martedì, Novembre 25, 2025
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MSD presenta docufilm “Il bagaglio”, un viaggio per raccontare i tumori al seno

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MILANO (ITALPRESS) – Un racconto intenso e autentico che accompagna lo spettatore nel viaggio di una donna che riceve la diagnosi di tumore al seno. Un percorso fatto di fragilità e incertezza, ma anche di forza, consapevolezza e fiducia nella ricerca scientifica. Questo è quanto racconta “Il bagaglio”, il docufilm promosso da MSD Italia in collaborazione con ANDOS onlus Nazionale, Europa Donna Italia, Fondazione IncontraDonna, Komen Italia, Salute Donna ODV, realizzato dalla casa di produzione Brandon Box.
Attraverso la voce e lo sguardo della protagonista, Martina, il docufilm esplora le emozioni più profonde che seguono una diagnosi di cancro. Ma, soprattutto, lancia un messaggio fondamentale: ogni tumore è diverso, come è diverso il percorso di ogni donna che lo affronta. Il messaggio è sottolineato dalla voce competente e appassionata delle Presidenti delle cinque Associazioni di pazienti che hanno collaborato alla realizzazione del docufilm. Sono loro a portare esperienze, dati e prospettive concrete, contribuendo a evidenziare il valore della collaborazione tra pazienti, clinici, istituzioni, industria e a riaffermare l’importanza di percorsi di cura personalizzati per ogni donna dopo la diagnosi, dalla scelta delle terapie al supporto psicosociale.
“Il bagaglio” sarà disponibile sul canale YouTube di MSD e sul sito www.tumore-seno.it.
“Il bagaglio” è più di un docufilm: è un invito alla consapevolezza, alla fiducia nella scienza e alla speranza. “Le pazienti chiedono maggiore informazione in ogni fase del loro percorso: per poter scegliere di farsi curare in un centro specializzato e per conoscere fin dalla diagnosi le caratteristiche del proprio tumore, così da accedere ai percorsi e alle terapie più adeguati. In questo cammino le associazioni dei pazienti rappresentano un sostegno prezioso: aiutano ad alleggerire il peso del “bagaglio” che ognuna porta, e a farsi portavoce delle richieste delle pazienti a un livello istituzionale.
“Ogni donna ha diritto a un tempo, uno spazio dedicato, a un percorso personalizzato e a un supporto sia fisico sia psicologico”. Affermano le rappresentanti di ANDOS onlus Nazionale, Europa Donna Italia, Fondazione IncontraDonna, Komen Italia, Salute Donna ODV, che sono state partner preziosi del progetto.
Il tumore al seno resta la neoplasia più frequente tra le donne in Italia, con circa 53.600 nuove diagnosi stimate nel 2024. Grazie ai progressi della ricerca, alla diagnosi precoce e a terapie sempre più personalizzate, oggi l’88% delle pazienti è viva a cinque anni dalla diagnosi: attualmente sono 925.000, nel nostro Paese, le donne che convivono con una storia di tumore al seno.
Uno dei principali traguardi scientifici raggiunti negli ultimi anni è la possibilità di attribuire a ogni tumore al seno una vera e propria carta d’identità, individuando differenti forme di malattia. Questo approccio ha modificato il percorso delle pazienti e migliorato la loro presa in carico. “La tipizzazione biologica del tumore – ovvero l’analisi delle sue caratteristiche molecolari – è fondamentale per stabilire la strategia terapeutica più efficace. Oggi una donna non deve solo essere a conoscenza di avere un tumore ma deve sapere, fin dalla diagnosi, di quale sottotipo si tratta”, commenta Michelino De Laurentiis, direttore SC Oncologia Clinica Sperimentale di Senologia, Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale, Napoli. “E’ solo sulla base di queste informazioni che è possibile disegnare il percorso personalizzato per ogni paziente, valutando se procedere subito con la chirurgia o con una terapia sistemica già prima dell’intervento chirurgico”.
Per questo è essenziale che le donne si rivolgano alle Breast Unit, centri specializzati che garantiscono un approccio multidisciplinare e coordinato. “In queste strutture chirurghi senologi, oncologi, radiologi, anatomopatologi, radioterapisti, infermieri e psicologi lavorano insieme fin dalla diagnosi per costruire un percorso terapeutico personalizzato, basato sulle più recenti evidenze scientifiche e sulle esigenze specifiche della paziente”. Commenta Carmen Criscitiello, Professore Associato presso Humanitas University e Responsabile del gruppo di Oncologia mammaria presso IRCCS Humanitas Research Hospital di Rozzano (MI). “Un modello organizzativo, ormai riconosciuto come lo standard di riferimento a livello europeo, che sta riscrivendo la storia del tumore al seno, offrendo nuove possibilità di cura e aumentando la speranza anche nei casi più complessi”.
La valigia – il bagaglio – che Martina riempie e porta con sè fin dalle prime scene del doculfilm è pieno di paure e speranze, ma anche di fiducia nella ricerca che ha permesso di disegnare per lei, come per le altre donne, un percorso tagliato su misura. “La ricerca sta davvero riscrivendo la storia del tumore al seno”, afferma Giuseppe Curigliano, Professore di Oncologia Medica all’Università di Milano e Direttore della Divisione di Sviluppo di Nuovi Farmaci allo IEO di Milano. “Oggi disponiamo di terapie mirate, immunoterapie, anticorpi coniugati e approcci sempre più personalizzati che ci permettono di offrire speranza anche nei casi più complessi. La comprensione delle caratteristiche biologiche di ogni tumore ci consente di scegliere il trattamento giusto per la paziente giusta, nel momento giusto. Questo è il vero progresso: trasformare la ricerca scientifica in vita e qualità di vita per le donne che affrontano la malattia”.
Come mostra con grande sensibilità il docufilm, il percorso del paziente non è solo clinico, ma profondamente umano: il compagno di Martina è una presenza importante nel racconto, così come lo sono il medico e le altre pazienti e la rete di relazioni che gravita intorno alla protagonista e che sono parte integrante della sua storia. “Le donne affrontano momenti di disorientamento e vulnerabilità, in cui il supporto psicologico e la presenza del caregiver sono fondamentali. Il caregiver rappresenta un ponte tra i clinici e le associazioni di pazienti, rafforzando l’alleanza terapeutica con il medico e favorendo la partecipazione attiva della donna al proprio percorso di cura”, dice Giampaolo Bianchini, Responsabile dell’Oncologia Mammaria nel Dipartimento di Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
Promuovere una maggiore consapevolezza tra pazienti, caregiver e cittadini sull’importanza di percorsi diagnosticoterapeutici personalizzati, differenti in base al tipo di tumore al seno, è un tema caro a MSD Italia, che fa della corretta informazione uno dei propri pilastri. Il docufilm “Il bagaglio” si inserisce in questo solco narrativo e fa seguito ad un’altra campagna di sensibilizzazione, lanciata nel 2024, “Non sono tutti uguali. Tumori al seno e percorsi di vita”. A fare da trait d’union tra i due diversi progetti è la voce dell’artista Lucia Ocone. I momenti chiave del docufilm sono infatti sottolineati da brani del monologo con cui, nel 2024, raccontava il vissuto di una donna che riceve una diagnosi di tumore al seno.
“Insieme alla prevenzione e alla ricerca, la corretta informazione è uno dei pilastri fondamentali del nostro impegno in oncologia” – dichiara Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratrice Delegata di MSD Italia. – “Accanto alla nostra missione di portare innovazione dove finora non esistevano soluzioni terapeutiche o opportunità di prevenzione, sentiamo forte la responsabilità di diffondere conoscenza su temi di grande impatto per la salute. Lo facciamo esplorando canali e linguaggi diversi – dalla comunicazione istituzionale ai social media, dai programmi educativi alle partnership con società scientifiche e associazioni pazienti – convinti che solo così si possa raggiungere un pubblico sempre più ampio. In questo modo promuoviamo consapevolezza, favoriamo diagnosi più tempestive e sosteniamo percorsi di cura più efficaci, mettendo al centro le persone e le loro esigenze. Inoltre, rafforziamo la collaborazione con istituzioni, comunità scientifica e territorio, per trasformare l’informazione di qualità in azioni concrete a beneficio dei pazienti. Crediamo nel potere delle storie: le esperienze che danno voce alle persone rendono l’informazione più vicina e comprensibile. In particolare, il cinema, con il suo linguaggio universale ed emotivo, è uno strumento potente per sensibilizzare e promuovere comportamenti di prevenzione e corretta informazionè.
Nel 2024, MSD ha investito nella ricerca quasi 18 miliardi di dollari destinati a livello globale. Grazie a questo sono stati scoperti 200 farmaci e vaccini innovativi, che nel 2024 hanno fatto la differenza nella vita di 450 milioni di pazienti.
In Italia, l’investimento di MSD in ricerca clinica nel 2024 è stato di 138 milioni di euro, pari a oltre il 15% del totale nazionale, con 182 protocolli di ricerca attivi.
-foto ufficio stampa MSD-
(ITALPRESS).

MSD presenta docufilm “Il bagaglio”, un viaggio per raccontare i tumori al seno

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MILANO (ITALPRESS) – Un racconto intenso e autentico che accompagna lo spettatore nel viaggio di una donna che riceve la diagnosi di tumore al seno. Un percorso fatto di fragilità e incertezza, ma anche di forza, consapevolezza e fiducia nella ricerca scientifica. Questo è quanto racconta “Il bagaglio”, il docufilm promosso da MSD Italia in collaborazione con ANDOS onlus Nazionale, Europa Donna Italia, Fondazione IncontraDonna, Komen Italia, Salute Donna ODV, realizzato dalla casa di produzione Brandon Box.
Attraverso la voce e lo sguardo della protagonista, Martina, il docufilm esplora le emozioni più profonde che seguono una diagnosi di cancro. Ma, soprattutto, lancia un messaggio fondamentale: ogni tumore è diverso, come è diverso il percorso di ogni donna che lo affronta. Il messaggio è sottolineato dalla voce competente e appassionata delle Presidenti delle cinque Associazioni di pazienti che hanno collaborato alla realizzazione del docufilm. Sono loro a portare esperienze, dati e prospettive concrete, contribuendo a evidenziare il valore della collaborazione tra pazienti, clinici, istituzioni, industria e a riaffermare l’importanza di percorsi di cura personalizzati per ogni donna dopo la diagnosi, dalla scelta delle terapie al supporto psicosociale.
“Il bagaglio” sarà disponibile sul canale YouTube di MSD e sul sito www.tumore-seno.it.
“Il bagaglio” è più di un docufilm: è un invito alla consapevolezza, alla fiducia nella scienza e alla speranza. “Le pazienti chiedono maggiore informazione in ogni fase del loro percorso: per poter scegliere di farsi curare in un centro specializzato e per conoscere fin dalla diagnosi le caratteristiche del proprio tumore, così da accedere ai percorsi e alle terapie più adeguati. In questo cammino le associazioni dei pazienti rappresentano un sostegno prezioso: aiutano ad alleggerire il peso del “bagaglio” che ognuna porta, e a farsi portavoce delle richieste delle pazienti a un livello istituzionale.
“Ogni donna ha diritto a un tempo, uno spazio dedicato, a un percorso personalizzato e a un supporto sia fisico sia psicologico”. Affermano le rappresentanti di ANDOS onlus Nazionale, Europa Donna Italia, Fondazione IncontraDonna, Komen Italia, Salute Donna ODV, che sono state partner preziosi del progetto.
Il tumore al seno resta la neoplasia più frequente tra le donne in Italia, con circa 53.600 nuove diagnosi stimate nel 2024. Grazie ai progressi della ricerca, alla diagnosi precoce e a terapie sempre più personalizzate, oggi l’88% delle pazienti è viva a cinque anni dalla diagnosi: attualmente sono 925.000, nel nostro Paese, le donne che convivono con una storia di tumore al seno.
Uno dei principali traguardi scientifici raggiunti negli ultimi anni è la possibilità di attribuire a ogni tumore al seno una vera e propria carta d’identità, individuando differenti forme di malattia. Questo approccio ha modificato il percorso delle pazienti e migliorato la loro presa in carico. “La tipizzazione biologica del tumore – ovvero l’analisi delle sue caratteristiche molecolari – è fondamentale per stabilire la strategia terapeutica più efficace. Oggi una donna non deve solo essere a conoscenza di avere un tumore ma deve sapere, fin dalla diagnosi, di quale sottotipo si tratta”, commenta Michelino De Laurentiis, direttore SC Oncologia Clinica Sperimentale di Senologia, Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale, Napoli. “E’ solo sulla base di queste informazioni che è possibile disegnare il percorso personalizzato per ogni paziente, valutando se procedere subito con la chirurgia o con una terapia sistemica già prima dell’intervento chirurgico”.
Per questo è essenziale che le donne si rivolgano alle Breast Unit, centri specializzati che garantiscono un approccio multidisciplinare e coordinato. “In queste strutture chirurghi senologi, oncologi, radiologi, anatomopatologi, radioterapisti, infermieri e psicologi lavorano insieme fin dalla diagnosi per costruire un percorso terapeutico personalizzato, basato sulle più recenti evidenze scientifiche e sulle esigenze specifiche della paziente”. Commenta Carmen Criscitiello, Professore Associato presso Humanitas University e Responsabile del gruppo di Oncologia mammaria presso IRCCS Humanitas Research Hospital di Rozzano (MI). “Un modello organizzativo, ormai riconosciuto come lo standard di riferimento a livello europeo, che sta riscrivendo la storia del tumore al seno, offrendo nuove possibilità di cura e aumentando la speranza anche nei casi più complessi”.
La valigia – il bagaglio – che Martina riempie e porta con sè fin dalle prime scene del doculfilm è pieno di paure e speranze, ma anche di fiducia nella ricerca che ha permesso di disegnare per lei, come per le altre donne, un percorso tagliato su misura. “La ricerca sta davvero riscrivendo la storia del tumore al seno”, afferma Giuseppe Curigliano, Professore di Oncologia Medica all’Università di Milano e Direttore della Divisione di Sviluppo di Nuovi Farmaci allo IEO di Milano. “Oggi disponiamo di terapie mirate, immunoterapie, anticorpi coniugati e approcci sempre più personalizzati che ci permettono di offrire speranza anche nei casi più complessi. La comprensione delle caratteristiche biologiche di ogni tumore ci consente di scegliere il trattamento giusto per la paziente giusta, nel momento giusto. Questo è il vero progresso: trasformare la ricerca scientifica in vita e qualità di vita per le donne che affrontano la malattia”.
Come mostra con grande sensibilità il docufilm, il percorso del paziente non è solo clinico, ma profondamente umano: il compagno di Martina è una presenza importante nel racconto, così come lo sono il medico e le altre pazienti e la rete di relazioni che gravita intorno alla protagonista e che sono parte integrante della sua storia. “Le donne affrontano momenti di disorientamento e vulnerabilità, in cui il supporto psicologico e la presenza del caregiver sono fondamentali. Il caregiver rappresenta un ponte tra i clinici e le associazioni di pazienti, rafforzando l’alleanza terapeutica con il medico e favorendo la partecipazione attiva della donna al proprio percorso di cura”, dice Giampaolo Bianchini, Responsabile dell’Oncologia Mammaria nel Dipartimento di Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
Promuovere una maggiore consapevolezza tra pazienti, caregiver e cittadini sull’importanza di percorsi diagnosticoterapeutici personalizzati, differenti in base al tipo di tumore al seno, è un tema caro a MSD Italia, che fa della corretta informazione uno dei propri pilastri. Il docufilm “Il bagaglio” si inserisce in questo solco narrativo e fa seguito ad un’altra campagna di sensibilizzazione, lanciata nel 2024, “Non sono tutti uguali. Tumori al seno e percorsi di vita”. A fare da trait d’union tra i due diversi progetti è la voce dell’artista Lucia Ocone. I momenti chiave del docufilm sono infatti sottolineati da brani del monologo con cui, nel 2024, raccontava il vissuto di una donna che riceve una diagnosi di tumore al seno.
“Insieme alla prevenzione e alla ricerca, la corretta informazione è uno dei pilastri fondamentali del nostro impegno in oncologia” – dichiara Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratrice Delegata di MSD Italia. – “Accanto alla nostra missione di portare innovazione dove finora non esistevano soluzioni terapeutiche o opportunità di prevenzione, sentiamo forte la responsabilità di diffondere conoscenza su temi di grande impatto per la salute. Lo facciamo esplorando canali e linguaggi diversi – dalla comunicazione istituzionale ai social media, dai programmi educativi alle partnership con società scientifiche e associazioni pazienti – convinti che solo così si possa raggiungere un pubblico sempre più ampio. In questo modo promuoviamo consapevolezza, favoriamo diagnosi più tempestive e sosteniamo percorsi di cura più efficaci, mettendo al centro le persone e le loro esigenze. Inoltre, rafforziamo la collaborazione con istituzioni, comunità scientifica e territorio, per trasformare l’informazione di qualità in azioni concrete a beneficio dei pazienti. Crediamo nel potere delle storie: le esperienze che danno voce alle persone rendono l’informazione più vicina e comprensibile. In particolare, il cinema, con il suo linguaggio universale ed emotivo, è uno strumento potente per sensibilizzare e promuovere comportamenti di prevenzione e corretta informazionè.
Nel 2024, MSD ha investito nella ricerca quasi 18 miliardi di dollari destinati a livello globale. Grazie a questo sono stati scoperti 200 farmaci e vaccini innovativi, che nel 2024 hanno fatto la differenza nella vita di 450 milioni di pazienti.
In Italia, l’investimento di MSD in ricerca clinica nel 2024 è stato di 138 milioni di euro, pari a oltre il 15% del totale nazionale, con 182 protocolli di ricerca attivi.
-foto ufficio stampa MSD-
(ITALPRESS).

Inaugurato un nuovo asilo nido a Pordenone, Amirante “Garantiamo servizi di qualità alle famiglie”

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PORDENONE (ITALPRESS) – “Gli asili nido sono fondamentali per garantire servizi di qualità alla comunità, offrendo un sostegno concreto alle famiglie in un periodo segnato dall’inverno demografico”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alle Infrastrutture del Friuli Venezia Giulia, Cristina Amirante, intervenendo a Pordenone alla cerimonia di inaugurazione del nuovo asilo nido “L’Aquilone” nel quartiere Torre.

Nel suo intervento, l’esponente dell’Esecutivo Fedriga ha ringraziato l’intera Giunta regionale e in particolare l’assessore all’Istruzione e Formazione, Alessia Rosolen, sottolineando la collaborazione costante per il rafforzamento delle infrastrutture dedicate alla prima infanzia. L’assessore ha rimarcato inoltre la capacità del Comune di intercettare i fondi del Pnrr e il sostegno della Regione nella copertura dei maggiori costi e nell’acquisto dei nuovi arredi. La struttura, che potrà accogliere 60 bambini, è stata finanziata con le risorse destinate al Piano per asili nido, scuole dell’infanzia e servizi educativi per la prima infanzia, con 1.491.840 euro. A questi fondi si sono aggiunti altri 508.160 euro di Foi e 609.097,50 euro di fondi ministeriali programmati dalla Regione nel 2023, per un totale di 2.609.000 euro. Inoltre, la Regione ha concesso ulteriori 30.000 euro destinati all’acquisto degli arredi. I lavori sono stati aggiudicati nel giugno 2023 e consegnati all’impresa a novembre dello stesso anno.

– foto ufficio stampa Regione Friuli-Venezia Giulia –

(ITALPRESS).

A Verona l’ufficio postale abbatte le barriere linguistiche

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VERONA (ITALPRESS) – L’ufficio postale di Verona Centro rientra nella rete degli sportelli multilingue voluti da Poste Italiane nelle principali città del Paese, con l’obiettivo di accogliere non solo i cittadini italiani ma anche le persone straniere che vivono, lavorano o studiano sul territorio. A questi si aggiunge il gran numero di turisti e studenti internazionali richiamati dall’Università di Verona.
L’ufficio dispone di quattro sportelli e di cinque operatori multilingue in grado di comunicare in arabo, filippino, francese, inglese e naturalmente italiano.
“Entrare in questo ufficio – spiega all’Italpress Elena Cipro, responsabile della Filiale di Verona di Poste Italiane – significa poter contare su un ambiente capace di abbattere le barriere linguistiche, garantendo un accesso semplice e immediato ai servizi. L’ufficio postale di Verona Centro offre ai cittadini che non hanno l’italiano come prima lingua la possibilità di svolgere con facilità tutte le principali operazioni, dall’apertura di un conto corrente al trasferimento di denaro, fino al pagamento di bollettini e altre attività di transazionalità. Multiculturalità e inclusività costituiscono il cuore del lavoro svolto quotidianamente dai colleghi impegnati negli sportelli multilingue, che offrono accoglienza e supporto soprattutto a chi si trova lontano dal proprio Paese e potrebbe incontrare difficoltà nel rivolgersi ad altri punti di servizio”.
Tra le operazioni più richieste dai clienti di origine straniera figurano l’apertura del conto corrente e i servizi di trasferimento di denaro. Grande interesse è rivolto anche alle SIM PosteMobile, apprezzate per le tariffe convenienti che permettono di mantenere un contatto diretto con i familiari nei Paesi d’origine.
“L’esperienza di Verona Centro – aggiunge Cipro – dimostra dunque che anche in un ufficio postale è possibile costruire inclusione, valorizzando le differenze linguistiche e culturali e rendendo i servizi realmente accessibili a tutti”.
Nadia Arratibi, impiegata presso l’ufficio di via Porta Organa, è una delle figure multilingue dell’ufficio postale di Verona Centro. Parla italiano, arabo, inglese e francese, competenze sviluppate grazie alle sue origini, al percorso universitario in interpretariato e traduzione e alla formazione in finanza e marketing.
“Lavorare in uno sportello che serve una comunità così eterogenea – afferma – significa incontrare ogni giorno persone diverse, provenienti da culture differenti. In una città caratterizzata da una numerosa comunità araba e da un costante afflusso turistico, la capacità di comunicare in più lingue rappresenta un valore essenziale: consente di offrire un servizio rapido, personalizzato e più efficiente, riducendo i tempi di attesa e favorendo un clima di fiducia. In un contesto simile il multilinguismo diventa davvero determinante”.
Spesso, dopo aver risolto una prima esigenza come la spedizione di un pacco, “i clienti si sentono più liberi di chiedere informazioni su altri servizi, dalle SIM internazionali ai contratti di luce e gas, fino ai prodotti di risparmio come buoni e polizze. Saper comunicare in più lingue aiuta a rendere accessibili anche concetti finanziari complessi, superando le barriere linguistiche”.
-foto f29/Italpress-
(ITALPRESS).

Cina: fascino di Chengdu negli occhi dei visitatori stranieri

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Hot pot, case da tè, profondità culturale… La città cinese di Chengdu è molto più dei soli panda. I turisti stranieri hanno condiviso ciò che li ha colpiti della città e perché i loro “viaggi alla scoperta dei panda” hanno superato le aspettative e sono diventati indimenticabili.
(XINHUA/ITALPRESS)

mec/sat
(fonte video: Xinhua)

Cina: premier Li sollecita G20 a costruire ordine commerciale globale più equo e aperto

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JOHANNESBURG (SUDAFRICA) (XINHUA/ITALPRESS) – Sabato, il premier cinese Li Qiang ha esortato le economie del Gruppo dei 20 (G20) ad assumere la guida nel sostenere il multilateralismo, rafforzare la voce dei Paesi in via di sviluppo e costruire un ordine economico e commerciale internazionale più equo e aperto.

Li ha fatto tali osservazioni intervenendo alla prima sessione del 20esimo Vertice del G20.

(ITALPRESS).

Progresso delle strutture olimpiche di Milano-Cortina 2026, convegno con Salvini e Fontana

MILANO (ITALPRESS) – Manca poco più di due mesi alla partenza dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina. E stamane, presso l’Acquario Civico di Milano, si è tenuto il convegno “Olimpiadi Invernali 2026, i Giochi di Milano”. L’iniziativa, promossa nel contesto della rassegna della Lega “Milano Futura”, ha riunito figure istituzionali di rilievo e dirigenti del mondo sportivo per discutere l’impatto, le opportunità e l’eredità a lungo termine dei prossimi Giochi per la città e l’intera Regione Lombardia.

Il dibattito mirava ad analizzare lo stato di avanzamento dei lavori, le ricadute economiche e sociali della manifestazione e le infrastrutture che rappresenteranno un lascito fondamentale per il futuro del territorio. Presenti diversi personaggi del panorama politico italiano: Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia; Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; Silvia Sardone, Vice Segretario Federale della Lega, Europarlamentare e Consigliera Comunale; Marco Riva, Presidente del CONI Lombardia; Simone Rasetti, Segretario Generale del Comitato Italiano Paralimpico.

Presente anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini che ha voluto sottolineare l’importanza della Lega per l’arrivo delle Olimpiadi in Italia: “Le Olimpiadi sono una vittoria della Lega del passato governo e della Lega di questo governo, con le regioni, con i territori. Lasceremo a Milano studentati universitari, strade in Lombardia, infrastrutture sportive nuove quindi non vedo l’ora che il mondo ci guardi”, ha dichiarato il ministro a margine dell’evento.  Salvini ha anticipato il tema delle elezioni comunali del 2027 rimarcando la forte presenza del centrodestra: “Spero arrivi presto il nome del candidato sindaco con cui il centrodestra vuole vincere a Milano. Non partecipare, ma vincere. Mi interessa la sostanza, non la forma. Mi interessa arrivare con un candidato sindaco che possa rilanciare questa città che è ferma. Certo, noi la muoviamo con le Olimpiadi, però è ferma. Pensiamo all’edilizia, pensiamo alle scelte non fatte negli scorsi anni. Non vedo l’ora che Milano torni a correre”, ha concluso il ministro.

Attilio Fontana si è dichiarato fiducioso della buona riuscita della competizione: “Sono fiducioso, stiamo lavorando, stiamo facendo le ultime attività necessarie. È arrivata anche un po’ di neve che lascia ben sperare. Quella è fondamentale. Non tanto per l’innevamento sulle piste, perché quello è garantito sia che nevichi sia che non nevichi, ma perché lo spettacolo delle nostre montagne innevate è una cosa completamente diversa”, ha concluso Fontana a margine dell’evento.

Anche il sottosegretario Alessandro Morelli vede con positività la conclusione dei lavori ancora in corso: “Siamo in dirittura d’arrivo, finalmente le Olimpiadi più belle della storia stanno per partire in Veneto e Lombardia e ora dobbiamo fare il punto. Il punto ci dice che tutte le opere sono in fase di conclusione e realizzazione, in questi giorni andremo sulla pista di Bob, tanto per fare un esempio. Rimanendo su Milano stiamo coprendo quello che non è riuscito a fare il comune con degli interventi finanziari legati al villaggio olimpico e all’Arena Santa Giulia e con l’intervento di Regione quello che è stato fatto in Fondazione Fiera”, ha concluso il sottosegretario. In sintesi quindi tanta positività e attesa in vista dell’inizio della più grande competizione sportiva in Italia dalle Olimpiadi di Torino 2006.

– foto xp5/Italpress –

(ITALPRESS).

Ucraina, leader G7 e Ue “Il piano Usa è una base che richiede ulteriore lavoro”

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ROMA (ITALPRESS) – “Accogliamo con favore i continui sforzi degli Stati Uniti per portare la pace in Ucraina. La bozza iniziale del piano in 28 punti include elementi importanti che saranno essenziali per una pace giusta e duratura. Riteniamo pertanto che la bozza costituisca una base che richiederà ulteriore lavoro. Siamo pronti a impegnarci per garantire che una pace futura sia sostenibile”. Così in una dichiarazione congiunta i capi di governo dei Paesi del G7, tra cui il premier Giorgia Meloni, e i presidenti di Consiglio e Commissione Europea, Antonio Costa e Ursula von der Leyen.

“Siamo chiari sul principio che i confini non devono essere modificati con la forza. Siamo inoltre preoccupati per le limitazioni proposte alle forze armate ucraine, che renderebbero l’Ucraina vulnerabile a futuri attacchi – prosegue la Dichiarazione -. Ribadiamo che l’attuazione degli elementi relativi all’Unione Europea e alla NATO richiederebbe il consenso rispettivamente dei membri dell’UE e della NATO. Cogliamo l’occasione per sottolineare la forza del nostro continuo sostegno all’Ucraina. Continueremo a coordinarci strettamente con l’Ucraina e gli Stati Uniti nei prossimi giorni”.

Mattarella “Piano Mattei un avanzamento nella collaborazione tra Ue e Africa”

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Mattarella "Piano Mattei un avanzamento nella collaborazione tra Ue e Africa"

PADOVA (ITALPRESS) – “L’investimento in Africa per il suo sviluppo è di primario rilievo per la nostra Europa. Il futuro dei due continenti e dei loro popoli è necessariamente e sempre di più fortemente connesso”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Padova, in occasione del meeting annuale di Medici con l’Africa – Cuamm, per il 75^ anniversario della fondazione del Collegio Universitario Aspiranti e Medici Missionari. “Il Piano Mattei è un avanzamento nel percorso, un foro operativo di coinvolgimento e di collaborazione”, ha aggiunto il capo dello Stato.

sat/mca1
(Fonte video: Quirinale)

La luce che cura, nuova frontiera della dermatologia

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MILANO (ITALPRESS) – Nel corso di “SkinLongevity”, magazine televisivo dell’agenzia Italpress, Antonino Di Pietro intervista Mariateresa Rossi, professoressa associata presso l’Università degli Studi di Brescia, dirigente medico dell’Unità Operativa di Dermatologia degli Spedali Civili di Brescia. La nuova frontiera della dermatologia al centro del colloquio.

sat/gsl