domenica, Dicembre 7, 2025
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Milano-Cortina 2026, la fiamma olimpica torna in Italia. Malagò “Momento magico”

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ATENE (GRECIA) (ITALPRESS) – La fiamma olimpica torna in Italia. Venti anni dopo Torino 2006, il simbolo a cinque cerchi illumina il nostro Paese con il significato universale che lo ammanta, segnando un passaggio fondamentale nel countdown verso Milano Cortina 2026. La cerimonia di consegna della fiamma olimpica è stata ospitata nello stadio Panathinaiko di Atene, in Grecia: i marmi solenni dell’impianto ellittico – custodi della tradizione dei Giochi Olimpici e del messaggio fondante che li connotano – hanno fatto da sfondo al rituale passaggio dalla fiaccola nelle mani del presidente della Fondazione MICO 2026, Giovanni Malagò. Il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, insieme al segretario Generale, Carlo Mornati e alla vicepresidente vicaria, Diana Bianchedi, ha partecipato all’evento, cui hanno presenziato – tra gli altri – i sindaci di Milano, Giuseppe Sala, e di Cortina, Gianluca Lorenzi, e l’ambasciatore d’Italia in Grecia, l’ambasciatore d’Italia ad Atene Paolo Cuculi. L’arrivo della fiaccola nello stadio è stato impreziosito dalla presenza di due tedofori d’eccezione, gli olimpionici tricolori Jasmine Paolini (Tennis) e Filippo Ganna (Ciclismo). La cerimonia di accensione era stata invece onorata dal contributo di Stefania Belmondo (Sci di Fondo) e Armin Zoeggeler (Slittino).

La cerimonia è stata aperta con la proiezione dello spettacolo della squadra di “Gymnastics for All – Wolves Team”, con coreografie di Olimpia Dragouni, affiancate dalla cantante ellenica Klavdia. Successivamente è stata l’esibizione del coro della Scuola italiana di Atene, in collaborazione con la compagnia Tam Ballet di Milano, con la partecipazione di 100 giovani danzatori, ad allietare i presenti, anticipando i contenuti formali dell’appuntamento. La Grande Sacerdotessa Mary Mina ha acceso l’ultima torcia per passarla nelle mani del Presidente del Comitato Olimpico Ellenico, Isidoros Kouvelos. Il numero uno dello sport greco, dopo aver sottolineato l’importanza di questo momento che si rinnova negli anni consolidando il legame con le radici dell’olimpismo, ha consegnato la fiamma olimpica all’Italia. È stato il presidente della Fondazione Milano-Cortina 2026, Giovanni Malagò, a raccogliere orgogliogamente il testimone, rimarcandone il significato. “Oggi è un momento magico per tutti noi, mentre ci prepariamo a riportare la sacra fiamma olimpica sul suolo italiano per la prima volta dopo vent’anni. Essere qui, in questo stadio storico, ci ricorda con emozione l’onore che ci è stato concesso e il prezioso tesoro che porteremo a casa con noi”.

“L’Italia è orgogliosa del suo patrimonio olimpico, delle atlete e degli atleti, come Jasmine Paolini e Filippo Ganna, Stefania Belmondo e Armin Zoeggeler, che ci hanno rappresentato in questo viaggio in terra greca, in nome dell’eccellenza che ci caratterizza. Siamo pronti a scrivere il prossimo capitolo nella storia: nel 1960, quando Roma ospitò i Giochi olimpici e paralimpici, avevo poco più di un anno – ha aggiunto Malagò -. Quell’edizione fu dominata dall’immagine della leggenda etiope Abebe Bikila che vinse la maratona a piedi nudi sotto l’Arco di Costantino. L’ultimo tedoforo della staffetta della torcia di quell’anno era un altro corridore: Giancarlo Peris, un atleta poco conosciuto di 19 anni che era stato scelto come vincitore del campionato studentesco di corsa campestre nella provincia di Roma. Forse non era un campione affermato sulla scena mondiale, ma Peris simboleggiava un’era vivace e più ricca di speranza per l’Italia. E 65 anni dopo, a Milano Cortina, puntiamo a sfruttare ancora una volta quello spirito italiano pieno di vita. Attraverso questo spirito ispireremo e uniremo il Paese e il mondo mentre ci riuniamo per celebrare i preziosi valori olimpici: eccellenza, amicizia e rispetto”.

Il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio ha espresso le emozioni legate all’unicità dell’evento: “Sono momenti che viviamo con grande intensità dentro di noi. Penso al lavoro svolto dalla candidatura a oggi, le centinaia di persone che ci lavorano, tutti quelli che si impegnano per fare in modo che il nostro Paese faccia bella figura, la fondazione Milano Cortina 2026, il Coni, il Governo, le Regioni, i Comuni, i volontari e la fiaccola che da oggi percorrerà tutta l’Italia. Vorrei che questa torcia ci porti a essere tutti ancora più uniti e coesi quando si tratta della prestazione del nostro Paese. Specialmente quando siamo all’estero ci rendiamo conto di quanto siamo apprezzati e a volte non ce lo diciamo. Ogni tanto farebbe piacere essere orgogliosi e fieri di quello che stiamo facendo. Impianti? Non si vive di sole opere di bene, ma anche di legacy. Questo percorso deve dimostrare che l’Italia vuole realizzare tante belle cose a favore delle città, dei cittadini, delle ragazze e dei ragazzi. Senza diversità, nel mondo olimpico e in quello paralimpico. Il sogno è che inizi un piano per le infrastrutture sportive, per l’impiantistica sportiva, perché le società sportive, che hanno fatto tanto in questi anni per lo sport italiano, meritano e devono continuare ad essere sotto l’attenzione del Governo e del Ministero dello Sport, perché lo sport produce benessere, uno stile di vita sano, un esempio di come ci si deve comportare quotidianamente”. Alle 18 la fiamma è attesa al Quirinale, presso la Vetrata del Cortile d’onore, dove verrà accolta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

– foto ufficio stampa Coni –

(ITALPRESS).

Jakala, il ruolo dell’IA in azienda al centro dell’ultimo Digital Coffee del 2025

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MILANO (ITALPRESS) – Palazzo Mellerio, sede milanese di Jakala, ha ospitato l’evento conclusivo del ciclo dei Digital Coffee, il format di incontri che, lungo tutto il 2025, ha analizzato le traiettorie della trasformazione digitale nei principali settori dell’economia. Dopo sei edizioni dedicate a temi verticali – pianificazione media, largo consumo, energia, automotive, lusso, privacy – l’appuntamento finale ha composto una visione d’insieme, concentrandosi sul tema più trasversale e strategico: il valore di un modello di Intelligenza Artificiale realmente industrializzato, scalabile e capace di generare impatto sul business.
L’edizione, dal titolo “Costruire l’AI Factory: dal dato all’impatto di business”, ha ribadito l’esigenza, per le imprese, di superare la fase degli esperimenti isolati. Non basta più testare l’AI in laboratorio e nei progetti pilota: serve un sistema organizzativo e tecnologico che trasformi dati e algoritmi in valore concreto, portando l’AI dentro le decisioni e i processi operativi quotidiani. In sintesi, una capability aziendale stabile, che renda l’Intelligenza Artificiale un vero motore di competitività.
Il dibattito si è articolato a partire dal concetto di AI Factory, il modello operativo che Jakala utilizza per industrializzare l’Intelligenza Artificiale in azienda.
Il modello si sviluppa su tre livelli: un’architettura dati solida e scalabile; la trasformazione dei processi attraverso automazione e AI; l’impatto misurabile su produttività, efficienza operativa, performance di marketing e vendite.
L’elemento distintivo è la knowledge base ontologica: un sistema che organizza le informazioni aziendali mappando le relazioni tra dati, processi e contesti di business. Invece di progetti AI isolati che lavorano su silos separati, l’AI Factory crea una base di conoscenza condivisa dove l’intelligenza artificiale comprende le connessioni tra funzioni diverse, generando valore in modo coerente e scalabile.
Dopo il benvenuto di Vittorio Di Tomaso, Solution Design Managing Director (Jakala), e Stefano Brigaglia, Head of AI, Data Science & Location Intelligence Executive Director (Jakala), si è tenuta la tavola rotonda moderata da Andrea Cabrini, Direttore di Class CNBC. Sono intervenuti Davide Consiglio, Country Data Officer (Generali); Alexis Grigoriadis, CMO (Eurobet); Carlo Luzzi, Ingegnere (Honda Racing Corporation); Alessandro Penasa, CEO (DAO); Marcello Savarese, Chief Data Analytics Officer (Wind Tre)
La tavola rotonda ha evidenziato come la trasformazione in atto non riguardi più soltanto l’evoluzione della cultura del dato, ma stia entrando in una seconda fase, guidata dall’integrazione concreta dell’Intelligenza Artificiale nei processi aziendali. Un tema centrale è l’AI governance: le competenze, un tempo concentrate in pochi team specialistici, si stanno distribuendo nelle funzioni operative, rendendo l’AI parte effettiva del lavoro quotidiano di sempre più persone nell’organizzazione.
Tra i casi presentati, particolare attenzione è stata dedicata ai nuovi modelli di automazione intelligente applicati allo store management, che includono tecnologie di tracciamento dei flussi in negozio e sensoristica avanzata per rilevare i prodotti prelevati dallo scaffale. L’integrazione con applicazioni mobile abilita percorsi di acquisto completamente automatizzati. Sono esempi concreti di come l’AI stia ridisegnando l’intera esperienza retail, dalla soglia del negozio al checkout.
E’ emerso, inoltre, come l’analisi dei dati in tempo reale diventi decisiva in ambienti operativi ad alta complessità: la capacità di interpretare i segnali nel momento in cui si verificano e trasformarli immediatamente in azioni concrete rappresenta oggi un fattore critico di performance, specialmente in settori dove ogni secondo conta.
L’incontro ha permesso di approfondire l’elemento più critico dell’approccio di Jakala: il ruolo della knowledge base ontologica come fondamento dell’AI Factory.
“La differenza tra AI che funziona e AI che fallisce sta nella qualità della conoscenza sottostante. Jakala costruisce knowledge base che rappresentano non solo i dati, ma le relazioni tra entità, processi e contesti di business – ha detto Di Tomaso -. Questo approccio trasforma l’AI da strumento di automazione puntuale a sistema integrato: un’infrastruttura che collega dati, processi e modelli attraverso una rappresentazione condivisa, permettendo all’AI di operare in modo coerente su tutte le funzioni aziendali e generando un impatto reale e continuativo”.
Il Digital Coffee conclusivo ha mostrato come l’AI Factory rappresenti il percorso necessario per portare l’AI oltre lo stadio sperimentale e renderla parte dell’infrastruttura aziendale permanente: “Parlare di AI oggi significa parlare di architettura della conoscenza. Con l’AI Factory vogliamo far superare alle aziende l’idea dell’esperimento isolato: serve una knowledge base strutturata che permetta all’AI di comprendere il business nella sua interezza – ha aggiunto Di Tomaso -. Solo quando l’intelligenza artificiale è radicata in una base di conoscenza solida può operare su scala aziendale, accelerare le decisioni e diventare un motore permanente di competitività”.

– foto f50/Italpress –
(ITALPRESS).

Jakala, il ruolo dell’IA in azienda al centro dell’ultimo Digital Coffee del 2025

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MILANO (ITALPRESS) – Palazzo Mellerio, sede milanese di Jakala, ha ospitato l’evento conclusivo del ciclo dei Digital Coffee, il format di incontri che, lungo tutto il 2025, ha analizzato le traiettorie della trasformazione digitale nei principali settori dell’economia. Dopo sei edizioni dedicate a temi verticali – pianificazione media, largo consumo, energia, automotive, lusso, privacy – l’appuntamento finale ha composto una visione d’insieme, concentrandosi sul tema più trasversale e strategico: il valore di un modello di Intelligenza Artificiale realmente industrializzato, scalabile e capace di generare impatto sul business.
L’edizione, dal titolo “Costruire l’AI Factory: dal dato all’impatto di business”, ha ribadito l’esigenza, per le imprese, di superare la fase degli esperimenti isolati. Non basta più testare l’AI in laboratorio e nei progetti pilota: serve un sistema organizzativo e tecnologico che trasformi dati e algoritmi in valore concreto, portando l’AI dentro le decisioni e i processi operativi quotidiani. In sintesi, una capability aziendale stabile, che renda l’Intelligenza Artificiale un vero motore di competitività.
Il dibattito si è articolato a partire dal concetto di AI Factory, il modello operativo che Jakala utilizza per industrializzare l’Intelligenza Artificiale in azienda.
Il modello si sviluppa su tre livelli: un’architettura dati solida e scalabile; la trasformazione dei processi attraverso automazione e AI; l’impatto misurabile su produttività, efficienza operativa, performance di marketing e vendite.
L’elemento distintivo è la knowledge base ontologica: un sistema che organizza le informazioni aziendali mappando le relazioni tra dati, processi e contesti di business. Invece di progetti AI isolati che lavorano su silos separati, l’AI Factory crea una base di conoscenza condivisa dove l’intelligenza artificiale comprende le connessioni tra funzioni diverse, generando valore in modo coerente e scalabile.
Dopo il benvenuto di Vittorio Di Tomaso, Solution Design Managing Director (Jakala), e Stefano Brigaglia, Head of AI, Data Science & Location Intelligence Executive Director (Jakala), si è tenuta la tavola rotonda moderata da Andrea Cabrini, Direttore di Class CNBC. Sono intervenuti Davide Consiglio, Country Data Officer (Generali); Alexis Grigoriadis, CMO (Eurobet); Carlo Luzzi, Ingegnere (Honda Racing Corporation); Alessandro Penasa, CEO (DAO); Marcello Savarese, Chief Data Analytics Officer (Wind Tre)
La tavola rotonda ha evidenziato come la trasformazione in atto non riguardi più soltanto l’evoluzione della cultura del dato, ma stia entrando in una seconda fase, guidata dall’integrazione concreta dell’Intelligenza Artificiale nei processi aziendali. Un tema centrale è l’AI governance: le competenze, un tempo concentrate in pochi team specialistici, si stanno distribuendo nelle funzioni operative, rendendo l’AI parte effettiva del lavoro quotidiano di sempre più persone nell’organizzazione.
Tra i casi presentati, particolare attenzione è stata dedicata ai nuovi modelli di automazione intelligente applicati allo store management, che includono tecnologie di tracciamento dei flussi in negozio e sensoristica avanzata per rilevare i prodotti prelevati dallo scaffale. L’integrazione con applicazioni mobile abilita percorsi di acquisto completamente automatizzati. Sono esempi concreti di come l’AI stia ridisegnando l’intera esperienza retail, dalla soglia del negozio al checkout.
E’ emerso, inoltre, come l’analisi dei dati in tempo reale diventi decisiva in ambienti operativi ad alta complessità: la capacità di interpretare i segnali nel momento in cui si verificano e trasformarli immediatamente in azioni concrete rappresenta oggi un fattore critico di performance, specialmente in settori dove ogni secondo conta.
L’incontro ha permesso di approfondire l’elemento più critico dell’approccio di Jakala: il ruolo della knowledge base ontologica come fondamento dell’AI Factory.
“La differenza tra AI che funziona e AI che fallisce sta nella qualità della conoscenza sottostante. Jakala costruisce knowledge base che rappresentano non solo i dati, ma le relazioni tra entità, processi e contesti di business – ha detto Di Tomaso -. Questo approccio trasforma l’AI da strumento di automazione puntuale a sistema integrato: un’infrastruttura che collega dati, processi e modelli attraverso una rappresentazione condivisa, permettendo all’AI di operare in modo coerente su tutte le funzioni aziendali e generando un impatto reale e continuativo”.
Il Digital Coffee conclusivo ha mostrato come l’AI Factory rappresenti il percorso necessario per portare l’AI oltre lo stadio sperimentale e renderla parte dell’infrastruttura aziendale permanente: “Parlare di AI oggi significa parlare di architettura della conoscenza. Con l’AI Factory vogliamo far superare alle aziende l’idea dell’esperimento isolato: serve una knowledge base strutturata che permetta all’AI di comprendere il business nella sua interezza – ha aggiunto Di Tomaso -. Solo quando l’intelligenza artificiale è radicata in una base di conoscenza solida può operare su scala aziendale, accelerare le decisioni e diventare un motore permanente di competitività”.

– foto f50/Italpress –
(ITALPRESS).

IA, crescita o bolla? Il tema sotto la lente del Fucino Flash

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ROMA (ITALPRESS) – Il 30 novembre 2022 il lancio di ChatGPT ad opera dell’azienda statunitense Open AI ha dato inizio a un rally di mercato che, al netto di alcune brevi fasi di correzione al ribasso, perdura sino a oggi. Le grandi promesse dell’IA sono considerate all’origine di oltre il 75% della crescita dell’S&P500 tra la fine del 2022 e il 2025. Tuttavia, dubbi crescenti si stanno affollando intorno all’ecosistema IA statunitense: l’IA sarà davvero la rivoluzione tecnologica che gli investitori si aspettano? E, anche nel caso in cui lo fosse, i prezzi azionari odierni delle big tech Usa sono giustificati dai fondamentali economici e dalle prospettive di crescita futura del business? In altri termini: siamo in presenza di una bolla speculativa oppure no? E’ questa la domanda al centro del nuovo Fucino Flash dell’Ufficio Studi della Banca del Fucino. I principali risultati del lavoro, che passa in rassegna gli argomenti delle controversie sul tema, possono essere riassunti in quattro punti principali: 1) Le attuali quotazioni di borsa delle big tech Usa non sono interamente giustificate dai fondamentali economici. I P/E ratios delle principali aziende di alta tecnologia statunitensi scontano attese molto ottimistiche sugli utili futuri su un orizzonte di medio termine. I multipli in questione vanno dal 50 di Nvidia ai quasi 400 di Palantir Technologies: ai prezzi attuali, un investimento su questi titoli si fonda su una duplice scommessa sul futuro di queste imprese, in quanto presuppone che l’IA sia effettivamente una rivoluzione tecnologica epocale, e che a trarre profitto da questa rivoluzione anche nel medio-lungo periodo siano le imprese USA del settore.
2) Un ridimensionamento delle quotazioni è altamente probabile.
Un primo scenario possibile vede una forte correzione dei prezzi di borsa limitata ad alcuni titoli, senza un ribasso generalizzato. Andamenti differenziati sono in effetti rilevabili nei più recenti movimenti di borsa: se titoli come Google o Nvidia hanno saputo conservare pressochè intatta la fiducia degli investitori, altre società, come Oracle o Palantir, hanno visto i prezzi scendere in misura significativa (rispettivamente circa – 25% e -10% nel solo mese di novembre).
Non è però da escludere un secondo scenario, caratterizzato da effetti di contagio sull’intero spettro delle aziende del settore high tech. I possibili driver di un tale secondo scenario sono diversi; al riguardo è meritevole di particolare attenzione il newsflow riguardante Open AI, la società che ha avviato il rally nel 2022. 3) Anche le imprese driver del cambiamento tecnologico sono a rischio. Diversi precedenti storici dimostrano come siano possibili pesanti correzioni al ribasso anche per le imprese protagoniste di una rivoluzione tecnologica. E’ quanto dimostrano la bolla delle ferrovie statunitensi del 1873, o, più recentemente, la bolla dot.com di inizio 2000. In entrambi i casi una forte sopravvalutazione prima, un pesante ridimensionamento poi, hanno interessato tecnologie – rispettivamente il trasporto ferroviario e internet – che hanno reso possibili grandi progressi di produttività e crescita. 4) La rendita da monopolio tecnologico delle big tech Usa è minacciata dalla concorrenza globale.
Quando una grande innovazione tecnologica fa la propria comparsa sul mercato, il first mover ha modo di godere per un certo tempo di una rendita da monopolio; è quanto sta accadendo attualmente alle big tech statunitensi. Questa situazione, solitamente, non dura però a lungo, a causa dell’emergere di pressioni concorrenziali. Ciò è vero a maggior ragione in una realtà altamente globalizzata come quella odierna, in cui a competere tra loro non sono solo singole imprese ma interi sistemi produttivi. La Cina, in particolare, si è dotata di un ecosistema di imprese innovatrici, alcune delle quali appaiono potenzialmente in grado di intaccare la rendita di cui oggi le grandi società tecnologiche statunitensi possono beneficiare.
-foto ufficio stampa Banca del Fucino –
(ITALPRESS).

BYD Seal 6 DM-i e Touring conquistano le cinque stelle Euro ncap

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MILANO (ITALPRESS) – La berlina BYD Seal 6 DM-i e la sua variante wagon, la Seal 6 DM-i Touring, hanno ottenuto il punteggio massimo di cinque stelle negli ultimi test Euro NCAP: questa valutazione conferma ulteriormente le qualità e la sicurezza dei modelli BYD. La più rigorosa valutazione indipendente europea della sicurezza dei veicoli è suddivisa in quattro aree, e la Seal 6 DM-i ha ottenuto ottimi risultati in ognuna di esse. Ha registrato un punteggio del 92% nella protezione degli occupanti adulti, con il massimo nelle prove di impatto laterale con barriera e nel più severo test di impatto laterale con palo. Ha raggiunto il 90% nella protezione degli occupanti bambini, grazie al punteggio massimo nelle prove di impatto frontale offset e laterale con barriera. Nelle altre due aree di valutazione, dedicate alla protezione degli utenti vulnerabili della strada e ai sistemi di assistenza alla sicurezza, la SEAL 6 DM-i e la SEAL 6 DM-i TOURING ottengono rispettivamente l’84% e l’85%.
Euro NCAP elogia i sistemi di assistenza alla guida sviluppati da BYD, definendoli “eccellenti”. La valutazione della Seal 6 DM-i è il nono punteggio massimo Euro NCAP ottenuto da BYD da quando il marchio ha debuttato nel mercato europeo dei veicoli passeggeri nel 2022. Il più recente riconoscimento segue un risultato simile per la DOLPHIN SURF, e si aggiunge alle cinque stelle ottenute da DOLPHIN, ATTO 3, SEAL, SEAL U, SEAL U DM-i, TANG e SEALION7. Tutte queste vetture sono dotate della Blade Battery di BYD, che utilizza il fosfato di ferro e litio (LFP) come materiale catodico: questo garantisce una maggiore resistenza alle temperature estreme, una vita utile più lunga e una maggiore stabilità rispetto alle batterie tradizionali agli ioni di litio. Inoltre, è una tecnologia completamente priva di cobalto, a beneficio della sostenibilità.
Sulla versione ibrida plug in, come nel caso della SEAL 6 DM-i e TOURING, la tecnologia Super DM di BYD utilizza una versione su misura dell’innovativa Blade Battery: con una capacità di potenza che parte da 18,3 fino a 26,6 kWh, raggiunge un’autonomia fino a 125km di percorrenza completamente in elettrico.
La sicurezza resta però il punto chiave: la Batteria Blade ha superato con successo il Nail Penetration Test (qui il video), una delle prove più severe nel settore automotive, che simula le conseguenze di un grave incidente e i rischi di fuga termica. Dove molte batterie tradizionali cedono, la Blade resta stabile: non prende fuoco, non esplode.
Più spazio, più durata, più sicurezza. E tutto questo fa parte di un ecosistema integrato che nasce sulla e-Platform 3.0, l’architettura dedicata di BYD per i veicoli elettrici, pensata per offrire il massimo in termini di efficienza energetica, digitalizzazione e protezione.
Sulla conquista delle cinque stelle Euro NCAP, Stella Li, Vicepresidente Esecutivo di BYD, ha dichiarato: “Fa parte del nostro DNA, in quanto azienda tecnologica, non scendere mai a compromessi sulla sicurezza. E la più recente valutazione a cinque stelle di Euro NCAP è un’ulteriore prova di come questo approccio offra risultati eccellenti ai nostri clienti. Gli acquirenti della SEAL 6 DM-i e della SEAL 6 DM-i TOURING possono essere certi di acquistare non solo un veicolo efficiente e pratico, con un’eccellente autonomia elettrica e una percorrenza combinata superiore a 1.500 km, ma anche un’auto che mette al centro protezione e sicurezza, insieme a tecnologie entusiasmanti da utilizzare ogni volta che si guida. E’ un altro grande esempio di come BYD renda queste innovazioni accessibili ai consumatori.”
Introdotte nelle concessionarie italiane a settembre, la SEAL 6 DM-i e la SEAL 6 DM-i TOURING portano la tecnologia Super Hybrid DM (Dual Mode) sul mercato delle berline e delle wagon. La SEAL 6 DM-i offre fino a 105 km di autonomia completamente elettrica e un’autonomia combinata, con serbatoio e batteria pieni, superiore a 1.500 km. La SEAL 6 DM-i TOURING offre fino a 1.535 litri di capacità di carico e può percorrere 100 km in modalità elettrica, con un’autonomia combinata fino a 1.350 km. Entrambi i modelli sono ricchi delle tecnologie all’avanguardia di BYD, tra cui Vehicle-to-Load per alimentare dispositivi esterni, accesso all’auto tramite smartphone NFC e schermi touchscreen infotainment da 12,8 o 15,6 pollici.

foto: ufficio stampa BYD Italia

(ITALPRESS).

Cina: equipaggio Shenzhou-21 pronto per prime attività extraveicolari

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PECHINO (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Giovedì la China Manned Space Agency (l’agenzia cinese per i voli spaziali con equipaggio) ha annunciato che i membri dell’equipaggio di Shenzhou-21 a bordo della stazione spaziale cinese condurranno le loro prime attività extraveicolari nei prossimi giorni.

(ITALPRESS).

Cina: pubblicati rapporti sulle frontiere della ricerca 2025

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PECHINO (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Mercoledì la Cina ha pubblicato i rapporti sugli hotspot della ricerca globale e sulle frontiere emergenti del 2025 e ha selezionato 128 frontiere di ricerca che hanno operato attivamente o si sono sviluppate rapidamente nel corso dell’anno.

I due rapporti, pubblicati congiuntamente dagli Istituti di Scienza e Sviluppo e dalla Biblioteca Nazionale delle Scienze, entrambi sotto il controllo dell’Accademia Cinese delle Scienze, insieme alla società di analisi globale Clarivate, mirano ad analizzare le principali scoperte scientifiche di frontiera che potrebbero influenzare lo sviluppo futuro del mondo e sostenere la strategia nazionale della Cina per l’innovazione scientifica e tecnologica.

Le frontiere di ricerca coprono campi quali scienze agrarie, botanica e zoologia, ecologia e scienze ambientali, scienze della Terra, medicina clinica, scienze biologiche, chimica e scienza dei materiali, fisica, astronomia e astrofisica, matematica, scienze dell’informazione, economia, psicologia e altre scienze sociali.

“Con il fiorire di una nuova ondata di rivoluzione scientifica e tecnologica, le frontiere della ricerca scientifica continuano a evolversi. I rapporti sollevano nuove domande e sfide per lo sviluppo integrato di tecnologia, economia, società e vari altri ambiti”, ha dichiarato Pan Jiaofeng, presidente degli Istituti di Scienza e Sviluppo.

(ITALPRESS).

La semifinale playoff Italia-Irlanda del Nord si giocherà a Bergamo

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ROMA (ITALPRESS) – Sei mesi dopo la goleada (5-0) con l’Estonia dello scorso settembre, nel giorno del debutto da ct di Gennaro Gattuso, lo stadio di Bergamo tornerà a ospitare la Nazionale in occasione della semifinale dei play-off mondiali che giovedì 26 marzo (ore 20.45) vedrà gli azzurri opposti all’Irlanda del Nord.

A Bergamo l’Italia è imbattuta: quattro i precedenti, con due vittorie per 5-0 (l’altra nel primo incontro con Malta disputato nel gennaio del 1987) e due pareggi per 1-1 (nell’amichevole con la Turchia del novembre 2006 e nel match di Nations League con i Paesi Bassi dell’ottobre 2020). Sono 11 invece i precedenti con l’Irlanda del Nord, con un bilancio di 7 successi per gli azzurri, 3 pareggi e una sola sconfitta, il 2-1 che il 15 gennaio 1958 a Belfast costò alla Nazionale la mancata partecipazione al Mondiale svedese. Si è giocato a Belfast anche il più recente confronto tra le due nazionali, lo 0-0 nell’ultimo incontro di qualificazione al Mondiale di Qatar 2022 che costrinse gli azzurri ai play-off.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Aeroporto di Palermo, a novembre passeggeri in crescita del 6,5% rispetto al 2024

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PALERMO (ITALPRESS) – L’aeroporto internazionale Falcone Borsellino di Palermo registra un’altra crescita significativa nel mese di novembre, con 576.481 passeggeri, pari a +6,5% rispetto al 2024 (541.486). Aumentano anche i movimenti: +3,25% (3.752 contro 3.634 voli del novembre 2024). Secondo i dati diffusi da Gesap, società di gestione dello scalo aereo palermitano, nel periodo gennaio-novembre lo scalo totalizza 8.603.332 passeggeri (+3,13% sul 2024), con 56.903 voli complessivi. le proiezioni inoltre indicano che a dicembre transiteranno circa 600 mila passeggeri (+6%), portando l’aeroporto oltre quota 9,2 milioni a fine anno (8,9 milioni nel 2024): un nuovo record storico. A novembre la media passeggeri/volo sale a 154 (149 nel 2024), evidenziando il consolidamento delle performance anche in piena stagione invernale. Sul fronte internazionale, il traffico rappresenta oggi il 34,1% del volume annuo, mentre nel mese di novembre incide per il 24,3% (140 mila passeggeri). Crescono il domestico (+2,5%) e, soprattutto, l’internazionale (+21%).

La Germania é su novembre il primo mercato con un’incidenza del 21% (+12%), seguita dalla Spagna (+30%), con la Polonia come paese con la crescita più forte. Da luglio 2025 la tariffa aeroportuale media è diminuita del 20%, a seguito dell’applicazione dei Nuovi modelli di Regolazione sul periodo regolatorio in corso. “I risultati di novembre confermano il trend e la forte spinta che abbiamo impresso dalla seconda metà dell’anno su tutti gli indicatori di performance – dice Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Gesap – Investimenti, sostenibilità, customer experience associati all’ottimizzazione dei ricavi e degli indicatori economici sono frutto di una crescita mirata, programmata e non casuale, ma fanno parte di una strategia industriale chiara, che ha agito contemporaneamente sui ricavi e sulla razionalizzazione dei costi. In particolare – continua Battisti – l’espansione del non aviation retail, food & beverage, parcheggi, servizi al passeggero e valorizzazione degli spazi sono le leve che stanno spingendo lo scalo verso un modello più moderno, diversificato e competitivo”.

Gesap ha avviato azioni strutturali che stanno già producendo effetti, come le “nuove rotte internazionali, un percorso deciso di efficientamento, la revisione dei processi operativi e un nuovo approccio alla qualità del servizio – dice l’ad di Gesap – Il secondo semestre di quest’anno ha dimostrato che l’aeroporto di Palermo ha un potenziale straordinario e che, con le scelte giuste, può crescere più della media del mercato. Ci stiamo preparando – conclude Battisti – a un 2026 di ulteriore sviluppo: più connettività, più servizi, più digitalizzazione e un’offerta commerciale ispirata e focalizzata sui bisogni del passeggero”.

– foto ufficio stampa Gesap –

(ITALPRESS).

Ex Ilva, Salis “Lo Stato entri nella gara ed eviti la guerra tra poli del Nord e Taranto”

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GENOVA (ITALPRESS) – “Lo Stato deve entrare in questa gara affinché, se dovesse andare deserta, ci sia una continuità produttiva che permetta di far rimanere attrattivi questi stabilimenti e che non diventi poi una guerra tra poli del Nord e di Taranto”. Così la sindaca di Genova Silvia Salis alla partenza del corteo per lo sciopero generale dei metalmeccanici in difesa dell’ex Ilva. “Domani andiamo a Roma a chiedere non solo le 45.000 tonnellate che ci hanno promesso per arrivare fino a fine febbraio, ma soprattutto chiederemo che questa vertenza passi a un tavolo superiore, perché non abbiamo avuto le risposte di cui avevamo bisogno”, ha aggiunto.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).