sabato, Marzo 22, 2025
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Musica, Pelù “Non sono un nostalgico, voglio un lungo futuro”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Io non sono un nostalgico, non lo sono mai stato sotto nessun punto di vista e mi cerco di godere alla grande il presente perché ho intenzione di avere un lungo futuro”. Lo ha detto il cantante Piero Pelù, a margine di una conferenza stampa svoltasi oggi a Firenze, a de

La musica è sempre la tua stella polare -ha aggiunto Pelù – La musica ma anche il teatro perché io sono stato anche studente di teatro nella scuola di Orazio Costa a Firenze e quindi anche per questo ho accettato questo difficilissimo incarico e come pure ho amato il mimo, come amo tantissime altre forme d’arte, la pittura, la scultura. Io me lo porto sempre dietro questo bagaglio. Ho uno zainetto che ho sempre sulle spalle, non me lo dimentico mai”.

“A volte le persone si meravigliano che io sia così tranquillo quando mi incontrano per strada, ma non è che sono Ferruccio Soleri o Dario Fo dalla mattina alla sera. Lo sono quando sono sul palco” ha concluso Pelù.

– Foto Ipa Agency –

(ITALPRESS)

I piccoli pazienti del ‘Bambino Gesù’ e dedicano dei disegni al Papa

ROMA (ITALPRESS) – “Caro Papa ti consiglio di leggere tanti libri”, suggerisce Eugenio; “Caro Papa ti consiglio di farti regalare una playstation”, scrive invece Alex. I piccoli pazienti del Bambino Gesù hanno realizzato tanti disegni con i ‘consigli’ su come trascorrere il tempo rivolti a Papa Francesco che, come loro, è ricoverato in ospedale da settimane.

Tra i suggerimenti, anche quello di farsi curare insieme ai più piccoli al Bambino Gesù, ospedale sul colle del Gianicolo da cui si vede la cupola di San Pietro: “Caro Francesco, fatti ricoverare al nostro ospedale… guarda che bel panorama! C’è pure casa tua”, scrive Giulia. Non solo consigli, ma anche messaggi di vicinanza per una pronta guarigione. “La mia preghiera per te” recita il disegno di Nico.

E ancora “Caro papa Francesco, preghiamo per te affinché il tuo ricovero sia più lieve” scrivono mamma Olga e Alessandro. “Io e te insieme”, nel suo disegno Claudia tiene la mano a Papa Francesco. Giulia, Eugenio, Evelina, Aldo, Amelia, Sofia, Alex e Nicole, invece, dedicano al pontefice una poesia: “Il papa in ospedale, ci fa stare tutti male, lo pensiamo poverino, che si sente malatino. Con affetto gli diciamo, forza Francesco per te preghiamo”.

– Foto Ospedale Bambino Gesù –

(ITALPRESS).

Azzurri della spada in gara nel secondo Gp a Budapest

BUDAPEST (UNGHERIA) (ITALPRESS) – Sarà Budapest, da venerdì 14 a domenica 16 marzo, a ospitare il secondo Grand Prix di spada della stagione. In programma nel prossimo weekend, come in tutte le prove del circuito d’èlite GP Fie, solo gare individuali, sia al femminile che al maschile, a punteggio maggiorato con 24 azzurri complessivamente in pedana. In Ungheria l’apertura sarà affidata alle donne: le olimpioniche Alberta Santuccio, Giulia Rizzi e Rossella Fiamingo, “top 16” della classifica mondiale, saranno ammesse per diritto di ranking al tabellone principale di domenica, mentre debutteranno fin dalla fase a gironi di venerdì Alessandra Bozza, Federica Isola, Sara Maria Kowalczyk, Lucrezia Paulis, Gaia Caforio, Alice Clerici, Carola Maccagno, Roberta Marzani e Gaia Traditi.

Il sabato sarà dedicato qualificazioni per la spada maschile, da cui sarà esentato in virtù del proprio seeding Davide Di Veroli, reduce dal successo di Heidenheim lo scorso febbraio. In pedana a caccia del pass per il giorno seguente, invece, Gianpaolo Buzzacchino, Gabriele Cimini, Valerio Cuomo, Giulio Gaetani, Giacomo Paolini, Enrico Piatti, Filippo Armaleo, Luca Diliberto, Matteo Galassi, Simone Mencarelli e Andrea Santarelli.

Domenica 16 la giornata clou, in terra magiara, con i due tabelloni principali fino all’assegnazione delle medaglie, decise nelle fasi finali che inizieranno alle ore 18. Con il Responsabile d’arma Dario Chiadò, guideranno la spada azzurra nel Grand Prix di Budapest i maestri Diego Confalonieri, Daniele Pantoni, Alfredo Rota e Roberto Cirillo.

– Foto Ufficio Stampa Federscherma –

(ITALPRESS).

Fedriga “Nucleare, serve un patto di sistema e una comunicazione chiara”

UDINE (ITALPRESS) – “Il nucleare oggi disponibile è sicuro, ma dobbiamo essere all’avanguardia anche per le tecnologie che saranno disponibili tra dieci o trent’anni. Ho visitato a Boston il progetto sperimentale di costruzione di una centrale a fusione, dove l’azionista di riferimento è italiano, ma noi oggi in Italia non disponiamo ancora di una legislazione che permette una sperimentazione del genere”. Lo ha sottolineato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga intervenendo in videocollegamento alla tavola rotonda “Energia nucleare sostenibile: dialogo con l’industria italiana“, organizzata da Confindustria Udine, insieme all’azienda Newcleo, sui temi legati al ruolo dell’energia nucleare a supporto del settore industriale.

Fedriga ha aggiunto che sul tema dell’energia nucleare e sui siti produttivi serve un profondo processo di “responsabilizzazione da parte di tutti, ma in primis da parte della politica di tutti gli schieramenti: troppe volte – ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia – si è cavalcata la protesta del momento per lucro elettorale ma seguire il consenso a breve termine sarà un fallimento. Occorre invece una comunicazione efficace, seria e vera ai cittadini: vi ringrazio per incontri come questo perché è bene lavorare per un grande patto tra tutti gli attori del sistema”.

L’iniziativa, introdotta dal presidente Luigino Pozzo, ha messo a confronto istituzioni, aziende, autorità di settore ed esperti sul tema dell’energia, con particolare riferimento alle opportunità offerte dall’energia nucleare a supporto del comparto industriale. Fedriga ha raccolto anche due spunti dell’intervento di Pozzo per rimarcare in merito alla questione del reperimento della forza lavoro che è “necessario attuare seriamente politiche che incentivino un’immigrazione scelta, accompagnata e non subìta” e in merito alla tassazione del lavoro “che serve responsabilità da parte dei tre protagonisti: istituzioni, sindacati, parti datoriali per affrontare un tema che riguarda tutti, non solo le fasce più fragili”.

Per parte sua l’assessore alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro a margine dell’evento ha rimarcato come “non possiamo permetterci di rimanere indietro considerando che il mini-nucleare di terza generazione nella ricerca, nell’operatività e nello sviluppo è un’eccellenza italiana: investire nel mini-nucleare significa sostenere anche la vocazione industriale del Friuli Venezia Giulia, garantendo e creando nuove opportunità occupazionali e consolidando un settore strategico per il futuro. Con le giuste politiche e il supporto della ricerca e dell’innovazione, la regione può diventare un modello di sviluppo sostenibile e concorrendo alla sovranità energetica dell’intero Paese”.

All’incontro sono intervenuti, tra gli altri – alla presenza anche del presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin – il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti e il ceo di Newcleo Stefano Buono, azienda che ha raccolto oltre 537 milioni di euro di finanziamenti privati (90% capitali italiani) e sta lavorando alla progettazione, costruzione (entro il 2031) e gestione di Reattori modulari avanzati (Amr) di quarta generazione, raffreddati con piombo liquido e alimentati da scarti nucleari riprocessati.

– Foto ufficio stampa Regione Friuli-Venezia Giulia

(ITALPRESS).

Consegna ufficiale di flotta Suzuki alla Tirreno-Adriatico

ROMA (ITALPRESS) – In occasione della tappa inaugurale della gara Tirreno-Adriatico, presso il suggestivo scenario del Lido di Camaiore (Lu), si è tenuta la consegna ufficiale della flotta di motociclette Suzuki destinate all’assistenza nelle gare del circuito ‘Corse Rosà organizzato da RCS Sports & Events. Con una storia che lega il Lido di Camaiore al grande ciclismo, avendo ospitato gli arrivi del Giro d’Italia nel 1997, nel 2002 e nel 2007, oltre a essere consueta tappa inaugurale della Tirreno-Adriatico, la località è stata il luogo ideale per la consegna ufficiale delle chiavi della flotta, composta da 46 moto Suzuki.

“Le moto rivestono un ruolo fondamentale all’interno di una gara ciclistica, in quanto contribuiscono ad una gestione più efficace e sicura dell’evento – ha detto Matteo Mursia Chief, Revenue Officer Rcs Sports & EventsIn primo luogo, le moto svolgono una funzione di supporto logistico, trasportando direttori sportivi, commissari di gara e personale medico, oltre a facilitare le comunicazioni tra i membri dell’organizzazione. Inoltre, sono essenziali per garantire la sicurezza dei corridori, permettendo ai commissari di monitorare costantemente il gruppo e intervenire rapidamente in caso di incidenti o imprevisti”.

Così Paolo Ilariuzzi, Direttore Divisione Moto e Marine Suzuki: “Il Giro d’Italia ha scelto di guidare le moto Suzuki e questo ci rende orgogliosi. La flotta di 46 moto accompagnerà i ciclisti lungo le migliaia di chilometri che verranno percorsi, dalle Strade Bianche alle vette alpine fino alle gare cittadine. Le moto saranno compagne instancabili dei commissari di gara che grazie alla maneggevolezza e affidabilità dei motocicli potranno seguire al meglio i ciclisti durante le gare”.

– Foto Ufficio Stampa Suzuki –
(ITALPRESS).

La protesta del M5S al Parlamento Europeo, Conte “Basta Armi”

STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – “La Presidente Von der Leyen verrà ricordata come quella che ha tradito i valori e la
democrazia. L’Europa senza pace è morta. Per questo lascio nei banchi della Commissione la bandiera europea cucita con quella
della pace. Per non dimenticarlo mai”. Con queste parole Danilo Della Valle, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, consegna in aula nel banco vuoto occupato in precedenza da Ursula Von der Leyen una bandiera europea cucita con quella della pace. Presente anche il leader del Movimento Giuseppe Sala, che insieme ad altri attivisti ha voluto lanciare il messaggio “Basta Armi”.

– Fonte video M5S –

(ITALPRESS)

Zelensky in Arabia Saudita, al via colloqui con gli Usa

GEDDA (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – L’arrivo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Gedda, dove hanno avuto inizio i nuovi colloqui con gli Stati Uniti per un piano di parziale cessate il fuoco con la Russia. E’ previsto anche un incontro ufficiale tra il capo dello Stato di Kiev e il principe saudita Mohammed bin Salman.
gsl/ads (Fonte video: Canale Telegram Zelenskiy / Official)

L’obesità incide sui conti in Sicilia, una rete per la cura

PALERMO (ITALPRESS) – L’obesità è una malattia cronica recidivante e colpisce oltre il 10% della popolazione nazionale con punte regionali che superano il 12-13%. Tra queste c’è anche la Sicilia tanto che gli interventi chirurgici in questo campo sono il secondo dato a pesare nel saldo negativo della mobilità sanitaria dell’Isola che nel 2023 ha raggiunto i 131 milioni di euro. I dati riferiti nel biennio 2022-2023 portano a stimare che 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale con dati che nell’Isola sono anche superiori alla media nazionale dove un adulto su due è affetto da una forma di obesità più o meno grave. L’obesità rappresenta la causa principale dell’insorgenza o aggravamento di numerose patologie (malattie cardiovascolari, broncopolmonari, metaboliche etc), riducendo la durata della vita, anche di 10 anni rispetto a quella di un coetaneo con peso normale, e peggiorandone la qualità. Secondo le ultime stime disponibili sarebbero attribuibili oltre 5 milioni di decessi in tutto il mondo (pari al 9% di tutti i decessi). In Italia si stima che sia responsabile di oltre 64.000 decessi (ovvero del 10% di tutti i decessi).
Una delle nuove frontiere per la cura dell’obesità è la chirurgia bariatrica e la Sicilia è una delle regioni all’avanguardia avendo creato, di concerto con l’assessorato regionale alla Sanità, un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per il trattamento dell’obesità dell’adulto. Un percorso deciso di concerto tra professionisti che operano nel pubblico e nel privato per creare una rete regionale con protocolli definiti. E che permette di incidere sul saldo negativo della mobilità sanitaria che caratterizza l’Isola. La chirurgia, infatti, è solo ultimo passo di una strategia complessiva contro l’obesità che deve partire da una necessaria valutazione nella quale il paziente sia seguito da un team di specialisti (psicologi, nutrizionisti, endocrinologi, tra gli altri) per determinare se l’operazione sia realmente indicata. Inoltre “l’efficacia di politiche socio-sanitarie di contrasto alla diffusione di malattie croniche non trasmissibili associate all’obesità e al sovrappeso, chiama in causa sia la responsabilità dei singoli nell’adozione di comportamenti e abitudini salutari, sia delle istituzioni preposte, in un impegno multisettoriale e multidisciplinare”, spiega il dottore Franco Pisello che coordina un apposito centro alla clinica Candela nato 13 anni fa per volontà di Giuseppe Mastrandrea, che ha fatto parte dei lavori per realizzare le linee guida del Pdta. Insieme al coordinatore il centro oggi è coadiuvato da Angelo Lo Iacono. Nel 2012 è stato riconosciuto Centro Affiliato dalla Società Italiana di Chirurgia dell’obesità ed oggi, a seguito dell’approvazione del Pdta Regionale per il trattamento integrato dell’obesità nell’adulto (2019), è un centro di II livello (ovvero uno spoke per la cura dell’obesità).
Nel corso del 2023 (ultimi dati finora disponibili) la Casa di Cura ha effettuato circa 300 interventi all’anno, diventando, di fatto, la seconda struttura del sistema sanitario regionale come volume di prestazioni erogate alla popolazione affetta da obesità grave. Una sessantina, invece, gli interventi nei primi due mesi del 2025. “Tutti gli interventi chirurgici si svolgono in laparoscopia che unita a una gestione del periodo perioperatorio moderna ed efficace, consente al paziente di beneficiare di una ripresa più veloce, una breve degenza in ospedale e una riduzione del dolore post-operatorio”, aggiunge il coordinatore.
Ma è importante anche la squadra che deve seguire il paziente: “A seguito di un intervento di chirurgia bariatrica il paziente deve seguire un lungo percorso di follow-up, per garantire il buon esito dell’intervento attraverso il mantenimento del peso e la riduzione dei possibili effetti collaterali delle procedure bariatriche. Nello svolgimento della nostra pratica clinica ci troviamo ad affrontare nuove sfide, prima fra tutte quella dell’obesità recidivante, e la Casa di Cura Candela è all’avanguardia grazie al team multidisciplinare (Endocrinologi, nutrizionisti, endoscopisti e chirurghi) che prenderà in cura la persona con questa problematica, grazie a dei percorsi terapeutici adeguati”. Ma sono diverse le collaborazioni interdisciplinari con il centro “un esempio fra tutte è la stretta collaborazione tra il gruppo bariatrico ed il gruppo dei ginecologi che si occupa di fertilità”, aggiunge Pisello, “nota infatti la correlazione tra obesità ed infertilità nel giovane adulto. Infatti, molte giovani donne con problemi di fertilità sono affette da sindrome dell’ovaio policistico e sono obese. I dati della letteratura internazionale hanno dimostrato che la perdita del peso in eccesso consente a queste giovani donne di riacquistare la condizione di fertilità”.
Senza dimenticare, infine, anche la collaborazione con il servizio di chirurgia plastica post bariatrica: spesso, dopo un dimagrimento importante conseguente ad un intervento di chirurgia dell’obesità o bariatrica (sleeve gastrectomy, by-pass gastrico, bendaggio gastrico), pur essendo risolto il problema del peso bisogna affrontarne un altro, ovvero l’eccesso di pelle e le problematiche ad esso connesse. Per questo presso la Casa di Cura Candela, in linea con il pdta regionale, è stato attivato il Servizio di Chirurgia plastica. “Questo servizio eroga prestazioni ambulatoriali e di ricovero, per valutare e correggere gli esiti dell’imponente dimagramento conseguente agli interventi di chirurgia bariatrica. La chirurgia plastica post-bariatrica si prefigge di correggere le deformità post-bariatriche mediante tecniche chirurgiche sicure e innovative, pianificate per ovviare alle limitazioni funzionali ed estetiche, restituendo al paziente il benessere psicologico”, conclude Pisello.
– fonte foto Aiop –
(ITALPRESS).

L’obesità incide sui conti in Sicilia, una rete per la cura

PALERMO (ITALPRESS) – L’obesità è una malattia cronica recidivante e colpisce oltre il 10% della popolazione nazionale con punte regionali che superano il 12-13%. Tra queste c’è anche la Sicilia tanto che gli interventi chirurgici in questo campo sono il secondo dato a pesare nel saldo negativo della mobilità sanitaria dell’Isola che nel 2023 ha raggiunto i 131 milioni di euro. I dati riferiti nel biennio 2022-2023 portano a stimare che 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale con dati che nell’Isola sono anche superiori alla media nazionale dove un adulto su due è affetto da una forma di obesità più o meno grave. L’obesità rappresenta la causa principale dell’insorgenza o aggravamento di numerose patologie (malattie cardiovascolari, broncopolmonari, metaboliche etc), riducendo la durata della vita, anche di 10 anni rispetto a quella di un coetaneo con peso normale, e peggiorandone la qualità. Secondo le ultime stime disponibili sarebbero attribuibili oltre 5 milioni di decessi in tutto il mondo (pari al 9% di tutti i decessi). In Italia si stima che sia responsabile di oltre 64.000 decessi (ovvero del 10% di tutti i decessi).
Una delle nuove frontiere per la cura dell’obesità è la chirurgia bariatrica e la Sicilia è una delle regioni all’avanguardia avendo creato, di concerto con l’assessorato regionale alla Sanità, un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per il trattamento dell’obesità dell’adulto. Un percorso deciso di concerto tra professionisti che operano nel pubblico e nel privato per creare una rete regionale con protocolli definiti. E che permette di incidere sul saldo negativo della mobilità sanitaria che caratterizza l’Isola. La chirurgia, infatti, è solo ultimo passo di una strategia complessiva contro l’obesità che deve partire da una necessaria valutazione nella quale il paziente sia seguito da un team di specialisti (psicologi, nutrizionisti, endocrinologi, tra gli altri) per determinare se l’operazione sia realmente indicata. Inoltre “l’efficacia di politiche socio-sanitarie di contrasto alla diffusione di malattie croniche non trasmissibili associate all’obesità e al sovrappeso, chiama in causa sia la responsabilità dei singoli nell’adozione di comportamenti e abitudini salutari, sia delle istituzioni preposte, in un impegno multisettoriale e multidisciplinare”, spiega il dottore Franco Pisello che coordina un apposito centro alla clinica Candela nato 13 anni fa per volontà di Giuseppe Mastrandrea, che ha fatto parte dei lavori per realizzare le linee guida del Pdta. Insieme al coordinatore il centro oggi è coadiuvato da Angelo Lo Iacono. Nel 2012 è stato riconosciuto Centro Affiliato dalla Società Italiana di Chirurgia dell’obesità ed oggi, a seguito dell’approvazione del Pdta Regionale per il trattamento integrato dell’obesità nell’adulto (2019), è un centro di II livello (ovvero uno spoke per la cura dell’obesità).
Nel corso del 2023 (ultimi dati finora disponibili) la Casa di Cura ha effettuato circa 300 interventi all’anno, diventando, di fatto, la seconda struttura del sistema sanitario regionale come volume di prestazioni erogate alla popolazione affetta da obesità grave. Una sessantina, invece, gli interventi nei primi due mesi del 2025. “Tutti gli interventi chirurgici si svolgono in laparoscopia che unita a una gestione del periodo perioperatorio moderna ed efficace, consente al paziente di beneficiare di una ripresa più veloce, una breve degenza in ospedale e una riduzione del dolore post-operatorio”, aggiunge il coordinatore.
Ma è importante anche la squadra che deve seguire il paziente: “A seguito di un intervento di chirurgia bariatrica il paziente deve seguire un lungo percorso di follow-up, per garantire il buon esito dell’intervento attraverso il mantenimento del peso e la riduzione dei possibili effetti collaterali delle procedure bariatriche. Nello svolgimento della nostra pratica clinica ci troviamo ad affrontare nuove sfide, prima fra tutte quella dell’obesità recidivante, e la Casa di Cura Candela è all’avanguardia grazie al team multidisciplinare (Endocrinologi, nutrizionisti, endoscopisti e chirurghi) che prenderà in cura la persona con questa problematica, grazie a dei percorsi terapeutici adeguati”. Ma sono diverse le collaborazioni interdisciplinari con il centro “un esempio fra tutte è la stretta collaborazione tra il gruppo bariatrico ed il gruppo dei ginecologi che si occupa di fertilità”, aggiunge Pisello, “nota infatti la correlazione tra obesità ed infertilità nel giovane adulto. Infatti, molte giovani donne con problemi di fertilità sono affette da sindrome dell’ovaio policistico e sono obese. I dati della letteratura internazionale hanno dimostrato che la perdita del peso in eccesso consente a queste giovani donne di riacquistare la condizione di fertilità”.
Senza dimenticare, infine, anche la collaborazione con il servizio di chirurgia plastica post bariatrica: spesso, dopo un dimagrimento importante conseguente ad un intervento di chirurgia dell’obesità o bariatrica (sleeve gastrectomy, by-pass gastrico, bendaggio gastrico), pur essendo risolto il problema del peso bisogna affrontarne un altro, ovvero l’eccesso di pelle e le problematiche ad esso connesse. Per questo presso la Casa di Cura Candela, in linea con il pdta regionale, è stato attivato il Servizio di Chirurgia plastica. “Questo servizio eroga prestazioni ambulatoriali e di ricovero, per valutare e correggere gli esiti dell’imponente dimagramento conseguente agli interventi di chirurgia bariatrica. La chirurgia plastica post-bariatrica si prefigge di correggere le deformità post-bariatriche mediante tecniche chirurgiche sicure e innovative, pianificate per ovviare alle limitazioni funzionali ed estetiche, restituendo al paziente il benessere psicologico”, conclude Pisello.
– fonte foto Aiop –
(ITALPRESS).

Enac in Libia, a giugno ripresa dei collegamenti diretti Roma-Bengasi

ROMA (ITALPRESS) – Da giugno ripresa dei collegamenti aerei diretti tra Roma e l’aeroporto internazionale BengasiBenina operati da ITA Airways: i preparativi per la riattivazione di questa tratta sono stati al centro dell’incontro a Bengasi, tra la delegazione italiana, guidata dal Presidente Enac Pierluigi Di Palma, e il Presidente del Fondo per la Ricostruzione della Libia Belkasem Haftar con i suoi collaboratori.

L’incontro, spiega una nota di Enac, fa seguito alla visita del Presidente Haftar in Enac lo scorso dicembre e “consolida il percorso di cooperazione avviato da mesi che evidenzia la ferma volontà politica, istituzionale e imprenditoriale di riattivare i collegamenti aerei diretti tra i due Paesi, anche da e per l’aeroporto internazionale di Bengasi, dopo quello di Tripoli”.

La delegazione italiana che ha partecipato all’incontro era composta dall’Ambasciatore d’Italia a Tripoli Gianluca Alberini, dal Responsabile dell’Ufficio Economico Commerciale dell’Ambasciata d’Italia a Tripoli Fabio Giudice, dal Console Generale d’Italia a Bengasi Francesco Saverio De Luigi, dal Presidente della Camera di commercio Italo-Libica Nicola Colicchi, dal Direttore Centrale Programmazione Economica e Sviluppo Infrastrutture Claudio Eminente, dal team security (Antonino Caruso, Direttore Territoriale Sicilia Orientale, Lorena Cruciani della Direzione Emilia Romagna, Rocco Luciani Dirigente Polizia di Stato di Milano Malpensa), dal Direttore Commercial Services ENAV Cristiana Cafiero, dal Manager di ITA Airways Francesco Presicce, da Alessandro Giulivi di Elitaliana, e dal Presidente del Consorzio AENEAS Elio Franci. Un ringraziamento particolare a CAI e AISE che hanno efficacemente supportato la missione.

Il Presidente Enac Pierluigi Di Palma ha espresso soddisfazione per la proficua collaborazione che si è instaurata tra Italia e Libia in materia di aviazione civile: “Ringrazio il Presidente del Fondo per la Ricostruzione della Libia Belkasem Haftar per l’importante e proficuo confronto di ieri che dà compimento agli impegni assunti lo scorso dicembre in Enac, consentendo di attivare, dal prossimo giugno, il primo volo tra Roma Fiumicino e Bengasi-Benina, in aggiunta ai collegamenti diretti già operati da Ita Airways e da Medsky Airways. Ulteriore conferma del ruolo chiave del trasporto aereo, quale strumento per connettere i popoli e favorire reciproche opportunità di crescita economica e commerciale, ma soprattutto di rafforzare un legame di amicizia tra i due Paesi e mio personale”.

 

(ITALPRESS).