionistici, installato colonnine di ricarica e lavaggio per biciclette, nuova cartellonistica dotata di QR code informativi e migliorato la segnaletica di accesso ai sentieri”.
Il sindaco di Montalto Carpasio, Mariano Bianchi, ha aggiunto: “Il PSR è una grande opportunità per le nostre realtà dell’entroterra e un buon strumento per il nostro territorio, grazie alla Regione e anche ai nostri uffici che hanno lavorato bene e in modo molto scrupoloso per gestire le pratiche”.
-Foto Regione Liguria-
(ITALPRESS).
Albanese “Vogliamo intensificare i rapporti tra imprese siciliane e tunisine”
PALERMO (ITALPRESS) – “E’ una giornata importante perché mettiamo a contatto imprese tunisine, imprese siciliane, soprattutto dell’area del palermitano e di Enna, e questo fa ben sperare affinché si possa iniziare un rapporto ancora più intenso nell’ambito commerciale e culturale”. A dirlo Alessandro Albanese, presidente della Camera di Commercio Palermo-Enna, in occasione del convegno “Industrie 5.0: Agroalimentari, nuove opportunità di investimento e affari tra la Tunisia e la Sicilia” che si è svolto a Palermo.
fsc/gtr
Xi partecipa a prima sessione del 32mo incontro dei leader economici dell’Apec
GYEONGJU (ITALPRESS/XINHUA) – Il presidente cinese Xi Jinping partecipa alla prima sessione del 32mo Incontro dei leader economici della cooperazione economica Asia-Pacifico (APEC) e tiene un discorso intitolato “Costruire un’economia inclusiva e aperta dell’Asia-Pacifico per tutti” a Gyeongju, Repubblica di Corea, 31 ottobre 2025. Venerdì è iniziata a Gyeongju la prima sessione del 32mo Incontro dei leader economici dell’APEC.
-Foto Xinhua-
(ITALPRESS).
L’energia delle formazioni giovanili del Teatro Massimo di Palermo dirette dal Maestro Michele De Luca
PALERMO (ITALPRESS) – Un nuovo appuntamento in Sala Grande, vede protagoniste domenica 2 novembre alle ore 18:30, la Massimo Youth Orchestra e la Cantoria del Teatro Massimo di Palermo.
I giovani talenti della Fondazione sotto la guida del Maestro Michele De Luca e del Maestro del Coro Giuseppe Ricotta affronteranno un programma che abbraccia tre secoli di storia della musica. A cominciare dal Gloria in Re maggiore RV 589 di Antonio Vivaldi. Composto intorno al 1715 fu una delle prime musiche del compositore veneziano ad essere riscoperta quando negli anni Trenta Alfredo Casella lo trasse dall’oblio che lo aveva nascosto per due secoli.
Articolato in 12 numeri, si apre con un’introduzione maestosa che vede la partecipazione di tutti gli strumenti e del Coro: spiccano in particolare le trombe, che torneranno poi alla fine nei due numeri conclusivi, a sancire inizio e fine dell’opera. Il capolavoro barocco vedrà l’intervento delle giovani voci soliste Carmela Caponetto, Sofia Migliara, Fabiola Galati e Alida Capobianco della Cantoria del Teatro Massimo. Seguirà l’omaggio a Vincenzo Bellini con l’esecuzione delle Sinfonie da Il pirata e da Norma, due sinfonie d’opera che dal palcoscenico hanno spesso trovato la via della sala da concerto.
I due brani orchestrali immergono l’ascoltatore nelle atmosfere ora Sturm und Drang de Il pirata, ora più austere di Norma, dimostrando la versatilità delle formazioni giovanili. Chiude il programma l’ipnotico e travolgente Boléro di Maurice Ravel (1928) basato su un ritmo incalzante e ossessivo che si ripete incessantemente, creando un implacabile crescendo ritmico e una sfilata di colori strumentali unica.
Il concerto è inserito nel percorso di formazione e crescita artistica dei gruppi musicali giovanili della Fondazione Teatro Massimo ed è realizzato grazie alla collaborazione del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Già primo Trombone dell’Orchestra del Teatro Massimo, il Maestro Michele De Luca è il coordinatore e direttore delle Formazioni orchestrali giovanili del Teatro Massimo. Si è formato in direzione d’orchestra con figure come Carlo Maria Giulini e Gianandrea Gavazzeni.
Ha collaborato per nove anni come Primo Trombone con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. È stato invitato ad esibirsi come solista da importanti orchestre tra le quali: l’Orchestra Nazionale di Cracovia, la London Sinfonietta, l’Orchestra Nazionale dell’Accademia di Santa Cecilia. Pianista, sassofonista e compositore, Giuseppe Ricotta si è diplomato in Pianoforte e in Composizione sotto la guida del Maestro Marco Betta e ha conseguito la Laurea Magistrale in Didattica della musica. Dal 2023, ricopre il ruolo di Maestro della Cantoria del Teatro Massimo di Palermo. Biglietti: da 12 euro.
-Foto ufficio stampa Fondazione Teatro Massimo di Palermo-
(ITALPRESS).
Il 5 novembre al Teatro Toniolo il concerto di Yuki Serino e Martin Nöbauer
VENEZIA (ITALPRESS) – Mercoledì 5 novembre alle ore 19.30 al Teatro Toniolo Yuki Serino e Martin Nöbauer danno il via al Ciclo “6 suonato?” della 40^ Stagione di Musica Sinfonica e da Camera, organizzata dal Settore Cultura del Comune di Venezia con Associazione Amici della Musica di Mestre, con il primo concerto del Progetto Triennale dedicato L. van Beethoven per il bicentenario della morte. Una giovane stella del violino e un raffinato interprete del fortepiano: Yuki Serino e Martin Nöbauer danno vita a un viaggio straordinario nel cuore della musica di Beethoven, in un progetto triennale che culminerà nel 2027, a duecento anni dalla sua morte.
A Yuki Serino, talento luminoso e sensibilità fuori dal comune, è affidata la direzione artistica di questa avventura musicale che, nell’arco di tre anni, porterà sul palco l’integrale delle sonate per violino e pianoforte del genio di Bonn.
Un progetto ambizioso che guarda al futuro celebrando un gigante del passato, un’occasione unica per ascoltare, riscoprire e lasciarsi travolgere da pagine immortali, interpretate con freschezza, rigore e passione, per restituire a Beethoven tutta la sua attualità, la sua forza visionaria, la sua poesia senza tempo.
Con una matinée speciale al Teatro Toniolo, nella mattinata del concerto, bambini e ragazzi delle scuole del territorio potranno avvicinarsi a Beethoven, ascoltare la sua musica raccontata e vissuta da vicino, lasciandosi ispirare dal suo genio senza tempo. Un concerto che è una promessa di emozione, scoperta e bellezza condivisa: un invito a lasciarsi incantare dalla forza di Beethoven, attraverso lo sguardo e l’entusiasmo delle nuove generazioni.
-Foto Comune di Venezia-
(ITALPRESS).
Trump, il tic-tac costante di una bomba pronta ad esplodere
di Stefano Vaccara
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Ogni volta che pensi di aver capito la direzione di Donald Trump, lui cambia bersaglio. È come inseguire un’ombra che si moltiplica. Un giorno annuncia un accordo storico con la Cina, e poche ore dopo minaccia di riprendere i test nucleari. Mentre all’estero si presenta come l’uomo che tratta da pari con Xi Jinping, in casa prepara un’America pronta alla guerra contro sé stessa. Iniziamo con la notizia che il Pentagono sta addestrando una nuova “forza d’emergenza” della Guardia Nazionale: oltre 23 mila militari destinati al controllo delle folle nelle città americane. È la prima volta che un presidente ordina la creazione di un’unità permanente per l’ordine pubblico, con equipaggiamento antisommossa. Non per un uragano o un disastro naturale: ma per “proteste civili”. Entro il primo gennaio 2026, ogni Stato dovrà fornire almeno 500 soldati. E tutto questo avviene mentre il Congresso è paralizzato dal prolungato shutdown, con stipendi bloccati e agenzie federali chiuse.
Trump dice di voler “ristabilire l’ordine”. Ma quale ordine? L’ordine dell’obbedienza cieca? Quello in cui i militari vengono inviati contro i cittadini che protestano? Non è un caso che molti giuristi abbiano ricordato come questo piano richiami, più che la Costituzione, l’ombra di uno Stato di polizia. E come se non bastasse, proprio nel giorno in cui gli Stati Uniti discutevano il film Netflix A House of Dynamite – una storia che immagina un missile nucleare in arrivo su Chicago e una Casa Bianca che ha solo 18 minuti per reagire – il presidente Trump ha deciso di riaccendere davvero la miccia nucleare. Ha ordinato la ripresa dei test atomici, sospesi dal 1992. Ha detto che “altri Paesi li stanno già facendo”. Ma non è vero. Né la Russia né la Cina hanno effettuato test esplosivi da decenni. L’unico Paese che lo ha fatto negli ultimi venticinque anni è la Corea del Nord, e l’ultimo test risale al 2017.
Il Cremlino ha reagito definendo “incomprensibile” la mossa americana e ha avvertito che “agirà di conseguenza” in caso di violazione della moratoria. Pechino ha invitato Washington a “rispettare seriamente il divieto globale dei test nucleari”. L’ONU ha ricordato che “i test nucleari non devono essere consentiti in nessuna circostanza”. Ma a Trump tutto questo non importa. Perché ciò che conta non è la coerenza, ma la provocazione. E mentre annuncia nuovi test, dice anche di voler “parlare con Russia e Cina per ridurre le armi nucleari”. Un messaggio che confonde, spaventa e disorienta: proprio come lui vuole.
All’estero, Trump si mostra come il leader che tratta con i potenti. L’incontro con Xi a Busan – durato meno di due ore – gli è bastato per dichiarare “un grande successo”. La Cina, dice, riprenderà ad acquistare soia americana e collaborerà per frenare il traffico di fentanyl. Ma mentre parla di “prosperità reciproca”, a casa sua lascia un Paese sull’orlo dell’implosione.
Perché in America, il clima è quello di una miccia accesa. Le tensioni con governatori e sindaci democratici – da Chicago a Portland, da Los Angeles a San Francisco – sono ormai sistemiche. E ora, secondo i sondaggi, New York, potrebbe eleggere per la prima volta un sindaco socialista e musulmano, Zohran Mamdani. Un simbolo politico che Trump non potrà ignorare, e che è già diventato un bersaglio della sua retorica incendiaria.
Nel frattempo, sul fronte estero, crescono le tensioni con il Venezuela e la Colombia dopo una serie di attacchi missilistici a imbarcazioni sospette nel Pacifico, operazioni coperte dal massimo segreto e condotte senza informare il Congresso. I democratici parlano di “abuso di potere militare” e chiedono chiarezza sul numero reale delle vittime. E poi c’è il caso Epstein, che continua a bruciare sotto la superficie. Le vittime hanno scritto allo Speaker repubblicano Mike Johnson, chiedendo che venga fatta giurare la deputata democratica eletta in Arizona, Adelita Grijalva, così da poter finalmente votare il rilascio integrale dei documenti del caso. Ma la leadership repubblicana frena, teme l’effetto domino.
Anche qui, Trump tace. Ma il suo silenzio pesa come un presagio. Più i suoi alleati si chiudono a riccio, più cresce l’impressione che qualcosa debba essere nascosto. Ecco allora il paradosso di questa America 2025: un Paese dove ogni settimana si apre un nuovo fronte – militare, politico, morale – e dove tutto ruota intorno a un uomo che non tollera di essere contraddetto. Ogni suo annuncio, ogni tweet, ogni ordine esecutivo sembra pensato per portare il Paese un passo più vicino al punto di rottura. Trump è diventato il tic-tac costante di una bomba politica pronta a esplodere: nelle strade, nei tribunali, nel cuore stesso della democrazia americana.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Parma, cori fascisti nella sede di Fratelli d’Italia. Il Pd: “Meloni condanni senza esitazione”
PARMA (ITALPRESS) – Canti fascisti, il “Me ne frego” che invoca “camicia nera trionferà”. Un tricolore che sventola mentre dentro e fuori il locale si celebra il duce Benito Mussolini. Sono i cori che si sono uditi nella sede di Fratelli d’Italia a Parma, in Borgo del Parmigianino, come testimonia un video diffuso su Instagram. Lo riporta il quotidiano la Repubblica.
PD “MELONI CONDANNI, HA GIURATO SULLA COSTITUZIONE ANTIFASCISTA”
“Questa volta la matrice è chiara: giovani inneggiano al duce in una sede di FdI. Per questo chiediamo alla Premier Meloni di condannare senza esitazione un episodio grave che offende una città e la storia di un paese. Meloni dovrebbe ricordare ai suoi, soprattutto ai più giovani, che governa democraticamente eletta perché qualcuno combatté il fascismo anche a costo della vita. E dovrebbe ricordare ai suoi giovani, di cui va tanto fiera, che la Costituzione su cui ha giurato è nata dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione dal nazifascismo”. Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, Capigruppo PD alla Camera dei deputati e al Senato.
-Foto d’archivio IPA Agency-
(ITALPRESS).
A Roberto Sommella il premio giornalistico “Un Giglio per la Pace e la libertà di stampa”
MILANO (ITALPRESS) – Il direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, ha ottenuto un riconoscimento speciale nell’ambito del Premio Giornalistico “Un Giglio per la Pace e la libertà di stampa”, organizzato dall’Università E-Campus.
Giornalista e scrittore italiano, nominato dalla presidenza del Consiglio, componente del Comitato Scientifico della Conferenza sull’Europa,Sommella è direttore di Milano Finanza e milanofinanza.it, presidente della associazione non profit La Nuova Europa, cittadino onorario di Ventotene e promotore della Scuola d’Europa.
Un passato all’Ansa, all’ Antitrust, già commentatore per numerose testate quali il Corriere della Sera, Avvenire, Europa, Il Messaggero e HuffPost Italia. È stato insignito del Premio Le Ragioni della Nuova Politica (2019) e del Magna Grecia Awards (2020). Vincitore del Premio Agnes nel 2021.
La motiviazione del premio assegnato a Sommella è “per aver spiegato le dinamiche economiche e finanziarie nelle loro ricadute sociali senza perdere l’obiettivo di garantire la libertà di informazione . Fa parte del Comitato Ai presso il Dipartimento editoria e ha partecipato alla stesura di un documento sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale sull’economia, la società e il diritto d’autore. Questo documento è stato consegnato al governo che lo ha usato per impostare il ddl sulla Ai ora in Parlamento”.
LA FOTOGALLERY
-Foto Premio Un Giglio per la Pace-
(ITALPRESS).
Nei primi nove mesi del 2025 le banche italiane hanno chiuso 268 sportelli, un calo dell’1,4% rispetto alla fine del 2024
ROMA (ITALPRESS) – Nei primi nove mesi del 2025 le banche italiane hanno chiuso 268 sportelli, un calo dell‘1,4% rispetto alla fine del 2024. Numeri destinati a crescere notevolmente nell’ultimo trimestre dell’anno, che vedrà alcune grandi banche portare a termine i piani di chiusure già annunciati. I tagli alla rete fisica non hanno investito in modo omogeneo le diverse aree del Paese. Le regioni più colpite sono state Basilicata (- 2,5%), Marche (- 2,5%) e Veneto (- 1,9%). È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, che elabora i dati resi disponibili al 30 settembre 2025 da Banca d’Italia e Istat.
Gli effetti del risiko bancario stanno già ridisegnando la geografia del sistema bancario. Grazie all’integrazione con Popolare di Sondrio, il Gruppo Bper ha scalato la classifica in Lombarda fino a diventarne la prima realtà per radicamento territoriale con 673 sportelli, pari al 17,9% del totale, davanti a Banco Bpm con 523 (13,9%), Intesa Sanpaolo e Iccrea, entrambe con 501 (13,4%). Nonostante l’Antitrust abbia prescritto a Bper la chiusura di soli 6 sportelli per perfezionare l’acquisizione della banca valtellinese, il gruppo ha annunciato l’accorpamento di 90 sportelli localizzati nelle regioni del Centro Nord. Conseguenze ancora più pesanti si verificherebbero qualora prendesse corpo un’aggregazione tra Crédit Agricole Italia e Banco Bpm, che darebbe vita al terzo gruppo italiano per rete di sportelli (2.425).(
La regione più colpita sarebbe la Lombardia: l’integrazione tra Crédit Agricole Italia e Banco Bpm farebbe crescere il numero degli sportelli a 765, pari al 20,4% del totale, dando vita alla prima rete su scala regionale. Subito dopo la Liguria con 129 (23,4%) e l’Emilia Romagna con 372 (17,9%). Tra i grandi centri, spiccano Milano con 248 (24,3%) e Genova con 59 (20,5%). Da segnalare anche la situazione di Parma con 78 (39%) e Piacenza con 47 (31,8%), mentre la città che registra la quota più elevata di sportelli Crédit Agricole Italia-Banco Bpm è La Spezia con 43 (50,6%). Va notato che in Lombardia, la più ricca regione italiana, circa il 58% delle filiali è ora in mano a quattro soli gruppi. Le nozze tra Banco Bpm, secondo di questa classifica, e Crédit Agricole Italia, oggi al sesto posto, darebbero un’ulteriore spinta alla concentrazione, desertificando ancor più i territori. Al 30 settembre 2025 risulta che altri 38 comuni sono rimasti privi di filiali sul loro territorio. Il numero complessivo è salito quindi a 3.419, pari al 43,3% del totale. Continua ad aumentare anche il numero delle persone che non hanno accesso ai servizi bancari o rischiano di perderlo: rispetto al 31 dicembre 2024 sono oltre 11,2 milioni. Di queste, più di 4,7 milioni (+ 1,8%) vivono in comuni totalmente desertificati; quasi 6,5 milioni (+ 3,2%) in comuni in via di desertificazione, quelli con un solo sportello
Risulta in crescita, inoltre, il numero delle imprese che hanno la propria sede in comuni desertificati: sono 6250 in più rispetto alla fine del 2024. Si confermano anche le dimensioni rilevanti dei centri colpiti dalla desertificazione: sono 13 i comuni sopra i 10mila abitanti privi di sportello, di cui uno ha più di 20mila abitanti (Trentola Ducenta, in provincia di Caserta). La desertificazione bancaria non colpisce solo le aree interne. Al contrario, se si guarda all’evoluzione del fenomeno, si nota che dalla fine del 2021 al 30 settembre 2025 la percentuale di chiusure in alcune grandi città italiane, come Roma (- 12,7%) e Milano (- 14,6%), è superiore alla media nazionale (- 10,4%). Per comprendere la reale portata del fenomeno i dati vanno letti in parallelo a quelli sulla diffusione dell’internet banking, ancora modesta: in Italia lo utilizza solo il 55% degli utenti contro una media Ue del 67,2%. Da ciò si evince che la desertificazione bancaria rappresenta un acceleratore dell’esclusione sociale, soprattutto per le fasce anziane della popolazione, penalizzate dal minor livello di competenze digitali (tra i 65 e i 74 anni solo il 33,9% utilizza l’internet banking contro una media Ue del 44,7%)
L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl elabora anche un indicatore (Ipd, Indicatore di desertificazione provinciale) che assegna ad ogni provincia italiana un punteggio sulla base della percentuale, calcolata sui rispettivi totali, del numero di comuni senza sportello o con uno sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale in detti comuni e della relativa superficie.
La graduatoria che emerge vede a settembre 2025 tra le province meno desertificate la conferma di Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Ferrara, Grosseto, Pisa, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è 22°, Roma 38°, Napoli 46°. Sugli ultimi gradini della classifica restano Vibo Valentia e Isernia.
“Il risiko sta modificando la geografia del sistema bancario italiano. Gli effetti sui territori iniziano già a manifestarsi con evidenza. Dopo l’acquisizione di Popolare di Sondrio, il Gruppo Bper ha annunciato la chiusura di 90 sportelli – commenta il Segretario generale nazionale First Cisl Riccardo Colombani -. Le conseguenze di un’integrazione tra le reti di Crédit Agricole Italia e Banco Bpm potrebbero essere però molto più gravi. Un’operazione straordinaria tra queste due banche porterebbe infatti alla costituzione della terza rete per numero di filiali, con sovrapposizioni rilevantissime in alcuni territori che fornirebbero il pretesto per nuovi pesanti tagli all’occupazione. È una prospettiva alla quale ci opponiamo con decisione”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).





