sabato, Novembre 22, 2025
Home Blog Pagina 20

Violenza sulle donne, dalla Regione 4 milioni di euro per centri antiviolenza, case rifugio e prevenzione nelle scuole

0

BOLOGNA (ITALPRESS) – In questa campagna la voce è quella delle donne. Di tutte le donne che vivono qui. Non importa la provenienza, l’età, lo status sociale. Perché la violenza degli uomini contro le donne ha dinamiche universali. Sono azioni abusanti, violente, controllanti, in certi casi irreversibili. L’Emilia-Romagna parte da un elenco di dieci, con la speranza di riuscire presto a ripartire da zero. La nuova campagna di comunicazione realizzata dalla Regione per il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, parla in italiano, inglese, arabo, francese, e spagnolo. È un coro di ‘NO’, è un decalogo di divieti dove il numero 1 è il principio fondamentale da cui discendono tutti gli altri: ‘Non sono tua’. Seguono: 2. Non abusi di me, neanche online; 3. Non controlli cosa faccio; 4. Non controlli quanto spendo; 5. Non controlli chi vedo; 6. Non mi ricatti; 7. Non mi perseguiti; 8. Non mi tocchi se non voglio; 9. Non mi picchi; 10. Non mi uccidi.

Oltre alla campagna, questa mattina in conferenza stampa sono stati illustrati dall’assessora alle Pari opportunità, Gessica Allegni, i nuovi stanziamenti regionali: oltre 4 milioni di euro per la prevenzione della violenza a partire dalle scuole, la realizzazione di nuovi centri antiviolenza sul territorio regionale, e lo sviluppo della rete già esistente. Presentato anche il reportage “Le parole per dirla”, con l’intervista alla sociolinguista Vera Gheno e le voci di alcune delle donne che aiutano le vittime di violenza. Sono intervenute anche la referente Pari opportunità e Gender Gap di ANCI Emilia-Romagna, Giulia Bernagozzi, Marianna Santonocito, operatrice d’accoglienza e psicologa, insieme a Greta Azzolini, operatrice d’accoglienza del Centro antiviolenza Linea Rosa ODV di Ravenna, Sara Azzarelli, operatrice del Centro antiviolenza ChiamachiAma di MondoDonna di Bologna, e collegata da remoto, Tiziana Iervese, responsabile della Struttura Semplice di Medicina d’Urgenza dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, che da anni fa anche parte dell’Osservatorio regionale contro la violenza di genere.

“Con la campagna ‘Non sono tua’ diamo voce alle donne di ogni provenienza e condizione sociale attraverso un decalogo che elenca dieci azioni abusanti che non devono più essere tollerate – sottolinea l’assessora Gessica Allegni – è un messaggio multilingue che parla in italiano, inglese, arabo, francese e spagnolo, perché la violenza ha dinamiche universali. ‘Cominciamo da dieci per ripartire da zero’ è il nostro obiettivo: utilizzare le parole giuste per contrastare la violenza e promuovere una cultura del rispetto che coinvolga tutta la comunità”. I numeri del 2024 ci dicono che il fenomeno è ancora drammaticamente presente: 12.802 contatti complessivi nei centri antiviolenza con 2.521 nuove donne in percorso, 394 donne ospiti nelle case rifugio con 364 figli minori ospitati. Per questo la Regione prosegue e rafforza il proprio impegno: realizziamo nuovi centri antiviolenza, potenziamo la rete di servizi sul territorio, investiamo nella prevenzione a partire dalle scuole per educare le giovani generazioni. La cultura del rispetto e della parità è il fondamento di ogni politica pubblica e si costruisce attraverso azioni concrete e quotidiane”.

La Giunta regionale ha stanziato nuove risorse per oltre 4 milioni di euro, di cui: 3,3 milioni per il funzionamento dei 23 centri antiviolenza, e delle 56 case rifugio attive sul territorio regionale; 396mila euro che saranno destinati ai Comuni e alle Unioni di Comuni per realizzare nuovi centri antiviolenza o per potenziare quelli esistenti, creare nuovi sportelli, ampliare gli orari per il pubblico e migliorare l’accessibilità ai servizi; altri 321mila euro saranno ripartiti, sempre nei Comuni sedi di Centri antiviolenza, per attivare azioni di prevenzione primaria alla violenza di genere rivolte alle giovani generazioni in ambito, educativo, scolastico, culturale, sportivo e aggregativo, in collaborazione con i centri antiviolenza. Per la prima volta la Regione destina queste specifiche risorse per potenziare le azioni di prevenzione, così come la realizzazione dei nuovi Centri antiviolenza. A queste risorse si aggiungono i 750mila euro assegnati a Comuni e Unioni di Comuni capofila di distretto per favorire l’autonomia abitativa e lavorativa e indipendenza di donne e le/i loro figlie/i vittime di violenza, inserite in un progetto personalizzato di uscita dalla violenza, redatto dagli Enti Locali e/o dai Centri antiviolenza.

– Foto Regione Emilia Romagna –

(ITALPRESS)

Meloni incontra Mattarella “Nessuno scontro con il Quirinale, ma rammarico per le parole di Garofani”

0

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recata questa mattina al Quirinale per un incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ribadire “la sintonia istituzionale che esiste tra Palazzo Chigi e il Quirinale, mai venuta meno fin dall’insediamento di questo Governo e della quale nessuno ha mai dubitato”. È quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

Il presidente Meloni ha espresso al capo dello Stato il suo rammarico “per le parole istituzionalmente e politicamente inopportune pronunciate in un contesto pubblico dal Consigliere Francesco Saverio Garofani e riportate ieri da un noto quotidiano italiano”. Il presidente del Consiglio ha reputato che “la richiesta di smentita formulata dall’onorevole Bignami non fosse un attacco al Quirinale, ma al contrario un modo per circoscrivere al suo ambito reale la vicenda, anche a tutela del Quirinale. Era intenzione, da parte del partito di maggioranza relativa, intervenire per fugare ogni ipotesi di scontro tra due Istituzioni che invece collaborano insieme per il bene della Nazione. Si riteneva che fosse il diretto interessato, ovvero il Consigliere Garofani, a dover chiarire, per chiudere immediatamente la questione”.

In ogni caso, è intenzione del presidente del Consiglio, con la sua visita al capo dello Stato, rimarcare che non esiste alcuno scontro istituzionale. L’incontro ha consentito al presidente del Consiglio di confrontarsi con il capo dello Stato anche sui molti dossier internazionali aperti in vista della sua partecipazione al G20 di Johannesburg e alla conferenza Unione Europea-Unione Africana in Angola.

– Foto di repertorio IPA Agency –

(ITALPRESS).

Meloni al Quirinale per un incontro con Mattarella

0

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, appena rientrata a Roma da Mestre, si è recata al Quirinale per un colloquio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’incontro – secondo quanto si apprende – era stato proposto dal presidente Meloni questa mattina, con una telefonata al capo dello Stato, finalizzata a programmare la visita.

– Foto di repertorio IPA Agency –

(ITALPRESS).

Malattie renali rare, documento su diagnosi precoce e percorsi di cura

0

ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto a Roma l’evento di presentazione del Documento Malattie Renali Rare: verso diagnosi precoce ed equa presa in carico, alla presenza di Istituzioni, comunità scientifica e Associazioni di pazienti, che propone una lettura unitaria delle principali priorità cliniche e organizzative legate alle malattie renali rare, evidenziando il valore della diagnosi tempestiva e di modelli assistenziali multidisciplinari e continuativi. L’appuntamento, realizzato con il contributo non condizionante di Novartis Italia, ha rappresentato un momento di confronto strutturato sulle patologie nefrologiche rare, con particolare attenzione alle glomerulonefriti, terza causa di ingresso in dialisi.
Nel suo intervento, il Senatore Raoul Russo, Membro 5^ Commissione del Senato della Repubblica, ha espresso il bisogno di un riconoscimento precoce delle patologie e di un utilizzo più esteso e funzionale delle tecnologie digitali a supporto dei percorsi di cura “strumenti come il Fascicolo Sanitario Elettronico ci consentono di disporre di dati accurati, personalizzati e aggiornati, fondamentali per orientare in modo mirato la programmazione sanitaria e razionalizzare la spesa pubblica. Le malattie renali rare richiedono reti dedicate di diagnosi e presa in carico del paziente: è compito delle Istituzioni sostenere modelli organizzativi capaci di offrire risposte tempestive e appropriate ai bisogni specifici dei pazienti”.
Il Policy Paper individua le principali priorità cliniche e assistenziali nelle malattie renali rare, sottolineando il valore degli screening mirati nelle popolazioni a rischio e la necessità di percorsi dedicati. Un approccio basato su valutazioni tempestive, presa in carico multidisciplinare e follow-up coordinato permette infatti di gestire meglio la complessità delle glomerulonefriti e di favorire l’integrazione tra i diversi livelli assistenziali.
Durante l’evento di presentazione del Documento, Luca De Nicola, Presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN), ha rimarcato il ruolo del riconoscimento precoce delle glomerulonefriti e l’importanza di un raccordo continuo tra medicina generale e nefrologia “la storia naturale delle malattie renali rare si può modificare solo intervenendo nelle fasi iniziali, con screening mirati per l’identificazione precoce e percorsi assistenziali su misura.
Riconoscere i segnali precoci vuol dire anticipare l’invio del paziente allo specialista, così da garantire l’accesso tempestivo alle terapie più adeguate, con un uso più efficiente delle risorse del SSN”.
Nel corso dell’incontro Loreto Gesualdo, Presidente della Federazione Italiana Società Medico-Scientifiche (FISM), ha richiamato l’attenzione sui nodi clinici evidenziati dal Documento tecnico, sottolineando come le malattie renali rare siano ancora penalizzate dal ritardo diagnostico e dalla difficoltà di rendere pienamente accessibili le opzioni terapeutiche oggi disponibili “l’esperienza dei centri di riferimento conferma che una strategia integrata tra screening, mmg, nefrologia e laboratorio è fondamentale per ridurre i ritardi e migliorare gli esiti clinici. Una presa in carico coordinata permette di individuare prima le forme gravi e garantire l’accesso alle terapie innovative, migliorando la qualità di vita dei pazienti”.
Il punto di vista delle Associazioni di pazienti, rappresentate da UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare con l’intervento di Marcello Bettuzzi, e da Progetto DDD ETS attraverso il contributo del Presidente Fabrizio Spoleti, ha sottolineato come l’accesso tempestivo ai test diagnostici e ai centri specializzati sia fondamentale per i pazienti con malattie renali rare, spesso giovani e inseriti in percorsi complessi. Le Associazioni hanno evidenziano inoltre la necessità di percorsi chiari, riconoscibili e omogenei sul territorio, basati sulla collaborazione tra centri di riferimento, reti cliniche e famiglie. Centrale anche il ruolo della formazione e dell’informazione, soprattutto per patologie come la DDD, glomerulopatia rara che può esordire in età pediatrica, dove il coordinamento tra clinici, ricercatori e pazienti guida il percorso di cura e facilita l’accesso alle terapie emergenti.
Il Policy Paper presentato oggi rappresenta quindi uno strumento operativo a supporto dei decisori pubblici, in grado di contribuire alla definizione di uno screening mirato per le malattie renali rare e alla strutturazione di percorsi dedicati alle diverse forme di glomerulonefriti.
-foto ufficio stampa Esperia Advocacy –
(ITALPRESS).

Malattie renali rare, documento su diagnosi precoce e percorsi di cura

0

ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto a Roma l’evento di presentazione del Documento Malattie Renali Rare: verso diagnosi precoce ed equa presa in carico, alla presenza di Istituzioni, comunità scientifica e Associazioni di pazienti, che propone una lettura unitaria delle principali priorità cliniche e organizzative legate alle malattie renali rare, evidenziando il valore della diagnosi tempestiva e di modelli assistenziali multidisciplinari e continuativi. L’appuntamento, realizzato con il contributo non condizionante di Novartis Italia, ha rappresentato un momento di confronto strutturato sulle patologie nefrologiche rare, con particolare attenzione alle glomerulonefriti, terza causa di ingresso in dialisi.
Nel suo intervento, il Senatore Raoul Russo, Membro 5^ Commissione del Senato della Repubblica, ha espresso il bisogno di un riconoscimento precoce delle patologie e di un utilizzo più esteso e funzionale delle tecnologie digitali a supporto dei percorsi di cura “strumenti come il Fascicolo Sanitario Elettronico ci consentono di disporre di dati accurati, personalizzati e aggiornati, fondamentali per orientare in modo mirato la programmazione sanitaria e razionalizzare la spesa pubblica. Le malattie renali rare richiedono reti dedicate di diagnosi e presa in carico del paziente: è compito delle Istituzioni sostenere modelli organizzativi capaci di offrire risposte tempestive e appropriate ai bisogni specifici dei pazienti”.
Il Policy Paper individua le principali priorità cliniche e assistenziali nelle malattie renali rare, sottolineando il valore degli screening mirati nelle popolazioni a rischio e la necessità di percorsi dedicati. Un approccio basato su valutazioni tempestive, presa in carico multidisciplinare e follow-up coordinato permette infatti di gestire meglio la complessità delle glomerulonefriti e di favorire l’integrazione tra i diversi livelli assistenziali.
Durante l’evento di presentazione del Documento, Luca De Nicola, Presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN), ha rimarcato il ruolo del riconoscimento precoce delle glomerulonefriti e l’importanza di un raccordo continuo tra medicina generale e nefrologia “la storia naturale delle malattie renali rare si può modificare solo intervenendo nelle fasi iniziali, con screening mirati per l’identificazione precoce e percorsi assistenziali su misura.
Riconoscere i segnali precoci vuol dire anticipare l’invio del paziente allo specialista, così da garantire l’accesso tempestivo alle terapie più adeguate, con un uso più efficiente delle risorse del SSN”.
Nel corso dell’incontro Loreto Gesualdo, Presidente della Federazione Italiana Società Medico-Scientifiche (FISM), ha richiamato l’attenzione sui nodi clinici evidenziati dal Documento tecnico, sottolineando come le malattie renali rare siano ancora penalizzate dal ritardo diagnostico e dalla difficoltà di rendere pienamente accessibili le opzioni terapeutiche oggi disponibili “l’esperienza dei centri di riferimento conferma che una strategia integrata tra screening, mmg, nefrologia e laboratorio è fondamentale per ridurre i ritardi e migliorare gli esiti clinici. Una presa in carico coordinata permette di individuare prima le forme gravi e garantire l’accesso alle terapie innovative, migliorando la qualità di vita dei pazienti”.
Il punto di vista delle Associazioni di pazienti, rappresentate da UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare con l’intervento di Marcello Bettuzzi, e da Progetto DDD ETS attraverso il contributo del Presidente Fabrizio Spoleti, ha sottolineato come l’accesso tempestivo ai test diagnostici e ai centri specializzati sia fondamentale per i pazienti con malattie renali rare, spesso giovani e inseriti in percorsi complessi. Le Associazioni hanno evidenziano inoltre la necessità di percorsi chiari, riconoscibili e omogenei sul territorio, basati sulla collaborazione tra centri di riferimento, reti cliniche e famiglie. Centrale anche il ruolo della formazione e dell’informazione, soprattutto per patologie come la DDD, glomerulopatia rara che può esordire in età pediatrica, dove il coordinamento tra clinici, ricercatori e pazienti guida il percorso di cura e facilita l’accesso alle terapie emergenti.
Il Policy Paper presentato oggi rappresenta quindi uno strumento operativo a supporto dei decisori pubblici, in grado di contribuire alla definizione di uno screening mirato per le malattie renali rare e alla strutturazione di percorsi dedicati alle diverse forme di glomerulonefriti.
-foto ufficio stampa Esperia Advocacy –
(ITALPRESS).

A Roma la Prima Prova Nazionale Cadetti-Giovani-Assoluti di fioretto e spada

0

ROMA (ITALPRESS) – Tutte le strade della scherma quest’anno portano a Roma. La Capitale è pronta a ospitare la Prima Prova Nazionale Cadetti-Giovani-Assoluti di fioretto e spada in programma nel prossimo weekend. Da venerdì 21 a domenica 23 novembre presso il Padiglione 1 della Nuova Fiera di Roma andrà in scena un’autentica festa della scherma italiana, in una fondamentale tappa di qualificazione per i Tricolori della prossima primavera.

In palio, infatti, ci saranno i primi pass per i Campionati Italiani 2026 che si svolgeranno proprio nella Città Eterna per le categorie Under 17, Under 20 e appunto dei “big” della scherma olimpica, così come per la specialità Paralimpica e Non Vedenti. Un appuntamento attesissimo, che riproporrà Roma come sede degli scudetti della scherma azzurra a dieci anni di distanza dall’ultima edizione degli Assoluti, svoltasi nel 2016.

Il fine settimana che è alle porte, dunque, rappresenterà una sorta di Test Event per la grande kermesse di fine maggio e inizio giugno, ma soprattutto un grandissimo spettacolo in pedana con quattro competizioni al giorno, di fioretto e spada sia al maschile che al femminile. A cominciare da venerdì quando il programma sarà aperto dai Cadetti (Under 17). Il sabato sarà invece dedicato ai Giovani (Under 20). Gran finale domenica, nella giornata riservata agli Assoluti, una parata di stelle delle Nazionali azzurre del fioretto e della spada, a caccia dei pass per le finali dei Tricolori.

Un grande sforzo organizzativo per la Federazione Italiana Scherma che, per rendere possibile lo sviluppo di questa maxi-prova nazionale con due armi contemporaneamente, allestirà ben 63 pedane sulle quali andrà in scena uno straordinario weekend agonistico con ben 2mila atleti complessivamente in pedana nei tre giorni di gare.

“Il nostro calendario è itinerante e lo spirito di coinvolgere più città possibili nei nostri eventi resta vocazione e forza del movimento schermistico – le parole del Presidente federale Luigi Mazzone -. Ritenevamo però giusto, doveroso, restituire a Roma la sua centralità e i prossimi Campionati Italiani Cadetti e Giovani, Assoluti e Paralimpici rappresenteranno proprio un omaggio alla Capitale che tornerà a essere sede dei nostri Tricolori dopo ben 10 anni. Le prove nazionali di fioretto e spada di questo fine settimana saranno in tal senso un primo assaggio di quel che accadrà in primavera. Già da venerdì, e fino a domenica, ci attende un grande spettacolo in pedana e l’invito a tutti i romani e agli appassionati è di venire a vedere da vicino la bellezza del nostro sport, in competizioni avvincenti che passeranno in rassegna dalle giovani promesse ai grandi campioni”.

Le fasi finali di tutte le gare del weekend saranno trasmesse in diretta su “Assalto – La TV della Scherma”, disponibile gratuitamente (con semplice registrazione) sulla piattaforma Sportface, che da quest’anno è la casa degli eventi prodotti dalla FIS. Venerdì per i Cadetti il collegamento partirà alle ore 17.30; sabato con i Giovani appuntamento dalle 16.20; domenica il live inizierà invece alle ore 15.00 per lo show degli Assoluti.

– Foto ufficio stampa Federscherma –

(ITALPRESS).

La Corte UE respinge il ricorso di Amazon, restano gli obblighi da piattaforma di grandi dimensioni

0

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Corte di giustizia europea ha respinto il ricorso di Amazon contro la decisione della Commissione Ue di definire Amazon Store una piattaforma online di grandi dimensioni. Resta quindi valida la definizione ai sensi del Digital Services Act (Dsa), che impone determinati obblighi ai fornitori così designati.

Il ricorso era stato presentato dalla società Amazon EU Sàrl, obiettando che la decisione della Commissione andava contro la Carta dei diritti fondamentali della stessa Ue, a cominciare da quello che tutela la libertà d’impresa. Riguardo a questo punto, la Corte europea ha ora precisato che gli obblighi previsti dal Dsa non vanno ad inficiare la sostanza di tale diritto. Un altro punto sollevato da Amazon riguardava il diritto di proprietà. Anche in questo caso, la Corte ha precisato che il Dsa prevede essenzialmente degli obblighi amministrativi che non vanno a incidere sulla proprietà stessa. Secondo la definizione della commissione europea, una piattaforma online di “dimensioni molto grandi” è quella che, in quanto a numero di utenti, supera il 10% della popolazione totale dell’Unione, pari a 45 milioni di unità.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

Autonomia, firmata la pre-intesa tra Governo e Regione Piemonte

0

TORINO (ITALPRESS) – È stata sottoscritta oggi dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, e dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, la pre-intesa relativa alle quattro materie dell’Autonomia differenziata, che avvia formalmente il percorso per il riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alla Regione Piemonte. La pre-intesa definisce l’attribuzione alla Regione Piemonte di funzioni specifiche in ambiti ritenuti strategici, tra cui la protezione civile, con una maggiore autonomia decisionale e operativa nelle fasi emergenziali; le professioni, con la possibilità di disciplinare nuove figure professionali di rilevanza regionale; la previdenza complementare e integrativa, con la facoltà di attivare strumenti territoriali anche dedicati al personale pubblico, in particolare quello sanitario; e la tutela della salute e il coordinamento della finanza pubblica sanitaria, con una gestione più flessibile della programmazione economica, tariffaria, organizzativa e strutturale, nel pieno rispetto dei livelli essenziali di assistenza stabiliti a livello nazionale.

Il documento rappresenta il primo passaggio istituzionale vincolante verso l’intesa definitiva e si inserisce nel quadro normativo definito dalla legge n. 86/2024 e dalla sentenza n. 192/2024 della Corte Costituzionale. L’intesa dovrà ora essere approvata dal Parlamento e dal Consiglio regionale, presso il quale già domani è convocata la Commissione Autonomia per l’esame del testo. Sorride al momento della firma il ministro Roberto Calderoli, che sottolinea l’opportunità di questo percorso a beneficio di tutto il Paese: “Sono convinto che, senza ideologie o pregiudizi politici, anche altre Regioni si faranno avanti. L’autonomia non toglie nulla a nessuno ma consente di agire con maggiore libertà rispetto ai vincoli che impone lo Stato centrale, e questo va tutto a vantaggio dei cittadini perché la singola Regione conosce meglio i bisogni e saprà dare le migliori risposte concrete. Con queste pre-intese siamo passati allo step successivo, dopo l’approvazione della legge 86/2024, e proseguiremo il cammino insieme ai governatori e con il via libera della stessa premier Meloni, che ha espresso la propria soddisfazione per i passi avanti. Abbiamo davanti un anno e mezzo di legislatura, io son convinto che i tempi ci siano per raggiungere questo risultato”.

“Oggi arriviamo a una firma storica che attua l’Autonomia differenziata per il nostro Piemonte, portando a compimento un percorso iniziato nel 2018, quando io ancora non ero presidente e governava il centrosinistra, e che noi abbiamo ampliato e rinforzato nel 2019 e poi nel 2020, mantenendo un impegno programmatico assunto con i cittadini del Piemonte – spiega il presidente Cirio – Oggi attuiamo quello che prevede la nostra Costituzione, ovvero che ci sia la possibilità per le Regioni che lo richiedono, e il Piemonte l’ha richiesto, di poter avere maggiore autonomia su alcune materie per operare meglio e risparmiando risorse. La firma di oggi non è quindi solo un atto formale, ma sostanziale che porterà benefici alla vita dei piemontesi. A titolo di esempio – prosegue il presidente – con l’autonomia la Regione potrà dichiarare subito lo stato di emergenza in caso di calamità naturale, come oggi fa il Friuli Venezia Giulia, oppure destinare risorse aggiuntive per medici e infermieri che scelgono di lavorare, ad esempio, nelle zone di montagna garantendo il diritto alla salute anche nei territori più lontani dalle grandi città, oppure riconoscere le specificità a professioni che per loro natura sono regionali, e non nazionali, come le guide alpine o i maestri di sci”.

Alla firma erano presenti anche la vicepresidente Elena Chiorino e l’assessore all’Autonomia Enrico Bussalino, che ha seguito l’intero percorso negoziale e istituzionale insieme al presidente Cirio per conto della Regione, e il presidente della Commissione Autonomia del Consiglio regionale, Andrea Cerutti. “La firma di questa pre-intesa – dichiara l’assessore Bussalino – rappresenta un passo fondamentale verso un modello istituzionale che rafforza la responsabilità amministrativa e avvicina le decisioni ai territori. Il Piemonte ha competenze, struttura e visione per esercitare queste funzioni con efficienza e trasparenza, nell’interesse dei cittadini e nel pieno rispetto dell’unità nazionale”. La pre-intesa ha una durata di dieci anni, rinnovabile, e prevede l’istituzione di una Commissione paritetica Stato-Regione-Autonomie locali, incaricata di monitorare e accompagnare l’attuazione delle competenze trasferite, garantendo trasparenza, continuità e coerenza con il quadro nazionale.

– foto ufficio stampa Regione Piemonte –

(ITALPRESS).