martedì, Settembre 16, 2025
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Bando “Sviluppo delle montagne calabresi”, ammessi 155 Comuni

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Con decreto dirigenziale numero 12527/2025 è stata approvata la graduatoria definitiva dei Comuni che hanno partecipato all’Avviso pubblico “Sviluppo delle montagne calabresi”, emanato dal Dipartimento UOA Politica della montagna della Regione Calabria. Ammessi complessivamente 155 Comuni calabresi che saranno tutti finanziati. L’iniziativa, finanziata con il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit), mira a sostenere interventi di salvaguardia e valorizzazione del territorio montano, oltre a misure di sostegno a favore dei Comuni totalmente o parzialmente montani, promuovendo progetti che rafforzano la sicurezza, migliorano la qualità della vita dei cittadini e valorizzano l’attrattività turistica dei nostri borghi. Ogni Comune beneficiario potrà ricevere un contributo fino a 100 mila euro.

Gli interventi ammessi riguardano diverse aree di azione: alcuni Comuni realizzeranno aree di atterraggio per elisoccorso, utilizzabili anche nelle ore notturne, altri hanno scelto di puntare sulla riqualificazione dei centri storici, con arredi urbani e nuova cartellonistica per rendere i borghi più attrattivi. Molti interventi riguarderanno la manutenzione straordinaria della viabilità comunale, mentre in due Comuni saranno realizzati piccoli invasi da utilizzare per scopi irrigui e di protezione civile. Infine, altri Comuni hanno presentato progetti per la creazione di aree pic-nic, campeggi e rifugi turistici, con l’obiettivo di rafforzare e ampliare l’offerta turistica della montagna calabrese. Con le delibere della Giunta regionale, n. 132 e n. 409 del 2025, sono stati stanziati oltre 15 milioni di euro, provenienti dai fondi montagna 2023 e 2024. Le risorse hanno consentito di finanziare tutte le domande ammissibili presentate dai Comuni.

– foto d’archivio IPA Agency –

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World Patient Safety Day, Fabi “Impegno per elevare la qualità delle cure nel territorio emiliano”

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BOLOGNA (ITALPRESS) – “Cure sicure per ogni neonato e ogni bambino”: con il tema scelto per l’edizione 2025, torna anche quest’anno il 17 settembre la “Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita”, che coincide con il World Patient Safety Day istituito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2019. Un appuntamento importante, si legge in una nota, che l’Emilia-Romagna celebra con un ricco calendario di iniziative organizzate dal servizio sanitario regionale su tutto il territorio, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e il coinvolgimento dei cittadini e promuovere azioni concrete per migliorare la sicurezza del paziente, in particolare dei più piccoli. La Regione organizza lunedì 15 settembre dalle ore 9 alle 17 a Bologna (via Aldo Moro 30 – Aula Magna) un seminario rivolto ai professionisti del servizio sanitario regionale sul tema di quest’anno, “Cure sicure per ogni neonato e ogni bambino”, che offre l’opportunità di approfondire le conoscenze sulle iniziative nazionali e regionali per migliorare la sicurezza delle cure in ambito neonatale e pediatrico.

Poi da Piacenza a Rimini tante iniziative rivolte ai cittadini messe in campo da Regione, Aziende sanitarie e ospedaliere ed Irccs, in collaborazione con i Comuni, i Comitati consultivi misti e spesso con le associazioni di volontariato: banchetti informativi, incontri, colloqui con il personale per informarsi, parlare direttamente con i professionisti e capire quanto la sicurezza può incidere sulle cure e come anche piccoli gesti possano fare la differenza per migliorarla. Ad esempio, portare con sé la propria documentazione sanitaria quando si va dal medico, comunicare agli operatori le medicine che si stanno assumendo, seguire precise norme igieniche quando si va a far visita a un paziente in ospedale sono alcuni dei consigli promossi dall’assessorato regionale alla Sanità anche attraverso la campagna di comunicazione “Sicurinsieme-Una sanità più sicura comincia da noi”. Inoltre, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella notte del 17 settembre alcuni monumenti. luoghi simbolici e spazi pubblici delle principali città, tra cui anche la sede dell’Assemblea Legislativa della Regione a Bologna, saranno illuminati di arancione, il segno distintivo della campagna.

“Da quando è stata istituita questa Giornata nazionale – afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi la nostra Regione ha sempre garantito il massimo sforzo per organizzare iniziative di informazione e sensibilizzazione, così come da anni è impegnata a promuovere la sicurezza nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie e a prevenire, evitare o mitigare i potenziali esiti indesiderati, che sono sempre possibili nei processi assistenziali. Il tema scelto per l’edizione 2025 pone il focus su un aspetto molto importante, quello di cure sicure per bambini e neonati, che restano particolarmente vulnerabili ai rischi, soprattutto nei casi di maggiore fragilità. Rafforzare la sicurezza nelle cure pediatriche e neonatali è essenziale per raggiungere la copertura sanitaria universale ed è uno degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Oms, che mira a porre fine ai decessi prevenibili di neonati e bambini sotto i cinque anni. Le iniziative messe in campo anche quest’anno – conclude Fabi- servono a ribadire che una sanità ancora più sicura passa attraverso l’impegno di ognuno di noi”. Tra le attività che regolarmente si svolgono a livello regionale e nelle Aziende sanitarie ci sono analisi, valutazione e prevenzione dei rischi, applicazione e monitoraggio di buone pratiche per la sicurezza, gestione di eventi avversi e azioni di sostegno e riparazione per eventuali eventi negativi che si dovessero verificare.

– foto IPA Agency –

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A Roma controlli dei Carabinieri presso la Stazione Termini, denunce e multe

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ROMA (ITALPRESS) – Controlli a tappeto dei Carabinieri della Compagnia di Roma Centro nell’area della stazione Termini, secondo le linee strategiche indicate dal Prefetto, Lamberto Giannini, e condivise nell’ambito del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. I militari hanno denunciato quattro persone: un cittadino italiano e una cittadina romena per inosservanza del divieto di ritorno nel comune di Roma e un cittadino italiano e un cittadino tunisino per inosservanza del Daspo Urbano emesso nei loro confronti dal Questore di Roma.

Nel corso delle verifiche, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno anche sanzionato amministrativamente due persone trovate in possesso, rispettivamente, di 2 e 6 grammi di hashish e 3 cittadini, senza fissa dimora, responsabili della violazione del divieto di stazionamento nei pressi della stazione Termini, con contestuale notifica dell’ordine di allontanamento per 48 ore dall’area e multa di 100 euro. Complessivamente, sono state identificate 45 persone e eseguite verifiche su 22 veicoli.

– foto ufficio stampa Carabinieri –

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Minardo “Avvierò incontri con i sindacati dei Militari sul benessere del personale”

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ROMA (ITALPRESS) – “Avvierò una serie di incontri con le Associazioni Professionali a Carattere Sindacale dei Militari per approfondire le condizioni del personale e dare risposte concrete al loro benessere e alla motivazione, fattori decisivi quanto le capacità tecnologiche”: lo annuncia il Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, Nino Minardo. “Un militare sereno e supportato è più motivato ed efficace – ha spiegato -. È necessario affrontare temi cruciali come il peso dei costi abitativi per famiglie soggette a frequenti trasferimenti, il reinserimento nel mondo del lavoro per chi conclude periodi temporanei di servizio, stipendi adeguati e competitivi, nonché strumenti di previdenza integrativa più solidi”.

Per Minardo l’attuale incidenza della spesa per il personale riflette un sottofinanziamento generale della Difesa: “Non è la spesa per il personale ad essere eccessiva, ma il bilancio complessivo a non essere sufficiente. Con l’aumento degli investimenti deciso in ambito NATO, l’incidenza potrà stabilizzarsi attorno al 30%, un equilibrio ottimale per garantire sicurezza, libertà e credibilità internazionale”.

– foto ufficio stampa Nino Minardo –

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Giorgio Armani, ecco il testamento: lusso diviso in due, la Maison al mercato e le case agli affetti

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MILANO (ITALPRESS) – La scomparsa di Giorgio Armani, il 4 settembre a 91 anni, non ha colto impreparata la sua maison. Lo stilista aveva pianificato con precisione il futuro del gruppo e la distribuzione dei suoi beni personali, affidandosi a due testamenti – datati 14 marzo e 2 aprile – depositati presso lo studio del notaio Elena Terrenghi. Ne emerge un disegno nitido: da una parte, il destino industriale della Giorgio Armani spa, blindato nella Fondazione che porta il suo nome; dall’altra, il patrimonio immobiliare e finanziario, distribuito tra familiari e collaboratori di lunga data, con un ruolo centrale per il compagno e braccio destro Leo Dell’Orco. Il primo documento, del 14 marzo, riguarda il gruppo Armani. Qui lo stilista ha scritto nero su bianco che, entro 18 mesi dall’apertura della successione, la Fondazione dovrà cedere il 15% del capitale. I destinatari sono già indicati: in via prioritaria i grandi gruppi partner storici della maison – Lvmh, EssilorLuxottica, L’Oréal – oppure un operatore “di pari standing” scelto dalla Fondazione insieme a Dell’Orco (o, in sua assenza, ai nipoti Andrea Camerana e Silvana Armani).

Questa è solo la prima tappa. Tra il terzo e il quinto anno dalla successione, lo stesso acquirente potrà rilevare tra il 30 e il 54,9% delle quote, conquistando così la maggioranza assoluta. Se questo percorso non dovesse concretizzarsi, Armani ha previsto un piano alternativo: la quotazione in Borsa, su un mercato regolamentato italiano o equivalente, entro un massimo di otto anni. In questo scenario, la Fondazione conserverà comunque un ruolo di controllo, con una quota non inferiore al 30,1%. Un punto fermo attraversa tutte le opzioni: nessun fondo di investimento potrà entrare nel capitale. Armani voleva che la maison restasse indipendente dalle logiche speculative, affidata solo a operatori industriali capaci di garantirne la crescita e il posizionamento globale.

La Fondazione Giorgio Armani diventa così il perno della successione, con il 9,9% del capitale in azioni di categoria F e la nuda proprietà sul 90%. A Dell’Orco è assegnato l’usufrutto del 30% delle azioni A, mentre un altro 15% è stato diviso tra i familiari: la sorella Rosanna, il nipote Andrea Camerana e le nipoti Silvana e Roberta. Quanto ai diritti di voto, Armani li ha calibrati con precisione: 40% a Dell’Orco, 30% alla Fondazione, 15% a Silvana e 15% ad Andrea Camerana. Nel testamento, Armani ha persino previsto i nomi per i futuri organi della Fondazione: nel consiglio di amministrazione entrerà Andrea Camerana con il notaio Terrenghi, nel comitato di valutazione le nipoti Silvana e Roberta, nel comitato di sorveglianza l’avvocato Sabrina Moretti e il notaio Carlo Munafò. Il secondo testamento, datato 2 aprile, riguarda i beni personali. La mappa delle proprietà è vasta e prestigiosa: St. Moritz, St. Tropez, l’appartamento di Brera a Milano, la tenuta di Broni nel Pavese, le ville di Pantelleria e Antigua, gli appartamenti di New York e Parigi.

Il cuore simbolico dell’eredità immobiliare è però il palazzo di via Borgonuovo 21 a Milano, definito da Armani il suo “centro dell’universo”. Qui lo stilista ha voluto che Leo Dell’Orco avesse usufrutto a vita, con una clausola precisa: arredi e ornamenti non devono essere rimossi, “con la sola eccezione di un quadro di Matisse e di una foto di Rayman”, finché Dell’Orco vorrà viverci. Gli altri immobili sono stati divisi con altrettanta cura. A Camerana va la nuda proprietà della casa di St. Moritz, sempre con usufrutto a Dell’Orco. A Silvana Armani l’appartamento di Parigi. Alla sorella Rosanna e ai nipoti Andrea e Silvana, il 75% della società L’Immobiliare srl, che gestisce le ville di St. Tropez, Antigua, Broni e Pantelleria, con il restante 25% in nuda proprietà sempre a loro e l’usufrutto a Dell’Orco.

Il patrimonio di Armani non si limita agli immobili. Tra i beni finanziari spicca la partecipazione in EssilorLuxottica, pari al 2% del capitale e valorizzata in 2,45 miliardi di euro. La ripartizione è dettagliata: 100 mila azioni (26,5 milioni di valore) a Michele Morselli, amministratore delegato della società immobiliare di famiglia e amico di lunga data; 7.500 azioni ciascuno (quasi 2 milioni) a Daniele Ballestrazzi, Giuseppe Marsocci, Laura Tadini e Luca Pastorelli. Della quota restante, il 45% va a Dell’Orco (circa 960 milioni) e il 60% ai familiari (1,44 miliardi complessivi). Il testamento regola anche le risorse liquide: 40% a Dell’Orco, 60% ai familiari, con una clausola speciale per le due figlie di Andrea Camerana, a cui spettano 1,5 milioni ciascuna da versare al “Mamar trust” istituito da Rosanna. Altri beneficiari ricevono complessivamente 33,9 milioni in Btp.

Perfino lo yacht dello stilista è stato regolato nei dettagli: va a Rosanna, Silvana e Andrea, ma con l’onere di concedere a Dell’Orco il diritto di noleggiarlo per quattro settimane l’anno, anche non consecutive, con priorità di scelta entro aprile. Alla nipote Roberta Armani è stata invece garantita la possibilità di utilizzare, insieme al compagno Paolo Berizzi, le case di New York, Parigi, Broni o, a scelta, una tra St. Tropez, Antigua e Pantelleria per soggiorni temporanei. Il mosaico dell’eredità Armani mostra il tratto distintivo del fondatore: ordine, precisione e visione. Alla maison, il destino del mercato; agli affetti, case, ricordi e patrimonio. Alla Fondazione, il compito di preservare indipendenza e continuità. E soprattutto, una clausola implicita: nessuna guerra familiare, nessun vuoto di potere. Tutto è stato stabilito, fino all’ultimo dettaglio.

– foto IPA Agency –

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Firmato il DPCM Mase-Mimit-Mit per il superamento del carbone in Sardegna

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ROMA (ITALPRESS) – È stato firmato il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri – proposto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – che individua le opere e le infrastrutture prioritarie per il superamento del carbone in Sardegna. Si tratta di un passaggio cruciale nel percorso di decarbonizzazione dell’isola, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

Il decreto prevede una serie di interventi strategici, dichiarati di pubblica utilità e di carattere urgente, per lo sviluppo di nuova capacità di produzione da fonti rinnovabili e per l’installazione di sistemi di accumulo energetico. Viene inoltre potenziato il sistema delle interconnessioni elettriche, sia con la penisola sia con la Sicilia, insieme al rafforzamento della rete di trasmissione all’interno dell’isola.

Per quanto riguarda il gas, viene introdotto un collegamento virtuale che garantirà la sicurezza degli approvvigionamenti grazie all’utilizzo di terminali di rigassificazione, Unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione (Fsru) e reti locali, assicurando al contempo un’equità tariffaria a livello nazionale a tutela dei consumatori sardi.

“Il nostro obiettivo è rafforzare la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico della Regione, con infrastrutture integrate che ne garantiscano lo sviluppo, completando il percorso verso l’atteso superamento del carbone”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.

“Il Governo conferma gli impegni assunti per accompagnare la transizione energetica dell’isola con infrastrutture adeguate e tempi certi. Un atto concreto che apre la strada alla decarbonizzazione dei settori industriali e alla reindustrializzazione del territorio, a partire dal Sulcis, dove resta prioritario il nostro impegno per affrontare le crisi in atto e trasformarle in opportunità”, ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

– foto IPA Agency –

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Confagricoltura ed Enel insieme verso le agroenergie per la transizione, presentato uno studio a Monopoli

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BARI (ITALPRESS) – Il settore agricolo italiano è chiamato a una svolta energetica: raggiungere una maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili in agricoltura. A oggi, il contributo del settore alla produzione di energia rinnovabile elettrica del Paese si attesta all’11%: un traguardo raggiunto attraverso 48mila impianti e una capacità installata pari a 5 GW, con una produzione di 13 TWh. Questi sono i dati raccolti nel primo “Rapporto dell’Osservatorio sulle Agroenergie e incentivi per le imprese”, realizzato dall’Osservatorio sulle Agroenergie di Confagricoltura, con il sostegno Enel, che analizza in dettaglio lo stato attuale e le potenzialità del settore agricolo nella produzione di energia rinnovabile, fornendo anche raccomandazioni strategiche per il futuro. Proprio delle opportunità e degli investimenti che necessitano per lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili in agricoltura, si è parlato nell’incontro tenutosi a Monopoli dove, in virtù della transazione energetica, si è evidenziato il valore del fotovoltaico, delle Comunità energetiche, dell’efficientamento energetico e dell’elettrificazione dei consumi.

All’evento hanno partecipato rappresentanti di primo piano del settore agricolo, energetico e istituzionale. Presenti Antonello Bruno, presidente di Confagricoltura Puglia; Donato Rotundo, direttore politiche sviluppo sostenibile e innovazione di Confagricoltura; Valentina Giarletta, responsabile associazioni e stakeholders degli Affari istituzionali di Enel. Al dibattito hanno preso parte Francesco Lombardi, responsabile small and micro business per Puglia e Basilicata di Enel; Antonio Miele, direct sales per Puglia e Basilicata. Il confronto ha visto la partecipazione di Roberta Papili, responsabile clima ed energia di Confagricoltura, e di Giovanni Porcelli, vicedirettore di Confagricoltura Bari-Bat. Dal versante istituzionale hanno preso parte all’incontro Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, e Francesco Paolicelli, presidente della IV Commissione del Consiglio regionale.

“La produzione di energie rinnovabili è ormai imprescindibile nell’attività agricola. La Puglia in questo detiene il primato, ma è un record che porta con sé responsabilità enormi – ha sottolineato Antonello Bruno, presidente Confagricoltura Puglia – Dobbiamo guidare la transizione senza compromettere la nostra vocazione agricola. Il rischio di perdere suolo fertile per progetti energetici mal pianificati è reale: serve equilibrio tra sviluppo delle rinnovabili e tutela della produzione agroalimentare d’eccellenza che caratterizza la nostra regione” “Enel conferma il proprio impegno in un percorso strategico orientato a una transizione energetica equa sotto il profilo sociale e inclusiva nei confronti dei territori” – ha dichiarato Valentina Giarletta, affari istituzionali di Enel – “L’agricoltura rappresenta un settore chiave per la decarbonizzazione, ed Enel si propone come partner tecnologico, mettendo a disposizione competenze e soluzioni innovative per accompagnare le aziende agricole nel loro percorso di transizione energetica sostenibile”.

– foto ufficio stampa Confagricoltura Puglia –

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Sequestrati nel Napoletano 92 mila prodotti scolastici contraffatti

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NAPOLI (ITALPRESS) – Nell’ambito di un piano finalizzato a contrastare il commercio di materiale contraffatto in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico, il comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato oltre 150 mila prodotti illegali, di cui oltre 92 mila prodotti scolastici e articoli di cancelleria destinati a bambini e ragazzi in età scolare.

col3/mca1

(Fonte video: Guardia di Finanza)

Due arresti a Napoli per la “stesa” prima di Pasqua

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NAPOLI (ITALPRESS) – Due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone gravemente indiziate per la “stesa” del 19 aprile scorso nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli. La sparatoria avvenne in presenza di più persone e “con metodi tipicamente mafiosi”. I due sono accusati “di pubblica intimidazione con uso di armi, stesa, e di detenzione e porto abusivo di armi”.

col3/mca1

(Fonte video: Carabinieri)

Papa Leone XIV ai Vescovi “Affrontate gli abusi, non possono finire in un cassetto”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siate costruttori di ponti”. Così Papa Leone XIV al termine del suo discorso ai Vescovi di nuova nomina nell’Aula del Sinodo, ieri in Vaticano. Papa Leone ha ribadito la necessità di cercare il dialogo, anche laddove i cristiani sono una minoranza, con autentico rispetto per le persone di altre tradizioni religiose, soprattutto attraverso la testimonianza dell’autentico amore e della misericordia cristiana, perché “da come vi amate vi riconosceranno”. Inoltre ha chiamato i nuovi vescovi ad essere discepoli perseveranti, non impauriti di fronte alla prima difficoltà, pastori vicini alla gente e ai preti, misericordiosi e fermi, anche laddove si tratta di giudicare, capaci di ascolto e dialogo, non solo di fare sermoni.

I comportamenti inappropriati da parte del clero “non possono essere messi in un cassetto, vanno affrontati, con senso di misericordia e vera giustizia, verso le vittime e verso gli accusati”, ha aggiunto.

Siate prudenti nell’uso delle reti sociali, dove il rischio è che “ognuno si senta autorizzato a dire quello che vuole, anche cose false”, ha sottolineato. “Ci sono momenti in cui raggiungere la verità è doloroso”, ma necessario. In tal senso è utile lasciarsi aiutare da professionisti nella comunicazione, persone preparate. “Calma, una buona testa, e l’aiuto di un professionista”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).