martedì, Dicembre 2, 2025
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Scandalo corruzione in Ucraina, Zelensky licenzia il suo Capo di gabinetto

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rimosso il suo capo di gabinetto e principale negoziatore, Andriy Yermak. La decisione è stata presa dopo che gli investigatori hanno fatto irruzione nella sua abitazione nell’ambito di un’ampia indagine per corruzione. La rimozione di Yermak, 54 anni, è un duro colpo per Zelensky, che si trova ad affrontare una crescente offensiva russa a est, proprio mentre gli Stati Uniti promuovono un piano per porre fine alla guerra.

Il capo di gabinetto avrebbe dovuto negoziare per conto dell’Ucraina durante i colloqui di pace negli Stati Uniti questo fine settimana, ma quel piano è saltato, secondo quanto reso noto da fonti stesse ucraine. I colloqui saranno invece guidati dal segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Rustem Umerov, secondo quanto si apprende.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Scandalo corruzione in Ucraina, Zelensky licenzia il suo Capo di gabinetto

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rimosso il suo capo di gabinetto e principale negoziatore, Andriy Yermak. La decisione è stata presa dopo che gli investigatori hanno fatto irruzione nella sua abitazione nell’ambito di un’ampia indagine per corruzione.
La rimozione di Yermak, 54 anni, è un duro colpo per Zelensky, che si trova ad affrontare una crescente offensiva russa a est, proprio mentre gli Stati Uniti promuovono un piano per porre fine alla guerra.
Il capo di gabinetto avrebbe dovuto negoziare per conto dell’Ucraina durante i colloqui di pace negli Stati Uniti questo fine settimana, ma quel piano è saltato, secondo quanto reso noto da fonti stesse ucraine. I colloqui saranno invece guidati dal segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Rustem Umerov, secondo quanto si apprende.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

A Marrakech la serata finale della Settimana della cucina italiana nel mondo

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ROMA (ITALPRESS) – Si è conclusa al ristorante italiano Sesamo del Royal Mansour di Marrakech la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo organizzata dall’Ambasciata d’Italia in Marocco. L’appuntamento finale è stato dedicato alla cucina napoletana, anche in omaggio ai 2500 anni della città di Napoli. Alla serata hanno preso parte Massimiliano e Raffaele Alajmo, figure di riferimento della gastronomia italiana contemporanea, insieme a Franco Santasilia di Torpino, che ha proposto un approfondimento sulla cucina aristocratica napoletana, illustrandone il valore culturale e le ricette più rappresentative.

La Settimana della Cucina Italiana ha attraversato diverse città del Regno – Rabat, Casablanca, Tangeri e Marrakech – con attività formative, masterclass e incontri dedicati alla diffusione della cultura gastronomica italiana. Particolare attenzione è stata riservata al dialogo con chef e professionisti marocchini e ai temi della salute, della sostenibilità e dell’innovazione alimentare. L’Ambasciata evidenzia come l’iniziativa abbia “rafforzato il legame culturale tra Italia e Marocco, valorizzando la vicinanza mediterranea e il ruolo della cucina come strumento di relazione”. 

 

– Foto Ambasciata Italiana in Marocco –
(ITALPRESS).

SAC, si è insediato il nuovo Cda: Quattrone presidente, Torrisi Ad

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CATANIA (ITALPRESS) – Si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione di SAC SpA, Società di Gestione degli Aeroporti di Catania e Comiso, composto da Anna Quattrone nella carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, Nico Torrisi nella carica di Amministratore Delegato e Giuseppe Alfano, Francesca Garigliano e Salvatore Panebianco quali membri del Consiglio di amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione ha confermato all’unanimità i pieni poteri all’Amministratore Delegato Nico Torrisi. Il nuovo Consiglio di Amministrazione rimarrà in carica per 3 esercizi, fino all’approvazione del bilancio del 2027.

“Vorrei ringraziare l’Assemblea dei Soci per la fiducia accordata e la Presidente uscente per il lavoro svolto fino a questo momento. Siamo in una fase decisiva per il futuro degli scali di Catania e Comiso. La crescita registrata negli ultimi anni dimostra la solidità del lavoro svolto e la capacità dei nostri aeroporti di rispondere alle esigenze di un territorio dinamico e in continuo cambiamento. Oggi più che mai, è fondamentale continuare a investire in infrastrutture, innovazione e qualità dei servizi, affinché i nostri scali possano competere a livello internazionale. Guardiamo avanti con responsabilità e ambizione, consapevoli che il nostro ruolo è strategico per lo sviluppo economico e turistico della Sicilia” afferma Anna Quattrone, Presidente di SAC.

“Il percorso di crescita del nostro sistema aeroportuale è oggi fortemente orientato all’ampliamento delle infrastrutture e dei collegamenti, con investimenti strategici mirati a rafforzare la competitività dell’intero sistema aeroportuale della Sicilia Orientale. Il futuro di Catania e Comiso passa dalla capacità di investire in progetti e piani di sviluppo che rendano i due scali sempre più funzionali, integrati e all’altezza delle esigenze del territorio. Il nostro obiettivo è chiaro: realizzare aeroporti più moderni, più efficienti e sempre più connessi con il mondo. Continueremo a investire nell’ampliamento delle rotte internazionali, nel miglioramento della qualità dei servizi e nell’incremento della capacità operativa. La sfida è far sì che i nostri scali non siano soltanto porte d’accesso, ma veri e propri motori di sviluppo economico e occupazionale per l’intera regione”, dichiara Nico Torrisi, Amministratore Delegato di SAC.

– Foto ufficio stampa SAC –

(ITALPRESS).

Vicenda Italo-Belga, Savarino “Regione si muove su percorsi giuridici certi”

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PALERMO (ITALPRESS) – L’assessore al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, Giusi Savarino, in un video pubblicato su Facebook fa il punto sulla vicenda che riguarda la spiaggia palermitana di Mondello e la società Italo Belga e ricostruisce il percorso che ha portato il Governo regionale ad avviare il procedimento di revoca della concessione: “Noi siamo il Governo – dice Savarino – e ci muoviamo sulla base di percorsi giuridici certi e dopo aver studiato e approfondito le carte, non inseguiamo i like sui social”.
abr/gsl

Princi “Nei prossimi anni il Sud può diventare motore di sviluppo”

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – “Il ponte sullo Stretto, la più importante opera ingegneristica del mondo con migliaia di posti di lavoro, il porto di Gioia Tauro, l’housing abitativo per riqualificare i borghi e determinare lo sviluppo delle aree interne: i prossimi anni devono vedere un Mediterraneo sempre più centrale e un Sud che da fanalino di coda diventi motore di sviluppo in un’Italia che non sia più a doppia velocità. In un’Europa sempre più flessibile e coerente allo sviluppo dei territori”. Lo ha detto l’europarlamentare Giusi Princi, a margine della due giorni “Connessioni Mediterranee”, in corso a Reggio Calabria.
(ITALPRESS).
xd6/abr/gtr

I giornalisti dell’agenzia Italpress aderiscono allo sciopero per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro

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ROMA (ITALPRESS) – Anche i giornalisti dell’agenzia di stampa Italpress aderiscono allo sciopero proclamato dalla Federazione nazionale della Stampa italiana per venerdì 28 novembre 2025, dalle ore 6 e per 24 ore.

I giornalisti italiani si mobilitano per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro Fnsi-Fieg scaduto nel 2016.

Il sindacato chiede “contratto subito” e rivendica dignità per il lavoro dei colleghi dipendenti e lavoratori autonomi, norme per il corretto utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle redazioni, il riconoscimento anche economico del ruolo cruciale che il giornalismo riveste nell’ordinamento democratico del nostro Paese.

In occasione della giornata di sciopero, nelle principali città d’Italia si svolgeranno le iniziative organizzate dalle Associazioni regionali di Stampa, con il supporto dei Comitati di edazione e degli Ordini regionali dei giornalisti.

La nota della FNSI

Oggi le giornaliste e i giornalisti italiani sono in sciopero. Scioperiamo perché il nostro contratto di lavoro è scaduto da 10 anni e soprattutto perché riteniamo che il giornalismo, presidio fondamentale per la vita democratica del Paese, non abbia avuto la necessaria attenzione da parte degli editori della Fieg: molti tagli e pochi investimenti, nonostante le milionarie sovvenzioni pubbliche.

In oltre 10 anni la riduzione degli organici delle redazioni e la riduzione delle retribuzioni dei giornalisti attraverso stati di crisi, licenziamenti, prepensionamenti e il blocco del contratto hanno avuto fortissime ripercussioni sul pluralismo e sul diritto dei cittadini ad essere informati.

In questi 10 anni i giornalisti dipendenti sono diminuiti, ma è aumentato a dismisura lo sfruttamento di collaboratori e precari: pagati pochi euro a notizia, senza alcun diritto e senza futuro. In questi 10 anni il potere di acquisto degli stipendi dei giornalisti è stato eroso dall’inflazione, quasi del 20% secondo Istat: per questo chiediamo un aumento che sia in linea con quelli degli altri contratti collettivi. Gli editori hanno proposto un aumento irrisorio e chiesto di tagliare ulteriormente il salario dei neo assunti, aggravando così in modo irricevibile la divisione generazionale nelle redazioni.

Non ne facciamo una battaglia corporativa. Pensiamo che un’informazione davvero libera e plurale, che sia controllo democratico, abbia bisogno di giornalisti autorevoli e indipendenti, che non siano economicamente ricattabili.

Chiediamo un contratto nuovo, che tuteli i diritti e che guardi all’informazione con le nuove professioni digitali, regolando l’uso dell’Intelligenza Artificiale e ottenendo l’equo compenso per i contenuti ceduti al web. Vogliamo spingere gli editori a guardare al futuro senza continuare a tagliare il presente.

Se davvero la Fieg tiene all’informazione professionale deve investire sulla tecnologia e sui giovani che non possono diventare manovalanza intellettuale a basso costo. Lo deve a noi giornalisti, ma soprattutto lo deve ai cittadini tutelati dall’articolo 21 della Costituzione.

La replica della FIEG

Diversamente da quanto afferma il sindacato, gli Editori nell’ultimo decennio hanno realizzato ingenti investimenti a tutela sia della qualità e della libertà dell’informazione che dell’occupazione giornalistica.

In un contesto drammatico nel quale le aziende hanno registrato un dimezzamento dei ricavi si è riusciti a scongiurare i licenziamenti attraverso il ricorso alle norme di settore e ciò è sempre avvenuto con il consenso del sindacato.

Negli ultimi anni, il modello di business dei media tradizionali si è dovuto misurare con la concorrenza sleale degli Over The Top (quali Google, Meta e altri) che sfruttano economicamente i contenuti editoriali trattenendo la maggior parte dei ricavi pubblicitari e dei dati: ciò ha indebolito la sostenibilità finanziaria delle imprese editrici che, tuttavia, hanno reagito con responsabilità e rigore, raccogliendo la sfida dell’innovazione senza interventi drastici.

Anche le aziende vogliono un contratto nuovo. Per fronteggiare l’attuale scenario occorre infatti poter promuovere l’innovazione, cogliere le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica e dal sistema dell’informazione digitale, con un sistema di costi compatibili con le nuove dinamiche del settore e il contratto nazionale di lavoro dovrebbe rappresentare uno strumento di competitività.

Tuttavia, in questi mesi di trattative ci si è trovati di fronte un sindacato che non ha voluto affrontare né il tema della complessiva modernizzazione di un contratto antiquato (che prevede ancora il pagamento delle ex festività soppresse da una legge del 1977) né l’introduzione di regole più flessibili per favorire l’assunzione di giovani, preferendo invece limitarsi a richieste esclusivamente economiche finalizzate al recupero della asserita perdita salariale registrata nell’ultimo decennio.

Sebbene nel suddetto periodo il recupero dell’inflazione sia stato garantito dal sistema di scatti in percentuale previsto dal contratto gli Editori hanno offerto un riconoscimento economico importante, superiore a quello concesso nell’ultimo rinnovo del 2014, pur in assenza di alcun tipo di innovazione contrattuale.

Con riferimento ai collaboratori è da ricordare come le aziende agiscono nel pieno rispetto dei compensi previsti dall’accordo del 2014 sottoscritto con il sindacato. In merito la FIEG ha costantemente espresso la propria volontà di migliorare l’accordo contrattuale vigente ma, anche su questo tema, si è dovuta registrare l’indisponibilità al confronto.

Quanto all’intelligenza artificiale si ribadisce che la soluzione non può risiedere nella pretesa di introdurre norme limitative di utilizzo, destinate ad essere velocemente superate, ma piuttosto occorre un approccio etico da parte delle aziende con la possibilità di dotarsi di Codici che tutelino tanto la professione giornalistica quanto i lettori.

Per affrontare le sfide dell’immediato futuro gli Editori sono pronti a fare la loro parte, continuando ad investire sui prodotti e sulla valorizzazione della professionalità e auspicano che il confronto possa avvenire in termini più realistici e senza pregiudizi.

– Foto FNSI –
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Fiorentina sconfitta 1-0 in casa dall’Aek, i viola non si sbloccano

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FIRENZE (ITALPRESS) – La Fiorentina perde la sua seconda gara consecutiva nel girone unico di Conference League: i viola cedono 1-0 all’Aek Atene, a decidere è Gacinovic al 38′ del primo tempo. Una prova deludente per i toscani che al di là di tre gol annullati, di cui due millimetrici, commettono tanti falli e vengono graziati dai greci più volte, con gli ospiti che hanno la loro unica colpa di non chiudere prima la gara. Fin dalle prime fase di gioco si capisce che per i padroni di casa non sarà una serata semplice. Il centrocampo molto folto dei greci mette spesso in difficoltà i gigliati, ma sono soprattutto le incursioni di Pilios in area a creare imbarazzi alla difesa dei viola. Fatica tremendamente la linea mediana mandata in campo da Vanoli con Nicolussi Caviglia lento ed impacciato, con le poche iniziative della Fiorentina che falliscono soprattutto per la scarsa reattività di Dzeko come all’8 su lancio di Ranieri o al 17′ quando un cross di Parisi chiedeva solo di essere messo in rete. Un minuto dopo arriva il possibile vantaggio dei viola realizzato da Gudmundsson dopo una respinta errata di Strakosha su conclusione di Ndour ma l’islandese è in fuorigioco. Al 35′ la rete dell’Aek con Gacinovic, bravo a raccogliere una spizzata di Jovic dopo cross da sinistra di Pineda. Nel finale di primo tempo altro gol annullato alla Fiorentina segnato da Mandragora per fuorigioco di Dzeko. I gigliati possono forse un vantare un piccolo record europeo se è vero che al 56′ si vedono annullare la terza rete della serata, ancora per fuorigioco, stavolta per offside di Luca Ranieri. Poco dopo Vanoli decide di giocarsi il tutto per tutto: fuori Kouadio per Parisi ma soprattutto Kean per Ndour, con passaggio al 3-4-1-2. La risposta dell’Aek Atene è tutta in un palo del neo entrato Zini al 72′ con palla che balla pericolosamente sulla linea di porta e poi esce. Il pareggio dei pali arriva 4′ più tardi quando Dzeko centra la traversa, che anticipa di poco il miracolo di De Gea su un pallonetto di Jovic. Il finale della Fiorentina è confuso, tanto che Strakosha non deve compiere neanche una parata. Vince così l’Aek Atene, per la squadra di Vanoli non rimangono che i fischi.
– foto Image –
(ITALPRESS).