giovedì, Dicembre 25, 2025
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Atp Finals, Bolelli e Vavassori volano in semifinale nel doppio

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TORINO (ITALPRESS) – Simone Bolelli e Andrea Vavassori si qualificano aritmeticamente per le semifinali del doppio delle Atp Finals di Torino, in scena all’Inalpi Arena, grazie alla vittoria in due set su Marcel Granollers e Horacio Zeballos. La coppia azzurra si è imposta col punteggio di 7-6 (4) 6-4, ottenendo la seconda vittoria in due partite dopo quella all’esordio (sempre in due set) contro Julian Cash e Lloyd Glasspool.

Bolelli e Vavassori non sfruttano due chance per il break nel quarto game del primo set, poi sono costretti a cancellarne cinque tra il nono e l’undicesimo gioco. Si va al tie break e qui la coppia azzurra alza il livello, andando a chiudere sul 7-4. Un’iniezione di fiducia che prende forma a inizio secondo set col break in apertura che spiana la strada verso la vittoria: Bolelli e Vavassori concedono le briciole al servizio, senza mai ricorrere ai vantaggi. Granollers e Zeballos cancellano un match point nel nono gioco, ma è tutto rinviato al game successivo: 40-0 e chiusura in bello stile con lo smash in salto degli azzurri. Arriva il primo verdetto, a prescindere dal risultato del match tra Cash e Glasspool contro Krawietz e Puetz.

Il bolognese e il torinese sono in semifinale. E’ un traguardo storico quello centrato da Bolelli e Vavassori, che diventano la prima coppia italiana a ottenere il pass per le semifinali nel “Master” di doppio di fine anno. 

“Siamo felicissimi. Abbiamo centrato l’obiettivo della settimana, che era giocare con tanta energia, trascinati anche da questo grande pubblico di Torino. L’atmosfera qui è incredibile. Ce la stiamo godendo: siamo orgogliosi di quanto stiamo facendo. I risultati vengono di conseguenza”. Così, ai microfoni di Sky Sport, Andrea Vavassori, che alla Inalpi Arena gioca in casa, in quanto torinese, dopo aver conquistato, in coppia con Simone Bolelli, il pass per le semifinali delle Atp Finals di doppio. A fargli eco il compagno bolognese: “Sappiamo che il livello qui è altissimo. La differenza la fanno i minimi particolari. Finora siamo stati molto freddi e abbiamo giocato al meglio i punti importanti. Abbiamo servito sempre bene. Siamo fiduciosi”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Mattarella “Crimine organizzato può essere vinto con largo concorso di forze”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il crimine organizzato può essere vinto a patto che le istituzioni e le varie articolazioni della società si riconoscano nei doveri condivisi di civica responsabilità.
E’ vero nei contesti nazionali ed è vero a livello sovranazionale.
Del resto, come si potrebbe pensare o pretendere di combattere in modo diverso e con successo attività criminali transnazionali?
Giovanni Falcone aveva intuito l’importanza della cooperazione internazionale come strumento per contrastare la criminalità organizzata: dai traffici illeciti alla movimentazione dei proventi di reato per il loro riutilizzo e riciclaggio”.
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intrvento a Vienna alle celebrazioni per il 25mo anniversario della Convenzione delle Nazioni unite contro la criminalità organizzata transnazionale. “Oggi, qui, a Vienna, rinnoviamo solennemente il nostro impegno contro la criminalità organizzata.
Si tratta di una comune responsabilità morale che appartiene alla comunità internazionale nel suo insieme, e deve unirla. La Convenzione di Palermo, con i suoi Protocolli Addizionali, nasce proprio dalla consapevolezza che il fenomeno della criminalità transnazionale, come tutte le altre sfide globali, può essere affrontato soltanto con un largo concorso di forze”, ha aggiunto.
“Da qui deriva la sua perdurante attualità, a 25 anni dalla sua firma. Attualità che ci interpella severamente, a fronte dei risultati che ha saputo concretamente promuovere con riferimento a quella tensione morale, a quel sentimento del dovere, a quella determinazione che Giovanni Falcone riconduceva alla stessa dignità della persona”, ha concluso il capo dello Stato.
(ITALPRESS).
-Foto: Quirinale-

Cartelli ‘Picchi dimettiti’ in consiglio regionale, Majorino “Fontana sotto ricatto di FdI”

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MILANO (ITALPRESS) – In consiglio regionale, le opposizioni hanno esposto cartelli con la scritta “Picchi dimettiti!” in riferimento alla mozione di censura contro la sottosegretaria Federica Picchi passata anche grazie a numerosi voti della maggioranza espressi con voto segreto. Le polemiche sulla sottosegretaria erano nate dopo che Picchi aveva rilanciato sui social un video con teorie No-Vax del segretario statunitense alla salute Robert Kennedy.

“Riteniamo un fatto grave che Fontana non abbia neanche il rispetto dell’aula per venire a metterci la faccia, credo sia incredibile. Vi vergognate di questa vicenda e fate bene. Vi vergognate del fatto di avere una sottosegretaria no-vax”, ha scandito in aula il capogruppo del Partito Democratico Pierfrancesco Majorino. Il capogruppo dem ha definito “veramente incredibile che il presidente Fontana, dopo che una maggioranza di consiglieri con all’interno anche consiglieri di centrodestra ha detto ‘Picchi dimettiti’, confermi la sottosegretaria Novax. Mi pare veramente un fatto molto grave. Alla fine evidentemente Fontana è sotto ricatto da parte di Arianna Meloni, immagino, o da parte di esponenti nazionali di Fratelli d’Italia”.

“Credo che Regione Lombardia non possa avere al suo interno persone che negano l’importanza dei vaccini diffondendo fake news – ha aggiunto – Dall’altra è un fatto antidemocratico perché l’aula ha detto una cosa molto chiara: la maggioranza dei consiglieri l’ha sostenuta attraverso un voto regolare e in questo caso si calpesta il volere della maggioranza dei consiglieri”. Sulla stessa linea anche il consigliere di Alleanza Verdi Sinistra Onorio Rosati. “La conferma da parte del presidente Fontana della sottosegretaria Picchi, dopo il voto della settimana scorsa del consiglio regionale, non solo è priva di motivazioni, che sarebbero in ogni caso dovute, ma è irrispettosa delle prerogative del Consiglio, che a grande maggioranza ha proposto a Fontana la rimozione della sottosegretaria no vax”, ha dichiarato.

– Foto xh7/Italpress –

(ITALPRESS).

Galvagno “Da Schifani scelta di discontinuità nel segno della legalità”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Il presidente Schifani ha voluto dare un segnale di discontinuità nel segno della trasparenza e della legalità, prendendo in maniera tranciante le distanze rispetto a quelle che sono ancora delle ipotesi”. Così il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, in merito alla rimozione dei due assessori in quota Dc da parte del governatore Schifani. “Da quello che ho letto ha detto anche che qualora le cose dovessero evolversi in modo differente ci potrebbero essere anche dei ripensamenti – aggiunge Galvagno -. Ad oggi dobbiamo pensare di portare a casa la finanziaria, potrebbe essere il terzo anno consecutivo che andiamo senza esercizio provvisorio non mi pare che ci siano dei precedenti in questo senso”. xd6/vbo/mca1

Emilia-Romagna al vertice in Italia per le cure onco-ematologiche, Fabi “Risultati eccezionali”

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BOLOGNA (ITALPRESS) – La sanità pubblica dell’Emilia-Romagna si conferma al vertice in Italia per la disponibilità e l’utilizzo dei farmaci per terapia genica destinati a curare malattie onco-ematologiche rare. A confermato, i dati 2024 diffusi dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) e presentati a Roma durante l’8/o Report sugli ATMP-Advanced therapy medicinal products. Gli ATMP sono medicinali biologici che offrono nuove opportunità di trattamento nel campo della biotecnologia cellulare e molecolare. In particolare quelli di terapia genica permettono di regolare, riparare, sostituire, aggiungere o eliminare una sequenza genetica e, nel caso di malattie genetiche in cui un gene è difettoso o assente, anche di trasferire la copia funzionante del gene in questione. In particolare, l’Emilia-Romagna è risultata seconda in Italia per disponibilità di farmaci ATMP, dietro la sola Lombardia, che, però, dispone di 14 centri contro i 3 della Regione. Così come si è piazzata al secondo posto per numero di trattamenti nel 2024: ben 61, dietro sempre alla Lombardia, che ha il doppio della popolazione. Il 28% di chi ha avuto accesso a questi trattamenti proviene da fuori regione, confermando l’attrattività dell’Emilia-Romagna per innovazione e cure all’avanguardia. Infine, ottime anche le performance dei tempi di accesso alle prestazioni, che si attestano su una media di 145 giorni rispetto a una media nazionale di quasi un anno (le altre grandi regioni fanno segnare 227 giorni per la Lombardia e 260 per il Veneto).

La spesa pro-capite regionale per gli ATMP si attesta su 3,42euro, in linea con la media nazionale di 3,30 euro, confermano l’efficienza nella loro gestione. “Risultati eccezionali che confermano come il servizio sanitario regionale stia investendo nel futuro e in linee di cura sempre più all’avanguardia– sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi-. Continueremo a farlo, perché è dovere delle istituzioni pubbliche promuovere lo sviluppo, la ricerca e l’accessibilità di queste tecnologie innovative, garantendo che i benefici del progresso scientifico siano condivisi in modo equo e sostenibile. Le terapie geniche- conclude Fabi- non sono soltanto una conquista biomedica, ma rappresentano un cambio di paradigma per i nostri sistemi sanitari, ponendo al centro la medicina personalizzata, la prevenzione genetica e la cura alla radice delle patologie”. L’Emilia-Romagna è l’unica regione che ha disciplinato la gestione degli ATMP nell’ambito delle strutturazione delle reti di patologia all’interno della Rete Oncologica ed Emato-Oncologica, definendo un Gruppo di lavoro regionale denominato Advanced Therapy Medical Products (ATMP), che ha l’obiettivo di garantire la governance delle ATMP in regione e prevedere futuri sviluppi di ricerca non solo in oncoematologia e oncologia, ma anche verso altre aree terapeutiche, tra cui reumatologia, neurologia, immunologia e dermatologia aprendo nuove prospettive di cura.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Blitz anti camorra contro il clan D’Alessandro, 11 arresti nel Napoletano

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NAPOLI (ITALPRESS) – Il Servizio Centrale Operativo della Polizia, in collaborazione con la Squadra Mobile di Napoli e il Commissariato di Castellammare di Stabia, hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 11 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso nonché di estorsione, tentata estorsione, detenzione a fine di spaccio di droga, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione camorristica denominata clan D’Alessandro, operante sul territorio di Castellammare di Stabia. Dieci persone sono finite in carcere ed una agli arresti domiciliari. vbo/mca1
(Fonte video: Polizia di Stato)

Scuola, 9 giovani su 10 chiedono l’educazione sessuale

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MILANO (ITALPRESS) – Nei giorni in cui la Camera dei Deputati vota il Disegno di Legge presentato dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara relativo alle Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico, è tornato al centro del dibattito pubblico il tema dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole.
I giovani in Italia dimostrano di avere le idee molto chiare: 9 su 10 richiedono l’introduzione dell’educazione sessuale a scuola, desiderando affrontare temi come informazioni sulle IST e sulla protezione (54%), sul consenso nelle relazioni affettive (48%) in modo costruttivo e con il supporto di professionisti qualificati. Il 72,2% di essi, infatti, ritiene che medici, psicologi ed esperti del settore siano le figure più idonee a guidare un percorso educativo serio e informato.
A confermarlo sono i dati dell’ormai storico Osservatorio “Giovani e Sessualità” di Durex, condotto in collaborazione con Skuola.net tra maggio e giugno 2025 su un campione di 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni, il quale, giunto quest’anno alla sua 8^ edizione, ha per la prima volta indagato anche il pensiero dei genitori. Le risposte potranno sorprendere: quasi 8 genitori su 10 (78,6%), infatti, si dichiarano favorevoli all’introduzione di percorsi strutturati di educazione affettiva e sessuale nelle scuole, e addirittura il 45,3% ritiene che tali programmi dovrebbero partire già dalle scuole medie.
Questo interesse nasce, molto probabilmente, dalle preoccupazioni che albergano nei pensieri dei genitori, soprattutto in relazione agli aspetti emotivi e relazionali: il 28,7% teme, infatti, che i propri figli possano vivere relazioni tossiche e il 19,3% è preoccupato per il rischio di violenze sessuali. A seguire, timori legati alle infezioni sessualmente trasmissibili (17,1%) e al mancato uso di metodi contraccettivi (16,3%).
In un contesto, quello italiano, dove il 23,6% dei giovani dichiara di aver avuto il primo rapporto sessuale tra gli 11 e i 14 anni, questi aspetti non vanno sicuramente ignorati, soprattutto considerando che la percentuale di coloro che non parlano di sessualità in famiglia è aumentata del 12% in un solo anno (dal 37% del 2024 al 49% del 2025). Tra le ragioni: il 46,8% non si sente a proprio agio nell’affrontare questi temi con i genitori mentre, per il 14,5%, si tratta di un vero e proprio tabù.
In assenza di dialogo a scuola o a casa, e con i rapporti sessuali sempre più precoci, le ragazze e i ragazzi ritengono che per informarsi rimanga loro una sola possibilità: internet, con tutti i rischi del caso e trovandosi davanti ad un accesso potenziale a contenuti pornografici. Il 53,2% dei giovani, attratto dall’anonimato e dalla rapidità, dichiara infatti di cercare online risposte su sessualità e contraccezione, informandosi attraverso contenuti parziali, inappropriati, spesso lesivi e frequentemente scorretti, che in certi casi rischiano di condurre anche a situazioni potenzialmente pericolose per la loro incolumità.
Una situazione che porta, soprattutto i giovanissimi, ad affrontare le prime esperienze in modo poco consapevole, con scarse informazioni sul consenso e sul rispetto di sè e degli altri.
I comportamenti a rischio possono poi anche essere legati al sexting: quasi un giovane su due (47,2%) afferma infatti di inviare o ricevere contenuti sessualmente espliciti, con il fenomeno che interessa già il 30% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni. Queste pratiche, se non gestite con consapevolezza, possono sfociare in situazioni problematiche legate alla condivisione non consensuale di materiale privato: il 46% dei rispondenti dichiara infatti di aver ricevuto immagini o video a sfondo sessuale non richieste, percentuale che raggiunge il 50% tra le ragazze e il 42% nella fascia più giovane (11-13 anni).
Proprio il consenso, in questo scenario, rimane un aspetto cruciale anche al di fuori della rete: 1 giovane su 5 ritiene che ci si possa sottrarre a un rapporto sessuale con il partner “solo occasionalmente”. Inoltre, il 40% dei partecipanti considera la gelosia o la possessività eccessiva del partner solo “possibili” segnali di una relazione da limitare, a conferma di una scarsa consapevolezza emotiva.
«Il primo approccio alla sessualità avviene sempre più precocemente e, in assenza di un supporto qualificato, il rischio di esposizione a comportamenti a rischio e dannosi, a infezioni sessualmente trasmissibili e a gravidanze indesiderate è sempre più elevato» ha dichiarato Filippo Nimbi, psicologo, sessuologo clinico e Segretario Generale della European Federation of Sexology. «Non possiamo lasciare i giovani da soli, non possiamo mettere a rischio la loro salute e serenità, non possiamo mostrare loro che un’alternativa c’è ma non la si vuole cogliere e sperimentare, non possiamo far finta di non essere rimasti tra i pochi in Europa in questa situazione. E’ fondamentale mostrarci finalmente maturi e dare loro la possibilità di usufruire dell’educazione affettiva e sessuale a scuola, basata sul coinvolgimento di esperti e professionisti qualificati e su un approccio scientifico e inclusivo» ha concluso Nimbi.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Salute, Fda Usa rimuove avvertenze su farmaci Tos. Graziottin “Giorno epocale”

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MILANO (ITALPRESS) – “Ieri alle 5:20 americane il ministro della salute Robert Kennedy ha dato una notizia fondamentale per la salute di tutte le donne. Per 20 anni l’establishment medico americano ha voltato le spalle alle donne dicendo di temere una terapia che avrebbe dato loro pace, forza e salute in una delle transizioni più difficili della vita, la menopausa. Questo ha detto il ministro: finisce oggi. L’FDA, l’ente della Salute americana, il Food and Drug Administration, sta togliendo da ogni farmaco per la terapia sostitutiva, il segnalino col teschio che dava un allarme pazzesco a tutte le donne. Fare queste terapie riduce Alzheimer, malattie cardiovascolari, osteoporosi, se è iniziato tempestivamente e se in sinergia con stili di vita sani e può allungare la vita delle donne in salute fino a 10 anni. Questo finisce oggi. Mi fa piacere annunciarlo perché per 22 anni sono rimasta quasi da sola sulla barricata a difendere l’importanza di queste terapie per la salute della donna. Nel 1920 in Italia le donne avevano un’età media di 48 anni. Oggi viviamo 85 anni, 35 anni di più e dovremmo viverli senza gli ormoni che nutrono la nostra gioia di vivere, la nostra femminilità e la nostra salute?. È tempo di tornare alla saggezza, di ridare al corpo quello che ha perduto. Perfino il ministro americano lo ha detto con fermezza.”. Lo ha detto Alessandra Graziottin, presidente della Fondazione Graziottin Onlus, Direttore del Centro di Ginecologia ospedale San Raffaele Resnati di Milano e Professore consulente del Dipartimento di Ginecologia all’Università di Verona.(ITALPRESS)

trl/gsl

Valditara “Risultato straordinario del decreto Caivano contro la dispersione scolastica”

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NAPOLI (ITALPRESS) – “Sono orgoglioso oggi di poter annunciare che per tutta la Campania il decreto Caivano e Agenda Sud, nella lotta all’abbandono scolastico, hanno funzionato splendidamente perché sono quasi 10mila ragazzi che abbiamo recuperato in tutta la Campania: sono veramente risultati molto importanti”. Lo dice il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, parlando con i giornalisti a Caivano a margine della visita all’Istituto Comprensivo 3 di viale Margherita, dove la preside ha comunicato al ministro che “per la prima volta tutti i ragazzi iscritti sono presenti a scuola”.

“Agenda Sud e gli investimenti contro la dispersione scolastica hanno funzionato benissimo, un piano straordinario” dice Valditara che parla di “modello che stiamo esportando in altre parti d’Italia ma soprattutto è un modello di efficienza, di intervento a favore del territorio che in realtà riguarda poi l’intera Campania”.

“Gli apprendimenti nelle scuole in cui si è avviata Agenda Sud – aggiunge ancora – sono risultati doppi rispetto a tutte le altre scuole. Quindi veramente è un segnale importante, è un segnale di fiducia in una Regione che deve avere sempre più attenzione perché ha delle straordinarie potenzialità”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).