venerdì, Dicembre 12, 2025
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Un maggiore coordinamento nel futuro delle dogane UE

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Si è concluso ieri il Customs Policy Group, principale tavolo di confronto tra i vertici delle autorità doganali degli Stati membri dell’Unione europea. Filo conduttore dell’incontro è stata la necessità di raggiungere un maggior coordinamento ed integrazione a tutti i livelli tra le dogane dei Paesi membri dell’UE, così da poter affrontare le nuove sfide poste dal difficile contesto internazionale. Il Customs Policy Group, inoltre, ha affrontato il tema dell’implementazione dei sistemi digitali per la gestione delle procedure e dei controlli doganali, condizione essenziale per la costituzione del Data hub.

Al centro della riforma del codice doganale, l’hub sarà gestito dall’Autorità doganale dell’UE (EUCA), con l’Italia tra i Paesi candidati a ospitarne la sede. “L’Europa, i suoi cittadini ed imprese devono confrontarsi con una competizione internazionale di merci contraffatte e pericolose sempre più insidiosa. Il mercato unico europeo ed i suoi attori principali, le imprese, necessitano con urgenza di dogane forti ed efficaci, in grado di contrastare la concorrenza sleale e le frodi”, ha dichiarato il direttore dell’ufficio Relazioni internazionali, Andrea Mazzella.

– Foto ufficio stampa Agenzia delle dogane e dei monopoli –

(ITALPRESS).

Mattarella “Impedire che la violenza prevalga su regole e dignità umana”

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ROMA (ITALPRESS) – “Settantasei anni fa, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani pose al centro dell’ordinamento internazionale un principio semplice e rivoluzionario: ogni persona, in quanto tale, è titolare di diritti inviolabili. E’ questo il messaggio che la comunità internazionale volle affidare al futuro, traendo lezione dalle macerie morali e materiali dei conflitti mondiali. E’ un messaggio che continua a sollecitare la nostra coscienza collettiva”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani.

“Ancora oggi, infatti, i diritti umani subiscono molteplici attacchi – prosegue il capo dello Stato -. Le guerre – vecchie e nuove – tornano a proiettare la loro ombra sulle popolazioni civili, causando vittime inermi e portando ovunque sofferenza e distruzione, come la cronaca dei conflitti contemporanei dolorosamente conferma. Le violenze contro donne e minori, le discriminazioni, l’erosione delle libertà democratiche, assumono spesso la forma di un generale arretramento della civiltà giuridica rispetto a traguardi che credevamo acquisiti. Di nuovo, vediamo riaffiorare razzismo, aggressioni, disuguaglianze: fenomeni che la storia aveva già ammonito a non ripetere. Esiste un rapporto inscindibile tra diritti umani e pace: il rispetto dei primi è premessa essenziale della seconda, mentre l’assenza di pace smorza la speranza di proteggere diritti e libertà”.

“L’evidenza di tale relazione aiuta a comprendere come la pace sia il risultato di un impegno quotidiano e di una responsabilità condivisa, che trova il suo fondamento nella tutela della dignità di ogni persona e nel rifiuto della logica della sopraffazione. A tal riguardo, il diritto internazionale e le istituzioni multilaterali rivestono un ruolo decisivo, in quanto strumenti concreti di protezione per gli Stati come per ciascun singolo essere umano – sottolinea Mattarella -. Indebolirli significa esporre ogni individuo, in particolare, i più vulnerabili al rischio che l’esistenza finisca per essere regolata dalla prevaricazione e dall’abuso della forza. La Repubblica Italiana, in questa Giornata, rinnova il suo convinto sostegno a un ordine internazionale basato sul rispetto dei diritti umani. E’ un impegno che discende dalla nostra storia e dai valori scolpiti nella Costituzione: il ripudio della guerra, la promozione della giustizia, l’affermazione della solidarietà, dell’uguaglianza e della libertà. Sono gli stessi valori che hanno ispirato la costruzione europea, divenuta nel tempo uno spazio di pace e di diritti senza precedenti. Ricordare la centralità dei diritti umani non significa indulgere nella memoria del dolore, ma assumere quella memoria come guida per l’azione – conclude Mattarella -. E’ a questa responsabilità che siamo chiamati: impedire che la violenza prevalga sulle regole, affermare l’universalità dei principi che tutelano la dignità umana, affinchè la Dichiarazione del 1948 non resti solo un enunciato di alti ideali ma sia concreto codice di condotta cui tutti gli Stati scelgano di conformarsi”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

Sostegno a Trump e violazioni del codice etico, indagine sul presidente della Fifa Infantino

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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Gianni Infantino è impegnatissimo nel definire gli ultimi dettagli dei Mondiali del 2026, ma potrebbe dover fare i conti con un insidioso imprevisto. Secondo quanto riportato da BBC Sport, infatti, il numero 1 del calcio mondiale dovrà rispondere al Comitato Etico della Fifa, in seguito a una denuncia presentata da FairSquare, organizzazione per la difesa dei diritti umani, che contesta al presidente della Federcalcio internazionale “almeno quattro chiare violazioni delle regole di neutralità della Fifa stessa”.

Il tutto è legato al sostegno mostrato nei confronti del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, al quale, durante il sorteggio della fase a gironi celebrato con un grande show a Washington, è stato consegnato il primo premio Fifa per la pace. Infantino avrebbe anche pubblicato post e interviste sui social media a sostegno del numero 1 della Casa Bianca, violando le regole di neutralità politica richieste dalla Federazione che lui stesso presiede.

“L’assegnazione di un premio di questa natura a un leader politico in carica è di per sé una chiara violazione del dovere di neutralità della Fifa – scrive FairSquadre -. Il presidente della Fifa non ha l’autorità di dettare unilateralmente la missione, la direzione strategica, le politiche e i valori dell’organizzazione”. 

BBC Sport ha contattato l’organismo di governo del calcio mondiale per un commento e ha ricostruito i punti contestati a Infantino. In occasione del sorteggio, oltre al premio Fifa, il numero 1 del calcio mondiale ha lodato Trump dichiarando: “Questo è ciò che vogliamo da un leader, lei, signor presidente, potrà sempre contare sul mio sostegno”. Anche in altre occasioni, nei mesi precedenti, dichiarazioni e attestati di stima che FairSquare documenta e contesta.

“Questa denuncia riguarda molto più del semplice sostegno di Infantino all’agenda politica del presidente Donald Trump – ha spiegato Nicholas McGeehan, direttore del programma FairSquare -. Più in generale riguarda il modo in cui l’assurda struttura di governance della Fifa ha permesso a Gianni Infantino di violare apertamente le regole dell’organizzazione e di agire in modo pericoloso e contrario agli interessi dello sport più popolare al mondo”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Usa, Trump “L’inflazione non è più un problema, i democratici hanno costruito una bufala”

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Durante una tappa in Pennsylvania, il presidente Donald Trump ha cercato di porre l’accento sul suo impegno contro l’inflazione, ma il comizio si è rapidamente trasformato in un intervento dal tono politico incentrato soprattutto sull’immigrazione.

Di fronte ai presenti riuniti nella sala congressi del Mount Airy Casino Resort di Mount Pocono, il presidente ha assicurato che “l’inflazione non è più un problema” e ha accusato i Democratici di aver costruito quella che ha definito “una bufala” sul tema della cosiddetta “accessibilità”, sostenendo che il rialzo dei prezzi sia responsabilità dell’amministrazione precedente. A sostegno di questa tesi, ha mostrato un grafico che paragonava gli aumenti dei prezzi registrati durante il mandato del suo predecessore con quelli rilevati dopo il suo ritorno alla Casa Bianca. Le sue parole, però, si sono presto spostate sull’immigrazione, con toni che hanno ricordato dichiarazioni già emerse nel suo primo mandato. Trump si è domandato perché gli Stati Uniti accolgano immigrati da Paesi che ha definito “disastri, sporchi, infestati dalla criminalità”, citando Afghanistan, Haiti e Somalia, e ha chiesto perché non ci siano più arrivi da nazioni come Norvegia e Svezia.

L’evento, ufficialmente organizzato dalla Casa Bianca, ha assunto l’impostazione di un vero e proprio comizio, prova della strategia con cui il presidente intende mantenere alta la mobilitazione della propria base in vista delle elezioni di medio termine dell’anno prossimo. Nonostante il sostegno mostrato dal pubblico di Mount Pocono, le difficoltà politiche per Trump e per il Partito Repubblicano restano evidenti. Mentre il presidente parlava, a Miami gli elettori sceglievano Eileen Higgins come primo sindaco democratico in quasi trent’anni, sconfiggendo un candidato repubblicano sostenuto proprio dal capo della Casa Bianca. La contea di Monroe, area montana legata al turismo e tornata a votare per Trump lo scorso anno dopo aver sostenuto Biden nel 2020, rappresenta uno dei territori chiave che il presidente punta a consolidare. Tuttavia, la persistente preoccupazione degli americani per il costo della vita – aggravata dall’aumento dei prezzi successivo all’introduzione di dazi più estesi – continua a pesare sulla capacità dell’amministrazione di trasformare il consenso della base in un sostegno più ampio e stabile.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Blitz contro clan mafiosi e narcotraffico a Palermo, 50 misure cautelari / Video

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PALERMO (ITALPRESS) – Duro colpo alle cosche mafiose, a Palermo. Disarticolati i mandamenti di Brancaccio e della Noce. Cinquanta persone sono state raggiunte da misure cautelari. Gli agenti della Polizia di Stato, su delega della Procura – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno dato seguito ad una imponente operazione antimafia e antidroga, procedendo all’esecuzione di provvedimenti giudiziari con cui sono state applicate misure restrittive a carico di un totale di cinquanta persone, ritenute a vario titolo responsabili dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio delle medesime. Per diciannove indagati il gip del Tribunale di Palermo ha disposto la custodia cautelare in carcere, mentre per altri sei gli arresti domiciliari. Per altri 25 soggetti è stato disposto il fermo di indiziato di delitto. I provvedimenti restrittivi, scaturiscono da quattro distinte attività investigative. Due sono state condotte dalla VII Sezione “Antidroga” della Squadra Mobile della Questura di Palermo, una dalla I Sezione “Criminalità Organizzata” insieme alla Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo (S.I.S.C.O.) di Palermo ed una dal Commissariato di Pubblica Sicurezza “Brancaccio”.

Le due indagini espletate dalla Sezione specializzata Antidroga hanno consentito di disarticolare diverse organizzazioni criminali che hanno iniettato nel territorio siciliano rilevanti quantitativi di droga, portando all’esecuzione, nel complesso, venticinque misure cautelari. Nel corso delle investigazioni, inoltre, sono stati messi a segno sequestri per un totale di circa due quintali e mezzo di hashish e quattro chilogrammi di cocaina, con conseguente arresto in flagranza di dodici persone. Delle due azioni investigative, la prima – durata dall’ottobre 2022 all’agosto 2023 – ha permesso di raccogliere elementi suscettibili di delineare l’esistenza di due consorterie dedite al narcotraffico, collegate da una fitta rete di relazioni.

Dei due gruppi, uno era radicato a Palermo ed era connotato da legami molto forti tra gli affiliati, cementati da vincoli parentali; l’altro, invece, operava in Campania e costituiva il principale fornitore del primo. In questa seconda compagine delinquenziale erano inseriti soggetti che fungevano da intermediari con la gang palermitana e si adoperavano anche per conto di un esponente di un noto clan camorrista, che ha riversato importati quantitativi di droga non soltanto nella provincia di Palermo, ma anche in quella di Catania. La seconda attività d’indagine dell’Antidroga ha consentito di individuare una cellula criminale palermitana che ha strutturato un vasto traffico di cocaina, hashish e marijuana sia nel circondario del Capoluogo siciliano che nella limitrofa provincia di Trapani. Gli approfondimenti investigativi, infatti, hanno permesso di acclarare l’esistenza di un consolidato canale di fornitura di droga attivato nel mazarese. Gli indagati, peraltro, sono risultati appartenere ad ambienti criminali di rilevantissima caratura, taluni anche palesemente collegati a consorterie mafiose. Tra i soggetti coinvolti nei traffici illeciti, difatti, ce ne sono alcuni che, anche di recente, sono stati raggiunti da altri provvedimenti giudiziari in quanto ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere di tipo mafioso. Circostanza che conferma il ruolo di supervisione-cointeressenza svolto dalle famiglie mafiose sull’approvvigionamento e sullo smercio della sostanza stupefacente nel territorio della Provincia ed oltre.

Nell’odierna operazione repressiva confluisce poi l‘attività d’indagine antimafia che ha interessato il mandamento mafioso della “Noce” e, più nello specifico, tutte le famiglie che lo compongono ovvero “Noce”, “Cruillas-Malaspina” e “Altarello”. Le indagini, che hanno avuto inizio nel maggio 2023 e si sono protratte fino ad oggi, hanno consentito agli investigatori della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile e della Sisco di Palermo di delineare posizioni e ruoli in seno ai rispettivi contesti di appartenenza degli associati, nonché la gestione delle attività illecite nel territorio di riferimento. Le acquisizioni investigative, maturate nel corso delle precedenti attività intraprese sul medesimo contesto criminale, culminate con l’esecuzione dell’operazione convenzionalmente denominata “Nuovo Corso” dello scorso mese di aprile, hanno messo in luce come il vuoto di potere, generato dagli ultimi arresti, abbia dato spazio a nuovi soggetti, pronti ad approfittare per scalare le posizioni di vertice all’interno del sodalizio. In tale contesto, oltre all’emersione di volti nuovi, in ascesa tra le fila dell’organizzazione criminale, sono ricomparse figure di riferimento alla guida delle famiglie, che vantano un curriculum di tutto rispetto all’interno di Cosa nostra, tra i quali spicca un anziano boss, in grado di orientare alcune scelte importanti per il mandamento, ciò in ragione della sua lunga militanza nell’associazione. Le indagini hanno permesso di identificare l’uomo che è stato attualmente posto al vertice del mandamento, in linea di continuità familiare ad una trascorsa gestione, poiché risulta essere imparentato con un già “reggente” la compagine criminale, oggi in carcere. Le risultanze investigative hanno messo in evidenza l’operatività criminale delle famiglie, impegnate in un controllo serrato del territorio eseguito attraverso le estorsioni: sei, in particolare, quelle contestate, in danno di altrettanti esercizi commerciali e attività imprenditoriali della zona. Sempre attuale risulta, tra l’altro, l’interesse del mandamento verso il traffico di stupefacenti.

Sono 11 i decreti di fermo indiziato di delitto emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia a carico di altrettanti soggetti ritenuti, a vario titolo, responsabili delle condotte e dei fatti-reato riferibili alle dinamiche del mandamento mafioso della “Noce”. Da ultimo, l’attività di polizia giudiziaria condotta nel quartiere “Brancaccio” dal Commissariato di Pubblica Sicurezza con competenza su quell’area cittadina ha permesso di fare luce su una fiorente rete di smercio di cocaina, hashish e marijuana, consentendo di acquisire elementi che hanno determinato la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ad emettere un decreto di fermo a carico di 14 persone. Tra gli indagati figurano anche soggetti riconducibili ad importanti famiglie mafiose che esercitano la loro influenza in quel rione popolare che, evidentemente, traevano lauti introiti dal traffico e dallo spaccio di sostanze stupefacenti. Anche le investigazioni del Commissariato, durate dal giugno 2024 al gennaio del 2025, hanno consentito di sequestrare 9,2 chilogrammi di hashish, 2,5 chilogrammi di marijuana e quantitativi minori di cocaina nonché di arrestare, in flagranza di reato, 11 persone. Con le indagini, gli investigatori hanno potuto verificare come i promotori del sodalizio abbiano scrupolosamente annotato in un “libro mastro”, e messo da parte in un fondo cassa appositamente approntato, tutta la contabilità del narcotraffico, suddividendo i conteggi per le varie forniture di stupefacenti di volta in volta trattate, avendo cura di procedere scrupolosamente ai pagamenti delle partite di droga e ai compensi settimanali di tutti gli associati.

PROCURATORE CAPO DE LUCIA “DISARTICOLATI MANDAMENTI BRANCACCIO E DELLA NOCE”

“Le cose si fanno insieme: Squadra Mobile e Polizia di Palermo sono sempre stati un’eccellenza per il Paese e gli interventi di stanotte fanno parte di una strategia che la Procura porta avanti da parecchio tempo”. Lo sottolinea il procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia in una conferenza stampa alla Questura, relativamente all’operazione antimafia e antidroga svoltasi nella notte.

“Dal punto di vista investigativo e della capacità di ottenere risultati l’efficienza della Squadra Mobile si vede ogni volta – aggiunge De Lucia, – La scelta di compiere operazioni quantitativamente significative come questa dipende da un’esigenza strategica, che ha ricadute sul territorio disarticolando l’organizzazione mafiosa: questa è ancora la Cosa nostra con cui siamo abituati a misurarci da decenni e che, in questo momento, ha come obiettivo il riaccumulare ricchezza attraverso il mercato di stupefacenti. Le misure cautelari delle ultime ore hanno disarticolato in particolare i mandamenti di Brancaccio e della Noce, con particolare riferimento alla distribuzione di stupefacenti per Brancaccio e all’attività estorsiva per la Noce: il senso dell’intervento è strategico e simile ad altri già operati nel recente passato, vogliamo dare continuità a quest’azione anche in futuro e il nostro sforzo andrà sempre incontro al monitoraggio delle attività criminali. Le strategie della mafia continuano a essere le stesse e guardano ad accumulare capitali: il quadro indiziario conferma come Cosa nostra sia tutt’altro che sconfitta, il nostro scopo è continuare a tenerla in una situazione di difficoltà”.

“Noi ci occupiamo di repressione dei reati più che di sicurezza: questo concetto non va inteso solo come sforzo delle forze dell’ordine sul territorio, che è sotto gli occhi di tutti con presidii abbastanza importanti, ma dai percorsi di formazione che coinvolgono i giovani soprattutto nelle borgate. Situazioni di questo tipo non riguardano solo Palermo, ma tutte le grandi città – continua De Lucia. – Il controllo del territorio c’è, ma la sicurezza dei cittadini si costruisce sul medio-lungo periodo non solo con interventi repressivi, ma anche costruendo modelli di vita diversi da quelli che vediamo oggi. Le politiche criminali non sono cambiate molto rispetto a 25 anni fa: Cosa nostra non può rinunciare al meccanismo estorsivo. Una delle modalità con cui l’organizzazione si appresta a rivolgersi ai commercianti è la valutazione se questi stessi commercianti possono rivolgersi alle forze dell’ordine o no: c‘è ancora un importante pezzo del settore terziario che fa resistenza alla denuncia perché, a nostro giudizio, sono ancora legati a Cosa nostra da rapporti generazionali in cui magari il padre o il nonno pagavano”.

LAGALLA “GRAZIE A MAGISTRATI E INVESTIGATORI”

“Desidero esprimere il mio più profondo apprezzamento per la vasta e articolata operazione condotta nella notte dalle forze dell’ordine in città, un intervento che ha colpito duramente le articolazioni della criminalità organizzata del mandamento della Noce e importanti traffici di sostanze stupefacenti attivi in diversi quartieri di Palermo”. Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che aggiunge: “Il mio ringraziamento va al Questore di Palermo, alla Squadra Mobile, al Servizio Centrale Operativo e agli uomini e alle donne del Commissariato di Brancaccio, che con professionalità e dedizione hanno portato avanti un lavoro investigativo complesso e di grande valore per la sicurezza dei nostri concittadini. Un ringraziamento particolare va alla Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, che ha coordinato con rigore e competenza un’indagine capace di far emergere nuovi assetti criminali e di contrastare con fermezza fenomeni gravissimi come le estorsioni e il traffico di stupefacenti. Questa operazione dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale il costante impegno delle istituzioni nella lotta alla mafia e a tutte le forme di illegalità che tentano di condizionare la vita economica e sociale della nostra città. Palermo è riconoscente a chi, ogni giorno, lavora per garantire legalità, sicurezza e libertà ai suoi cittadini”.

IL VIDEO DELL’OPERAZIONE

– Foto xd8/Italpress –

(ITALPRESS).

Traffico di droga ed estorsioni a Palermo, 50 misure cautelari

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PALERMO (ITALPRESS) – Gli agenti della Polizia di Stato, su delega della Procura – Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno dato seguito ad una imponente operazione antimafia ed antidroga, procedendo all’esecuzione di provvedimenti giudiziari con cui sono state applicate misure restrittive a carico di un totale di cinquanta persone. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico e alla spaccio di sostanze stupefacenti. Ulteriori dettagli verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa prevista per le ore 10:30 presso i locali della Squadra Mobile della Questura di Palermo.

– Foto screenshot video ufficio stampa Polizia –

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Orlando e New York in semifinale di Nba Cup, battute Miami e Toronto

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Sono Orlando e New York le prime due squadre semifinaliste della Nba Cup. I Magic e i Knicks, infatti, hanno superato i quarti della parte Est del tabellone e si affronteranno nella notte tra sabato e domenica nella Final Four che si terrà a Las Vegas.

Eppure, per Orlando il quarto di finale contro i Miami Heat non era cominciato al meglio, visto che sono stati gli ospiti a piazzare subito un parziale da 0-15. Ma, trascinata da un ottimo Desmond Bane, che chiuderà la serata con 37 punti all’attivo, i Magic recuperano terreno già nel secondo quarto, prima di effettuare il sorpasso nel secondo tempo, fino al 117-108 finale. Importanti anche i 20 punti di Jalen Suggs e i 18 di Paolo Banchero, oltre alla doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi di Wendell Carter Jr., mentre a Miami non sono bastati Norman Powell (21 punti) e Tyler Herro (20). Gli Heat, infatti, hanno in generale pagato anche le basse percentuali al tiro da tre (appena 8/33) a cui ha contribuito, in negativo, anche Simone Fontecchio, per la prima volta in stagione a secco di punti (0/5 dal campo, di cui tre tentativi dall’arco).

Per quanto riguarda la seconda partita, New York capitalizza un secondo quarto da 13-34 per battere i Toronto Raptors per 101-117. Un allungo a cui ha contribuito in maniera determinante Jalen Brunson, autore di 35 punti (13/19 dal campo, 6/9 da tre) di cui 26 nel solo primo tempo. Sono 21, invece, i punti di Josh Hart e da sottolineare c’è anche la doppia doppia di Karl-Anthony Towns (14 punti e 16 rimbalzi) per permettere ai suoi di superare i quarti, cosa che non era riuscita nelle ultime due edizioni. Prosegue, invece, il periodo negativo dei Raptors: i 31 punti di Brandon Ingram, infatti, non bastano a evitare la sesta sconfitta nelle ultime sette partite.

Il quadro delle semifinali si completerà questa notte con le partite della parte Ovest in cui gli Oklahoma City Thunder sfideranno i Phoenix Suns e i Los Angeles Lakers se la vedranno contro i San Antonio Spurs.

– Foto IPA Agency –
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Ue, Lollobrigida “Padri fondatori lavorarono per sostegno agricoltori”

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ROMA (ITALPRESS) – “I padri fondatori” dell’Europa “scelsero di stare insieme per garantire prosperità, pace ai popoli ed indicarono, all’interno dei Trattati di Roma, come dovessero immaginare un sostegno agli agricoltori con una codificazione che poi a Stresa vide i ministri dell’Agricoltura scegliere la Pac, la Politica Agricola Comune, come indirizzo che incentivava gli agricoltori non solo a produrre, ma a restare al loro posto, evitando lo spopolamento”. Lo ha detto, a margine del suo intervento ad Atreju, il Ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida che poi ha aggiunto: “Ci vuole una Europa che si riappropri del concetto di garanzia non solo della produzione ma anche dell’ambiente tutelato attraverso gli agricoltori e questo si fa non con le chiacchiere, ma anche con le risorse economiche adeguate”.
xl5/mgg/mca3