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Ferrari F76. La prima hypercar digitale celebra la leggenda di Le Mans

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MARANELLO (MODENA) (ITALPRESS) – Nell’anno del terzo successo consecutivo alla 24 Ore di Le Mans con la 499P, Ferrari presenta la F76, la prima vettura realizzata esclusivamente per il mondo digitale, sotto forma di NFT. Il nome rende omaggio al primo successo del Cavallino Rampante nella leggendaria gara di durata francese, ottenuto 76 anni fa, nel 1949, da Luigi Chinetti con Lord Selsdon al volante della 166 MM barchetta carrozzata Touring. La F76 non è una vettura di produzione, ma un progetto pionieristico virtuale che unisce la tradizione sportiva Ferrari all’innovazione del design e delle tecnologie digitali, aprendo una nuova frontiera nell’esperienza del marchio. Pensata per i clienti dell’esclusivo programma Hyperclub, la F76 è uno degli asset digitali dell’iniziativa creata dalla Casa di Maranello per supportare le 499P impegnate a Le Mans e nel mondiale endurance, vivendo questa esperienza al fianco della squadra ufficiale.
La F76, creazione del Centro Stile diretto da Flavio Manzoni, è un manifesto di design, che ha l’intento di prefigurare le forme di una Ferrari del futuro. E’ un progetto visionario che ridefinisce i confini del design automobilistico grazie a un approccio parametrico in cui forma, funzione e performance si fondono come un unico organismo. Soluzioni innovative nate dalla fusione di biomimetica, principi architettonici, ingegneria e informatica aprono nuovi orizzonti nel design automobilistico, andando oltre il semplice esercizio di stile e portando alla formulazione di diversi brevetti.
Visivamente, la F76 si distingue per la doppia fusoliera, frutto della ricerca della massima purezza nella gestione dei flussi. Profili alari e geometrie raffinate sono pensati per esaltare le prestazioni e superare le regole convenzionali. La separazione tra le cellule di pilota e passeggero, che allinea l’ingombro delle ruote con quello delle cabine, consente un’interazione inedita tra fondo e carrozzeria, con un canale centrale che trasforma il corpo vettura in un’ala, sfruttando al meglio l’effetto suolo. I flussi si dividono all’anteriore e si ricongiungono al posteriore, dove una seconda ala sormonta le due code e valorizza l’efficienza del diffusore unico.
Il fianco presenta tagli verticali di reminiscenza F80, rimarcando l’ispirazione che il linguaggio tecnico-stilistico introdotto dalla nuova supercar di Maranello sia destinato a influenzare i futuri modelli di produzione. Questo linguaggio si manifesta nel contrasto tra le linee tese e tecniche dei parafanghi e il corpo vettura scultoreo, con un’estetica resa ancora più efficace dall’ottimizzazione matematica gestita da algoritmi generativi. Nella zona centrale delle fusoliere spicca una livrea tridimensionale con branchie laterali, esaltando un elemento tipico del lessico Ferrari. Le code integrano la funzione termica direttamente nella struttura grazie all’ottimizzazione della topologia, che genera geometrie complesse per incanalare i flussi di raffreddamento e massimizzare la dissipazione del calore prodotto dai componenti meccanici interni. La F76 rappresenta una sfida anche nella progettazione strutturale: la configurazione avveniristica ha rivoluzionato spazi e volumi interni, con tecnologie che permettono di coniugare le esigenze tradizionali di funzionalità con le geometrie innovative del metodo generativo.
Il posteriore è caratterizzato da due profili verticali che definiscono una carreggiata potente, mentre l’ala superiore funge da architrave, evidenziando il canale centrale come un “portale” concettuale verso il nuovo linguaggio progettuale. I quattro iconici fanali si integrano sinergicamente all’ala, contribuendo alle prestazioni complessive.
Il frontale è dominato da una fascia sospesa tra i parafanghi, che estremizza il concetto di ala flottante tipico della F80. Sotto questa fascia, le fusoliere si tuffano verso lo splitter, generando rampe che mettono in risalto sia l’imbocco del canale centrale sia i condotti laterali per il flusso sopra le ruote. Le due coppie di fari a scomparsa, posizionate lateralmente sotto la fascia sospesa, rappresentano il trait d’union tra il retaggio dei pop-up Ferrari anni ’80 e il carattere futuristico del F76, conferendogli uno sguardo distintivo e legato alla tradizione.
Gli interni sono pensati per esaltare la condivisione e l’esperienza di guida: due cockpit distinti, che sfruttano la tecnologia drive by wire, sincronizzano ogni componente di guida, dal volante ai pedali, permettendo a entrambi gli occupanti di vivere e condividere in tempo reale tutte le sensazioni, elevando la partecipazione emotiva e tecnica all’esperienza di guida.
Il progetto F76 ha offerto ai clienti un’esperienza di personalizzazione senza precedenti: ogni vettura digitale è stata creata scegliendo tra diverse opzioni di design, rilasciate come drop esclusivi nel corso dei tre anni del programma Hyperclub. Grazie a questa piattaforma, i clienti hanno potuto dare vita alla propria F76, diventando parte attiva di una community esclusiva e innovativa, dove tradizione e innovazione si incontrano nel segno della passione.

foto: ufficio stampa Ferrari

(ITALPRESS).

Il 17enne cinese Aozhe Zhang si aggiudica il Premio Paganini

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GENOVA (ITALPRESS) – Il Premio Paganini parla cinese. A vincere il prestigioso titolo è stato Aozhe Zhang, che ha eseguito il Concerto n. 1 in re maggiore, op. 6 di Paganini e il Concerto in re maggiore, op. 35″ di Ciaikovskij. A decretare la vittoria di Aozhe Zhang, con voto unanime, è stata la giuria presieduta dal grande violinista Uto Ughi, e composta da Pavel Berman (Italia) Pamela Frank (USA), Mihaela Martin (Romania), Enzo Restagno (Italia), Sayaka Shoji (Giappone), Ulf Wallin (Svezia). Al secondo posto sul podio Rino Yoshimoto, mentre Kim Hyun Seo si è classificata in terza posizione. Il vincitore Aozhe Zhang si aggiudica il premio di 30mila euro, oltre a una serie di concerti-premio nei più prestigiosi teatri e istituzioni musicali del mondo. Tra i riconoscimenti speciali, l’opportunità di registrare un album recital in studio con l’etichetta Platoon, premio che sarà consegnato da Denzyl Feigelson, co-fondatore e CEO dell’etichetta. La seconda classificata Rino Yoshimoto, vince 20mila euro mentre a Kim Hyun Seo, terza in classifica, va la somma di 10mila euro.

“Sono lieta della partecipazione e dell’affetto che la città continua a nutrire verso il Premio Paganini che ho recentemente definito come una Olimpiade del violino – ha dichiarato la sindaca di Genova Silvia Salis – Ogni edizione ci ricorda come la musica sia un linguaggio universale, capace di unire talenti, popoli e generazioni. E la vittoria di Aozhe Zhang conferma quanto l’eredità artistica di Niccolò Paganini continui a ispirare le giovani generazioni. Il Premio Paganini non è solo una grande opportunità, ma anche una grande scuola, nella quale si afferma il merito, la preparazione, lo studio, il valore della cultura”. Salis ha sottolineato, infine, come questa edizione sia stata ancor più nobilitata dalla “medaglia che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto concedere al Premio: “Siamo onorati di questo alto riconoscimento e grati al Capo dello Stato per la sua vicinanza e l’attenzione che ancora una volta ha manifestato verso Genova e una delle sue principali manifestazioni culturali”.

“Il Premio Paganini è la più alta espressione della tradizione musicale genovese e un ponte straordinario tra la nostra città e il mondo. La vittoria di un giovane talento come Aozhe Zhang dimostra la capacità del concorso di scoprire e valorizzare le nuove generazioni di interpreti, mantenendo viva l’eredità di Niccolò Paganini nel panorama internazionale – ha affermato l’assessore alla Cultura Giacomo Montanari – Genova si conferma un centro irrinunciabile per la grande musica e luogo di incontro tra culture, innovazione e talento. Siamo orgogliosi di vedere come, attraverso il Premio, la nostra città continui a diffondere nel mondo l’immagine di una comunità viva, creativa e profondamente legata alla sua storia artistica”.

“La 58esima edizione ha confermato il livello straordinario dei concorrenti e il prestigio internazionale del Premio. Il successo di Aozhe Zhang è anche il successo del Premio e di Genova che continua a essere riferimento mondiale del violinismo” ha aggiunto il presidente del Premio Giovanni Panebianco.

“Come per una risonanza simpatica, o forse anche per affinità anagrafiche oltre che musicali, mi sento molto legato a tutti i concorrenti, che ho conosciuto fin dalle preselezioni dello scorso aprile e di cui sono immensamente fiero. Accompagnarli alla finale, per poi incoronare un vincitore, è stato un percorso tanto emozionante quanto impegnativo. Per questo desidero ringraziare la giuria, che si è espressa con grande autorevolezza e trasparenza – ha detto il direttore artistico Nicola Bruzzo – Sono certo che, grazie alla selezione severa e di altissimo livello, sia Aozhe Zhang che tutti i finalisti sapranno intraprendere carriere internazionali straordinarie, diventando così autentici ambasciatori del Premio Paganini”.

“Abbiamo ascoltato giovani di livello eccezionale. La scelta non è stata facile, ma Aozhe Zhang ha dimostrato un particolare talento nella complessa articolazione delle diverse prove – ha concluso il presidente della giuria Uto Ughi – Auguro ogni successo, ha ora dinanzi a sé un percorso importante che non potrebbe partire in modo migliore: domani si esibirà con il leggendario Cannone e posso immaginare con quale emozione”.

Grande novità dell’edizione 2025 è il Concerto di Gala in programma domani, domenica 26 ottobre, alle 18 al Teatro Carlo Felice. Aozhe Zhang, insieme all’Orchestra del Carlo Felice diretta dal maestro Philipp von Steinaecker, si esibirà con il celeberrimo Cannone appartenuto a Paganini. In programma il Concerto per violino e orchestra di Niccolò Paganini e la Sinfonia n. 8 di Dvorák. Il ricavato sarà devoluto all’Ospedale Gaslini, in collaborazione con la Fondazione Gaslininsieme ETS.

– Foto Comune di Genova –

(ITALPRESS).

Forte terremoto nell’Avellinese, registrata una scossa di magnitudo 4.0

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ROMA (ITALPRESS) – Un terremoto di magnitudo 4.0 è avvenuto a 1 km Sud Ovest da Moefredane (AV), ad una profondità di 14 km. Il terremoto è stato localizzato dalla sala sismica GV-Roma.

A seguito dell’evento sismico registrato, la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale della protezione civile. Dalle prime verifiche effettuate, in seguito all’evento non risulterebbero danni a persone o cose. Lo si legge in una nota del Dipartimento della Protezione Civile.

– foto screenshot INGV –
(ITALPRESS).

Catherine Connolly vince le elezioni presidenziali in Irlanda

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ROMA (ITALPRESS) – Catherine Connolly è la nuova presidente dell’Irlanda. 68 anni, indipendente di sinistra, ha battuto Heather Humphreys, ex ministro, sostenuta dal partito centrista Fine Gael.

– Foto IPA Agency –

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Il Napoli risorge, 3-1 all’Inter e testa solitaria della classifica

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NAPOLI (ITALPRESS) – Il Napoli risorge dal buio di Eindhoven e lo fa senza un centravanti di ruolo. Ci pensano i centrocampisti De Bruyne, McTominay ed Anguissa a restituire ad Antonio Conte il primo posto e un’iniezione di fiducia dopo la figuraccia in Olanda col Psv. A farne le spese, dopo sette vittorie di fila, è l’Inter di Chivu, sfortunata e nervosa, sconfitta 3-1 in un big match che metteva in palio la vetta dopo il passo falso del Milan di ieri. La serata perfetta dei partenopei è rovinata solo in parte dall’infortunio di De Bruyne, vittima di un problema muscolare accusato proprio durante l’esecuzione del rigore del vantaggio. A completare l’opera ci pensano i compagni di reparto, schierati a supporto di Neres falso nove. La mossa tattica funziona e la svolta arriva alla mezz’ora: un contatto in area tra Mkhitaryan (costretto a lasciare il posto all’ex Zielinski per infortunio) e Di Lorenzo viene giudicato inizialmente regolare dall’arbitro Mariani, ma una segnalazione dell’assistente spinge il direttore di gara a concedere il rigore. Dagli undici metri De Bruyne segna, ma subisce un sospetto problema muscolare al flessore al momento del tiro (con Olivera in campo al suo posto). La reazione dell’Inter c’è, ma non è accompagnata dalla fortuna: Bastoni di testa fa tremare la traversa al 41′, mentre al 46′ è Dumfries a colpire un legno. Nel mezzo anche una girata di Lautaro che sfiora il palo. Al 54′ il raddoppio del Napoli: un lancio di Spinazzola fa saltare i meccanismi difensivi nerazzurri, McTominay ne approfitta e di prima intenzione lascia partire un tiro imprendibile per Sommer. L’Inter ancora una volta sembra essere in partita: un tocco di mano di Buongiorno in area porta dal dischetto Calhanoglu che contro Milinkovic riapre tutto. Al 67′ però la difesa interista continua a fare acqua: Neres sulla trequarti scarica per Anguissa che conduce la sfera e batte Sommer dai 16 metri. Nel match anche qualche battibecco tra ex: Bastoni e Politano, ma soprattutto Lautaro e Conte. Schermaglie d’alta classifica: il Napoli torna capolista, in attesa della Roma che domani col Sassuolo avrà l’occasione di agganciare i partenopei.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Il Napoli si rialza, è suo il big match con l’Inter: al Maradona finisce 3-1

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NAPOLI (ITALPRESS) – Il Napoli risorge dal buio di Eindhoven e lo fa senza un centravanti di ruolo. Ci pensano i centrocampisti De Bruyne, McTominay ed Anguissa a restituire ad Antonio Conte il primo posto e un’iniezione di fiducia dopo la figuraccia in Olanda col Psv. A farne le spese, dopo sette vittorie di fila, è l’Inter di Chivu, sfortunata e nervosa, sconfitta 3-1 in un big match che metteva in palio la vetta dopo il passo falso del Milan di ieri. La serata perfetta dei partenopei è rovinata solo in parte dall’infortunio di De Bruyne, vittima di un problema muscolare accusato proprio durante l’esecuzione del rigore del vantaggio. A completare l’opera ci pensano i compagni di reparto, schierati a supporto di Neres falso nove.

La mossa tattica funziona e la svolta arriva alla mezz’ora: un contatto in area tra Mkhitaryan (costretto a lasciare il posto all’ex Zielinski per infortunio) e Di Lorenzo viene giudicato inizialmente regolare dall’arbitro Mariani, ma una segnalazione dell’assistente spinge il direttore di gara a concedere il rigore. Dagli undici metri De Bruyne segna, ma subisce un sospetto problema muscolare al flessore al momento del tiro (con Olivera in campo al suo posto).

La reazione dell’Inter c’è, ma non è accompagnata dalla fortuna: Bastoni di testa fa tremare la traversa al 41′, mentre al 46′ è Dumfries a colpire un legno. Nel mezzo, al 46′, anche una girata di Lautaro che sfiora il palo. Al 54′ il raddoppio del Napoli: un lancio di Spinazzola fa saltare i meccanismi difensivi nerazzurri, McTominay ne approfitta e di prima intenzione lascia partire un tiro imprendibile per Sommer. L’Inter ancora una volta sembra essere in partita: un tocco di mano di Buongiorno in area porta dal dischetto Calhanoglu che a tu per tu con Milinkovic riapre tutto. Al 67′ però la difesa interista continua a fare acqua: Neres sulla trequarti scarica per Anguissa che conduce la sfera e batte Sommer dai 16 metri. Nel match anche qualche battibecco tra ex: Bastoni e Politano, ma soprattutto Lautaro e Conte. Schermaglie d’alta classifica: il Napoli torna capolista, in attesa della Roma che domani col Sassuolo avrà l’occasione di agganciare i partenopei.

IL TABELLINO DELLA PARTITA

NAPOLI (4-1-4-1): Milinkovic-Savic 6; Di Lorenzo 6.5, Buongiorno 6 (45′ st Beukema sv), Juan Jesus 6.5, Spinazzola 7 (45′ st Gutierrez sv); Gilmour 6; Politano 6 (36′ st Elmas sv), Anguissa 7, De Bruyne 7 (37′ pt Olivera 6), McTominay 7.5; Neres 7 (36′ st Lang sv). In panchina: Ferrante, Spinelli, Mazzocchi, Marianucci, Vergara, Lucca, Ambrosino. Allenatore: Conte 7.5.

INTER (3-5-2): Sommer 5; Akanji 5, Acerbi 5, Bastoni 5; Dumfries 5.5 (28′ st Luis Enrique sv), Barella 5.5 (28′ st Frattesi 6), Calhanoglu 6.5 (27′ st Sucic 6), Mkhitaryan 5.5 (32′ pt Zielinski 6), Dimarco 5.5; Bonny 5.5 (17′ st Esposito 5.5), L. Martinez 6. In panchina: J. Martinez, Calligaris, De Vrij, C. Augusto, Bisseck, Diouf. Allenatore: Chivu 5.

ARBITRO: Mariani di Aprilia 5.5.
RETI: 33′ pt De Bruyne (rig); 9′ st McTominay, 14′ st Calhanoglu (rig), 22′ st Anguissa. NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Di Lorenzo, Gilmour, Conte, Bastoni. Angoli: 4-1 per l’Inter. Recupero: 6′; 6′.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

Ad Hanoi 65 Paesi firmano il trattato Onu contro la criminalità informatica, Guterres “Un passo storico”

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Sessantacinque Paesi hanno firmato oggi ad Hanoi la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità informatica, il primo trattato penale internazionale approvato in oltre vent’anni. La cerimonia, ospitata dal governo del Vietnam con la partecipazione del segretario generale ONU Antonio Guterres, segna la nascita di un quadro giuridico globale per contrastare i reati digitali, dalle frodi online al ransomware, fino alla diffusione non consensuale di immagini intime.

“È un momento storico – ha dichiarato Guterres – che dimostra come il multilateralismo possa ancora offrire soluzioni concrete alle sfide più complesse”. Il Segretario Generale ha ricordato che “ogni giorno cyberattacchi rubano denaro, chiudono servizi essenziali e diffondono materiali di abuso sui minori. Ora finalmente ci sono regole comuni per fermarli”. La Convenzione di Hanoi, adottata dall’Assemblea generale nel dicembre 2024 dopo cinque anni di negoziati, è composta da nove capitoli e 71 articoli. Stabilisce l’obbligo per i Paesi firmatari di criminalizzare l’accesso non autorizzato ai sistemi informatici, la cancellazione o manipolazione di dati e le frodi digitali, e prevede disposizioni specifiche sui reati contro i minori. L’articolo 41 impone inoltre la creazione di una rete di contatto attiva 24 ore su 24 per facilitare indagini, estradizioni e scambi di prove elettroniche.

Tra i firmatari figurano Vietnam, Brasile, Belgio, Irlanda, Australia, Cile, Ghana, Cuba, Bielorussia e Grecia, mentre Italia, Stati Uniti, Cina e Russia non hanno firmato per ora, pur avendo partecipato ai negoziati. La Convenzione resterà aperta alla firma a New York fino al 31 dicembre 2026 ed entrerà in vigore 90 giorni dopo la quarantesima ratifica. Durante una conferenza stampa con il primo ministro vietnamita Ph?m Minh Chính, Guterres ha invitato i Paesi a “trasformare le firme in azione” ratificando rapidamente il trattato.

“Il documento – ha spiegato – permette alle forze dell’ordine di condividere prove digitali oltre i confini e garantisce che la privacy, la dignità e la sicurezza siano tutelate sia online che offline”. Il Segretario Generale ha anche risposto alle critiche di gruppi per i diritti umani e del Cybersecurity Tech Accord (che riunisce aziende come Meta e Infosys), secondo cui il testo rischierebbe di criminalizzare i ricercatori e favorire la sorveglianza di Stato. “Le attività di ricerca sono esplicitamente protette – ha chiarito – e se uno Stato sospetta che un altro possa usare le informazioni in violazione dei diritti umani, può rifiutarsi di condividerle. Questa è la prima convenzione internazionale che tutela in modo esplicito i diritti umani nel campo della giustizia penale”.

L’ONU sosterrà l’attuazione del trattato attraverso l’Ufficio contro la droga e il crimine (UNODC), che coordinerà formazione, assistenza tecnica e scambio di buone pratiche tra gli Stati membri. Il Segretario Generale ha concluso ricordando che “nessun Paese, grande o piccolo, può difendersi da solo nel cyberspazio: la sicurezza digitale deve diventare un bene pubblico globale”.

– Foto IPA Agency –

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Atp Vienna, Sinner conquista un posto in finale: battuto in due set De Minaur

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VIENNA (AUSTRIA) (ITALPRESS) – Jannik Sinner è il primo finalista dell’”Erste Bank Open”, torneo Atp 500 con montepremi totale pari a 2.736.875 euro, in corso sui campi in duro di Vienna. Il 24enne fuoriclasse altoatesino, numero 2 del ranking mondiale e primo favorito del tabellone, si è imposto in semifinale sull’australiano Alex De Minaur, numero 7 della classifica Atp e tre del seeding, con il punteggio di 6-3 6-4. Nella seconda semifinale si sfideranno l’altro azzurro Lorenzo Musetti, n.8 del mondo e 4 del torneo, ed il tedesco Alexander Zverev, n.3 Atp e 2 del tabellone.

“Sono entrato in campo per giocare e servire bene: il primo set è stato molto fisico, sono contento di aver vinto in due partite”, ha dichiarato Sinner nell’intervista post-match. “Lui sa cosa fare e come mettermi pressione – prosegue il numero 2 del mondo – Quando non servi molto bene bisogna giocare ogni palla e punto, ho fatto tanti piccoli cambiamenti ma sono soddisfatto per come ho gestito l’incontro e di essere in finale”. Una finale che Sinner giocherà contro Musetti o Zverev: “In questa settimana un po’ ho speso anche per le aspettative che ho e per quelle della gente, cerco di giocare al meglio che posso. Sono arrivato piuttosto in ritardo, ho cercato di gestire al meglio ogni giorno e domani sarà una partita molto difficile. Sono contento, speriamo in una bella finale”, conclude il fuoriclasse altoatesino.

– Foto IPA Agency –
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Al Vittoriano la mostra degli esuli fiumani, dalmati e istriani

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Al Vittoriano la mostra degli esuli fiumani, dalmati e istriani

ROMA (ITALPRESS) – Un racconto unico d’immagini e testimonianze che ricordano il dramma delle foibe e degli oltre 300.000 esuli italiani costretti a lasciare la loro terra per conservare la propria identità culturale e storica. Una narrazione che prende nuova vita con l’inaugurazione, a Roma, della Mostra degli Esuli Fiumani, Dalmati e Istriani, promossa da Federesuli. Ottant’anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale la loro storia trova spazio al Vittoriano, guidato dalla Direttrice Generale Edith Gabrielli, membro del comitato scientifico della mostra. Un progetto voluto dal Professor Giuseppe Parlato, storico e studioso delle vicende del Confine Orientale, recentemente scomparso. Attraverso documenti, fotografie, oggetti e testimonianze dirette selezionati e organizzati da un comitato scientifico multidisciplinare, il percorso espositivo – alloggiato nelle Sale del Grottone e curato dall’architetto Massimiliano Tita – restituisce verità e dignità a una pagina della storia italiana.
mec/mgg/fsc/azn

Alla Darsena di Campalto il 1^ Trofeo Dragon Boat in memoria di Carlo Pianon

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VENEZIA (ITALPRESS) – Entusiasmo e spirito sportivo hanno animato, questa mattina, la Darsena di Campalto, dove è andato in scena il 1^ Trofeo Dragon Boat dal titolo: “Donne in rosa anime in movimento”, una gara di velocità sui 100 metri per equipaggi standard boat. L’evento, promosso dalle Pink Fire Lilt Venezia in collaborazione con la Presidenza del Consiglio comunale in occasione dell’Ottobre Rosa, ha voluto rendere omaggio alla memoria di Carlo Pianon, medico urologo veneziano, noto per essere stato primario all’ospedale di Mestre e per il suo impegno come presidente della Lilt di Venezia. A portare i saluti dell’Amministrazione è stata la presidente del Consiglio comunale insieme a diversi consiglieri di Municipalità.

In totale, 64 donne hanno preso parte alla gara, e sono stati sorteggiati quattro equipaggi che si sono sfidati per il premio finale: esami del sangue gratuiti per tutte le componenti dell’equipaggio vincitore. Ad aggiudicarsi il primo premio è stato l’equipaggio Bovoetti, composto da 16 donne e da un timoniere uomo.

Durante l’evento è stato anche proiettato un video emozionale di sensibilizzazione dedicato alle storie di donne che, grazie alla prevenzione, hanno affrontato con successo il loro percorso oncologico. L’iniziativa ha voluto lanciare un messaggio chiaro alle donne: non rimandare gli screening, come la mammografia, e prendersi cura della propria salute. Prevenire oggi è il modo migliore per proteggere il domani.

– Foto Comune di Venezia –
(ITALPRESS).