venerdì, Dicembre 5, 2025
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Femminicidio ad Ancona, cinquantenne picchiata a morte in casa: si cerca il marito

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ANCONA (ITALPRESS) – Una cinquantenne è stata trovata morta in un’abitazione a Monte Roberto in provincia di Ancona. Secondo quanto emerge la donna sarebbe stata picchiata a morte dal marito, che è al momento irreperibile. L’uomo, di origini macedoni, era tornato a vivere con la vittima, una connazionale, dopo una separazione.

-Foto di repertorio IPA Agency-
(ITALPRESS).

Ismea, l’agroalimentare italiano settore trainante e leader in Europa

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ROMA (ITALPRESS) – Un settore trainante per l’economia italiana, resiliente ai numerosi shock esogeni che si sono susseguiti nel decennio e protagonista in Europa con diversi primati. E’ il quadro dell’agroalimentare italiano tracciato da ISMEA nel suo Rapporto annuale, presentato a Roma alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
La solidità dei fondamentali, sia del settore agricolo sia dell’industria di trasformazione, conferma l’agroalimentare come uno dei pilastri del sistema economico nazionale, con un peso sul PIL nazionale che arriva al 15% se consideriamo l’intera filiera, dal campo alla tavola.
Il Rapporto ISMEA 2025 conferma la leadership dell’Italia nell’agroalimentare europeo, con risultati di eccellenza in molteplici ambiti strategici.
Primo Paese in Europa per valore aggiunto agricolo (compresi silvicoltura e pesca): 44,4 miliardi di euro, in forte crescita, sia in valore che in volume.
Terzo in Europa per valore aggiunto dell’industria alimentare, dietro Germania e Francia, con 38 miliardi di euro (+3,5% a prezzi correnti, +3,2% a prezzi costanti).
Crescita del reddito agricolo tra le più alte in Europa: +9,2% nel 2024, che si aggiunge al +11,7% del 2023, contro una media UE che ha registrato rispettivamente un +0,7% nel 2024 e un -6,2% nel 2023.
Leadership mondiale per prodotti DOP e IGP, con circa 900 registrazioni, simbolo della qualità e della distintività italiana.
Occupazione agricola in crescita: circa 1 milione di addetti nel 2024, +0,7% sul 2023. Nel decennio +2,9% a fronte del -17% europeo.
Investimenti privati agricoli ai massimi: 10,6 miliardi di euro di investimenti nel 2024.
Produttività agricola più alta della media UE, con 46.300 euro di valore aggiunto per addetto.
A questi traguardi si affiancano le straordinarie performance dell’export agroalimentare con un valore prossimo ai 70 miliardi di euro nel 2024 e un saldo della bilancia commerciale passato da un deficit di 6 miliardi di euro del 2015 a un surplus di 2,8 miliardi di euro. Il trend positivo è proseguito anche nel 2025, con esportazioni in aumento del 5,7% nei primi nove mesi. Particolarmente rilevante la dinamica negli Stati Uniti, dove nel 2024 le vendite di prodotti italiani hanno raggiunto 7,8 miliardi di euro, con un balzo del 17,1% sul 2023.
Accanto ai tanti risultati positivi, il rapporto evidenzia elementi di complessità, tutti esogeni al settore, legati a uno scenario geopolitico globale segnato da incertezze e conflitti, in una fase di transizione delle relazioni economiche internazionali e di ritorno al protezionismo commerciale.
I nuovi dazi introdotti dagli Stati Uniti nel 2025 rappresentano una questione particolarmente delicata che trova un approfondimento all’interno del Rapporto. La valutazione dei loro effetti non può prescindere dalla specificità dei singoli comparti, dal grado di sostituibilità dei prodotti italiani sul mercato nordamericano e dalle dinamiche del tasso di cambio, che influisce sugli scambi in misura analoga alle tariffe. Più in generale, sulla base dell’accordo Usa/UE del luglio 2025 il settore agroalimentare – gravato da un dazio addizionale medio ponderato del 12,9% – risulta meno colpito rispetto a quello di altri Paesi, ma relativamente più penalizzato rispetto a comparti industriali sensibili, per i quali l’UE ha spuntato trattamenti più favorevoli. La situazione rimane comunque in evoluzione, essendo tuttora fortemente influenzata dalle aspettative degli operatori. Una valutazione più accurata dell’impatto dei dazi potrà essere formulata solo a partire dalla metà del 2026.
Negli ultimi tre anni il Governo ha mobilitato oltre 15 miliardi di euro per il settore per rafforzare filiere, innovazione e occupazione giovanile in agricoltura. L’attuazione del PNRR agricolo ha portato le risorse gestite dal Masaf da 3,6 a 8,9 miliardi di euro. Tra gli interventi più significativi figura il “Fondo contratti di filiera (FCF)” la cui dotazione finanziaria è stata incrementata di ulteriori 2 miliardi di euro per un totale complessivo di 4 miliardi di euro.
Per il presidente di Ismea, Livio Proietti, “il sistema agroalimentare italiano si conferma uno dei pilastri più dinamici e identitari dell’economia nazionale. Nonostante un contesto internazionale segnato da instabilità geopolitica, riallineamenti nelle politiche commerciali e crescente protezionismo, l’agroalimentare continua a dimostrare una notevole capacità di adattamento, rafforzando il proprio ruolo nei mercati globali e contribuendo in modo determinante alla competitività dell’Italia”.
“Dopo l’edizione dello scorso anno focalizzata sulla catena del valore, il Rapporto Agroalimentare ISMEA 2025 ripropone l’analisi del settore guardando al contesto macroeconomico, al confronto con la UE anche in termini di maggior valore aggiunto del nostro agroalimentare di qualità, ai consumi domestici e al commercio con l’estero – prosegue -. Tra i partner commerciali, oltre ai Paesi europei, gli Stati Uniti si confermano uno sbocco imprescindibile per i nostri prodotti. Nel 2024 le esportazioni agroalimentari italiane verso gli Usa hanno raggiunto 7,8 miliardi di euro, con un incremento significativo rispetto all’anno precedente. Su oltre 900 voci doganali, il 70% del valore esportato è concentrato nei primi 13 prodotti, un dato che evidenzia una forte specializzazione, una notevole resilienza e l’insostituibilità dei simboli del Made in Italy: vino, olio extravergine d’oliva, pasta, formaggi stagionati, acque minerali. Prodotti riconoscibili, richiesti, e che sostengono la reputazione dell’Italia nel mondo”.
“Le nuove politiche tariffarie statunitensi, introdotte nel 2025, costituiscono un capitolo delicato del quadro competitivo. La valutazione dei loro effetti non può prescindere dalla specificità dei singoli comparti, dal grado di sostituibilità dei prodotti italiani sul mercato nord americano e dalle dinamiche del tasso di cambio. Pur in uno scenario complesso, è comunque
evidente che il commercio con gli Stati Uniti resta un asse fondamentale per la filiera agroalimentare e che l’Italia dispone di un patrimonio di competitività unico, capace di fronteggiare anche contesti commerciali meno favorevoli”, spiega Sergio Marchi, direttore generale di Ismea.
“Il Rapporto Agroalimentare 2025 – prosegue – conferma la forza
strutturale della nostra filiera agroalimentare, che contribuisce fino al 15% del Pil se si considera l’intera estensione dei comparti connessi. Un sistema capace di creare valore, lavoro, reputazione internazionale, e di rappresentare l’Italia nel mondo con la credibilità e la qualità che ci contraddistinguono. In questo ambito è bene ricordare che la ristorazione italiana ha raggiunto nel 2024 un valore globale di 251 miliardi di euro, un risultato che testimonia la forza della nostra tradizione enogastronomica proprio mentre la cucina italiana è in valutazione per il riconoscimento come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

Malta avanza, ma persistono i divari di genere in salari e pensioni

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Malta sta compiendo progressi costanti verso la parità di genere, ma le donne continuano a fronteggiare pesanti svantaggi economici, secondo l’Indice 2025 rinnovato dell‘Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE).

Il Paese ha ottenuto un punteggio di 58,9 su 100, classificandosi 16° nell’UE e al di sotto della media europea di 63,4. Le aree più deboli restano quelle del denaro e del tempo. I dati evidenziano un marcato squilibrio retributivo nelle famiglie maltesi. Mentre le donne nell’UE guadagnano il 77% del reddito annuo degli uomini, le donne maltesi in coppia arrivano appena al 66%.

Questo “trimestre fantasma” di lavoro non retribuito significa che le donne lavorano effettivamente quasi quattro mesi in più per raggiungere il reddito annuale del proprio partner. Sebbene ciò rappresenti un miglioramento rispetto al 2015, quando le donne guadagnavano solo la metà del reddito del partner, i divari restano più ampi tra le coppie anziane e le famiglie con figli. Queste disparità si estendono fino alla pensione. Malta registra il più grande divario pensionistico di genere dell’UE, con uomini che ricevono pensioni superiori del 40% rispetto alle donne. Guadagni più bassi nel corso della vita e minori contributi previdenziali rendono le donne molto più vulnerabili nella vecchiaia.

Lo squilibrio affonda le radici nella vita quotidiana: le donne si assumono la maggior parte del lavoro di cura non retribuito. Tra i genitori, il 37% delle donne dedica più di cinque ore al giorno alla cura dei figli, rispetto al 14% degli uomini. Le donne hanno inoltre il doppio delle probabilità di svolgere le faccende domestiche quotidiane. Nonostante le difficoltà economiche, Malta ha registrato dal 2020 il maggiore miglioramento nell’ambito del potere, con un aumento di 14,2 punti grazie ai progressi nella rappresentanza politica e sociale e all’introduzione del meccanismo di correzione di genere in Parlamento.

Malta si colloca inoltre all’8° posto nei settori della salute e della conoscenza, con tassi di istruzione terziaria femminili che superano nettamente quelli maschili. Il tasso di occupazione femminile equivalente a tempo pieno è salito al 52%, tra i più alti d’Europa. Tuttavia, permangono delle sfide. La partecipazione politica delle donne è diminuita e il divario di genere nello stato di salute percepito si sta ampliando: solo il 75% delle donne valuta la propria salute come buona, rispetto all’83% degli uomini. Le donne di 65 anni possono ora aspettarsi di vivere solo il 54% degli anni restanti in buona salute, una quota in calo rispetto al 2020.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Enac, Di Palma “Giornata importante per il trasporto aereo in Italia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi è un giorno importante per il trasporto aereo in Italia, avere una nuova sede dell’Enac consolida il ruolo dell’autorità nel sistema che, evidentemente, rivendica di poter essere sintesi di un sistema pubblico-privato”. Lo ha detto Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac, a margine dell’inaugurazione del palazzo dell’Aviazione. “Enac segue la policy di un trasporto aereo che è l’idea immateriale di un ponte tra diverse culture”, ha aggiunto.

xc3/ads/mca2

Ue, le emissioni del trasporto marittimo al livello più alto di sempre

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ROMA (ITALPRESS) – Secondo i nuovi dati pubblicati da Transport & Environment le emissioni del trasporto marittimo nell’Unione Europea hanno raggiunto un nuovo record nel 2024. Il settore ha prodotto più gas serra che mai dall’inizio del monitoraggio ufficiale, a causa della crescente domanda, delle navi più grandi e dei limitati progressi nel passaggio a carburanti più puliti. L’organizzazione osserva che la maggior parte della crescita delle emissioni è dovuta a navi portacontainer, petroliere e cargo, con molti operatori che continuano a fare affidamento sui carburanti convenzionali nonostante la disponibilità di alternative a zero emissioni. Transport & Environment avverte che l’attuale tendenza del settore in termini di emissioni ostacola l’Unione Europea nel raggiungimento dei suoi impegni climatici. Con l’ingresso progressivo del settore marittimo nel sistema di scambio di quote di emissione dell’Ue, l’aumento del costo del carbonio dovrebbe spingere i vettori ad accelerare gli investimenti in navi ecosostenibili.
sat/azn

Voli, domanda globale ancora in crescita

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ROMA (ITALPRESS) – Continua la crescita del trasporto aereo. La domanda globale di passeggeri è aumentata del 6,6% a ottobre 2025 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. È quanto emerge dall’ ultima indagine della Iata, l’organizzazione mondiale che riunisce le compagnie aeree. La capacità globale, espressa in posti-chilometro disponibili è cresciuta del 5,8%, mentre il coefficiente di riempimento medio si attesta all’84,6%, con un aumento di 0,7 punti percentuali su base annua. Il traffico internazionale rimane il principale motore di questa crescita, con una crescita dell’8,5% dei ricavi e una capacità in aumento del 7,1%. I mercati nazionali registrano una crescita più moderata. Per la Iata ottobre è stato un “mese solido” per il trasporto aereo, soprattutto per la ripresa delle compagnie nordamericane, il cui traffico internazionale è aumentato del 4,5% dopo diversi mesi di performance più deboli. Sono positive anche le prospettive nel breve termine, con un’espansione prevista della capacità del 3,6% a novembre e del 4,7 a dicembre , segno di una forte domanda di viaggi di fine anno e di una sostenuta attività commerciale.
sat/azn

Malta, a rischio i fondi dell’Unione Europea per il trasporto pubblico

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il tempo stringe per Malta, che rischia di perdere centinaia di milioni di euro in finanziamenti europei destinati a un sistema di trasporto di massa, secondo un rapporto imminente commissionato dall‘eurodeputato del Partito Nazionalista Peter Agius. Il documento sostiene che, nonostante il sostegno trasversale dei principali partiti e delle ONG, Malta non ha ancora sfruttato adeguatamente i fondi competitivi dell’UE che potrebbero coprire gran parte dei costi dell’ambizioso progetto.

Preparato con il supporto dei servizi di ricerca del Parlamento europeo, il rapporto illustra come l’isola potrebbe accedere a due importanti linee di finanziamento: il Connecting Europe Facility (CEF) e l’ETS Innovation Fund. Entrambe richiedono proposte avanzate, tecnicamente mature e altamente competitive.

Il rischio maggiore, avverte il rapporto, è che Malta resti indietro mentre proseguono i negoziati sul prossimo bilancio europeo. Con un livello di ricchezza pari a circa il 105% della media UE, l’isola sarà classificata come “regione più sviluppata” dal 2028, riducendo l’accesso ai fondi tradizionali più generosi, come il Fondo di Coesione, che oggi copre fino all’85% dei grandi progetti di trasporto. In futuro, il contributo europeo potrebbe scendere al 40-50%, lasciando ai contribuenti gran parte del conto.

I fondi competitivi rappresentano l’unica alternativa, ma Malta ottiene risultati modesti a causa di una capacità amministrativa limitata e della mancanza di grandi istituti di ricerca in grado di elaborare proposte di successo. Agius afferma che Malta dovrebbe intensificare subito l’attività di lobbying a Bruxelles e allearsi con altre isole, tra cui Cipro e Irlanda, per far riconoscere le difficoltà specifiche legate alla mobilità nelle regioni insulari. Per accedere al CEF, Malta deve dimostrare che il sistema di trasporto di massa rientra nella rete europea più ampia e non rappresenta solo un progetto locale.

Per l’ETS Innovation Fund, invece, il progetto dovrà essere presentato come una soluzione innovativa a emissioni zero, con un impatto significativo sulla decarbonizzazione. In una risposta congiunta, i ministeri delle Finanze, dei Trasporti e dei Fondi UE hanno dichiarato che nessuna domanda è stata ancora presentata perché il progetto è tuttora in fase di sviluppo con Arup.

Una volta completate la definizione del tracciato, la progettazione ingegneristica e le valutazioni ambientali, Malta sarà in una posizione migliore per cogliere le opportunità europee. Il governo ha inoltre ricordato i recenti successi nell’ottenere fondi CEF per la decarbonizzazione marittima e ha ridimensionato le preoccupazioni relative alla nuova classificazione dopo il 2027, sottolineando che le attuali finestre di finanziamento restano aperte.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Trasporti & Logistica Magazine – 3/12/2025

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ROMA (ITALPRESS) – In questa edizione:
– Voli, domanda globale ancora in crescita
– Ue, le emissioni del trasporto marittimo al livello più alto di sempre
– ITA Airways rinnova l’Hangar Lounge di Roma Fiumicino
sat/azn

Protezione Civile Venezia Terraferma, oltre 25mila ore di servizio in un anno

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VENEZIA (ITALPRESS) – Oltre 25mila ore di servizio in un anno. È il bilancio dell’attività del gruppo comunale di Protezione Civile Venezia Terraferma, che confermano una presenza costante sul territorio e un ruolo chiave nella gestione di eventi, prevenzione e addestramento. Il totale delle ore, 25.140, fotografa un impegno imponente, distribuito tra operatività durante i grandi eventi (7.426 ore, 29%), attività logistica (6.608 ore, 26%), formazione e addestramento (3.671 ore, 15%), interventi in emergenza (2.788 ore, 11%) – molti dei quali concentrati sull’alluvione del 21 agosto – e attività di studi e prevenzione (2.333 ore, 9%), comprese le iniziative con le scuole e la partecipazione alla campagna “Io Non Rischio”. Completano il quadro le 1.845 ore dedicate alle riunioni operative e le 649 ore di attività gestionale. Il dato complessivo, che fa riferimento al periodo 1 settembre 2024 – 31 agosto 2025, è in linea con gli anni precedenti, con una nota positiva: le ore emergenziali diminuiscono, mentre crescono quelle in fase di esercitazione, segno di una maggiore attenzione alla preparazione preventiva. Durante l’assemblea annuale, riunita nella serata di martedì 2 dicembre, è emersa però una criticità non più rinviabile: l’età media del gruppo continua a salire. Oggi quasi due terzi dei volontari ha superato i 60 anni. Una tendenza che, avvertono i responsabili, rende urgente coinvolgere nuove generazioni, studenti e giovani, “perché il futuro della Protezione Civile dipende dalla loro partecipazione”

L’assemblea è stata aperta dal responsabile della Protezione Civile del Comune di Venezia, Francesco Vascellari, che ha introdotto i lavori. A seguire sono intervenuti i responsabili delle principali aree operative: Massimo Masnada, alla guida del Gruppo Terraferma; Alberto Bovo, responsabile operativo; Paolo Guzzon, referente per la logistica; Paolo Ziero, responsabile dell’area Studi e Prevenzione; Laura Ariani, responsabile del Settore Segreteria. La seduta è poi proseguita con le relazioni dei referenti dei diversi Nuclei della struttura: Renato Fabris per il Nucleo Cucina, Salvatore Liuzza per il Nucleo Disinfestatori, Gianpiero Pelegatti per le Attività Acquee, Sandro Gallo per il Nucleo Ripristino Ambientale e Motoseghisti, Vincenza Elegante per il Nucleo Sanitario e Marco Lattanzio per i Servizi Informatici e le Radiocomunicazioni. “La passione, la competenza e la dedizione degli operatori sono indispensabili non solo per gestire le emergenze, ma anche per diffondere la cultura della protezione civile tra i cittadini” il ringraziamento del vicesindaco con delega alla Protezione Civile, Andrea Tomaello.

– foto ufficio stampa Comune di Venezia –

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Meloni “Cavo Dragone? Bisogna misurare le parole, ma le circoscrivo al tema della cybersicurezza”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il piano presentato dal presidente Trump offre una reale possibilità di costruire un quadro stabile e duraturo di pace e sicurezza. Sappiamo quanto la tregua sia fragile e quanto lavoro sarà necessario per trasformare queste opportunità in una realtà a lungo termine, ma siamo tutti impegnati a sostenere e coltivare l’unità d’intenti dimostrata dalla comunità internazionale a Sharm el-Sheikh, raggiungendo un livello inusuale di condivisione e partecipazione”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo in Bahrain. “L’Italia sta facendo la sua parte, sia formando le forze di sicurezza palestinesi sia fornendo il pacchetto di aiuti per la loro conferenza di ricostruzione. Resto convinta – ha aggiunto – che, per garantire al Medio Oriente la sicurezza e la stabilità che merita, dobbiamo lavorare per raggiungere la soluzione strutturale dei due Stati e questo richiede il riconoscimento, da parte di Israele, del diritto dei palestinesi ad avere il proprio Stato, e il riconoscimento definitivo del diritto dello Stato di Israele all’esistenza e alla sicurezza”.

“Mi piacerebbe lavorare insieme a un Gcc-Med Summit, ovviamente sono pronta ad ospitarlo in Italia per creare questo nuovo e ambizioso formato di dialogo tra Paesi del Mediterraneo: un formato che non vuole competere con le altre iniziative o forum internazionali e non funziona come alternativa ad essi, ma che vuole lavorare su sinergie e punti di forza complementari e neutrali”, ha annunciato. “Il nostro obiettivo deve essere costruire una piattaforma operativa comune, concentrandosi sulle sfide in cui possiamo fare la differenza insieme e la prima di questa sfida risiede nello sviluppo di interconnessioni economiche sempre più decisive nel panorama economico globalizzato e altamente innovativo che stiamo vivendo“, ha aggiunto.

“Vogliamo porre le basi di una nuova diplomazia energetica per moltiplicare le opportunità di cooperazione tra Europa, Africa, Italia e Golfo, e offrire opportunità decisive per il successo della transizione. La neutralità tecnologica è il principio che deve guidare il nostro pensiero per costruire un mix di tutte le tecnologie disponibili e di quelle su cui ricerca e innovazione stanno lavorando. Su questo tema, la mia idea è che l’approccio debba essere più pragmatico e meno ideologico”, ha aggiunto. “L’Italia può essere e sarà per il Golfo la porta d’accesso all’Europa, dando un impulso ancora più forte a una cooperazione economica che oggi vale 35 miliardi di dollari l’anno, ma che non esprime ancora il vero potenziale della nostra relazione”, ha dichiarato Meloni.

“L’Italia è una nazione dal cuore antico, con uno sguardo rivolto al futuro, capace di affascinare il mondo con la sua identità e di cercare di giocare un ruolo da protagonista sulla scena europea e internazionale, una nazione che porta nel suo Dna caratteristiche come il dialogo, la capacità di confrontarsi con tutti e il rispetto per il suo interlocutore: questa è la nostra tradizione, è ciò che ci ha sempre caratterizzato, è il patrimonio che ha permesso alla civiltà italiana di contaminarsi e arricchirsi senza mai perdersi”, ha spiegato la premier.

MELONI “SULL’UCRAINA SOLUZIONE NON FACILE, MA BISOGNA CONTINUARE”

“Lo abbiamo capito fin dall’inizio che la soluzione al conflitto in Ucraina non sarebbe stata facile. Parliamo di una guerra che va avanti da quasi quattro anni con una disponibilità da parte ucraina, statunitense ed europea, ma non ad oggi da parte russa. Ciò non toglie che bisogna continuare a lavorarci e che l’obiettivo deve essere continuare a spingere per arrivare a una pace purché giusta, sostenibile e duratura”. Così la presidente del consiglio Giorgia Meloni a margine del vertice del Consiglio di Cooperazione dei Paesi del Golfo in Bahrein. In merito al nuovo decreto di proroga degli aiuti militari all’Ucraina, “la possibilità di inviare aiuti scade il 31 dicembre: prima di quella data faremo altri consigli dei ministri. Il decreto ci sarà: noi lavoriamo per la pace, ma finché ci sarà una guerra faremo quello che possiamo e abbiamo sempre fatto per aiutare l’Ucraina a difendersi. E questo non vuol dire lavorare contro la pace”, ha spiegato.

Nel mentre abbiamo già definito il sostegno all’Ucraina per quanto riguarda i generatori di corrente. Quando ho incontrato Zelensky in uno degli ultimi summit – ha aggiunto – aveva chiesto aiuto da questo punto di vista. Sappiamo infatti che la Russia predilige attaccare le infrastrutture strategiche che servono alla popolazione civile e in inverno tutto questo peggiora. Ci stiamo quindi dedicando anche a questo elemento per aiutare la popolazione civile”, ha concluso Meloni.

“PAROLE CAVO DRAGONE? LE CIRCOSCRIVO A TEMA DELLA CYBERSICUREZZA” 

“Siamo in una fase in cui bisogna misurare molto bene le parole ed evitare tutto quello che può generare confusione, spaventare o far surriscaldare gli animi. Detto questo, circoscriverei le parole dell’ammiraglio Cavo Dragone a quello di cui stava parlando: cybersicurezza. Io le ho lette così: la Nato è un’organizzazione difensiva e, oltre a difenderci, dobbiamo anche riuscire a fare meglio prevenzione parlando di cybersicurezza”. Così la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, a margine del vertice del Consiglio di Cooperazione dei Paesi del Golfo in Bahrein.

– foto screenshot Youtube Palazzo Chigi –

(ITALPRESS)