domenica, Dicembre 28, 2025
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Dalla manovra saltano 5 misure, anche la norma sui lavoratori sottopagati. Il Governo pone la fiducia al maxiemendamento al Senato

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ROMA (ITALPRESS) – Cinque misure approvate dalla Commissione Bilancio, secondo quanto si apprende, usciranno dalla manovra. Tra queste, quella che permetteva a quei datori di lavoro che, sulla base di quanto deciso dai giudici, non pagano adeguatamente i propri lavoratori, di non corrispondere gli arretrati nel caso si siano comunque attenuti agli standard di alcuni contratti collettivi. Le misure saranno espunte domani dal maxi-emendamento dalla commissione Bilancio.

E in serata, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha posto, in Aula al Senato, la fiducia sul maxiemendamento alla manovra.

LE PAROLE DI GIORGETTI

Noi siamo qui ad approvare il bilancio dello Stato, alcune importanti democrazie parlamentari in Europa non sono in grado di approvare il bilancio, e anche l’iter di approvazione del parlamento italiano è andato via via perdendo la centralità che dovrebbe essere propria, con di fatto un monocameralismo. Questo dovrebbe interrogare tutti noi su come le democrazie parlamentari dovrebbero aggiornarsi per essere al passo con i tempi”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo nell’aula del Senato, dove è in corso la discussione generale sulla legge di Bilancio.

“Si accusa il governo di attuare una politica di austerità, io la traduco con il termine : prudenza. Con il livello di debito pubblico che ha questo paese, il governo deve mettere 400 miliardi di debito pubblico, 90 miliardi di interessi, non posso continuare a ragionare come si ragionava 4-5 anni fa”, ha aggiunto il titolare del Mef. “I tassi di interesse sono aumentati, la Bce non compra più il nostro debito – ha aggiunto Giorgetti -. La politica prudente del governo si è messo per contenere, quanto possibile, il livello dello spread”.

“Non credo questa legge di bilancio passerà alla storia, nessuno ha questo tipo di ambizione, però sulla sanità c’è stato un aumento di risorse, sei miliardi, mai visto nei tempi recenti”, ha ammesso. “Abbiamo iniziato a farci carico di costi che non sono nostri – ha aggiunto Giorgetti -, abbiamo continuato la politica di riduzione delle imposte, abbiamo fatto delle cose che fino a 2 mesi fa sembravano incredibile. Sugli investimenti Confindustria ha ottenuto cose che pensava di non ottenere per gli imprenditori”.

“La pressione fiscale non è tutta uguale, c’è quella sugli operatori finanziari che aumenta, però noi abbiamo, abbiamo concentrato tutti gli sforzi sui lavoratori dipendenti, soprattutto con famiglia e figli a carico”, ha sottolineato. “Questo governo, rispetto a qualche anno fa, è costretto a pagare interessi più alti, non ha i dividendi dalla Banca d’Italia, che avrei utilizzato per abbassare ulteriormente le tasse, o per finanziare scuola e sanità”.

“La riforma della previdenza completare è un tema ineludibile, questo sì che rimarrà nella storia, senza un secondo pilastro nel lontano futuro non sarà assolutamente possibile garantire pensioni dignitose. Questa scelta farà un gran bene in futuro, soprattutto per i giovani”, ha spiegato. “Grazie a questo tipo di politica l’Italia si presenta a testa alta in Europa e nel mondo”, ha concluso Giorgetti.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Manovra, Giorgetti al Senato “Dal Governo non austerità, ma una politica di prudenza”

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ROMA (ITALPRESS) – “Noi siamo qui ad approvare il bilancio dello Stato, alcune importanti democrazie parlamentari in Europa non sono in grado di approvare il bilancio, e anche l’iter di approvazione del parlamento italiano è andato via via perdendo la centralità che dovrebbe essere propria, con di fatto un monocameralismo. Questo dovrebbe interrogare tutti noi su come le democrazie parlamentari dovrebbero aggiornarsi per essere al passo con i tempi”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo nell’aula del Senato, dove è in corso la discussione generale sulla legge di Bilancio.

“Si accusa il governo di attuare una politica di austerità, io la traduco con il termine : prudenza. Con il livello di debito pubblico che ha questo paese, il governo deve mettere 400 miliardi di debito pubblico, 90 miliardi di interessi, non posso continuare a ragionare come si ragionava 4-5 anni fa”, ha aggiunto il titolare del Mef. “I tassi di interesse sono aumentati, la Bce non compra più il nostro debito – ha aggiunto Giorgetti -. La politica prudente del governo si è messo per contenere, quanto possibile, il livello dello spread”.

“Non credo questa legge di bilancio passerà alla storia, nessuno ha questo tipo di ambizione, però sulla sanità c’è stato un aumento di risorse, sei miliardi, mai visto nei tempi recenti”, ha ammesso. “Abbiamo iniziato a farci carico di costi che non sono nostri – ha aggiunto Giorgetti -, abbiamo continuato la politica di riduzione delle imposte, abbiamo fatto delle cose che fino a 2 mesi fa sembravano incredibile. Sugli investimenti Confindustria ha ottenuto cose che pensava di non ottenere per gli imprenditori”.

“La pressione fiscale non è tutta uguale, c’è quella sugli operatori finanziari che aumenta, però noi abbiamo, abbiamo concentrato tutti gli sforzi sui lavoratori dipendenti, soprattutto con famiglia e figli a carico”, ha sottolineato. “Questo governo, rispetto a qualche anno fa, è costretto a pagare interessi più alti, non ha i dividendi dalla Banca d’Italia, che avrei utilizzato per abbassare ulteriormente le tasse, o per finanziare scuola e sanità”.

“La riforma della previdenza completare è un tema ineludibile, questo sì che rimarrà nella storia, senza un secondo pilastro nel lontano futuro non sarà assolutamente possibile garantire pensioni dignitose. Questa scelta farà un gran bene in futuro, soprattutto per i giovani”, ha spiegato. “Grazie a questo tipo di politica l’Italia si presenta a testa alta in Europa e nel mondo”, ha concluso Giorgetti.

– foto IPA Agency –

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Dal Tesoro ad Arera, passando per Agenzia delle Entrate e Dogane: tutte le nomine varate dal Consiglio dei Ministri

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri ha varato una serie di nomine nel corso del Consiglio dei Ministri odierno. Dal Tesoro ad Arera, passando per Agenzia delle Entrate e Dogane, ecco tutti gli incarichi conferiti al termine della riunione a Palazzo Chigi.

CASTELLI COMMISSARIO AL POST SISMA IN ROMAGNA, RINNOVI PER CARBONE E ALESSE

Come riferisce una nota di Palazzo Chigi, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, è stata ufficializzata la nomina del dottor Giuseppe Francesco Maria Marinello a Commissario straordinario del Governo per gli interventi di restauro e valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano (Ventotene).

Su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, la nomina del senatore Guido Castelli quale Commissario alla ricostruzione nel territorio dei Comuni di Brisighella in Provincia di Ravenna, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Modigliana, Predappio, Rocca San Casciano, Tredozio e della frazione di Bocconi del Comune di Portico e San Benedetto in Provincia di Forlì-Cesena, in conseguenza degli eventi sismici verificatisi il giorno 18 settembre 2023.

Su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, è stato ufficializzato il rinnovo dell’incarico di Direttore generale del tesoro al dott. Riccardo Barbieri Hermitte, per la durata di tre anni, a decorrere dal 23 gennaio 2026. Sempre su proposta del titolare del Mef, l’avvio della procedura per il rinnovo dell’incarico di Direttore dell’Agenzia del demanio alla dottoressa Alessandra dal Verme. Ancora su proposta di Giorgetti, visto il parere favorevole espresso dalla Conferenza unificata, il rinnovo a decorrere dal 13 gennaio 2026 per tre anni dell’incarico di Direttore dell’Agenzia delle entrate conferito al dottor Vincenzo Carbone. Infine, il ministro Giorgetti, visto il parere favorevole espresso dalla Conferenza unificata, ha proposto il rinnovo a decorrere dal 13 gennaio 2026 per tre anni dell’incarico di Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli conferito al dottor Roberto Alesse.

Su proposta del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, visti i pareri favorevoli espressi dalle competenti Commissioni parlamentari, ecco la nomina del Presidente e dei componenti dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA): Nicola dell’Acqua, in qualità di Presidente, Alessandro Bratti, Livio De Santoli, Lorena De Marco e Francesca Salvemini, in qualità di Componenti del Collegio, a decorrere dal 1° gennaio 2026.

Su proposta del Ministro del turismo Daniela Santanchè, a seguito dell’accettazione dell’incarico di Segretario generale di UNADIS e Segretario generale confederale CONFDAS, e della conseguente risoluzione consensuale del contratto individuale di lavoro sottoscritto il 25 gennaio 2024, si è proceduto con la cessazione anticipata dell’incarico di Segretario generale del Ministero del turismo di Barbara Casagrande, Dirigente di prima fascia dei ruoli del Ministero. Sempre su proposta di Santanchè, il conferimento dell’incarico di Segretario generale del Ministero del turismo a Emanuela Tripi, per la durata di tre anni a decorrere dalla data di registrazione della Corte dei conti del relativo provvedimento.

– foto IPA Agency –

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Yemen, Sarhi “Riallineamento regionale dopo l’avanzata del STC nel Sud”

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ROMA (ITALPRESS) – É in corso un riallineamento regionale sulla crisi yemenita in seguito al consolidamento del controllo da parte del Consiglio di Transizione Meridionale (STC). In un’intervista esclusiva, l’imprenditore e attivista yemenita Arhab Sarhi, presidente dell’associazione di amicizia Italia-Yemen, ha analizzato la situazione attuale nello Yemen meridionale. Secondo Sarhi, l’incontro tra Arabia Saudita e Oman rappresenta un riallineamento delle alleanze regionali, non un’alleanza politica dichiarata né tantomeno militare contro gli Emirati Arabi Uniti e l’STC.

“Ciò che sta accadendo è un riposizionamento che impone l’unità yemenita a tutte le parti, in linea con le posizioni regionali e internazionali”, ha dichiarato. L’attivista ha sottolineato come l’STC abbia rafforzato la propria presenza facendo emettere dichiarazioni di sostegno ai suoi movimenti ad Abyan, Hadramawt e Al-Mahra da parte dei suoi rappresentanti nel governo legittimo. “Questa mossa appare all’opinione pubblica come un gesto di apertura, ma politicamente serve all’STC per affermarsi all’interno delle istituzioni legittime e dimostrare il suo controllo sul terreno. È un messaggio diretto ai paesi vicini, in particolare all’Arabia Saudita”.

Sarhi ha spiegato il focus su Riad: “L’Arabia Saudita opera nel contesto yemenita sotto la bandiera della legittimità e cerca di convincere la comunità internazionale del sostegno alle sue posizioni. Le azioni dell’STC la stanno costringendo a riconoscere, di fatto, la legittimità del movimento meridionale”. Riguardo ai prossimi passi, Sarhi prevede che l’STC passerà a una fase di consolidamento securitario e amministrativo: “Nominerà governatori, occuperà posizioni chiave nella sicurezza e nell’amministrazione, perseguendo un percorso verso l”autogoverno meridionale’. Si tratterà però più di formalità che di realtà sostanziale, poiché l’STC dovrà ancora ottenere il riconoscimento internazionale del suo progetto”. Sulle posizioni delle altre forze, l’imprenditore yemenita ha evidenziato tentativi di spingere l’STC verso uno scontro con l’Arabia Saudita. “La campagna mediatica del partito Islah incoraggia l’STC a diventare più aggressivo, mentre Islah si allinea all’approccio saudita: una manovra per privare l’STC del sostegno regionale”.

Sarhi ha aggiunto che figure influenti nel Ministero della Difesa, soprattutto a Marib, mantengono un silenzio “più pericoloso delle parole”, rappresentando un potenziale strumento saudita in caso di escalation militare. “Non hanno opposto resistenza nell’offensiva STC, lasciando la gestione alla Arabia Saudita”. Particolarmente pericoloso, secondo Sarhi, è il silenzio degli Houthi: “Non è né di sostegno né di critica. Serve a evitare pretesti per azioni dell’STC, mentre gli Houthi attendono un eventuale riconoscimento saudita dell’STC per presentarsi come guardiani dell’integrità territoriale yemenita e alternativa alla legittimità fallita”.

In conclusione, Sarhi ha descritto la situazione attuale: “L’STC opera senza riconoscimento pieno, l’Arabia Saudita gestisce la crisi senza decisioni definitive e la regione si riposiziona senza dichiarazioni esplicite. Nessuno ha preso una posizione irreversibile: tutte le parti rimandano il confronto, accumulando influenza. Il Sud yemenita non è oggi sotto un progetto completamente definito, ma sottoposto a una prova di equilibrio di potere. Le conseguenze delle azioni dell’STC restano incerte”.

– Foto Associazione amicizia Italia Yemen –

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L’arte all’aeroporto di Roma Fiumicino con l’opera di Jago “Apparato Circolatorio”

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ROMA (ITALPRESS) – Sei cuori rossi in ceramica disposti in cerchio – una figura geometrica senza inizio né fine – e accompagnati da una videoproiezione che ne riproduce la pulsazione ritmica: è stata presentata oggi all’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Roma Fiumicino, l’opera “Apparato Circolatorio” dell’artista Jago, tra gli scultori italiani più affermati sulla scena internazionale. All’interno dello scalo, l’installazione rappresenta un invito per i viaggiatori a ritrovare, anche solo per un istante, il senso profondo dell’essere parte di un’umanità condivisa. “Mi metto da parte e cerco di origliare per carpire i significati degli altri: se l’opera dell’artista riesce a farsi contenitore dei significati altrui, allora c’è un passo verso una vittoria personale. Spero di continuare a fare delle cose che possano tentare di vincere la prova del tempo, che “stanno”. È l’opera che in realtà si arricchisce degli sguardi degli altri”, ha spiegato Jago. “Nel momento in cui Roma Fiumicino supera i 50 milioni di passeggeri annui e si conferma nell’élite degli hub a livello globale per qualità e connettività, continuiamo a investire per offrire a chi transita in aeroporto un ambiente accogliente, che celebri la straordinarietà e l’eccellenza dell’arte italiana valorizzando al massimo questa infrastruttura”, ha detto Marco Troncone, Amministratore Delegato di Aeroporti di Roma.

“È in questo orizzonte che si inserisce l’opera di un artista di assoluto rilievo sulla scena contemporanea, la cui presenza nel nostro scalo assume un significato che va oltre il valore estetico – ha aggiunto -. Dopo aver rappresentato l’Italia nel tour del Vespucci e all’Expo di Osaka, Jago apre uno spazio di riflessione condivisa anche qui, al centro della mobilità globale. I cuori di ‘Apparato Circolatorio’ sono più di un simbolo: sono un messaggio di pace universale e un richiamo potente alla dimensione umana del nostro lavoro, che connette ogni giorno persone, esperienze, sogni e valori”. Apparato Circolatorio sarà visibile a tutti i passeggeri e rappresenta una nuova tappa del percorso intrapreso da Aeroporti di Roma, società del gruppo Mundys, per trasformare lo scalo di Roma Fiumicino in una vera e propria piattaforma culturale – già arricchita negli anni da capolavori come il Salvator Mundi di Bernini e le tre vetrate attribuite a Giotto della Basilica di Santa Croce. Una progettualità che si fonda sulla volontà di integrare stabilmente l’arte contemporanea negli spazi aeroportuali, rendendola accessibile, fruibile e parte integrante dell’esperienza di viaggio. In questa direzione, l’obiettivo di ADR è ridefinire il ruolo dell’aeroporto come infrastruttura viva, in cui anche il tempo dell’attesa si trasforma in un’occasione di scoperta, bellezza condivisa e valorizzazione del Made in Italy.

“Sono grato ad ADR perché ha affermato una visione culturale e sussidiaria. L’inserimento dell’arte antica e dell’arte contemporanea, oggi, con questa splendida opera di Jago, dimostra che, grazie a Cultura Italia e al privato culturale si possono fare delle operazioni trasversali come questa, all’insegna della sussidiarietà, come ci insegna l’articolo 118 della Costituzione”, ha affermato il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone.

– foto ufficio stampa Aeroporti di Roma –

(ITALPRESS).

Difesa, Crosetto incontra i militari italiani in missione in Libano

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha incontrato i militari italiani nel corso della sua visita ufficiale in Libano. Il ministro ha anche reso omaggio di Caduti con la deposizione di una corona di fiori.

sat/mca1
(Fonte video: Ministero della Difesa)

Lazio, Nobili “Vogliamo un bilancio che risponda agli interessi dei cittadini”

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ROMA (ITALPRESS) – “Pensiamo di chiudere quando saranno stati fatti gli interessi dei cittadini del Lazio. E’ la nostra bussola, la nostra opposizione è una opposizione seria, rigorosa ma ovviamente costruttiva e non pregiudiziale nell’interesse dei cittadini. In particolare abbiamo chiesto che i soldi che si sono liberati per gli investimenti e che sono importanti non vadano dispersi in mille microinterventi, ma che siano concentrati su investimenti infrastrutturali che servono alla nostra regione, al nostro territorio, soprattutto nel momento in cui il governo fa mancare delle risorse. Penso ad esempio ai 50 milioni che servono per proseguire il lavoro sulla metro C, di cui proprio pochi giorni fa sono state inaugurate le nuove stazioni a Roma e poi risorse per la sicurezza, risorse per il sociale. Insomma, vogliamo che sia un bilancio che davvero risponda agli interessi di tutti e tutte le cittadine del Lazio”. Così Luciano Nobili, consigliere regionale di Italia Viva e presidente della Commissione Pnrr e Grandi Eventi, ai microfoni dell’Italpress durante
una pausa dei lavori d’Aula per l’approvazione della manovra di bilancio.

f04/ads/sat/gtr

Federico Ricci nuovo amministratore del Gruppo Corriere, subentra a Marco Corridori

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MILANO (ITALPRESS) – Federico Ricci entra a far parte del Gruppo Cepu per supportare la finanza di gruppo e, dal primo febbraio 2026, assumerà anche l’incarico di amministratore unico del Gruppo Corriere. Ne dà notizia un comunicato dell’azienda editrice.

Ricci, 48 anni, è stato presentato oggi alla redazione dalla proprietà che ha ringraziato l’attuale amministratore del Gruppo, ingegner Marco Corridori, per il lavoro “svolto con successo fino ad oggi”, un’opera di “gestione – è stato sottolineato – che ha contribuito al risanamento e al rilancio del Gruppo Corriere in soli tre anni”. L’ingegner Marco Corridori continua la sua attività di manager del gruppo Cepu mantenendo le guide dell’Accademia del Volo in qualità di accountable manager e di Aergrifo srl come amministratore unico.

Le testate giornalistiche del Gruppo Corriere – dirette dal primo gennaio 2023 da Sergio Casagrande – comprendono i quotidiani Corriere dell’Umbria, Corriere di Arezzo, Corriere di Siena e Corriere di Maremma, i rispettivi siti internet di informazione, Radio Corriere dell’Umbria e una serie di supplementi mensili e collane e-book. Sempre al Gruppo Corriere fanno capo l’agenzia di raccolta pubblicitaria omonima e il Corriere Formazione – Corriere Academy che offre anche un master di giornalismo locale. Federico Ricci, manager di origini umbre, è da oltre venti anni nella prima linea di aziende di numerosi settori, dall’Information Technology all’industria di marca, dalle banche al farmaceutico, alle infrastrutture.

In Umbria è conosciuto in particolare per aver contribuito al rilancio della catena di Farmacie comunali di Perugia e poi al salvataggio, risanamento e rilancio di quella di Terni, oltre ad essere noto per essere stato per 5 anni capo di gabinetto della presidenza della Regione, gestendo, tra l’altro, tutti i dossier più delicati del governo regionale e le aziende partecipate. Ha lungamente lavorato in contesti nazionali ed internazionali ed il suo ultimo ruolo da amministratore delegato di Antognolla spa, uno dei brand umbri più noti nel mondo, si è concluso con la valorizzazione dell’asset, ora di proprietà di uno dei più grandi gruppi immobiliari del mondo, la Emiratina EMAAR di Mohamed Alabbar.

– Foto ufficio stampa Gruppo Corriere –

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Checco Zalone torna nelle sale a Natale con il nuovo film “Buen camino”

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ROMA (ITALPRESS) – A cinque anni dal suo ultimo film “Tolo tolo”, Checco Zalone torna nelle sale (il 25 dicembre) con “Buen camino” quinto titolo nato dal connubio con il regista Gennaro Nunziante. L’attesa è tanta, sia nel pubblico sia nei produttori: “Il 26 Cameron chiederà: ‘Chi è Zalone?”‘ scherza il comico riferendosi ad “Avatar 3”, appena uscito. “Buen camino”, che lui definisce “un film familiare”, racconta la storia di un padre – figlio nullafacente di un uomo ricchissimo che passa la vita tra lusso sfrenato, barche, ville e fidanzate sempre più giovani – che all’improvviso si trova a inseguire letteralmente la figlia diciassettenne Cristal (Letizia Arnò) che ha deciso di rinunciare ai beni materiali e mettersi in viaggio sul Cammino di Santiago de Compostela. Costretto anche lui a rinunciare al lusso cui è abituato, si ritrova anche lui a macinare centinaia di chilometri, mangiare e dormire negli ostelli. L’esperienza lascerà il segno, grazie anche all’incontro con Alma (Beatriz Arjona) che lo aiuterà a ricostruire un rapporto con la figlia.

Si ride guardando “Buen camino”, anche con qualche battuta non proprio politicamente corretta: una su Gaza, una su “Schindler’s List”, una sull’11 settembre: “Bisogna essere intelligentemente scorretti” dice Zalone e Nunziante aggiunge: “I romanzi di formazione partono da un presupposto, bisogna arrivare al finale. Quelle del film sono le battute di un uomo ricco e cretino, gli sono permesse dal suo status. Poi c’è una rigenerazione, i finali dei nostri film ci raccontano di persone che crescono”. A proposito di crescita, Zalone afferma di aspettare con un po’ di ansia la risposta che il film troverà nel pubblico più giovane: “La loro fruizione della comicità è immediata, mi spaventa l’idea di tenere ragazzini scalmanati fermi al cinema per un’ora e mezza”. Lui, però, ai giovanissimi piace: “Mi seguono sui social e spezzettano i miei film. Funziono anche spezzettato!”.

Sulla scelta di una location decisamente insolita per un film comico come il Cammino di Santiago, Nunziante spiega: “Abbiamo immaginato Checco come uno ricco e pensato a un luogo che stridesse con lui, con uno che non cerca Dio perché lui si considera tale. Poi – aggiunge il regista – abbiamo pensato a quello che ti fa andare fuori di testa in famiglia, cioè quando un figlio non corrisponde più alla tua identità. Nel nostro caso, il ricco va in crisi quando la figlia dice che non ne vuole più sapere delle cose materiali e lui, per capirla, deve mettersi a camminare a piedi”. Dopo, aggiungiamo, avere provato a percorrere la prima parte del Cammino a bordo di una delle sue Ferrari color rosso fuoco. Zalone riprende: “Quando avevo l’età di Cristal non cercavo la spiritualità, volevo fare il pianista. Ora, forse, farei davvero il Cammino perché ho visto tanta gente cambiare, ho sentito racconti di chi è cambiato in maniera significativa”. Nunziante aggiunge: “Io a 17 anni avevo un elemento spirituale, pensavo che la vita non finisse nella vita e che tutto quello che ti succede sulla terra sia una piccola parentesi. Per molti anni l’elemento della spiritualità è stato deriso per il presidio marxista rispetto alla dottrina sociale della Chiesa, invece l’uomo deve misurarsi con l’ignoto e questo lo può fare bene il comico. La commedia non dà risposte ma presenta dubbi e fa crescere; la certezza, invece, è sempre volgare”.

A chi chiede a Zalone se, come la giovane del film, anche lui abbia avuto qualche volta la tentazione di mollare tutto, l’attore risponde: “Lo penso ogni mezz’ora, sento molto la tensione, a volte penso proprio di non alzarmi“. Anche ai ragazzi di oggi succede “perché non hanno fiducia in loro stessi e non scelgono un percorso”. Gli fa eco Nunziante: “Anche i valori in campo oggi non sono così fidelizzabili, a volte mollare non è solo il segno di una propria debolezza. Oggi le università sono piene di sottomarche di facoltà e i ragazzi hanno la lucidità per capirlo”. “Buen camino” è una produzione Indiana Production con Medusa Film, in collaborazione con MZL e in collaborazione con Netflix. Distribuisce Medusa Film.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).