mercoledì, Novembre 19, 2025
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Tratta di esseri umani e sfruttamento del lavoro: 3 arresti nel Catanese

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CATANIA (ITALPRESS) – Devono rispondere di tratta di esseri umani, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ed atti di crudeltà su animali tre persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Catania, su richiesta della locale Procura. In manette sono finiti un 54enne, un 52enne ed un 56enne. Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della Squadra Mobile di Catania, in collaborazione con i poliziotti del Commissariato di Caltagirone.

Le indagini – grazie ad un rapporto di proficua collaborazione che la Polizia di Stato mantiene con enti e associazioni antitratta, rapporti che rappresentano la chiave di volta di una efficace strategia contro i moderni “schiavisti” – sono, inizialmente, scaturite dalla individuazione di stranieri, assistiti dalle associazioni, che mostravano “indici” di sottoposizione a tratta. Il successivo accurato ascolto di uno di loro, di origine marocchine, ha consentito di acquisire i primi indizi.

Dal racconto emergeva che uno degli indagati, il 52enne, approfittando della condizione di particolare vulnerabilità e di necessità in cui versava lo straniero, prospettandogli allettanti promesse di lavoro, al fine di mantenerlo in uno stato di soggezione, lo induceva a trasferirsi dalla Francia a nel Comune di Ramacca, in provincia di Catania, per poi farlo reclutare presso la fattoria del 54enne, nel territorio del Comune.

In quel luogo il 54enne, forte dello stato di bisogno del lavoratore, lo avrebbe sottoposto a condizioni di sfruttamento lavorativo, mediante il pagamento di una retribuzione palesemente difforme da quella prevista e sproporzionata al lavoro effettivamente prestato, violando altresì la normativa sull’orario di lavoro e sulle norme di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro.

In particolare, dal quadro indiziario acquisito è emerso come il datore di lavoro, a fronte di un impiego giornaliero già di per sé spropositato, di circa 14 ore, gli avesse corrisposto nei primi mesi un compenso pari a 550 euro mensili (1,26 euro l’ora), progressivamente aumentato a 650 euro (1,49 euro l’ora) ed infine ad 800 (1,84 euro l’ora), importi assolutamente iniqui rispetto a quelli previsti dall’ultimo contratto collettivo provinciale di categoria, che prevede una retribuzione oraria pari a 8,9 euro l’ora. Le attività d’indagine hanno permesso anche di verificare le pessime condizioni igienico sanitarie e di sicurezza dei luoghi di espletamento dell’attività lavorativa.

Come riscontrato anche nel corso dei sopralluoghi effettuati dalla polizia giudiziaria, la vittima era costretta ad alloggiare in uno stabile fatiscente attiguo al deposito del mangime per gli animali – caratterizzato dall’essere illuminato tramite un cavo di fortuna pericolosamente collocato in maniera volante – senza riscaldamento e servizi igienici, tanto da costringere il lavoratore a lavarsi solo attingendo l’acqua con un contenitore da un sito di raccolta esterno e ad espletare i bisogni fisiologici in aperta campagna. Le assurde e penosissime condizioni di igiene in cui versavano i lavoratori alloggiati venivano aggravate dalla presenza di roditori, che aveva costretto una delle vittime a collocare nella stanza dove era alloggiato delle esche per topi, in effetti rinvenute dagli agenti della Polizia di Stato nel corso del controllo effettuato sul luogo di lavoro

. La condizione di assoggettamento del lavoratore e la necessità di non fare emergere la sua presenza sul territorio si era spinta fino a fargli subire un trattamento sanitario invasivo, del tutto improvvisato da parte dello stesso 54enne, in presenza del 52enne. In particolare, il 54enne, per evitare che la parte offesa dovesse recarsi presso una struttura sanitaria, a causa di un ascesso che gli si era manifestato sul collo, aveva praticato un foro su tale escrescenza cutanea, utilizzando un ago preventivamente riscaldato, sotto la supervisione del 52enne, che lo aveva rassicurato sull’innocuità della manifestazione patologica.

Le condotte di sfruttamento lavorativo contestate al 54enne sono state contestate anche agli altri due indagati, ovvero 52enne, perché concorreva all’instaurazione del rapporto di lavoro a condizioni di gravissimo sfruttamento e un 56enne poiché assumeva il ruolo di intermediario all’interno dell’azienda agricola, occupandosi di gestire i lavoratori reclutati nel corso della prestazione lavorativa, nell’attività di disbrigo pratiche, svolgendo un ruolo di “guardiano” teso ad impedire che i lavoratori non abbandonassero il posto di lavoro, nonostante la consapevolezza delle condizioni degradanti cui erano sottoposti. A tutti gli indagati viene inoltre contestata l’aggravante di avere commesso il fatto nei confronti di un numero di lavoratori pari o superiore a tre, mentre al solo 54enne l’aggravante di avere adoperato violenza e minaccia indiretta, facendo assistere il lavoratore all’abbattimento di alcuni cani mediante l’utilizzo di un’arma da fuoco, solo perché gli animali non gli avevano obbedito.

In un caso, come riferito da una delle vittime di sfruttamento, il 54enne, evidentemente per rendere palese la sua crudeltà, aveva persino trascinato il cane – ferito ed ancora agonizzante – legandolo con una corda alla propria vettura. In ragione di tali ultime condotte, all’indagato è contestato anche il reato di crudeltà, con esito letale di animali. Tali crudeli eventi riferiti, sono stati avvalorati anche dal ritrovamento, nella disponibilità del 54enne, di una doppietta priva di matricola, che aveva comportato il suo arresto in flagranza.

Al 54enne e 56enne è stato anche ascritto lo sfruttamento lavorativo di un altro lavoratore, anche lui di origini marocchine, che in occasione di una perquisizione locale eseguita nell’aprile scorso presso la fattoria del primo, è stato trovato a lavorare in condizioni egualmente inique, per paga, orari e mancato rispetto in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro.

-Foto ufficio stampa Polizia di Stato-
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Si schianta contro un’auto dei Carabinieri nel Trapanese, arrestato con 2kg di cocaina

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TRAPANI (ITALPRESS) – I Carabinieri hanno arrestato, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale, un 65enne di Alcamo, in provincia di Trapani.

I militari, nel corso di controlli alla circolazione stradale, hanno intimato l’Alt all’uomo mentre procedeva a bordo del proprio ciclomotore elettrico. Il 65enne, nel tentativo di sottrarsi al controllo, ha effettuato una repentina manovra, andando però a collidere contro l’auto dei Carabinieri.

Il successivo tentativo di guadagnare la fuga a piedi, dopo avere prelevato una busta bianca dal mezzo, non è andato a buon fine in quanto è stato raggiunto e bloccato dai militari che lo hanno perquisito rinvenendo, all’interno del sacchetto, due panetti di cocaina per un peso di oltre 2 chili.

La droga, verosimilmente destinata a essere immessa nel mercato illecito trapanese dello spaccio, avrebbe potuto fruttare oltre 300 mila euro, secondo una stima degli investigatori. L’uomo è stato accompagnato presso la casa circondariale trapanese.

-Foto ufficio stampa Carabinieri-
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Malta conclude la presidenza semestrale del Consiglio d’Europa

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La Presidenza maltese del Consiglio d’Europa è giunta al termine dopo sei mesi caratterizzati da iniziative politiche e da un forte impegno culturale sulla scena internazionale. La bandiera maltese è stata ammainata nel centro di Strasburgo per simboleggiare la conclusione del semestre iniziato a maggio. Subito dopo è stata issata la bandiera della Moldova, che guiderà il Comitato dei Ministri per i prossimi sei mesi.

La cerimonia ufficiale di passaggio si è svolta presso la sede del Consiglio d’Europa, dove Christopher Cutajar, Segretario permanente del Ministero degli Affari Esteri, ha consegnato il martelletto cerimoniale al Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri moldavo, Mihai Popsoi.

Cutajar ha sottolineato i principali risultati ottenuti, tra cui il sostegno di Malta all’Ucraina attraverso l’appoggio a un Tribunale Speciale sui Crimini di Aggressione.

Ha ribadito che la protezione dei minori è stata una priorità, evidenziando il sostegno unanime a una dichiarazione maltese per rafforzare le misure contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei bambini. La Presidenza ha inoltre promosso iniziative contro i crimini d’odio e la discriminazione, favorito l’uguaglianza e incoraggiato una maggiore partecipazione dei giovani alla vita democratica.

I Ministri della Giustizia hanno dato sostegno unanime a una dichiarazione contro la criminalità organizzata, con 16 Paesi che hanno firmato il Protocollo di La Valletta per migliorare la cooperazione giudiziaria. Cutajar ha affermato che l’impegno di Malta ha ricevuto “apprezzamento unanime” da parte degli Stati membri.

La Presidenza maltese ha anche valorizzato la cultura nazionale a Strasburgo, concludendo con un concerto che ha visto la partecipazione del tenore Joseph Calleja, prossimamente in onda su Television Malta. Questa è stata la quarta volta in 60 anni di adesione che Malta ha guidato il Consiglio d’Europa.

-Foto Ministero degli Affari Esteri-
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Elezioni Regionali, Stefani: “Orgogliosamente in continuità con Zaia”. Manildo: “Dopo 30 anni di destra serve discontinuità”

ROMA (ITALPRESS) – Ci poniamo orgogliosamente in continuità con l’amministrazione precedente. È assolutamente fondamentale continuare un percorso di reti socio-assistenziali territoriali, una sanità sempre più territoriale che implementi la tecnologia al servizio della riduzione delle liste d’attesa e soprattutto di un’ottimizzazione delle cure, in particolare delle non urgenze”. Lo ha detto Alberto Stefani, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Veneto, a Sky TG24. Poi “aprire lo spazio per una holding autostradale del Veneto che garantisca lo sviluppo infrastrutturale del nostro territorio, una regia regionale per le multi-utilities, un piano casa per i più giovani, quindi garantire ai più giovani l’accesso a una casa a prezzi ragionevoli, e affitti calmierati. Abbiamo proposto un’integrazione del mondo delle scuole professionali e scuole tecniche con il mondo dell’impresa per affrontare il tema della manodopera qualificata. Abbiamo lanciato ecosistema 25-30 per trattenere i migliori talenti, in collaborazione con l’Università di Veneto, il biglietto unico intermodale per favorire la mobilità sostenibile”.

“C’è bisogno di maggiori risorse” per la sicurezza, “c’è sicuramente bisogno di garantire una forte attenzione ai territori. Il tema della sicurezza è un tema che va affrontato con coraggio, che sicuramente necessita di una strategia multilivello, a partire dall’ente locale, passando ovviamente per la regione, ma soprattutto a livello nazionale. Credo ci sia anche la necessità di una forte attenzione a quelle che sono le capacità da parte di alcune realtà territoriali di favorire una sana integrazione, perché purtroppo gran parte di alcune realtà hanno subito un’immigrazione incontrollata che non ha prodotto benefici né per coloro i quali sono venuti in questo Paese, magari con la speranza di cercare un futuro migliore, ma soprattutto per quanto riguarda il territorio nazionale, per quanto riguarda i diritti delle persone delle comunità ospitanti: l’integrazione si fa solo tramite il lavoro, non si può pensare che un’immigrazione incontrollata moltiplicata per troppi anni, senza particolari regole, possa produrre dei benefici. È assolutamente fondamentale continuare un percorso di regolazione dell’immigrazione e farlo con coraggio, anche tramite i decreti sicurezza”.

“La competenza in merito al fine vita è una competenza di carattere nazionale, credo che il Parlamento su questo debba assolutamente intervenire, tenendo conto di tutte quelle che sono le sensibilità politiche, facendo in modo che ci siano regole che vengano confermate dall’istituzione parlamentare, che è l’organo competente a decidere in materia”, ha aggiunto Stefani.

Per quanto riguarda l’autonomia, è assolutamente fondamentale continuare un percorso di avvicinamento del decisore pubblico ai territori, perché più si avvicina il decisore pubblico ai territori, maggiore sarà la qualità delle politiche attive che quel determinato decisore politico saprà esercitare”, perché “conosce le esigenze e le necessità di quel determinato territorio. Credo che questa sia una sfida di responsabilità che dovrebbe valere per il Veneto e anche per tutte le altre regioni, che garantisce più efficienza, più vicinanza, migliore qualità dei servizi, trasparenza anche nei confronti dei risultati amministrativi che grazie all’autonomia differenziata si possono ottenere e soprattutto maggiori funzioni. La responsabilità non deve far paura ma deve essere il punto principale di riferimento per chi governa una regione”, ha concluso.

MANILDO “DOPO 30 ANNI DI CENTRODESTRA SERVE DISCONTINUITA’”

“Dopo 30 anni di centrodestra e 15 anni del presidente Zaia, si apre una nuova era in Veneto: un Veneto che vuole ricreare fiducia con i cittadini”, con “una visione a lungo termine, una prospettiva. C’è bisogno di alternanza, su molti temi c’è bisogno di discontinuità, di una sanità pubblica più forte, di attenzione al sociale in modo effettivo e di creazione di un sviluppo economico dato da un patto molto forte tra la regione, le università e le categorie economiche”. Lo ha detto Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Veneto, a Sky TG24. “Ritengo che dopo anni di un Veneto di uno dobbiamo veramente arrivare a vestire l’alternanza con la partecipazione vera, con la condivisione di una visione di Veneto che garantisce il futuro alle prossime generazioni. Quindi invito a votare un cambiamento: siamo arrivati a un momento di necessità di alternanza, facciamola insieme”.

Sul fine vita “riteniamo che sia una questione di civiltà giuridica. Penso che la regione, all’interno delle proprie competenze, debba regolamentare, essere al fianco e assistere le persone e i familiari che vivono questo dramma. Io sono convinto che anche il mondo cattolico sia molto aperto verso questa necessità, quindi confermo che sarà una delle cose che faremo assolutamente una volta arrivati al governo della regione”, ha aggiunto Manildo.

“Il tema dell’immigrazione deve essere affrontato anche con una riforma della legge nazionale, con un’attenzione al decreto Flussi, nella regolamentazione dei numeri delle persone che entrano e soprattutto una riforma dei criteri per far entrare gli immigrati e gli stranieri nel nostro territorio. La formula del click day è assolutamente inefficiente, inadeguata. È necessario valorizzare la figura dello sponsor, dell’impresa, dell’azienda presso la quale il lavoratore straniero andrà a lavorare, perché soltanto in questo modo” si riesce “a dare alle nostre imprese la mano d’opera che serve”, ha sottolineato Manildo.

Venezia è una città gioiello del nostro Veneto, una delle città più attrattive. Dobbiamo stare attenti che il turismo non sia predatorio nella vita quotidiana dei veneziani. Penso che sia necessario per prima cosa capire qual è la ‘soglia di carico’ del territorio veneziano, incominciare a fare una moratoria sugli affitti brevi e bloccare il grande diffondersi di questa pratica: è diverso se c’è una persona che affitta la casa che ha ricevuto in eredità oppure c’è una società che gestisce 50 immobili. Quindi valorizziamo, programmiamo il turismo, cerchiamo di spalmarlo su tutto il nostro territorio rendendo tutto il nostro territorio veneto attrattivo. E su questo è importante la sinergia con le attività primarie, con l’agricoltura per l’agriturismo, la pesca per il pescaturismo, ne abbiamo già parlato in molti incontri con le associazioni di categoria”, ha concluso.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Giampaolo Bisanti sul podio dell’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo

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PALERMO (ITALPRESS) – Nuovi concerti al Politeama Garibaldi di Palermo per la 66^ Stagione concertistica della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana con un programma che presenta pagine di compositori attivi tra al fine dell’Ottocento e il Novecento, affidate alla bacchetta di Giampaolo Bisanti, tra i più affermati direttori italiani sulla scena internazionale.

Il concerto – in programma venerdì 21 novembre alle ore 20.30 e sabato 22 novembre alle 17.30 – proporrà tre pagine di raro ascolto come L’arcolaio d’oro di Antonín Dvorák, L’apprendista stregone di Paul Dukas e la Sinfonia n. 4 “L’inestinguibile” di Carl Nielsen, per la prima volta eseguita a Palermo. Nel poema sinfonico L’arcolaio d’oro, composto nel 1896, Dvorák trasforma una ballata popolare di Karel Jaromír Erben in un racconto musicale intenso e visionario.

La storia, che richiama per alcuni tratti la fiaba di Cenerentola, narra la tragica vicenda della giovane Dornicka, vittima dell’invidia della matrigna, salvata da un mago che la riporta in vita. L’arcolaio, simbolo della purezza e del destino, diventa elemento sonoro centrale: i clarinetti ne imitano il ritmo lieve, mentre l’orchestra alterna momenti pastorali e solenni a episodi più drammatici. Con questa partitura, Dvorák abbandona la forma sinfonica pura per abbracciare la musica a programma, fondendo il folclore boemo con un’ampiezza sinfonica di respiro europeo. Composto nel 1897 e reso immortale dal celebre episodio del film animato Fantasia di Disney, L’apprendista stregone è uno dei brani più brillanti dell’impressionismo francese.

Paul Dukas si ispirò alla ballata di Goethe Der Zauberlehrling, in cui un giovane apprendista scatena, nel tentativo di imitare il maestro, un incantesimo che non riesce più a controllare. Dukas traduce questo racconto in un vero e proprio scherzo sinfonico, di perfetta architettura formale e irresistibile verve orchestrale. Dopo un’introduzione misteriosa, il tema del “manico di scopa” prende vita in un ritmo ostinato che cresce fino alla tempesta sonora, per poi dissolversi nel ritorno dello stregone e nella calma ristabilita. Chiude il concerto la Sinfonia n. 4 op. 29 “L’inestinguibile” di Carl Nielsen, composta tra il 1914 e il 1916, negli anni della Prima Guerra Mondiale.

Il titolo non allude a un concetto astratto ma, come spiegò lo stesso autore, alla “volontà elementare della vita”, all’energia che sopravvive a ogni distruzione. La sinfonia, in un unico grande arco sonoro suddiviso in quattro sezioni, è costruita su contrasti di temi e di timbri: dall’impeto dell’Allegro iniziale alla grazia settecentesca del Poco allegretto, dalla tensione interiore del lento al travolgente finale, dominato dallo scontro di due coppie di timpani collocate ai lati del palcoscenico.

Nielsen mette in musica la lotta e la rinascita, la resistenza dell’essere umano davanti al caos del mondo. Milanese, diplomato in direzione d’orchestra, clarinetto, pianoforte e composizione al Conservatorio “G. Verdi” della sua città, Giampaolo Bisanti è oggi tra i direttori italiani più richiesti nei teatri d’opera e nelle sale da concerto internazionali. Dopo la vittoria al concorso “Dimitris Mitropoulos” di Atene, la sua carriera ha conosciuto un’ascesa costante, con debutti alla Staatsoper di Vienna, Deutsche Oper di Berlino, Semperoper di Dresda, Bayerische Staatsoper di Monaco, Opéra National de Paris, Liceu di Barcellona, La Fenice di Venezia, Maggio Musicale Fiorentino, Festival di Orange, Concertgebouw di Amsterdam, Seattle Opera e Teatro alla Scala, dove ha diretto Adriana Lecouvreur, Un ballo in maschera, Macbeth e Cavalleria rusticana/Pagliacci.

Dal 2022 è Direttore musicale della Royal Opera de Wallonie-Liège, dopo essere stato Direttore stabile del Teatro Petruzzelli di Bari (2017-2022). Prossimi concerti da non perdere venerdì 28 (ore 20.30) e sabato 29 (ore 17.30) novembre diretti da Lü Jia con in programma che prevede De arte venandi cum avibus (dal trattato di falconeria di Federico II di Svevia) di Nicola Colabianchi in prima esecuzione a Palermo e poi Das Lied von der Erde di Mahler.

-Foto Ufficio stampa Orchestra Sinfonica Siciliana-
(ITALPRESS).

La Russa “Fare di tutto per l’Ucraina, così si aiuta l’Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – “Io non vedo rischi per la maggioranza, perchè tutte le volte che c’è stato da fornire aiuti all’Ucraina in Parlamento, nei diversi voti, su questo tema, dall’inizio della guerra, non solo tutta la maggioranza è stata unita nelle diverse votazioni, ma anche larga parte dell’opposizione ha votato a favore degli aiuti, quindi io francamente non vedo nessun tipo di cambiamento in vista e non vedo come questa situazione possa essere modificata. Per questo ritengo che l’indirizzo politico del governo rimarrà assolutamente invariato”. Così, in un colloquio con il Corriere della Sera, il presidente del Senato Ignazio La Russa, che aggiunge: “Sui singoli programmi militari io non mi posso esprimere. Posso soltanto dire che tutto quello che può aiutare l’Ucraina dovrebbe essere fatto, perchè aiutare Kiev significa aiutare l’Europa ad aumentare la propria sicurezza strategica, le due cose sono interconnesse, aiutando l’Ucraina si aiuta l’Europa, e più di tanto non posso dire“.

“Quello che io vedo – prosegue il presidente del Senato – e che voglio sottolineare è una consapevolezza che non è soltanto mia, ma di diversi attori internazionali. Sono sicuramente utili ma non bastano gli aiuti militari, si può dire che sono necessari ma non sufficienti, nel senso che l‘Europa deve accompagnare i singoli programmi di aiuti con un’iniziativa politica molto più ampia di quella che ha preso sino ad ora. Proprio perchè gli Stati Uniti hanno in qualche modo diminuito il loro focus sul dossier ucraino, l’Unione europea dovrebbe fare un passo in avanti, con un’iniziativa politica più forte di quelle che finora sono state dispiegate. E questo ovviamente è un discorso che non può riguardare i singoli Paesi, ma l’intero sistema dell’Unione”.

– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

La Russa “Fare di tutto per l’Ucraina, così si aiuta l’Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – “Io non vedo rischi per la maggioranza, perchè tutte le volte che c’è stato da fornire aiuti all’Ucraina in Parlamento, nei diversi voti, su questo tema, dall’inizio della guerra, non solo tutta la maggioranza è stata unita nelle diverse votazioni, ma anche larga parte dell’opposizione ha votato a favore degli aiuti, quindi io francamente non vedo nessun tipo di cambiamento in vista e non vedo come questa situazione possa essere modificata. Per questo ritengo che l’indirizzo politico del governo rimarrà assolutamente invariato”. Così, in un colloquio con il Corriere della Sera, il presidente del Senato Ignazio La Russa, che aggiunge: “Sui singoli programmi militari io non mi posso esprimere. Posso soltanto dire che tutto quello che può aiutare l’Ucraina dovrebbe essere fatto, perchè aiutare Kiev significa aiutare l’Europa ad aumentare la propria sicurezza strategica, le due cose sono interconnesse, aiutando l’Ucraina si aiuta l’Europa, e più di tanto non posso dire“.

“Quello che io vedo – prosegue il presidente del Senato – e che voglio sottolineare è una consapevolezza che non è soltanto mia, ma di diversi attori internazionali. Sono sicuramente utili ma non bastano gli aiuti militari, si può dire che sono necessari ma non sufficienti, nel senso che l‘Europa deve accompagnare i singoli programmi di aiuti con un’iniziativa politica molto più ampia di quella che ha preso sino ad ora. Proprio perchè gli Stati Uniti hanno in qualche modo diminuito il loro focus sul dossier ucraino, l’Unione europea dovrebbe fare un passo in avanti, con un’iniziativa politica più forte di quelle che finora sono state dispiegate. E questo ovviamente è un discorso che non può riguardare i singoli Paesi, ma l’intero sistema dell’Unione”.

– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

Abodi “Sinner meravigliosamente umano”. E sugli Europei 2032: “Non rischiamo di perderli”

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ROMA (ITALPRESS) – Sinner e la Nazionale, sentimenti differenti. Calcio, modello tecnico da rivedere: negli ultimi 20 anni abbiamo sacrificato il talento. Futuro Atp Finals, nel 2026 ancora a Torino: stiamo bene qui. Sinner, meravigliosamente umano. Stadi, non rischiamo di perdere Euro2032. Milano-Cortina 2026, costi triplicati per le opere”. Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, a “Radio Anch’io Sport” su Rai Radio 1.

“Sentimenti differenti tra il trionfo di Sinner e il ko della Nazionale. Quando si vince, si è tutti felici, quando si perde così ci sono mille recriminazioni. Soprattutto quando si perde in casa 4-1 contro la Norvegia, l’ennesima volta che perdiamo a Milano. Però c’è sempre una speranza, guardo sempre gli aspetti positivi: un primo tempo più che dignitoso e la prospettiva di un ingresso al Mondiale che ancora ci giochiamo. Dobbiamo fare in modo che questa prospettiva sia un elemento di fiducia. Prima delle partite dell’Italia in casa, la Federazione manda in onda la canzone storica ‘Un amore così grande’: di fronte a un amore così grande è chiaro che ci si senta traditi. Ma bisogna coltivare la speranza che possa riaccendersi qualcosa in campo e sono convinto che possiamo farcela”, ha detto Abodi.

Ipotesi Stage a febbraio? Penso proprio di sì, è interesse comune che gli azzurri vadano ai Mondiali. Sono convinto che si troverà un’intesa, a febbraio ci sarà questo stage. Gli Altri lo fanno con un approccio diverso, noi invece abbiamo questa capacità di metterci i bastoni tra le ruote da soli”, ha aggiunto il Ministro. “Tutte le altre discipline dimostrano che ancora abbiamo talento ed è strano che nel calcio l’Italia fatichi a emergere. Viene dato poco spazio ai giovani italiani. Evidentemente dobbiamo fare un esame di coscienza. Non è che da qui a marzo possiamo cambiare le cose, ma dobbiamo capire che nei momenti di difficoltà bisogna presidiare l’obiettivo immediato e al tempo stesso programmare il futuro. Negli ultimi vent’anni il calcio ha sacrificato il talento. C’è molto più attenzione alla funzionalità del gioco piuttosto che al talento. Ieri sera abbiamo visto due ventenni norvegesi come Nusa e Bobb, entrambi hanno un rapporto col pallone che noi facciamo fatica a sviluppare Forse anche il modello tecnico va rivisto”, ha precisato poi Abodi.

Dobbiamo goderci la vittoria di Sinner e il fatto che per altri cinque anni le Finals si giocheranno ancora in Italia. Nel 2026 sarà ancora a Torino a ospitare l’evento. Poi la decisione la prenderà l’Atp, titolare della manifestazione. Per noi la cosa fondamentale è mantenere la manifestazione in Italia per altri cinque anni. Di solito si cerca di valorizzare il lavoro fatto. Non è una decisione del Governo, che accompagna l’evento con un contributo da 97 milioni e mezzo per cinque anni. Torino ha dimostrato di essere all’altezza e sono convinto che sarà ancora protagonista”, ha proseguito il Ministro.

“Milano è in grado di accogliere qualsiasi evento di grande livello, lo dimostrano i Giochi Olimpici e Paralimpici. Ma per ora per le Finals stiamo a Torino e stiamo bene qui. L’impiantistica? Un miliardo e seicento milioni è stato investito in questi tre anni per le infrastrutture sociali e di base: vogliamo che sport sia per tutti, come da Costituzione. Siamo a un punto di svolta: è stata chiusa la stagione del prendere atto che gli stadi italiani non siano all’altezza di quelli internazionali”, ha continuato Abodi.

Il progetto che il Governo ha messo in piedi riguarda 12 stadi, che stanno concorrendo per Euro2032: c’è un commissario straordinario, Massimo Sessa. C’è un portafoglio finanziario configurato col ministro Giorgetti per il fondo equity. Rischio di perdere Euro2032? No, è un rischio che non si corre, non capisco neanche questo allarme, non rappresenta la realtà. Saremo pronti a settembre 2026. Tre stadi ci sono, due si aggiungeranno sulla base di una competizione tra tutti i candidati. Stiamo mettendo in campo un’operazione di sistema, ognuno sarà messo nella condizione di superare le pastoie della burocrazia e di avere supporti finanziati non a fondo perduto ma con investimenti che lo Stato farà in tutti progetti stadio”, ha puntualizzato il Ministro. “Costi triplicati per le opere di Milano-Cortina 2026? Sono numeri corretti, purtroppo. Si confondono i costi per l’organizzazione con gli investimenti per le infrastrutture, relative anche alle opere pubbliche”, ha spiegato poi Abodi.

L’aumento dei costi è stato del 20% in cinque anni, abbiamo tutti la consapevolezza che ci siano state alcune cose nel mondo che hanno determinato l’aumento dell’energia, di materie prime e altro. Stiamo parlando di meno di due miliardi rispetto al miliardo e sei stimato cinque anni fa, ai quali si associano tre miliardi e mezzo di investimenti sulle opere pubbliche, delle quali il 15% dedicate a infrastrutture sportive. Il bilancio della Fondazione Milano-Cortina sarà in equilibrio. E continueremo a sviluppare le opere anche dopo le Olimpiadi. Avevo detto nel 2023 che non saremmo riusciti a realizzare tutto e aprire il cantiere durante i Giochi sarebbe stato paradossale. Le completeremo tutte le opere, quando si prende un impegno si mantiene”, ha concluso il Ministro, prima di soffermarsi su un aggettivo per Sinner: “E’ meravigliosamente umano”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Netanyahu “No allo Stato palestinese, Hamas verrà disarmato”

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ROMA (ITALPRESS) – “La nostra opposizione a uno Stato palestinese in qualsiasi territorio non è cambiata. Gaza verrà smobilitata e Hamas disarmato, nel modo più facile o nel modo più difficile. Non ho bisogno di rinforzi, tweet o prediche da nessuno”. Lo ha ribadito il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un messaggio su X.

OGGI IL VOTO DELL’ONU SULLA RISOLUZIONE A GAZA

La risoluzione presentata dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è “pericolosa” e “un tentativo di sottomettere la Striscia di Gaza all’autorità internazionale”. E’ quanto si legge in una dichiarazione pubblicata nella notte dal gruppo armato palestinese Hamas, anche a nome delle fazioni palestinesi di Gaza, che respingono qualsiasi clausola relativa al disarmo di Gaza o che leda “il diritto del popolo palestinese alla resistenza”.

La dichiarazione respinge anche qualsiasi presenza militare straniera all’interno della Striscia di Gaza, affermando che costituirebbe una violazione della sovranità palestinese. “Qualsiasi forza internazionale deve essere direttamente subordinata alle Nazioni Unite e operare in coordinamento con le istituzioni ufficiali palestinesi, senza la partecipazione dell’occupazione”, afferma.

L‘Onu voterà oggi alle 17 (ora di New York) la risoluzione per approvare il piano globale per il cessate il fuoco di Gaza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che consegnerà Gaza a una Forza internazionale di stabilizzazione e a un’amministrazione palestinese apolitica supervisionata da un Consiglio per la pace presieduto da Trump. Secondo il piano, Gaza dovrebbe essere smilitarizzata e ricostruita, sebbene Hamas si sia finora rifiutata di accettare la questione della smilitarizzazione. L’eventuale mandato della risoluzione dovrebbe restare in vigore fino al 31 dicembre 2027.

-Foto IPA Agency-
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Libano, attacco di droni dell’Idf: ucciso un miliziano di Hezbollah

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BEIRUT (LIBANO) (ITALPRESS) – Le Forze di difesa israeliane (Idf) confermano di aver effettuato un attacco con droni nel Libano meridionale la scorsa notte, affermando di aver ucciso un miliziano di Hezbollah. L’attacco, effettuato nei pressi del villaggio di Mansouri, a sud di Tiro, ha ucciso Muhammad Ali Shuweikh, che secondo l’esercito era il rappresentante locale di Hezbollah nel villaggio.

Nell’ambito del suo ruolo, affermano le Idf su X, era responsabile del collegamento tra il gruppo armato filo-iraniani e i residenti “su questioni economiche e militari“. “Inoltre, il terrorista ha agito per sequestrare proprietà private a fini terroristici”, affermano le Idf, aggiungendo che le sue azioni “costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano”

-Foto di repertorio IPA Agency-
(ITALPRESS).