mercoledì, Dicembre 31, 2025
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Pulisic e Nkunku, il Milan torna a correre: 3-0 al Verona

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MILANO (ITALPRESS) – Il Milan dimentica la Supercoppa e torna al successo sotto gli occhi del nuovo acquisto Niclas Fullkrug. I ragazzi di Massimiliano Allegri superano 3-0 l’Hellas Verona nel match del Meazza valevole per la 17esima giornata di Serie A 2025/2026: decidono la rete di Christian Pulisic e la doppietta di Christopher Nkunku.

Le due squadre scelgono un approccio molto cauto, tanto che nei primi 15′ i ritmi della gara risultano piuttosto bassi. La formazione ospite prova a prendere l’iniziativa, ma al 20′ sono i rossoneri a creare la prima occasione con una conclusione di Pulisic, che viene deviata in calcio d’angolo. Al 28′ Rabiot disegna un cross perfetto per Nkunku, che però manca l’impatto con la sfera nel momento decisivo. L’Hellas Verona prova a reagire facendosi vedere dalle parti di Maignan al 35′ con una conclusione di Niasse, che però si spegne sul fondo. Quando il primo tempo sembra avviato verso la conclusione, ci pensa il solito Christian Pulisic e portare in vantaggio il Milan: sugli sviluppi di un corner lo statunitense sfrutta la spizzata di Rabiot e trafigge Montipò con un potente tiro sotto la traversa. Si va, dunque, a riposo sul parziale di 1-0.

In apertura di ripresa i padroni di casa conquistano subito un calcio di rigore per fallo di Nelsson su Nkunku: sul dischetto si presenta proprio il francese, che spiazza Montipò e realizza il suo primo gol in Serie A. L’ex Chelsea, galvanizzato dal gol, al 53′ firma la sua personale doppietta che vale il 3-0: dopo il tiro di Modric respinto dal portiere avversario, Nkunku sigla il tap-in a porta vuota. Gli scaligeri accusano il colpo e rischiano il tracollo, poiché nell’arco di pochi minuti De Winter va vicino al poker in ben due frangenti. Al 62′ uno scatenato Nkunku serve Loftus-Cheek, il quale calcia forte sul primo palo trovando la pronta risposta di Montipò. Dopo una girandola di sostituzioni, i ritmi della gara si abbassano notevolmente, con il Milan che cerca di amministrare il largo vantaggio. A pochi minuti dal 90′ Orban accorcia le distanze in mischia, ma la sua marcatura viene annullata per un precedente fallo commesso su Maignan.

Al termine dei 3′ di recupero arriva il triplice fischio di Fabbri, che sancisce il ritorno al successo dei rossoneri; gialloblù ko dopo le due vittorie di fila con Atalanta e Fiorentina. In virtù di questo successo il Milan sale a 35 punti e scavalca momentaneamente l’Inter in cima alla classifica, mentre l’Hellas Verona resta fermo a quota 12. La squadra meneghina tornerà in campo venerdì 2 gennaio alle 20:45 per affrontare il Cagliari alla Unipol Domus; i veneti, invece, ospiteranno il Torino al Bentegodi domenica 4 gennaio alle 18.

IL TABELLINO

MILAN (3-5-2): Maignan 6; Tomori 6.5 (41’st Odogu sv), De Winter 6, Pavlovic 6.5; Saelemaekers 5.5 (31’st Athekame 6), Loftus-Cheek 6 (26’st Fofana 6), Modric 7 (26’st Jashari 6), Rabiot 6.5, Bartesaghi 6.5; Nkunku 7, Pulisic 7 (31’st Ricci 6). In panchina: Terracciano, Torriani, Estupiñan, Castiello. Allenatore: Allegri 6.5.

VERONA (3-5-1-1): Montipò 6; Núnez 5.5, Nelsson 5, Bella-Kotchap 6; Oyegoke 5 (30’st Serdar 6), Niasse 6, Al-Musrati 5.5 (40’st Harroui sv), Bernède 5.5, Bradaric 5.5 (20’st Valentini 6); Giovane 5 (1’st Orban 5); Mosquera 5 (1’st Sarr 5). In panchina: Perilli, Toniolo, Ebosse, Fallou, Gagliardini, Kastanos, Slotsager, Yellu, Ajayi. Allenatore: Zanetti (squalificato, in panchina Bertolini) 5.

ARBITRO: Fabbri di Ravenna 6.
RETI: 46’pt Pulisic; 3′(rig) e 8’st Nkunku.
NOTE: Giornata serena, terreno di gioco in buone condizioni.
Ammonito: Al-Musrati.
Angoli: 7-3 per il Milan.
Recupero: 2′; 3′.

-Foto IPA Agency-
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Alle 19 l’incontro Trump-Zelensky a Miami, il tycoon: “Con Putin una telefonata positiva e produttiva”

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Miami, in Florida: è ormai tutto pronto per l’incontro con Donald Trump, previsto alle 19 a Mar-a-Lago, resort del presidente americano a Palm Beach.

TRUMP “CON PUTIN UNA TELEFONATA POSITIVA E PRODUTTIVA”

“Ho appena avuto una telefonata positiva e molto produttiva con il presidente russo Putin prima dell’incontro con il presidente ucraino Zelensky”. Lo scritto sul suo social Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima dell’incontro a Mar-a-Lago in Florida. Sul tavolo restano da risolvere i punti più critici di un possibile piano di pace per l’Ucraina, con particolare riferimento alle concessioni territoriali.

ZELENSKY “MOLTO PUO’ ESSERE DECISO PRIMA DEL NUOVO ANNO”

Questi sono alcuni dei giorni diplomatici più attivi dell’anno, e molto può essere deciso prima del nuovo anno. Stiamo facendo tutto il possibile per raggiungere questo obiettivo, ma se le decisioni saranno prese dipenderà dai nostri partner: da coloro che aiutano l’Ucraina e da coloro che esercitano pressioni sulla Russia affinché i russi subiscano le conseguenze della propria aggressione. Solo questa settimana hanno lanciato oltre 2.100 droni d’attacco, circa 800 bombe aeree guidate e 94 missili di vario tipo. Tutto questo è stato diretto contro il nostro popolo, contro la vita stessa e tutto ciò che ne sostiene il normale funzionamento, soprattutto contro la nostra infrastruttura energetica”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“Le nostre squadre di riparazione, gli operatori energetici e i soccorritori del Servizio di Emergenza Statale ucraino lavorano letteralmente 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per proteggere vite umane e ripristinare l’approvvigionamento energetico. Ma è altrettanto importante che le sanzioni contro la Russia funzionino, che vengano applicate tutte le forme di pressione politica per la sua aggressione, che l’Ucraina riceva missili di difesa aerea e che tutti noi definiamo le modalità delle misure che porranno fine a questa guerra e garantiranno la sicurezza. Sono esattamente queste le misure che discuteremo oggi con i nostri partner. Grazie a tutti coloro che ci stanno aiutando”.

-Foto IPA Agency-
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Scomparsa a 91 anni Brigitte Bardot, dal cinema alla difesa degli animali

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta a 91 anni l’attrice francese Brigitte Bardot. Ad annunciare la scomparsa la Fondazione che porta il suo nome. Con lei se n’è andata una delle ultime icone del cinema francese. Nata a Parigi il 28 settembre 1934, la Bardot ha avuto due vite: la prima, quella scintillante del cinema e del jet set; e la seconda, da oltre cinquant’anni, dedicata esclusivamente alla difesa dei diritti degli animali attraverso la fondazione da lei creata. Il primo amore, però, è la danza che, in un’infanzia difficile, le regala dei momenti di gioia. Quando è ancora un’adolescente prende parte a servizi fotografici di moda per la rivista Elle e viene notata dal regista Marc Allègret che decide di incontrarla per un suo film nonostante l’opposizione dei genitori. All’incontro è presente il giovane assistente del regista, Roger Vadim: è un colpo di fulmine ma la relazione è contrastata dai genitori di Brigitte che, però, ottiene il permesso di sposarsi quando compirà 18 anni.
Inizia l’avventura nel cinema. Curiosamente il suo primo film viene considerato “Piace a troppi”, storia di una disinvolta adolescente che diventa un successo internazionale (sul set conosce Jean Louis Trintignant con cui avrà una relazione dopo il divorzio da Vadim) ma, in realtà all’epoca ne ha già interpretati più di una quindicina a partire dal primo, “Le Trou normand” del 1952. Ma, soprattutto, è già un’icona sexy (insieme a Marilyn Monroe) nonchè una delle prime a esibire il topless che negli Stati Uniti viene considerato scandaloso. Il suo erotismo vellutato non piace a Hollywood, che in quegli anni preferisce attrici acqua e sapone come Doris Day ma “Mademoiselle Pigalle” va bene al box office perchè è un film “europeo”.
Dopo la fine della relazione con Trintignant e il divorzio da Vadim, la Bardot ha una relazione prima con il cantante Gilbert Bècaud (nascosta, perchè lui è sposato), poi con Raf Vallone e dopo ancora con Sacha Distel. Nel 1959 sposa l’attore Jacques Charrier , conosciuto durante la lavorazione di “Babette va alla guerra”, dal quale ha l’unico figlio, Nicolas-Jacques, con il quale inizialmente ha un rapporto difficile tanto da affidarlo a una nutrice. E’ il 1960 e la Bardot è impegnata sul set del film “La verità” di Henri-Georges Clouzot sul quale inizia una relazione con il protagonista Sami Frey: la pressione del marito malato, del figlio appena nato e, soprattutto, di un mondo benpensante che soffoca la sua assoluta voglia di libertà la portano a tentare il suicidio (e non sarà l’unica volta).
Negli anni che seguono altri film e altri amori: tra i primi, “Vita privata” di Louis Malle, “IL disprezzo” di Jean-Luc Godard, “Viva Maria!” ancora di Malle, “Erasmo il lentigginoso” con James Stewart; tra i secondi il playboy Gùnter Sachs (che sposa nel 1966), il cantautore Serge Gainsbourg (che scrive per lei alcune canzoni tra cui la censuratissima “Je t’aime… moi non plus”, registrata poi dall’autore con Jane Birkin), l’attore e playboy italiano Gigi Rizzi, e il politico Bernard d’Ormale (che sposa nel 1992).
Nel 1962 i primi passi dell’attivismo per la difesa dei diritti degli animali che la porta a diventare vegetariana e a istituire la Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali che finanzia vendendo all’asta i suoi gioielli. La difesa degli animali le ha causato, tra l’altro, anche l’accusa di razzismo nei confronti dei musulmani per avere contestato l’uccisione dei montoni tramite sgozzamento con la proceduta halal nel suo libro “Un grido nel silenzio”. L’accusa le viene poi rivolta anche in seguito quando paventa l’”islamizzazione della Francia”. Lo stesso libro, a causa di alcune dichiarazioni sui gay, le ha portato anche l’accusa di essere omofobica da cui si è prontamente difesa. Un altro libro, la sua autobiografia “Initiales B.B.” (in Italia “Mi chiamano B.B.”) le ha portato la denuncia dell’ex marito Jacques Charrier e del figlio Nicholas-Jacques per avere descritto il primo come un bruto e alcolizzato e di avere detto a proposito del secondo che avrebbe voluto abortire. Allo stesso modo, infine, anche le sue scelte politiche dichiaratamente di destra non sono state scevre da polemiche.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

Malta premiata come migliore destinazione turistica internazionale

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Malta è stata incoronata migliore destinazione turistica internazionale in occasione degli Italian Tourism Awards, svoltisi a Roma all’inizio di questo mese. Ritirando il premio, la direttrice per l’Italia della Malta Tourism Authority (MTA), Ester Tamasi, ha sottolineato che il riconoscimento appartiene all’intero team che lavora alla strategia turistica dell’arcipelago. “Questo riconoscimento premia il lavoro condiviso con la nostra sede centrale e con i numerosi partner che ogni giorno ci permettono di raccontare la storia di Malta e Gozo in modo emozionale e innovativo”, ha dichiarato Tamasi.

Il risultato, ha aggiunto, è frutto di un approccio coerente e multidisciplinare, capace di rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori contemporanei. Secondo Tamasi, una strategia turistica efficace deve saper coniugare crescita e autenticità, creando valore economico senza perdere l’anima della destinazione. Anche l’amministratore delegato della MTA, Carlo Micallef, ha evidenziato come il premio rifletta la solidità del rapporto con il mercato italiano e la stretta collaborazione con gli operatori del settore.

“La nostra strategia è fortemente orientata alla qualità, alla sostenibilità e al turismo durante tutto l’anno”, ha affermato Micallef, sottolineando l’importanza di tutelare ciò che rende uniche Malta e Gozo. La giuria ha elogiato l’impegno di Malta nel marketing, nella promozione e nello sviluppo del turismo internazionale, mettendo in risalto l’iniziativa “Nessuna donna è un’isola”, un progetto che ha unito benessere, identità femminile e promozione del territorio di Gozo attraverso percorsi culturali ed esperienziali.

-Foto IPA Agency-
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Miami domina Indiana, Denver e San Antonio ko: il resoconto della notte Nba

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Prosegue la regular season di Nba. Denver cade a Orlando 127-126. Decisivi i liberi di Desmond Bane a sette secondi dalla sirena. Non basta ai Nuggets la tripla doppia straordinaria di Nikola Jokic (34+21+12). Sponda Magic, super Anthony Black con 38 punti.

San Antonio ko in casa contro Utah 127-114. Lauri Markannen e Keyonte George combinano 57 punti (29+28), mentre gli Spurs non sfruttano i 32 punti i Victor Wembanyama. Houston doma Cleveland in casa. 117-100 per i Rockets con Kevin Durant top scorer (30 punti+7 assist).

Torna Giannis Antetokounmpo e Milwaukee passa a Chicago 112-103. La stella greca mette a referto 29 punti e 8 rimbalzi in soli 25 minuti sul parquet. Minnesota al tappeto sul parquet amico contro Brooklyn. 123-107 per i Nets con Cam Thomas decisivo in uscita dalla panchina (30 punti). 28 punti per Anthony Edwards, ma i Timberwolves perdono la seconda consecutiva. Phoenix batte New Orleans a domicilio 123-114. 20 punti per Devin Booker e 18 per Dillon Brooks. Sponda Pelicans, non bastano i 24 di Trey Murphy e i 22 di Zion Williamson dalla panchina.

Sesta sconfitta di fila per Atlanta, che si arrende nel suo impianto a New York. 128-125 per i Knicks con un Karl-Anthony Towns da 36 punti e 15 rimbalzi e un Jalen Brunson da 34 punti. 31 punti+14 rimbalzi per Onyeka Okongwu e 20+9+12 per Jalen Johnson, ma gli Hawks non escono dalla crisi.

Miami domina Indiana in casa. 142-116 per gli Heat, che mandano sei giocatori in doppia cifra. 28 punti sia per Andrew Wiggins che per Jaime Jaquez. 2 punti, 2 rimbalzi e 1 assist in tre minuti abbondanti di impiego per l’azzurro Simone Fontecchio. Affermazione interna di Sacramento, che la spunta su Dallas 113-107. Bene Russell Westbrook con 21 punti e 9 rimbalzi. Mavericks senza gli infortunati Davis e Irving e con il solo Cooper Flagg oltre i 20 punti (23+6+5).

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È morta Brigitte Bardot, l’icona del cinema aveva 91 anni

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ROMA (ITALPRESS) – Brigitte Bardot se ne è andata e, con lei, una delle ultime icone del cinema francese. L’attrice si è spenta oggi, 28 dicembre 2025, Aveva 91 anni. Si è spenta a Madrague, nella sua proprietà a Saint-Tropez. Negli ultimi mesi la Bardot era stata ricoverata in ospedale a due riprese a Tolone.

Nata a Parigi il 28 settembre 1934, la Bardot ha avuto due vite: la prima, quella scintillante del cinema e del jet set; e la seconda, da oltre cinquant’anni, dedicata esclusivamente alla difesa dei diritti degli animali attraverso la fondazione da lei creata. Il primo amore, però, è la danza che, in un’infanzia difficile, le regala dei momenti di gioia.

Quando è ancora un’adolescente prende parte a servizi fotografici di moda per la rivista Elle e viene notata dal regista Marc Allégret che decide di incontrarla per un suo film nonostante l’opposizione dei genitori. All’incontro è presente il giovane assistente del regista, Roger Vadim: è un colpo di fulmine ma la relazione è contrastata dai genitori di Brigitte che, però, ottiene il permesso di sposarsi quando compirà 18 anni.

Inizia l’avventura nel cinema. Curiosamente il suo primo film viene considerato “Piace a troppi”, storia di una disinvolta adolescente che diventa un successo internazionale (sul set conosce Jean Louis Trintignant con cui avrà una relazione dopo il divorzio da Vadim) ma, in realtà all’epoca ne ha già interpretati più di una quindicina a partire dal primo, “Le Trou normand” del 1952. Ma, soprattutto, è già un’icona sexy (insieme a Marilyn Monroe) nonché una delle prime a esibire il topless che negli Stati Uniti viene considerato scandaloso. Il suo erotismo vellutato non piace a Hollywood, che in quegli anni preferisce attrici acqua e sapone come Doris Day ma “Mademoiselle Pigalle” va bene al box office perché è un film “europeo”.

Dopo la fine della relazione con Trintignant e il divorzio da Vadim, la Bardot ha una relazione prima con il cantante Gilbert Bécaud (nascosta, perché lui è sposato), poi con Raf Vallone e dopo ancora con Sacha Distel. Nel 1959 sposa l’attore Jacques Charrier , conosciuto durante la lavorazione di “Babette va alla guerra”, dal quale ha l’unico figlio, Nicolas-Jacques, con il quale inizialmente ha un rapporto difficile tanto da affidarlo a una nutrice.

È il 1960 e la Bardot è impegnata sul set del film “La verità” di Henri-Georges Clouzot sul quale inizia una relazione con il protagonista Sami Frey: la pressione del marito malato, del figlio appena nato e, soprattutto, di un mondo benpensante che soffoca la sua assoluta voglia di libertà la portano a tentare il suicidio (e non sarà l’unica volta).

Negli anni che seguono altri film e altri amori: tra i primi, “Vita privata” di Louis Malle, “IL disprezzo” di Jean-Luc Godard, “Viva Maria!” ancora di Malle, “Erasmo il lentigginoso” con James Stewart; tra i secondi il playboy Günter Sachs (che sposa nel 1966), il cantautore Serge Gainsbourg (che scrive per lei alcune canzoni tra cui la censuratissima “Je t’aime… moi non plus”, registrata poi dall’autore con Jane Birkin), l’attore e playboy italiano Gigi Rizzi, e il politico Bernard d’Ormale (che sposa nel 1992).

Nel 1962 i primi passi dell’attivismo per la difesa dei diritti degli animali che la porta a diventare vegetariana e a istituire la Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali che finanzia vendendo all’asta i suoi gioielli. La difesa degli animali le ha causato, tra l’altro, anche l’accusa di razzismo nei confronti dei musulmani per avere contestato l’uccisione dei montoni tramite sgozzamento con la proceduta halal nel suo libro “Un grido nel silenzio”.

L’accusa le viene poi rivolta anche in seguito quando paventa l’“islamizzazione della Francia”. Lo stesso libro, a causa di alcune dichiarazioni sui gay, le ha portato anche l’accusa di essere omofobica da cui si è prontamente difesa. Un altro libro, la sua autobiografia “Initiales B.B.” (in Italia “Mi chiamano B.B.”) le ha portato la denuncia dell’ex marito Jacques Charrier e del figlio Nicholas-Jacques per avere descritto il primo come un bruto e alcolizzato e di avere detto a proposito del secondo che avrebbe voluto abortire. Allo stesso modo, infine, anche le sue scelte politiche dichiaratamente di destra non sono state scevre da polemiche.

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Piantedosi “Terrorismo si combatte anche togliendo risorse e capacità operative”

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ROMA (ITALPRESS) – “Con l’operazione di ieri è stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno finanziario e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista. E’ un risultato molto importante. Sono stati seguiti i flussi di denaro, ed è stata una scelta pagante. Il terrorismo si combatte anche così, togliendo risorse e capacità operative. Riteniamo assolutamente necessario rafforzare tutti gli strumenti utili sul piano della prevenzione, a cominciare da quello imprescindibile del rimpatrio dei soggetti pericolosi per la sicurezza nazionale”. Così su X il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi dopo l’arresto, ieri, di Mohammed Hannoun e lo smantellamento della sua rete legate a doppio filo con Hamas.

foto: IPA Agency

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Zangrillo “La Pubblica Amministrazione cambia e attrae di più i giovani”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nel 2025 abbiamo bandito 16 mila concorsi per 180 mila posti. E’ chiaro che un giovane che esce dal liceo o dall’università di fronte a un’offerta così ampia si può confondere. Ma basta spiegare a Camilla quali sono le proprie aspettative, quali sono gli studi fatti e in quale parte del Paese si vive, per ottenere un ventaglio di opportunità adatte alle proprie aspettative”. Lo dice Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione in una intervista a “Il Messaggero” spiegando come l’avatar Camilla, generato dall’intelligenza artificiale, faccia da guida a chi intende partecipare ad un concorso pubblico, con l’iscrizione all’app InPa. Una soluzione che dovrebbe rendere più facile l’accesso ai giovani, anche se è ancora necessario risolvere “i problemi strutturali del pubblico impiego. E posso dire che in questi anni li abbiamo presi tutti di petto, e non di rado con una certa assertività” spiega Zangrillo. “Quando sono arrivato, il primo problema che ho dovuto affrontare è stato quello delle procedure di reclutamento. Diciamo che un’organizzazione che vuole essere attrattiva non può permettersi che un concorso duri due anni e mezzo in media. Per questo, anche con l’aiuto dell’Università Federico II di Napoli, abbiamo digitalizzato tutte le procedure e creato un portale, InPa, che oggi è l’unica porta di accesso al lavoro pubblico. Un portale che negli ultimi due anni ha registrato un boom incredibile, arrivando a 2,8 milioni di profili registrati”. Sulla durata media di un concorso, il Ministro afferma che “dal bando all’assunzione, siamo attorno ai 4 mesi. Grazie a questo, in tre anni siamo riusciti ad assumere circa 600 mila persone invertendo, per la prima volta dopo anni, la tendenza alla riduzione dei dipendenti pubblici”.

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Ucraina, Zelensky “Al lavoro con gli Usa, per la ricostruzione stimiamo di aver bisogno di 700-800 miliardi”

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ROMA (ITALPRESS) – “In questa guerra della Russia contro l’Ucraina, vogliamo la pace, e la Russia sta dimostrando il desiderio di continuare la guerra. Se il mondo intero – Europa e America – è dalla nostra parte, fermeremo Putin tutti insieme. Perché tutti insieme vorremo una cosa sola: la fine della guerra, la pace – una pace normale, una pace sostenibile, sicura per il mondo intero. Se qualcuno – gli Stati Uniti o l’Europa – si schiera dalla parte della Russia, significa che la guerra continuerà. Non ci sono più opzioni. E questo è un rischio per tutti i Paesi del mondo. Perché la Russia non si fermerà, nonostante qualsiasi accordo, per quanto eloquenti siano i suoi messaggi. Non si fermerà in Ucraina”. Così sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“Stiamo lavorando con gli Stati Uniti su una tabella di marcia per la prosperità dell’Ucraina: la nostra visione insieme agli Stati Uniti d’America fino al 2040, elementi chiave di un accordo su investimenti e prosperità futura”, aggiunge.

“Gli aspetti e le direzioni principali sono i nostri obiettivi nazionali, l’aspettativa di vita, il ritorno dei rifugiati, il Pil pro capite, nuovi posti di lavoro, garanzie di sicurezza, quindi la direzione dell’accesso al mercato e l’adesione all’Unione Europea. Abbiamo obiettivi e strategie per la stabilità macroeconomica. Stimiamo di aver bisogno di circa 700-800 miliardi per la ricostruzione. È importante avere una visione comune con gli Stati Uniti sulla creazione di diversi fondi. Ci saranno un fondo per la ricostruzione dell’Ucraina, una piattaforma di investimenti sovrani per l’Ucraina, un fondo per lo sviluppo dell’Ucraina, un fondo per la crescita e le opportunità per l’Ucraina. Prevediamo di istituire un fondo di investimento per la ricostruzione Usa-Ucraina. I team negoziali stanno anche discutendo le questioni di un fondo per il capitale umano e del sostegno al ritorno”, conclude Zelensky.

– Foto IPA Agency –

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