domenica, Dicembre 21, 2025
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L’Atalanta vince 3-0 a Torino, doppietta per Krstovic

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TORINO (ITALPRESS) – L’Atalanta domina a Torino nel match valido per la quarta giornata di Serie A 2025/2026. Metabolizzato velocemente il pesante ko con il Psg in Champions, la formazione di Juric, grande ex di giornata, vince 3-0 all’Olimpico Grande Torino. Succede tutto nel primo e tutto in otto minuti. Nikola Krstovic apre (30′) e chiude (38′) i conti con i primi due timbri in campionato. In mezzo la rete di Kamaldeen Sulemana (34′), in campo al posto dell’infortunato De Keteleare. Buona seconda frazione della squadra di Baroni, che manca il gol della bandiera con il rigore sbagliato di Duvan Zapata (73′). Nel finale da registrare il rientro in campo, dopo le vicende di mercato estive, di Ademola Lookman (87′). Atalanta imbattuta in campionato e quinta a quota 8 punti. Secondo ko in quattro giornate per il Torino, che resta fermo in 11^ posizione con 4 punti (contestazione per il presidente Cairo).
Poche le occasioni in avvio con l’Atalanta che perde per infortunio prima Zalewski (flessore) e poi Hien (adduttore), sostituiti da Bellanova (10′) e Ahanor (27′). La formazione di Juris si adatta al nuovo assetto e si porta in vantaggio al 30′ con il primo gol in campionato di Krstovic.
La squadra di Baroni si spegne improvvisamente e i bergamaschi dilagano con Sulemana (34′) e il secondo timbro di Krstovic (38′). Gli ospiti entrano in gestione di fronte a un Torino nullo in fase offensiva. Fuori in apertura di secondo tempo Maripan, Aboukhlal e Ilic per Tameze, Adams e Casadei, ma i granata continuano a non impensierire la retroguardia nerazzurra. Il primo vero squillo dei padroni di casa arriva al 67′: grande serpentina di Simeone, di gran lunga il più positivo dei suoi, che salta Ahanor e Kossounou ma trova l’opposizione di un attento Carnesecchi. Pochi minuti dopo, Baroni toglie Simeone (69′) per il ritorno in campo di Duvan Zapata. Al 73′ Coco viene steso in area da Kossounou ed è proprio Zapata a presentarsi sul dischetto per accorciare le distanze. Il centravanti colombiano si fa però ipnotizzare da Carnesecchi, che mantiene le tre distanze di vantaggio della Dea. Nel finale l’Atalanta gioca con il cronometro e centra il secondo successo di fila in campionato.
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Pari senza reti tra Cremonese e Parma

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CREMONA (ITALPRESS) – Cremonese e Parma non si fanno del male: il match dello Zini, valevole per la quarta giornata del campionato di Serie A 2025/2026 termina a reti bianche. Buon avvio di partita da parte della formazione ospite che, dopo appena 10′, colpisce il palo con un colpo di testa di Pellegrino su cross di Valeri. Al 16′ mister Davide Nicola è già costretto ad effettuare la prima sostituzione in seguito all’infortunio di Collocolo: al suo posto entra in campo Grassi. Le emozioni latitano anche a causa dei ritmi bassi e del gioco spezzettato per le diverse interruzioni. Il Parma continua ad essere più propositivo, ma fa fatica ad arrivare alla conclusione, vista la solidità dimostrata dalla retroguardia avversaria. La compagine grigiorossa, dal suo canto, prova a venire fuori nel finale di primo tempo, ma al termine dei quattro minuti di recupero i due club vanno a riposo sul parziale di 0-0.
In apertura di ripresa la Cremonese prova a sfruttare un calcio di punizione, ma il colpo di testa di Baschirotto si spegne sul fondo. A creare le migliori occasioni sono ancora i ragazzi di Carlos Cuesta, che al 56′ arrivano alla conclusione con Bernabè, ma Audero devia in corner. Anche nella ripresa le due squadre stentano a costruire delle concrete occasioni da rete e la sfida continua ad essere bloccata. Le forze fresche dalla panchina sembrano dare uno sprint in più ai lombardi, che si rendono pericolosi all’85’ con Moumbagna. Al 90′, invece, un tiro-cross di Franco Vazquez rischia di beffare Suzuki, che si rifugia in corner. I 5′ di recupero non regalano particolari sussulti e la sfida si chiude sullo 0-0. In seguito a questo risultato la Cremonese è sesta a 8 punti, mentre il Parma resta in zona retrocessione a quota 2. Il prossimo impegno della squadra lombarda è previsto sabato al Sinigaglia contro il Como, mentre i ducali mercoledì giocheranno in Coppa Italia contro lo Spezia.

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Gp Azerbaijan, Isola “Sosta singola scelta quasi obbligata”

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BAKU (AZERBAIJAN) (ITALPRESS) – Un Max Verstappen perfetto ha dominato in lungo e in largo il Gran Premio dell’Azerbaigian. Il pilota della Red Bull non soltanto ha vinto la gara ma, dopo aver ottenuto la pole position, ha completato tutti e 51 i giri in testa e ha stabilito il giro più veloce della corsa: è il sesto Grande Slam dell’olandese, che raggiunge così Lewis Hamilton al secondo posto nella classifica di specialità alle spalle di Jim Clark (8). Per Max questa è la seconda vittoria a Baku dopo quella del 2022, la quarta quest’anno e la sessantasettesima nella sua carriera. Per la Red Bull è la vittoria numero 126, la quinta su questo circuito. Secondo posto per George Russell (Mercedes), al ventiduesimo podio della sua carriera (il sesto in questa stagione) e terzo per Carlos Sainz, il primo con la Williams per il pilota spagnolo. La squadra inglese non piazzava un pilota sul podio dal Gran Premio del Belgio del 2021 e che aveva conquistato il terzo posto a Baku anche nel 2017, con Lance Stroll.

Alla partenza c’è stata praticamente parità fra chi ha preferito la Medium (11 piloti) e chi la Hard (9). Lo stint più lungo (49 giri) lo ha completato Esteban Ocon (Haas) che, dopo essersi fermato la prima volta forzatamente al giro 1 per sostituire l’ala rotta e montare una Medium, si è fermato subito dopo con l’obiettivo – centrato – di arrivare fino in fondo senza più doversi fermare. Con le Medium, lo stint più lungo è stato percorso da Lando Norris (McLaren) e Lance Stroll (Aston Martin), che hanno completato 37 giri ciascuno. “Su questo tracciato la sosta singola è praticamente sempre stata una scelta quasi obbligata e la gara di quest’anno, nonostante avessimo portato una terna di mescole più morbide rispetto al 2024, non ha fatto eccezione. Inoltre, le temperature inferiori rispetto alla norma hanno ulteriormente aiutato squadre e piloti nella gestione del degrado termico, soprattutto sull’asse posteriore” spiega Mario Isola, direttore Motorsport di Pirelli.

“Ne è risultata una gara molto lineare dal punto di vista del comportamento dei pneumatici. Medium e Hard sono state molto vicine fra loro in termini di prestazione e anche in termini di degrado. La C4 è stata la mescola più usata (598 giri, 61,84%) e la Soft è rimasta nei box per tutta la corsa. Dopo la pioggia caduta ieri notte, la pista si è un po’ resettata e, infatti, ha avuto un’evoluzione piuttosto marcata man mano che la gara andava avanti. Adesso ci attende una nuova sessione di test per lo sviluppo delle gomme 2026. Giovedì 25 e venerdì 26 settembre Ferrari e Haas ci supporteranno con una giornata di prove ciascuna all’Autodromo del Mugello, con un programma incentrato sulla definizione delle mescole più dure della gamma” conclude Isola.

– foto ufficio stampa Pirelli –

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Regno Unito, Canada e Australia riconoscono lo Stato di Palestina

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ROMA (ITALPRESS) – Il Regno Unito riconosce lo Stato di Palestina. “Oggi, per ravvivare la speranza di pace tra palestinesi e israeliani e di una soluzione a due Stati, il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina”, ha dichiarato su X il premier britannico Keir Starmer. Anche l’Australia a partire da oggi riconosce lo Stato di Palestina. Lo ha annunciato su X il premier australiano Anthony Albanese, poco dopo che lo stesso annuncio era arrivato dal Canada. “Oggi il Canada riconosce lo Stato di Palestina”, così invece, sempre su X, il primo ministro canadese Mark Carney.Il Canada riconosce lo Stato di Palestina e offre la nostra partnership nella costruzione della promessa di un futuro di pace per entrambi gli Stati di Palestina e Israele”, scrive Carney.

IL COMUNICATO DEL CANADA

“Dal 1947, tutti i governi canadesi hanno sostenuto una soluzione a due stati per una pace duratura in Medio Oriente – spiega il primo ministro del Canada in una nota -. Questa politica prevedeva la creazione di uno Stato di Palestina sovrano, democratico e vitale, che costruisse il suo futuro fianco a fianco con lo Stato di Israele, in pace e sicurezza. Per diversi decenni, il Canada ha creduto a questo obiettivo, aspettandosi che alla fine si sarebbe raggiunto un accordo negoziato. Purtroppo, questa possibilità è stata gradualmente compromessa, al punto da diventare quasi impensabile, in particolare per i seguenti motivi – prosegue Carney -: la minaccia sempre presente del terrorismo di Hamas per Israele e il suo popolo, culminata in un efferato attacco terroristico il 7 ottobre 2023, e il violento e duraturo rifiuto di Hamas del diritto di Israele all’esistenza e di una soluzione a due stati; l’accelerata costruzione di insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme Est e, nel frattempo, l’aumento della violenza dei coloni contro i palestinesi; alcune misure come il progetto di insediamento E1 e il voto della Knesset di quest’anno che chiedeva l’annessione della Cisgiordania; la partecipazione del governo israeliano alla catastrofe umanitaria a Gaza, anche impedendo l’accesso al cibo e ad altri beni umanitari essenziali”.

“Hamas ha terrorizzato il popolo israeliano e oppresso la popolazione di Gaza, causando orribili sofferenze – sottolinea il premier canadese -. Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi, disarmarsi completamente e non svolgere alcun ruolo nel futuro governo della Palestina. Hamas ha derubato il popolo palestinese, lo ha privato della vita e della libertà e non può dettare il suo futuro. L’attuale governo israeliano sta adottando metodicamente misure per impedire la creazione di uno Stato palestinese. Sta perseguendo incessantemente l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania, il che è illegale secondo il diritto internazionale. La sua continua aggressione contro Gaza ha ucciso decine di migliaia di civili, sfollato oltre un milione di persone e causato una carestia devastante che avrebbe potuto essere evitata e costituisce una violazione del diritto internazionale. L’attuale governo israeliano ora sostiene a gran voce che “non ci sarà nessuno Stato di Palestina”.

“È in questo contesto che il Canada riconosce lo Stato di Palestina e si offre di collaborare per portare avanti la promessa di un futuro di pace sia per lo Stato di Palestina che per lo Stato di Israele. Il Canada considera questo come parte di uno sforzo internazionale concertato per preservare la possibilità di una soluzione a due Stati – aggiunge Carney -. Il Canada non si illude che questo riconoscimento non sia una panacea. Tuttavia, è pienamente coerente con i principi di autodeterminazione e i diritti umani fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e con le politiche sostenute dal Canada da generazioni”.

Per il premier canadese “il riconoscimento di uno Stato di Palestina guidato dall’Autorità Nazionale Palestinese fornisce ulteriori strumenti a coloro che aspirano alla coesistenza pacifica e alla fine di Hamas. Non legittima né tollera il terrorismo. Inoltre, non compromette in alcun modo il fermo sostegno del Canada allo Stato di Israele, al suo popolo e alla sua sicurezza, una sicurezza che può essere garantita solo attraverso il raggiungimento di una soluzione globale a due Stati – sottolinea Carney -. L’Autorità Nazionale Palestinese si è impegnata direttamente con il Canada e la comunità internazionale per intraprendere riforme essenziali, tra cui riforme globali della governance, l’organizzazione di elezioni generali nel 2026 in cui Hamas non potrà svolgere alcun ruolo e la smilitarizzazione dello Stato palestinese. Il Canada intensificherà i suoi sforzi per assistere l’Autorità Nazionale Palestinese nell’attuazione del suo programma di riforme, per il quale sono già stati registrati progressi. Insieme ai suoi partner internazionali, il Canada sostiene lo sviluppo di un piano di pace credibile per la Palestina e promuove una governance democratica e misure chiare per garantirne la sicurezza, nonché la fornitura continua e su larga scala di assistenza umanitaria in tutta Gaza”, conclude il primo ministro del Canada.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Canada e Australia riconoscono lo Stato di Palestina

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ROMA (ITALPRESS) – L’Australia a partire da oggi riconosce lo Stato di Palestina. Lo annuncia su X il premier australiano Anthony Albanese, poco dopo che lo stesso annuncio era arrivato dal Canada.

“Oggi il Canada riconosce lo Stato di Palestina”. Lo annuncia su X il primo ministro canadese Mark Carney.Il Canada riconosce lo Stato di Palestina e offre la nostra partnership nella costruzione della promessa di un futuro di pace per entrambi gli Stati di Palestina e Israele”, scrive Carney.

“Dal 1947, tutti i governi canadesi hanno sostenuto una soluzione a due stati per una pace duratura in Medio Oriente – spiega il primo ministro del Canada in una nota -. Questa politica prevedeva la creazione di uno Stato di Palestina sovrano, democratico e vitale, che costruisse il suo futuro fianco a fianco con lo Stato di Israele, in pace e sicurezza. Per diversi decenni, il Canada ha creduto a questo obiettivo, aspettandosi che alla fine si sarebbe raggiunto un accordo negoziato. Purtroppo, questa possibilità è stata gradualmente compromessa, al punto da diventare quasi impensabile, in particolare per i seguenti motivi – prosegue Carney -: la minaccia sempre presente del terrorismo di Hamas per Israele e il suo popolo, culminata in un efferato attacco terroristico il 7 ottobre 2023, e il violento e duraturo rifiuto di Hamas del diritto di Israele all’esistenza e di una soluzione a due stati; l’accelerata costruzione di insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme Est e, nel frattempo, l’aumento della violenza dei coloni contro i palestinesi; alcune misure come il progetto di insediamento E1 e il voto della Knesset di quest’anno che chiedeva l’annessione della Cisgiordania; la partecipazione del governo israeliano alla catastrofe umanitaria a Gaza, anche impedendo l’accesso al cibo e ad altri beni umanitari essenziali”.

“Hamas ha terrorizzato il popolo israeliano e oppresso la popolazione di Gaza, causando orribili sofferenze – sottolinea il premier canadese -. Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi, disarmarsi completamente e non svolgere alcun ruolo nel futuro governo della Palestina. Hamas ha derubato il popolo palestinese, lo ha privato della vita e della libertà e non può dettare il suo futuro. L’attuale governo israeliano sta adottando metodicamente misure per impedire la creazione di uno Stato palestinese. Sta perseguendo incessantemente l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania, il che è illegale secondo il diritto internazionale. La sua continua aggressione contro Gaza ha ucciso decine di migliaia di civili, sfollato oltre un milione di persone e causato una carestia devastante che avrebbe potuto essere evitata e costituisce una violazione del diritto internazionale. L’attuale governo israeliano ora sostiene a gran voce che “non ci sarà nessuno Stato di Palestina”.

“È in questo contesto che il Canada riconosce lo Stato di Palestina e si offre di collaborare per portare avanti la promessa di un futuro di pace sia per lo Stato di Palestina che per lo Stato di Israele. Il Canada considera questo come parte di uno sforzo internazionale concertato per preservare la possibilità di una soluzione a due Stati – aggiunge Carney -. Il Canada non si illude che questo riconoscimento non sia una panacea. Tuttavia, è pienamente coerente con i principi di autodeterminazione e i diritti umani fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e con le politiche sostenute dal Canada da generazioni”.

Per il premier canadese “il riconoscimento di uno Stato di Palestina guidato dall’Autorità Nazionale Palestinese fornisce ulteriori strumenti a coloro che aspirano alla coesistenza pacifica e alla fine di Hamas. Non legittima né tollera il terrorismo. Inoltre, non compromette in alcun modo il fermo sostegno del Canada allo Stato di Israele, al suo popolo e alla sua sicurezza, una sicurezza che può essere garantita solo attraverso il raggiungimento di una soluzione globale a due Stati – sottolinea Carney -. L’Autorità Nazionale Palestinese si è impegnata direttamente con il Canada e la comunità internazionale per intraprendere riforme essenziali, tra cui riforme globali della governance, l’organizzazione di elezioni generali nel 2026 in cui Hamas non potrà svolgere alcun ruolo e la smilitarizzazione dello Stato palestinese. Il Canada intensificherà i suoi sforzi per assistere l’Autorità Nazionale Palestinese nell’attuazione del suo programma di riforme, per il quale sono già stati registrati progressi. Insieme ai suoi partner internazionali, il Canada sostiene lo sviluppo di un piano di pace credibile per la Palestina e promuove una governance democratica e misure chiare per garantirne la sicurezza, nonché la fornitura continua e su larga scala di assistenza umanitaria in tutta Gaza”, conclude il primo ministro del Canada.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Salvini ricorda Kirk a Pontida. E sull’Ucraina “Non manderemo i nostri figli a combattere”

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PONTIDA (BERGAMO) (ITALPRESS) – “Voglio dedicare un pensiero a colui che è stato colpito come un bersaglio, ucciso a fucilate, che lascia una moglie e due bambini. Kirk, come tutti noi, guardava le persone negli occhi, non c’erano bianchi, neri, o omosessuali o eterosessuali. C’erano uomini e donne, ognuno diverso e unico, protagonista e artefice del proprio destino”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini dal palco del raduno del partito a Pontida, chiedendo un minuto di applausi in memoria dell’attivista americano Charlie Kirk.

“Chiedo agli amministratori della Lega da domani di depositare in tutti i comuni italiani una mozione per fare vedere come la pensano i partiti in tutti i comuni, che ricordi che l’Italia è contro la guerra e che noi non manderemo mai i nostri figli e i nostri nipoti a combattere a morire in Ucraina”, spiega Salvini. “Non siamo in guerra contro nessuno – aggiunge -. Tutti ascoltino le parole del Santo Padre, esempio di saggezza e di lungimiranza. Tutti sostengano gli sforzi di pace del presidente Trump. Un chiaro no all’esercito europeo, a un debito europeo per comprare armi, missili e carri armati. Non asseconderemo la voglia di guerra di capetti e mezzi leader europei che parlano di guerra per nascondere i fallimenti a casa loro”.

In Medio Oriente “l’auspicio di arrivare in futuro a due popoli e due Stati non sarà possibile finché ci saranno i tagliagole islamici di Hamas che tengono in ostaggio i bambini palestinesi e quelli israeliani”.

“Il nostro obiettivo è estendere la flat tax a tutti i lavoratori, cancellare 170 milioni di cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate. Servono soldi? Siccome tutti nei momenti difficili sono chiamati a fare sacrifici, sono sicuro che le banche italiane daranno il loro contributo per aiutare chi non ce la fa. Penso che chiederemo un contributo non alle piccole banche dei territori, ma a quelle grandi banche che hanno fatto più di 500 milioni di utili su interessi e commissioni che chiedono a voi”, ha spiegato.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Italia ottava nella 4×400 femminile ai Mondiali di atletica di Tokyo

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TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – L’Italia è ottava nella staffetta 4×400 femminile ai Mondiali di atletica di Tokyo 2025. Anna Polinari, Virginia Troiani, Eloisa Coiro e Alice Mangione corrono in 3’25″00 e terminano all’ultimo posto in finale. Oro agli Stati Uniti (3’16″61), argento Giamaica (3’19″25) e bronzo Olanda (3’20″18).

“Non ho fatto una brutta frazione, probabilmente senza pioggia avremmo potuto fare qualcosa in più”. Così, ai microfoni di RaiSport, Anna Polinari. “La finale raggiunta è simbolo della bontà del nostro movimento, sono orgogliosa del risultato fatto oggi”, le dichiarazioni di Virginia Troiani. “Sono molto contenta – sottolinea Eloisa Coiroe le ragazze sono state bravissime sin dalle batterie. La mia frazione è stata buona e ho trovato anche un bel crono”. Ultima frazione difficile per Alice Mangione: “In ultima frazione non è stato facile. Ho cercato di rimanere il più attaccata possibile, ma ho corso per le mie compagne”.

IL BILANCIO DI MEI

“Era un Mondiale di cui avevamo un po’ paura perché arrivava in un momento diverso della stagione. Non avevamo grandi aspettative, ma per l’ennesima volta i ragazzi si sono superati. Il gruppo si è compattato ulteriormente e tutti hanno fatto il loro. I talenti li abbiamo sempre avuti, ma ci mancava quel pizzico di spensieratezza per arrivare in alto. Il gruppo è un bel mix di giovani e ragazzi d’esperienza”. Queste le parole, ai microfoni di RaiSport, di Stefano Mei, presidente della Fidal, nella giornata conclusiva dei Mondiali di atletica di Tokyo. “Jacobs e Tamberi? Marcell ha avuto tanti problemi e infortuni, ma la frazione fatta in staffetta sta a significare che non sta male. Gianmarco ci ha provato anche se non stava benissimo, ma sono fiducioso sulla partecipazione di entrambi a Los Angeles”, conclude Mei.

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Due ragazze investite e uccise da un furgone nel Lecchese, arrestato il conducente

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LECCO (ITALPRESS) – E’ stato arrestato l’uomo alla guida di un furgone che ieri sera a Brivio, nel Lecchese, ha investito e ucciso due ragazze di 21 anni. Dovrà rispondere di omicidio stradale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Inutili i soccorsi. Una terza ragazza è rimasta illesa.

“Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale sono vicini alle famiglie ed agli amici di Giorgia e Milena. Una tragedia che tocca la comunità di Paderno D’Adda e Brivio. In segno di rispetto e partecipazione ho proclamato due giorni di lutto cittadino”. Così in una nota il sindaco di Brivio, Federico Airoldi.

– foto IPA Agency –

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