Da Intesa Sanpaolo un modello di Corporate Finance unico per le Pmi italiane
MILANO (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione Banca dei Territori, ha riunito a Milano la piccola e media impresa italiana per rilanciare il proprio approccio strategico dedicato alla finanza straordinaria per le PMI, con l’obiettivo di accelerare la crescita per rafforzare la competitività del tessuto produttivo italiano in una congiuntura economica e geopolitica in trasformazione. Il Gruppo guidato da Carlo Messina dà un nuovo impulso a un modello di advisory integrato, unico nel panorama nazionale, che ha già fatto registrare risultati significativi.
Dal 2020 per le Pmi clienti della Divisione guidata da Stefano Barrese, ovvero con un fatturato fino a 350 milioni di euro, sono state finalizzate: operazioni di finanza strutturata per oltre 10 miliardi di euro, di cui oltre 2 miliardi nei primi nove mesi del 2025; più di 35 operazioni tra M&A e IPO sono state portate a termine negli ultimi anni.
Da recenti indagini di mercato, spiega una nota, risulta che le imprese italiane dichiarano di riconoscere Intesa Sanpaolo come propria banca di riferimento mediamente in oltre il 60% dei casi. Se guardiamo alle imprese più strutturate, ed eleggibili per operazioni di finanza straordinaria, tale percentuale sale al 90%.
Un modello di successo che oggi si rivolge ad oltre 6.000 Pmi italiane che per dimensione e valore sono state individuate da Intesa Sanpaolo in quanto potenzialmente pronte a intraprendere percorsi di sviluppo attraverso nuove operazioni di finanza straordinaria. Determinante la collaborazione tra le Divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking (IMI CIB), che garantisce una sinergia unica nel settore, volta a offrire alle Pmi italiane strumenti finanziari un tempo riservati solo ai grandi gruppi industriali, per portare a termine operazioni straordinarie attraverso ad esempio IPO e M&A.
La Banca dei Territori, che conta 250.000 Pmi clienti, ha erogato 36 miliardi di euro di nuovo credito a famiglie e piccole e medie imprese italiane al 30 settembre 2025.
Per rendere accessibili questi servizi è stata messa a punto una struttura dedicata, composta da oltre 70 Investment Banker, articolata in tre team territoriali e cinque desk specialistici (M&A, ECM, Structured Finance, Capital Structure Solutions e Post Closing).
Intesa Sanpaolo, si legge in una nota, “continuerà a portare i temi della finanza straordinaria sull’intero territorio nazionale, affinchè gli imprenditori possano aumentarne la consapevolezza ed affrontare percorsi di sviluppo anche attraverso nuovi strumenti. Partirà nel 2026 un roadshow dedicato al nuovo modello di advisory, insieme alla prosecuzione della collaborazione con Elite di Euronext che oggi ha già visto entrare nel percorso oltre 500 imprese della Divisione Banca dei Territori”.
“Le Pmi italiane affrontano oggi un contesto incerto e sanno di dover trovare vie di sviluppo innovative, che superano l’orizzonte di strumenti conosciuti e guardano alla finanza straordinaria, ai nuovi investimenti, ad IPO e M&A – ha detto Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo -. Intesa Sanpaolo agisce come ponte tra l’economia reale e la finanza, accompagnando gli imprenditori nella progettazione delle migliori strategie di crescita, con un approccio sostenibile e di lungo periodo. Proprio le sinergie che abbiamo tra le divisioni del Gruppo ci consentono di proporre la corporate finance dedicata alla piccola e media impresa, in un modello unico nel panorama nazionale e consolidando il nostro ruolo nel sostegno al tessuto produttivo e al Paese erogando ogni anno circa 2 miliardi di euro per questo tipo di operazioni. Il nostro obiettivo è rendere ancora più competitive le PMI, accompagnandone la crescita in uno scenario di lungo periodo”.
L’innovativo modello di advisory è stato al centro del dibattito che si è svolto oggi nella sede di Borsa Italiana, nel corso dell’incontro “Crescere per competere” con numerosi imprenditori. Per Intesa Sanpaolo sono intervenuti Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori, Gregorio De Felice, Chief Economist, Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese, e Andrea Falchetti, Responsabile Corporate Finance Mid Cap della Divisione IMI CIB.
Dopo i saluti di apertura di Fabrizio Testa, Amministratore Delegato di Borsa Italiana, hanno preso parte ai lavori con le loro testimonianze aziendali Alessandro Fracassi, Ceo Moltiply Group e Mavriq, Luca Ferrari, Amministratore Delegato Bending Spoons, Giovanni Ranieri, Ceo Next Geosolutions Europe, Matteo Moretti, Ceo Lynx, e Massimo Gianolli, Ceo Generalfinance.
– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
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Tg Economia – 17/11/2025
Addio alle gemelle Kessler, avevano 89 anni
ROMA (ITALPRESS) – Sono morte insieme, all’età di 89 anni, Alice ed Ellen Kessler, leggendarie gemelle del mondo dello spettacolo. Lo riferisce la Bild. La polizia sarebbe stata informata che le due donne avevano optato per il suicidio assistito.
Unite fino alla fine, sul palcoscenico, nella vita di ogni giorno, e anche nell’ultimo momento. La storia di Alice ed Ellen Kessler comincia in una cittadina della Sassonia, Nerchau, nel 1936. Due bambine bionde, identiche, che imparano prestissimo a muoversi come se fossero un solo corpo, una sola linea in movimento. Alice ed Ellen crescono nella Germania che sta ricostruendo sé stessa, è il palcoscenico a diventare la prima forma di libertà. Le ore passate nei corsi di danza del Teatro dell’Opera di Lipsia — ci arrivano da giovanissime — sono la porta d’ingresso in un mondo che già le osserva come qualcosa di raro. L’adolescenza la vivono all’ombra della Germania divisa, ma appena l’età lo consente scelgono di attraversare il confine e la loro vita cambia direzione. Si uniscono alle Bluebells, la compagnia internazionale del Lido di Parigi, dove il varietà è un linguaggio, una disciplina, quasi una religione. Parigi dà loro ciò che mancava: il ritmo giusto, la scena, il pubblico, la contemporaneità. È lì che affinano la perfezione dei movimenti speculari, la rapidità dei cambi di passo, quella presenza scenica che negli anni Sessanta diventerà il loro marchio.
L’Italia arriva nel 1961. Un’Italia, allora, sta vivendo la sua stagione d’oro: televisione, teatri pieni, varietà che diventano appuntamento settimanale familiare. Quando le Kessler appaiono a Studio Uno, l’impatto è immediato. Alte, eleganti, rigorose e al tempo stesso leggere, catturano la scena non solo per l’aspetto fisico — che pure diventa iconico — ma per la precisione professionale. Ballano, cantano, sorridono, mantengono una padronanza del palco senza precedenti. Insieme, sempre insieme. Le loro canzoni diventano piccoli inni dell’epoca: Pollo e champagne, La notte è piccola, brani leggeri che raccontano un’Italia che vuole divertirsi, sognare, lasciarsi alle spalle il bianco e nero di un Paese ancora sospeso tra tradizione e modernità. Le Kessler diventano simbolo di una televisione popolare ma curata, quella che univa famiglie davanti allo schermo, che scandiva le settimane con sigle e balletti che oggi suonano come nostalgie collettive.
Il cinema le sfiora, la musica le accompagna, ma è il palco televisivo il luogo in cui rimangono più riconoscibili. La loro immagine finisce sulle riviste internazionali, perfino sulla copertina di Life. L’Europa guarda all’Italia come a un laboratorio di stile e le Kessler ne sono parte, quasi ambasciatrici involontarie. Negli anni Ottanta tornano in Germania, ma senza recidere il legame con il nostro Paese. Lavorano, partecipano a programmi, entrano in progetti teatrali. Mantengono un profilo sobrio, quasi in controtendenza rispetto all’esuberanza dei loro anni in tv. Rimangono vicine, come sempre. Non si sposano, vivono una vita che continua parallelamente, con una naturalezza che sorprende: due esistenze autonome, ma intrecciate da un filo che non si è mai spezzato. La loro presenza ha segnato un immaginario: non semplici soubrette, ma interpreti che hanno dato forma a una stagione culturale, simbolo a loro modo di un momento storico. La loro carriera è stata una linea continua, un percorso fatto sempre in coppia. Una vita in sincronia: sul palco, nelle scelte, negli anni. Fino alla fine.
– Foto IPA Agency –
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Si rafforza la collaborazione tra UniCredit e Palomar. Fiorini “Impegno a supporto del cinema italiano”
ROMA (ITALPRESS) – La collaborazione tra Palomar (a Mediawan Company) e UniCredit, avviata già nel 1990, ha avuto un nuovo slancio nel 2014 con il finanziamento della tv collection su Montalbano. La serie di tv movies “Il commissario Montalbano” ha ottenuto un successo straordinario, sin dal debutto, confermandosi come prodotto di punta nel corso della sua messa in onda ventennale e diventando la serie più seguita del panorama televisivo contemporaneo, italiano e non solo. A partire da questa partnership, il sostegno finanziario di UniCredit a Palomar si è confermato attraverso opere di qualità produttiva e forte impegno sociale quali le serie tv “Braccialetti rossi”, “Il nome della rosa” “Call My Agent – Italia”, “I delitti del BarLume” e “Il giovane Montalbano”, i film “Il treno dei bambini”, “Palazzina LAF”, la “La paranza dei bambini”.
L’ultimo esempio di una sinergia storica e orientata al finanziamento di opere di qualità e di alto interesse culturale è “Duse” di Pietro Marcello, presentato in Concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia del 2025. Palomar è una casa di produzione cinematografica e televisiva, fondata nel 1986 da Carlo Degli Esposti e ha sede a Roma. La Società è leader di settore con una comprovata esperienza nella realizzazione di film di qualità, tv drama e documentari, nel tempo ha stretto collaborazioni con i migliori talenti italiani e internazionali, proponendosi come interlocutore privilegiato nell’ambito delle co-produzioni europee. La sua library vanta più di 100 produzioni, tra le quali alcuni dei maggiori successi nella fiction televisiva italiana degli ultimi venti anni, da “Il commissario Montalbano” alle più recenti serie TV “Il nome della rosa”, “Braccialetti rossi”, “I delitti del BarLume”, “Màkari”, “Vanina”, “Il conte di Montecristo” e molti altri.
A febbraio 2019 Palomar ha avviato con il gruppo francese Mediawan, tra i leader europei nel settore audiovisivo, una partnership che nel corso degli anni successivi ha portato Mediawan a detenere il controllo azionario della società prevedendo il mantenimento della direzione di Palomar in capo al fondatore Carlo Degli Esposti, che al contempo è stato chiamato a far parte del consiglio di amministrazione e del comitato strategico della capogruppo.
“La collaborazione con Palomar – ha commentato Roberto Fiorini, Regional Manager Centro Italia di UniCredit – conferma il nostro forte impegno a supporto del comparto cinematografico italiano, strategico per l’economia nazionale. Nel Lazio vengono gestiti la gran parte dei finanziamenti che UniCredit concede al comparto cinematografico in Italia. Abbiamo lanciato già da qualche anno ‘One4Cinema’, un piano predisposto per supportare tutti i segmenti della filiera audiovisiva, dalla produzione alle industrie tecniche, dalla distribuzione alle sale, che prevede il sostegno agli investimenti con un’offerta dedicata, un Expertise Center dedicato al settore audiovisivo con sede a Roma e una gamma di soluzioni finanziarie e servizi di consulenza specializzati e innovativi. La banca sostiene, già da qualche anno, il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo che si svolge a Roma a ottobre”.
“Il pluriennale rapporto con UniCredit – afferma Carlo Degli Esposti, presidente Palomar – si è rafforzato nel corso degli anni diventando un punto di riferimento per la nostra società. La presenza di un primario operatore come UniCredit con un focus sul comparto attraverso professionisti UniCredit dedicati e forme di finanziamento ideate ad hoc per il settore audiovisivo rappresenta un valore aggiunto per la nostra società e per l’intera filiera produttiva contribuendo in modo rilevante a creare i presupposti per la crescita del comparto a livello nazionale e internazionale”.
– foto ufficio stampa Unicredit –
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La Barba al Palo – L’Italia sconfitta da un uomo, Erling Haaland
ROMA (ITALPRESS) – Il direttore editoriale di Italpress, Italo Cucci, torna sulla Nazionale di Gattuso, ieri travolta a San Siro dalla Norvegia. Un 1-4 pesante e preoccupante, in attesa del sorteggio per i play-off, ultima chance azzurra per non perdere un’altra volta il treno Mondiale.
ic/ari/gtr
Italia sportiva in piedi per Sinner, ma il calcio è ancora azzurro tenebra
Italia sportiva in piedi. Ha vinto Sinner. Inni e canti sciogliamo o fedeli dell’Azzurro. Quello del tennis. Il calcio è ancora Azzurro Tenebra, il club al quale si è iscritta – fra una Corea e una Macedonia – anche la Norvegia. Con un poker che svergogna l’ultima Italietta confezionata da Gattuso. Dando ragione a quei cattivoni che a Chisinau gridavano: “Andate a lavorare!”.
E’ trascorsa una settimana enigmatica, dalla modesta vittoria sulla Moldavia – tuttavia decisiva per il raggiungimento dei playoff – all’ipotesi buffa di un 9-0 alla Norvegia per entrare subito in paradiso. E nasceva un interrogativo inquietante: a cosa serve la partita con la Norvegia? In realtà a nulla ma qualche patriota la prendeva sul serio e si preoccupava dell’assenza di Tonali e Calafiori, eleggendo a Nemica la Norvegia, storicamente appena nata con la magica apparizione dell’atomico Haaland. Onestamente, non rammentavo i vichinghi tra gli incubi azzurri. Ci siamo visti 17 volte, ne abbiamo perse 3. Indolori. E allora mi rallegrava il felice gol di Pio Esposito al 10′ che sollecitava un’autocitazione, le ultime parole famose del commento a Moldavia-Italia: “…poi ci pensa Pio Esposito a segnare il gol più bello perchè porta un messaggio di gioventù e un tocco d’allegria”.
Ma l’allegria – goduta in modica quantità come un sospiro di canapa – è durata poco: come se fossimo i poveri estoni illusi per 45 minuti giovedì, dopo un’ora di ginnastica i norvegesi hanno deciso di giocare: Nordby Nusa, un ragazzotto, abbatte Donnarumma. Pareggio. E allora il grande popolo di San Siro, chiamato in massa da una Nazionale profumata di Inter – quasi un’idea di blocco nerazzurro per il futuro -, si chiede tremebondo cosa farà Haaland il Terribile: è il biondo in due minuti ci dà due schiaffi, come se a Donnarumma avessero legato le mani dietro la schiena. Il recupero poteva anch’essere evitato, ma evidentemente dovevamo essere umiliati dal quarto gol di Larsen. Giusto per iscrivere la Norvegia – come dicevo – al club di Azzurro Tenebra. Visto cos’hai creato, Arp?
Italo Cucci ([email protected])
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F1, introdotta una limitazione in Qatar: massimo 25 giri per ciascun set di pneumatici
ROMA (ITALPRESS) – In Qatar sarà introdotta una limitazione al numero massimo di giri che ciascun set di pneumatici potrà percorrere durante l’intero fine settimana di gara. La decisione, presa in accordo con FIA e Formula 1 e discussa nelle periodiche riunioni con le squadre, è stata ufficializzata oggi da Pirelli tramite il consueto documento tecnico contente le prescrizioni relative all’evento stesso e inviato due settimane prima di ogni Gran Premio. Ogni set di pneumatici consegnato ai team all’inizio della settimana di gara potrà percorrere al massimo 25 giri sul circuito di Losail, un tracciato molto severo in termini di energie, sollecitazioni termiche e usura del battistrada. I giri verranno conteggiati cumulativamente tra tutte le sessioni in pista, incluse eventuali tornate effettuate in regime di neutralizzazione. Non saranno invece sommati i giri di ricognizione, di formazione e quelli effettuati dopo la bandiera a scacchi della Sprint e del Gran Premio. Considerando che il GP del Qatar prevede un totale di 57 giri, ciò comporterà inevitabilmente almeno due pit stop per ciascun pilota. Pirelli comunicherà ai team prima del Gran Premio, il numero di giri rimanenti per ciascun set.
La misura si è resa necessaria a seguito delle analisi condotte sui pneumatici utilizzati nel 2024. Lo scorso anno, infatti, diverse gomme (in particolare sull’asse anteriore sinistro) avevano raggiunto il massimo livello di usura. Questa condizione, in combinazione con le elevate energie laterali, aveva intensificato l’affaticamento della costruzione. Le squadre per ridurre il numero di soste ai box hanno affinato la gestione del degrado dei pneumatici contenendo i cali di prestazione con il conseguente rischio talvolta di estendere lo stint oltre la vita utile della gomma. Una misura precauzionale simile era già stata adottata sullo stesso tracciato nel 2023, sebbene per problematiche diverse, oggi risolte. In quell’occasione, il ripetuto passaggio su alcuni cordoli aveva provocato microlacerazioni nei fianchi dei pneumatici. L’intervento di smussatura dei cordoli piramidali, insieme all’aggiunta di strisce di ghiaia al loro esterno, aveva permesso già dall’anno scorso di evitare il ripetersi della situazione.
Come già comunicato in precedenza, sempre da Pirelli, per il weekend del Qatar verranno utilizzate le mescole più dure della gamma: C1 come Hard, C2 come Medium e C3 come Soft. Trattandosi di un weekend Sprint, ogni pilota riceverà 2 set di Hard, 4 di Medium e 6 di Soft.
– foto ufficio stampa Pirelli –
(ITALPRESS).


