venerdì, Novembre 7, 2025
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Cina-Italia: Strada per Shu e Via Appia, dialogo tra civiltà attraverso montagne e mari

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CHENGDU (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Camminando sull’antica Strada per Shu, pavimentata con lastre di pietra blu, Luigi Oliva, direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro Italiano, non ha potuto fare a meno di esclamare: “Questo luogo è davvero sorprendente. Natura e cultura sono combinate in modo così armonioso, permettendo a chi vi entra di percepire direttamente la lunga storia e il duraturo scambio culturale”.

La visita di Oliva è nata in occasione della Conferenza accademica sugli scambi tra la Strada per Shu e la Via Appia, svoltasi di recente nella contea di Jiange, nella città di Guangyuan, nella provincia sudoccidentale cinese del Sichuan. Esperti e studiosi di entrambi i Paesi si sono riuniti per attingere dall’esperienza avanzata della Via Appia in Italia e per promuovere la protezione, la ricerca e il miglioramento dell’utilizzo del patrimonio culturale della Strada per Shu.

La Strada per Shu è una delle principali arterie di trasporto nella storia cinese che parte dalla pianura del Guanzhong, attraversa i monti Qinling e i monti Bashan, e raggiunge il bacino del Sichuan. Per migliaia di anni ha sostenuto la stabilità a lungo termine del Paese, favorendo gli scambi culturali tra nord e sud e lo sviluppo integrato dei diversi gruppi etnici.

Dall’altra parte del continente eurasiatico, la Via Appia in Italia è stata costruita in seguito all’espansione territoriale dell’Impero Romano. Partendo da Roma e terminando sul mare Adriatico, è la rappresentazione concreta del detto “Tutte le strade portano a Roma” e anche una testimonianza storica delle conquiste dell’Impero in ogni direzione.

Simone Quilici, ex direttore del Parco Archeologico dell’Antica Via Appia, ha affermato che la Strada per Shu e la Via Appia hanno tante somiglianze. “Sono entrambe vestigia stradali che si sono conservate fino ai giorni nostri, e le ragioni della loro costruzione furono entrambe di natura politica. Possiamo cooperare per studiare le due antiche vie come patrimonio mondiale della rete stradale antica, che è un tesoro prezioso condiviso da tutta l’umanità”.

Nel luglio 2024, la Via Appia è stata inserita con successo nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La sua esperienza di successo ha fornito un supporto significativo per la candidatura della Strada per Shu allo status di Patrimonio Mondiale.

Sun Hua, professore presso la Scuola di Archeologia e Museologia dell’Università di Pechino, ha sottolineato che la Strada per Shu e la Via Appia furono aperte più o meno nello stesso periodo e attraversano più regioni amministrative. “La Via Appia ha istituito un meccanismo dedicato per coordinare la protezione dei tratti in regioni differenti. Possiamo prendere i loro punti di forza e farne un uso ragionevole alla luce delle condizioni nazionali”.

Oltre alla protezione, un altro tema centrale della conferenza è stato come consentire al patrimonio culturale di esercitare il proprio valore nella nuova era. Oliva ha spiegato che la Via Appia è oggi un luogo di esperienza culturale immersiva per le persone moderne che desiderano lasciare la città e rilassarsi. “E’ come una macchina del tempo che ti riporta all’epoca dell’antica Roma. E poichè la richiesta delle persone moderne di vivere la natura è aumentata, la Via Appia offre un posto dove passeggiare tra i boschi”.

Negli ultimi anni, i percorsi escursionistici all’aperto sono stati promossi fortemente anche in diversi luoghi lungo la Strada per Shu. La città di Guangyuan ha organizzato tre eventi escursionistici e ha lanciato tre percorsi. Secondo i dati del governo municipale di Guangyuan, dal settembre 2023 il numero di turisti che hanno partecipato alle escursioni sull’antica Strada per Shu ha superato 600.000.

Zhan Changfa, ricercatore presso l’Accademia Cinese del Patrimonio Culturale, ha ricordato che gli scambi culturali tra i due Paesi hanno una lunga storia. Marco Polo ha aperto una finestra sul mondo occidentale per comprendere la Cina, mentre la Via della Seta è diventata una strada dove le civiltà si incontrano. Oggi, i concetti e i mezzi tecnici dell’Italia nella tutela del patrimonio culturale stanno aiutando la Cina a migliorare il proprio livello di protezione del patrimonio.

La Strada per Shu e la Via Appia sono state testimoni, rispettivamente, della storia gloriosa dell’Oriente e dell’Occidente. Oggi, queste due antiche strade hanno superato i confini geografici. Sono più come ponti invisibili che permettono alle culture di attraversare montagne e mari, consentono alla saggezza di superare le barriere e connettono più strettamente le civiltà dei due Paesi.

– Foto Xinhua –

(ITALPRESS).

Italia-Arabia Saudita, delegazione del Majlis Shura in visita a Roma

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ROMA (ITALPRESS) – Una delegazione composta da 7 membri del Majlis Shura di Riad (parlamento consultivo) è giunta dall’Arabia Saudita in visita a Roma. Secondo quanto appreso da Italpress la delegazione fa parte dell’Intergruppo parlamentare di amicizia Italia-Arabia Saudita e avrà un incontro con la senatrice Stefania Craxi, presidente della Commissione Affari esteri e Difesa del Senato, venerdì 7 novembre. Sono previsti in questi giorni anche incontri con il Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale dell’Italia, Giorgio Silli.

La delegazione è composta da: il Maggiore Generale Abdulrahman bin Sanhat Al-Harbi, Capo Delegazione, Presidente del Comitato Parlamentare di Amicizia Italo-Saudita; Aisha bint Hassan Zakri, membro del comitato; Mohammed bin Ali Mubarak, membro del comitato, Muhammad bint Muaidh Al-Ghamdi, membro del comitato; Mahdi bin Nasser Al-Dossari, membro del comitato; Abdulaziz bin Ibrahim Al-Murshid, Ufficiale del Protocollo e Mohammed bin Abdulaziz Abahussain, Direttore delle operazioni del Comitato parlamentare di amicizia italo-saudita.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Cina: ottava edizione di CIIE si è aperta a Shanghai

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SHANGHAI (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – L’ultima edizione della China International Import Expo (CIIE) si è aperta mercoledì a Shanghai.

Il premier cinese Li Qiang ha tenuto un discorso programmatico alla cerimonia d’apertura dell’ottava edizione della CIIE e dell’Hongqiao International Economic Forum.

– Foto Xinhua –

(ITALPRESS).

Bernini “Mai abbassato il fondo di finanziamento ordinario delle Università”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il fondo di finanziamento ordinario delle Università non è mai stato abbassato, anzi nel 2019 era 7,3 miliardi di euro e ora è 9,4 miliardi: è il massimo storico mai avuto nella nostra Repubblica e aumenterà ancora nel 2027, arrivando a 9,5 miliardi”. Così la ministra dell‘Università, Anna Maria Bernini, durante il question time alla Camera. “In legge di bilancio abbiamo previsto un grande fondo di programmazione della ricerca, per consentire a tutti di accedere ai bandi in maniera continuativa, con una programmazione annuale che comincia con 490 milioni e in tre anni arriverà a 1,5 miliardi”, ha aggiunto.

Sul caso di Catanzaro: “Abbiamo ancora tutti davanti agli occhi le bruttissime immagini del 23 maggio 2024, quando durante l’occupazione dell’Aula Magna dell’Università di Torino l’Imam aveva pregato con un reticolato che divideva gli uomini dalle donne: per quanto ci riguarda le Università sono luoghi laici”. “In quell’occasione io e il rettore con un esposto abbiamo impedito che la stessa scena si producesse all’interno del Politecnico, da allora il mio ministero vigila affinché ciò non avvenga più – prosegue Bernini, – Per quanto riguarda i fatti di Catanzaro, non si tratta di una moschea e non esiste né un Imam, né una predicazione, né un’opera di proselitismo: l’ospedale Politecnico Renato Dulbecco dell’Università ha dato in comodato d’uso questa sede a pazienti di religione musulmana per potersi raccogliere in preghiera. Riteniamo comunque opportuno continuare a vigilare su ciò che avviene nelle Università”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Snam, Ebitda e utile netto in crescita nei primi 9 mesi. Scornajenchi: “Indicatori testimoniano la solidità industriale e finanziaria”

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MILANO (ITALPRESS) – Snam chiude i primi 9 mesi con ricavi totali che si sono attestati a 2.846 milioni, in aumento di 195 milioni, pari al 7,4%, rispetto allo stesso periodo del 2024, a seguito principalmente della crescita dei ricavi regolati delle infrastrutture gas (+200 milioni; +8,3%). L’Ebitda adjusted dei primi nove mesi del 2025 si è attestato a 2.227 milioni, in aumento di 138 milioni, pari al 6,6%, rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2024, mentre l’utile operativo adjusted ammonta a 1.401 milioni, in aumento di 61 milioni (+4,6%) rispetto al corrispondente valore del medesimo periodo del 2024. L’utile netto adjusted ammonta a 1.096 milioni, in aumento di 100 milioni (+10,0%) rispetto all’utile netto adj dei primi nove mesi del 2024, grazie alla crescita dell’Ebitda e al maggior contributo delle società partecipate nazionali ed estere. Gli investimenti totali dei primi nove mesi ammontano a 1.767 milioni, sostanzialmente in linea rispetto ai primi nove mesi del 2024 (1.782 milioni).

Il positivo flusso di cassa della gestione operativa (2.063 milioni) ha consentito di finanziare buona parte degli investimenti netti del periodo. L’indebitamento finanziario netto dopo il pagamento agli azionisti del dividendo 2024 (-969 milioni) e le variazioni non monetarie (-42 milioni), ha registrato una contrazione di 154 milioni rispetto al 30 giugno 2025,in aumento di 1.188 milioni rispetto al 31 dicembre 2024, attestandosi a 17.426 milioni. Sulla base dei risultati dei primi nove mesi e delle previsioni di chiusura dell’intero esercizio, il Cda ha deliberato la distribuzione agli azionisti di un acconto sul dividendo 2025, pari a 0,1208 euro per azione, in crescita del 4% rispetto al 2024.

“Siamo molto orgogliosi di questi risultati. Tutti gli indicatori sono in crescita e testimoniano la solidità di Snam sia a livello industriale che finanziario, in un contesto globale che resta molto volatile e incerto”. Così l’Ad di Snam, Agostino Scornajenchi, commentando i dati dei primi 9 mesi. “Continuiamo a lavorare per rafforzare la sicurezza energetica del Paese, come dimostrano l’alto livello di riempimento degli stoccaggi e l’aumento significativo dei volumi di gnl immessi in rete, grazie anche all’entrata a regime della nostra flotta FSRU. L’ottima performance di questi nove mesi e l’eccellente flessibilità finanziaria, realizzata tramite un’attenta gestione dell’indebitamento, ci consentono di migliorare la guidance 2025 di Ebitda, utile netto e indebitamento netto, a conferma del percorso intrapreso per una creazione di valore sostenibile nel lungo periodo”, ha aggiunto l’Ad.

-Foto ufficio stampa SNAM-
(ITALPRESS).

Al via il progetto Mestre City Map, la nuova guida ufficiale per scoprire la città

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VENEZIA (ITALPRESS) – Informazioni aggiornate, dettagliate e georeferenziate per guidare visitatori e – perché no – anche residenti, nella scoperta di Mestre con uno sguardo nuovo. Questo l’obiettivo del progetto Mestre City Map, presentato questa mattina alla Torre Civica dagli assessori al Turismo, al Patrimonio e dal presidente della Pro Loco di Mestre Giampaolo Rallo. Le mappe gratuite, con dettagli arancioni in omaggio alla terraferma veneziana, saranno disponibili sia in formato cartaceo che digitale. Sul portale Venezia Unica (www.veneziaunica.it), nella sezione dedicata alla Terraferma, è online la versione multimediale, recentemente aggiornata, che raccoglie 21 punti d’interesse, ciascuno accompagnato da schede informative e contenuti utili alla visita.

Dai teatri ai musei, dai luoghi medievali ai parchi: attraverso la mappa si potranno approfondire le varie anime della città, che sta cambiando la sua narrazione anche attraverso l’arte e la cultura, che sta arricchendosi di nuovi spazi, pronti ad ospitare mostre, esposizioni o associazioni. E poi ci sono San Giuliano, che a breve avrà un nuovo affaccio sulla laguna, la Bissuola e Forte Marghera, parchi disegnati sui modelli delle principali città europee. La Mestre City Map sarà distribuita in formato cartaceo, in centinaia di copie, alle strutture ricettive della terraferma veneziana e dei comuni limitrofi, oltre che nei principali punti informativi, come lo IAT di Piazzale Cialdini e la stessa Torre Civica.

– foto ufficio stampa Comune di Venezia –

(ITALPRESS).

Il presidente dell’Istituto Nazionale per i Diritti Umani in Libia a colloquio con l’ambasciatore italiano Alberini

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TRIPOLI (LIBIA) (ITALPRESS) – Il presidente dell’Istituto Nazionale per i Diritti Umani in Libia, Ahmed Hamza, ha incontrato oggi a Tripoli l’ambasciatore italiano in Libia, Gianluca Alberini.

Secondo un comunicato dell’istituto, al centro del colloquio è stata una serie di questioni di interesse comune, tra cui la situazione dei diritti umani in Libia, il fenomeno dell’immigrazione irregolare, le condizioni di migranti e richiedenti asilo nei centri di accoglienza, oltre alle attività delle reti dedite al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani. Sono anche stati scambiati i punti di vista sui modi per rafforzare la cooperazione tra i due paesi al fine di ridurre questi fenomeni e sostenere gli sforzi libici nell’affrontare la criminalità organizzata transfrontaliera, attraverso lo sviluppo di meccanismi giuridici e di diritti umani condivisi.

Il team dell’Istituto Nazionale per i Diritti Umani ha espresso apprezzamento per gli sforzi del governo italiano nel sostenere i programmi di rimpatrio volontario dei migranti dalla Libia ai loro paesi di origine, e nell’assistere la Libia nel ridurre l’immigrazione irregolare.

– foto Istituto Nazionale libico per i Diritti Umani –

(ITALPRESS).

L’AI per i musei e archivi d’impresa, seminario di Museimpresa e Barilla a Parma

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PARMA (ITALPRESS) – L’Intelligenza Artificiale entra nel mondo della cultura d’impresa non come semplice tecnologia, ma come strumento capace di scrivere un miglior racconto della memoria industriale italiana. Un laboratorio creativo dove il sapere produttivo si intreccia con l’identità dei territori, le storie delle comunità e il patrimonio del “saper fare” che hanno reso l’Italia terra di eccellenze. Nel cuore di Parma, città simbolo di tradizione e innovazione, si è svolto oggi il seminario residenziale di Museimpresa, organizzato in collaborazione con Barilla: un momento di riflessione e confronto che ha riunito oltre 150 musei e archivi d’impresa da tutta Italia. L’obiettivo guarda lontano: interrogarsi su come l’AI possa diventare alleata nella valorizzazione del patrimonio industriale, offrendo nuove chiavi di lettura, connessioni inedite e linguaggi capaci di parlare alle generazioni future.
L’AI, con la sua capacità di intrecciare dati, esperienze e visioni, apre scenari e diventa strumento di interpretazione, di racconto, di dialogo tra passato e futuro. In questo contesto, la cultura d’impresa si rinnova, si fa più inclusiva e partecipativa, e si propone come spazio vivo di memoria e innovazione. Il seminario si tiene il 5 e 6 novembre in luoghi emblematici della cultura produttiva parmense: dallo Stabilimento Barilla all’Academia con la Biblioteca Gastronomica, da ALMA Scuola Internazionale di Cucina Italiana al Teatro Regio, ai Musei del Cibo e Museo di Pennelli Cinghiale. Un itinerario diffuso che celebra la pluralità delle storie d’impresa e la ricchezza dei territori.
In occasione della plenaria di apertura – che si è tenuta oggi presso il Teatro Regio – sono intervenuti l’Assessora ai Servizi Educativi e Transizione Digitale del Comune di Parma Caterina Bonetti, il Direttore Marketing e Relazioni Esterne del Teatro Regio di Parma Dario Montrone, il Direttore Generale Unione Parmense degli Industriali Cesare Azzali, oltre al Presidente di Museimpresa Antonio Calabrò. Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa: “L’AI non sostituisce la sapienza del fare: la valorizza e la amplifica. E’ uno strumento culturale capace di tessere relazioni tra persone, documenti, immagini, prodotti e territori. Non cerchiamo nell’AI l’effetto speciale, ma uno spazio condiviso di interpretazione, dove raccontare la storia industriale italiana – rigorosa, creativa, inclusiva – e trasformarla in capitale culturale e sociale con effetti rilevanti anche sulla crescita e la competitività delle imprese sui mercati internazionali. Custodire significa generare futuro: con l’AI diamo nuova voce alla memoria, perchè si trasformi in energia civile”.
“Il Gruppo Barilla esprime la propria soddisfazione nell’ospitare presso la propria sede di Parma il convegno che sarà arricchito dalle tante testimonianze delle aziende presenti con i Responsabili dei loro Musei e Archivi, tutti accomunati da un unico obiettivo: salvaguardare la memoria dell’industria italiana e valorizzarne la straordinaria capacità manifatturiera”, fanno sapere dal Gruppo Barilla. “L’Archivio Storico Barilla, in particolare, ha il compito di raccogliere, conservare e valorizzare il materiale storico relativo ai quasi 150 anni di storia del Gruppo e dei suoi Marchi, anche attraverso nuove piattaforme digitali e tecnologiche, in modo semplice, come il sito web dedicato archiviostoricobarilla.com”.
Dopo i saluti introduttivi, l’Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano – di cui Museimpresa supporta la ricerca – ha presentato i risultati dell’indagine annuale rivolta alle istituzioni culturali in Italia che fotografa il grado di adozione degli strumenti di AI generativa, gli ambiti di impiego e le principali barriere e condizioni abilitanti per un uso efficace. All’interno del campione di ricerca – costituito da musei, monumenti e aree archeologiche – è stato considerato anche un sottoinsieme di musei d’impresa, che i dati mostrano essere “un passo avanti”. Su questo gruppo si osserva una maturità più elevata in termini di adozione della tecnologia e di avvio di progettualità strutturate, rispetto al campione complessivo: l’AI è utilizzata dal 44% (contro il 30% del totale rilevato) e le iniziative già a regime raggiungono il 4% (contro l’1%), segnale di una maggiore capacità di trasformare la sperimentazione in pratica operativa.
Lucia Nardi vice presidente di Museimpresa: “Quello che siamo oggi è il risultato di quello che siamo stati in passato. Questo ci fa capire come la conoscenza della storia, anche all’interno di un’azienda, è un elemento fondamentale per sapere che cosa sappiamo fare e come lo sappiamo fare, se siamo in grado di affrontare le sfide. Questa sorta di ping pong tra passato e presente è un elemento che tutti noi decliniamo: nessuno di noi è soltanto storico o solo archivista. E’ importante sapere raccontare ai colleghi da dove veniamo e, quindi, come abbiamo fatto le cose, che cosa sappiamo fare meglio degli altri anche dal punto di vista della comunicazione esterna. Serve dare certezze ai clienti. La sfida di questa transizione, parola che contiene tanti significati, è dimostrare come le aziende siano in grado di sostenere l’intelligenza artificiale, ma si basa anche su un sacco di altre tematiche. Se fa paura? Sì. Adesso mi metto il cappello da storica: l’intelligenza artificiale apprende anche delle cose, non sempre corrette. Quindi la risposta è: l’intelligenza artificiale va sempre messa in discussione e chi meglio di noi che abbiamo le fonti per dialogare direttamente con l’intelligenza artificiale può farlo? E’ sempre un discorso di fonti. Fa paura, ma opportunamente riportata all’interno di un perimetro certo, è uno strumento che favorisce, che è più rapido negli archivi. Con l’intelligenza artificiale si possono fare delle cose meravigliose, ma va domata”.
Francesca Cruciani, Ricercatrice dell’Osservatorio Innovazione digitale per la cultura del Politecnico di Milano: “E’ una situazione sicuramente sfidante, quella che riguarda l’intelligenza artificiale. Se posso fare una mia riflessione: il futuro si costruisce incominciando a mettere le mani in pasta. In che modo? Lavorando sull’intelligenza artificiale e iniziando a capire quali sono le potenzialità e quali sono i rischi perchè, comunque, ne esistono e bisogna conoscerli per saperli affrontare. Parliamo di uno strumento che aiuti le istituzioni culturali a portare avanti la loro missione attraverso le persone in un modo ancora più efficace. Fa paura? Sì, può fare paura come faceva paura Internet ai tempi. Adesso non deve essere questo che ci blocca dall’iniziare a sperimentare nuove teorie. L’intelligenza artificiale può fare paura come tutte le nuove cose, ma dobbiamo imparare a governarla e a gestirla utilizzandola nel migliore dei modi”.
-foto ufficio stampa Barilla –
(ITALPRESS).