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“Stay in Sicily”, la Regione sarà presente a Bruxelles alla Settimana europea delle regioni e delle città

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PALERMO (ITALPRESS) – Sessioni informative sui progetti realizzati con il sostegno dei fondi Ue, un seminario sull’impatto della politica di coesione in ambito locale, buone pratiche e storie di successo raccontate attraverso materiali multimediali e voci dei protagonisti. E inoltre, un “tasting” dedicato ai sapori della Sicilia, che nel 2025 è Regione europea della gastronomia.

Con l’iniziativa Stay in Sicily, l’Isola sarà presente il 14 e il 15 ottobre alla Settimana europea delle regioni e delle città (#EuRegionsWeek) di Bruxelles, il principale evento annuale dedicato alle politiche di coesione. Due gli incontri organizzati dal dipartimento programmazione della Presidenza della Regione.

L’agenda si apre domani, martedì 14, alle 10 con il primo appuntamento “STAY in Sicily – Sustainable Territories Activating Your potentials”, che si terrà all’ufficio di rappresentanza della Regione. L’iniziativa mira a promuovere il diritto di restare, crescere e investire nella propria terra, una Sicilia che gli interventi cofinanziati con le risorse Ue contribuiscono a rendere più connessa, innovativa e inclusiva: dalla banda ultra-larga al social housing, dalla mobilità sostenibile all’economia circolare, verranno illustrati diversi progetti realizzati con il sostegno del programma Fesr.

L’incontro sarà l’occasione per un confronto tra istituzioni, imprese, giovani e territori. Alle 13,30 si aprirà infatti il seminario “Connessi per restare: politiche e buone pratiche per territori sostenibili”, che vedrà la partecipazione dell’assessore alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò, delegato dal presidente della Regione, Renato Schifani. Dopo i saluti istituzionali di Margherita Rizza, dirigente generale del dipartimento Affari extraregionali e responsabile dell’ufficio di rappresentanza a Bruxelles, interverranno Francesco Molica, direttore di Eurada, e Matteo Salvai, capo del settore Media e stampa della Dg Regio della Commissione Ue, per “Ripensare l’attrattività regionale in Europa”.

Si parlerà quindi di attrattività della Sicilia, con Giuseppe Lecardane, ricercatore dell’Ufficio territoriale area Sud dell’Istat, e Claire Charbit, capo dell’unità Attrattività regionale dell’Ocse. Spazio poi a progetti e beneficiari dei fondi comunitari, con “Le storie dal territorio”: Open Fiber per Bul Sicilia, il più grande intervento infrastrutturale di connettività nelle aree periferiche dell’Isola a rischio di esclusione digitale; e inoltre, Magicmotorsport, Omer e Biotrak. Infine, un focus sul social housing, i treni Pop e la mobilità regionale sostenibile, a cura dell’assessorato Infrastrutture. Per l’intera durata dell’iniziativa saranno attivi sei corner informativi su futuro digitale, casa e comunità, mobilità sostenibile, impresa locale, impatto globale, industria e territorio ed economia circolare.

L’incontro, inserito tra gli eventi “Close to you” della Regions Week, rientra nel tema “The Right to Stay: unlocking the potential of every territory”, scelto dalla Commissione europea per la 23esima edizione della manifestazione, con l’obiettivo di mettere in luce la capacità delle città e delle regioni di contribuire alla crescita, attuare la politica di coesione dell’Ue e dimostrare l’importanza della dimensione locale per una buona governance europea. Stay in Sicily proseguirà mercoledì 15 ottobre, alle 14, nei locali dello Square Brussels Meeting Centre, con il regional tasting intitolato “A taste to stay: sustainable flavors of Sicily to celebrate the #RightToStay”: un percorso tra i sapori genuini dell’Isola (designata dall’Igcat come Regione europea della gastronomia 2025), con particolare attenzione alla sostenibilità alimentare, alla tradizione culinaria e all’innovazione, nel rispetto della dieta mediterranea. L’evento-degustazione punta a promuovere l’eccellenza della filiera alimentare siciliana ed è realizzato con il supporto dei Gal siciliani e del consorzio Corfilac.

La Regione sarà presente, inoltre, allo stand “A Step forward” del dipartimento nazionale per le Politiche di coesione e per il Sud (DpCoes), dedicato alla presentazione della piattaforma Step, dove il 15 mattina è in programma un intervento di Dario Cartabellotta, direttore del dipartimento regionale Attività produttive.

Lo stand rientra nella campagna di comunicazione per diffondere le opportunità di finanziamento offerte dall’Ue attraverso l’iniziativa Step, rivolta alle imprese per accelerare lo sviluppo delle nuove tecnologie (sia digitali che dedicate all’energia pulita e alla sostenibilità) e delle biotecnologie. Ulteriori informazioni e il modulo on line per le iscrizioni sono disponibili sul sito www.euroinfosicilia.it.

-Foto locandina Stay in Sicily-
(ITALPRESS).

Trump e i leader di Egitto, Turchia e Qatar firmano a Sharm l’accordo di pace per Gaza

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SHARM EL SHEIKH (EGITTO) (ITALPRESS) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani, i Paesi mediatori dell’accordo per la tregua a Gaza tra Hamas e Israele hanno firmato l’accordo di pace per Gaza a Sharm el Sheikh. Il documento ufficializza l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia che oggi ha portato al rilascio degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi. Al termine della firma dell’accordo è iniziata la sessione plenaria a porte chiuse. In occasione della firma del documento Al-Sisi ha fatto un appello al popolo di Israele: “Fateci trasformare questo momento storico in un nuovo inizio, e lavoriamo insieme per un futuro migliore per i nostri Paesi”.

TRUMP “AL-SISI HA FATTO UN LAVORO IMPORTANTE PER ACCORDO SU GAZA”

“L’Egitto ha svolto un ruolo molto importante per l’accordo su Gaza”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump durante l’incontro con l’omologo egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, a Sharm el-Sheikh, come riporta la tv egiziana Al-Qahera. Al-Sisi “è un leader forte” e “stiamo lavorando per incrementare gli sforzi per salvare la situazione a Gaza e rimuovere le macerie dalla Striscia“, ha concluso Trump.

“Ero certo che solo Lei potesse porre fine alla crisi di Gaza. Solo Trump può raggiungere la pace nella nostra regione”, le parole del leader egiziano.

MELONI “GIORNATA STORICA, ITALIA PRONTA A FARE SUA PARTE”

“Siamo fieri che l’Italia ci sia in questa giornata storica. Dobbiamo ringraziare i mediatori che hanno spinto e dato un mano. E’ un percorso molto lungo, noi oggi abbiamo una prima fase ma è un’occasione che non si vedeva da tantissimi anni per una pace giusta e duratura, un lavoro lungo che si basa sul progetto dei due Stati. L’Italia è qui per dire che c’è ed è pronta a fare la sua parte. Tutti sanno che la nostra è una nazione rispettata, benvoluta nella regione che riesce a dialogare con tutti, lo fa con franchezza e guardando i risultati, penso che in questa fase possa giocare un ruolo di primo piano”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa a Sharm El-Sheikh commentando la firma dell’accordo di pace per Gaza. “Se viene attuato il Piano di pace è più vicino il riconoscimento della Palestina, certo”, ha aggiunto.

“Il Piano Mattei, si chiama Piano Mattei per l’Africa, non so se abbiamo spostato geograficamente la Palestina…ciò non toglie che si possono fare altre cose, noi abbiamo la cooperazione allo sviluppo, possiamo immaginare un piano specifico ma non credo che lo strumento possa essere il Piano Mattei. Sicuramente alcuni modelli portati avanti nel Piano possono essere replicati a Gaza”, ha spiegato.

“Il rischio più grande che si corre è che non si sia pragmatici, bisogna evitare tutto ciò che può scaldare gli animi e tutto quello che può rappresentare un alibi. Bisogna essere molto lucidi, è un appello che faccio a tutti perché è una fase delicata ma che ci può dare grandi soddisfazioni”. La cessazione delle ostilità “è un grande successo di Trump e credo che abbia ragione nel dire che è il più grande successo diplomatico, anche se gli auguriamo di raggiungerne altri, a partire dall’Ucraina”, ha concluso.

Board of Gaza? “Questo è prematuro, io non ho obiettivi particolari. Se la presenza dell’Italia viene richiesta siamo pronti a fare la nostra parte ma a me interessa portare avanti delle soluzioni, è una grande occasione e tutte le persone che conoscono bene la situazione sanno quanto sia complesso e di quanto lavoro ci sia bisogno. Chiunque voglia una stabilizzazione del Medio Oriente sa che questo è il tempo del lavoro e non della prima fila”. “I nostri carabinieri da anni a Gerico formano la polizia palestinese, siamo impegnati anche nella missione a Rafah. Possiamo implementare questa presenza, tra l’altro già prevista nel decreto missioni, fino ad arrivare a una forza di stabilizzazione che richiederebbe un passaggio parlamentare sul quale spero che una volta tanto, ma ne sono certa, si possa votare all’unanimità.”

TRUMP “ALBA STORICA PER IL MEDIO ORIENTE”

Oggi “è un’alba storica per il Medio Oriente, l’era d’oro di Israele” e per questo “voglio ringraziare per questo il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Non è una persona facile con cui trattare, ma è questo che lo rende grande. Grazie mille, Bibi. Hai fatto un ottimo lavoro”. Lo aveva detto il presidente Usa Donald Trump alla Knesset in mattina. Nel suo intervento Trump ha aggiunto: “Grazie ai Paesi arabi e musulmani che hanno fatto pressioni su Hamas. E’ un trionfo per Israele e per il mondo, tutte queste nazioni che lavorano insieme per la pace. Le prossime generazioni ricorderanno questo momento in cui tutto ha iniziato a cambiare”. Oggi “dopo 2 anni di prigionia, 20 ostaggi sono tornati e altri 28 potranno riposare. Dopo anni di guerra, i cieli sono calmi e il sole risorge in Terra santa in una regione che vivrà in pace per l’eternità”. Oggi “non è solo la fine della guerra, ma anche del terrorismo. E’ l’inizio di un’armonia per Israele e per la regione. Israele ha vinto e ora deve godere dei frutti di questo lavoro e conseguire la pace in Medio Oriente” ha concluso.

“Abbiamo risolto otto guerre in 8 mesi”, ha aggiunto Trump. “E’ una bella sensazione sapere che sono stati liberati gli ostaggi. La mia personalità mi dice di fermare le guerre, non come dice Hilary Clinton che la mia personalità vuole le guerre”, ha affermato. Trump ha proseguito: “Abbiamo armi che nessuno ha mai avuto, ma spero di non doverle mai usare. Ne abbiamo dato molte a Israele”.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è rivolto all’omologo di Israele, Isaac Herzog, chiedendogli di “concedere la grazia a Netanyahu”. Il premier israeliano è coinvolto in tre diversi processi per corruzione. “È stato uno dei migliori premier in tempo di guerra”, ha aggiunto Trump, mentre parte dei deputati hanno applaudito.

TRUMP HA SEGUITO IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI DALL’AIR FORCE ONE

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha guardato una diretta del rilascio degli ostaggi israeliani da Gaza mentre è a bordo di Air Force One prima di atterrare in Israele. Lo riportano i media israeliani. Successivamente Trump è atterrato ed è stato accolto all’aeroporto Ben Gurion a Tel Aviv dal presidente di Israele, Isaac Herzog, e dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu e dalla moglie Sara. Erano presenti anche l’inviato di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, il genero di Trump, Jared Kushner, e la figlia Ivanka. Subito dopo essere sceso dalla scaletta dell’aereo, Trump ha parlato per alcuni minuti con Herzog e Netanyahu e successivamente con la figlia e Kushner e con Witkoff.

“E’ un grande onore per me. Una giornata grandiosa e bella. Un nuovo inizio”. Questo il messaggio scritto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul libro degli ospiti dopo il suo arrivo alla Knesset, il parlamento israeliano, dove a breve pronuncerà un discorso.

Trump Successivamente decollerà verso l’Egitto per il vertice su Gaza alla presenza di leader regionali e internazionali, tra cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

NETANYAHU “TRUMP IL PIU’ GRANDE AMICO DI SEMPRE DELLA CASA BIANCA”

“Benvenuto a Gerusalemme e in Israele in questo giorno commovente ed emozionante che resterà scritto nella storia. Anche lei rimarrà iscritto nella storia di Israele. Noi ricordiamo i nostri amici. Sappiamo la sua determinazione per il ritorno degli ostaggi”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu alla Knesset davanti a Donald Trump. Netanyahu ha aggiunto: “Quando siamo stati informati che tutti gli ostaggi vivi sono tornati è stata una grande emozione. Quanto abbiamo aspettato. La ringrazio personalmente e a nome di tutta la nazione. Grazie signor presidente”.

Il presidente Donald Trump “è il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca. Nessun ha mai fatto quello che ha fatto Lei alla Casa Bianca. Grazie per la proposta (del piano per porre fine alla guerra a Gaza) che porta a casa tutti i nostri ostaggi, che pone fine alla guerra raggiungendo tutti i nostri obiettivi e apre la porta a espansione alla pace nella nostra regione”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu alla Knesset davanti a Donald Trump nel giorno in cui Hamas ha liberato 20 ostaggi. Nel suo discorso, Netanyahu ha elencato una serie di motivi per ringraziare Trump: “Per aver riconosciuto la sovranità sulle alture del Golan. Grazie per essersi schierato contro le menzogne da parte dell’Onu alle Nazioni Unite, grazie per aver mediato gli storici Accordi di Abramo, grazie per essersi ritirato dal disastroso accordo sul nucleare iraniano e per aver appoggiato l’operazione Rising Lion – in Iran, a giugno scorso”.

OHANA “CANDIDIAMO TRUMP AL NOBEL PER LA PACE”

“Presentiamo la candidatura di Trump per il prossimo Nobel per la pace. Nessuno lo merita più di Lei”. Lo ha dichiarato il presidente del parlamento israeliano, Amir Ohana, accogliendo il presidente Usa Donald Trump alla Knesset nella giornata in cui Hamas ha rilasciato 20 ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023, in seguito all’iniziativa di Trump. “Il mondo ha bisogno di più persone come Trump. Lei è il presidente della pace, nessuno ha fatto più di Lei per la pace”, ha aggiunto. “La vera pace si raggiunge attraverso la forza. Merita il più alto riconoscimento per promuovere la pace”, ha proseguito, affermando che Trump sarà ricordato come un “gigante della storia dell’ebraismo”.

ALLONTANATI DUE PARLAMENTARI CON UN CARTELLO SUL RICONOSCIMENTO DELLA PALESTINA 

I commessi della Knesset hanno allontanato alcuni parlamentari di sinistra dalla sessione dopo aver sventolato un cartello che invitava Trump a “riconoscere la Palestina” durante l’intervento del presidente Usa Donald Trump. Quest’ultimo ha definito “molto efficiente” il personale.

IL VIDEO DELL’ARRIVO DI TRUMP IN ISRAELE

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Gaza, Trump arriva in Israele: “Giornata grandiosa, questo è un nuovo inizio”

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha guardato una diretta del rilascio degli ostaggi israeliani da Gaza mentre è a bordo di Air Force One prima di atterrare in Israele. Lo riportano i media israeliani. Successivamente Trump è atterrato ed è stato accolto all’aeroporto Ben Gurion a Tel Aviv dal presidente di Israele, Isaac Herzog, e dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu e dalla moglie Sara.

Presenti anche l’inviato di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, il genero di Trump, Jared Kushner, e la figlia Ivanka. Subito dopo essere sceso dalla scaletta dell’aereo, Trump ha parlato per alcuni minuti con Herzog e Netanyahu e successivamente con la figlia e Kushner e con Witkoff. Il presidente statunitense è poi salito sull’automobile del convoglio che lo porterà fuori dallo scalo per i primi incontri. Sulla stessa automobile sono saliti anche Netanyahu e la moglie.

“E’ un grande onore per me. Una giornata grandiosa e bella. Un nuovo inizio”. Questo il messaggio scritto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul libro degli ospiti dopo il suo arrivo alla Knesset, il parlamento israeliano, dove a breve pronuncerà un discorso.

La visita di Trump in Israele, in concomitanza con il rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023, durerà circa quattro ore ed è previsto il suo intervento nella plenaria della Knesset, il parlamento israeliano, e l’incontro con i familiari degli ostaggi. Successivamente decollerà verso l’Egitto per il vertice su Gaza alla presenza di leader regionali e internazionali, tra cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

IL VIDEO DELL’ARRIVO DI TRUMP IN ISRAELE

-Foto IPA Agency-
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Il 22 ottobre a Roma Marco Sabatini Scalmati presenta il suo libro di Poesie “Un colpo di vento”

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ROMA (ITALPRESS) – Il 22 ottobre a Roma, alle 18.30, presso Fedro School of Coaching & Mentoring (Via Gregoriana 5), Marco Sabatini Scalmati presenta il suo libro di Poesie “Un colpo di vento”. Introdotti dal Co-fondatore di Fedro, Bruno Benouski, converseranno con l’autore Roberta Calabrese, Consigliera Delegata Treccani Accademia, e Luciano Lanna, Direttore Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura.

In tempi di guerre, di incertezze, di conflitti, destabilizzazioni, disorientamento generale “Un colpo di vento” di Marco Sabatini Scalmati rappresenta la metafora dei cambiamenti repentini nella vita di ciascuno di noi, fughe, ritorni, perdite, vittorie. E qui la poesia, la scrittura, la parola, pur nella dimensione privata, intimistica dell’autore (l’amore, il rapporto genitore-figlio) fanno da “specchio” a quella universalità di emozioni umane che si avvicendano e alternano nello scorrere dell’esistenza: sorpresa, gioia, tristezza, malinconia, paura, orgoglio, speranza.

Il libro – che raccoglie 85 poesie in 7 capitoli – non è un invito a fuggire dalla realtà, bensì un appello ad agire con più consapevolezza per “allontanare l’insorgere delle paure”, proprio come fa un colpo di vento diradando la nebbia, a “scegliere dove e con chi stare”, per mettersi di più in ascolto di se stessi e degli altri, a essere capaci di costruire ponti per superare i muri dell’umano vivere.

Sabatini, giornalista, impegnato nel sociale e sostenitore dei diritti delle persone disabili, pur dedicando la sua opera “ai più deboli, ai sognatori, a chi immagina e si impegna per un futuro migliore”, con la sua esperienza e sensibilità con questo libro offre a tutti noi un viaggio emotivo di trasformazione, di rinascita, di amore e speranza per la vita.

-Foto Marco Sabatini Scalmati-
(ITALPRESS).

Falso cieco per mezzo secolo, truffa a 1 milione di euro a Vicenza

VICENZA (ITALPRESS) – I Finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza hanno concluso una indagine nel settore della spesa pubblica che ha portato alla denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza di un falso invalido per truffa ai danni dello Stato, avendo percepito indebitamente, per più di cinquant’anni, indennità e sussidi destinati ai non vedenti per un importo superiore al milione di euro.

L’operazione, che trae origine dall’incrocio dei dati dei beneficiari di prestazioni assistenziali erogate da INPS e INAIL con le risultanze dei database in uso al Corpo, ha visto i militari della Compagnia di Arzignano impegnati per oltre due mesi in una meticolosa attività di osservazione, controllo e pedinamento di un settantenne dell’area Arzignanese, titolare sin dal 1972 di rendite e indennità di accompagnamento per cecità assoluta.

L’uomo è stato ripreso mentre compiva senza l’ausilio di altre persone e con estrema disinvoltura una serie di azioni quotidiane e mansioni, tra le quali anche l’attività di giardinaggio con l’utilizzo di attrezzi pericolosi quali forbici da potatura e tagliasiepi.

Il settantenne, inoltre, era solito recarsi al mercato comunale per acquistare in totale autonomia dei prodotti ortofrutticoli, accuratamente visionati e selezionati tra quelli presenti sul bancone, pagando in contanti con denaro scelto dal proprio borsello.

L’attività si è conclusa con l’esecuzione di una verifica fiscale che ha consentito di sottoporre a tassazione oltre 200 mila euro di proventi illeciti pari alle rendite indebitamente percepite dal settantenne nell’ultimo quinquennio, periodo per il quale risulta ancora possibile procedere all’accertamento. Per tali somme, è stata proposta l’applicazione delle previste misure patrimoniali.

– Foto: Guardia di Finanza –

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La Toscana resta al centrosinistra, bis di Giani con il 53,92% “Soddisfazione enorme”

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FIRENZE (ITALPRESS) – La Toscana resta al centrosinistra. Eugenio Giani, governatore uscente, è stato riconfermato per il secondo mandato. Al termine dello scrutinio delle 3.922 sezioni per l’elezione del nuovo Presidente e del Consiglio Regionale della Toscana, secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno, Eugenio Giani, candidato del centrosinistra, si riconferma presidente della Regione, con il 53,92% delle preferenze. Giani ha ottenuto 752.484 voti. Alessandro Tomasi, candidato per il centrodestra, si ferma al 40,90%. Antonella Bundu, sostenuta da Toscana Rossa, la lista che mette insieme Rifondazione comunista, Potere al Popolo e Possibile, è al 5,18%. Crollo, invece, dell’affluenza. Alla chiusura definitiva delle urne ha votato il 47,73% contro il precedente 62,60%.

BUNDU ANNUNCIA IL RICORSO

“Questo risultato per me è una soddisfazione enorme. Grazie alle toscane, ai toscani e a questa mia amata Regione. Neri prossimi cinque anni lavorerò per ripagare questa dimostrazione di affetto rispondendo ai bisogni di tutti i 273 comuni della Toscana, affinché la Regione continui ed essere un ente che, nell’ambito delle sue possibilità, faccia leggi giuste e crei prosperità e benessere, senza mai lasciare indietro nessuno”. Queste le prime dichiarazioni di Eugenio Giani al suo arrivo a Palazzo Strozzi Sacrati, mentre le operazioni di scrutinio delle elezioni regionali tenute nelle giornate di ieri e di oggi volgono al termine. Nei prossimi giorni giungerà la proclamazione ufficiale della Corte d’Appello, ma intanto Giani, rispondendo ai giornalisti che lo attendevano nella sede istituzionale della Presidenza della Regione, ha indicato le quattro priorità su cui vorrà impegnarsi, un “quadrifoglio”- come lo ha definito – che “porterà fortuna alla Toscana”: politiche di welfare e solidarietà, politiche di sostegno all’impresa, politiche per la cultura, grande attenzione all’ambiente”. Secondo il presidente la prossima sarà la legislatura della ‘sanità territoriale’:

“Sul tema della sanità – ha detto – abbiamo operato bene e su questo tema continuerò a lavorare. Se nei cinque anni appena trascorsi mi sono concentrato sull’eccellenza, rappresentata dai 46 ospedali toscani, di cui cinque sono nell’elenco dei primi 20 migliori ospedali a livello nazionale, questa sarà la legislatura nella quale voglio realizzare le Case della salute, strutture ancora più diffuse e radicate nel territorio, che possano alleggerire la pressione sugli ospedali”. Dopo aver ricordato di aver ricevuto le telefonate della premier Meloni e del principale sfidante, Alessandro Tomasi, Giani ha ringraziato la propria famiglia, alla quale ha dedicato la vittoria, e la macchina amministrativa che lo ha supportato nei precedenti cinque anni di lavoro

LE PAROLE DI GIANI E SCHLEIN IN CONFERENZA STAMPA

“Sono emozionato. Grazie Toscana”, le prime parole di Giani su X, che poi ha parlato in conferenza stampa. “Per me è una straordinaria soddisfazione. Il risultato è evidente e chiaro fin dai primi scrutini. Questo risultato indica che la Toscana decide con il proprio cervello ed esprime i primi valori, liberta’, democrazia, una regione che vive con spirito illuminato e guarda sempre al futuro”.

“Nonostante fossero elezioni molto difficili, in cui nell’ultima settimana mi sono trovato la premier, i due vicepremier, tutti i ministri, come l’impostazione feudale che aveva portato al voto nelle Marche ed in Calabria, invece ha vinto la Toscana illuminata e riformista attraverso il voto su di me. Si parla ancora di proiezioni ma si va a sei punti sopra rispetto a quello che raccolsi cinque anni fa, quindici punti in piu’ rispetto al dato sul centrodestra. Il numero di votanti è stato al 48%, un dato esattamente uguale a quello di dieci anni fa, quando si votava un referendum ed in altre sei regioni, con un’attenzione dei media nazionali non così alta”, ha aggiunto.

Giani ha espresso anche soddisfazione per il 60% dei votanti nel Comune dove risiede, Sesto Fiorentino (Firenze). “Sono molto felice del risultato del Partito democratico che è al 35%, un dato che ha connotati anche nazionali, bene la mia lista Giani presidente-Casa Riformista all’8%, bene anche Avs ed il Movimento cinque Stelle. Bene anche il risultato di Antonella Bundu. Da oggi mi sento il presidente di tutta la Toscana, proseguirà il dibattito e la dialettica della campagna elettorale con il candidato del centrodestra Alessandro Tomasi”.

“Mi piace condividere questo risultato con la mia segretaria Elly Schlein. Contrariamente a quello che è stata la cronaca di stampa, ho sentito Elly sempre vicina, così come il mio segretario di partito Emiliano Fossi”, ha affermato. “Da oggi diciamo dalla Toscana quando c’è buon governo progressista, questo può diventare, impostando la campagna elettorale per le politiche fra due anni, una prospettiva di carismatica attrazione di quello che deve essere un voto maggioritario, offrendo un’alternativa credibile verso il futuro”. Giani ha confermato di aver ricevuto la telefonata dal candidato del centrodestra Tomasi. “Mi ha fatto gli auguri di buon lavoro ed io gli ho detto che lavoreremo insieme per il bene della Toscana e dei toscani”.

“Per me questo risultato in Toscana è quello di un dibattito che si è concentrato sui temi della Toscana e del buon governo della Toscana. Abbiamo vinto. L’esempio della Toscana, credo nel ragionamento fatto da Elly Schlein, cementare un’alleanza in queste regionali, per la campagna elettorale che ci sarà fra due anni”, ha spiegato. “Sono contento per me, lavoriamo con posizioni di parte” rispetto alla premier Giorgia Meloni, “ma nel momento in cui si elegge una figura istituzionale, nel momento in cui ci si rapporta ci deve essere un rispetto fra noi e nei confronti dei nostri cittadini”.

“Ritengo che la Lega con il generale Vannacci non ha fino in fondo colto lo spirito della nostra Regione. Veder precipitare il perno del passato Consiglio regionale”, la Lega, passata “dal 20%, al 4%, è un dato inequivocabile. Non ho parole per il generale Vannacci per i momenti che mi hanno destato turbamento – ha concluso – mi riferisco a post relativi ad una nostra assessora e alla sindaca” di Montopoli Valdarno, Linda Vanni.

Giani ha anche ricevuto le chiamate della premier Giorgia Meloni e del leader del M5s, Giuseppe Conte, per la sua ormai prossima rielezione a presidente della Regione Toscana.

“Voglio ringraziare Eugenio Giani e tutta la sua coalizione. E’ una vittoria che ci dà gioia e speranza, ringraziamo i toscani che hanno voluto confermare il buon governo e che hanno voluto innovare ancora con Eugenio Giani”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Chi si era affrettato nelle scorse settimane a parlare della fine della coalizione progressista è stato smentito e ci apprestiamo a vincere anche le prossime elezioni. L’unità è la condizione necessaria per battere le destre. Dall’altra parte hanno cantato troppo presto vittoria: se le proiezioni sono confermate, la coalizione progressista ha più voti” sommando “le tre regioni in cui si è votato e il Pd è il primo partito”, ha aggiunto Schlein.

“Quando sono stata eletta segretaria avevamo da poco subito una sconfitta alle elezioni politiche. In quelle elezioni il centrosinistra era rotto, non esisteva più praticamente. Quindi il mio mandato era quello di ricucire queste fratture e di ricostruire l’alternativa a queste destre. L’abbiamo fatto pazientemente lavorando con cura, con l’attenzione all’ascolto di tutti e di tutte le sensibilità dentro la nostra coalizione progressista e siamo riusciti dopo 20 anni a costruire la stessa coalizione progressista che si presenta in tutte le regioni che vanno al voto”, ha detto Schlein. “Poi chiaramente a volte si perde e a volte si vince, ma chi si è affrettato in queste settimane a decretare la morte della coalizione progressista oggi si deve ricredere nettamente. Siamo appena all’inizio di questa sfida, continueremo a nutrire questa coalizione di idee e di impegno e sono certa che i risultati continueranno ad arrivare”.

“La bassa affuenza? E’ sempre un dato che guardiamo con attenzione e preoccupazione. Cinque anni fa si votavano insieme sei regioni e un referendum. Il dato di oggi è in linea con quello che portò all’elezione di Rossi dieci anni fa. Certamente noi continuiamo a occuparcene e a fare quello che la destra non fa, allargare”.

“Ho visto anche io i dati del crollo della Lega, mi sembra che il centrodestra non riesca a fare altro che scambiarsi i voti”. “Una volta era più forte Forza Italia, poi è diventata più forte la Lega, adesso più forte Fratelli d’Italia, ma non allarga la coalizione. Quello che noi stiamo facendo, invece, è costruire l’unità della coalizione progressista, perché a partire da quella unità poi si riesce ad allargare, come abbiamo dimostrato e come credo i dati finali di oggi dimostreranno. Tutte le forze della coalizione beneficiano di questa unità. Questo è solo l’inizio di una coalizione a cui noi abbiamo lavorato tanto, in cui crediamo profondamente e che porteremo avanti. L’unità non è una condizione sufficiente, ma è una condizione necessaria per vincere. Il resto – ha aggiunto – ce lo dobbiamo mettere noi con il buon governo, con le candidature credibili, con la forza delle nostre idee e questo naturalmente noi continueremo a fare”, ha concluso.

TOMASI “HO DATO IL MASSIMO”. MELONI LO RINGRAZIA

“Faccio gli auguri al presidente Eugenio Giani, un grande in bocca al lupo”. Lo ha detto il candidato del centrodestra a presidente della Regione Toscana, Alessandro Tomasi, dal suo comitato elettorale a Firenze. Giani “ci troverà quando parleremo del bene dei toscani, non ci troverà e faremo opposizione quando sarà necessario-ha aggiunto Tomasi-. Rivorremo riportare temi che abbiamo discusso in campagna elettorale, come la fuga dei giovani, come quelle carenze che ha la sanità e il tema dello sviluppo economico. Abbiamo dato il massimo, io sono sempre per costruire, ogni tassello della vita, della nostra avventura politica, è un passaggio, quindi da qui ripartiamo e vogliamo costruire”. “Dispiace per l’astensione, penso l’abbiano detto tutti-ha proseguito Tomasi-. La campagna elettorale è stata cortissima, a partire dal 14 di agosto, le persone credo si siano messe in testa che si votava da metà di settembre, quindi c’è stato un mese per far conoscere i nostri programmi, i nostri partiti, i nostri simboli e le nostre idee, quindi andiamo avanti, costruiamo”. 

In merito a una possibile entrata in Consiglio regionale e alla possibilità di
lasciare l’incarico di sindaco di Pistoia “ne parleremo, sì. Questa è la mia intenzione. Adesso ne parleremo con tutta la coalizione, con tutti gli alleati e con tutti gli eletti”, ha ammesso.

“Congratulazioni a Eugenio Giani per la vittoria delle elezioni regionali in Toscana e auguri di buon lavoro. Un sentito ringraziamento ad Alessandro Tomasi e a tutta la coalizione del centrodestra per la dedizione e la passione dimostrate in una sfida impegnativa”. Così sui social la premier Giorgia Meloni.

BUNDU SI RITIENE SODDISFATTA

“Siamo soddisfatti perché quando siamo partiti ci davano allo 0,5% e adesso siamo attorno al 5%”, ma “al tempo stesso siamo preoccupati perché la gente continua a non andare a votare perché c’è questo bipolarismo forzato”, anche “a livello mediatico. Abbiamo visto che a qualcuno può andare bene, ma a livello di democrazia nessuno può davvero festeggiare”. Lo ha detto la candidata della lista Toscana Rossa, Antonella Bundu, ancora in bilico per superare la soglia del 5% e poter così diventare consigliera regionale. “Abbiamo raddoppiato la percentuale” rispetto a cinque anni fa, “siamo riusciti a far vedere di essere radicati nel territorio, abbiamo lavorato tantissimo, è un risultato buono ma ancora non sufficiente” ha aggiunto Bundu che ha ricordato come “quando siamo partiti non avevamo la certezza di entrare, ma lo abbiamo fatto con spirito di servizio. Siamo sul territorio altrimenti non avremmo raccolto diecimila firme. E se fossero state elezioni nazionali”, visto che lo sbarramento è al 3% a differenza del 5% delle Regionali per chi corre da solo, “saremmo entrati in Parlamento”.

– foto xb8/Italpress –

(ITALPRESS).

Gaza, Hamas rilascia tutti i 20 ostaggi vivi e li consegna alla Croce Rossa. Migliaia di persone in piazza a Tel Aviv

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ROMA (ITALPRESS) –  Il gruppo terroristico palestinese Hamas ha rilasciato gli altri 13 ostaggi nell’area di Khan Younis, consegnandoli alla Croce Rossa. Lo annunciano le tv arabe. Sono stati rilasciati, quindi, tutti i 20 ostaggi vivi rapiti il 7 ottobre 2023. I corpi dei 28 ostaggi deceduti saranno consegnati alla Croce Rossa in un trasferimento separato questo pomeriggio.

In precedenza sette ostaggi israeliani vivi erano stati trasferiti dal gruppo terroristico palestinese Hamas alla Croce rossa internazionale a Gaza. Gli ostaggi che a breve torneranno in Israele, dove erano stati rapiti 738 giorni fa, il 7 ottobre 2023, due anni fa, sarebbero Gali e Ziv Berman, Matan Angrest, Alon Ohel, Omri Miran, Eitan Mor e Guy Gilboa-Dallal. Sei degli ostaggi sono stati consegnati in un punto di consegna nel nord di Gaza, mentre un altro a Gaza City, riportano i media. Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha annunciato questa mattina di aver avviato un’operazione multifase per facilitare il rilascio e il trasferimento di ostaggi israeliani e detenuti palestinesi come parte di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas.

TRUMP ARRIVA IN ISRAELE

I sette ostaggi israeliani rilasciati oggi dal gruppo terroristico palestinese Hamas – Matan Angrest, i fratelli Gali e Ziv Berman, Alon Ohel, Eitan Mor, Omri Miran e Guy Gilboa-Dalal – sono stati portati in una struttura delle Forze di difesa israeliane (Idf) vicino alla comunità di confine di Re’im dopo essere stati scortati fuori dalla Striscia di Gaza dalle truppe. Lo riferisce l’esercito israeliano. I sette si sottoporranno a controlli fisici e mentali iniziali presso il sito dell’esercito e incontreranno i loro familiari.

Intanto nella piazza degli ostaggi, a Tel Aviv, continuano ad arrivare persone per celebrare questo storico giorno. Secondo i media, nella piazza ci sono circa 65mila persone e ne stanno arrivando altre.

Le famiglie degli ostaggi hanno ricevuto videochiamate dirette da Hamas poco prima del rilascio dei loro congiunti. Lo riportano i media israeliani. Tra queste, Einav, madre di Matan Zangauker, che ha detto al telefono al figlio: “Matan, stai tornando a casa. State tornando tutti a casa. Grazie a Dio la guerra è finita. State tornando a casa. La mia vita, ti aspetta”.

IL VIDEO DEL CONVOGLIO DELL’IDF CHE TRASPORTA I PRIMI 7 OSTAGGI LIBERATI

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Regionali Toscana, affluenza al 35% alle 23. Domani si vota fino alle 15

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FIRENZE (ITALPRESS) – Seggi chiusi in Toscana, dove si vota per il presidente e il Consiglio regionale. I seggi riapriranno nella giornata di domani dalle 07:00 alle 15:00. L’affluenza al voto è al 35,52 % alle ore 23, a metà delle sezioni (2191 su 3922) in cui è stato raccolto questo dato. Cinque anni fa l’affluenza al voto alla stessa ora fu complessivamente al 42,94%. (ITALPRESS).

Foto: Ipa Agency

Shoah, opposizioni in rivolta dopo frasi Roccella su “gite” ad Auschwitz

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ROMA (ITALPRESS) – “Non si è fatto i conti fino in fondo con l’antisemitismo nel nostro Paese. Tutte le gite scolastiche ad Auschwitz, cosa sono state? Sono state gite? A che cosa sono servite? Sono servite, secondo me, sono state incoraggiate e valorizzate, perchè servivano effettivamente all’inverso. Ovvero servivano a dirci che l’antisemitismo era qualcosa che riguardava un tempo ormai collocato nella storia, e collocato in una precisa area: il fascismo. Le gite ad Auschwitz secondo me sono state un modo per ripetere che l’antisemitismo era una questione fascista e basta”. Queste le parole pronunciate dal ministro alla Famiglia Eugenia Roccella ad un convegno dell’Unione delle comunità ebraiche italiane a Roma. Frasi che hanno provocato la reazione di tutte le opposizione, ribellatesi alla visione del ministro. Elly Schlein, leader del Pd, si è rivolta alla premier Giorgia Meloni, affinchè “prenda subito le distanze dall’indecente uscita della ministra Roccella perchè a tutto c’è un limite, nonostante questo governo dimostri come sia possibile superarlo anche insultando i viaggi della memoria ad Auschwitz e provando a riscrivere la storia”. Magi di Più Europa, ha detto che “Il ministro Roccella una ne pensa e cento ne sbaglia. Non solo dà una lettura strumentale e provinciale del ricordo dell’Olocausto anche attraverso le gite scolastiche nei campi di concentramento, ma sembra voler sminuire il ruolo del nazifascismo che un secolo fa ha pianificato lo sterminio programmatico degli ebrei in Europa”. Secondo Angelo Bonelli di Avs, “Le parole della ministra Roccella sono sconcertanti. Mostrano una totale insensibilità verso la tragedia che si consuma a Gaza e un’indifferenza assoluta di fronte alla pulizia etnica portata avanti dal governo di Netanyahu contro il popolo palestinese, che per l’Onu costituisce un genocidio. Le gite scolastiche oggi dovremmo organizzarle a Gaza, per far vedere agli studenti cosa significa un genocidio nel terzo millennio: bambini sepolti sotto le macerie, ospedali bombardati, intere famiglie annientate”. “Negare il valore della Memoria è inaccettabile: le parole di Eugenia Roccella sono gravi ancora più perchè a pronunciarle è un ministro della Repubblica. Facciamo nostre le sempre sagge parole di Liliana Segre”. Lo scrive sui social la senatrice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva e componente della Commissione Segre. “Sono gravissime le parole della ministra Roccella, che riesce nell’impresa di negare l’indiscutibile valore educativo di quelle che lei liquida come “gite” ad Auschwitz. Quei viaggi di istruzione da anni servono a raccontare l’orrore del Novecento, a mantenere viva la memoria di chi è stato vittima del genocidio ad opera del regime nazifascista. La Roccella vuole forse riscrivere la storia?”. Lo afferma la deputata M5S Annalaura Orrico.(ITALPRESS).

Foto: Ipa Agency

Omicidio a Palermo, Schifani “La Sicilia reagisca alla violenza”

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PALERMO (ITALPRESS) – “La notizia del tragico omicidio del giovane di stanotte a Palermo ci sconvolge profondamente. È inaccettabile che un ragazzo perda la vita in questo modo, vittima di una violenza assurda e ingiustificabile. A nome della Regione esprimo il più sincero cordoglio ai familiari e agli amici. Dobbiamo reagire come comunità: educando al rispetto, sostenendo le famiglie e i giovani, rafforzando la presenza delle istituzioni nei luoghi della socialità. Solo insieme possiamo fermare questa spirale di violenza e riaffermare il valore della vita e della convivenza civile”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito all’omicidio di un giovane in pieno centro a Palermo nella notte.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).